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• Corel WordPerfect Suite 7
• Lotus Smart Suite 97
• Matrox: Millenium II, Mystique 220
• CPU x86: facciamo un po' d'ordine
• Waitec WT2016 e i CD-ROM RW
• Sidin modem-fax 33.6
• Windows 95 e il fax
• Le origini della vita su CD-ROM
• Novell GroupWise 5
• Unix verso i 64 bit
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• Il DES con Mathematica
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Server Computing
6 Indice degli Inserzionisti
42 Editoriale di Paolo Nuti
52 Posta a cura di Rino Nicotra
70 News a cura di Rino Nicotra e Fabio Della Vecchia
Anteprima
108 Waitec WT 2016 e i CD (finalmente) riscrivibili di Luca Angelelli
110 Matrox Millennium II, Mystique 220, moduli Rainbow Runner
di Massimo Novelli
Reportage
112 Da Atlanta: Comdex Spring 1997 di Sergio Pillon
114 Da Taipei: Computex 97 di Corrado Giustozzi
Informatica & Società
124 Tra "dittatura della privacy" e diritto alla riservatezza di Manlio Cammarata
131 Auroregolamentazione e responsabilità del provider di Manlio Cammarata
Arte informatica
138 Correnti magnetiche di Ida Gerosa
Informatica & Architettura
a cura di Paolo Martegani e Riccardo Montenegro
140 La parola ai lettori
141 L'ADI a Roma per un design dal volto umano
143 In libreria
144 Architettura e Internet: è il tempo del VRML
Altri Tempi
146 Tutti al mare. . di Raffaello De Masi
150 Playworld di Francesco Carla
Intelligiochi
158 Scacchi: cosa succederà adesso? di Corrado Giustozzi
Tecnica
164 CPU, CPU! di Luca Angelelli
Server Computing
168 I nuovi Server di Corrado Giustozzi
Telecomunicazioni
172 E' il momento di ISDN di Valter Di Dio e Enrico M.Ferrari
Informatica & Tecnologie
180 Viaggiare cablati di Andrea de Prisco
184 Atlanti stradali su CD-ROM di Dino Joris
194 Sistemi di navigazione GPS il computer entra nell'automobile di Mauro Neri
200 L'auto del futuro di Gaetano Di Stasio
Prove
208 Psion Serie 3C di Andrea de Prisco
214 IBM ThinkPad 380D di Corrado Giustozzi
218 Texas Instruments Extensa 900CDT - TravelMate 6160
di Andrea de Prisco
224 Video Blaster IE 500 - Multimedia Internet Toolkit di Bruno Rosati
228 Corel WordPerfect Suite 7 per Windows 95 in italiano
di Francesco Petroni
236 Lotus SmartSuite 97 per Windows 95 in italiano di Francesco Petrom e
Marco Arca
4
MCmicrocomputer n, 175 - (numerazione editoriale)
....
OverView
244 Sidrn Modem/Fax 33.6 1433 VQE di Valter Di Dio
ABC
248 Windows 95 e il dispositivo fax di Rino Nicotra
Prodotti multimediali
252 Alle origini della vita: un viaggio virtuale di Dino Joris
Realtà Virtuale
262 Virtual Studio. Un nuovo modo di fare televisione e cinema
di Gaetano Di Stasio
Digital Imaging
272 Nikon Coolpix 100 di Andrea de Prisco
Computer & Video
278 Sperimentazioni multimediali software e soluzioni da provare
di Bruno Rosati
286 Top Audio Shareware di Massimo Novelli
Telematica
292 II commercio elettronico (seconda parte)
di Sergio Pillon
HTML
298 Cascading Style Sheet (seconda parte)
di Giuliano Boschi
Mathematica
304 Crittografia: l'algoritmo DES a cura di Francesco Romani
Desktop Publishing
308 Esplorando Internet di Mauro Gandim
Data Base
314 L'accesso ai dati attraverso il Web sfruttando la tecnologia ASP
di Francesco Petroni
Workgroup
322 Novell GroupWise 5 di C. Petroni e L. Sandulli
Client Computing
328 Unix verso i 64 bit di Leo Sorge
OS/2
332 Teniamoci aggiornati, perché aspettare una nuova release
di Giuseppe Casarano
336 PD Software - OS/2 Networking Computing
a cura del Team OS/2 Italia
Macintosh
340 Conflict Catcher 4 di Raffaello De Masi
345 Stuffit Deluxe di Raffaello De Masi
348 PD Software - Utility o Inutility
di Valter Di Dio
Amiga
352 Picasso IV di Andrea Suatom
358 Amiga F/X - Un logo animato con Lightwave. progetto completo
di Massimiliano Marras
364 Micromarket - micromeeting - microtrade
367 Moduli per abbonamenti, arretrati, annunci
:
!
:
IBM ThinkPad 380D
214
ISSN 1123-2714
218
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luglio/agosto 1997
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Indice Inserzionisti
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23 ACCA Software SRL Via Michelangelo Ciancioli! 41
83048 MONTELLA AV
21-49 ANTEA SHD SNC Via Piazzi 54/L -10129 TORINO
73 ARTEC SRL Via degli Aldobrandeschi 47-00163 ROMA
38 BIROMA EDITORE Via Don Giuseppe Lago 52
35013 CITTADELLA - LAGHI PD
36 - 207 C.D. CAR ELETTRONICA SRL Via Parinoti 11 iB
37135 VERONA
64 - 65 CENTRO HL Via Novoli 9/17 - 50127 FIRENZE
297 COFAX TELEMATICA SRL Viale dei Colli Portuensi 92
00151 ROMA
57 COREL 1600 Carlmg Avenue K1Z8R7 OTTAWA ONTARIO (CDN)
22 D.TOP EUROPE SRL Via Tezze 20/C-G
36073 CORNEDO VICENTINO VI
157 DATA POOL SPA Largo Alessandria del Carretto 28
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16-17 DISNEY INTERACTIVE EUROPE 50 Av.Montaigne
18-19 75008 PARIS (F)
28 E.GI.S. Via Tuscolana 261 - 00181 ROMA
321 EDITRICE REFLEX SRL Via di Villa Severini 54 - 00191 ROMA
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104 - 105 ENTE GEST. MOSTRE COMUFFICIO Corso Venezia 49
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115-116 FACAL PRODUCTS SRL Via Silicella 84 - 00169 ROMA
117-118
119-120
121-122
66 - 67 FINSON SRL Via Cavalcanti 5 20127 MILANO
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55 - 59 FRAEL ITALIA SRL Via del Roseto 50
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247 GET POINT SRL Via Aldo Moro 4/bis - 00038 VALMONTONE RM
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303 INFORMATICA ITALIA INTO THE QUALITY SRL Via Giulio
Galli 66 C/D/E/ - 00123 ROMA
32 INFORMEDIA SRL Via Giovanni Penta 51 00157 ROMA
223 INFOWARE SRL Via M Boldetli 27/29 - 00162 ROMA
35 - 37 JEPSSEN ITALIA SRL Via Ratìdusa sn 94011 AGIRA EN
95 - 97 KERNEL SPA Via A. Cavaglieri 26 - 00133 ROMA
62 - 63 KLONOUS SRL Via dei Duranlini 144 00157 ROMA
7-8-9 LOGIC SRL S S dei Giovi 34 - 20030 BOVISIO MASCIAGO MI
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26 MICROFORUM ITALIA SRL Via Antonio Musa 13
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31 -33 MICROLINK SRL Via Sestese 6t - 50141 FIRENZE
369 MICROTEK ITALIA SRL Via Pontano 7 - 00141 ROMA
91 NEC ITALIA SRL Via Leonardo da Vinci 97
20090 TRÈZZANO S. NAVIGLIO MI
30 P.C.C. COMPUTER HOUSE SNC Via Casilina 283'D
00176 ROMA
89 PANASONIC ITALIA SPA Via Lucinì 19 -20125 MILANO
93 QUOTHA 32 Via Portogallo 2 47037 RIMINI
87 SBF ELETTRONICA SRL Via Cumana 19/A 80126 NAPOLI
235 SIDIN Soc. Hai. di Infor. SRL Via Paparino 23
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81 SOFTWING SRL Via Montepulciano 15 -20124 MILANO
101 -103 SYMBOLIC SRL Via N Sauro 9 43100 PARMA
60 - 61 SYNTECH SRL Viale Treviso 13/C - 33170 PORDENONE
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Psion al ceflukire GSM o E-IACS) o di tipo analogico.
Biowset pei navigaie e gestire posta elettranico. f
possibile allegare al messaggio files di tipo testo foglio
elettronico, doto bose oppure agendo.
(Short Atossoge System): collegamemo diretto ol cel¬
lulare pet ricevere e trasmettere brevi messoggi. Se il
cdiulore dd destinatario è spento, occupata o inog-
giungibile.il messaggio comparirà appena si rioitivo.
Si interfaccia dnettomenie o qualunque stampante
parallelo. Sono inclusi i font delle stomponti più diffuse.
Pet trasferire file do Psion a Windows e do Windows o
Psion senza perirne né contenuti, né fomiafl.
adisco
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AGRIGENTO - ComDuter Union
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071/2805670
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0165/45333
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0141/594949
(AQ) Avezzano - Computer Union
0863/414889
(8A) Barletta - Nardone Erasmo
0883/535003
BERGAMO • Meaabvte 2
035/402402
BIELLA Suoor Unton
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051/375682
BOLZANO • Stefani
0471/262067
BRESCIA • Super Union
030/3365661
BRESCIA - Meaabvte
030/3770200
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comunicazione modem/fax e schede per
collegamento in rete.
Fun/iimulitù ergonomico—
Il puntatore integralo GlidcPud a due tasti
permette una grande facilità di manovra in
Windows.
Quundo il lavoro non esclude il gioco...
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di eseguire non soloi giochi preferiti ma di
raddoppiare la funzionalità del DESIGNote 5200
quale riproduttore CD audio portatile - anche
mentre si lavora.
Colori brillanti...
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passiva doppia scansione DSTN 256 colori oppure
matrice attiva TFT 64K colori garantiscono una
resa naturale dell'immagine c unu perfetta
leggibilità mentre il processore video PCI 12.Sbu
1.2MB di Video DRAM (svv MPEG) e il supporlo
ZV Card sono le infrastrutture ideali per la
mampolu/ionc di video digitale.
Piccoli dettagli...
Le spie LED. visibili anche a schermo chiuso,
avvertono se avete dimenticato la macchina accesa.
Semplice vostilu/ione delle batterie—
Il pacco accumulatori NiMH o Li-ion è sostituibile
con ogni pacco Duraceli compatibile, permettendo
di elaborare senza interruzioni fino .i 4 ore.
Integrazione totale—
Con il floppy disk integrato non è necessario avere
parti esterne al notebook per lavorare.
Gigabyte di capacità—
Anche gli applicativi e i dati più voluminosi dei file
audio, video, multimediali, data base troveranno lo
spazio necessario sui tre tagli di hard disk
attualmente disponibili: 1.4GB. 2.1GB e 3.2GB.
processori Pentium dal 133 al 166MMX
supportati da una cache di II livello di 256KB sincrona. La memoria RAM può arrivare fino a 80MB
a partire dai 16MB EDO integrati sulla scheda madre.
La dotazione di porte verso l'esterno è quantomai completa:
seriale
16550 (9 pin). parallela ECP/EPP (25 pin). joystick ( 15 pin). monitor (15 pin). PS/2 mouse/tastiera, collegamento infrarosso (compatibile IrDA) e infine
sul lato sinistro troviamo l'uscita video NTSC7PAL oltre a tutti i connettori ingresso/uscita della sezione audio. Il pratico accumulatore. NiMH
o Li-ion, facilmente sostituibile, viene utilizzato in modo ottimale tramite il completo sistema di gestione dei consumi che prevede il supporto delle
specifiche SMM e Microsoft APM 1.2. un comodissimo servizio di suspend/resume con salvataggio dei dati su hard disk (indipendente dal software
utilizzato) e una funzione di auto-spegnimento delle periferiche non utilizzate. Non ultimo l'ingombro veramente ridotto di soli 2y7mm x 240mm x 44mm
esalta le doti di ingegnerizzazione del 5200 che contiene cosi tanto in così poco spazio.
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Sferica e Teorica
I SO problemi molli por» topo posso ron
lommenli e spiegazioni motemalirhe intro¬
duttive. Un lesto per rapire e ralralore i
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me di 64 pag. che ne insegno l'uso e che riporla le effe¬
meridi delle stelle più brillanli, di alcune stelle doppie,
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Editoriale
r
L
Responsabilità, sicurezza,
privacy, crimini informatici
S ull'onda dell'emozione per quanto e avvenuto in Belgio e sotto la spinta dei Mass Media,
tutto il lavoro di autoregolamentazione e regolamentazione delle reti telematiche che più
volte abbiamo sollecitato da queste pagine, sembra essersi trasformato prima di tutto in un pro¬
blema di prevenzione degli abusi sessuali a danno dei minori.
La Commissione Giustizia della Camera ha appena approvato in sede legislativa un complesso di
"Norme contro lo sfruttamento sessuale dei minori quale nuova forma di riduzione in schiavitù''
che ha certamente il merito di affrontare il problema della pedofilia nella sua generalità, ma creerà
non pochi problemi ai fornitori ed agli utenti di servizi Internet, senza dare in cambio alcun valido
contributo sostanziale alla lotta contro i pedofili.
Il terzo paragrafo del primo comma dell'articolo 3 recita infatti: "Chiunque distribuisce o divulga,
anche per via telematica, materiale pornografico o notizie finalizzate allo sfruttamento sessuale
dei minori degli anni 18 è punito con la reclusione da uno a cinque anni e con la multa da lire cin¬
que milioni a lire cento milioni"
Fermo restando il plauso per un provvedimento che in qualche modo contribuisce a perseguire
un commercio per il quale qualunque aggettivo appare inadeguato, la precisazione "anche per via
telematica" fa temere il peggio. Benché tutti i giuristi che abbiamo interpellato concordino nell'af-
fermare che questa precisazione nulla toglie e nulla aggiunge alla perseguibilità del reato, la via
telematica è bastata a molti mass media per presentare il provvedimento come "legge contro la
pedofilia su Internet".
Il "chiunque distribuisce e divulga, anche per via telematica", di fatto, divide gli esperti di cose le¬
gali: alcuni assicurano che i fornitori di servizi Internet non sono in alcun modo toccati da questo
testo Iposto che non siano essi stessi i produttori del materiale o dei servizi ad uso del pedofilo)
altri sono convinti che cadranno nel mirino della magistratura anche i gestori di news server. I
quali si troveranno a dover eliminare un numero crescente di news groups perché ignoti pedofill
ed organizzazioni per la difesa della libertà di espressione reagiranno immancabilmente afa sop¬
pressione dei gruppi tipo alt.sex.pedo mondando di immagini squallide altri gruppi dal nome inso¬
spettabile.
Il tutto senza offrire un sostanziale contributo alla lotta contro la pedofila in rete, che, come qual¬
siasi altro crimine informatico, pud aver successo solo ed esclusivamente se si propone di perse¬
guire i veri autori del reato e non i gestori dei nodi della rete involontariamente coinvolti. Salvo
che questi non coprano l'autore per insufficiente diligenza.
Se realmente vogliamo disincentivare il crimine informatico, pedofilia compresa, l'obiettivo è ne¬
cessariamente quello di arrivare ai responsabili Occorre quindi la collaborazione dei fornitori di ac¬
cesso e di servizi telematici perché identifichino con adeguata diligenza i propri clienti; occorre
che gli abbonati siano adeguatamente informati delle proprie responsabilità, compresa quella di
responsabilizzare a loro volta gli utenti cui concedono di utilizzare il proprio abbonamento; occorre
che fornitori di accesso e di servizi abbiano coscienza delle misure di sicurezza che è indispensa¬
bile adottare quando si accede ad un servizio informatico e telematico, prima tra tutte la diligente
custodia della password o di altro mezzo identificativo a disposizione dell'utente. E sarebbe an¬
che bene ricordare che una password nota a due persone e, di fatto, pubblica.
Occorre poi che i fornitori di accesso e di servizi prendano misure di sicurezza atte ad evitare che
al sistema da loro gestito possano accedere utenti non autorizzati. Non solo perchè questo è or¬
mai un preciso obbligo di legge sotto il profilo del trattamento dei dati, ma anche perché la man¬
cata diligente custodia di un nodo di rete offre in varia forma asilo al crimine informatico. Beninte¬
so i fornitori di servizi e di accesso debbono astenersi dall'utilizzare per finalità diverse i dati even¬
tualmente raccolti nell'esercizio delle funzioni di sicurezza.
Da ultimo dovremo preoccuparci di chiarire il ruolo di una mailing list alla quale mi potrei trovare
iscritto (come spesso capitai contro la mia volontà e soprattutto quello dei news group il cui pro¬
tocollo. per non offrire un totale anonimato agli autori, richiede una rapida revisione Nel momen¬
to in cui ci si preoccupa di tutelare le ragioni del commercio con l'uso del contrassegno e della fir¬
ma elettronica, sarebbe colpevole, quanto meno sotto il profilo morale, non imporre lo stesso
strumento per difenderci dal crimine informatico e tutelare i minori.
Il tutto senza limitare la libertà di espressione di alcuno ed anzi fornendo strumenti, come l'anoni¬
mato protetto, a quanti hanno bisogno di ricorrere all'anonimato per giusta causa e non per com¬
piere un reato
Responsabilità, sicurezza, privacy, lotta al crimine informatico: quattro facce di uno stesso proble¬
ma che comprende anche la tutela dei minori e che può essere efficacemente affrontato solo in
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redazione Paola Pujia (responsabile) Massimo Albarello.
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particolari riferimenti a Internet. Non rie¬
sco a capire perché ci sia tanto accani¬
mento verso questo nuovo mezzo di
comunicazione, forse temono che pos¬
sa togliere loro il lavoro? Le riassumo
rapidamente i fatti a cui mi riferisco, e
che ricordo meglio. Alcuni mesi fa
scompaiono due ragazze, spariscono
nel nulla, addirittura alcuni giornalisti an¬
nunciano che sono "fuggite attraverso
Internet". Ma come si fa a fuggire attra¬
verso un filo telefonico? Si inventano
che sono delle hacker, che hanno fatto
sparire ogni possibilità di traccia dal loro
PC. Forse, dicono, hanno virtualmente
contattato qualcuno che le ha plagiate e
convinte a scappare. Poi il suicidio di
massa degli adepti di una setta di ado¬
ratori di Internet, patiti del computer
che nella loro home page divulgano la
loro religione. Il fatto è tragico, lo so,
ma mi sembra strano che si presenti la
notizia cosi; "Suicidio di massa della
setta degli adoratori di Internet". Sem¬
bra quasi che questo demone chiamato
Internet abbia ordinato loro di compiere
questo gesto estremo. Poi viene lancia¬
to l'allarme pedofili: si scambiano su In¬
ternet informazioni ed appuntamenti
con bambini usati per sesso. Anche
questo è un fatto greve, non lo nego,
ma anche qui si è data un'enfasi negati¬
va alla rete. Questi fatti esistevano an¬
che prima dell'avvento della rete, solo
che si svolgevano per telefono, o con
appuntamenti privati, o chi lo sa, forse
anche in mezzo alla gente.
In tutti questi casi la notìzia sembra
quasi fare da sfondo alle bufale più im¬
probabili e drammatiche attribuibili ad
Internet. Sembra quasi che questa fan¬
tomatica rete delle reti ti possa cattura¬
re come una ragnatela, ti possa condi¬
zionare a tal punto da farti fare quello
che vuole. Come se fosse una droga
che da assuefazione Iquest'ultimo fatto
era anche riportato sulle vostre pagine
di qualche numero fa, ovviamente per
Scrivete a MC!
Come probabilmente avete visto, da qualche mese abbiamo aumentato lo spazio destinato alla
posta dei lettori. Non è escluso che questo spazio aumenti ancora, dipende soprattutto da voi,
dal contenuto delle vostre lettere. Per ovvi motivi non riusciamo a rispondere a tutti, ma faccia¬
mo il possibile soprattutto perché le lettere di interesse generale trovino posto E' difficile che
riusciamo a fornire risposte private (quindi non inviate francobolli o buste affrancate), per le e-
mail qualche volta succede. Voi provate, basta che non vi offendiate se non vi rispondiamo.
Vi assicuriamo comunque che leggiamo tutta la corrispondenza e teniamo nella massima con¬
siderazione ciò che ci viene segnalato.
Per scriverci avete a disposizione sia la posta tradizionale (Vìa Carlo Perder 9, 00157 Roma
sia il fax della redazione (41892486) sia l'e-mail, all’indirizzo |mc.posta(g>mclinkùtl Ogni giorno i
messaggi vengono girati alle persone di competenza, per cui vi consigliamo di indirizzarvi alla
casella della redazione piuttosto che a quella dei singoli redattori che comunque, come al soli¬
to, trovate qui sotto. E - più semplice per voi e. anche se sembra strano, per noi..
m.m
Nominativo
su MC-link
su Internet
Andrea de Prisco
MC0258
ago^mom- |
Corrado Giustozzi
MC0006
1 ' 1
Marco Marinacci
MC0009
1 1
Rino Nicotra
MC9781
: ì n
Paolo Nuti
MC0002
■ i
Luca Angelelli
MC6647
.•■■■ ■■ - i
Giuliano Boschi
MC9706
Manlio Cammarata
MC2918
Vi.àarYimarataBrricliSk
Francesco Carla
: • r ■ ■ 1
Giusepoe Casarano
MCI 754
1
Francesco Fulvio Castellano
SàrouD'&idó ]
Cesare Cittadini (Team OS/21
MC2934
1
Raffaello De Masi
MCI 468
Valter Di Dio
MC0008
v di aiotomclink: il
Gaetano Di Stasio
MC7400
’ 1
Enrico Ferrari
MC0012
• 1
Mauro Gandmi
MC0452
m.aanainiwmciinx i
Gerardo Greco
MC4720
• 1
Dino Joris
MC9745
a loriswiciinn il
Massimiliano Marras
MCI 606
marraBOmclink.il
Massimo Novelli
MC4397
novRii,®mnini< I
Francesco Petroni
MC8689
Sergio Pillon
MC2434
- "1
Francesco Romani
-
romanzai unir 1
Bruno Rosati
MC4200
i rnsariimnìrtnHl
Leo Sorge
MC6750
eo.soraewmcniii i
Andrea Suatoni
MC2741
andQmclink it
Team OS/2 Italia
MD1652
• - -l
smentirlo). Mi sembra gravissimo il fat¬
to che si permetta a questi telegiornali
di diffondere notizie false, o perlomeno
che mettono continuamente in cattiva
luce Internet. In questa maniera si può
soltanto portare alla non-alfabetizzazio-
ne informatica in Italia.
Facciamo il caso di un genitore di cultu¬
ra media, che ascolta puntualmente i te¬
legiornali. Se il figlio possessore di un
PC gli chiede di farsi comperare il ne¬
cessario per navigare, come volete che
risponda il genitore? Penso proprio che
nella maggior parte dei casi egli pense¬
rebbe al pericolo costante che potrebbe
correre il figlio dì incappare in fantomati¬
ci ipnotizzatori virtuali o divulgatori di fal¬
se credenze.
In questa prospettiva, è improbabile, al¬
meno in breve termine, che il nuovo
mezzo computer possa entrare nelle
nostre case per far parte della nostra vi¬
ta quotidiana, almeno finché continue¬
ranno a parlarne male Lo ripeto: c'è
sempre il rovescio della medaglia, cioè
ci sono cose buone e altre meno, alla
portata di tutti i navigatori, però biso¬
gnerebbe dare spazio anche alle cose
buone, e non tenerle fuori dalla portata
delle persone comuni.
Mi voglia perdonare questo sfogo un
po' disordinato, ma non ce la facevo più
a sopportare l'ennesima bufala uscita
dal Tg pochi minuti prima di scrivere
questa lettera
continua a pag 54
52
MCmicrocomputer n, 175 - luglio/agosto 1997
Internet Kit
Da dove collegarsi
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Pavia Sondrio Varese Ancona Ascoli Piceno Macerata Pesaro Campobasso Isernia Alessandria Asti Cuneo Novara Tonno Vercelli
Bah Brindisi Foggia Lecce Taranto Cagliari Nuoro Oristano Sassari Agrigento Caltamssetta Catania Marsala Messina Palermo Ragusa
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(SS)
segue aa gag. 52
La ringrazio cordialmente anche per
aver solo letto questa lettera e spero
che il suo giornale continui sempre
sull'ottima strada che percorre da anni.
Stefano Foresi
S ul crescente e incontenibile potere
della stampa nel mondo Orson Wel-
les basò il suo film Quarto Potere, uno
dei migliori film della storia del cinema.
Quasi incredibilmente Orson Welles
aveva 26 anni ed era alla sua opera pri¬
ma, ma ancora più incredibilmente si
era nel 1941. Eppure qualcuno già pen¬
sava all'efficacia dei mezzi di comunica¬
zione, che di certo a quei tempi non era
neppure paragonabile con l'attuale. Il
mondo se ne è accorto soprattutto du¬
rante la Guerra del Golfo, sei anni fa,
che abbiamo potuto vivere in diretta e
che ha portato sulla bocca di tutti la
CNN Nel '41, invece, la gente non ave¬
va "in tempo reale", come si dice oggi,
la cronaca della seconda guerra mondia¬
le. Mi raccontano che in Italia, per avere
qualche informazione, si aspettavano i
notiziari di Radio Londra, quelli precedu¬
ti da "bum bum bum bum".
Oggi possiamo fare tutto. Un click e,
con Internet, mi affaccio dal Rockfeller
Center di New York, per vedere quanto
è affollato il piazzale. Che me ne impor¬
ta non lo so, ma lo posso fare. Un idiota
aveva anche installato una telecamera
che inquadrava il water di un gabinetto
pubblico, non so se esiste ancora il sito.
Spettatori potenziali, quaranta milioni di
persone (o quanti sono, vallo a capire,
gli utenti Internet).
E allora, se a usare la stampa (e più ge¬
nericamente i mezzi di informazione) bi¬
sognava stare attenti mezzo secolo fa,
figuriamoci adesso.
Quei due episodi, le ragazzine fuggite e
i la setta suicida, avevano colpito e
mandato in bestia anche me: c'è modo
e modo di dire le cose, dico io, perché
bisogna scegliere proprio quello che ha
l'effètto di demonizzare uno strumento
che al contrario, quando usato bene,
può essere utilissimo? Per scappare da
casa, in qualche modo, quelle due do¬
vevano mettersi d'accordo ed hanno
usato il sistema più comodo che aveva¬
no per farlo; perché mettere l’accento
proprio sullo strumento usato? Perché
fa notizia, fa effetto. Non bisognerebbe
gestire così l'informazione di massa,
che oggi è sicuramente troppo spetta¬
colo. troppo business.
Così si scopre che una buona parte del¬
la storia delle torture in Somalia è stata
inventata per soldi. Il settimanale che
ha scoperchiato il vaso di Pandora si
scusa ma intanto è andato a ruba, e sic¬
come le informazioni smentite sono so¬
lo una parte in realtà non ci si capisce
niente, non si sa se le altre (e soprattut¬
to quali altre) sono vere; il somalo tortu¬
rato intanto conferma, ma come fai ad
essere sicuro che qualcuno non abbia
pagato anche lui, e la verità è che tutto
è stato poco utile, è servito solo a far
circolare un po' di soldi, riempire un po'
di telegiornali e dare un po’ di lavoro a
inquirenti e inquisiti (giustamente e in¬
giustamente). Perché è evidente che
qualche abuso non può non esserci sta¬
to, ma forse con un po' di immaginazio¬
ne potevamo supporlo da soli, abusi ci
sono quasi in ogni guerra e in ogni “fine
di guerra", senza che qualcuno dovesse
tirare fuori dopo sei anni delle foto inne¬
scando un meccanismo il cui scopo
sembra quello della produzione del cla¬
more e dei soldi, molto più che quello
della ricerca e della comunicazione della
verità.
Forse non c'entra con l'informatica ma
qui stiamo parlando di comunicazione, e
l'informatica che dovrebbe significare
informazione automatica può essere vi¬
sta, specie oggi che è cosi diffusa, co¬
me una branca delle comunicazioni. Se
non altro per tutta l'informatica che le
comunicazioni usano... E l'informatica
non è mai stata troppo aiutata dai mass
media. Ricordo ancora, e mi pare di
averlo già ricordato in un'altra occasione
qui nella posta, quando nel 1983. alla
presentazione in Italia del PC IBM, l'in¬
viato di uno dei maggiori quotidiani
chiese a Ennio Presutti, allora vicepresi¬
dente dell'IBM Italia: "mi può spiegare
a cosa serve il personal computer?'. In-
somma, quando c'era da informare, da
"alfabetizzare" informaticamente, i
mass media non furono d'aiuto. Con In¬
ternet hanno recuperato, e anche se
con poca competenza la hanno portata
sulle prime pagine consentendole di
esplodere in brevissimo tempo:
un'esplosione cosi rapida che non sono
sicuro che sia stata un bene, forse un
po' più di gradualità avrebbe consentito
una maggior consapevolezza e una mi¬
gliore assimilazione da parte sia del
pubblico sia, soprattutto, degli stessi or¬
gani dì informazione.
E' vero quello che dice il nostro lettore:
un padre al quale il figlio chiede Internet
rischia di essere preoccupato dalla cam¬
pagna di demonizzazione. "I nuovi pec¬
cati degli italiani" era lo strillo di coperti¬
na del settimanale allegato ad un gros¬
so quotidiano qualche settimana fa; in¬
dovinate come si chiamava uno dei pa¬
ragrafi: "Internet - non desiderare il
porno sito" Giusto, per carità: su Inter¬
net ci sono (anche) un sacco di schifez¬
ze Ma chi di un giornale legge solo i ti¬
toli, e non sono in pochi, capisce solo
Internet uguale pornografia, uguale te¬
nere lontano mio figlio. Ci pensavo pro¬
prio l'altra sera, a cena con un mio ami¬
co poco informatico il cui figlio tredicen¬
ne "ora vuole Internet" ..
Ho detto un sacco di volte che quando
si ha un mezzo potente bisogna stare
attenti a come lo si usa il pericolo non
è quasi mai nel mezzo, ma sempre in
chi lo usa, per come lo usa Un'automo¬
bile potente ma anche un mattarello,
che serve per fare la pasta all'uovo e
non per menare bastonate. Con la stes¬
sa logica di chi cerca il clamore ad ogni
costo, i paesi potrebbero festeggiare la
festa del patrono sparando, anziché fuo¬
chi d'artificio, cannonate. Davvero un
bello spettacolo; con buona pace, natu¬
ralmente, degli abitanti dei paesi vicini
distrutti dalle granate (che, una volta
partite, da qualche parte vanno a finire).
Insomma quando si fa informazione bi¬
sogna stare attenti, e ancora di piu nel
momento in cui si decidono i tiloli. Il pri¬
mo obiettivo di un mass media dovreb¬
be essere l'informazione e non il busi¬
ness: ma le regole del business sono a
volte spietate.
Intanto, in prima pagina su un quotidia¬
no, l'altro giorno: "I giudici USA: niente
censura per Internet a luci rosse", ci ri¬
siamo. E' meglio lasciar perdere.
A proposito di business, spettacolo
e distorsioni quando si perde di vista
l'obiettivo principale, che dire di episodi
come quello di chi, pagato alcune deci¬
ne di miliardi per dare dei pugni seguen¬
do delle regole, decide di attaccare a
"mozzichi"? Per fortuna c'è chi ragiona
diversamente e oggi Schumacher, per
vincere il Gran Premio di Francia, non
ha deciso di gettare chiodi sulla pista
per tener dietro gli avversari. Secondo
me, va a finire che vince il mondiale
Peccato che nel frattempo ci sia chi cer¬
ca in pratica di far sparire la Formula 1
per l'inutile decisione di vietare l'esposi¬
zione di marchi di sigarette. Ancora un
problema affrontato al contrario, caso
mai vietiamo le sigarette, e non la pub¬
blicità delle stesse: che, evidentemen¬
te, sarebbe a quel punto per forza di co¬
se vietata, ma il tutto avrebbe un sen¬
so: uno si mette a fumare perché vede
gli altri, e non perché vede la scritta
Rothmans sulla Williams.
Chissà chi è quel cattivone che ha
inventato la siringa (sono sicuro che
Corrado lo sa); va bene che nella stra¬
grande maggioranza dei casi serve per
curare i malati, ma la usa anche chi si
droga... proprio come Internet, nella
quale in realtà la pornografia ha uno
spazio limitatissimo, in confronto al ma¬
re di informazioni diverse che è possibi¬
le trovarvi.
Marco Marinacci
continua a pag 56
MCmicrocomputer n. 175 - luglio/agosto 1997
54
Chi trova un amico...
non spende un tesoro
Hans ha detto a Yamen che quando Thomas parla
con Ingrid o
chiedere a Ylltta di domandare a Bob se
può richiamare Anna per sentire Chen se quando Ingmar
Videoincontriamoci con Frael
Un sorriso ispira simpatìa e mette
di buon umore.
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tutti i sorrisi del mondo, per questo
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(SS)
Internet:
PASSWORD E DOPPI
ACCESSI
^ arissima redazione di MC,
tralascio i soliti complimenti (meritatissi-
mi!Il), per passare subito al dunque. Ho
un abbonamento annuale a Internet con
un provider di Arezzo e da circa 3 mesi
e mi sta accadendo qualcosa a dir poco
inquietante. Ho ricevuto 2 avvisi di dop¬
pio collegamento dal mio provider, il
quale minaccia di scollegarmi a tempo
indetermmatol!), qualora ciò si ripetes¬
se per una terza volta.
Sono quindi invitato a cambiare la mia
password (cosa che ovviamente farò
subito). La mia domanda è la seguente .
dato che gli unici a conoscere log in e
password oltre a me sono due amici fi¬
datissimi tra l'altro sprovvisti di compu¬
ter, come è possibile che ciò si sia veri¬
ficato?
Dopo essermi posto personalmente la
domanda sono giunto a due possibili
soluzioni;
A) Uno degli amici non è poi cosi fidato
e per due volte, a distanza di un
mese,si è imbattuto in un computer do¬
tato di modem, ma senza abbonamento
e si è divertito a navigare.
B) Qualcuno che lavora per il mio provi¬
der si diverte a navigare con log in e
password dei clienti per non sborsare di
tasca sua la tariffa dell' abbonamento!
Mi sembra ovvio che io debba, a malin¬
cuore, protendere per la seconda ipote¬
si. benché sia anch'essa molto impro¬
babile
Voi cosa ne pensate? Avete avuto in
passato segnalazioni di fatti analoghi?
Vi ringrazio anticipatamente per la rispo¬
sta.
Tommaso Caselli
C aro lettore, escluderei l'ipotesi di un
uso improprio della tua combinazio¬
ne di codice e password da parte di un
collaboratore del provider, proprio per¬
ché trattandosi di un collaboratore non
avrebbe motivo di utilizzare l'accesso di
un abbonato avendone sicuramente
uno suo. Inoltre, normalmente, al provi¬
der resta difficile (alle volte impossibile)
venire a conoscenza di una password.
Sostituirla d'ufficio si, nel caso lo richie¬
desse l'abbonato (perché magari l'ha di¬
menticata,) ma non visualizzarla.
Se escludi anche l’ipotesi che uno dei
tuoi amici abbia utilizzato in buona fede
il tuo account, non resta che pensare ad
un eventuale "incidente" tecnico, pro¬
vocato da una caduta della linea telefo¬
nica seguita da una immediato tuo nuo¬
vo collegamento (il tutto in pochi secon¬
di), questo potrebbe fare registrare al
provider il doppio accesso perché al
momento della nuova connessione, sul
server del provider, risultava ancora in
piedi la connessione precedente.
Per capirlo dovresti chiedere al tuo pro¬
vider di informarti sul giorno e ora in cui
i doppi accessi sono stati registrati. Una
piccola indagine e uno sforzo di memo¬
ria forse risolveranno il mistero.
Una cosa certa è che la propria pas¬
sword non va mai comunicata a nessu¬
no: ogni abbonato e’ legalmente re¬
sponsabile di ciò che accade sulla rete:
ordini di prodotti, messaggi, eccetera.
Si deve assolutamente evitare che, ac¬
cidentalmente, altri possano venirne a
conoscenza, magari guardandoti men¬
tre la digiti o acquisendola da script e
procedure che hai voluto passare a
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buona norma è certamente quella di
cambiarla frequentemente
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riguardo al suo Iottimo) articolo su MC
di questo mese dell' AMDK6, avevo al¬
cuni quesiti da porle, in maniera tale da
dissipare completamente alcuni dubbi.
Dato che ho intenzione di acquistare ta¬
le CPU presso un rivenditore della mia
zona, che offre configurazioni pre-as-
semblate basate esclusivamente su
matherboard TYAN, avevo in mente il
modello TURBO AT; unico neo è che ta¬
le scheda non può superare la canonica
velocità del bus di 66 MHz, per cui, pur
riconoscendo perfettamente tale CPU
grazie ad un bios aggiornato, la mia pau¬
ra è che il processore non venga sfrut¬
tato per tutta la sua potenza (avevo in
mente la versione a 200 MHz). E' effet¬
tivamente cosi ???? Qualora decida di
cambiare marca di matherboard con un
modello che consenta di impostare il
clock a 73 ed a 85 MHz, teoricamente,
con un K6 a 233 MHZ, potrei "overck-
loccare" il sistema, raggiungendo la
"paurosa" velocità di 290,5 MHz ???
Oppure rischierei troppo ???
La saluto cordialmente
Lambruschi Ruggero
G ent. Sig. Lambruschi, premesso
che la TYAN produce schede madri
ottime è vero che l'acquisto di una MB
che consenta l'impostazione di frequen¬
ze di lavoro superiori a 66 MHz può por¬
tare a sostanziali miglioramenti della ve¬
locità di tutto il sistema, non solo della
CPU. Nella schede madri con socket 7
(quelle per i Pentium classici per inten¬
derci) la frequenza di funzionamento del
bus PCI è la metà di quella principale,
nel caso di clock a 66 MHz il bus PCI la¬
vora a 33 MHz Se la frequenza princi¬
pale passa a 75 o a 83 MHz il bus PCI
va a 37.5 o a 41.5 MHz con un aumento
consistente delle prestazioni delle peri¬
feriche collegate, in primo luogo del
troughput della scheda video. Inoltre
aumentando la frequenza di lavoro della
scheda madre aumentano le prestazioni
della cache L2, della RAM, delle perife-
richeElDE II problema sta nel fatto che
alcuni componenti non sono progettati
per lavorare a frequenze superiori a
quella standard. Ad ogni modo il pas¬
saggio a 75 MHz è ben tollerato da qua¬
si tutti i componenti del sistema mentre
il passaggio a 83 MHz può portare a
qualche intolleranza da parte di alcune
schede video, di controller SCSI e spes¬
so alla necessità di aumentare i tempi
di accesso a RAM e Cache. L'incremen¬
to di prestazioni che deriva da queste
modifiche è consistente perchè è tutto
il sistema che ne è interessato e non la
sola CPU. Anzi si può pensare di mante¬
nere il clock originario per il processore,
ad esempio utilizzando una CPU a 166
MHz, clock ottenuto moltiplicando 83x2
anziché 66x2.5, con prestazioni general¬
mente superiori a quelle ricavate utiliz¬
zando una CPU a 200 MHz, 66x3. L'au¬
mento della frequenza di lavoro delle
schede madri è comunque una strada
che sta per essere intrapresa sia da
AMD che da Intel che porteranno in un
prossimo futuro il clock a 100 MHz E'
interessante notare come da qualche
tempo vari costruttori OEM riconosca¬
no ufficialmente sui loro siti Internet la
possibilità delle loro MB di superare il
muro dei 66 MHz utilizzando chipset In¬
tel la quale non ha ancora ufficializzato
questa possibilità. Utilizzare le CPU ol¬
tre il limite garantito dalla casa costrut¬
trice è sempre un rischio che può esse¬
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Luca Angelelli
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porre le lezioni stesse agli stu¬
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per Windows
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in modo facile e con estrema
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più conti correnti con la possi¬
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ai fornitori, scadenze fiscali, cre¬
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delle grandezze, studio delle scienze
sperimentali, leggi fisiche, cinetica e dinamica,
energia e lavoro, fìsica atomica, ecc.
ESPLORANDO LA BIOLOGIA
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cellula, trasmissione della vita, l'evoluzione,
gli esseri viventi, organismi, ambiente, ecc.
ESPLORANDO L'ASTRONOMIA
Organizzato in capitoli che trattano: gli
strumenti astronomici, la Terra, il sistema
Terra-Luna, Il sistema solare, ecc.
ESPLORANDO LA MATEMATICA
Per le Scuole Medie Superiori
Tratta argomenti di matematica del biennio
attraverso una suddivisione in diversi capitoli.
ESPLORANDO LA GEOMETRIA
Per le Scuole Medie Superiori
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trasformazioni geometnche. la geometria
analitica, i luoghi geometrici, ecc.
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Per apprendere facilmente tutto ciò che
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ESPLORANDO L'ELETTRONICA
ANALOGICA
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elettriche, elettrostatica, magnetismo ed
elettromagnetismo, diodi e transistor, ecc.
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compilazione eseguibile anche
"• \
da altre persone.
■ Il .
T no» - "
L. 69.000 Rt]|
V * p ' m A à jii
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Dedicalo a tutti coloro che opera¬
no in questo settore. È possibile
archiviare, visualizzare e modifi¬
care clienti e fornitori, predisporre
e archiviare preventivi, gestire il
magazzino con relativi listini,
emettere fatture e/o ricevute fisca¬
li, personalizzare le stampe, ecc.
Gestisce clienti e fornitori, sche¬
de per lenti a contatto e occhiali,
magazzino e vendita diretta.
Nell'archivio fornitori possono
essere inseriti i dati anagrafici, i
pagamenti, i dati relativi alle mon¬
tature e alle lenti; si può stampare
la lista dei fornitori e verificare i
documenti in scadenza.
Organizza le esigenze di archi¬
viazione delle informazioni di uno
studio veterinario e ne consente
la ricerca in tempi brevissimi. Il
numero di cartelle cliniche è
illimitato e l'inserimento dei dati
completamente guidato; l'archivio
è suddiviso tra proprietari e
pazienti.
PROSETtO
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È costituito da un insieme inte¬
grato di funzioni che permettono
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e fornitori ed i relativi scadenziari,
di controllare le fasi di vendila,
l'amministrazione di un proprio
magazzino articoli dotato di 5
listini e remissione dei documenti
Una raccolta completa di modelli
Gestisce clienti, fornitori, preno¬
tazioni. resi e richieste di arretrati;
permette di inserire tutti gli articoli
venduti con la possibilità di asso¬
ciarli a 4 listini; consente inoltre di
gestire i movimenti di più conti
correnti, emettere fatture, visua¬
lizzare statistiche e personalizzare
CONTRATTI
E LETTERE
di lettere commerciali, contratti e
documentazioni, che saranno utili
esempi sia per la persona
inesperta nella redazione di testi,
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fotografico creando cataloghi di
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Sempre più MMX: tocca al Cyrix 6x86MX
L'azienda di Richardson, Texas, compete con Intel e AMD. Prestazioni più che all'altez¬
za, prezzi bassi, grandi nomi sempre più convinti. Provare per credere.
di Leo Sorge
Finite le diatribe legali sul
marchio e sulle istruzioni
MMX. il mercato presenta tre
produttori di processori di
questo tipo. Ad Intel ed AMD,
infatti, si è aggiunta Cyrix con
il 6x86MX. Il Pentium e il
6x86 sono prodotti di tipo
Pentium tradizionale, mentre
il Pentium Pro, il Pentium II e
il K6 sono macchine rise che
eseguono codice x86. Poiché
il progetto del 6x86 è venuto
dopo quello del Pentium, è
più efficiente rispetto a que¬
sto, mentre in generale paga
qualcosa agli altri tre.
Seguendo il benchmark
Winstone 97 con Windows
95, Cyrix dichiara prestazioni
superiori a quelle di AMD ed
Intel (vedere illustrazione,
fonte Cyrix).
In questo momento due sem¬
brano le indicazioni del merca¬
to: il Socket 7, ovvero il pro¬
dotto tradizionale, tira più del
previsto; AMD, Cyrix ed IBM
possono vendere componenti
affidabili a prezzi inferiori a
quelli di Intel. Alla fine di apri¬
le, ad esempio, i chip di pre¬
stazioni PR150 (vedi incorni¬
ciato di Angelelli) venivano
venduti a $150 da Intel e
105$ da Cyrix (non erano
disponibili chip AMD con
PR150) (fonte: Micropro¬
cessor Report).
Questa situazione sembra
dare un po' di respiro ai pro¬
duttori alternativi, ma in realtà
potrebbe non essere così.
Intel ha infatti lanciato un'of¬
fensiva planetaria con il suo
programma IPI, Intel Proces¬
sor Integrator, con il quale è
andato a minare le fonda-
menta dei suoi avversari,
L'IPI Program, infatti, re¬
golarizza posizione e con¬
fezione di prodotti anche '
per bassissimi volumi di ven¬
dita, permettendo a chiunque
di assemblare un PC di qualità
con sue piastre madri, pro¬
cessori, garanzie ed adesivi
Intel Inside. Tale programma,
lanciato con diverse tempisti¬
che nelle varie parti del
mondo, ha iniziato a mietere
consensi in Oriente per poi
trasferirsi nel Vecchio Conti¬
nente.
Ogni pezzo cosi venduto ha
valore triplo: è venduto; viene
tolto alla concorrenza; allarga
la base a futuri prodotti,
anche meno classici per Intel
W fri ston e'4'j ’Yfrr \Vi ndo ws *9 5
Cyrix 6x86MX H PR233 procMUr
4M
Cyrix 6x86MX" PR20O
■
(ad esempio le
schede di rete).
Tornando al 6x86MX, il chip
viene prodotto dalla IBM
Microelectronics, che può
anche venderlo per conto
suo. La novità, relativa in
quanto in giro già da parec¬
chio tempo, è che IBM
Sistemi usa questi chip nella
sua serie Aptiva. Ciò costitui¬
sce un nuovo, ricco canale di
successo dell’architettura del¬
l'azienda di Richardson.
Resta da chiedersi un'ultima
cosa: cui prodest MMX, visto
che le uniche applicazioni esi¬
stenti che le usano sono quel¬
le del CD che Intel acclude ai
box con i chip, e poche altre?
Ancora per qualche mese,
anche per le multimedia
extension stiamo assistendo
ad una competizione basata
sul marketing, terra nella
quale Intel è sovrana.
Cyrix lancia sul mercato il 6x86MX, ovvero il 6x86 con MMX
È disponibile sul mercato il 6X86MX, la nuova CPU di Cyrix. Come possono
far intuire le ultime due lettere della sigla, è dotata di una unità in grado di
eseguire le oramai famigerate 57 istruzioni MMX
Il nuovo processore è presentato in tre diversi modelli: PR166, PR200.
PR233 PR sta per Pentium Rate, un indice convenzionale che rappresenta
sinteticamente le prestazioni della CPU rispetto al riferimento Pentium In
pratica PR166 significa che il processore ha prestazioni equivalenti a quelle
di un Pentium con frequenza di clock pari a 166 MHz, ma questo non signi¬
fica che il processore in questione lavori effettivamente a quella frequenza.
Nel caso del 6x86MX. infatti, il PR166 funziona a 150 MHz, moltipiicando
per 2.5 il clock della scheda madre che deve essere di 60 MHz; per il
PR200 la frequenza interna è di 166 MHz (66x2.5), mentre per il PR233 si
arriva a 188 MHz (75x2.5) La tensione di alimentazione è stata sdoppiata
per il nucleo e per l'I/O ed è rispettivamente di 2.8 V e 3.3 V, in questo
modo contenendo l'assorbimento e la dissipazione di calore prodotto
durante il funzionamento. La cache di primo livello, unificata per dati e istru¬
zioni, è stata portata a 64 Kbyte, sempre di tipo write back. Tutte le altre
prerogative del 6x86 sono state mantenute e migliorate: architettura super¬
scalare. esecuzione delle istruzioni in ordine diverso dall'originario, register
renaming sono solo le principali II 6x86 è una CPU dedicata al Socket 7,
quindi potranno usarlo la grande maggioranza delle schede madri in grado
di accettare processori di tipo Pentium MMX. o meglio Cyrix 6x86: al piu
potrebbe essere necessario un aggiornamento del Bios, da prelevare pres¬
so il sito Internet del costruttore della scheda madre I prezzi si preannun-
ciamo competitivi come le prestazioni Con questa CPU Cyrix entra in diret¬
ta competizione con l'AMD K6 per i processori ad alte prestazioni su
Socket 7. ed entrambi lanciano la loro sfida, soprattutto sul piano dei prezzi,
ad un'Intel oramai decisamente incamminata sulla strada del Pentium II e
dello Slot 1.
Luca Angelelli
70
MCmicrocomputer n. 175 - luglio/agosto 1997
Già in vendita in Giappone una nuova famiglia di computer con DVD-ROM
bello... del multimedia
La convergenza Ira mondo dell'entertainmenl e quello del PC desktop inizia a dare frutti
maturi: con la nuova linea di personal computer la celebre azienda giapponese entra
in un settore attualmente molto ambito, dove si prevede presto confluiranno molti altri
costruttori. Dotati di processori Intel MMX, lettore DVD-ROM accompagnato da
una scheda per la decodifica MPEG-2, pacchetti software dedicati alle differenti t
ipologie di utenti e un design esclusivo pensato per un prodotto dalle caratteristiche
davvero integrate, si propongono quale soluzione ottimale per la famiglia,
l'appassionato di prodotti "Hi Tech" e l'amante del computer... elegante.
di Fabrizio Dell'Orso
Si chiamano "Brezza"
le nuove soluzioni di
Toshiba progettale
per incontrare i desi¬
deri degli appassio¬
nati del multimedia
prossimo venturo -
caratteristica centra¬
le della nuova gam¬
ma di personal com¬
puter, quella di esse¬
re stati pensati per
soddisfare al meglio
anche le esigenze più
evolute di questa
emergente catego¬
ria di utenti. I pro¬
cessori impiegati sono Intel Pentium MMX con velo¬
cità di clock fino a 200 MHz, mother board con chi-
pset 82430HX. impiegano da 16 a 32 Mbyte di EDO
RAM base espandibile fino a 128, disco fisso fino a 3
Gbyte. scheda video con 3D Virge e 2 Mbyte di EDO
RAM a bordo, lettore DVD-ROM con annessa sche¬
da di decodifica MPEG-2, più scheda audio Sound
Blaster, modem interno 28,8 e, sui modelli più com¬
pleti, scheda di sintonia aggiuntiva per vedere la TV.
L'idea più accattivante su cui ruota la nuova soluzio¬
ne presentata dalla Toshiba nguarda senza dubbio il
particolare monitor utilizzato, nel quale sono stati
integrati tutti i principali componenti audio e quelli di
controllo: qui infatti troviamo un sistema di altopar¬
lanti schermati integrato direttamente ai lati dello
schermo e addirittura accordato in bass reflex (i rela¬
tivi condotti comunicano con l'esterno nella parte
posteriore del monitor) per estenderne la risposta
alle frequenze più basse, microfono inserito nella
parte più alta dello schermo e una completa sezione
di controllo audio-video (pensate, c'è addirittura una
manopola per regolare il livello del volume di ascol¬
to!!) per gestire comodamente gli ingressi e coman¬
dare con estrema facilità il lettore DVD presente nel
computer. Ulteriori caratteristiche di questa sezione
controlli - che nelle versioni più evolute è addirittura
dotata di ampio display retroilluminato con grafica ad
icone - sono la presenza di pulsanti dedicati alla sele¬
zione diretta di TV, radio, CD, modem e segreteria
telefonica (in tutti i modelli è comunque presente un
led che avvisa dell'arrivo di nuovi messaggi) e la
possibilità di essere fisicamente separata dal resto
del cabinet, facendola dì fatto assomigliare in manie¬
ra davvero singolare ad una potente console per
videogiochi con tutte le implicazioni che ciò compor¬
ta (facilitazioni nel contatto per gli utenti giovanissi¬
mi, approccio amiche¬
vole ed educativo,
limitata difficoltà ad
avvicinarsi al mondo
dei computer dei
grandi). La possibilità
di gestire il sistema
tramite questa partico¬
lare console estraibile,
denominata per l’ap¬
punto "In touch" per
sottolinearne la faci¬
lità di contatto con
cui permette di comunicare con il
sistema, consente inoltre di non
restare obbligatoriamente vicini al
monitor durante l'uso, circostanza che
torna di indubbia utilità generale in caso di visione di
TV o film su DVD e ancora più importante qualora ci
si orienti sul sistema "Brezza" più costoso, che di
serie impiega un monitor da 1 7 pollici di caratteristi¬
che avanzate. La tastiera, altro elemento dì particola¬
re importanza nell’uso confortevole di un qualsiasi
computer, è progettata secondo i migliori criteri di
ergonomia con appoggi ampi e confortevoli per i
polsi, particolare che ne consente l'uso anche in
posizioni di lavoro molto rilassate (ad esempio, sedu¬
ti su un divano). A perfezionamento della dotazione
"domestica" del sistema, c'è infine un completo e
potente telecomando con cui gestire le opzioni mul¬
timediali proprio come davanti ad un normale e tradi¬
zionale impianto audio-video. L'inserimento in
ambienti molto differenti dal tradizionale SOHO
(Small Office Home Office, ovvero qualcosa di molto
vicino al concetto di piccolo e confortevole ufficio
familiare) è invece agevolato da uno styling molto
moderno, che lo allontana dal tradizionale PC (l'unità
centrale e il monitor hanno forme molto morbide
che ricordano lo stile di designer come Philippe
Stark), e dalla colorazione "noir", entrambi viatici otti¬
mali per entrare in ambienti nuovi e magari provare
ad affiancare il ruolo sacro di TV e impianto home-
video tradizionali. Nel mercato giapponese la famiglia
dei computer "Brezza" è in vendita da fine primave¬
ra. prezzi dai 300.000 yen per il modello base con
CD-ROM ai 568.000 yen (al cambio attuale, circa l'e¬
quivalente di 7.950.000 lire più tasse) del modello
con DVD-ROM, processore Pentium MMX a 200
MHz e schermo da 17 pollici.
In Europa potrebbero arrivare a fine anno (in Italia a
partire dal prossimo anno), magari con installato
Menphis, il nuovo s.o. che prenderà il posto di
Windows 95.
Scoperto un serio
bug di Nescape
E così anche Netscape è
caduto nella trappola del
bug fastidioso. Come è già
accaduto in passato per
Internet Explorer, un bug
molto serio scoperto le
scorse settimane è in grado
di mettere a rischio la sicu¬
rezza dei navigatori che uti¬
lizzano il broswer.
Si tratta di un bug sfruttabile da
Web-master e dagli autori di
home page: questi sono in grado
di prelevare facilmente file dal-
l'hard disk del navigatore che in
quel momento sta visitando una
loro pagina.
Il bug è molto serio, in quanto per
sfruttarlo basta utilizzare le opzioni
standard di Netscape, ha però un
limite: l'hacker deve conoscere il
nome del file da prelevare sul
computer remoto, altrimenti non
sarà in grado di rubare nulla, la
brutta notizia è che neanche i
firewall bloccano questa falla del
browser.
La scoperta è stata rivelata a metà
giugno alla CNN da una società
danese, la Cabocomm, che ha
dimostrato a giornalisti ed esperti
di PC Magazine. che seguivano il
test, come fosse in grado di prele¬
vare documenti su un computer
dei giornalisti collegato da New
York, proprio grazie al bug.
Netscape ha da tempo lanciato
una campagna di "caccia al bug",
promettendo 1000 $ di ricompen¬
sa a chiunque scopra una falla nel
suo broswer: la Cabocomm ha
però definito "insultante" l'offer¬
ta, dichiarando che una tale rivela¬
zione vale molto di più.
La società danese ha quindi rilan¬
ciato con una offerta alla Net¬
scape. che ha a sua volta definito
"esorbitante” la somma richiesta
La situazione si è risolta alcuni
giorni dopo, quando Netscape ha
rilasciato una patch frutto del lavo¬
ro di test eseguito direttamente
dai suoi programmatori.
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Netscape
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MCmicrocomputer n. 175 - luglio/agosto 1997
71
U.S. Robotics e Texas collaborano al programma x2/DSL Hybrid Modem
Canon LBP-660
I modem x2/DSL arriveranno nel 1998
U.S. Robotics e Texas Instruments svilupperanno una nuova famiglia di modem
ibridi aggiornabili e capaci
x2 che digitali ADSL.
La nuova famiglia di modem
sarà denominata x2/DSL e
sarà basata sui TMS320C6x. i
DSP ad alte prestazioni di
Texas, capaci di processare
fino a 1,6 miliardi di istruzioni
al secondo. L'Advanced
Development Group di U.S.
Robotics svilupperà il softwa¬
re x2/DSL ed integrerà sia gli
algoritmi DMT per la modula¬
zione ADSL (presi in licenza
da Aware). sia gli algoritmi x2
sviluppati da U.S. Robotics
stessa L'azienda prevede di
introdurre i modem x2/DSL
entro la prima metà del 1998
Quindi i modem x2/DSL con¬
terranno il software necessa¬
rio per operare sia con dial-up
di supportare accessi sia diai
analogico a 33,6/56 Kbps sia
con linee ADSL che invece
partono da 384 Kbps per
andare fino a qualche Mbps.
L'utente potrà cosi migrare,
quando lo riterrà più opportu¬
no, verso l'ADSL. Gli aggior¬
namenti saranno effettuati
via software scaricabile su
Internet, caratteristica essen¬
ziale in quanto entrambi gli
standard sono ancora in evo¬
luzione.
Benefici per i gestori Telecom
I fornitori di servizi Telecom
potranno offrire l'ADSL in
modo più generalizzato.
Finora, non essendo possibi¬
le per i modem ADSL intero-
up in standard analogico
di Leo Sorge
perare, i fornitori di servizi
telecom dovevano assumersi
l'onere di equipaggiare i
rispettivi utenti con modem
specifici, sviluppati per le loro
reti. La combinazione tra
l'hardware C6x e il software
U.S Robotics permetterà ai
gestori di proporre sui norma¬
li canali di rivendita dei
modem conformi agli stan¬
dard e adattabili.
DOVE & CHI -
Texas Instruments
Centro Direzionale Colleoni,
Via Paracelso 12,
20041 Agrate Brianza (MI),
Tel. (039) 68.421
Traslocate da AS/400 ai 32 bit di Microsoft? Rumba vi aiuta!
Il programma Move Up di Wall Data vi fa migrare su Windows 95 ed NT
Wall Data ha annunciato il programma Move Up
To Rumba, un'iniziativa che consente alle organiz¬
zazioni che accedono a informazioni su sistemi
mid-range AS/400 di risparmiare fino al 64% rispet¬
to ai prezzi di listino. L'idea è semplice ma effica¬
ce: con un'unica tariffa basata sul tipo di processo¬
re AS/400. infatti, l'utente riceve una licenza Client
illimitata del software Rumba sia per la versione
Windows 3.x che Windows 95/NT. A fronte di
un'unica autorizzazione per sistema AS/400, il pro¬
gramma Move Up To Rumba include un numero
illimitato di licenze Client relative al software
Rumba sia in versione Windows 3.x sia in versione
Windows 95/NT, oltre alla possibilità di usufruire
del servizio Onestep di Wall Data e a un buono di
garanzia di un anno per aggiornamenti, migrazioni
e supporto tecnico. Il programma include anche la
possibilità di usufruire del servizio di assistenza
Onestep di Wall Data, che comprende un buono di
garanzia di un anno per aggiornamenti e migrazioni
e un anno di supporto tecnico. Wall Data ha ideato
il programma Move Up To Rumba usando un
modello di costo basato su processore che per¬
mette all'utente di sfruttare Rumba su un numero
illimitato di Client che accedano a un determinato
processore AS/400. In questo modo si ottiene la
flessibilità necessaria per portare gli utenti su piat¬
taforma Windows a 32 bit secondo una tempistica
che soddisfa al meglio le loro esigenze, pur dispo¬
nendo del controllo completo dei costi globali di
migrazione. "Le organizzazioni normalmente imple¬
mentano la migrazione verso un nuovo sistema
operativo a stadi, il che rende difficile prevedere e
contenere i costi." ha dichiarato Peter Bayley, vice
presidente marketing per Wall Data Ine. "Il pro¬
gramma Move Up To Rumba combina in un unico
pacchetto un software di accesso AS/400 all'avan¬
guardia ed un supporto estremamente completo,
e permette quindi agli utenti di prevedere e gestire
in modo accurato i loro costi di migrazione e di
espansione per un periodo di almeno dodici mesi."
Agli utenti di affari che devono accedere - diretta-
mente dal loro computer desktop - a informazioni e
applicazioni su sistemi AS/400, Wall Data offre due
soluzioni. La prima è Rumba per AS/400, che inclu¬
de le funzionalità base quali il display 5250. emula¬
zione di stampante, trasferimento file con drag-
and-drop e accesso diretto a database. La seconda
è Rumba Access/400 (la principale soluzione Wall
Data di accesso AS/400), che include tutte le fun¬
zionalità previste in Rumba per AS/400 e che in più
prevede prestazioni di shared folder, stampa vir¬
tuale, code dati, LPR, LPD e FTP. Il programma è
disponibile per processori AS/400 di gruppo PIO,
P20, P30 e P40, con prezzi compresi tra 2770 e
49.000 dollari. Offerto attraverso la forza vendita
Wall Data e attraverso la rete commerciale dei suoi
distributori, il programma Move Up To Rumba sarà
operativo fino al 22 dicembre 1997
I Wall Data Italia - Centro OP, Via Cavriana 3,
120134 Milano, Tel. (02) 7391.212
La LBP-660 è una laser mo¬
nocromatica, studiata ap¬
positamente per il mercato
SOHO, che si fa apprezzare
per le elevate caratteristi¬
che tecniche e per il prezzo
aggressivo.
La LBP-660 utilizza una nuova
meccanica che offre una velo¬
cità di stampa di 6 pagine al
minuto, con una risoluzione
reale di 600 dpi. È stata inoltre
inserita la funzione di Form
Overlay che consente una faci¬
le e veloce gestione della
modulistica. L'utente può infatti
utilizzare una qualsiasi immagi¬
ne e ordinare alla laser di impie¬
garla come fondo al testo da
stampare.
La LBP-660 supporta un'inter¬
faccia parallela ECP che con¬
sente comunicazioni con il com¬
puter estremamente veloci. Per
contenere II prezzo, ma anche
per offrire all'utente una mag¬
giore interazione con la macchi¬
na, la LBP-660 adotta l’ultima
release del Windows Printing
System 4 di Microsoft, un siste¬
ma che demanda al personal
computer l'elaborazione del
documento da stampare.
Contemporaneamente l'utente
è libero di sfruttare il PC per altri
compiti Se si possiede poi una
scheda sonora, si riceveranno
messaggi che avvertono, ad
esempio, quando è stato porta¬
to a termine un lavoro di stam¬
pa oppure se il toner è esaurito.
Infine il prezzo piuttosto concor¬
renziale: la LBP-660 è in vendita
a lire 699.000 IVA esclusa
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Canon Italia Spa
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Arrivano i PC Zenith con Pentium II
I nuovi Z-Station Vega utilizzano pro¬
cessori Pentium II a 233 e 266 MHz con
cartuccia SEC o Single Edge Contact,
un nuovo tipo di package che verrà uti¬
lizzato anche sui futuri processori Intel.
Fra le caratteristiche ci sono una scheda di
rete Ethernet e Fast Ethernet (rispettivamen¬
te da 10 e 100 Mbit/s), un acceleratore video
Matrox Millennium con 4 MB di memoria
WRAM espandibile a 8 MB, connettori audio
line in e out nonché USB (Umversal Serial
Bus). Caratteristiche comuni a tutti i nuovi Z-
Station Vega sono una memoria cache di
secondo livello di tipo sincrono Write Back
con Pipeline Burst da 512 KB saldata sul
modulo processore, una memoria RAM da
32 MB espandibile fino a 256 MB. una inter¬
faccia IDE Dual Fast che si connette sul bus
locale PCI e permette il collegamento fino a 4
unità di registrazione Nella configurazione
standard la memoria è di tipo EDO
(Enhanced Data Out) senza controllo di parità.
E inoltre supportata sia la memoria con con¬
trollo di parità sia la memoria ECC DRAM.
L’utilizzo di dischi fissi Smart EIDE con PIO
Mode 4 da 3,1 GB permette di ottenere una
velocità di trasferimento costante di 16,6
MB/s, mentre la tecnologia Smart HDD con¬
sente di effettuare un contìnuo monitoraggio
dello "stato di salute" dei dischi, prevenendo
situazioni critiche. Il sistema operativo
Windows NT 4.0, il browser per la navigazio¬
ne in rete e l'applicativo integrato Microsoft
Works sono già precaricati. Sei slot dì espan¬
sione permettono di ospitare 3 schede ISA e
2 PCI oltre a una sesta PCI / ISA. Le espan¬
sioni verso l'esterno prevedono, oltre a una
porta parallela per la stampante, due porte
seriali, porta video e PS/2 (per tastiera e
mouse'. ìgSf.cfa —
Sono infatti pre¬
senti porte per joy¬
stick. microfono,
line in e line out
nonché due con¬
nettori USB.
Bull Italia
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Tel. (02) 6779.2284
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Rozzano IMI) - Tel. 102182.4721
Musei on line, l’arte italiana viaggia su Internet
Gli oltre 3.000 musei italiani potranno essere visitati on line grazie
all'attivazione di un sito interattivo che raccoglie le relative
informazioni sotto forma di schede tecniche per consentire a tutti
gli "internauti" di conoscere il patrimonio italiano
di Enrico Ferrari
Un progetto tecnologico e culturale senza
precedenti in Italia è stato attivato dal
Ministero dei Beni Culturali, in collabora¬
zione con Microsoft e AdnKronos.
Si tratta di "Mus ei on line",
liwww.museionine.comil un sito di servi¬
zio che consente agli esploratori della
Rete di disporre di qualsiasi informazione
sui musei italiani, sia quelle che
AdnKronos mette a disposizione sia, in
un secondo tempo, quelle che i musei
stessi vorranno pubblicare, con il patroci¬
nio del Ministero dei Beni Culturali, nell'a¬
rea "La parola ai musei". All'AdnKronos
Libri è affidato il compito di fornire i con¬
tenuti da pubblicare su Internet.
Parallelamente, Microsoft è impegnata
sul fronte tecnologico, avendo messo a
disposizione dell'iniziativa tutti i suoi più
avanzati strumenti per il Web e la neces¬
saria consulenza per la fase di sviluppo.
Il sito "Musei on line" si basa su Microsoft
Windows NT Server con Internet
Information Server, su Microsoft
Merchant Server, la piattaforma per svi¬
luppare soluzioni complete per il com¬
mercio elettronico, che trova proprio in
questo sito interattivo la sua prima consi¬
stente applicazione in Italia e sul Web
browser Internet Explorer. Merchant
Server ha ottimizzato il sito "Musei on
line", in particolare, con un’elevata con¬
nettività a database, che aumenta note¬
volmente il grado di interattività e la com¬
pletezza delle informazioni disponibili, e
con la generazione automatica di pagine
HTML.
Per facilitare e velocizzare la ricerca delle
informazioni di interesse, i contenuti sono
stati indicizzati con Microsoft Index
Server, che consente di effettuare ricer¬
che fulltext all'interno dell'intero sito. Gli
‘dJ aLzl -I IH-!*I±I
musei on line
sB
m £]
La parola al musei
■U m
L'Italia del muse
Eventi
I Cerca 11 tue museo
News e dintorni i
utenti possono inoltre inviare interrogazio¬
ni dinamiche e mirate, individuando
immediatamente i musei che rispondono
alle caratteristiche richieste.
Oltre alle informazioni fondamentali, per
ogni museo sono segnalati i servizi dispo¬
nibili: visite guidate, biblioteche e archivi
consultabili, accesso per disabili, orari di
apertura e condizioni di ingresso. Saranno
messi in Rete tutti i musei italiani aperti al
pubblico (statali, comunali, privati ed
ecclesiastici). Questi sono suddivisi per
tipologia (Antropologia, Archeologia, Arte,
Scienze Naturali, Storia, Scienza e
Tecnica), ripartiti per regione, provincia e
comune ed elencati in ordine alfabetico.
Una redazione permanente costituita da
AdnKronos Libri assicurerà inoltre il
costante e puntuale aggiornamento delle
informazioni.
Il sito è ottimizzato per la migliore visualiz¬
zazione con Microsoft Internet Explorer:
utilizzando questo browser, i visitatori
possono consultare tutti i contenuti del
sito e, soprattutto, fruire degli elementi
interattivi sviluppati con le tecno-
logie ActiveX e Java.
_ L'editing e l'elaborazione dei
materiali da pubblicare sul sito
sono stati infine realizzati con le
nuove applicazioni Microsoft
Office 97, sfruttando le loro
numerose funzionalità per
Internet e per il Web publishing.
La collaborazione di Microsoft alla
realizzazione del sito "Musei on
line" rientra nel progetto europeo
The Road Head Programme", con
cui Microsoft promuove in Europa
i progetti in grado di contribuire al
progresso sociale utilizzando le
nuove tecnologie.
74
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La comunicazione su Internet si chiama eNetwork
Studiata da IBM ed FTP si tratta d'uria suite di prodotti di Lotus e di Netscape.
Big Blue usa la suite anche internamente, per offrire sul Web
un programma di formazione per rivenditori.
di Leo Sorge
FTP ha annunciato IBM eNetwork Com¬
munications Suite, il primo prodotto nato dall'al¬
leanza con IBM per gestire e standardizzare i
Client in rete con le più recenti applicazioni e tec¬
nologie per la connettività di rete per parlare a ser¬
ver di qualsiasi tipo, anche agli S/390 II prodotto
offre un insieme di software che consente acces¬
so dial-up remoto da casa, dall'ufficio o da sistemi
portatili, senza compromettere le caratteristiche
di sicurezza. Si tratta dei migliori prodotti in
ambiente Windows di IBM, Lotus, FTP Software
e Netscape- Il prodotto supporta tutti i sistemi
operativi Windows, consentendo all'utente di
migrare da Windows 3.1 a Windows 95 o
Windows NT senza necessità di acquistare una
versione diversa del prodotto eNetwork
Communications Suite di IBM sarà disponibile
direttamente tramite IBM e i suoi Business
Partner, a partire dal secondo trimestre 1997. Nel
terzo trimestre 1997 saranno disponibili versioni
del prodotto localizzate in diverse lingue. Dal
punto di vista di FTP Software si tratta d'un ulte¬
riore successo della proposta VIP Network. Sui
componenti di IBM eNetwork Communications
Suite si possono trovare informazioni all'indirizzo
intto://www.networking. ;0m,com7ècsl Le principa¬
li sono riassunte qui di seguito.
IBM Personal Communications per 3270 e
AS/400 Versione 4.1 con supporto Client sia SNA
che multiprotocollo (compreso TCP/IP);
LotusWorkgroup Notes Mail (con OfficeVision to
LotusNotes per gli utenti S/390);
FTP Communications Suite, con TCP/IP a 16 e 32
bit e applicazioni Client quali NFS e FTP con sup¬
porto di IPV6 e sicurezza IPSEC e Socks.
Il web è affidato a Netscape Navigator, con plug-
in tra i quali FirstFloor, Smart Bookmarks e
Acrobat Reader; tra le funzionalità sono compresi
monitoring e l'aggiornamento dei siti web.
Basandosi proprio su questi prodotti, IBM ha pre¬
sentato un programma di formazione On-Demand
disponibile su Web per i suoi prodotti eNetwork
Software destinato ai rivenditori. Fino ad oggi i
programmi formazione erano disponibili solo su
CD-ROM o mediante corsi in sede. Si tratta duna
innovazione concettuale piuttosto importante, che
sicuramente avrà largo seguito nel futuro anche
immediato.
Tra i prodotti eNetwork Software trova posto
anche la nuova offerta per Windows NT II pro¬
gramma di formazione On-Demand include trai¬
ning per la vendita e per i servizi operativi; suppor¬
ta inoltre i rivenditori nelTidentificare le future
opportunità commerciali legate a installazioni di
reti, formazione, amministrazione e supporto.
Il programma di formazione On-Demand sarà
disponibile su Web a partire da fine maggio per i
prodotti della famiglia eNetwork Software,
Communications Server per Windows NT e
Personal Communications per Wndows NT. IBM
offre inoltre una settimana di formazione per la
certificazione tecnica di alto livello sui prodotti
della famiglia eNetwork Software destinata a
rivenditori qualificati, I rivenditori interessati pos¬
sono qualificarsi per questo training completando
la formazione On-Demand, la Enterprise
Communications Specialist Certification e quindi
iscrivendosi al corso. La formazione per la certifi¬
cazione tecnica di alto livello si svolgerà in diverse
sedi in tutto il mondo e sarà disponibile a partire
da settembre. L'indirizzo della eNetwork home
page è il seguente: ___
Ih 11 p //www networking ibm coni /
eNetwork/train.html
La IBM eNetwork Software Initiative rappresenta
una famiglia di prodotti e una strategia aggressiva
finalizzate alla connettività universale e all'accesso
alle informazioni come base del Network
Computing. Informazioni relative alla famiglia IBM
eNetwork Software sono disponibili sul sito
www.networking.ibm.com/eNetwork.
DOVE & CHI-
FTP Software - Germany, Inselkammerstr. 2,
D-82008 Unterhaching, Tel 0049/89/6141.3132
Da Aashima
il CD-ROM “Trust Gallery”
Si tratta di un CD-ROM ri¬
servato ai rivenditori che
contiene la descrizione di
tutti i prodotti più recenti
con le relative demo.
Un'importante caratteristica
del CD-ROM "Trust Gallery"
è costituita dalla possibilità
offerta al rivenditore di ag¬
giungere ad ogni prodotto una
nota personalizzata (offerte
speciali, prezzi, dettagli tecni¬
ci, disponibilità ecc.) che
viene visualizzata alla fine
della demo relativa; in questo
modo il rivenditore ha sempre
sotto controllo la situazione
dei prodotti Trust.
Infine, il programma di gestio¬
ne incluso nel CD-ROM, veri¬
fica automaticamente se le
risorse del sistema sono suffi¬
cienti a "far girare" il CD¬
ROM.
L'interfaccia del CD-ROM è
stata assimilata all’impostazio¬
ne di Windows 95 divenendo
cosi più user friendly, inoltre il
CD-ROM consente di ottene¬
re informazioni su un prodotto
in qualsiasi momento e di
stamparne la scheda tecnica
o la relativa immagine.
DOVE & CHI -
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Con NetWork Eye le immagini della QuickCam finiscono su Internet
NetWork Eye è un software che permette ad ogni sistema che disponga di un collegamento in rete di
vedere le immagini riprese dalla telecamera QuickCam della Connectix, utilizzando qualunque browser
in grado di eseguire applet Java.
Il frame server trasmette in continuazione una pagina Html che con¬
tiene le immagini riprese dalla telecamera ma è anche possibile scari¬
care le immagini utilizzando un Client Ftp oppure utilizzando una serie
di comandi diretti; le immagini cosi ottenute possono poi essere
messe a disposizione dei computer collegati a Internet tramite un
altro Web server. Il frame server NetWork Eye supporta immagini di
dimensioni massime di 320x240 pixel ed è in grado di trasmettere
un frame ogni due secondi, mentre NetWork Eye-Color può trasmet¬
tere un frame ogni quattro secondi. NetWork Eye, che si collega alle
reti Ethernet tramite cablaggio 10Base-T, richiede per la consultazio¬
ne un browser per Web che, nel
caso della versione a colori, deve
essere compatibile con Java. Net¬
Work Eye e NetWork Eye-Color
sono disponibili al prezzo di lire
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Arriva la versione 3 di Network Access Suite
FTP Software ha annunciato la nuova release delle miglio¬
ri applicazioni Onl\Jet32
di Leo Sorge
Network Access Suite v3.0 è stata ideata per i settori della pubblica
amministrazione e per le società di grandi dimensioni che desidera¬
no massimizzare l'efficienza degli ambienti Windows 95 e
Windows NT. Network Access Suite v3.0 consente agli utenti di
accedere alle informazioni aziendali residenti su ambienti eteroge¬
nei, come i mainframe, i sistemi midrange, i minicomputer e i siste¬
mi UNIX in emulazione terminale e condividere le risorse sulla intra¬
net aziendale. Inoltre semplifica i servizi NFS e FTP
Si tratta di un prodotto di Virtual IP di prima generazione, che rende
trasparenti le operazioni di networking.
La nuova suite fornisce tool per la connettività all'host non presenti
in Windows 95 né in NT. per il collegamento dei desktop ai sistemi
mainframe e mid-range, ai minicomputer e ai sistemi UNIX.
Network Access Suite è il Virtual Desktop di VIP Network. Grazie a
una completa integrazione con gli strumenti User Profile e System
Policy dell'ambiente Windows, Network Access Suite consente il
collegamento dell'ambiente di rete a qualsiasi PC dell'organizzazio¬
ne. La stretta integrazione con i sistemi operativi e con i tool di
gestione della rete di Network Access Suite consente la riduzione
del tempo di implementazione e di gestione della rete e, di conse¬
guenza, un risparmio sul costo totale della rete.
Il Client File transfer di FTP funziona come Windows Explorer.
Dopo l'apprendimento dell'interfaccia del sistema operativo, gli
utenti possono imparare a condivide¬
re i file in modo intuitivo.
La visualizzazione dello schermo a
doppio albero consente agli utenti di
effettuare il drag-and-drop di file
locali e remoti lungo gli alberi delle
directory
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Bps (6 sec/pag), 64 livelli di grigio, 15 numeri
a un tasto e 64 a selezione rapida, OkiFax 5200 è
in grado di trasmettere lo stesso messaggio, in differita,
fino a 84 destinatari ed è in grado di gestire contemporaneamente
sia la memorizzazione, sia la ricezione.
Il secondo modello presentato da OKI è adatto ad ambienti multita¬
sking.
Dotato di una memoria standard di 512 Kbyte (35 pagine circa)
espandibile fino a 1 o 2 Mbyte (120 e 200 pagine circa rispettiva¬
mente), con il suo modem superveloce a 28.800 Bps è in grado di
trasmettere una pagina in 3 secondi, invio in differita, 30 numeri a un
tasto e 99 a selezione rapida, auto-redial, trasmissione circolare fino
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ASSINFORM ‘97-
2 Frenano i PC al galoppo i telefonai
o
O. In occasione della presentazione del rapporto
annuale sull’andamento dell'IT in Italia, Assinform
chiede di "allungare il passo" verso la società
dell’informazione. Gravi i ritardi italiani. Dibattito
dal vivo con Mannheimer, Erminero e Pavesi.
di Francesco Fulvio Castellano
"Continua il gap tecnologico del nostro Paese". Con queste
parole ha esordito Bruno Pavesi, Presidente dell'Assinform, nel
presentare al Circolo della Stampa di Milano la quindicesima edi¬
zione del "Rapporto Assinform '97” alla presenza del Gotha del
mondo ICT e ravvivato, si fa per dire, da un dibattito a cui hanno
partecipato Renato Mannheimer, Presidente ISPO e Carlo
Erminero, Direttore di Demoskopea, moderati da Pavesi. Giunge
cosi, puntuale come sempre a primavera, l'appuntamento con
Assinform e il suo rapporto-bibbia sull'andamento del mercato IT
in Italia.
Realizzato da Assinform (l'Associazione Nazionale dei Produttori
di Tecnologie e Servizi per l'Informazione e la Comunicazione) in
collaborazione con NOMOS Ricerca, il Rapporto è ogni anno un
testo di riferimento per tutti coloro che osservano l'evoluzione
dell'informatica e delle telecomunicazioni nel nostro Paese.
Quest'anno si presenta arricchito non solo di nuovi capitoli
(nuovi media, tic, struttura e ruolo della distribuzione, Internet-
Intranet-extranet) e di un CD-ROM per la consultazione elettroni¬
ca, ma anche delle proposte che la stessa Associazione formula
all'Autorità di governo per un reale sviluppo della società del¬
l'informazione in Italia.
Già oggetto di anticipazioni alla stampa, il Rapporto indugia assai
poco sulla pur apprezzabile ripresa del settore. Infatti, esso pone
piuttosto in rilievo il ritardo che il nostro Paese sta accumulando
nell'impiego diffuso di tecnologie che vanno, ovunque nel
mondo, confermandosi come leve di crescita sociale ed econo¬
mica. Un fenomeno preoccupante, che supera la sfera di inte¬
ressi dei produttori di tecnologie e servizi. In sintesi, Pavesi, che
è anche Presidente di Bull Italia, non poteva essere più esplici¬
to: "È abissale la differenza dell'Italia rispetto agli altri Paesi com¬
presa persino la Spagna "(con tutto il rispetto per la Spagna)
denunciando " il grosso ritardo di investimento dello Stato in
qualità e quantità”.
Auspicio di Assinform, il cui ruolo riconosciuto è quello di solleci¬
tare lo sviluppo del settore, è che "in alto" giunga un'ulteriore
conferma dell’urgenza di reagire ad una tendenza penalizzante
per quello che viene definito come "sistema Paese”. Gli inter¬
venti di Mannheimer e di Erminero non hanno aggiunto nulla di
più se non banalità, luoghi comuni e nessun contenuto di argo¬
menti e fatti degni di nota, insomma, "irresistibili" luoghi comu¬
ni. A voler ben guardare si tratta di un settore che con i suoi
67mila miliardi di lire/anno supera, a livello mondiale, il mercato
dell'auto. Scusate se è poco. Vediamo ora I "freddi" numeri di
questa performance tutta italiana.
Il mercato italiano dell'informatica e delle telecomunicazioni nel
'96 ha fatturato 66.570 miliardi, il 10,5% in più rispetto al prece¬
dente anno, ma mentre i computer hanno contribuito all'incre¬
mento solo per il 3,6% (da 22.250 a 23.050 miliardi), i telefonini
hanno fatto fare un balzo del 15,3% (da 37.755 a 43.520 miliardi)
al comparto Tic. La crescita della sola informatica in Italia è infe¬
riore non solo al dato medio mondiale (più 10,4%), ma anche a
quello europeo (più 5,8%). "È importante reagire" - ha detto in
conclusione Pavesi, "Visto che solo da una crescita sostenuta in
entrambi i settori potranno nascere le sinergie per favorire lo svi¬
luppo dell’informatica nel nostro Paese".
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moiré nella scansione delle
immagini stampate in mezzito-
ni, in questa maniera anche l’u¬
tente inesperto è in grado da
subito di realizzare prodotti di
qualità. Le caratteristiche sono
di tutto rispetto:
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dell A4, 8.5' x 14', cioè 215.9x
355.6 mm (Legale USA);
- CCD 30-bit a passaggio singo¬
lo;
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4800 dpi di massima risoluzio¬
ne;
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nager, il sistema operativo ver¬
satile per scanner, integrato
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OCR, Archivio Documenti,
Lettura Moduli Prestampati,
FAX-EMail-Fotocopiatrice;
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copiatrice", che trasforma la
stampante in una fotocopiatrice
adesso è più semplice duplicare
i documenti; per fare una copia,
è sufficiente posizionare il docu¬
mento sullo scanner, scegliere il
numero di copie e la dimensio¬
ne. Con un solo tasto, l'utilità di
copia digitalizzerà automatica-
mente il documento, che verrà
quindi smistato al MagicMatch
per la calibrazione ottimale dei
grande formato (A3),
ideale per fotolito e
uffici di servizi che
vogliono digitalizzare
su grandi formati, gior¬
nali, riviste, o anche
pellicole.mediche a
raggi X. È basato su
due lenti, la prima può
colori ed infine verrà
stampato.
- opzionalmente è dispo¬
nibile un lettore di traspa¬
renti per digitalizzare tra¬
sparenti in maniera eco¬
nomica.
L’interfacciamento viene
eseguito tramite porta
SCSI (modello S) o porta
parallela (modello P). In questo
caso il collegamento al PC si
effettua comodamente tramite
la porta parallela in dotazione al
PC, e non necessita quindi del¬
l'installazione di una scheda
SCSI dedicata da acquistare a
parte. Con PageManager Ma¬
cintosh è possibile acquisire
documenti in formato digitale
tramite Plug-in Adobe Compa¬
tibili. Quando vengono effettua¬
te una o più scansioni, queste
vengono tutte salvate nel
Vassoio di PageManager, dal
quale l'utente può direzionarle
nei relativi programmi, fra cui
un OCR per la conversione del
documento in testo II testo
viene caricato automaticamente
in un Editor di Testo dal quale si
può salvarlo per poi ricaricarlo
nel proprio programma di video¬
scrittura preferito. La versione
PageManager per Windows
consente invece di acquisire
documenti in formato digitale
tramite standard TWAIN per
ridirigerli verso programmi ana¬
loghi a quelli della versione
Mac. Per i grandi formati Umax
introduce il Mirage II, un nuovo
scanner 36 bit a doppia lente e
può digitalizzare in formato A3
fino a 700x1400 dpi mentre la
seconda può ingrandire piccole
diapositive con l'utilizzo di una
modalità ad alta risoluzione di
1400x2800 dpi. La massima
risoluzione è 9800x9800 dpi
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Mirage II non è solo lo strumen¬
to più versatile per la scansione
di grandi documenti, ma è
anche innovativo per alcune
caratteristiche tecnologiche. Per
esempio, il sistema di trasmis¬
sione a ipofrizione è una tecno¬
logia appositamente sviluppata
da Umax per ridurre il rumore
durante il processo di scansio¬
ne. Il sistema di illuminazione
riflessa elimina la luce eccessiva
nell'area luminosa e bilancia le
variazioni di intensità della lam¬
pada. E la tecnologia CDS
(Correlated Doublé Sampling)
purifica il segnale dell'Immagine
e filtra il disturbo per una più
perfetta qualità di scansione.
Scansione a doppia
lente
Il sistema a due lenti del
Mirage II permette agli
utenti di scegliere fra due
possibilità di risoluzione.
La prima lente è capace
di digitalizzare un docu¬
mento A3 con la modalità
di risoluzione standard di
700x1400 dpi
La seconda lente può
digitalizzare formati più
piccoli fino a 5.7" x 17’
usando la modalità ad alta riso¬
luzione di 1400x2800 dpi e
mantenere ancora i dettagli ed il
contrasto originali.
Il driver di scansione intelli¬
gente ■ MagicScan
Fra gli strumenti offerti c’è Live
Picture. un ambiente completo
per la produzione di immagini di
qualità fotografica. Permette
strumenti di mascheratura sofi¬
sticati oltre a pennelli indipen¬
denti dalla risoluzione.
Binuscan ColorPro è un
software di modifica post-scan¬
sione per foto, diapositive e
negativi, che corregge e separa
in CMYK automaticamente i
colori di un'immagine digitalizza¬
ta. Le immagini possono venire
digitalizzate e lavorate in RGB o
CMYK in un unico gruppo, a
colori. B/N e B/N CMYK.
Il prezzo di Mirage II si aggira
intorno ai 17 milioni.
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MC218, la PCMCIA ed ISDN ideale per chi viaggia
Linea commutata, GSM ed ISDN su un'unica PCMCIA.
di Leo Sorge
Tutte le funzioni di telefonia
attualmente disponibili, ovve¬
ro linea commutata, GSM ed
ISDN sono ora disponibili su
un'unica scheda PCMCIA. Si
tratta della MC218 di COMI.
Toshiba ed altri Più in detta¬
glio le velocità sono fino a
33,6 Kbps su commutata per
faxmodem, fino a 9,6 Kbps
su GSM e 128 Kbps su ISDN.
La scheda è compatibile con
l'uso con telefono cellulare
sono stati messi a punto pro¬
tocolli e cavi di connessione
per modelli di 12 marche, da
Nokia a Motorola, da Alcatei a
Philips, da Panasonic a Sony
ed altri. La scheda MC218 è
omologata per l'Italia, ed è
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to alle "statistiche", osserva¬
bili tramite grafici e alle "pre¬
visioni", voce ricca di metodi
sperimentali innovativi, ma
soprattutto vincenti....
Un occhio di riguardo è stato
dato agli studiosi del gioco,
infatti si può accedere ad
una serie di notizie riguar¬
danti tutta la storia del lotto.
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sione per Windows, per
tutti coloro che giocano
al lotto.
RAD Data risolve l’ATM presso il cliente
Una nuova soluzione permette di avere il controllo della
rete pubblica presso sedi private. L'azienda ha anche
annunciato il nuovo modem RADSL con velocità fino a 768
Kbps.
RAD Data ha annunciato l'introduzione di una soluzione dedicata per
i carrier che desiderano il controllo end-to-end e il monitoraggio delle
reti pubbliche ATM. Attualmente la scelta è tra installare un com¬
plesso switch ATM o affidarsi allo switch larVworkgroup del cliente,
cosi privandosi di funzioni vitali di assicurazione e controllo del traffi¬
co. L'unità terminale ACE-101 ATM viene applicata tra la rete ATM
privata del cliente e il servizio ATM pubblico del carrier, proteggendo
la rete pubblica dal traffico di utenti non in regola o non autorizzati.
ACE-101 consente la misurazione end-to-end dei parametri di servi¬
zio quali la connettività, il ritardo, il tasso di errore e il tasso di perdita
di celle; supporta inoltre la gestione delle prestazioni, controllando se
tutti i dati in regola trasmessi alla rete sono giunti a destinazione.
Altre funzioni sono quelle di convertitore di velocità e interfaccia,
supportando un'ampia gamma di interfacce a fibre ottiche, a cavi
coassiali e a fili di rame e velocità di trasmissione dati fino a 155
Mbps. La gestione avviene in-band tramite Classical IP su ATM.
Sono supportate anche MIB pubbliche e private: la gestione viene
pertanto fornita a livello fisico, di sistema, di ATM e di VP/VC
Dopo una fase di test, la disponibilità su vasta scala è prevista per la
fine di quest'anno. Il prezzo iniziale di un'unità di base è di circa
$5,000.
Nell'ambito dell'espansione della sua linea di prodotti HDSL e di
soluzioni per loop locali >n banda base, RAD Data Communications
ha annunciato anche ASMi-50. un modem a 2 fili e a portata estesa
che supporta velocità da 256 a 768 kbps, estendendo la trasmissio¬
ne dati a 18,5 km su linee a 2 fili La tecnologia RADSL, Rate
Adaptive Digital Subscriber Line, consente ai carrier di estendere il
servizio di loop locale a velocità da 256 a 768 kbps.
La portata cala con l'aumentare della velocità di trasmissione dati: a
768 kbps può arrivare a 12,5 km
CIE Telematica - Vìa Pietro da Lissone 43, 20035 Lissone (MI),
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Orckit integra ADSL ed ISDN
La nuova tecnologia di modem consente il servizio
contemporaneo di ADSL e ISDN sulla stessa linea
Orckit Communications ha
dimostrato il funzionamento
del primo modem ADSL al
mondo in grado di funzionare
simultaneamente ad ISDN e
sulla stessa linea.L'innovazione
tecnologica è stata presentata
in una dimostrazione privata,
tenutasi presso il quartier
generale di Orckit, in Israele,
durante la riunione del comita¬
to Europeo di standardizzazio¬
ne xDSL (ETSI TM6): come
pubblico c'erano nove operatori
di telecomunicazioni di tutto il
mondo. Il nuovo modem ADSL
consentirà alle società dei
telefoni di offrire ai loro clienti
una maggiore velocità e flessi¬
bilità nella consegna di servizi
ADSL con il servizio telefonico
tradizionale o ISDN sulla stessa
linea Fino ad ora, ADSL è stato
dimostrato e provato solo su
normali linee telefoniche. Il
nuovo modem ADSL di Orckit
fornisce la stessa trasmissione
ADSL a 8 Mbps downstream
su ISDN cosi come fa sulle nor¬
mali linee telefoniche. Per
esempio, un file video da 10
MB che normalmente impie¬
gherebbe 10 minuti per essere
scaricato può essere ricevuto
in 10 secondi su ISDN usando
la tecnologia ADSL su ISDN di
Orckit. Durante le dimostrazio¬
ni del nuovo modem ADSL,
Orckit ha svelato il suo nuovo
spiitter passivo ISDN che con¬
sente la trasmissione parallela
e trasparente di ADSL e ISDN
su linee telefoniche a doppino
intrecciato. Il nuovo spiitter
passivo fornisce ai manager
MIS un sistema di back up
ISDN. Se un sistema si guasta,
l'altro continuerà a lavorare
senza interferenze.
‘Stiamo verificando che via via
più società dei telefoni pianifi¬
cano l'introduzione dell'Acces¬
so Broadband tramite ADSL’,
ha affermato Dan Arazi. vice¬
presidente marketing di Orckit.
'Svariati carrier hanno già inve¬
stito pesantemente in servizi e
apparecchiature ISDN I provi¬
der avranno una nuova opzione
per migliorare il servizio-
i'ADSL senza indebolire i servi¬
zi ISDN già in funzione.
' L'azienda ha vinto un contrat¬
to ADSL, basato su una gara
indetta dal Ministero delle
Poste e Telecomunicazioni
della Cina.
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MCmicrocomputer n. 175 - luglio/agosto 1997
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Take it from Toshiba. La vita sarà pure una roulet¬
te te. ma affidarsi alla fortuna nella scelta del notebook
giusto è una mossa decisamente azzardata. Fate un calcolo delle
probabilità: con oltre una dozzina di modelli presenti nella
nostra gamma - dai Satellite ai Tecra, ai Portégé - avete la mate¬
matica certezza di pescare dal mazzo quello che fa per voi. Sin da
quando abbiamo lanciato il nostro primo notebook PC nel 1985,
abbiamo ripetutamente fatto saltare il banco collezionando
premi per la tecnologia e per l'affidabilità. Il nostro asso nella
manica resta comunque il vostro continuo apprezzamento, che
ha fatto di noi il leader mondiale dei notebook PC. Ora potete
concentrarvi sulla strategia, scegliendo il modello
che meglio s'adatta al vostro stile di gioco. Una
cosa è cena: con un notebook Toshiba né la for¬
tuna né la tecnologia possono sorpassarvi,
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tatili Toshiba o sui Toshiba PC Center, contattate il nostro
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Palazzo Perseo. Via Paracelso IO 20041 Agrate Bdanza |MI|. Sito Web jniTfy.'/"wW.lfl'niba k-cUmi|
Arriva la versione finale di NetMeeting
La proposta Microsoft per le videoconferenze via Internet segue
i principali standard di settore ed è disponibile sul Web Microsoft
di Leo Sorge
Microsoft annuncia la disponibilità della
versione definitiva del software di confe-
rencing NetMeeting 2.0 Si tratta di un
prodotto di facile uso, destinato a
Internet e alle intranet aziendali, che
offre funzionalità di videoconferenza,
telefonia e data conferencing multipunto
basati sui più diffusi standard Internet.
‘Fino ad oggi Internet e le intranet azien¬
dali sono state usate soprattutto per
reperire e visualizzare le informazioni; è
finalmente giunto il momento di sfrutta¬
re tutto il potenziale della comunicazione
interattiva in tempo reale', ha dichiarato
Brad Silverberg, Senior Vice President
del Gruppo Applications and Internet
Client di Microsoft. 'NetMeeting 2.0
segna l'inizio una vera e propria rivoluzio¬
ne nel campo della comunicazione.
Assieme ad altri leader del settore,
Microsoft sta concretizzando la sua
visione di Internet e delle intranet come
reti per la comunicazione interattiva in
tempo reale'.
Le prime applicazioni saranno il data
conferencing multipunto. la teleconfe¬
renza e la telefonia su Internet. Grazie
allo standard ITU T.120, il data conferen¬
cing multipunto permette a piu persone
site in luoghi diversi di interagire collabo-
rando e condividendo le informazioni in
tempo reale. La possibilità di visualizzare
contemporaneamente le medesime
informazioni consentirà la condivisione
delle applicazioni, facilitando cosi la revi¬
sione, la modifica e la presentazione dei
contenuti. La lavagna elettronica, il pro¬
gramma di Chat e il file transfer ne sono
le caratteristiche principali; c'è poi la
video-conferenza basata sugli standard.
Durante una conferenza, una scheda di
acquisizione video e una telecamera ren¬
dono possibile l’invio e la ricezione di
immagini video. La funzione di inter¬
scambio audio-video permette di passa¬
re da un partecipante alla conferenza
all'altro. Inoltre, NetMeeting assicura
anche il supporto alla tecnologia Intel
MMX, migliorando cosi le prestazioni
audio e video. Le funzionalità di video
conferenza di NetMeeting sono basate
sullo standard ITU H.323
Un'altra possibilità è la telefonia su
Internet, che implementa lo standard
ITU H.323. Usando una scheda audio,
un microfono e degli altoparlanti, sarà
possibile parlare con amici, familiari e
soci d'affari tramite Internet e le intranei
aziendali. Le funzioni di video e data con¬
ferencing permettono di migliorare la
qualità delle comunicazioni telefoniche
via Internet. Netmeeting 2.0 è disponibi-
e gratuitamente su Internet a ll'Indirizzo
Iwww.microsott com/netmeetl no/.
Oltre 60 aziende leader dell'informatica
hanno annunciato prodotti e servizi com¬
patibili con il software Microsoft, assicu¬
rando agli utenti un'ampia varietà di
soluzioni pienamente interoperabili. Tra
queste anche Dialogic, leader mondiale
della telefonia computerizzata: le sue
piattaforme Gatenet, Antares e
Mediastream supporteranno il prodotto
di Microsoft. In coincidenza con il rila¬
scio di NetMeetmg 2.0, Microsoft ne ha
annunciato anche il Resource Kit, una
completa risorsa di informazioni tecni¬
che per gli amministratori di sistema. Il
kit offre informazioni dettagliate e basa¬
te sul feedback degli utenti, in grado di
aiutare gli amministratori che intendono
implementare NetMeetmg nelle loro
aziende. Le informazioni riguardano la
configurazione di firewall, l'ottimizzazio-
ne dell'ampiezza di banda e il modo
migliore per amministrare e controllare
le funzionalità di NetMeeting sfruttando i
meccanismi di protezione offerti dai
sistemi operativi Windows 95 e
Windows NT 4.0.
La versione italiana di NetMeeting 2.0 è
scaricabile gratuitamente dal sito
Microsoft, e nell'arco di tre mesi sarà
disponibile in oltre 20 lingue, inclusi
cinese (semplificato e tradizionale), giap¬
ponese, coreano, italiano e molte altre.
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relativa al Computer Store CS Giove Nitro K6 200, abbiamo pubblicato, per errore,
il prezzo dei prodotti compreso di IVA segnalandolo, invece, come IVA esclusa.
Ci scusiamo per l'imprecisione.
Vision97 parla il linguaggio del web
SCO ha annunciato la versione Internet
Optimized della famiglia Vision, i prodot¬
ti d'integrazione tra Windows e UNIX.
I prodotti SCO Vision97 vengono installati e
gestiti a partire da un server UNIX centrale tra¬
mite una postazione di gestione Windows, con
conseguente riduzione del tempo e delle risor¬
se necessari per supportare e gesiire gli utenti
Windows che devono accedere alle applicazioni
e ai servizi UNIX business criticai. Le modifiche
di configurazione e la distribuzione del software
ai singoli PC Windows vengono eseguite con
un'unica operazione, indipendentemente dal
fatto che il PC sia in quel momento connesso
alla rete: l'aggiornamento viene eseguito alla
prima connessione. La gamma comprende cin¬
que pacchetti: TermVision per l'accesso alle
applicazioni a caratteri; XVision Eclipse per le
applicazioni X; SQL-Retriever per l'accesso ai
database UNIX; l'NFS VisionFS (file e print ser¬
ver) e SuperVision, che svolge la gestione cen¬
tralizzata di tutti i componenti della suite.
I prodotti SCO Vision97 offrono nuove funziona¬
lità, tra le quali spicca Internet Workgroups,
ovvero l'accesso da PC alle risorse UNIX attra¬
verso browser web. Altre novità di rilievo sono il
supporto del Windows Internet Naming System
(WINS), le password autografate e la compati¬
bilità con ActiveX e JavaScript.
In particolare la versione 4.1 di SQL-Retriever
supporta JDBC, la Java Database Connectivity
(interfaccia ODBC per Java) e consente alle
applet Java di comunicare con Oracle, Informix,
Ingres e tutti gli altri principali database SQL che
girano nel mondo Unix Le soluzioni SCO
Vision97 sono offerte su un unico CD e posso¬
no essere acquistate singolarmente o come
una suite completa, che comprende anche il
browser web Netscape Navigator 3.01 Gli
attuali utenti di
DOVE & CHI
prodotti della
SCO Vision
Family posso¬
no passare alla
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Le stampanti di Lexmark si evolvono
Lexmark International ha annunciato una serie di novità fra
le sue stampanti, con nuove uscite sia per quanto riguarda
i modelli a colori che per quelli monocromatici.
di Enrico Ferrari
La 3000 Lexmark Color Jet-
printer è una stampante a co¬
lori con tecnologia a getto d'in¬
chiostro pensata per applica¬
zioni professionali e che offre
alta qualità delle immagini
disponibili con risoluzioni fino a
600x300 dpi utilizzando la car¬
tuccia di inchiostro nero pig-
mentato waterproof e quella a
colori, che garantiscono una
velocità operativa pari a 5 pagi¬
ne al minuto in monocromatico e 1.6 pagine al minuto a colori.
Questa speciale formula per la gestione dell'Inchiostro nero permet¬
te di stampare testo di alta qualità capace di resistere all'acqua e al
deperimento causato dalla luce del sole. I supporti di stampa posso¬
no variare per tipo e per dimensioni come la carta, i lucidi, le etichet¬
te e le buste. Novità anche nelle laser, con una nuova generazione di
stampanti laser monocromatiche di elevate prestazioni e qualità,
dotate di funzioni che permettono agli utenti di ridurre sensibilmente
i costi di stampa. Le nuove laser Lexmark Optra S offrono tre diversi
motori di stampa: 12, 16 e 24 pagine al minuto; il tutto insieme alle
più versatili soluzioni per la gestione della carta e capaci di risponde¬
re ad ogni tipo di esigenza operativa. I nuovi modelli si basano su
configurazioni modulari che consentono un investimento adeguato
alle reali necessità dell’utente, garantendo una totale flessibilità per
successive espansioni. Queste stampanti combinano la piu recente
tecnologia basata su processori Intel con la gestione avanzata delle
informazioni consentendo un'ottimizzazione delle prestazioni
Le Optra S lavorano ad una risoluzione reale di 1200x1200 punti per
pollice, oltre alla nuova modalità denominata 1200 Image Quality per
stampe più veloci e di pari qualità. Lexmark ha anche presentato l'in¬
novativo programma Prebate per le nuove cartucce per le Optra S
che vengono commercializzate a un costo inferiore rispetto alle car¬
tucce laser tradizionali di Lexmark. Inoltre, agli utenti viene chiesto di
restituire a Lexmark le cartucce usate, utilizzando l'apposita scatola
dotata di bolli postali prepagati che viene fornita con tutte le cartucce
o riportandole a un qualsiasi rivenditore autorizzato Lexmark,
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San Felice, 20090 Segrate (MI), Tel. (02) 28103.1
Pagine Gialle on line: in sei mesi 1.000.000 di contatti
--
-i- -,i ^i .1 i-.i «i .1
Pagine Gialle on line, all'Ind irizzo Internet
fitto:/, 'www.paqinqialle.itl offerto dalla
SEAT, festeggia i sei mesi di vita con
risultati lusinghieri: 1 milione di contatti,
15.000 ricerche quotidiane, 8 miliardi di
raccolta pubblicitaria.
Nato lo scorso novembre, il nuovo servi¬
zio offerto dalla SEAT su Internet ha rac¬
colto 25.000 inserzionisti che hanno scel¬
to Pagine Gialle on line per presentare la
propria attività: di questi, 2.000 sono
nuovi clienti SEAT. II sistema prevede la
” ricerca su tutti i nomi tradizionalmente
presenti nella Pagine Gialle cartacee su base nazionale, con notevole
risparmio di tempo rispetto ai tradizionali volumi.
DIRECTION 97 -
Al centro delle strategie aziendali c'è Internet
£ quanto è emerso nell'incontro "Directions ‘97",
giunto all'11 a edizione, che ha offerto molti
spunti di riflessione sul futuro che attende
il settore ICT mondiale.
Le opportunità d'affari nell'era "network centrica"
di Francesco Fulvio Castellano
Non ci sono più dubbi: non solo la corsa a Internet si fa sempre
più frenetica, e in alcuni casi anche ingiustificata, ma lo scontro
in atto tra aziende di IT e di Tic per il dominio della Rete vedrà
vincenti i carrier, purché ridefiniscano i modelli di "avvicinamen¬
to" al mercato. E dentro IDC non hanno più dubbi: la Rete nei
prossimi anni sconvolgerà gli attuali sistemi di business e darà
opportunità di crescita a chi sarà in grado di individuare i settori
emergenti.
Frank Gens, senior vice president di IDC International, nota
società di analisi di mercato statunitense, ha aperto l'annuale
appuntamento italiano di "Directions '97" a Milano, che aveva
per tema conduttore: "Strategie vincenti e opportunità di merca¬
to". Nel suo intervento sul tema "Capturing thè top 10 IT
growth opportunities", Gens ha sottolineato come si stia entran¬
do nell'era dell"'automate customer", un'era network-centrica,
dove tutto il mondo sarà cablato in rete.
Questa prospettiva consentirà alle aziende di vendere diretta-
mente all'utente, causando notevoli sconvolgimenti nelle struttu¬
re aziendali attuali. Secondo IDC, nel '96, per il WWW commer¬
ce si è speso a livello mondiale poco più di un miliardo di dollari,
mentre a fine ‘97 il valore dovrebbe superare i 5,5 miliardi.
Per questo mondo in rivoluzione sono state evidenziate dieci
opportunità per le aziende IT.
Tra queste vi sono: la realizzazione di prodotti e servizi per sup¬
portare le esigenze, Internet e Intranet, lo sviluppo di software
Web e di applicazioni server per gestire la Rete. I fornitori di IT,
dice Gens, per poter soddisfare gli utenti, dovranno però essere
in grado di modificare la propria organizzazione.
Non ha fatto nomi di società capaci di primeggiare nel cambia¬
mento e tanto meno è stato in grado di dire chi emergerà. Gens
vede sulla buona strada Microsoft, seguita da IBM, Netscape,
Novell e H-P. Insomma, i soliti noti.
Con l’intervento di Roberto Masiero, presidente di IDC Europe, è
stato affrontato il tema della "Ristrutturazione dell'industria IT
nell'era network-centrica"
La convergenza del mercato IT verso quello delle telecomunica¬
zioni, ha detto Masiero, ha spinto il mondo dei computer, della
telefonia, della televisione verso un unico sforzo e cioè trasmet¬
tere in tutto il mondo messaggi costituiti da voce dati audio e
video.
L'attuale struttura tecnologica, evidentemente impreparata all'e¬
splosione di Internet, ha creato collassi di traffico tale che,
secondo alcuni, potranno essere superati solo separando il traffi¬
co della Rete da quello telefonico.
Nell'era network-centrica dunque ci sarà bisogno del supporto
dei network Service.
Come ha bene evidenziato Masiero, attorno a Internet si sta sca¬
tenando una guerra di potere tra i protagonisti dell'IT e quelli
delle Tic. E quindi, a causa degli investimenti necessari per svi¬
luppare le infrastrutture di networking, nel futuro molto prossi¬
mo saranno i carrier ad avere la meglio e a controllare la Rete in
quanto non si vedono, oggi, alternative all’orizzonte
i Tuttavia bisognerà che tutti si attrezzino a riorganizzare il proprio
( business.
Naturalmente in funzione Internet.
86
MCmicrocomputer n. 175 - luglio/agosto 1997
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AMD KS 166_265.
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Cyrix 200+ 270
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30 XprKskxi + PC2TV 2Mb esp a 4
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3D Xpresùon + FC2TV 4Mb SOram
.uscita JV 3.Game 3D_
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MB P200 P5MMA TX430 ATX
233 MHx5.12-Pipe.ElD£ .
MB P6DKF Duci PII ATX FX 440F
PRODOTTI SIDE
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Kit connessione esterna FSCSI
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MB P200, TITAN TURBO AT
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HARD DISK
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—370. Oigicom 33.6 esterno Leonardo
Digitarli 33.6 est. IizìanQ voice_
-510. Digicom Galileo camme cuffia
USR 33.6 Spostar voice esterna it
BQ5 Trusl33.6 voicaosternasvd PFTT
Trust 33.6 voice interno svd PPTT
_150.42_G8Eide JBM-UUra AIA
177 1.3Gb EideQuantum-Eireball
510 FAST
DV Moster L'O DV VHS. T/C. YUV
—544. DV Master Upgrode per AV Master
77B AV Master De lux p_
391 AV Master PC I_
1.6 Gb Quantum SIRATUS UATA_410. Movie Machete II ISA _
4.3 Gb QuohIuulSIRATUS HATA 712 Movio Mochtne II FW Pack F
6.5 Gb Quantum SIRATUS UAIA _99.4 MEMORIE
4.3 Gb Quantum CYCLON UAIA_505 Simm 8 Mb Edo RAM 60 ns
338 6.5 Gb QuonluniCYCLON UAIA_819. Srmm 16 Mb Edo RAM 60 ns
4.5 Giga UWSCSI Quantum Allodi -1-688 Smini 32 Mh Edo RAM 60 ns
_352 9.1 Giga UWSCSI Quantum Allasll
SCHEDE AUDIO CREATIVE
_482 Sound Blaslcr 16 Vibro. IDE P&P. ._
239 Sound Blaslcr 16 Valuo IDE 4. P&P
CD-ROM
CD 12X Pioneer interna EIDE_
_370 CD 16X Sony interno EIDE
CD ZDAniilipslnlemo EIDE
370 CD 12XPioneet-inlemo SCSI
2.819 Simm 64 Mb Edo RAM 60 ns
Dimm32 Mb 168 Pin
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36 Mesi di coperture_
226 60 Mesi di copertura
268 SOFTWARE BUNDLE FUll
240. Bundle Microsoft 7 titoli su CD;
1.040 CDR Yamaha CDR 400T 6/4X
interno t W in on CD t 2 CDft
309 World of Nature, World of
Fligth, Dangerous creature,
1. 3B9 Scenes Undersea, Works,
-J64. CDR Yamaha CDR 400TX 6/4X
27 SCSI Troy l SW.Geor . _L524 Bundle MPC 6 titoli su CD
CDR RISCIRINVIBILE RICOH Assault Rigs, Mech Warrior II.
6/2X5C51_ 1.106 Actuo Soccer, Wipe Out, Photo
370 Suite, Extreme 3D.
Is'vv.'jtnRiI
.1 SBF HOME LITE 1
1 SBF MPC LICHT 1
HUSMUHffl
I SBF PLATINUM Vipl
Processore&cooler
Intel PI 33
309
Intel PI 66 MMX
641
Intel P 233 MMX
1.440
Intel Ftentiun II 266
1.962
Motherboard
Shuttle 555/2
512k 430VX
ATA DMA 17
209
Tyan titonturbo
512k 430TX
U.ata DMA33
371
SuperMicro
P5MMS 512kb
TX U.ata DMA33
371
SuperMicro
P6SKS 440FX
UWS + ATA
866
Memoria RAM
16Mb EDO 2x8
169
16Mb EDO 2x8
169
32Mb EDO 2x16
316
64Mb EDO 2x32
653
Controller SCSI
ODzionale
....
Oozionole
—
ODzionale
—
U.W. Intearato
Hard Disk
Quantum afa CY
2.1Gb 4500a
387
Quantum U.ato ST
2.1Gb 5400a
481
Quantum liata ST
3.2Gb 5400a
571
Seagate UWSCSI
4.5Gb lO.OOOa
2.211
CD-Rom
12X + telecom.
171
12X + telecom.
171
ODzionale
—
20x SCSI Plextor
447
FI °PPX
1,44Mb Sony
46
1,44Mb Sony
46
1,44Mb Sony
46
1 44Mb Sony
46
Unità di Backup
Opzionale_
....
Opzionale
—
Oozionole
—
Zio 100 eide
255
Scheda Video
Àti V.Charger
1MB 1280
MDealU. 2Mb
81
Ali 3D Xpress.+
4Mb1280
moeal TVOLTT
267
Ali 3D ProTurbo
4M (8M) 1600
moeal TV out
289
Ati 3D ProTurbo
8M 1600
moeal TV out
419
Editino Video
ODzionale
—
Ali TV Tuner 3IN
239
Opzionale
—
Ati TV Tuner 3IN
239
Scheda Audio
trust opti931 3D
39
SB owe64 std
226
ODzionale
—
SB aweód GOLD
393
Modem
Opzionale
—
USR 33.6 voice
328
Opzionale
....
Oozionole
Keyboard Win95
105t Trust
21
105tst NMB
44
105tst NMB
44
105tst NMB oro
64
Mouse & Pad
seriale 3 tosti
10
Microsoft 2tst
53
Microsoft 2tst
53
Mia. intellimouse
133
Joystick
Opzionale
....
SideWinder
74
Opzionale
—
Oozionole
....
Case
Desk Trust
72
Desk SBF
238
M.Tower SBF
238
Tower SBF ATX
380
Bundle Microsoft
Opzionale
....
1 CD Microsoft
41
Opzionale
....
Oozionole
——
Bundle MPC
ODzionale
—
6CD con SW 3D
132
Oozionole
—
Oozionole
—
Sistema Operativo
Win95 fat32
213
Win95 Plus fat32
241
Win95 Plus fot32
241
Win95 Plvsfot32
241
Assemb. Garonzia
12 mesi
100
12 mesi
100
12 mesi
100
12 mesi
100
Monitor
Trust 14" .28
331
ODzionale
_
Opzionale
_
ODzionale
_
Casse Audio
Opzionali
....
ODzionale
—
Opzionale
—
Opzionale
....
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L. 3.862
OOO
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L. 3.709
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L. 8.409.
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PROCESSORI
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IL TUO PC IDEALE
343
374
06
_446
_292
251
__6.842
—5.950
2-546
1815
_946
1 709
_84
158
_326
_965
508
_125
145
-205
132
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Benevento Corso Trieste - 82037
Teloie Termo |BN) Tol 0B74/976548
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lecce Via leuca. 177-73100 Tel 0832/349891
Tgranto - Via la Sorte. 9/a - 74023
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SICILIA
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98172. Tol 090-712243
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SBF TREVISO
Via Col Scura 1 /a Voldobbiadene (TV)
Tol/Fox 0423/972544
h R-17/1A 30-10 30
00167, Vio Silvestro II 4b/4c
Tel. 06/6624862, Fox. 06/6622166
orari 9.30-13/16.30-19 30
SBF NAPOLI
80126, Vio Cumono 19/a
Tel. 081/2395663, Fax. 081/5930297
orari 9-13.30/16.30-19,30
IBM Travelstar 5GS, sessantadue piani di morbidezza
Da Vobis i PC con Pentium MMX a 233 MHz
Il nuovo hard disk di Big Blue ha una capacità di 5 GB in un hard disk alto
17 mm e largo 64 mm, in grado di memorizzare 50 annate di un quotidiano,
circa un milione di pagine, corrispondenti ad una pila di fogli alta quanto un
palazzo di sessantadue piani.
Vobis Microcomputer ha annunciato la
disponibilità dei personal computer
Highscreen Sky Mini con processore
Pentium MMX a 233 MHz di Intel.
IBM ha annunciato il primo hard disk da 2,5 pollici destinato a laptop che, pur non essendo
più grande del palmo della mano di un bambino, ha una capacità record corrispondente a
5 gigabyte La grande innovazione tecnologica del 5GS è rappresentata dalle testine basa¬
te sulla tecnologia magneto-resistiva Extended (MRX) di IBM. Si tratta d'un ulteriore passo
avanti rispetto alle testine magneto-resistive di vecchia generazione: grande quanto la
capocchia di uno spillo, la nuova testina emette segnali più potenti delle testine preceden¬
ti, quindi è in grado di leggere e scrivere volumi di dati più elevati. IBM ha inoltre annuncia¬
to Travelstar 4GT. un altro drive da 2,5 pollici e 4GB di capacità, anch'esso con testine a
tecnologia MRX. Travelstar 4GT ha uno spessore di 1/2 pollice ed è quindi più sottile del
modello 5GS (12,5 mm contro 17 mm), ed è ottimale per portatili e laptop di fascia alta. Il
4GT stabilisce un nuovo record di densità: su ogni pollice quadrato è possibile memorizza¬
re 2,64 gigabit, corrispondenti a 120.000 pagine dattilo-
scritte con interlinea doppia. In base a test di resistenza
agli shock non legati al funzionamento del drive IBM
Travelstar 4GT risulta essere anche l'hard disk a 2,5 pol¬
lici più robusto del mondo. I nuovi disk platter omogenei
esclusivi di IBM e la tecnologia Load/Unload hanno con¬
tribuito al successo delle unità Travelstar
IBM Semea
Circonvallazione Idroscalo,
20090 Segrate (MI),
Tel. (02) 5962.5484
Motorola CELLect 3 per il trasferimento dati a 55.000 bps
Con l'introduzione della scheda PCMCIA CELLect 3, Motorola stabili¬
sce un altro primato nella trasmissione dati su reti cellulari digitali
GSM/DCS 1800. Con i suoi 55.000 bit al secondo, la nuova PC Card
Motorola fornisce la massima velocità attualmente sul mercato.
Data la possibilità di collegamento anche
alle linee telefoniche PSTN, CELLect3
implementa lo standard V.42bis che
garantisce una velocità di 33.600 bps
che può arrivare fino 115.200 bps, ridu¬
cendo considerevolmente la durata delle
chiamate, e conseguentemente, i costi.
La tecnologia DDF Motorola consente
una veloce trasmissione dati non com¬
pressi su reti GSM. Il modem remoto in
uso deve supportare diversi protocolli di
compressione standard, come V42bis,
MNP 5 e MNP 2. I modem che suppor¬
tano V42bis e MNP 2 insieme raggiun¬
gono i massimi livelli di trasferimento
dati, mentre quelli che supportano
V42bis o MNP 5 raggiungono livelli
doppi di compressione.
Abbinando la flessibilità della compatibi¬
lità cellulare GSM con il collegamento
PSTN, gli utenti della scheda CELLect 3
possono scegliere di inviare e ricevere i
dati attraverso il modem cellulare oppu¬
re usando una presa telefonica conven¬
zionale. Inserendo semplicemente la
scheda in un notebook PC o PDA, con
slot PCMCIA Type II o Type III e colle¬
gando il cavo ad una linea telefonica, gli
utenti di CELLect 3 possono scegliere il
modo per inviare e ricevere i dati, per
accedere alla rete del proprio ufficio, per
trasmettere fax, leggere i messaggi di
posta elettronica e scambiare file.
La flessibilità è la caratteristica principale
di CELLect 3. La soluzione ideale per chi
viaggia per lavoro: quando viene abbina¬
ta ai telefoni cellulari GSM StarTAC,
MicroTAC International 8700 o
MicroTAC International 8400, ai PC
notebook e PDA, si raggiungono velocità
di collegamento uguali a quelle dei siste¬
mi che vengono usati in ufficio.
Oltre alle caratteristiche di velocità e affi¬
dabilità, CELLect 3 è stata sviluppata per
essere molto facile da usare. Per sem¬
plificare la procedura di set up. CELLect
3 è compatibile con gran parte dei pro¬
grammi software applicativi di trasmis¬
sione dati, riducendo il tempo che si
impiega per configurare un sistema
CELLect 3 si aggiunge alla gamma
CELLect di schede PC Card che com¬
prende CELLect 1+ e CELLect 2. Come
tutti gli altri prodotti Motorola, CELLect
3 è stata sottoposta al rigoroso test ALT
(Advanced Life Testing). CELLect 3 di
Motorola è disponibile attraverso i nor¬
mali canali vendita al prezzo indicativo di
lire 1.070 000 IVA inclusa.
DOVE & CHI-
Motorola Spa - Via Galvani 1,
20090 Trezzano sul Naviglio (MI),
Tel. (02) 48.42.8
Pentium MMX di Intel consente un'ottima
gestione delle applicazioni multimediali e
migliori funzionalità di comunicazione e da oggi
Vobis estende la propria offerta anche alla fre¬
quenza di 233 MHz. I nuovi personal computer
sono disponibili presso gli oltre 200 punti vendi¬
ta Vobis di tutta Italia con la seguente configura¬
zione: 16 MB EDO Ram 256K cache Pipelined
Burst, HDD da 2GB Floppy 3.5" da 1.44 MB.
Lettore CD-ROM 12X HS Sound Boostar 16
PnP, Tastiera Indus-Keyboard Win 95, scheda
acceleratrice PCI ATI MACH 64 2 MB DRAM
con Video Player Software 97 Line incluso,
Windows 95, MS Plus!, MS Word 97, MS
Works 4.0 per Windows 95. Autoroute
Express, Corel Draw 6. Sidekick 95 Viene
anche fornito _
abbonamento (DOVE & CHI-
fino al 1998 a
Italia On Line
al prezzo di lire
2.999.000 (IVA
inclusa)
Vobis Microcomputer
Viale Matteotti 4,
20095 Cimsello Balsamo (MI),
Tel. (02) 66.07.21
Le strategie Sterling Commerce per la sicurezza degli accessi
isterling Commerce ha presentato le sue iniziati¬
ve per la sicurezza informatica, in concomitanza
con la diffusione della stima sulle perdite causa¬
te da crimini informatici, circa 10 miliardi di dol¬
lari l'anno.
La strategia messa a punto da Sterling
Commerce si basa su una serie di iniziative che
combinano prodotti, soluzioni ed alleanze legate
ai prodotti di punta.
Fondamentali sono i nuovi prodotti CON-
NECT:Conceal e CONNECT:Firewall.
CONNECT:Conceal è pensato per gestire la
sicurezza informatica dell'azienda in base ad
innovativi criteri di crittografia: viene utilizzata
l'elaborazione crittografica simmetrica che aiuta
ad eliminare la necessità di allegare chiavi delle
sessioni crittografate ai dati crittografati, favo¬
rendo la riduzione di intercettazioni o il furto di
chiavi di sessione.
CONNECT:Firewall invece garantisce la prote¬
zione dei dati trasferiti su reti pubbliche e priva¬
te e gestisce in maniera sicura le trasmissioni
su Internet, opera per la convalida dell'indirizzo
e l’autorizzazione applicativa al server di rete per
assicurare la riservatezza e la sicurezza dei dati,
offre una crittografia a 56 bit di tipo DES, in
modo da poter operare con altri firewall compa¬
tibili con questo standard, inoltre fornisce un
avanzato sistema di gestione di posta elettroni¬
ca Per quanto riguarda la politica di alleanze,
Sterling Commerce ha stipulato accordi con
Certicom Ine
e SourceFile,
oltre che con
T e I e m a t e
Software per il
prodotto CON-
NECT:Firewall.
Sterling Software
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20154 Milano,
Tel. (02) 33.60 90 78
88
MCmicrocomputer n. 175 - luglio/agosto 1997
Shock da caduta
subito dal CF-25
per 26 volte da
un' altezza
di 70 cm
con diverse
angolazioni.
Specifiche:
MIL-STD-810E
Resistenza
alla polvere
con densità
di 60 gr/rr?
per 8 ore.
Specifiche:
IPX Liv. 5
Resistenza all'acqua
sottoponendo il CF-25
ad una intensa
pioggia da diverse
direzioni.
Specifiche :
IPX Liv. 1
(gj)
pentium'
non ci siamo riusciti
CF-25, creato per lavorare ai limiti dell'impossibile, offre una
eccezionale affidabilità nel lavoro di tutti i giorni, garantendo un
^ utilizzo multimediale finalmente senza compromessi.
■ Magnesio, Gel ammortizzante e Silicone garantiscono l'incolumità del
W computer in condizioni di lavoro estreme, pari a quelle indicate dalle
norme militari americane (MÌ1-STD-810E) .
Il CF-62 è il primo notebook multimediale che utilizza il "PD System"
integrando la lettura dei CD-Rom con l'utilizzo dei dischi ottici riscrivibili
da 650 MB. Oltre a questa esclusiva capacità di memorizzazione, grazie alla
alta qualità dei componenti e alla estrema cura nei dettagli
costruttivi, le prestazioni multimediali sono da primato.
Pentium 133/150 Mhz, Ram da 16 ad
80 MB, Hard Disk da 1,35 a 2,2 GB,
2 MB Vram, LCD TFT da SVGA a XGA e
da 10,4" a 12,1" a 65.000 colori.
>7f-VflyKf.
, _
e Intel Inside sono marchi registrati.
Da Compuprint le nuove stampanti laser da ufficio
Compuprint, la società del gruppo Bull, presenta
tre nuove stampanti adatte ai piccoli gruppi di
lavoro: si tratta di PageMaster 1035ex da 10
pagine al minuto, PageMaster 1435ex e
PageMaster 1455ex da 14 pagine al minuto.
Tra le nuove caratteristiche ci
sono più ampie possibilità di
espansione della memoria,
gestione ottimizzata della
stessa, possibilità di controllo
remoto delle stampanti e un
migliorato sistema di interfac¬
cia-utente.
Caratteristiche comuni a tutti
i modelli sono una stampa
con risoluzione 600x600 dpi e
con qualità ottimizzata dall'im¬
piego della tecnologia ERT
che consente una migliore
rappresentazione delle curve
e quindi anche dei caratteri
più fini eliminando fastidiose
"scalettature', una memoria
di 3 MB espandibile a ben 67
MB, mentre l'impiego della
tecnologia MIT o Memory
Improvement Technology
permette di ottimizzarne l'im¬
piego e quindi facilitare la
stampa dei documenti più
complessi. La versione piu
potente dei nuovi modelli è
configurata con gli interpreti
dei linguaggi ed emulazioni
PCLSe e PostScript Livello 2,
due vassoi carta fino a 1000
fogli e possibilità di stampa in
fronte/retro. La rinnovata
interfaccia utente è dotata di
pannello che comprende un
display LCD di due righe da
16 caratteri ciascuna e una
sene di otto tasti per le fun¬
zioni di configurazione e
di Enrico Ferrari
impostazione.
PageMaster 1035ex
e 1435ex offrono le
medesime funziona¬
lità, differenziate unica¬
mente dalla velocità di stam¬
pa che è rispettivamente di
10 e 14 pagine al minuto.
Entrambe comprendono l'in¬
terprete del linguaggio
PCL5e e in opzione l'emula¬
zione PostScript Livello 2.
Nella configurazione base l'a¬
limentazione della carta
avviene utilizzando un vas¬
soio multiformato, della capa¬
cità di 250 fogli, mentre fogli
singoli, buste, supporti spe¬
ciali possono essere alimen¬
tati attraverso uno slot a inse¬
rimento manuale L'uscita
dei documenti avviene verso
un vassoio di raccolta da 200
fogli, con orientamento verso
11 basso, o un vassoio per
fogli singoli a orientamento
verso l'alto. In opzione sono
disponibili un vassoio mul¬
tiformato da 500 fogli e un
alimentatore multifunzione
(MFF) per l'inserimento auto¬
matico di buste e supporti
speciali. PageMaster 1455ex
è dotata di un potente pro¬
cessore a 40 MHz e dispone
già nella configurazione base
dell’interprete del linguaggio
PCL5e e PostScript Livello 2.
L'uno o l'altro sono attivati
automaticamente in funzione
del tipo di documento inviato
alla stampa Sempre nella
configurazione base è già
compreso il vassoio multifor¬
mato da 500 fogli.
In opzione possono essere
inseriti un secondo vassoio
multiformato da 500 fogli, l'a¬
limentatore multifunzione
MFF e un modulo duplex per
la stampa in fronte/retro, tra¬
sformando cosi la Page-
Master 1455ex in un potente
e versatile sistema di stampa
laser da tavolo. Nella configu¬
razione base, PageMaster
1035ex è commercializzata a
un prezzo di listino di lire
1.499.000 IVA esclusa.
Per PageMaster 1435ex e
1455ex i prezzi di listino sono
rispettivamente di 2.095.000
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Il sito della Durex, leader mondia¬
le nel mercato dei profilattici di
marca, è stato insignito nel 1996
dal Sunday Times e da British
Telecom Superhighway come
miglior sito internazionale: forte
di questi successi il sito è stato
ridisegnato per rispondere alle
esigenze dei suoi utenti.
Nel nuovo sito si potranno trova¬
re messaggi e informazioni sul
'sesso sicuro", sull'utilizzo dei
profilattici e sulle domande più
ricorrenti in tema di amore,
sesso e rapporti sessuali come
anche test, animazioni, 'salva-
schermi' e questionari divertenti.
'trrp/Av'vvy aure*, coni
'vr'i/".rv «; con|
LANscape
videoconferenza in rete locale
LANscape è un sistema di
videoconferenza che per¬
mette di utilizzare la rete
locale esistente per mette¬
re in comunicazione audio
e video tutti gli utenti tra
loro collegati
La versione LS-100 è compatibile
con i sistemi operativi Windows
3.x, Windows 95 e Windows NT,
mentre la LS-200 è in grado di
operare con le versioni Unix IBM
AIX, HP/UX, DEC Digital UNIX.
Sun Solaris e OS4
Con il software di controllo di
LANscape si possono condivide¬
re, durante un'unica sessione,
file di ogni tipo: ad esempio, i
dati presenti in un foglio elettro¬
nico.
Tra le funzioni disponibili c'è
anche quella che consente di col¬
legare in videoconferenza fino a
cinque utenti contemporanea¬
mente.
LANscape opera su reti che sup¬
portano il protocollo TCP/IP
come Ethernet. Token Ring,
Frame Relay, ATM, FDDI, ISDN
e TI/E 1, ed è capace di una riso¬
luzione delle immagini pan a 320
x 240 punti: tramite le funziona¬
lità software, rende possibile l'e¬
secuzione di chiamate program¬
mate in anticipo e il fermo-imma¬
gine. Il prodotto distribuito da
Domina sfrutta il sistema di com¬
pressione delle immagini M-
JPEG che garantisce il video full¬
motion fino a 25 fotogrammi al
secondo e offre una qualità audio
pari a quella garantita dai com¬
pact disc.La soluzione LANscape
è fornita completa di telecamera
e microfono, scheda di compres¬
sione/decompressione, altopar¬
lanti o cuffia e software per il
controllo e la gestione di tutte le
funzionalità.
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Stampante NEC SuperScript 860. Cifre alla mano,
stampare non è mai stato così veloce ed economico:
600 DPI: memorizzazione del 100% del documento
prima della stampa: 8 pagine al minuto, nero su
bianco: soli 45 decibel di rumore. Il tutto compatibi¬
le con i principali sistemi operativi. Chi altri può
darvi una laser così veloce a meno di un milione?
|li l i p : / w w V> . i* n r ii n e i-. c i> in /|
E-Scribe NT, elettrocardiogramma su NT
Il package è sviluppato da Mortara
Rangoni, un nome italiano leader mon¬
diale del settore.
Mortara Rangoni Europe ha recentemente
presentato E-Scribe NT, un nuovo sistema per
la gestione dei dati elettrocardiografici. Alle
doti della precedente versione, il nuovo siste¬
ma E-Scribe NT unisce i vantaggi del sistema
operativo Windows NT, che si traducono in
una migliore interfaccia utente e quindi nella
possibilità di un uso ancora più semplice e
razionale.
Tra i vantaggi offerti da E-Scribe NT alle strut¬
ture ospedaliere, oltre a tutti quelli derivanti
dall'uso d'un elaboratore, troviamo la raziona¬
lizzazione delle fasi di acquisizione e refertazio-
ne degli ECG e la conseguente riduzione del
tempo operatore con un rapporto 10 a 1, l’as¬
senza di errori umani e la drastica riduzione
dello spazio richiesto per archiviare i tracciati
ECG. L'investimento iniziale, quindi, viene
rapidamente compensato da significativi
risparmi sui costi di gestione della struttura
ospedaliera, a fronte di un miglioramento del
servizio offerto ai pazienti.
Il sistema E-Scribe NT è basato su standard
aperti, quali il protocollo Unipro per il libero
scambio dei dati elettrocardiografici con altre
apparecchiature e un database relazionale
SQL per facilitare l'accesso e l'esportazione di
dati non standard. E-Scribe NT può usare reti
LAN e WAN ad architettura client-server per
consentire il recupero, la refertazione e la
gestione degli elettrocardiogrammi da un
numero illimitato di postazioni, all'interno o
all'esterno dell'ospedale (i collegamenti a
lunga distanza possono usare reti ISDN, satel¬
liti, ecc.l. Il sistema offre inoltre una integrabi¬
lità totale con eventuali reti di trasmissione
dati gà esistenti all'interno degli ospedali o di
futura installazione.
Nella configurazione base, E-Scribe NT è in
grado di gestire 500.000 elettrocardiogrammi
on-line, con tempi di accesso pressoché
immediati; la capacità di memoria può essere
facilmente espansa per archiviare un milione
di ECG o più. Oltre ai dati ECG e ai dati riguar¬
danti esami di tipo Holter e test da sforzo,
possono essere gestiti altri file relativi al
paziente, quali testi, tabelle, immagini, video¬
clip. Il collegamento di E-Scribe NT con le
unità elettrocardiografiche può avvenire trami¬
te porta seriale, oppure con collegamento
telefonico sia fisso che mobile.
E-Scribe NT è predisposto per l'uso ottimale
dei piu diffusi programmi di cartella clinica. Il
suo software, inoltre, offre capacità di analisi
statistica che permettono di effettuare ricer¬
che usando come "chiavi" sia i dati compresi
nell'anagrafica pazienti (età, sesso, ecc.) sia
test diagnostici. La nuova generazione del
sistema di ECG management di Mortara
Rangoni Europe espande le capacità della pre¬
cedente versio¬
ne, che ha già
trovato applica¬
zione presso
importanti ospe¬
dali di tutto il
mondo.
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Mortara Rangoni Europe
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Con VideoPhone 2.0 la videoconferenza via Internet si evolve
La videoconferenza su Internet è da tempo una realtà, grazie alla com¬
pressione audio e video che permettono non solo di avere l'audio in
tempo reale, ma anche video in movimento, a colori, di buona qualità.
di Enrico Ferrari
Questar, rappresentante unico per l'Italia
di Connectix, presenta la versione 2.0 di
Connectix VideoPhone per Windows e
Macintosh, evoluzione del programma di
videoconferenza utilizzato da molti utenti
insieme alla telecamera QuickCam.
Connectix VideoPhone
permette di effettuare col-
legamenti in videoconfe¬
renza tra utenti Macintosh
e Windows attraverso reti
TCP/IP come Internet. La
versione per Windows
include la release a 16 bit
per Windows 3.x e quella
a 32 bit per Windows 95 e
Windows NT.
Inoltre, include i driver per
Windows NT per la
QuickCam in bianco e
nero. La versione 2.0 di
Connectix VideoPhone è
ancora più user friendly: è
infatti in grado di effettua¬
re autonomamente l'im¬
postazione della maggior
parte dei parametri di
comunicazione e di rego¬
larsi automaticamente in fun¬
zione della qualità del collegamento stabi¬
lito tramite rete o linea telefonica.
Nella versione 2,0 viene supportato il pro¬
tocollo ULS (User Location Service), che
permette di avere a disposizione in qual¬
siasi momento una lista degli utenti che
possono essere rintracciati via Internet,
una nuova rubrica grafica collegata diretta-
mente al browser Internet e il collega¬
mento diretto con Four II, un servizio on
line che fornisce gli indirizzi degli utenti
contattabili attraverso il Web. ULS è un
protocollo che permette di effettuare la
traduzione automatica, senza l'intervento
dell'utente, di un indirizzo di posta elettro¬
nica in un numero IP, ogni volta che ci si
collega a Internet.
Oltre alla risoluzione dinamica degli indiriz¬
zi IP, ULS permette a Connectix Vi-
deoPhone di determinare se un utente è
effettivamente collegato alla rete prima di
effettuare la chiamata per iniziare una
sessione di videoconferenza.
La rubrica è collegata direttamente con il
sito di Four 11, che offre un elenco degli
utenti che possono essere raggiunti in
videoconferenza, e permette di richiama¬
re automaticamente il browser Internet
La rubrica di Connectix VideoPhone con¬
sente, inoltre, di chiamare in pochi istanti
qualsiasi persona che sia collegata a
Internet e disponga di Connectix
VideoPhone. Per ogni nome incluso nel¬
l'elenco è possibile definire un profilo par¬
ticolare che contiene i parametri di colle¬
gamento. La rubrica è
anche in grado di
importare ed esportare
dati nei formati più dif¬
fusi.
Il programma rileva
automaticamente l'am¬
piezza di banda dispo¬
nibile per la comunica¬
zione e regola il nume¬
ro di informazioni invia¬
te in base a questo
valore.
L'utilizzo dell'algoritmo
di compressione pro¬
prietario Connectix
VIDEC - T permette di
ottimizzare il numero
di immagini al secondo
che possono essere
trasmesse via modem;
collegando due sistemi
Pentium a 75 MHz con
Windows 95 attraverso un modem da
28,8 Kbps è possibile inviare da 5 a 8
trame al secondo.
La nuova versione di Connectix
VideoPhone permette di eseguire il tra¬
sferimento di file tra utenti tramite drag
and drop e di comunicare anche attraver¬
so una finestra di chat dedicata. Inoltre, è
stata migliorata la qualità audio delle
comunicazioni. Connectix VideoPhone 2.0
è già disponibile nella versione inglese al
prezzo di lire 185.000 IVA esclusa sia per
Windows sia per Macintosh
Gli utenti registrati della versione prece¬
dente potranno scaricare l'aggiornamento
gratuito via Internet collegandosi al sito di
Questar |inttp://www.questar. it)|
VideoPhone 2 U e, inoltre, disponibile
anche in bundle con Color QuickCam al
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re direttamente ad ogni pagina
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tim'ora, le gare Superbike e le
informazioni sul distributore,
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a portata di mano. Infine un'ap-
passionante sezione tecnica vi
farà sapere tutto sul bicilindrico
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giormente gradevole ed interes¬
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fotografica basate sulla tecnologia a sublimazione, entrambe hanno una risoluzione di
300x300 dpi e producono stampe con una gamma di 16,8 milioni di colori.
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nonché per applicazioni di CAD/CAM, modellazione e gestione di
immagini mediche.
Il processore utilizzato è un controller RISC con una velocità di clock
di 33 MHz e un disco interno che permette un rapido spool dei |Ob di
stampa complessi. La connessione in rete è garantita dalle interfacce
standard Ethernet (che supporta TCP/IP, NetWare ed EtherTalk),
parallela, seriale. LocalTalk e SCSI-2.
È supportato Adobe PostScript, mentre la tecnologia esclusiva
FasterRaster velocizza la stampa da Adobe Photoshop nel caso la
stampante sia collegata attraverso l'interfaccia SCSI-2.
Un'altra funzione chiave richiesta dall'industria delle arti grafiche è la
stampa della pagina piena. Questo vuol dire la possibilità di utilizzare
carta in formato extra-large per consentire alla stampante di creare
immagini che includono segni dì taglio e informazioni. Per esempio,
quando si utilizza la carta in formato Super B con la ColorScript 330,
a
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periore all'A3.
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Moto 1
Notizie
Concessionari
f Racing
Assistenza v.
Network Station Manager semplifica il NC IBM
I Network Computer di IBM, ovvero le Network Station, sono strumenti facili da
amministrare per l'accesso e la condivisione delle informazioni. Sono infatti
stati rilasciati Network Station Manager e Network Station Browser, i software
che consentono agli amministratori di configurarli e personalizzarli.
di Leo Sorge
Per fare un esempio, gli ope¬
ratori che inseriscono le pre¬
notazioni dei voli si fermano
al data entry, mentre altri
potrebbero usare Lotus
Notes per collaborare con i
colleghi.
Usando un semplice brow-
ser, gli stessi amministratori
di sistema possono eseguire
le procedure di gestione indi¬
pendentemente dalla loro ubi¬
cazione.
Questa flessibilità è fonda-
mentale per le aziende che
valutano i Network Com¬
puter, In base a quanto affer¬
ma lo Yankee Group, per il
76% delle aziende intervista¬
te la caratteristica più impor¬
tante di un NC è data proprio
dalla semplicità e dalla razio¬
nalizzazione dell’amministra-
zione di sistema.
L'accesso a Network Station
Manager è disponibile usan¬
do uno dei più comuni brow-
ser presenti sui Client della
rete e possono installare
applicazioni, configurare le
stampanti o perfino modifica¬
re la velocità del cursore sul
video di un particolare utente.
Queste operazioni possono
essere eseguite da una qua¬
lunque stazione remota della
rete o perfino da casa.
IBM Network Station Ma¬
nager controlla le applicazioni
di tutte le Network Station
incluso l'accesso a server
multipli sulla rete per applica¬
zioni transazionali, l'accesso
ad applicazioni Windows e la
connessione multi-piattafor-
ma per mezzo di IBM
Network Station Browser a
Internet e alle Intranet azien¬
dali. IBM Network Manager
e IBM Network Browser
sono scaricabili da Internet. Il
prossimo mese saranno
disponibili anche le versioni
su CD-ROM.
IBM Network Station Ma¬
nager e IBM Network Station
Browser sono conformi al
Network Computer Refe-
rence Profile, un insieme di
standard accettati dai princi¬
pali produttori del settore per
facilitare l'interoperabilità tra
diversi NC e tra NC e altri
sistemi.
IBM Network Station Mana¬
ger e IBM Network Station
Browser sono attualmente
disponibili per sistemi AS/400
e saranno disponibili entro il
secondo e terzo trimestre del
1997 per piattaforme S/390,
RS/6000. OS/2 e NT.
Entrambi i prodotti saranno
distribuiti da rivenditori e solu¬
tion provider IBM, System
integrator e distributori con i
requisiti necessari per com¬
mercializzare sistemi delle
divisioni IBM AS/400, RS/
6000 e System/36 e di IBM
PC Company.
Nel corso di questo trimestre
IBM renderà disponibile, oltre
a IBM Network Station Bro¬
wser, Navio NC Navigator,
una versione personalizzata
per NC di Netscape Navigator
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2110. NOGATECH: Capture Vision • Conference Card • Tuner TV • Cavo connessione SVHS. SILICOM: Ethernet
Combo • Fast Ethernet • Token Ring • Fax/Modem 33.6 • Seriale RS 232 • 2 Seriali RS 232. CALLUNA • ,
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&
xe-
Bay Networks presenta lo switching di livello 3 ottimizzato per IP
La gamma completa delle tecnologie per lo switching di livello 3
forma la base di partenza del concetto di Adaptive Networking,
che verrà corroborato dai nuovi chip RSP.
di Leo Sorge
Bay Networks ha annunciato importanti miglioramenti di prestazioni e prezzi
per le LAN di livello 2 e 3. Le novità vengono riassunte nel termine Adaptive
Networking, la risposta di Bay Networks alla crescente domanda di prodotti
innovativi, convenienti, con cicli di vita più lunghi e in grado di garantire un'in-
teroperabilità plug-and-play per reti eterogenee. Le quattro tecnologie fonda-
mentali sulle quali si appoggia sono switching, access, IP Services e network
management, che garantiscono un'evoluzione graduale e scalabile della rete
con un'eccellente protezione degli investimenti In particolare, l’evoluzione
prevista per i prodotti di switching consente a Bay Networks di garantire
un'eccellente protezione degli investimenti offrendo quindi agli utenti la possi¬
bilità di avvicinarsi all'Adaptive Networking ottimizzato su IP. Tutti gli switch
Centillion Multi-LAN/ATM 100 e System 5000 e le prime piattaforme per lo
switch ATM/Ethernet/Token Ring saranno supportate dalle future versioni del
software dedicato a PNNI. Il routing switch Node, il primo switch di livello 3
con la funzione AutoLearn IP, può già oggi essere installato per aumentare le
prestazioni delle reti collapsed backbone frame-based. Ne è già previsto un
potenziamento con ì routing switch di livello 3 basati sugli ASIC RSP progetta¬
ti proprio da Bay Networks.
RSP ASIC, la parola all'hardware
L'azienda ha infatti messo a punto un processore per routing switch basato
su tecnologia ASIC (Application Specific Integrated Circuit). Grazie all'RSP sarà
possibile sviluppare piattaforme di routing switch in grado di garantire trasmis¬
sioni di livello 3 con l'invio di decine di milioni di packet al secondo. Integrando
switching e routing su un unico chip, e ora possibile inviare più di un milione di
packet al secondo con un solo RSP. Riunendo più RSP sarà quindi possibile
produrre routing switch scalabili in grado di garantire trasmissioni nell'ordine
dei multi-gigabit al secondo. Questa soluzione su singolo chip consente di
ottenere enormi miglioramenti nel rapporto prezzo/prestazioni. L'RSP ASIC
proposto da Bay Networks riunisce flessibilità e velocità perché è programma¬
bile come una normale CPU e contiene tutte le funzionalità ottimizzate per un
routing switch che effettuano velocemente _
tutte le normali operazioni ripetitive come la dove & CHI
consultazione delle tabelle e le modifiche dei
packet. La programmabilità dell'RSP ASIC
offre prestazioni di altissimo livello proteggen¬
do comunque gli investimenti nell'hardware di
rete grazie a semplici upgrade del software.
Bay Networks Italia
Via Lorenteggio 270A,
20152 Milano,
Tel. (02)41.30.81
Con Buster la TV arriva in una finestra di Windows 95 i
Buster è il nome della nuova scheda che per-1
mette di visualizzare le immagini provenienti da
una normale trasmissione televisiva all'interno
di una finestra di Windows 95. Prodotta dalla
statunitense Quadrant. è una scheda che si
installa su uno slot di tipo PCI e sfrutta un rivolu-1
zionario sistema denominato Videolniay grazie al [
quale il sintonizzatore della scheda Buster tra¬
sferisce le immagini video alla scheda grafica
direttamente tramite il bus PCI. Compatibile
con gli standard colore NTSC e PAL, Buster è in
grado di gestire fino a 181 canali via antenna e via cavo, permette di catturare
uno o più fotogrammi che possono essere impiegati all'interno di altre applica¬
zioni e, opzionalmente, può ospitare un modulo per la decompressione video
MPEG-1, MPEG-2 e DVD-2. Buster è pienamente compatibile con il sistema
plug-and-play di Windows 95 Buster viene_ ___
venduto a lire 690.000 (IVA inclusa) ed è conv DOVE & CHI
patibile con tutti i PC dotati di slot PCI, del
sistema operativo Microsoft Windows 95, di
un processore Pentium con 8 Mbyte di
memoria RAM e almeno 3 Mbyte di spazio
libero sul disco fisso
Domina Srl
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Da Gartner Group arriva @vantage 2.0
Si tratta di una piattaforma basata sul Web
sviluppata e mantenuta da Gartner Group che
rende disponibili analisi e ricerche sviluppate
dalle aziende di ricerca leader nel settore
industriale della tecnologia dell'informazione.
Nel frattempo Gartner Group aggiorna il pro¬
prio servizio Premium: sul Web viene offerta
l'immediata analisi delle novità tecnologiche
e delle tendenze.
di Francesco Fulvio Castellano
Inoltre, la società ha anche annunciato che Jupiter
Communications, Frost & Sullivan e Market Visio si
sono unite al gruppo dei fornitori, portandolo ad un tota¬
le di 13 partecipanti.
Tramite ©vantage 2.0 l’accesso alle ricerche fornite dai
partner viene notevolmente migliorato. La versione 2.0
permette agli utenti la creazione di profili di ricerca che
consentono la fornitura automatica delle ricerche alle
quali si è interessati, ©vantage 2.0 offre ora agli utenti
migliori possibilità di ricerca oltre che fornire, tramite la
propria home page, l'accesso diretto agli abbonamenti
di servizi "premium" dei partner ©vantage.
I partner di ©vantage gestiscono i propri servizi pre¬
mium e stabiliscono i propri prezzi. Tutti i partner offro¬
no gratuitamente alcune ricerche sulla home page di
©vantage e ulteriori ricerche gratuite vengono messe a
disposizione di membri registrati (non paganti) sulle
front page dei servizi premium dei singoli partner. In tal
modo gli abbonati ai servizi premium hanno accesso ad
una vasta collezione di contenuti.
©vantage 2.0 mette a disposizione anche Leaders
OnLine, un forum interattivo nel quale i leader IT parte¬
cipano a discussioni e dibattiti sulle problematiche più
attuali dell'Industria IT insieme ad analisti, giornalisti ed
utenti di ©vantage. Recenti forum di Leaders OnLine
hanno trattato del channel broadcasting, della fusione
MCI Telecommunications/British Telecommumcations
e del network computer. È anche disponibile un archi¬
vio contenente trascrizioni di dibattiti svolti recente¬
mente Tra i partner di ©vantage vi sono: Best
Practices Groups, CCTA, Dataquest, Digital Information
Group, EDventure Holding's 1.0, Gartner Group, Frost
& Sullivan, Jupiter Communications, Market Visio,
Pathfinder Research, Amy D. Wohl's TrendsLetter e
Monster Board, un servizio per la gestione delle risorse
umane.
©vantage è un ambiente di conoscenza interattivo ed
Online al quale accedono i professionisti aziendali per
ricevere consulenza IT ad alto valore, dettagliata ed
estremamente utile. © vantage integra una vasta
gamma di ricerche e di analisi di Gartner Group e di
altre rilevanti fonti di conoscenza selezionate per fornire
molteplici punti di vista ©vantage costituisce un vero e
proprio forum nel quale i partecipanti condividono le
proprie idee sulle problematiche IT.
Gartner Group, con sede a Stanford, Connecticut, è lea¬
der mondiale nella fornitura di servizi di consulenza e di
ricerca di mercato nel settore deH'information techno-
logy e serve circa 7500 organizzazioni-clienti sparse in
tutto il mondo. La filiale italiana ha sede a Milano.
96
MCmicrocomputer n. 175 - luglio/agosto 1997
kernel
IBM insegna Java on line
IBM ha recentemente avviato una ini¬
ziativa per offrire gratuitamente su
Internet il primo corso completo sui
principi fondamentali di Java e sulle
sue implicazioni per il commercio elet¬
tronico.
di Enrico Ferrari
Utilizzando video, audio, grafica e testo, il
corso di IBM mette a disposizione degli uten¬
ti, a casa e in ufficio, un corso flessibile e accessibile, mantenendo un approccio persona¬
le grazie a un istruttore 'live" a video. A differenza di molti corsi su Internet, che compren¬
dono esclusivamente testo, il corso di IBM offre anche video, audio e grafica. Inoltre, tra¬
mite una pre-registrazione v ideo e audio, l'istruttore offre un app roccio di tipo più perso¬
nale. Basta collegarsi al sito |www.ibm.com/Java/education/intro| per poter accedere a un
corso su Java della durata di un'ora, t succiente accedere al sito IBM per iniziare il corso.
A differenza dei corsi multimediali tradizionali, che richiedono agli utenti l'utilizzo di un let¬
tore di CD, per accedere a "Introduction to Java" è sufficiente un browser Netscape e un
veloce download del player Samba di IBM. "L'iniziativa 'Introduction to Java' conferma
l'utilizzo di Java da parte di IBM nell'ambito del proprio portafoglio di prodotti e servizi, al
fine di consentire agli utenti di usufruire delle enormi potenzialità dell'e-business". afferma
Frank Kales, General Manager di IBM Global Services, Education & Training. "Questa ini¬
ziativa conferma, inoltre, la praticità e la effettiva disponibilità dei corsi di formazione su
Internet". Il corso di formazione è disponibile nel momento e nel luogo preferiti dagli uten¬
ti, che hanno la possibilità di iniziarlo e terminarlo quando vogliono, accedendovi dalla pro¬
pria workstation. Questa caratteristica risulta particolarmente importante per le organizza¬
zioni di piccole e medie dimensioni, che non intendono investire tempo e denaro per la
formazione in sede. "Introduction to
Java" è parte di Global Campus, un'im¬
portante iniziativa di IBM volta a offrire
formazione on-line, rispondendo alle esi¬
genze degli utenti che chiedono moda¬
lità di training flessibili e moderne.
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Monitor LCD McPerson Spectrum
r
La tecnologia del cristalli
liquidi sta facendo
enormi progressi \
nella realizzazione \
di monitor di grosse
dimensione destinati
a sostituire gli ingom¬
branti modelli con
tubo catodico.
È il caso dei monitor
LCD McPerson " Spec¬
trum", dello spessore di
soli 5 cm e quindi con un
ingombro minimo, nono¬
stante le dimensioni del \
display arrivino fino a 14.5".
Oltre alla drastica riduzione
di ingombro e peso (pochi
chili), i monitor LCD sono
caratterizzati da totale assen¬
za di radiazioni nocive, nessu¬
na dispersione di calore, bassi
consumi di energia, assenza di distorsioni
geometriche e assenza di flickering.
Grazie al suo design, il monitor può esse¬
re rimosso dal suo supporto e montato a
parete o in rack, per applicazioni particola¬
ri. I monitor LCD McPerson sono disponi¬
bili nella tecnologia a matrice passiva ed
attiva, in vari formati che
vanno da 10.4" ai 14.5".
Il modello TFT a matrice
attiva con display da 14.5"
visualizza fino a 262.000
colori, in standard XGA da
1024X76 pixel, tutta la
serie segue lo standard
Plug & Play.
Sono disponibili come
optional microfono
interno, due diffusori,
touch screen e vi¬
deo-camera. Sono
stati annunciati anche nuovi
modelli come il TFT 18” pre¬
visto per giugno '98, men¬
tre il 21" UXGA da 16
milioni di colori è già in
commercio dal mese di
giugno di quest'anno.
DOVE ì
McPerson
Via Maestra 242,
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Trakker Adara, il computer in una penna
Un microprocessore 486 ed una memoria di 340
MB sono le caratteristiche principali di Trakker
Adara, il nuovo pen-computer introdotto da
Intermec.
di Leo Sorge
SAP con le soluzioni R/3 va all’attacco della piccola-media impresa
Migliorate le funzionalità dei processi continui
nelle applicazioni R/3. Le nuove BAPI consentono
di installare oggi le nuove funzionalità potenziate per il
processo gestionale che verranno utilizzate in futuro. La
software house tedesca sponsor della McLaren-Mercedes.
di Francesco Fulvio Castellano
Una radio interna (o una sche¬
da a radiofrequenza) e il drive
per flash memory sono le
principali espansioni che ren¬
dono pratici sia il 2070 che il
2075, i due modelli della
linea. Dal punto di vista
software, inoltre, c'è comple¬
ta compatibilità con l'ambien¬
te Windows.
L'alloggiamento, robusto ed
ergonomico, soddisfa quelle
necessità di affidabilità e resi¬
stenza tipicamente richieste
dalla forza vendite.
L'unità, che comprende una
tavoletta sensibile alla pres¬
sione ed una penna, ha una
grande durata ottenuta da
una funzione automatica di
shutdown e ripristino.
DOVE & CHI-
Intermec
Viale Fulvio Testi 126,
20092 Cinisello Balsamo (MI),
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Nòlian, il programma multipiattaforma per l’analisi strutturale
La Softing srl ha annunciato il rilascio di Nòlian. il primo
programma "universale" per l'analisi strutturale con il me¬
todo degli elementi finiti che nasce da una profonda revi¬
sione di MacSap, che vanta più di dieci anni di storia e
migliaia di installazioni in Italia ed all'Estero.
Nòlian è multilingua (sarà disponibile in Inglese, Italiano, Francese,
Giapponese) e supporta i più avanzati metodi di analisi lineare e non
lineare impiegando i più efficienti elementi finiti oggi disponibili.
Nòlian si basa su uno "strato" software che isola l'applicazione dal
sistema operativo. I sistemi operativi attualmente già supportati
sono: Windows 95 Windows NT MacOS per PowerMac MacOS per
Motorola 680x0 Rapsody (in corso un accordo con Apple Computer
Ine.). Inoltre Nòlian è perfettamente coordinato con "EasyWorld", il
mondo dei programmi per la progettazione di elementi strutturali
della Softing già disponibile per MacOS e che sarà tra breve total¬
mente "universale". Nòlian consente numerosi tipi di analisi: statica
elastica lineare - statica elstica non lineare per effetti del secondo
ordine - elastica lineare in grandi spostamenti - eiasto-plastica (solo
nelle versioni custom) - modale - dinamica per sovrapposizione
modale - dinamica per integrazione diretta - sismica con la tecnica
dello spettro di risposta - analisi dinamica nel dominio del tempo -
analisi dinamica nel dominio delle frequenze (solo nelle versioni
custom). Nòlian dispone, oltre a tutti gli elementi finiti più consueti,
anche di: elementi lastra-piastra
ad 8 nodi - elementi lastra-pia¬
stra a rigidezza per sei gradi di
libertà per nodo - elementi solidi
a rigidezza per sei gradi di
libertà per nodo - elementi ela-
sto-plastici lineari e piani.
Del progetto R/3 Solution Provider di SAP AG un momento di con¬
trollo e verifica è stato il SAP-Forum ‘97 di Assago, Milanofiori, svol¬
tosi il 22 e 23 aprile scorso, organizzato in collaborazione con 41
partner che hanno presentato le loro soluzioni gestionali basate su
SAP R/3. L'evento, dedicato sia alla grande impresa ma soprattutto
alla medio-piccola, è stato per i partner SAP un momento-confronto
sulle soluzioni proposte e un'occasione per lo scambio di esperienze
concrete nelle due aree espositive allestite per l'evento: temi princi¬
pali sui quali si sono concentrati gli incontri in programma sono stati
la descrizione dei progetti realizzati dai partner, i benefici conseguiti
dai clienti, l'outsourcing e le implementazioni basate sui prototipi
In questo quadro SAP Italia SpA ha organizzato un incontro con la
stampa, durante il quale sono stati rilasciati i dati sui risultati conse¬
guiti nel '96, gli annunci di tutte le versioni di R/3 già pronte per
T"anno 2000", il miglioramento delle funzionalità dei processi conti¬
nui, e l'ingresso nel mondo della Formula 1 con la sponsorizzazione
della scuderia McLaren-Mercedes.
Ma andiamo con ordine.
SAP AG, il maggior produttore mondiale di applicazioni gestionali
client/server (6000 aziende in oltre 50 paesi utilizzano il suo softwa¬
re, con 9000 installazioni), ha sede centrale a Walldorf, Germania, e,
nel suo 25° anniversario dalla fondazione, ha registrato risultati
record: il fatturato netto consolidato è cresciuto del 38% raggiun¬
gendo i 3,72 miliardi di marchi (2,39 miliardi di dollari), mentre gli utili
sono saliti del 43%. La domanda della soluzione client/server R/3 è
sostenuta e molti sono stati gli sviluppi sia commerciali sia di prodot¬
to:
- sviluppo e rilascio della soluzione SAP per ambienti Internet e intra¬
net, R/3 versione 3.1, che ha ottenuto il premio "Technology of thè
Year";
- introduzione del Business Framework SAP, una nuova architettura
strategica di prodotto studiata per consentire a R/3 di evolvere verso
una linea di componenti software distribuiti e integrati;
- sviluppo e rilascio sul sito WWW di SAP di più di 100 interfacce
gestionali standard, o BAPI (Business Application Programming
Interface), progettate per fornire al sistema R/3 un'apertura senza
precedenti che permette agli utenti di estendere agevolmente R/3
con soluzioni sia di terze parti sia sviluppate appositamente attraver¬
so l'impiego di interfacce gestionali standard;
- prosecuzione del rafforzamento dei rapporti intrattenuti da SAP con
i principali produttori di tecnologia, ad esempio IBM per lo sviluppo
di R/3 per le piattaforme AS/400 e AS/390, e con Microsoft per lo
sviluppo congiunto delle BAPI e per quello legato a Intranet;
- definizione della metodologia di implementazione rapida per R/3,
Accelerated SAP, e tool come Business Engineer, che hanno sem¬
plificato e velocizzato le implementazioni R/3 di qualunque dimensio¬
ne garantendo agli utenti ritorni delle informazioni più rapidi ed eco¬
nomici.
SAP e il sistema R/3 sono, quindi, già pronti all'arrivo del fatidico
"anno 2000". Per garantire poi una tranquilla transizione verso
l'Euro, SAP sta fornendo alla propria clientela un "Euro Package"
contenente gli strumenti necessari alla conversione di tutti i dati
finanziari nella nuova denominazione, oltre a vari servizi e funzioni
supplementari per la fase transitoria di doppia valuta. Dall'inzio del
1998 SAP rilascerà all'interno di R/3 Release 4.0 dei tool software e
dei servizi studiati per assistere la clientela a convertire i propri siste¬
mi R/3 nella nuova valuta europea
L'ultima notizia, che interesserà gli appassionati di automobilismo, è
che SAP è lo sponsor della scuderia McLaren-Mercedes per l'edizio¬
ne 1997 del campionato de! mondo di Formula 1 con un contratto
che prevede la presenza del logo SAP sulle monoposto del team
anglo-tedesco per tutta la durata della stagione 1997.
98
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7 : i._ ■ ' *0 J dispone di un dot pitch di
0,28 mm e una frequen¬
za di refresh di 81 Hz alla
risoluzione di 1024 x
768, che consentono di
offrire un'immagine pra¬
ticamente esente da
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Il modello E655, proget¬
tato specificatamente
per l'utilizzo sia a casa
i sia in ufficio offre uno
— u schermo piatto, per
garantire la massima qualità del-
_ l'immagine, e uno speciale
- , rivestimento anti-riflesso
ed anti-riverbero,
I controlli OnViewO consentono di modi¬
ficare facilmente i parametri deH’immagine. Il
monitor, compatibile con gli ambienti PC e
Mac. supporta inoltre le funzionalità Plug & Play
+ di Window 95.
Anche i nuovi monitor economici sono confor¬
mi agli standard MPR-II ed EPA Energy Star_
per la riduzione dell'emissione di calore e dei
consumi di energia.
Passando alla categoria 17', ViewSonic propo¬
ne il modello PT775 che unisce un'aperture
gride ultrafine di 0,25 mm ad uno schermo piat¬
to sulla verticale, una diagonale dell'area visibile
di 16" ed uno schermo Super Contrast che
garantisce agli utenti professionisti un contra¬
sto più elevato che consente di visualizzare
immagini ad alto contrasto con colori pieni e
brillanti PT775 è sottoposto ad un trattamento
anti-riflesso e anti-riverbero ARAG che sfrutta
un processo multi-livello per nfrangere la luce
allontanandola dagli occhi dell'utente.
Anche su PT775 i controlli OnView permettono
agli utenti di accedere a tutte le funzioni di con¬
trollo. Passando alle applicazioni professionali
che richiedono modelli a 21', ViewSonic pre¬
senta la serie ViewSonic Professional che si è
arricchita di un nuovo monitor a colori da 21 '
ad altissime prestaziom il PT813 offre una fre¬
quenza di refresh di 85Hz a una risoluzione di
1600 x 1200, e di 99Hz a 1280 x 1024. La tec¬
nologia SonicTron_ di ViewSonic offre agli uten¬
ti del monitor PT8 13 una aperture grille pitch di
0,28 mm, che consente di visualizzare in gran¬
de dettaglio anche le linee piu fini.
Il PT813è dotato di un rivestimento anti-riflesso
e anti-riverbero che rifrange la luce lontano
dagli occhi dell'utente.
Per una maggiore definizione e frequenza a 2V
ViewSonic propone il monitor P815 Mega
Monitor che vanta la risoluzione e la frequenza
di refresh più elevati del settore: 1800 x 1440
punti a 76Hz e 1600x 1200 a 91 Hz.
Il monitor P815, grazie al dot pitch da 0,25 mm
e alla frequenza di refresh di 91 Hz alla risoluzio¬
ne di 1600 x 1200, non affatica gli occhi dell'os¬
servatore.
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da un sito interamente dedicato alla scienza della salute.
di Rino Nicotra
Nata due anni fa in Ger¬
mania a cura della Casa
Editrice Burda, l’iniziativa
vede la luce anche in Italia a
cura della Arakne s.r.l di
Roma.
L'obiettivo di HOS (Health -
Online - Service ) è quello di
offrire a tutti i medici inte¬
ressati (il sito è rigorosa¬
mente riservato alla catego¬
ria) un'area dove poter repe¬
rire informazioni relative a
tutto il settore della medici¬
na: aggiornamenti sulle
patologie, notizie sugli stru¬
menti tecnici, attualità, edi¬
toria, news dalle più impor¬
tanti agenzie di stampa,
eccetera.
Il sito è suddiviso in catego¬
rie specialistiche e, succes¬
sivamente, m aree informa¬
tive. La grafica è comune
per le varie categorie, men¬
tre variano di volta in volta i
contenuti.
Naturalmente non mancano
le indicazioni sugli eventi
del settore, sulle iniziative
utili per il tempo libero, il
link per il Ministero della
Sanità e per la Mediine (la
più grande banca dati medi¬
ca del mondo). Per i più atti¬
vi vi è la possibilità di parte¬
cipare a gruppi di discussio¬
ne riservati, dove il trasferi¬
mento delle informazioni
assume il massimo della
dinamicità, coinvolgendo
direttamente gli interessati.
A tutti i medici sono offerti
trenta giorni di prova gratui¬
ta. dopodiché è necessario
sottoscrivere un regolare
abbonamento.
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tete scrivere direttamente a
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Un servizio degno di attenzione é
l'accesso a Mediine Ila più grande
banca dati medica del mondoI.
dove si possono effettuare ricer¬
che mirate utilizzando un apposito
modulo
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1 'micco mondo dell* medicina nelle sopire numi
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Benvenuti «i
a fetta a :
— '«MM!».
OiwhDw
Dalla home page di HOS possiamo avere le informazioni relative
ai servizi offerti, un assaggo sui contenuti, il rilancio ai cornspon-
denti siti di lingua diversa e l'accesso al modulo d'iscrizione.
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Benvenuto nell'area HOS
Don. Mario Houli
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La pagina principale di ogni singola categona. altre ad un menu di
scelta per l'accesso alle vane aree, presenta un simpatico mes¬
saggio di benvenuto, con tanto di nome e cognome dei visitato¬
re
100
MCmicrocomputer n. 175 - luglio/agosto 1997
Windows NT a cuor leggero
Grazie ad alleanze strategiche con Citrix
e Prologue si semplifica la prossima ver¬
sione Client del sistema operativo
Microsoft
Citrix Systems, leader nel mercato del softwa¬
re server multiutente, collaborerà con
Microsoft per terminali Windows basati su NT
Server.
In base a questo accordo. Microsoft acquisirà
in licenza la tecnologia MultiWin di Citrix. e le due aziende collaboreranno allo sviluppo di
avanzate tecnologie multiutente basate sulle piattaforme Windows NT Server 4.0 e 5.0,
che permetteranno l'esecuzione delle applicazioni su server e supporteranno il concetto
di 'terminale basato su Windows 1 (nome in codice "Hydra").
Citrix ha sviluppato Winframe, una soluzione che rende NT multiutente su Client di vano
tipo ma. grazie al protocollo proprietario ICA. con poco uso di banda. ICA è già da tempo
incluso sia in Windows 95 ed NT che in Explorer.
In breve tempo NT dovrebbe essere in grado di tutte le applicazioni che oggi girano su
Winframe, modificando la loro strategia commerciale e creando nuovi spazi a Wise,
Tektronix, NCD ed altri licenziatan della piattaforma di Citrix.
Un secondo accordo consente a Microsoft l'acquisizione della tecnologia multiutente di
Prologue Software, società leader di settore, che coopererà alla realizzazione di nuove
funzionalità multiutente per Windows NT Server. Il terminale Windows è un vero e pro¬
prio "client leggero", in grado di eseguire dal server
ogni applicazione basata su Windows NT. In Italia Citrix
è rappresentata dalla Ready Informatica. Per questo
accordo Microsoft, che è già azionista di Citrix, pagherà
75 milioni di dollari subito, più altre quote fino ad un
massimo di 100 milioni a seconda dell'andamento di
NT versioni 4 e 5.
Anche per NT 4 arriva lo Zero Administration Kit
In attesa di godere dei vantaggi provenienti da Citrix e Prologue, anche per NT 4 arri¬
va lo Zero Administration Kit. Si tratta di un set di strumenti espressamente progettati
per la riduzione del total cost of ownership. Tale obiettivo viene raggiunto limitando al
massimo le attività dell'utente finale grazie alla configurazione centralizzata dei desk¬
top.
E giunto alla versione 4 anche Explorer, il software Internet di Microsoft: il risultato
finale è la realizzazione di uno strumento di esplorazione per Internet incredibilmente
più semplice e personalizzabile.
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Via Leonardo da Vinci 54,
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Microsoft acquisisce WebTV Networks
Nel corso della Na¬
tional Association
of Broadcaster '97
(NAB), la principale
manifestazione
degli operatori ra¬
diotelevisivi a livello
mondiale svoltasi
in aprile a Las Ve¬
gas, Microsoft ha
illustrato le sue
strategie per il
broadcasting. Tali
strategie si basano sull’integrazione fra
Windows e le più avanzate tecnologie di
trasmissione digitale, che consentono di
creare programmi televisivi con conte¬
nuti multimediali ed interattivi.
Per l'occasione, Microsoft ha effettuato
DOVE Et CHI
una serie di an¬
nunci, fra cui l'ac¬
quisizione di
WebTV Net¬
works e le fun¬
zionalità ■televisi¬
ve" delle prossi¬
me versioni di
Microsoft Win¬
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MCmicrocomputer n. 175 - luglio/agosto 1997
Hardware
II mondo dei prodotti Epson si arricchisce di due nuove proposte
sia per l'uso hobbystico che professionale
Le nuove soluzioni Epson per la fotografia digitale
Sono stati presentati la nuova stampante a getto d'inchiostro Epson Stylus Photo e il nuovo
scanner FilmScan 200 che ampliano la gamma di prodotti Color Imaging e consolidano
la presenza di Epson nel settore del trattamento digitale delle immagini.
di Enrico Ferrari
scia fino ad un massi¬
mo di sei. e diapositive
anche già montate sul
telaietto, o anche que¬
ste su striscia.
Lo scanner Epson
FilmScan 200 ha una
risoluzione ottica di
1200 dpi e una risolu¬
zione interpolata sino a
4800 dpi per ottenere
immagini nitide e bril¬
lanti di elevata qualità.
L’area di scansione
massima è di 24 x 36
mm (uno scatto) per le
pellicole 35 mm e di 16
x 28 mm (uno scatto)
con lo standard Advan¬
ced Photo System. Lo
102
Il mondo dei prodotti Epson si
arricchisce di due nuove propo¬
ste che permettono all'utente di
acquisire immagini da negativo e
stamparle esattamente come il
laboratorio od il Service sotto
casa.
I due prodotti sono infatti un
nuovo scanner per pellicola e
una nuova stampante per foto¬
grafie: sarà possibile acquisire
immagini positive o negative, sia
nello standard classico 35 mm,
sia nel nuovo standard Advanced
Photo System, grazie al nuovo
FilmScan 200, successivamente
le immagini fotografiche potran¬
no essere poi stampate con una
stampante di qualità professiona¬
le Epson Stylus Photo, ma ad un
costo molto com¬
petitivo. I due
nuovi prodotti si
affiancano alle
altre soluzioni per
la fotografia digi¬
tale già note: la
fotocamera digi¬
tale Epson Pho-
toPC 500 e gli
scanner piani
Epson della serie
GT.
Con Epson
FilmScan 200 è
possibile acquisi¬
re negativi e dia¬
positive diretta-
mente sul proprio
PC (o Macintosh),
senza dover ricor¬
rere al passaggio
ulteriore della
stampa: si posso¬
no passare allo
scanner negativi
singoli, o in stri-
Anti-Virus
and
Data Security
Toolkit
F-PROT
PROFESSIONAL
scanner tratta le immagini a 30 bit per
pixel.
Infatti Epson FilmScan 200 si rivolge
anche a coloro che adottano il nuovo
standard Advanced Photo System, pre¬
vedendo un apposito porta-caricatore
opzionale che offre quindi la compatibilità
con i due standard fotografici più diffusi,
quello tradizionale 35 mm e il più recente
Advanced Photo System che è stato
introdotto per rendere ancora più sempli¬
ce ai dilettanti l'accesso al mondo della
fotografia
Epson FilmScan 200 è distribuito in
tre configurazioni, Windows con interfac¬
cia parallela, Windows con interfaccia
SCSI e Mac con interfaccia SCSI, ognuna
a un prezzo orientativo di circa 1. 000.000
di Lire. Epson FilmScan 200 comprende
un driver TWAIN per PC (a 16 e 32 bit) e
per Macintosh
Oltre all'hardware e al software neces¬
sari per l'installazione e l'uso dello scan¬
ner, ogni configurazione contiene il pac¬
chetto integrato PictureWorks Pho¬
toEnhancer Special Fun edition
(Windows 3.1 x, Windows 95 e Mac) per
l'acquisizione, l'elaborazione, la correzio¬
ne della foto e la creazione di calendari,
cartoline, biglietti di auguri con le proprie
fotografie e immagini, Presto!
PhotoAlbum (Windows 95 e Mac) per
raccogliere le fotografie come in un vero
album fotografico, e Image Folio
(Windows 95 e Mac) per il fotoritocco.
Epson Stylus Photo è la nuova stam¬
pante ink jet a sei colori concepita per
riprodurre fotografie. Adotta la tecnolo¬
gia Epson Photo Reproduction Quality
(PRQ). un'integrazione di tecnologie pro¬
prietarie EPSON per la stampa di imma¬
gini di eccezionale qualità fotografica fino
al formato A4.
Grazie al software fornito a corredo
della tecnologia Epson Photo le immagini
possono essere elaborate, corrette,
ingrandite o ridotte, ruotate e modificate
secondo le necessità dell'utente. La
velocità di stampa è di circa due minuti
per ogni foto.
La tecnologia Epson Micro Piezo con¬
sente di ottenere la migliore qualità cro¬
matica su ogni tipo di carta perché garan¬
tisce un controllo accurato delle dimen¬
sioni, della forma e del posizionamento
delle singole gocce di inchiostro.
Per quanto riguarda invece il driver,
Epson AcuPhoto Halftoning, attraverso
l'impiego del metodo della Diffusione
d'Errore Avanzata e del Dithering, con¬
sente di posizionare le singole gocce di
inchiostro secondo varie distribuzioni per
dare l'effetto di milioni di sfumature di
colori. I nuovi inchiostri a diversa densità
vengono analizzati dalla 3-D Look-up
Table che determina la corretta miscela
di inchiostri (ciano, ciano chiaro, magen¬
ta, magenta chiaro, giallo, nero) per otte¬
nere colori fedeli all'originale e la tecnolo¬
gia Super MicroWeave consente di elimi¬
nare l'effetto banding. I nuovi inchiostri
Epson Quick-Dry Ink garantiscono rapida
essiccazione per colori vivi e brillanti e
presentano anche una migliore resisten¬
za all'acqua e alla luce.
I profili ICM per Windows 95 e
ColorSync 2 0 per Macintosh sono incor¬
porati nei rispettivi driver per assicurare
una corretta riproduzione dei colori del¬
l'immagine originale.
La funzione Epson PhotoEnhance
incorporata nel driver consente di regola¬
re automaticamente luminosità, contra¬
sto e nitidezza delle immagini provenienti
da Photo CD, fotocamere digitali o scan¬
ner così da ottenere i migliori risultati e
consente anche agli utenti che non pos¬
sono o non vogliono utilizzare un softwa¬
re per fotoritocco di ottenere i migliori
risultati possibili.
Epson Stylus Photo comprende nella
confezione il software necessario per
l’acquisizione ed il ritocco, una confezio¬
ne di carta speciale Epson, un pacchetto
di immagini immediatamente disponibili
per provare direttamente la qualità di
questa stampante e un CD ricco di infor¬
mazioni e soluzioni su come ottenere il
meglio dalla propria stampante in
ambiente Windows.
II prezzo della stampante è di lire
999.000 (IVA compresa) sicuramente
competitivo per la qualità offerta.
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Fresco, invitante, pieno di promesse:
il futuro Ji Smini c‘ pronto «In co¬
gliere. Un (uturo In cui l'informatica,
le telecomunicazioni e i media si inte¬
grano per aiutarci a lavorare e vivere meglio.
Smau è il più importante evento in Italia, e il mag¬
giore d'autunno in Europa, per assaggiare subito le primizie
dell’lnformation e Communications Technology.
Giovedì 2. sabato 4 e domenica 5 ottobre Smau è per tutti.
L’occasione per raccogliere tutte insieme le novità c le soluzioni offerte
dalle tecnologie digitali. Nuovi prodotti, eventi, convegni, per cogliere
ogni aspetto di un futuro tutto da gustare.
Venerdì 3 e lunedì 6 ottobre Smau è per gli operatori del settore.
Un appuntamento riservato in esclusiva a chi vuole cogliere le più suc¬
cose opportunità di business. Quattordici aree applicative, seminari e
workshop per far incontrare i professionisti e gli afiari.
A Smau ‘97, il futuro è pronto. Coglietelo.
Smau. Dove il futuro è presente.
Fiera Milano, 2-6 ottobre 1997, ore 10-19
Giornate
pubblico
Giornate
operatori
Smau: tei. (02) 2831 3.1 - lwww.smau.it/maqellan~ci
Esposizione internazionale dell’information & Communications technology
Sync ronia
Hardware -
Hitachi offre il più veloce drive CD-ROM in tecnologia CAV ed annuncia i primi campioni
di drive DVD a doppia velocità
Drive DVD e CD-ROM 24X CAV
L'azienda giapponese mira anche al raggiungimento di una posizione di rilievo nel mercato
degli HDD da 2.5" per i portatili
di Massimo Truscelll
Nel corso di una conferen¬
za stampa, svoltasi nello
scorso mese di maggio a
Milano, la divisione Storage
Solutions di Hitachi ha pre¬
sentato una serie di nuovi
prodotti comprendenti il più
veloce lettore di CD-ROM
esistente sul mercato ed il
primo lettore di DVD-ROM a
doppia velocità.
Nel corso della medesima
manifestazione, nel corso
della quale sono intervenuti
Sergio Mei, Sales Manager
Southern Europe, Gian Carlo
Attolini, Country Sales Mana¬
ger, e Peter Scatchard, Euro-
pean Marketing Manager, è
stata annunciata anche la
prossima disponibilità dei
primi campioni di drive DVD-
RAM I nuovi prodotti presen¬
tati risultano essere partico¬
larmente interessanti se si
esaminano le caratteristiche
tecniche che li contraddistin¬
guono.
Il drive CDR-8330 24maX è il primo
lettore CD-ROM realizzato in tecnologia
Full-CAV (Constant Angular Velocity) che
consente una velocità di trasferimento
fino a 24X e tempi di accesso medio di
85 ms.
Il nuovo drive affianca il già affermato
modello CDR-8130 16maX che conti¬
nuerà ad essere commercializzato e pre¬
senta caratteristiche di elevata affidabi¬
lità e precisione poiché presenta la carat¬
teristica di offrire una velocità di rotazio¬
ne costante di 5500 rpm che elimina gli
inconvenienti tipici della tecnologia CLV
(Constant Linear Velocity), derivanti dalla
variazione della velocità di rotazione ad
ogni riposizionamento del pick-up di let¬
tura che, conseguentemente, conduce
ad un aumento dei tempi di puntamento
e ad una maggiore usura del motore. La
velocità costante consente di estendere
la durata del motore permettendo di
assicurare un MTBF (tempo medio di
esercizio ininterrotto prima della rottura)
di 100.000 ore (circa 11 anni). Un ulterio¬
re contributo fornito per assicurare la
sicurezza dei dati consiste nella custodia
del drive sigillata ed a prova di polvere. Il
drive dispone dell'interfaccia E-IDE e di
driver software che ne assicurano l'utiliz¬
zazione in ambiente DOS, Windows
(3.x, NT e 95) e OS/2 Warp. Le prime
campionature del CDR-8330 24maX
sono state rese disponibili a giugno
mentre la produzione in volumi ha avuto
inizio proprio nel mese dì luglio.
Altro prodotto presentato nella mede¬
sima occasione è il drive DVD-ROM GD-
2000 che ha stabilito un ulteriore prima¬
to, grazie al fatto di essere il primo letto¬
re DVD-ROM a doppia
velocità, consentendo ad
Hitachi di conquistare la
leadership del mercato
DVD
Il GD-2000 raggiunge un
transfer rate massimo di
2.76 MByte al secondo
nella lettura dei supporti
DVD con tempo medio di
accesso di 150 ms, fornen¬
do prestazioni due volte più
elevate rispetto ai prodotti
concorrenti di tipo single-
speed. Il drive è in grado,
grazie ad un sistema di
doppia lettura laser (780
nm e 650 nm), di assicura¬
re la compatibilità anche
con i supporti CD-ROM e
CD-R offrendo una velocità
massima di 3 MByte/sec.
Nella lettura dei supporti di
tipo tradizionale (CD-ROM
e CD-R) il drive si comporta
come un lettore 20X assi¬
curando un tempo medio
di accesso di 100 ms gra¬
zie aH'implementazione della tecnologia
Full-CAV II GD-2000 è stato progettato
per sostituire le unità drive CD-ROM
delle quali mantiene le medesime
dimensioni e l'interfaccia E-IDE.
Abbinato ad un appropriato decodifica¬
tore il GD-2000 è in grado di riprodurre il
materiale audio e video memorizzato sui
supporti DVD assicurando il completo
supporto delle funzioni di protezione
dalla copia definite nello standard. I cam¬
pioni del GD-2000 sono già disponibili
cosi come lo sono le unità campione del
GF-1000, il primo drive DVD-RAM per
personal computer conforme alle specifi¬
che fissate dal DVD Forum.
Nel corso della conferenza stampa è
stato ribadito l'impegno di Hitachi nel
mercato DVD per il quale entro l'anno
2000 si prevede la vendita di oltre 70
106
MCmicrocomputer n. 175 - luglio/agosto 1997
milioni di unità, delle quali circa la meta
saranno drive DVD-RAM I DVD-RAM
sono dispositivi riscrivibili che offrono
una capacità di memorizzazione di 2.6
Gigabyte per lato e 5.2 Gigabyte su
entrambi i lati che rappresentano il
mezzo di connessione ideale tra i com¬
puter ed i futuri sistemi audiovisivi
domestici. Il drive GF-1000 sarà disponi¬
bile in versione interna ed esterna con
interfaccia SCSI e nella versione interna
con interfaccia E-IDE. Grazie al sistema
di caricamento può essere utilizzato sia
in posizione orizzontale che verticale e
in lettura supporta i formati DVD-RAM,
DVD-ROM/R, CD-ROM (mode 1 e 2),
CD-ROM XA, CD-I, CD-DA (Audio), CD-
R, CD-RW (Rewritable) e formati misti
(audio+dati)
Oltre a raggiungere una posizione di
leadership nel mercato delle memorie
ottiche, secondo i dati resi noti dalla
società di ricerche di mercato IDC,
Hitachi nel 1996 ha conquistato il terzo
posto in Europa per quanto riguarda le
consegne di HDD da 2.5" superando
tutti i concorrenti ad eccezione di IBM e
Toshiba. La società detiene in tal modo
il 16 % del mercato mondiale di tali
dispositivi e con la presentazione del
nuovo modello ad elevata capacità
DK226A-32 conta di consolidare la pro¬
pria posizione.
Il nuovo hard disk drive è stato svilup¬
pato espressamente per i computer por¬
tatili e vanta una capacità di 3.24
Gigabyte. Tra le caratteristiche e le fun¬
zionalità implementate figurano la tecno¬
logia SMART (Self Monitoring Analysis
and Reporting), l'impiego di testine
magneto-resistive (MR-head) e della tec¬
nologia EPRML (Enhanced Partial
Response Maximum Likelihood) che
consentono di raggiungere un'elevata
affidabilità ed un'elevata densità di
memorizzazione dei dati, doti indispen¬
sabili per ottenere l'elevata capacità di
immagazzinamento dei dati in un disco
di dimensioni ridotte.
La capacità di 3.24 Gigabyte offerta
dal nuovo prodotto Hitachi è stata otte¬
nuta grazie ad una densità di registrazio¬
ne di 2 Gbit per pollice quadro, tecnolo¬
gicamente la più elevata attualmente
disponibile sul mercato.
Hitachi
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ci sono
A Smau
* cogliere
le nuove j. nn _ , n _
frontiere
della u
copia
Fotocopiatrici, prodotti e tecnologie per l'uffi¬
cio. L'evoluzione dalla tecnologia analogica a
quella digitale, dalla copia in bianco e nero
a quella a colorì. Integrazione e condivisio¬
ne nelle reti. Tecnologie per la copia è l'area
applicativa all'interno «li Smau dove I rospi
bili d'azienda possono cogliere tutte le novità per
migliorare l'efficienza, In qualità e la sicurezza
delle macchine per ufficio.
e della _
stampa.
Le periferiche di stampa confermano la propria
centralità nel sistema PC. Universo stampanti ù l'a¬
rea dedicata al printing - organizzata da Smau
in collaborazione con Assoprint - dove i
professionisti possono cogliere il panora¬
ma più completo sulle stampanti, gli
accessori e le soluzioni per la stampa prò-
fesstonale, per hobby o a scopo didattico.
Oltre a una aggiornatissima Guida al Mer- j
cato Stampanti.
A Smau ‘97, il futuro della copia e della stampa è rutto
da cogliere-
Tecnologie per la copia
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Universo Stampanti
Padiglione 9/1, ingresso P.ta Metropolitana
Fiera Milano, 2-6 ottobre 1997
smau
ommunicjhiKW lr<hnoloR V
MCmicrocomputer n. 175 - luglio/agosto 1997
f «pmi/innr mlrnu/iorulc doll'infomuliun A c«
Waitec WT2016
e i CD (finalmente) riscrivibili!
In molti l'aspettavano da tempo ed ora
finalmente è arrivato: il CD RW è approdato
nei negozi alla portata di (quasi) tutti. CD RW
sta per CD ReWritable ovvero CD riscrivibile.
Il supporto può essere scritto in più sessioni,
parzialmente cancellato e sovrascritto,
formattato e riutilizzato di nuovo.
di Luca Angelelli
Questa piccola rivoluzione si basa su di
un supporto di nuova concezione e ovvia¬
mente su di un apparecchio in grado di
utilizzarlo. Uno dei primi masterizzatori in
grado di gestire i CD RW è il Waitec WT
2016 Di fatto si tratta di un apparecchio
sostanzialmente identico agli altri scrittori
presenti sul mercato, ma dotato di un la¬
ser più potente in grado di scrivere anche
il nuovo supporto. La compatibilità con i
supporti oggi in circolazione è totale: il
Waitec WT 2016 è in grado di utilizzare
tutti i CD R (CD Recordable) in vendita in
tutti i formati utilizzati (dati, audio, au-
dio+dati... ). Lo scrittore, unita SCSI da
montare all'Interno del cabinet del PC, è
in grado di leggere i dischi ad una velocità
6 x ovvero sei volte più velocemente del
flusso di dati nominale del media (150
Kb/s), mentre nella modalità scrittura si
resta su un valore piu contenuto e pari a
2x Alla base della nuova tecnologia ri¬
scrivibile c'è la formulazione di un mate¬
riale particolare in grado di cambiare fase
a seconda della temperatura.
47,49,51 e 52
Non stiamo dando i numerii O meglio li
stiamo proprio dando: le cifre riportate so¬
pra sono i numeri atomici degli elementi
di cui è costituito il materiale utilizzato nel
nuovo supporto: Argento, Indio, Antimo¬
II nuovo supporto si distingue per un colore argen¬
teo. da qui la denominazione corrente di CD Silver,
mentre i CD R hanno una colorazione azzurra, ver¬
de o dorata
continua ad una potenza inferiore permet¬
te il passaggio allo stato cristallino In
realtà va sottolineato che tutte le fasi di
un materiale sono sempre presenti, ma
varia la quantità di composto in una certa
fase: quando si afferma che un dato ma¬
teriale è in uno stato cristallino significa
che la gran parte è in quello stato ma non
tutto. Ovvero il passaggio di fase è un fe¬
nomeno continuo. Il composto quaterna¬
rio è contenuto fra due strati di materiale,
definito dielettrico nella documentazione
pervenutaci, il cui compito è quello di as¬
sorbire e disperdere il calore prodotto du¬
rante i cicli termici. Le peculiarità del ma¬
teriale scelto per il supporto stanno nella
rapidità con cui risponde alle sollecitazioni
termiche (grazie alla quale il processo è
facilmente controllabile e localizzabile nel¬
le zone di esposizione) e nella capacità di
assorbire e riflettere proprio le lunghezze
d'onda emesse dai diodi laser in produzio¬
ne. Grazie alle caratteristiche del nuovo
materiale il CD RW può essere scritto e
nio e Tellurio. Il principio di funzionamen¬
to è concettualmente semplice: riscalda¬
to oltre il suo punto di fusione e rapida¬
mente raffreddato il materiale passa da
una fase cristallina (riflettente) ad una
amorfa (scarsamente riflettente). La cosa
nuova è che il materiale può essere ripor¬
tato allo stato cristallino attraverso un ci¬
clo termico diverso: il composto viene ri¬
scaldato ad una temperatura compresa
fra il punto di fusione e quello di cristalliz¬
zazione e successivamente raffreddato in
modo graduale. Il riscaldamento è effet¬
tuato attraverso il laser del masterizzato-
re la cui potenza è modulata in intensità e
durata in modo da ottenere il ciclo termi¬
co desiderato: una serie di impulsi alla
potenza di scrittura porta il materiale allo
stato amorfo mentre una esposizione
108
MCmicrocomputer n. 175 - luglio/agosto 1997
Tipologia di lettore
o scrittore
CD-ROM
convenzionali
MultiRead CD-ROM
CD R/RW
DVD ROM
DVD RAM
Tavola di compatibilità Ira supporti e apparecchi di lettura-scrittura. I CD RW possono essere scritti con i
mastemzatori abilitati e letti dai MultiRead CD-ROM e dai venturi DVD
cancellato almeno mille volte, un numero
di cicli abbastanza alto e sufficiente per la
grande maggioranza delle applicazioni.
DirectCD
Assieme al masterizzatore viene fornito
un programma della Adaptec: il DirectCD.
Questo applicativo permette di utilizzare il
masterizzatore alla stregua di una qualsia¬
si unità floppy: cosa fate quando volete
copiare un file sul dischetto? Solitamente
si seleziona il file e lo si invia al floppy. Se
in un secondo tempo se ne vuole aggiun¬
gere un altro si ripete l’operazione. Ora
con DirectCD è possibile fare la stessa
cosa: una volta che il programma ha rico¬
nosciuto il supporto, l'unità CD R appare
come un qualsiasi disco ed è possibile
trascinarvi i file come si fa con un HD o
un floppy. L'unica accortezza, una volta
deciso di estrarre il CD R dall'unità, è
quella di comunicare al programma di
chiudere il disco e renderlo leggibile da
qualsiasi lettore. Non a caso abbiamo par¬
lato fino a questo punto di CD R perché
DirectCD è utilizzabile con tutti i masteriz-
zatori che supportino il packet writing e
l'UDF Ovviamente il sistema è ancor più
attraente con il CD RW perché il disco
può essere scritto, cancellato totalmente
o parzialmente in modo continuo ovvero
si comporta effettivamente come un
floppy disk da 650 MB.
E inutile sottolineare come questa ap¬
plicazione apra effettivamente delle nuo¬
ve prospettive e si proponga come una
ottima soluzione per il salvataggio e tra¬
sferimento di dati e programmi.
Alla base del Direct CD c'è un nuovo
standard di scrittura, l'UDF (Universal Di¬
sk Formati e il packet writing: con que-
st'ultima tecnologia i dati da scrivere sul
supporto non sono incisi dopo aver pre¬
parato l'intera sessione (Disk ad Once) o
le singole tracce (Track at Once), invian¬
do, quindi, il tutto con continuità alla unità
di scrittura, ma dividendo i dati in pac¬
chetti che vengono inviati e registrati in
sequenza dallo scrittore. La dimensione
del pacchetto è molto inferiore alla di¬
mensione della cache del masterizzatore
e uno degli ulteriori vantaggi è che il te¬
mutissimo buffer underrun, interruzione
della scrittura per svuotamento della ca¬
che, diviene un evento assai improbabile.
Un ulteriore vantaggio è quello di poter
aggiungere dati al CD R in tempi diversi
senza essere costretti a creare CD multi-
sessione ovvero senza sprecare decine
di mega solo per aprire e chiudere una
nuova sessione Come riconoscere se il
masterizzatore è utilizzabile con il pro¬
gramma della Adaptec? È sufficiente
controllare che sulla scatola sia riportato il
logo DirectCD compatible.
Ovviamente il Waitec WT 2016 è Di¬
rect CD compatible.
Compatibilità
Abbiamo già detto come il mastenzza-
tore sia compatibile con tutti i supporti e
formati in circolazione, ma il CD RW
quanto e come è compatibile? Ovvero,
una volta scritto il CD RW con quali lettori
potrà essere utilizzato?
In pratica esiste un problema di com¬
patibilità dovuto all'indice di riflessione
del materiale utilizzato: questo è più bas¬
so di quello usato nei CD R, quindi l'in¬
tensità del segnale riflesso dal supporto è
inferiore. Per compensare questo proble¬
ma i moderni lettori sono stati dotati di
un circuito di amplificazione (AGC Auto¬
matic Gain Control) e gli apparecchi con
AGC sono chiamati Multi-Read CD-ROM.
Ovviamente i lettori più vecchi non so¬
no in grado di leggere supporti CD RW:
solamente i lettori di nuova generazione
e i lettori DVD sono in grado di utilizzare il
nuovo supporto riscrivibile. Nella tabella è
riportata la compatibilità fra supporti e ap¬
parecchi.
In pratica
Il Waitec WT 2016 si comporta come
un buon masterizzatore 2x6 con tutti i
supporti da noi provati. L'utilizzo con il Di¬
rectCD è veramente semplice, pratico e
efficiente. Non abbiamo riscontrato, co¬
me era logico aspettarsi, nessun tipo di
incompatibilità fra i CD R scritti con que¬
sto apparecchio e i lettori di CD-ROM e
CD audio. Diverso il discorso riguardante
il CD RW: effettivamente solo il Sanyo
20 x, fra i lettori presenti in sala prove al
momento del test, è stato in grado di leg¬
gere il nuovo supporto. È vero che il pro¬
blema andrà diminuendo con la dismis¬
sione dei 'vecchi' lettori, ma è una limita¬
zione che va ponderata attentamente
dall'utilizzatore. Il lettore è fornito con il
software di masterizzazione Gear RW,
specifico per CD-ROM riscrivibili, in tre
versioni contenute sullo stesso CD
ROM: per Windows 95, 3.1 e NT Duran¬
te le nostre prove abbiamo utilizzato an¬
che EasyCD PRO di Adaptec. Entrambi i
programmi di scrittura si sono comportati
egregiamente con il WT 2016 fermo re¬
stando che per cancellare o formattare i
CD RW è necessario utilizzare Gear RW
oppure Adaptec DirectCD 1.0.
Piccole incompatibilità si sono manife¬
state fra EasyCD PRO e DirectCD sulla
macchina utilizzata per la prova, problemi
che dovrebbero scomparire con EasyCD
PRO 2.0 per W95 che dovrebbe essere
in grado di supportare pienamente il nuo¬
vo formato. Il costo di un supporto vergi¬
ne si aggira attualmente sulle 45mila lire,
un prezzo non eccessivo visti gli oltre mil¬
le cicli di scrittura e cancellazione soste¬
nibili, ma è probabile che sia destinato a
diminuire (come sempre accade) con la
diffusione. Il Waitec WT 2016 dovrebbe
essere reperibile nei negozi ad una cifra
compresa fra il milione e il milone e cen¬
to mila lire, prezzo superiore a quello di
un semplice scrittore 2x6, ma giustifica¬
bile per via della possibilità di utilizzare sia
i CD RW sia il packet writing che l'UDF
Le prospettive aperte da questo tipo di
scrittore e dal nuovo supporto sono innu¬
merevoli: il successo dipenderà essen¬
zialmente dai costi e dai tempi di avvento
del prossimo DVD RAM. MS
ARTEC
Via degli Aldobrandeschi 47,
00163 Roma,
Tel. (06) 66.41 80.71
MCmicrocomputer n. 175 - luglio/agosto 1997
109
Grosse novità in cosa Matrox, da tempo nelle grazie della critica e del pubblico, a dimostrazione
delle notevoli evoluzioni dei sistemi grafici di alto livello prodotte dairazienda canadese.
Millennium II, Mystique 220,
moduli Rainbow Runner
Il rinnovo della gamma Millennium e Mystique, SVGA molto dotate tra i
prodotti più venduti negli ultimi tempi, è basata sull'impiego di nuovi
chip acceleratori e di nuove architetture "add-on" a cui
fare riferimento, che diversificano la stessa per esigenze
personali o aziendali, potendo contare su confezioni
mirate aH'home o al business, con varie dotazioni
software.
In ultimo, i "famosi" moduli video Rainbow Runner (sia in
versione Millennium che Mystique)
precedentemente annunciati e che hanno sofferto di
problemi strutturali di gioventù, ormai ben più che
risolti, sono un altro colpo messo a segno nell'ambito
della cattura/compressione e playback video digitale.
di Massimo Novelli
La nuova gamma andrà a sostituire da
subito la precedente, e favorevolmente
interessanti saranno i prezzi con cui verrà
commercializzata. Ma andiamo con ordi¬
ne.
Millennium II
La naturale evoluzione della Millen¬
nium, una delle piu vendute schede SV¬
GA di alto livello, si estrinseca nella ver¬
sione II, ancor più orientata alla grafica
professionale ed al desktop publishing
esigente. Dotata del nuovo processore
grafico MGA-2164W, sesta generazione
della famiglia MGA, e potendo contare
su 4 o 8 MB di Window RAM di base,
espandibile a 16 totali, ha già ottenuto,
dai test condotti, delle performance di
tutto rispetto: 73 milioni di winmark a
1024 x 768 x 24 bit su unità Pentium Pro
con Win NT 4.0. Sarà in grado di risolu¬
zioni 2D fino a 1900 x 1200 a 16 bit e fi¬
no a 1920 x 1080 a 24 bit colore, ha il ri¬
dimensionamento video con interpola¬
zioni sugli assi X e Y, per riproduzioni di
materiale video di altissima qualità, e
grafica 3D fino a 1280 x 1024 a 24 bit,
con doppio buffer e Z buffer a 32 bit.
Il RAMDAC sarà a 220-250 MHz (per
le due versioni distinte previste), e l'ar¬
chitettura hardware della memoria, in
modalità Windowed RAM a doppio ac¬
cesso è estremamente efficiente, cosi
come l'adozione di bus mastering 'scat-
ter gather” ad effettiva priorità del bus
PCI, adatta ad accelerare la grafica 3D
ed il video playback. In ambito 3D stret¬
tamente detto, poi, avremo anche acce¬
lerazione delle ’texture mapping" a vera
correzione prospettica e ulteriore poten¬
ziamento della modellazione di tipo Gou-
raud, nonché, il pieno supporto di moda¬
lità "page flipping" per operazioni a dop¬
pio buffer. Tra l'altro, sarà assicurata la
compatibilità Microsoft PC97 ed Intel
PCI 2.1.
La sua dotazione software, oltre a ba¬
sarsi sugli standard OpenGL, HEIDI, Di-
rect3D, DirectDraw, DirectVideo e Acti-
veMovie, ed i driver ottimizzati per
Win95/NT 4.0. ha dalla sua la classica
versione del famoso MGA PowerDesk.
comoda desktop utility con cui mettere a
punto tutti i parametri base della stessa,
driver Dynaview per AutoCAD R13-Win
110
MCmicrocomputer n. 175 - luglio/agosto 1997
(
NT 4.0 e software produttivo 2D e 3D.
tra cui Simply 3D 2.0, ambiente di mo¬
dellazione grafica e solida, Picture Publi¬
sher 7, per editing "digitai image" di alto
livello, Kai's Power Tools 3, estensioni e
filtri plug-in per Adobe Photoshop, per la
creazione di sofisticati effetti speciali su
immagini, nonché, il browser 3D WIRL,
Netscape Navigator 4.0, il software di
calibrazione colore professionale Colori-
fics e l'immancabile SoftPEG della
Comprare, per la decodifica MPEG au¬
dio/video. Con l'architettura aperta agli
add-on più evoluti, come la versione a lei
dedicata dei moduli Rambow Runner, la
Millennium II ci sembra abbia tutte le
carte in regola per rinnovare, se mai ce
ne fosse bisogno, i fasti della preceden¬
te Millennium, e tralasciando molti altri
aspetti significativi della stessa, per pro¬
blemi di spazio, possiamo concludere
queste veloci impressioni con il suo
prezzo orientativo: 745.000 lire IVA com¬
presa per la versione a 4 MB di WRAM
Mystique 220:
Home e Business
La piu interessante differenza, nell'e¬
voluzione della arcinota Mystique di cui
conosciamo ampiamente i pregi, sarà a
nostro parere nella differenziazione del
prodotto, orientato verso il settore home
consumer, casalingo, con software ade¬
guato ed m versione business, produtti¬
vo. con altro software molto più qualifi¬
cante. Questo ovviamente per espande¬
re il target della produzione, che ora sen¬
za problemi potrà spaziare, in dotazione
software, dalla casa all'ufficio. Ma la ri¬
qualificazione della nuova Mystique non
si ferma, è chiaro, al solo software. In
estrema sintesi ricalca le novità introdot¬
te dalla Millennium II, avrà in dotazione il
nuovo processore MGA-1164SG, con
RAMDAC integrato a 220 MHz e 2-4 MB
di SGRAM, espandibile fino a 8 MB. Co¬
me la più evoluta Millennium II, sarà in
grado di accelerazioni 2D e 3D anche
a risoluzioni elevate, funzioni di
shading Gouraud e 3D texture
mapping in hardware, interpola¬
zioni video sugli assi X e Y I primi
test condotti hanno manifestato
un ottimo 97 milioni di winmarks
a 1024x768 x 8 bit su Pen¬
tium 200, e la gestione del¬
la memoria SGRAM a dop¬
pia pagina l'dual bank’), ne
ottimizza ancor più le
performance, potendo po
contare su risoluzioni fino a 1600 x 1200
a 24 bit con 8 MB di SGRAM.
MCmicrocomputer n. 175 - luglio/agosto 1997
Tornando, nel discorso, alle due linee
già menzionate, la confezione di tipo Ho¬
me avrà in dotazione videogiochi come
MotoRacer e Disney Toy Story (nelle
versioni complete), Kai's Power Goo,
SoftPEG Compcore, WIRL web browser
3D, e demo giocabili di Winter Race 3D,
Scorched Planet, MDK, Time Warrior,
Squezils 3D e Aquatak, mentre quella
business potrà contare su Simply 3D
2.0, Picture Publisher 7, Netscape Com-
municator 4.0, SoftPEG Compcore,
WIRL, Serif PagePlus 4.0 e PointCast
Client. Quasi superfluo poi menzionare
la dotazione driver, per i principali siste¬
mi operativi, ed ottimizzati particolar¬
mente per Win95 e NT 4.0, oltre all'Im¬
mancabile MGA PowerDesk.
Il prezzo della nuova Mystique 220, sia
in confezione Home che Business, sarà
orientativamente di lire 339 000 IVA
compresa per la versione a 2 MB, e
429.000 per quella a 4 MB. Da notare, in
ultimo, una ulteriore confezione busi¬
ness detta "Business 5-pack", per le esi¬
genze di VAR e OEM aziendali, consi¬
stente in 5 schede, un manuale, un solo
corredo di driver e software, ad un prez¬
zo molto conveniente.
Moduli add-on
Rainbow Runner
Ma la novità più stimolante di questi
ultimi mesi, che abbiamo invano aspet¬
tato a lungo, è senza dubbio racchiusa
nei moduli Rainbow Runner, serie di
add-on specifici per Millennium e Mysti¬
que, adatti a trattare il video digitale, per
fortuna ora concreti e presenti.
Essi sono in verità al momento due. il
Rainbow Runner Studio e Rainbow Run¬
ner TV (ai quali a fine anno si aggiungerà
il modulo DVD playback), l'uno adatto al
trattamento del video, in ingresso ed
uscita, come cattura, videoconferenza in
rete, uscita video da PC a TV, riproduzio¬
ne hardware MPEG e l'altro come mo¬
dulo TV, con sintonizzatore e televideo.
Mentre il pri¬
mo è un vero
add-on per la
VGA specifi¬
ca, l'altro è in standard ISA e potrà esse¬
re impiegato solo in unione al Rainbow
Runner Studio, non autonomamente
Anche qui chiariamo i concetti. Il R.R
Studio ci consentirà di acquisire e mon¬
tare video ad alta qualità in standard M-
JPEG hardware a piena risoluzione (ai li¬
mite dei 720x576 in PALI e con flussi fi¬
no ai 3 MB/sec, sarà in grado di uscire in
video TV (sia composito che S-VHS),
con ottimo filtraggio e stabilità di scan¬
sione della grafica e dei testi, avrà delle
comodissime opzioni "remote controller"
- Matrox PowerRemote - per governare
il tutto, gestione di una doppia finestra
video (per un semplicissimo settaggio
della videoconferenza) Ancora, una in¬
trinseca capacità di playback video
MPEG-1 (e predisposta MPEG-2) di alta
qualità, con ridimensionamento hardwa¬
re X-Y, una gestione dell'overlay ai mas¬
simi livelli II Rainbow Runner TV, inve¬
ce, è dedicato alla "parte" TV del segnale
video, essendo dotato di un sintonizza¬
tore, e sarà in grado di ricercare canali
(anche automaticamente ed in back¬
ground ad applicativi aperti) nelle classi¬
che forme e con in più la capacità di
"cattura" video e televideo (con l'opzione
"PC-VCR"). La dotazione software dei
due è quanto mai di classe: nel caso del
modulo TV ci si limita ad un applicativo,
il PowerRemote appunto (dedicato alla
gestione dei canali TV, ricerca, memoriz¬
zazioni ecc.), molto intuitivo e facile da
usare; il modulo Studio, invece, potrà
contare su ULead MediaStudio (dappri¬
ma in versione 2.5, con upgrade gratuito
agli utenti registrati alla release 5.0, ap¬
pena disponibile) potente ambito di cat¬
tura/editing video che rivaleggia alla pari
con Adobe Premiere (e stiamo parlando
di una versione ottimizzata per la Ma¬
trox, con opzioni di preview molto sofi¬
sticate, accelerazioni degli effetti specia¬
li in transizione, riproduzione dalla "lista
di montaggio"), il pacchetto di elabora¬
zione di immagini iPhotoExpress. del
software per videoconferenze VDOPho-
ne e l'altrettanto famoso software di
conversione e codifica MPEG-1 della
ULead. Le confezioni dei due (tra l'altro
con la dotazione della cavetteria neces¬
saria ed una manualistica di prim'ordine)
sarà facilmente riconoscibile (attenzione
a richiederne la versione adatta alla Ma¬
trox posseduta). I prezzi: orientati¬
vamente di lire 599.000 IVA com¬
presa per quanto riguarda il modulo
Studio e di lire 289.000 per il TV. «e
3G Electronics Srl - Via Boncompagm
|3/B, 20139 Milano. Tel. (02) 55.21.24.83
111
coordinamento di Corrado Giustozzi
Comdex Spring 1997
La città delle olimpiadi quest’anno ha ospitato il
Comdex di primavera. È un evento, anche se più
piccolo del Comdex autunnale, che coinvolge
115.00 partecipanti in una kermesse tipicamente
americana.
Qualche appunto di viaggio per quelli che non ci
sono stati ma avrebbero voluto esserci.
di Sergio Pillon
Veramente impressionante il numero degli
eventi che si sommano per questa data: Com¬
dex Spring 97, Windows World '97, Expo
Comm USA '97. Spring Comsumer Electronic
Show '971 Probabilmente si è trattato di uno
sforzo per radunare attorno ad un evento unico
il maggior numero di persone, ma ha anche lo
svantaggio di "mescolare" il tutto. In effetti, lo
confesso, non ho ancora capito bene dove si
trattava di Comdex, di Windows World eccete¬
ra, anche se nei titoli c'erano sempre tutti I
La prima differenza importante rispetto al
fratello maggiore, il Comdex Fall, è legata alla
partecipazione di aziende, nettamente inferiore
e sicuramente a cotto di novità importanti. Le
conferenze fanno da padrone e diventano una
vetrina per ascoltare i vari Chairman, presidenti,
amministratori delegati che annunciano i pro¬
grammi futuri,
Per darvi un'idea "reale” dal Comdex Fall,
sono tornato con circa 1 5 chili di materiale al
seguito, depliant, brochure, appunti, CD-ROM.
prendendone almeno 5 chili al giorno e poi fa¬
cendo una cernita per portare solo l'indispensa¬
bile Da questo invece solo 2-3 chili in tutto Se
l'importanza di un evento si misurasse a chili
sarebbe un 1.3 in favore del Comdex Fall,,.
Le novità
La prima in ordine di importanza: eravamo
ad Atlanta, in Georgia, città famosa per la Coca
Cola (rimasta accuratamente fuori dal Comdex,
possibile che non sappiano che si tratta della
bevanda ufficiale dei guru del computer?), per
le Olimpiadi e per la CNN, Infatti la sede del co¬
losso della notizia mondiale è proprio qui, ed a
poche centinaia di metri dal World Congress
Center E proprio qui Larry Ellison della Oracle
e Ted Turner della CNN hanno annunciato un
nuovo passo comune, CNN Custom News.
Nel 1997 il sito CNN ha fornito 1.8 miliardi di
pagine con oltre 5000 video, ma nei questionari
oltre il 50% degli intervistati ritiene che il pro¬
blema attuale sia il ricevere una quantità ecces¬
siva di informazioni. Si calcola infatti che una
singola edizione del New York Times contenga
un numero maggiore di informazioni di quante
un uomo del diciassettesimo secolo avrebbe
mai avuto nel corso di tutta la vita!
Ecco perché la CNN si è sposata con Larry
Ellison per realizzare un servizio (htto://cu5tom
news.cnn com i che può essere configurato se¬
condo le proprie le proprie necessità per rice¬
vere solo quello che realmente interessano.
"I migliori nelle informazioni si sposano con
i migliori nel campo del data base" è il loro
motto, vero per molti aspetti, ed e anche il
punto di forza del servizio. Oltre 31 redazioni
della CNN nel mondo immettono informazioni
in un enorme database, assieme ad altre 100
fonti aggiuntive (Reuters ecc.); un server le
analizza secondo una analisi del linguaggi, ne
estrae i concetti e le mette a disposizione di
una ricerca "logica" e non basata solamente
su parole chiave. Una vera e propria rassegna
stampa, eseguita con intelligenza elettronica al
nostro servizio In ultimo la pubblicità, il vero
business. CNN e Oracle non sono enti benefi¬
ci: tutti gli studi secondo Ellison confermano
che la pubblicità su Internet viene vista con fa¬
vore se si riferisce ad argomenti che interessa¬
no chi sta navigando, ed in questo modo il ser¬
vizio dà la possibilità agli inserzionisti di inviare
la pubblicità a chi è realmente interessato all’ar¬
gomento, in modo che diventi realmente e non
solo di nome "informazione pubblicitaria"
Microsoft
Eravamo al Windows World '97 ma in casa
Microsoft non ci sono stati eventi significativi
Una dimostrazione di forza che mi ricordava un
po' la vecchia parata militare del 2 giugno, trup¬
pe lucidate a nuovo che marciano per mostrare
quanto siano bravi, buoni e belli Un Bill Gates
che non aveva una gran voglia di preparare lo
show, intervistato a parlare di banalità, risve¬
gliato solo dalla domanda’ "f vero che secon¬
do le vostre proiezioni Windows NT diventerà il
sistema operativo degli anni 2000?" cui ha ri¬
sposto " sono davvero molto contento del suc¬
cesso avuto da NT..."
Secondo Bill il Cyberspazio sarà il duty free
del 2000, ed il commercio elettronico il motore
della Rete Abbiamo saputo che il giorno dopo
lui ed altri "grandi” dell’lnformation Technology
avevano un incontro con il presidente Clinton:
"siamo diventati ormai un punto chiave
dell'economìa americana" e quindi parlano di¬
rettamente con il presidente. Il commercio
elettronico uno degli argomenti, un altro la proi¬
bizione ad esportare crittografia che mette gli
Stati Uniti in condizioni di svantaggio rispetto al
resto del mondo In effetti quando il governo
La pagina del servìzio CNN customnews. Non ho
catturato la pagina a Larry Ellison, le loto “ufficiali"
erano personalizzate.
112
MCmicrocomputer n. 175 - luglio/agosto 1997
Nella sfida delle cravat¬
te sarebbe stato duro
assegnare il premio. Bill
vince di stretta misura
per l'accoppiamento
con i calzini...
americano aveva deciso che per motivi di sicu¬
rezza non fosse possibile vendere al di fuori de¬
gli USA programmi per la cifratura dei dati "se¬
ri" non pensava al successo di Internet. Ora
che il commercio elettronico sta crescendo e la
sicurezza dei dati è cruciale, solo le industrie
extra americane possono vendere in tutto il
mondo programmi in grado di scambiarsi i dati
cifrati in modo "serio". E Bill e gli altri non ci
stanno, ovviamente
Lotus
Jeff Papows ha parlato del futuro del Web:
le applicazioni attuali sono statiche ma divente¬
ranno sempre piu dinamiche, con pagine gene¬
rate automaticamente dai database. Il PC è si¬
mile aH'originale, sono le infrastrutture la scom¬
messa del futuro, basti pensare che il Giappo¬
ne spende l'equivalente del 50% del prodotto
interno lordo nel campo delle tecnologie
dell’informazione e di questa spesa le infra¬
strutture sono la maggior parte.
Gli anni 70 hanno battezzato il back office,
negli anni '80 abbiamo avuto il front office, ora
negli anni '90 il Virtual office Ecco come Lotus
vede il mondo futuro: l'ufficio diventa virtuale.
immagini animate, le
frecce che girano, tanti
colori, ma uno schele¬
tro robusto nel quale
inserire dati ed applica¬
zioni. In questo le pagi¬
ne di una intranet saranno scarne ma la pagina
avrà la vera ricchezza nelle informazioni che
veicola perché i dati contenuti (uno spread¬
sheet ad esempio) siano utilizzabili semplice-
mente. Oppure la pagina sarà l'interfaccia di
un database.
Internet porta il concetto di "Just in time",
l'acquisto e la produzione di prodotti quasi con¬
temporaneamente. all'estremo Anche le pagi¬
ne Web debbono essere confezionate al volo,
"just in time" appunto.
Java, il grande mistero, la domanda secon¬
do Lotus: si tratta della rado di banda cittadina
(CB) dei baracchini o di una rivoluzione? Un og¬
getto per appassionati smanettom o la tecnolo¬
gia del futuro? E qui sposa il "100% pure Ja¬
va", meritandosi il titolo di bigotto da pane di
Bill Gates.
Il futuro
Chi. tra i manager di un'azienda, non vorreb¬
be conoscerlo? E al Comdex c'era un semina¬
rio sul futuro, un brainstorming gestito ed orga¬
nizzato da alcuni analisti autorevoli, ad esempio
il Delphi Group. Una battuta iniziale: "Se valu¬
tassimo le cose alla Bill Gates. nel 2002 per-
e nato negli anni 70 con programmi per il cal¬
colo, poi sono arrivati quelli per la produttività
personale, ora si parla di integrazione del lavoro
delle persone in uno spazio, il cyberspazio, vir¬
tuale ed unico
Il documento HTML, la pagina web sono in
realtà il piccione viaggiatore che porta le infor¬
mazioni. Non serve per la produttività avere le
sino i kleenex non funzioneranno per qualche
bug" Nella presentazione introduttiva i titoli dei
giornali degli anni prossimi:
1998 la posta elettronica nelle confezioni di
corn flakesl
1999 Le URL sostituiscono le USL!
2000 Microsoft compra la Disney!
2001 La Mercedes presenta le prime auto¬
mobili guidate via Web!
2004 Bill Gates rifiuta la nomination a presi¬
dente USA dichiarando: "Non posso accettare
di avere meno potere..." !
Il modello del "gabinetto digitale", il water
presentato in Giappone che fa l'analisi delle uri¬
ne mentre ci fate la pipi sopra, è si un esempio
di perversione tecnologica ma anche un esem¬
pio di un futuro in cui le tecnologie dell'informa¬
zione arriveranno persino in un oggetto tra i più
antichi e semplici. Una previsione è che la tec¬
nologia dell'informazione entrerà nelle case
molto più che il PC in quanto tale.
Quando il PC entrerà nelle case per un "fu¬
turologo" è una ovvietà, il problema è cosa ci
faranno con il PC? Il 90% ria un videoregistra¬
tore e come lo usa? Il 60% delle case america¬
Joff Papows. presidente della Lotus. Aveva preso
in mano un pacchetto con 7 diversi corri flakes e
spiegava che il problema è proprio tutto li: troppa
scelta dà spesso più guai che il non poter sceglie¬
re, meglio lo standard...
Ted Turner nella foto
ufficiale: in realtà ha il
naso mollo più rosso...
ne non ha neppure un
libro! Probabilmente è
questo il campo dove
investire, nelle appli¬
cazioni.
Mentre tutti, da
Larry Ellison a Bill Ga¬
tes. sembrano preoc¬
cupati di portare il PC
nelle cas e di tutti, co¬
sa ci si farà? La Cina è
una delle incognite maggiori per un futurologo,
un mondo in esplosione che potrebbe cambia¬
re molte cose, e molto del futuro nel mondo
delle tecnologie dell'informazione potrà dipen¬
dere dalle scelte cinesi. Cosa ci faranno i cinesi
con il PC?
Inoltre dall'analisi del passato si pensa al fu¬
turo e a qualcosa che c'è sempre stato: il crimi¬
ne. Le previsioni sono di una crescita almeno
pari a quella tecnologica, con la crescita conse¬
guente delle leggi e della polizia Nel mondo
reale abbiamo le impronte digitali, dovremo tro¬
vare qualcosa di analogo per il cyberspazio. In¬
vestire in ricerche in questo campo sembra
una buona idea.
Cosa progettare per il futuro? Dal consesso
è emerso... il frigorifero digitale! Si, un frigo in¬
terrogabile via Web che sa. leggendo i codici a
barre, cosa è stato messo e cosa preso, che
propone le ricette per la cena e segnala cosa
manca, che fa anche gli ordini via Internet al
droghiere
In ultimo una battuta sul network PC il PC
collegato in rete fa e farà tutto quello che fa il
Network PC. con in più il mondo dei giochi
Perché la gente dovrebbe voler possedere la
versione limitata? Secondo i futurologi solo per
risparmio, e prevedono un mercato non supe¬
riore al 30% del totale.
L’esposizione
Una bella noia, nel complesso. Solo le foto¬
camere digitali aggiungevano un po' di novità.
Ormai siamo sullo standard 640x480 in sedici
milioni di colori, la Nikon permette di aggiunge¬
re un messaggio a voce e scrivere sulla foto
con una penna attraverso uno schermo sensi¬
bile, la Canon offre una risoluzione eccellente,
e già ci sono telecamere Mpeg con integrata la
macchina fotografica. Un metro di paragone: il
50% dei paparazzi che in prima fila seguivano
le conferenze dei Big usavano macchine elet¬
troniche...
I prezzi vanno dai 299 ai 799 dollari per un
uso casalingo e Internet, con una qualità vera¬
mente accettabile, soprattutto se potenziata
dal software e dalle stampanti a colori che per
600 dollari offrono una risoluzione paragonabile
alla carta fotografica. Meditate se state per
comprare una fotocamera, la rivoluzione è in ar¬
rivo !
«e
113
Contemporaneamente al Comdex, ma dall’altra
parte dell’oceano, le aziende di Taiwan
mostravano i muscoli al mercato asiatico e non
solo a quello, in una kermesse di tecnologia e
visioni futuristiche al grido di “Innovalue!”
di Corrado Giustozzi
A sinistra, una fra le molte motherboard con dop
pio Pentium II viste in giro. Qui sopra, l'enorme
stand Acer che dominava il comdoio centrale del¬
la hall. A destra, uno degli ingressi della mostra.
MCmicrocomputer n. 175 - luglio/agosto 1997
Taipei è l'archetipo della Los Angeles di Bia¬
de Runner: qui è sempre notte (siamo sul tropi¬
co e fa buio prestissimo!, piove sempre (siamo
in periodo di monsoni), c'è un traffico pazzesco
soprattutto di motorini fantascientifici, l'ottanta
per cento dei negozi vende cibi di natura miste¬
riosa e sospetta, l'inquinamento è alle stelle, i
neon imperversano ovunque, l'aria è pesante e
umida, la gente vive in un inenarrabile guazza¬
buglio di tecnologie moderne e atavica povertà,
Taiwan è un luogo di contraddizioni, e forse
è proprio per questo che è riuscito a diventare
ciò che ora è: un centro di tecnologia applicata
che. dimenticati i tempi della volgare copia di
bassa qualità e dello scimmiottamento delle
tecnologie occidentali, è adesso in grado di
proporre soluzioni innovative e prodotti di alto
livello ancorché di costo tuttora più che compe¬
titivo, Parola d'ordine di questa new wave
Taiwanese è ''Innovalue", crasi fra innovation
(innovazione) e value (valore), che ben esempli¬
fica lo spirito con cui le aziende, guidate da un
illuminato e lungimirante piano governativo,
stanno procedendo nella trasformazione
dell'isola in un competitor globale ad alta com¬
petitività.
Centro dell'attività nel settore dell'informati¬
ca è il Computex, la più importante fiera di
computer del bacino asiatico che quest'anno, e
non a caso, si è svolta negli stessi giorni in cui
ad Atlanta c'era il Comdex. Un segnale nean¬
che tanto mascherato dell'aggressività con cui
la "Azienda Taiwan" si propone all'attenzione
mondiale.
La parte del leone era tutta di Acer- relativa¬
mente poco conosciuta all'estero perché la
maggioranza della sua produzione è ancora di
tipo OEM, e dunque finisce sul mercato con
marchi differenti, essa è tuttavia una delle più
grandi aziende di Taiwan, con piani intensi ed
innovativi per i prossimi anni. Forte della recen¬
te acquisizione dell'intera divisione portatili del¬
la Texas Instruments, azienda con la quale ave¬
va da anni un forte rapporto di partnership,
Acer ha deciso di entrare in gioco in prima per¬
sona aprendo tra l'altro una fabbrica in Messico
e pianificandone l'apertura di un'altra in Europa
Ma a parte i colossi, il Computex ha dimo¬
strato soprattutto l'incredibile dinamismo di un
immenso sottobosco di piccole aziende che
producono tutto il pensabile e anche l'im¬
pensabile un tripudio di idee e tecnologie a
volte anche strampalate ma spesso assai in¬
teressanti, le cui ricadute si faranno certa¬
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T Informatica
L e Società
di Manlio Cammarata
Il difficile avvio della legge 675: intervista a Rodotà
Tra "dittatura della privacy"
e diritto alla riservatezza
La legge sui dati personali non ha fermato Internet, ma ha messo in allarme
mezza Italia e ha bloccato alcune attività. In molti casi per una lettura disattenta
del testo, ma anche per la complessità e l'oscurità di molte norme. Facciamo il
punto della situazione e rivolgiamo qualche domanda al Garante.
Il Garante italiano sta
preparando il suo sito
Web Speriamo che
sia interessante e
completo come quello
del suo collega ingle¬
se. visilblle alla URL
rbtm
ri
a dittatura della Privacy", titola in prima pagi¬
na La Repubblica del 12 giugno scorso. Il
brillante articolo di Sebastiano Messina descrive al¬
cune situazioni clamorose e conclude che il timore
del Grande Fratello ci ha messo sotto l'incubo della
"Grande Sorella", appunto la privacy. E 1 vero?
I fatti più significativi sono stati riportati da tutta la
stampa con dovizia di particolari: dalle società di cal¬
cio che non diramano più le informazioni sulle con¬
dizioni fisiche degli atleti, al Ministro delle Finanze
che teme di non poter usare il "redditometro" per
scovare chi gode di benefici che non gli spettano, ai
medici che non trasmettono i referti alle USL, che
quindi non pagano le analisi, e via di questo passo II
problema è di capire se questi fatti sono più o meno
isolati, o se l'avvio di quella che possiamo chiamare
"l'era della riservatezza" è ancora più difficile di quan-
^ ArA ’ A
Home
Who is Ihc Registrar?
TV Yrpaia M II EXuU* ftrncr U («OM * SryletiÀit llt *'»'** PV t» CM*d ht Ho*. HE «V- irarH jfln tra r»*l m &• IV
•fc. « Bit trai*, j r v-ranrt* ut aura a*pc «£*wjr IV »'pitia u «n «vJrjCTriral Btf.n-7
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{Vti irruci* rJ bI ciò V m Mr ai un* al«Uuii«Vb■ («miuiT k a*kj • t**o myi ptv« *.fcn fcub ir«Mi
«tris» mpjrn* «tu' rat* 4 *»! a*r ;-finali wd'tcjttui «*e*i*ir tu V <*« *if «cl t<- Mk » i - ®! *>i f*opa jfKOCfi
I *-.-a Cwwm
to si potesse prevedere.
Quando ho scritto che l'applicazione della 675 po¬
teva bloccare Internet, qualcuno ha commentato
con risate sarcastiche. Ma il testo della legge è
quello che è: anche a causa di non poche difficoltà
interpretative, ci sono diversi articoli che sembrano
voler rendere impossibile la vita di chiunque svolga
un "trattamento" di dati personali, anche se questo
consiste nella semplice tenuta di una rubrichetta
personale. Se poi ci sono in ballo dati "sensibili", co¬
me le informazioni sullo stato di salute di una perso¬
na, le questioni sono veramente complicate.
D'altra parte l'entrata in vigore di una legge di tale
importanza non può non comportare qualche scos¬
sone. Da un giorno all'altro è stato imposto un cam¬
biamento radicale di molte abitudini consolidate, di
prassi radicate da decenni, di veri e propri abusi che
si commettevano ogni giorno nella più totale impu¬
nità. Non poteva essere piu rimandata l'emanazione
di una legge che ponesse sotto controllo le conti¬
nue violazioni della riservatezza di cittadini illustri e
oscuri e la circolazione e l'elaborazione incontrollata
di dati personali per opera delle società commercia¬
li, della stampa e anche delle istituzioni pubbliche.
Fenomeni in costante aumento e sempre più gravi
a mano a mano che si diffonde nella società l'impie¬
go delle tecnologie deH'informazione.
Sui disegni di logge che sono stali affrontati dal
Parlamento negli ultimi anni sono state sollevate
molte critiche. Purtroppo erano per lo piu critiche
interessate, avanzate da gruppi che volevano conti¬
nuare indisturbati nei loro redditizi traffici di dati
personali o che temevano gli inevitabili problemi or¬
ganizzativi (ed economici) imposti dal riconosci¬
mento della "autodeterminazione informativa" Po¬
che voci si sono levate per criticare l'impianto ge¬
nerale dei progetti legislativi, di impostazione ec¬
cessivamente burocratica, attento piu ai dettagli
che ai principi, frutto di una tecnica legislativa per-
124
MCmicrocomputer n. 175 - luglio/agosto 1997
Informatica e Società
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□ • AKGE DAIEN
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ìc4 W *,.».»aiitow wr wrwu
t*i *o-i -«ono) »o *<i.|4pwvia
Or^hK. d.«p..4tT
mrn
U
Austnan Society for Privacy
and Data Protection
Questo è il sito ufficiale del
Garante austriaco per la tu¬
tela dei dati personali
i - • !- i
versa (una specie di com¬
plicata ingegneria della
normazione, che nega
due volte invece di affer¬
mare. che cerca sempre
le espressioni più involute
e i termini più lontani dal linguaggio comune, che
sacrifica la chiarezza della comunicazione al formali¬
smo più ottuso). Un solo esempio: si poteva intito¬
lare semplicemente "Legge sulla tutela della riser¬
vatezza", invece è uscito il titolo alla Wertmueller
"Tutela delle persone e di altri soggetti rispetto al
trattamento dei dati personali', con la conseguenza
che il garante della riservatezza è diventato "Garan¬
te per la tutela delle persone e di altri soggetti ri¬
spetto al trattamento dei dati personali' (e meno
male che il primo decreto correttivo ha abbreviato
la definizione)!
Il testo approvato dal Parlamento risulta quindi
Larato* |’«i -- -v
-30
epic.org
mciionc pilliti iiiimnii cimi
Nn.» ( K»<oM<..PuOti Airi»»»» ; Afc.ai EH»' | .»n «i l
Lalest News
All VI :r<n*rm» Cvwi «4 n« »i tfr* nre tr* wrmi mi Vai fcitwx .« ru treJ ib <1 if-etdi ai ft* N«t
«if,-nrjo in *-hfW• ■■ucrr' rlthr 'minar Cemt wfannd ** «-"«i <«*■* Vern o «1 bmct
• Saliti Suoni) AtnioiiiQBiiPi ISiMii lanini TV SSA mi EMC wJ bt S>l V\( ■ 1 i nn W-olar Jan» 14, \991 t.frrruy wv! tfc*
V&IStmuA***' •*
■ ‘\Wf*r Bmr>’ R»fon AvailaUa Ei !•' f-M rtWaiiJ "r* <4»<C>*uwim^ivny »dtk* fremi.! *
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Irtrrnn mi iKarnlAii Ib [f i»,! notar [«mi- "•
• nc rmn PHtbt H.MiM. TWF«4mlTi»*C<m»Mfci4af>i**c Bufate* Ufi *»«fc .
me >■- 1 FT ~ it T oc C<amn prrao ».ifai fu Un »*rH
r-.«tuè
L* - (HP*)
; iitrrr Iti ;i‘«£ Hcwiko»)
, '(Au:««ritmii
JtM Dmm~*C>
dalla combinazione di una serie di elementi negati¬
vi: i vecchi testi precedenti, le spinte corporative e
le conseguenti faticose mediazioni, l'adattamento
alle norme comunitarie e infine la fretta, dovuta al¬
l'urgenza di entrare nello "Spazio Schengen" di libe¬
ra circolazione delle persone e delle merci nell'am¬
bito dell'Unione Europea
EPIC - Electronic Pri¬
vacy Information Cen¬
ter . Sito non ufficiale,
ricco di informazioni
sulla protezione della
privacy negli USA. alla
URL nuo//www,epic
dia.
Arrivano le correzioni
Si è cosi arrivati a una situazione assurda, nella
quale l'affermazione di principi di libertà e di civiltà
Internet non chiude, ma
j I primo decreto correttivo della legge 675/96 risolve una
pane dei problemi di applicazione all'informazione telematica,
sollevati in queste pagine per la prima volta nel n 169 (febbraio
'971. Infatti, come conferma Rodotà nell'intervista, con
l'espressione trattamenti temporanei finalizzati esclusivamente
alla pubblicazione o diffusione occasionale di articoli, saggi e altre
manifestazioni del pensiero si possono comprendere anche le
pubblicazioni di dati personali su Internet. Il che non significa, si
badi bene, che la legge non si applica a questo tipo di
trattamento, ma solo che non è richiesto il consenso
dell'interessato. Recita infatti l ari. 25, comma 1: Salvo che per i
dati idonei a rivelare lo stato di salute e la vita sessuale, il
consenso dell’interessato non è richiesto quando il trattamento
dei dati di cui all'articolo 22 è effettuato nell'esercizio della
professione di giornalista e per l'esclusivo perseguimento delle
relative finalità, nei limiti del diritto di cronaca, ed in particolare
dell'essenzialità dell'informazione riguardo a fatti di interesse
pubblico Aggiunge il decreto legislativo n.123 del 9 maggio, art.
2, comma 2: Le disposizioni della presente legge che attengono
all'esercizio della professione di giornalista si applicano anche ai
trattamenti effettuati dai soggetti iscritti nell'elenco dei pubblicisti
o nel registro dei praticanti di cui agli articoli 26 e 33 della legge 3
febbraio 1963, n.69, nonché ai trattamenti temporanei finalizzati
esclusivamente alla pubblicazione o diffusione occasionale di
articoli, saggi e altre manifestazioni del pensiero
Tanto basta, almeno per il momento, per quanto riguarda il
contenuto delle pagine. Il problema della diffusione delle
informazioni sugli abbonati si può risolvere sulla base del comma
4 dell'art. 28: Il trasferimento è comunque consentito qualora: a)
l'interessato abbia manifestato il proprio consenso espresso
ovvero, se il trasferimento riguarda taluno dei dati di cui agli
articoli 22 e 24. in forma scritta: b) sia necessario per l'esecuzione
di obblighi derivanti da un contratto del quale è parte l'interessato
I l Dovrebbe quindi essere sufficiente una clausola ad hoc
inserita nel contratto di abbonamento per mettere il provider al
riparo da brutte sorprese.
Resta però il problema della ‘raccolta automatica' di dati che si
verifica con la registrazione dei log e dei dati statistici, e non è un
problema di semplice soluzione, anche per quanto riguarda le
misure di sicurezza (art. 15). E' necessario che su questo e altri
aspetti della regolamentazione di Internet si incominci a discutere
seriamente (vedi l’articolo seguente).
MCmicrocomputer n, 175 - luglio/agosto 1997
125
Informatica e Società
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i* rv-wtw’ Vtwifcfwwj Iliftao OlftnlnMmt» liflJl* Vv»
è stata travolta da tentativi di
rinvio, da critiche feroci (e non
sempre giustificate), da tenta¬
tivi di aggirare le norme e da
casi di vero e proprio panico.
L'immediata e letterale ap¬
plicazione di alcune norme
avrebbe potuto comportare
problemi non indifferenti, co¬
me si è detto a proposito di In¬
ternet e come ha riconosciuto lo stesso Garante
nell'intervista pubblicata in queste pagine, quando
parla delle disposizioni per i giornalisti: c'era il ri¬
schio, poiché li c'è una sanzione penale, che quella
‘finestra’ di un giorno potesse provocare qualche
denuncia.
Questo è il problema più urgente, che potrebbe
porsi per altri trattamenti non ancora del tutto rego¬
lati (come per Internet, ne parliamo nel riquadro).
Per esempio, il caso dei medici di Pescara che, su
indicazione del loro ordine professionale, non han¬
no trasmesso alle USL le diagnosi insieme alle ri¬
chieste di analisi. A prima vista la legge non pone
problemi, perché il comma 1 dell'alt. 23 recita: Gli
esercenti le professioni sanitarie e gli organismi sa¬
nitari pubblici possono, anche senza l'autorizzazio¬
ne del Garante, trattare i dati personali idonei a rive¬
lare lo stato di salute, limitatamente ai dati e alle
operazioni indispensabili per il perseguimento di fi¬
nalità di tutela dell'incolumità fisica e della salute
dell'interessato. Non dovrebbero esserci dubbi sul
fatto che questa comunicazione rientri fra i tratta¬
menti indispensabili per la tutela della salute dell'in¬
teressato, ma in realtà la questione è molto più
complicata, anche perché l'intero iter delle richieste
di analisi e delle "impegnative" fa acqua da tutte le
parti sotto il profilo della tutela dei dati sensibili II
Garante, prima di pronunciarsi, ha chiesto la tra¬
smissione degli atti, il che dimostra la complessità
della situazione. E si potrebbero fare molti esempi
di questo tipo di problemi.
Per fortuna il Garante sembra intenzionato a fare
presto. Nonostante le inevitabili difficoltà iniziali di
organizzazione e un organico del tutto insufficiente,
è stato emanato a tempo di record il primo decreto
correttivo, un secondo è in dirittura d'arrivo, diversi
casi concreti sono stati avviati a soluzione. L'intervi¬
sta pubblicata in questa pagine dovrebbe fugare
ogni dubbio sull'atteggiamento del Garante nell'ap¬
plicazione della legge. Certo, dovrà passare almeno
un anno prima che il quadro generale si stabilizzi e
forse un tempo ancora più lungo prima che si
diffonda quella 'cultura della riservatezza" che ren¬
derà del tutto normali comportamenti e adempi¬
menti che oggi appaiono come un'inutile vessazio¬
ne. E a volte lo sono.
I p unti p iù im p ortanti
J anico da privacy' potrebbe essere definita la sindrome che ha colpito molti italiani dall'inizio di maggio,
con l'entrata in vigore della legge sulla tutela dei dati personali. Le cause sono molte, prima di tutte la comples¬
sità delle norme e il modo in cui sono formulate, in secondo luogo un'informazione giornalistica assente o insuf¬
ficiente durante la discussione parlamentare, poi in molti casi superficiale o allarmistica. Cerchiamo di chiarire in
poche righe gli aspetti essenziali della legge. I punti fondamentali sono:
• la notificazione del trattamento al Garante:
• l’informativa all'interessato sulle finalità e sugli altri aspetti del trattamento (art 10 );
• il consenso dell’interessato (art. 11 ), che non è sempre necessario (art 12 ):
• l’autorizzazione del Garante, solo per particolari trattamenti (dati sensibili, art, 22, 23 e 24):
• il diritto dell'interessato di controllare se qualcuno tratta dati che lo riguardano e di pretenderne la rettifica o la
cancellazione:
• l'adozione di misure di sicurezza (art. 15) per la protezione degli archivi
Vista cosi, la cosa sembra semplice, ma non lo è affatto. Sono soprattutto gli aspetti burocratici che preoccu¬
pano molti operatori, oltre alla necessità di riorganizzare le procedure interne e le pesanti responsabilità per chi
non rispetta le norme. Non resta che aspettare i preannunciati decreti correttivi e i modelli che il Garante sta pre¬
disponendo per le notificazioni e le richieste di autorizzazione.
Per un continuo e tempestivo aggiornamento da Internet si può andare a vedere la URL
nitov.’www . euretca.it/ mterlexl mentre i testi leg islativi sono sempre all'indirizzo
httg’/fww w. mclink.it/inTorum/nEtlex/netlex.htrrf.
126
MCmicrocomputer n. 175 - luglio/agosto 1997
Informatica e Società
Rodotà: prima di tutto semplificare
Professor Rodotà, a un mese dall'entrata in vi¬
gore della legge 675 e prematuro cercare di trac¬
ciare bilanci, ma si può fare il punto della situa¬
zione. Le scrivanie umbertine sono eleganti, ma
non si può negare che qui si respiri un 'aria di
provvisorietà. Quante persone lavorano in que¬
sto ufficio?
Una dozzina. Nel giro di una decina di giorni
dovremmo raggiungere una quota pari a venti¬
cinque unità, quasi la metà dell'organico previsto
dalla legge (l'intervista è del 4 giugno, ndr): entro
la fine del mese ci avvicineremo al contingente
di quarantacinque unità previsto dalla legge, la¬
sciando deliberatamente
in questa prima fase qual¬
che vuoto, per vedere
quali sono le esigenze ef¬
fettive e scegliere di con¬
seguenza le persone
adatte. Ci stiamo chie¬
dendo anche se quaran¬
tacinque persone sono
sufficienti: devo ritenere
di no. e quindi uno degli
interventi correttivi che
sono previsti attraverso i
decreti legislativi potreb¬
be riguardare proprio il
contingente. Siamo inten¬
zionati non solo a vedere
se deve salire il numero
di quarantacinque unità,
ma anche a intervenire
sulle modalità del recluta¬
mento, per avere la possi¬
bilità, come altre autho-
rity, di stipulare contratti
di diritto privato, perché le disponibilità che l'am¬
ministrazione ci offre sono molto ridotte, soprat¬
tutto nel settore tecnico.
Il primo decreto correttivo, il numero 123 del 9
maggio, contiene alcune affermazioni importanti
La prima è la possibilità di informare l'interessato
anche a voce, e questo introduce un dubbio.
Qualcuno ha osservato che si poteva aggiungere
anche la forma telematica, che invece a mio av¬
viso è implicita nel concetto di "forma scritta",
soprattutto alla luce dell'articolo 15, comma 2,
della "Bassanini" dell'11 marzo (che introduce il
documento digitale). Dunque dovrebbero essere
consentite anche l'informativa e la notificazione
telematica, dal momento in cui saranno in vigore
i regolamenti di attuazione di questa legge.
Assolutamente. Anzi, posso aggiungere che
stiamo lavorando per generalizzare le possibilità
di ricorso alle procedure elettroniche, proprio in
base alla "Bassanini", considerando questa pro¬
spettiva per tutto ciò che riguarda le notificazio¬
ni. Non solo per i soggetti tenuti al rispetto della
legge, ma soprattutto per noi stessi.
Restiamo in tema di telematica. Lei ha definito
"esagerate’ le preoccupazioni di chiusura di Inter¬
net. avanzate forse per la prima volta da me su
MCmicrocomputer, interpretando il significato
letterale delle norme. Naturalmente non ho mai
pensato che il professor Rodotà volesse chiude¬
re Internet, il mio articolo era volutamente provo¬
catorio, per mettere in risalto un problema appli¬
cativo. Ma ora. quando leggo nel decreto legisla¬
tivo del 9 maggio che le di¬
sposizioni per i giornalisti
sono estese non solo ai
pubblicisti e ai praticanti,
ma anche ai "trattamenti fi¬
nalizzati esclusivamente al¬
la pubblicazione o diffusio¬
ne occasionale di articoli,
saggi e altre manifestazioni
del pensiero", interpreto
questa disposizione anche
per quanto riguarda la dif¬
fusione di scritti su Inter¬
net. Sbaglio?
Era giusto lanciare anche
questo piccolo allarme. E'
chiaro che Internet non
sarà bloccata da questa
legge, ma c'è il problema
di aprire su questo punto
una discussione, perché
nella 676 c'è il riferimento
esplicito all'informazione
telematica. Questa dovrà essere oggetto di una
discussione particolare, che vogliamo promuove¬
re. In un seminario che si è svolto a Stresa, che
era stato progettato un anno fa senza riferimen¬
to alla legge sui dati personali, c'è stata una rela¬
zione specifica sui problemi giurìdici di Internet,
tenuta da un belga, Ives Poullet. che è uno dei
massimi esperti europei. Noi vogliamo utilizzare
questo e altri materiali che stiamo raccogliendo
per avviare una particolare discussione su que¬
sto punto.
Non sarà una discussione facile. Ci sono an¬
cora molti giuristi che non accettano l'idea di In¬
ternet come un "luogo" del tutto particolare,
quello che ho tentato di definire con la tesi del
"meta-territorio", quindi con una regolamentazio¬
ne specifica da raggiungere attraverso conven¬
zioni internazionali. Se ci ostiniamo a cercare di
comprendere Internet negli ordinamenti giuridici
nazionali non ne usciamo
Stefano Rodotà, presidente del Garante per la tutela
dei dati personali.
MCmicrocomputer n. 175 - luglio/agosto 1997
127
Informatica e Società
u.
Certo. Nel mio nuovo libro, che esce tra qual¬
che giorno, sostengo che questa è la tesi da se¬
guire. Conosciamo tutta la letteratura su questo
argomento, la perdita del "senso del luogo", la fi¬
ne dei territori tradizionali... 0 adoperiamo delle
categorie adeguate a questa novità, o non ne ve¬
niamo fuori. Questo è per definizione un territo¬
rio non regolabile nella dimensione nazionale, il
che non vuol dire che le discipline nazionali, do¬
ve è possibile, non possano essere applicate, an¬
zi, devono essere applicate Ma in molti casi i
termini delle questioni sfuggono. L'idea di una
convenzione internazionale è buona, aggiungo
che può sfruttare le esperienze di autoregolazio¬
ne che già vanno avanti.
Se si accetta l'interpretazione del secondo
comma dell'articolo 1 del decreto legislativo del
9 maggio, che estende agli articoli pubblicati su
Internet la normativa per l'esercizio della profes¬
sione di giornalista prevista dall'articolo 25 della
legge 675. sì può trovare un legame tra quello
che sarà il codice deontologico dei giornalisti e il
decreto legislativo per i servizi di comunicazione
e informazione offerti per via telematica, previ¬
sto dalla 676?
Sicuramente. In questo momento mi doman¬
do se, al di là del codice di autoregolamentazio¬
ne dei giornalisti, che copre solo una parte dei
soggetti e dei problemi che riguardano Internet
(perché Internet è un'altra cosa), non dobbiamo
occuparci anche dell'autoregolamentazione di In¬
ternet, perché tra i compiti del Garante c'è an¬
che quello di promuovere la sottoscrizione di co¬
dici di deontologia (articolo 31, comma 4, h),
ndr). Quindi questo è un settore nel quale il Ga¬
rante deve intervenire.
A proposito, quando vedremo il sito Web del
Garante?
Prestissimo, lo stiamo preparando.
Vediamo ora qualche punto più generale della
legge, e in particolare l'articolo 3, che disciplina il
trattamento dei dati a fini personali. In pratica si
tratta dell'agenda che quasi tutti possiedono.
Molti sono preoccupati dall'obbligatorietà delle
misure di sicurezza e sì chiedono se dovranno
blindarla. A me sembra che il decreto previsto
dall'articolo 15, dove sì dice che le misure di si¬
curezza devono essere adeguate "alla natura dei
dati e alle specifiche caratteristiche del tratta¬
mento " escluderà che la mia agenda e la banca
dati del Viminale debbano essere protette nello
stesso modo. C'è poi il richiamo all'articolo 18,
cioè al 2050 del codice civile, che sembra vera¬
mente esagerato, perché richiede la classica
"prova diabolica' per dimostrare la non responsa¬
bilità del titolare del trattamento.
Anzitutto è chiaro che ci saranno misure diffe¬
renziate, è del tutto ovvio. Aggiungiamo che. co¬
me dire?, la fattispecie di reato della perdita del¬
l'agenda oggi non è operativa perché non ci so¬
no le norme regolamentari, e sicuramente il re¬
golamento metterà al riparo i possessori di agen¬
de personali dai rischi di commettere un reato. Il
problema è quello della responsabilità civile, che
preesisteva alla legge 675.
Ma non al livello di una fabbrica dì esplosivi!
Certo. Però si possono fare alcune distinzioni
già nell'ambito della giurisprudenza relativa al
2050. Questo è un punto che è stato enfatizzato,
ma certamente il problema della responsabilità è
delicato. Comunque, poiché la legge va messa a
regime, è un problema che noi analizzeremo con
molta attenzione. Non è per sdrammatizzare, ma
mi permetto di aggiungere che il problema è an¬
zitutto quello di provare il danno, non dimenti¬
chiamolo, e poi si deve dimostrare anche il nes¬
so di causalità. Solo dopo si parlerà di 2050.
Un punto che preoccupa molto le aziende, e
che forse preoccupa ancora di più il Garante, è
l'obbligo di notificazione anche per i trattamenti
che sono svolti in forza di norme inderogabili, co¬
me la tenuta dei libri contabili, che riguarda alcu¬
ni milioni di imprese. E saranno milioni e milioni
di notificazioni. Che senso ha notificare quello
che è obbligatorio? E' come se, dopo aver imma¬
tricolato un 'automobile nel PRA, sì dovesse co¬
municare a un altro registro che l'auto ha quattro
ruote e spiegare a che servono.
Non solo, si può andare anche oltre Perché,
dalle informazioni che noi abbiamo ottenuto, la
banca dati deH'Unioncamere, cioè il registro
informatizzato dei soggetti che svolgono attività
economiche, contiene quasi cinque milioni di no¬
minativi. Nel decreto 123, articolo 4, è previsto
che il Garante possa rilasciare autorizzazioni a
determinate categorie di titolari o trattamenti.
Questo passaggio rivela le nostre intenzioni. La
prima cosa che noi vogliamo fare, e che cerche¬
remo di fare rapidamente in un secondo decreto
correttivo che verrà tra la fine di giugno e i primi
di luglio, è incominciare a identificare delle vere
e proprie categorie esonerate. Penso al quader¬
netto con l'elenco dei soci che tiene la bocciofi-
la, o all'elenco dei clienti del bar dove telefono
per farmi mandare il caffè, che ai sensi della leg¬
ge 675 sono trattamenti da notificare. Questo
che sto tracciando è uno schema ipotetico (e lo
dico senza che questo impegni assolutamente il
Garante), che mostra l'ordine di idee in cui ci
stiamo muovendo. L'ipotesi di avere dei soggetti
esonerati non vuol dire che non debbano rispet¬
tare la legge, saranno solo esonerati dalla notifi¬
ca. Naturalmente il Garante in qualsiasi momen¬
to potrà andare a fare delle ispezioni. Secondo
punto: ci saranno dei soggetti per i quali saranno
previste forme di notificazione estremamente
semplificate, anche con la messa a disposizione
di strumenti per la notifica, come un dischetto
128
MCmicrocomputer n. 175 - luglio/agosto 1997
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Informatica e Società
A
(su cui si sta già lavorando) che potrà essere
comperato a modestissimo prezzo anche nelle
tabaccherie o nelle cartolerie. E' lo stesso discor¬
so che prevediamo per le autorizzazioni, per
esempio per la categoria dei medici o per altre
categorie che trattano dati che comportano la ri¬
chiesta di autorizzazione. Qualora si tratti di gran¬
di categorie e non ci siano problemi particolari,
daremo l'autorizzazione per categoria, fermo re¬
stando il rispetto della legge da parte dei vari
soggetti. Questi sono alcuni schemi, per i quali
da una parte c'è stato anche rimproverato che
sono una misura difensiva del Garante, ma dal¬
l’altra sono una semplificazione del lavoro di sog¬
getti che altrimenti dovrebbero essere tenuti a
una lunga serie di adempimenti. E poi si evita
che il Garante diventi un organo di burocrazia e
non invece un organo capace di tenere l'occhio
attento sulle situazioni che devono essere con¬
trollate, uno strumento di promozione dei diritti
dei cittadini, un luogo di risoluzione - rapidissima
di controversie o di risposte a reclami. Se fossi¬
mo oppressi dal carico burocratico, sarebbero
assolutamente mortificate queste, che sono le
vere funzioni che la legge ci attribuisce.
Lei ha detto "tenere d'occhio situazioni che de¬
vono essere controllate". Possiamo fare un
esempio? C'è una situazione molto particolare,
quella della banca dati delle forze di polizia che si
trova presso il Ministero dell'interno, che, secon¬
do alcune voci, acquisirebbe persino gli elenchi
delle persone che stipulano un abbonamento al
servizio telefonico cellulare.
Questa per me è una notizia nuova, che verifi¬
cherò. Come prima risposta posso dire che, non
essendo previsto per legge un trattamento di
questo tipo, se esiste non si può ritenere che sia
legittimo. Non mi risulta comunque che, al mo¬
mento della stipula di questi contratti, l'interes¬
sato venga informato di questa eventualità e gli
venga richiesto il consenso.
Restiamo su trattamenti che, almeno a prima
vista, destano qualche perplessità. Alcuni comu¬
ni e organi giudiziari inviano aperti, senza una bu¬
sta, i verbali delle contravvenzioni, gli atti di cita¬
zione e simili documenti. A me è arrivata una
multa da cui il portiere del condominio e. poten¬
zialmente tutti i condòmini, possono sapere che
il giorno tale, a una certa ora, mi trovavo in un
certo luogo, eccetera eccetera.
Secondo me queste cose erano illegittime an¬
che prima dell’entrata in vigore della legge 675.
Sicuramente ora, trattandosi di informazioni per¬
sonali, si deve curare che esse vadano nell'unica
direzione legittima, cioè all'interessato, e non
possano essere messe a disposizione di terzi,
dal postino al vigile urbano, casualmente o me¬
no. Non c'è nessun dubbio.
Per concludere, che cosa possiamo aspettarci
per l'immediato futuro? Le scadenze potranno
essere rispettate?
Il regolamento sul funzionamento del Garante
sarà sicuramente emanato entro il 7 di agosto,
per novembre ci sarà quello sulla sicurezza e
quindi i tempi saranno rispettati, grazie anche al¬
la piena collaborazione del Ministero di grazia e
giustizia. Infatti, senza la piena collaborazione del
ministro Flick non sarebbe stato possibile avere
il decreto correttivo un giorno dopo l'entrata in
vigore della legge. Abbiamo lavorato anche la
notte, perché il 9 maggio era venerdì, e il decre¬
to doveva essere scritto, doveva essere dirama¬
to per il "concerto", si doveva essere sicuri che
Scalfaro lo firmasse la sera stessa, si doveva te¬
nere il Poligrafico pronto alla stampa... Tra l'altro
c'era il problema dei giornalisti, perché nessuno
di loro raccoglie le informazioni dando l'informati¬
va scritta agli interessati. Le richieste per telefo¬
no sarebbero state tutte illegittime. C'era il ri¬
schio, poiché li c'è una sanzione penale, che
quella "finestra" di un giorno potesse provocare
qualche denuncia. Per il futuro sono fiducioso,
perché la collaborazione che c'è stata fino a ora
è stata tale che le cose sono andate con una
speditezza assolutamente inusuale.
E dunque, per non intralciare questo stato di
cose, la ringrazio di aver dedicato il suo tempo a
questa intervista e mi defilo più rapidamente
possibileI
Mi preme dire ancora una cosa. La legge, tra i
compiti del Garante stabiliti da quel famoso arti¬
colo 31, ci impone anche di curare la conoscenza
tra il pubblico delle norme che regolano la mate¬
ria e delle sue finalità. In tanto noi possiamo
adempiere a questo compito, in quanto c'è la
collaborazione del sistema dei mezzi di informa¬
zione. Perché la 675 è una legge che riguarda si
alcuni settori particolari interessati in modo im¬
mediato anche a una serie di modifiche della loro
organizzazione, ma interessa in primo luogo i cit¬
tadini. Noi possiamo funzionare se c'è I impulso
che viene dall'esterno. La stessa rapidità, che ha
sorpreso un po’ tutti, con la quale abbiamo risol¬
to la questione della Banca Nazionale del Lavoro,
è stata possibile perché siamo stati attivati da
associazioni di consumatori. E adesso tutte le al¬
tre banche si adegueranno, perché TABI la ritie¬
ne una delibera di portata generale. La prossima
settimana ci saranno altre delibere, e tutto que¬
sto è reso possibile dalle segnalazioni che ci ven¬
gono dalle associazioni dei consumatori e dai
singoli cittadini, che ci attivano e ci mettono in
condizione di svolgere i nostri compiti. Quindi
questa la vedo non solo come un'intervista con¬
cessa, ma come un pezzetto dell'adempimento
di quell’obbligo di far conoscere la legge e le sue
finalità, che ci è imposto dall'articolo 31
130
MCmicrocomputer n. 175 - luglio/agosto 1997
Informatica e Società
Quali regole per Internet?
Autoregolamentazione
e responsabilità del provider
Il Ministero delle poste e telecomunicazioni ha diffuso una bozza di codice di
autoregolamentazione per gli Internet provider che suscita molte perplessità.
Cerchiamo di capire come deve essere fatto un codice che assicuri una tutela
efficace dei diritti degli operatori e degli utenti.
di Manlio Cammarata
che punto sono i lavori per il codice di au¬
toregolamentazione degli Internet Provi¬
der? In alto mare, sembra.
Al Ministero delle poste si sono tenute alcune riu¬
nioni, alle quali hanno partecipato l'ANFoV (Asso¬
ciazione Fornitori di Videoinformazione), l'AHP (As¬
sociazione Italiana Internet Providers) e numerose
associazioni più o meno rappresentative degli
utenti della Rete. Ne è scaturita, lo scorso 22 mag¬
gio, una bozza di codice della quale non vale nep¬
pure la pena di discutere. Comunque, per chi vo¬
lesse leggerla, si trova alla URL htto://www.e3
reka.it/interlex/testi/cod65bis.htm E’ meglio fare
un passo indietro per mettere a fuoco "che cosa
è', un codice di autoregolamentazione, a che ser¬
ve, come deve essere fatto e quali devono essere
i suoi aspetti più importanti.
Primo punto: che cosa è un codice di autoregola¬
mentazione o "codice deontologico"? E’ un contrat¬
to stipulato da più soggetti, che svolgono lo stesso
tipo di attività e che si impegnano a tenere - o evi¬
tare - certi comportamenti, sia nei rapporti tra di lo¬
ro, sia nei rapporti con soggetti "terzi”, cioè con
soggetti che non sottoscrivono il contratto stesso.
Gli esempi più comuni sono i codici deontologici
degli avvocati, dei giornalisti, il codice di autodisci¬
plina pubblicitaria e cosi via. In tutti questi casi il
documento contiene una serie di prescrizioni det¬
tate per la tutela degli interessi dei terzi: i minori,
per esempio, nella "Carta di Treviso” dei giornalisti,
i cittadini-consumatori nel codice dei pubblicitari, i
cittadini-assistiti per gli avvocati, eccetera.
In questo senso si può dire che un codice deon¬
tologico è (anche) un "contratto a favore di terzi":
questa definizione è molto importante, perché si¬
gnifica che i terzi - nel nostro caso gli utenti di In¬
ternet - hanno il diritto di pretendere che i sotto¬
scrittori del codice (cioè gli Internet provider) ne ri¬
spettino le regole.
Ma un codice deontologico può avere anche al¬
tre finalità, come la diffusione della conoscenza e
la promozione delle attività regolamentate, il pro¬
gresso socio-culturale ed economico, le regole per
la concorrenza tra i soggetti che lo sottoscrivono e
cosi via. Nel caso di un codice per Internet gli
aspetti socio-culturali dovrebbero essere in primo
piano, considerando il ritardo italiano in questo set¬
tore.
Le responsabilità
del provider
Nei codici per Internet un altro aspetto molto im¬
portante è costituito dalle responsabilità penali che
possono essere connesse alla diffusione di conte¬
nuti illegali o potenzialmente nocivi (sottolineo, an¬
cora una volta, l'avverbio "potenzialmente"; la defi¬
nizione più adeguata è forse "contenuti critici").
Gli Internet provider temono - sulla base di qual¬
che caso straniero, perché in Italia mancano prece¬
denti significativi - di poter essere incriminati per
contenuti illegali o critici immessi da terzi nei loro
sistemi. Preoccupazione esagerata, perché la nor¬
mativa italiana è chiarissima. Stabilisce infatti l'art.
27 della Costituzione: La responsabilità penale è
personale. Questo significa che nessuno può es¬
sere chiamato a rispondere di atti penalmente rile¬
vanti commessi da un altro. Vi sono alcuni casi in
cui un soggetto può essere coinvolto in un illecito
penale commesso da un altro, ma con un'imputa¬
zione precisa e diversa da quella del reato principa¬
le. E' il caso del reato di "omesso controllo sui con-
MCmicrocomputer n. 175 - luglio/agosto 1997
131
Informatica e Società
4
Basta se g reti, ci vuole tras p arenza
D
LiL r opo mesi di discussioni non è ancora chiaro
chi si stia occupando del codice di autoregolamenta¬
zione degli Internet provider. Oltre al Ministero delle
LocsWii |"'0 //«Vili r**u!
I I M IKONH IKnMIUMhM
AwiHWin» per la
I ilirru nella
I •tmuoM*anione
t Irllmntc j
I ntelaili» a
I bambini c
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Co—inicato «tojiè «lei 97
Ipocrisia On Lino
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Telftono Aiwrro
(10/06/97)
A ss orna <i d I • Qufpo !W7
informazioni
notizie
iniziative
links
maiI
index
W- Sii Hnrnm^nl
BOZZA di rodire ri»
autoregolamentazioni» pei i
servizi Internet (22/t)5*9T)
poste, sembra che siano in gioco anche quello di grazia
e giustizia, dell'industria, degli interni, della pubblica
istruzione, l'AHP, l'ANFoV, l'ALCEI, altre associazioni di
utenti e anche alcuni grandi fornitori Molti avrebbero
presentato proposte più o meno organiche, mantenute
rigorosamente riservate Lo abbiamo già detto un me¬
se fa, non è questa la procedura migliore
E' necessario che venga costituita una commissio¬
ne, alla quale partecipino i rappresentanti di tutti i sog¬
getti interessati e che si avvalga della collaborazione di
giuristi esperti di diritto delle tecnologie dell'informazio-
ne. I nomi dei componenti la commissione devono es¬
sere noti a tutti e la discussione deve svolgersi nella
massima trasparenza, con la pubblicazione di tutte le
proposte, da chiunque avanzate. Trattandosi di Internet
non è un problema..
Un altro punto essenziale e che il codice dovrebbe
comprendere tutte le attività telematiche interattive,
non solo Internet, che comunque rimane per forza di
cose il centro di tutta la regolamentazione del settore
In tutto questo è importante tenere presenti gli
orientamenti dell'Unione Europea: la 'Comunicazione al
Parlamento europeo e al Consiglio' del 16 ottobre '96
contiene quasi tutti gli elementi utili alla definizione di
un codice deontologico equilibrato ed efficace. Il docu¬
mento è disponibile - in italiano - alla URL
mttpy/www.europarl.eu nt/qg l /an/uia4^y_/ 3 4-i;uaij mn|
ALCEI IAssociazione
per la Libertà della Co¬
municazione Elettroni¬
ca Interattivat Intervie¬
ne spesso nel dibatti¬
to sulle regole di Inter¬
net E alla URL
t!UPJ/vm!di.nems.dta
Itri/alcei
tenuti della pubblicazione" (art. 57 del codice pena¬
le) per il quale il direttore responsabile di un giorna¬
le o di un periodico può essere condannato, per
esempio per un articolo diffamatorio scritto da un
redattore. Attenzione, il direttore non può essere
incriminato per il reato commesso dal giornalista
(diffamazione), ma solo per il reato a lui ascrivibile,
appunto l'omesso controllo.
D'altra parte è vero che la legge presenta molte
e gravi lacune nel settore delle tecnologie dell'infor¬
mazione. E' compito degli interessati stimolare il le¬
gislatore affinché provveda al più presto e nei ter¬
mini più adeguati, evitando i soliti pasticci legislativi
all'italiana. Nell'attesa, il codice deontologico può
solo dettare regole di comportamento, utili per il
magistrato eventualmente chiamato a giudicare
una violazione della legge penale, per valutare il
comportamento dell'imputato e stabilire se abbia
applicato la diligenza necessaria a evitare l'illecito
contestato.
Un punto deve essere chiaro: l'attribuzione delle
responsabilità penali non può avvenire che per leg¬
ge e per fattispecie esattamente determinate Un
codice di autoregolamentazione può richiamare le
norme di legge, ma solo per chiarirne qualche
aspetto applicativo e per stabilire norme di compor¬
tamento, che non possono in alcun modo essere
contrarie alla legge stessa. Resta ferma l'esclusio¬
ne di qualsiasi forma di responsabilità oggettiva,
che non è ammessa nel campo penale (la respon¬
sabilità "oggettiva" è un istituto del diritto civile, per
il quale un soggetto, a causa della funzione che ri¬
veste, può rispondere delle azioni di un altro).
Ma, dicono i provider, noi rischiamo di essere in¬
criminati perché non possiamo controllare tutto
quello che passa per i nostri server, Il punto è que¬
sto: c'è una norma penale che impone ai provider
di controllare tutto quello che passa nel sistema?
No. Hanno la possibilità di farlo? No, tecnicamente
E allora non possono essere incriminati, o, nel caso
lo fossero, la difesa avrebbe buon gioco nel dimo¬
strare l'inconsistenza dell'imputazione
C'è però una norma specifica che può creare
qualche problema. L'art. 15 del decreto del Presi¬
dente della Repubblica n. 420 del 4 settembre
1995 dice I fornitori di informazioni e prestazioni
sono responsabili del contenuto e della esattezza
delle stesse. E‘ vietato fornire, tramite la rete pub¬
blica di telecomunicazioni, informazioni e prestazio¬
ni contrarie a norme cogenti, all'ordine pubblico ed
al buon costume. Questa disposizione può essere
interpretata in due modi diversi, a seconda di che
cosa si intende per 'fornitore di informazioni" La
prima interpretazione è tautologica è fornitore di
informazioni chi fornisce informazioni, mentre un
fornitore di connettività o di accessi non è fornitore
di informazioni e quindi non può essere responsabi¬
le dei contenuti che passano nel suo sistema Se
invece un operatore di Internet fornisce informazio¬
ni, è ovvio che deve essere responsabile di ciò che
diffonde.
Ma la normativa vigente, e in particolare lo stes¬
so decreto 420, non distingue tra fornitori di servizi
di telecomunicazioni e fornitori di informazioni, sic¬
ché è possibile una diversa interpretazione, che
consideri fornitori di informazioni, e quindi respon-
132
MCmicrocomputer n. 175 - luglio/agosto 1997
Informatica e Società
sabili dei contenuti, tutti gli operatori professionali
del settore. Con conseguenze catastrofiche, per¬
ché un Internet provider non può controllare tutto
quello che viene diffuso dal suo sistema, perché è
immesso direttamente dagli utenti o perché pro¬
viene da altri siti, e tutto in tempo reale.
Il problema può essere risolto, prima che con un
doveroso intervento legislativo, con un'attenta for¬
mulazione del codice di autoregolamentazione, che
definisca esattamente la natura dei soggetti che
operano sulla rete, distinguendo chi fornisce infor¬
mazioni - come attività professionale o d'impresa,
o occasionalmente come utente - da chi fornisce
servizi diversi. Quando il codice sarà stato approva¬
to dagli organismi competenti, non ci saranno pro¬
blemi per l'attribuzione delle responsabilità per i
contenuti.
Ma c’è un altro tema essenziale, la cui importan¬
za sembra però sfuggire ai diversi e più o meno im¬
provvisati presentatori di bozze di codici: la respon¬
sabilità civile dei fornitori. Cioè l'eventualità che es¬
si possano essere chiamati a risarcire danni even¬
tualmente causati ai loro abbonati o a terzi, al di
fuori di comportamenti criminosi. Per fare un solo
esempio, un abbonato potrebbe chiedere al provi¬
der un risarcimento per i danni derivanti da un'in¬
terruzione del servizio dovuta a cause tecniche. Se
dimostra che il provider non ha usato la diligenza
adeguata alla natura dell'attività esercitata (art.
1176 del codice civile, secondo comma) nell'adot¬
tare le misure necessarie a evitare l'interruzione
del servizio, può ottenere il risarcimento. Il proble¬
ma è che non è facile definire quali misure debba¬
no rientrare nel concetto dell'adeguata diligenza e
che nel contratto di abbonamento ci possono esse¬
re clausole (spesso di natura vessatoria) che com¬
primono i diritti dell'abbonato.
Ecco che torniamo al codice deontologico: se in
esso sono contenute le regole che i fornitori devo¬
no seguire per assicurare il diritto degli abbonati al¬
la continuità del servizio, è facile stabilire se in un
determinato caso un provider sia responsabile del
danno subito da un utente. Qualcuno dirà: ma il co¬
dice potrebbe essere congegnato in modo di favo¬
rire in ogni caso i provider, e addio diritti dell'abbo¬
nato. Il rischio - almeno in teoria - non esiste, per¬
ché un codice che contenga norme di questo tipo
non sarebbe approvato né dalle "competenti auto¬
rità", né dai soggetti che devono intervenire nella
sua elaborazione, rappresentativi degli utenti. Si
tenga presente che un codice deontologico ha va¬
lore solo se è accettato dalla maggioranza degli in¬
teressati e conforme aH'ordinamento giuridico nel
quale viene accolto, altrimenti è carta straccia.
Il codice, per chi?
Qui però entra in gioco un altro aspetto: chi è le¬
gittimato a intervenire nell’elaborazione e nell'ac¬
cettazione del codice di autoregolamentazione e
chi è obbligato ad aderire. E' pacifico che all'elabo¬
razione possano concorrere tutti i soggetti interes¬
sati, sia dalla parte dei fornitori, sia dalla parte degli
utenti, e che ci debba essere una pubblica discus-
•/rJ oxjn/rtrr/ì 7 hlm
iB
, IO* *UM MUlltMKMAU
o Ut SOCIETÀ' DELL'INFORMAZIONE
1997: LA LEGGE E LA RETE
INTERVENTI E REPLICHE
* 60. Per un ripensamento su: computer crlmes di Damele Miriolti (2305 97)
-> 49. Oscenità in tele: papa sempre il Svsadmin? di Andrea Mona (280397)
■r 48. Il principio generale di validità e rilevanza dell'attività giuridica In forma
"elettronica" di Massimiliano Minerva (250397)
* 47. La legge 675/96 vieta Internet? di Manlio Cammarata ( 160297)
* 46. La tutela dei dati personali nella legge 675196 di Giuseppe CorasamD
(180297)
* 46. Brevissime considerazioni su pubblicità delle leggi, reti telematiche e
Internet di Francesco Brunetta ( 16 12 96)
44. Data Protection e Telecomunicazioni di Giovanni Maria Boiwllo 051296
43. Del delitti e delle pene nella rete miti e realtà della criminalità Informatica In
Italia di Giuseppe Coiasamh -04 1296
42. Aspetti problematici del regime oluspubbllcistlco di Internet di Pasquale
Cosiamo -14 1096
41. Tecnologie e nuovi media nel processo amministrativo del futuro di
Prancesco Biugatena -160796
40. Internet e «ornali, notizie inattendibili di Marco Cobi ancia 0607 96
39. Il giornalismo nell'era delle reti digitali di Sergio DallOmo -2305 96
38. Il decreto legislativo 103195 e oli Internet Service Provider di Manlio
Cammarala e Andrea Mono -220296
37. La responsabilità del gestore del sistema Informatico per omessa adozione
_d=«l Oocumem (tane a?
sione alla quale tutti possano partecipare. Si veda¬
no. per esempio, le ampie informazioni pubblicate
dall'Unione Europea ( http://www.echo.lu/leaal/in-
ternet.html ) o il dibattito sulla proposta francese
con tutti i riferimenti legislativi e docu mentali
Khttp V/www. planete.net/code-mternetl . Appare
quindi inconcepibile che il nostro Ministero delle
poste e delle telecomunicazioni (che ancora non ha
un sito Internet!) diffonda una sola bozza tra le tan¬
te che ha ricevuto e non si preoccupi di stimolare
un vero dibattito pubblico sull'argomento, come è
strano anche che i diversi soggetti che hanno ela¬
borato bozze di codice non abbiano avvertito l'op¬
portunità di pubblicarle sulla Rete. Si teme forse
che verrebbero bocciate dagli utenti? Ma allora non
li tutelano abbastanza...
Resta da vedere chi dovrebbe essere obbligato a
sottoscrivere il documento. Evidentemente tutti i
soggetti previsti nel codice stesso, che sono poi
tutti i fornitori di Internet (fornitori di accesso, di ho¬
sting, di informazioni, ecc.). A questo proposito è
molto importante una disposizione contenuta nel
primo disegno di legge "Maccanico” SI021 , appro¬
vato in prima lettura dal Senato il 22 maggio scorso
(art. 1, comma 4, lettera A, n. 1): ILa commissione
per le infrastrutture e le retil cura la tenuta del regi¬
stro degli operatori di comunicazione al quale si de¬
vono iscrivere in virtù della presente legge i sog¬
getti destinatari di concessione ovvero di autorizza¬
zione in base alla vigente normativa I...I nonché le
imprese fornitrici di servizi telematici e di teleco¬
municazioni ivi compresa l'editoria elettronica (è al¬
la URL | 1 Up;//www. eyreka.it/interlex/te s t i/ddl ^
1021 ,htm) . A parte l'incongruenza di comprendere
l'editoria elettronica tra le imprese fornitrici di servi¬
zi telematici e di telecomunicazioni (confondendo il
supporto con il contenuto), è chiaro che gli Inter-
Nel Forum multimedia¬
le 'La società dell'infor¬
mazione’ ( ntto://ww
w. mclink.it/nforum ) e
m InterLex tbttBj/eu-
i ska .it/ in t erlek i ci sono
molti interventi e infor¬
mazioni aggiornate sul¬
la regolamentazione di
Internet
MCmicrocomputer n. 175 - luglio/agosto 1997
133
Informatica e Società
net provider dovranno iscriversi nel registro degli
operatori di comunicazione e saranno perciò obbli¬
gati a sottoscrivere il codice di autoregolamenta¬
zione. E' quello che accade per tutti gli altri codici
deontologici; gli avvocati, per esempio, sono vin¬
colati al "codice forense" per il solo fatto di essere
iscritti all’albo.
E non va dimenticato che anche il Garante per la
tutela dei dati personali dovrà dire la sua. Recita in¬
fatti l’art. 31, comma 1, lettera h) della legge 675:
IH Garante ha il compito di] promuovere nell'ambi¬
to delle categorie interessate, nell'osservanza del
principio di rappresentatività, la sottoscrizione di
codici di deontologia e di buona condotta per de¬
terminati settori, verificarne la conformità alle leggi
e ai regolamenti anche attraverso l'esame di os¬
servazioni di soggetti interessati e contribuire a ga¬
rantirne la diffusione e il rispetto. Non c’è dubbio
che anche il codice di autoregolamentazione di In¬
ternet, dove il problema dei dati personali è ben
presente, ricada anche nell’ambito delle compe¬
tenze del Garante.
Gli obblighi degli utenti
Gli utenti della Rete non hanno solo diritti, ma an¬
che divieti e obblighi ben precisi. Alcuni sono stabi¬
liti dalla legge e riguardano soprattutto il divieto di
immissione di contenuti illegali, come la diffusione
di materiale osceno o raccapricciante, la diffamazio¬
ne e cosi via; altri possono essere stabiliti in via
contrattuale, come quello di contrassegnare (quan¬
do saranno stati adottati i relativi standard) i conte¬
nuti critici con le apposite "etichette"
E' evidente che, anche in questo ambito, siamo
di fronte a un problema di responsabilità Ma è ne¬
cessario definire con la maggiore precisione possi¬
bile i confini delle responsabilità di tutti i soggetti
coinvolti, e quindi prima di tutto identificare esatta¬
mente i soggetti stessi e i rispettivi obblighi. Dun¬
que si deve in primo luogo stabilire la separazione
tra i soggetti "attivi" nel contesto della Rete, cioè i
fornitori (che saranno obbligati a iscriversi al registro
dell'Autorità per le garanzie nelle telecomunicazioni
e dovranno sottoscrivere il codice) e i soggetti "pas¬
sivi’. cioè gli utenti, che saranno vincolati alle dispo¬
sizioni contenute nei contratti di abbonamento.
Tra i primi si dovranno distinguere i fornitori di
servizi relativi alla connettività e alle attività connes¬
se (hosting, ecc.) dai fornitori di contenuti, e tra
questi ultimi si distingueranno i fornitori di informa¬
zioni (per esempio, giornali telematici) e di servizi
(teleacquisti, consultazione di banche dati e via di¬
scorrendo). Già da questa prima sommaria descri¬
zione si vede come gli obblighi possano essere di¬
versi; chi offre, per esempio, la sola consultazione
di banche dati non può essere considerato respon¬
sabile del contenuto delle banche stesse, mentre lo
è il gestore della banca dati consultata, se ha il con¬
trollo delle informazioni che mette a disposizione.
Tra gli utenti è essenziale distinguere gli abbonati
da coloro che usano la Rete in forza di un abbona¬
mento stipulato da altri (è il caso degli utenti azien
dali, o di un ragazzo che sfrutta l’abbonamento sti¬
pulato dal genitore). I primi, cioè i titolari di un con-
Internetfobia. un male pericoloso
r- \
O iamo tutti d'accordo - tranne i pedofili - che la
pedofilia deve essere combattuta con tutti i mezzi pos¬
sibili. Ben venga, dunque, una legge che protegga i
minori e punisca anche la detenzione e il traffico di
materiale pornografico che abbia per oggetto i bambi¬
ni. Ma perché "anche per via telematica", come affer¬
ma il disegno di legge all'esame del Parlamento?
E' una precisazione inutile, perché se un ceno ma¬
teriale è proibito, è proibito e basta, senza riguardo al
mezzo di diffusione. Ma l’inciso rivela ancora una volta
il male che affligge la cultura italiana: la diffidenza, il ri¬
fiuto, la fuga dal nuovo che avanza. Qualsiasi pretesto
va bene per mettere sotto accusa, a titoli cubitali, le
tecnologie deH'informazione. Due ragazzine scappano
di casa, un tale o un gruppo di imbecilli si ammazzano,
una donna tradisce il marito o viene stuprata: tutta col¬
pa di Internet! Salvo poi, il giorno dopo, precisare che
Internet non c'entra. Ma intanto il male è fatto.
Internet sembra la dimensione essenziale di molti
crimini. Per esempio, nella recente indagine della Pro¬
cura di Roma che ha indagato su un vasto giro di pe¬
dofili, i titoli e gli articoli di tutti i giornali e dei notiziari
radiotelevisivi sottolineavano la connessione tra i cri¬
mini e l'uso delle reti telematiche. Un'informazione di¬
storta, tendenziosa, perché in mancanza di Internet (o
di Fidonet) gli stessi individui avrebbero usato la posta,
il telefono, il corriere espresso. Ma in questo caso
nessuno avrebbe collegato strettamente il fatto in sé
con il servizio telefonico, postale o dei corrieri privati
Se qualcuno riceve una telefonata insultante, oscena o
minacciosa, che c'entra la Telecom? O è colpa del po¬
vero Meucci. che ha inventato il mezzo? Se andiamo
avanti di questo passo, prima o poi qualcuno conse¬
gnerà un avviso di garanzia al professor Cerf, il 'padre'
di Internet...
E' necessaria un'azione articolata e decisa per
diffondere una cultura corretta delle tecnologie del¬
l’informazione, i cui aspetti positivi sono molto più nu¬
merosi e più importanti di quelli negativi, che esistono
e sono gravi. Chi deve farlo?
Negli altri paesi ci pensano i governi, che impostano
piani a lunga scadenza per la diffusione delle tecnolo¬
gie e ne fanno, in qualche caso, anche argomento di
larga presa nelle campagne elettorali. Qui non è nem¬
meno il caso di parlarne, se pensiamo che lo stesso
Ministero delle poste non ha ancora un sito Internet!
Invece un piano di largo respiro per la diffusione della
cultura telematica potrebbe essere un punto importan¬
te nella discussione sull'autoregolamentazione dei pro¬
vider Che potrebbero accordarsi per unire le loro forze
per diffondere un'immagine positiva di Internet con
evidenti benefici anche per i loro bilanci.
134
MCmicrocomputer n. 175 - luglio/agosto 1997
Informatica e Società
tratto di abbonamento, possono essere soggetti a
obblighi previsti dal contratto stesso, i secondi no.
E' quindi necessario che tra gli obblighi degli abbo¬
nati ci sia anche quello di controllare l'uso che vie¬
ne fatto dell'abbonamento, e quindi di informare i
soggetti ai quali ne concedono l’uso di tutte le nor¬
me di comportamento e di sicurezza previste dal
contratto stesso (si pensi all'importanza della cor¬
retta gestione delle password e dei problemi che
possono derivare dall'inosservanza delle relative re¬
gole). Questi obblighi possono derivare dalla legge,
ma possono facilmente essere stabiliti dal contrat¬
to di abbonamento. Quindi il codice deontologico
deve anche indicare i criteri ai quali i provider devo¬
no attenersi nella predisposizione dei contratti.
Dunque si crea una catena di obblighi e respon¬
sabilità che va esattamente definita: i fornitori de¬
vono osservare il codice di autoregolamentazione
e, sulla base di questo, predisporre le clausole dei
contratti con gli abbonati; queste devono prevede¬
re anche l'obbligo degli abbonati di informare gli
utenti autorizzati a usufruire dell'abbonamento
stesso su tutti gli aspetti che li riguardano. La cate¬
na si allunga se, per esempio, tra il fornitore di pri¬
mo livello e l'abbonato c'è un fornitore intermedio
(contratto di hosting, per esempio, o gestore di una
intranet con punti di contatto con l'esterno). A ogni
obbligo corrisponde una responsabilità: per esem¬
pio, ogni titolare di una password aziendale è re¬
sponsabile dell'uso che viene fatto della password
stessa, ma se l'amministratore (o il responsabile
della sicurezza) della rete non stabilisce regole ade¬
guate per la gestione delle password e non control-
I km
European Commission
I x-gul Ad visore Board
for thè Information Market
li:=« ITI II il l~~~M •
art». i*f». ni zvmUM. «u«
Aa*l Ij coàrsrj cc«Arf. Amtpvnu: n
a tqftmjrw, M «a' 7 M ut*
. jwjju»
UMattam
la che vengano correttamente applicate, anche lui
può essere responsabile degli illeciti eventualmen¬
te commessi con l'uso abusivo di una certa pas¬
sword
I contenuti illegali e critici
Arrivati a questo punto si può ben comprendere
come tutti i problemi relativi al controllo dei conte¬
nuti di Internet illegali 0 critici siano quasi sempre
Il legai Advisory Board
della Commissione
europea ( httnJ/ww
yyZscM, lu/leaai/e.Q/ia
bhome.htmh offre un
quadro completo dei
lavori comunitari per la
regolamentazione dei
contenuti di Internet
Televisione ed editoria elettronica.
l'ennesimo p asticcio
j I 22 maggio scorso il Senato ha approvato in prima lettura il
disegno di legge SI021 'Istituzione dell'Autorità per le garanzie
nelle comunicazioni e norme sul sistema radiotelevisivo', presen¬
tato quasi un anno fa dal ministro delle poste. Meccanico. In un
passaggio, che non appariva nel testo originario, c e un importan¬
te riferimento (indiretto, come al solito) a Internet. Eccolo: Ila
commissione per le infrastrutture e le reti! cura la tenuta del regi¬
stro degli operatori di comunicazione al quale si devono iscrivere
in virtù della presente legge 1 soggetti destinatari di concessione
ovvero di autorizzazione in base alla vigente normativa da parte
dell'Autorità 0 delle amministrazioni competenti, le imprese con¬
cessionarie di pubblicità da trasmettere mediante impianti ra¬
diofonici o televisivi o da diffondere su giornali quotidiani o perio¬
dici. le imprese di produzione e distribuzione dei programmi ra¬
diofonici e televisivi, nonché le imprese editrici di giornali quoti¬
diani, di periodici o riviste e le agenzie di stampa di carattere na¬
zionale, nonché le imprese fornitrici di servizi telematici e di tele¬
comunicazioni ivi compresa l’editoria elettronica ; /.../ (art.1, com¬
ma 4, lettera a) n. 5).
Sembra un passo avanti, perché il legislatore finalmente si ac¬
corge dell'esistenza dei nuovi media, ma a ben guardare è l'enne¬
simo pasticcio. Infatti il disegno di legge prevede che la costi¬
tuenda Autorità sia divisa in due commissioni, una 'per le infra¬
strutture e le reti' e una 'per 1 servizi e i prodotti'. Distinzione op¬
portuna. perché quando si parla di informazione é sempre bene
separare 1 supporti dai contenuti. Affidando alla prima commissio¬
ne la tenuta di un unico registro, le si attribuiscono compiti che
spetterebbero alla seconda. Non c'è dubbio che la commissione
per le infrastrutture e le reti e competente per quanto riguarda 1
soggetti destinatari di concessione ovvero di autorizzazione (all'in¬
stallazione e alla gestione di infrastrutture) e per le imprese forni¬
trici di servizi telematici e di telecomunicazioni e le infrastrutture
di diffusione operanti nel territorio nazionale. Si tratta, appunto, di
infrastrutture e di reti, e dei servizi che a queste sono correlati
Ma le imprese concessionarie di pubblicità, le imprese di produ¬
zione e distribuzione dei programmi radiofonici e televisivi e l'edi¬
toria elettronica fanno parte non delie infrastrutture, ma dei 'ser¬
vizi e prodotti', di competenza della seconda commissione.
Non basta. L'avverbio 'ivi' inserisce l'editoria elettronica, cioè
la produzione di contenuti, tra le imprese fornitrici di servizi tele¬
matici e di telecomunicazioni, che sono parte delle infrastrutture.
Con ogni probabilità in questo modo il legislatore ha inteso in¬
serire nel comparto delle telecomunicazioni, nella forma più indi¬
retta e criptica possibile, 1 fornitori di servizi Internet. Che, come
è noto, sono una banda di mascalzoni intenti a diffondere mate¬
riale pornografico e droga, a incoraggiare rapimenti e suicidi, sov¬
versione. terrorismo, pedofilia... Dunque è bene che l'oscena pa¬
rola 'Internet" non sia scritta in un testo di legge.
MCmicrocomputer n. 175 - luglio/agosto 1997
135
Informatica e Società
i
mal posti e non possano e non debbano costituire
il punto di partenza di ogni tentativo - più o meno
maldestro - di regolamentazione o autoregola¬
mentazione.
Ciò che è illecito è stabilito dalla legge: nessun
codice deontologico può contenere disposizioni
contrarie alla legge, ed è assolutamente inutile
che contenga norme già presenti nell'ordinamen¬
to legislativo I codici possono e devono servire
per una migliore applicazione della legge stessa
Possono anche stimolare il legislatore a migliorare
le leggi in vigore o a emanarne di nuove e più ade¬
guate alla realtà in cambiamento, ma questo è.
per cosi dire, un effetto collaterale.
Se la legge stabilisce quali sono i contenuti illega¬
li e determina i criteri sulla base dei quali certi con¬
tenuti possono richiedere particolari cautele nella
diffusione, il codice deontologico può indicare co¬
me la legge deve essere osservata da parte dei
soggetti obbligati ad osservarla. E anche quali com¬
portamenti questi devono seguire, nell'ambito delle
rispettive competenze, per non essere responsabili
di atti illeciti che possono essere commessi da altri
soggetti. Il primo fine dei codici deontologici è di
stabilire un quadro di certezze nel quale tutti i sog¬
getti coinvolti possano agire con la ragionevole
tranquillità di non andare contro la legge.
In altri termini, per risolvere il problema dei con¬
tenuti illegali e critici di Internet è necessario pri¬
ma di tutto un quadro legislativo completo e coe¬
rente. E' necessario che la legge stabilisca che
cosa è illecito e i criteri di attribuzione delle re¬
sponsabilità (non basta, come abbiamo visto, l'art.
15 del DPR 420), che indichi quali sono gli obbli¬
ghi dei provider per l'identificazione degli abbona¬
ti, e anche che determini quali fornitori di informa¬
zioni possono essere considerati "stampa" e quin¬
di titolari di particolari diritti e doveri. E anche ne¬
cessario adeguare i codici alla realtà disegnata dal¬
le nuove tecnologie (per esempio, per i sequestri
nelle indagini penali, dove si continua a considera¬
re "corpo di reato' e sequestrare il computer insie¬
me al suo eventuale contenuto illecito, che e co¬
me sequestrare una pubblicazione che inciti alla ri¬
volta armata con tutto lo scaffale che la contie¬
ne!).
Fino a quando non sarà chiaro il contesto legi¬
slativo, le proposte di codice di autoregolamenta¬
zione presentate dai soggetti piu direttamente in¬
teressati non potranno che rispecchiare da una
parte la confusione generale e dall'altra gli interes¬
si particolari degli estensori Occorre quindi un
grande sforzo collettivo per ottenere nel più breve
tempo possibile un testo che, superando nei limiti
del possibile le lacune dell'ordinamento, fornisca
un insieme ragionevole di regole che mettano al
sicuro gli operatori dai possibili eccessi di zelo di
qualche magistrato o da irragionevoli pretese de¬
gli abbonati.
I quali, finalmente, potranno "fidarsi di Internet".
Verrà cosi meno un ostacolo non trascurabile allo
sviluppo delle attività telematiche nel nostro paese.
Mg
Buona lettura
U. Rapetto, V. Merola, G. Caporale
Genitori occhio a Internet
pp. 368
EPC Editoria professionale
Roma, 1997
di Manlio Cammarata
I diritti d'autore di questo libro andranno
a "Telefono azzurro", che negli ultimi tempi
è in prima fila nel promuovere una corretta
informazione sui vantaggi e sui rischi di In¬
ternet per i bambini. Ma "Genitori occhio a
Internet" non è solo per i genitori. E' an¬
che un ottimo manuale per chiunque non
conosca la Rete e voglia iniziare a esplo¬
rarla accompagnato da una guida esperta.
Si incomincia con una descrizione ge¬
nerale, si passa alle procedure prelimina¬
ri, alla ricerca delle informazioni e via di¬
scorrendo. Quindi si entra nel vivo del
problema: i rischi peri minori, le precau¬
zioni che i genitori devono prendere. E
poi le preziose istruzioni per andare a
controllare che cosa c'è nel computer, compresa la
cache, e anche per verificare il contenuto della posta elet¬
tronica, con Netscape e con Explorer.
A proposito di Explorer, c'è scritto come si fa ad attivare
GENITORI
OCCHIO A
INTERNET !
enfisi
“WI7IO
„ v «feou
c CA«#AU
la protezione Recreational
Software Advisory Council
(RSAC) e c’è anche la lista dei
videogame con la classificazione
dello stesso RSAC. C'è un'accu¬
rata rassegna dei filtri software e
si descrive la Platform for Internet
Content Selection (PICS), che og¬
gi sembra il sistema (futuro) più
efficace per la selezione dei con¬
tenuti, anche al di fuori dei proble¬
mi della protezione dei minori.
Non mancano i consigli "di com¬
portamento" e una serie di suggeri¬
menti anche per i bambini più pic¬
coli. Il tutto in una forma estrema-
mente chiara, con riproduzioni di
schermate, tabelle e semplici sche¬
mi di flusso.
Perfetto? No, purtroppo. Perché il
titolo del libro si inserisce nel filone
della "Internetfobia" del quale si parla
in queste stesse pagine Per ogni ge¬
nitore che si preoccuperà di acqui¬
starlo e leggerlo ce ne saranno dieci o cento a cui resterà
impressa solo la copertina: "Occhio a Internet!"
* V.--_
136
MCmicrocomputer n. 175 - luglio/agosto 1997
p«nllum
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Intel Pentium Processor 233 MHz
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La prima catena europea dell'informatica
ÒBIS
Arte Informatica
(
a cura di Massimo Truscelli
Un computer per l'arte
Correnti Magnetiche
Immagini virtuali e installazioni interattive
Nel 1985, a Milano, si forma un sodalizio artistico nato dall’intuito di
Mario Canali, Riccardo Sinigaglia e Adriano Abbado, che inizia il
lavoro comune indagando sulle potenzialità della computer grafica.
Il gruppo si affaccia alla ribalta artistica in un periodo
entusiasmante e ricco di promesse. Arrivano da tutto il mondo
notizie di sperimentazioni con i computer e ad ogni nuova scoperta
si prova la certezza di grandi potenzialità.
di Ida Gerosa
La ricerca in un
contesto storico
entusiasmante
Ricordo che anch'io nell'83 avevo co¬
minciato ad avvicinarmi a questi mezzi
spinta dal desiderio di riuscire a far esi¬
stere graficamente un'atmosfera di tra¬
sformazione, non ancora rappresentata
dagli artisti contemporanei, ma che era
neH'aria.
Per tanti era ancora l'epoca delle "de¬
nunce" attraverso l'arte, ma la sensazio¬
ne che si provava "sulla propria pelle"
era di grandi fermenti, addirittura dì futu¬
ri stravolgimenti dovuti alla tecnologia.
Sembrava che il mondo "antico” stes¬
se per afflosciarsi, per raggrinzirsi, per
rinchiudersi negli obiettivi raggiunti,
mentre al contrario chi operava sul "nuo¬
vo" aveva l'impressione di poter mani¬
polare un insolito msospettato mondo,
per portarlo ad un capovolgimento in un
tempo estremamente breve.
In quel periodo sentivamo tutti di ave¬
re l'universo nelle nostre mani.
Per alcuni artisti è stato, perciò, un pe¬
riodo colmo di entusiasmi spesso soddi¬
sfatti e vissuti intensamente.
La cultura ufficiale, l’informazione su
quanto stava accadendo erano totalmen¬
te assenti.
Ma non era importante.
Si sperimentava con slancio, con ardo¬
re, quasi con devozione, intuendo, ipotiz¬
zando tutti i risultati che sarebbero potuti
arrivare. E la gioia delle scoperte, delle
conquiste era grandissima.
Solo qualche precursore come Lola
Bonora a Ferrara, forse troppo in antìcipo
sui tempi italiani, in quel periodo aveva
cominciato a proporre qualche conferen¬
za sull'immagine elettronica e proiezioni
video nel Centro Videoarte che dirigeva,
e più tardi alcune installazioni. Ricordo
quelle di Fabrizio Plessi. Innovative e in¬
telligenti. Mentre la risonanza di quanto
alcuni artisti stavano facendo si concre¬
tizzava nelle rassegne del Festival di Ca¬
merino, dove, nel 1984 si affacciava timi¬
damente la Computer Art italiana.
Quindi allora solo alcuni spazi al di fuo¬
ri dell'ambiente ufficiale dell'arte propo¬
nevano i risultati delle ricerche in atto.
Mentre qualcuno cominciava a capire
che questa "rivoluzione" avrebbe avuto
un futuro.
Correnti Magnetiche
Questo il momento storico in cui Ca¬
nali, Sinigaglia e Abbado, affascinati dalle
estese possibilità che offriva ('allora nuo¬
vo mezzo, hanno cominciato a cercare e
a proporre qualcosa di innovativo e, for¬
se, di dirompente. Come altri artisti in
varie parti del mondo e sporadicamente
in Italia.
Si presentano per la prima volta come
gruppo in una mostra fatta presso la gal¬
leria milanese "Il Diagramma". Scelgono
di chiamarsi "Correnti Magnetiche"
Verso la fine dell'anno Claudio Abbado
lascia il sodalizio dopo aver vinto una
borsa di studio al MIT di Boston
Ricordo di averlo incontrato a Roma,
proprio in quel periodo, durante la pre¬
sentazione delle sue ricerche in una gal-
138
MCmicrocomputer n, 175 - luglio/agosto 1997
Arte Informatica
leria di via Garibaldi.
Tutto era proposto attraverso lo scher¬
mo di un computer. Era il risultato di un
software che aveva scritto lui stesso, ac¬
compagnato da musica elettronica.
Me lo ricordo entusiasta, pieno di sa¬
cro furore artistico, anche se l'esito del
programma da lui scritto mi era sembra¬
to interessante, ma semplice.
Era però piaciuto molto, ed era riuscito
a convincere qualche critico che, dopo
poco tempo, avrebbe dichiarato che l'ar¬
tista di Computer Art, per essere tale,
deve saper scrivere il software che ge¬
nera le immagini. Quindi... un creatore di
programmi e non di immagini (!?).
Ci sono voluti poi tanti anni per far ca¬
pire, finalmente, che per essere un buon
programmatore bisogna avere una cultu¬
ra e una mentalità diversa dall'artista. So¬
no convinta che ci debba essere sola¬
mente un lavoro di collaborazione tra
programmatore e artista. Quest’ultimo,
infatti, deve poter "rincorrere" la sua
fantasia, le sue emozioni e può essere
solo un creativo utente di macchine sofi¬
sticate. L'artista è tale per la sua partico¬
lare visione delle cose, che gli permette
di galleggiare dentro idee che agli altri
sembrano utopiche, impossibili e che poi
si rivelano vincenti. Mentre il tecnico de¬
ve saper realizzare gli strumenti che por¬
tano alla concretizzazione delle idee
"bizzarre" dell'artista.
Del resto, oggi, la Microsoft o la
Thompson usano decine o centinaia di
tecnici programmatori che per scrivere
un software valido impiegano molti "an¬
ni uomo".
Il lavoro
Il gruppo dall‘85 ad oggi si è ingrandito
con altri componenti. A Mario Canali e
Riccardo Sinigaglia si sono aggiunti Fla¬
via Alman, Sabine Reiff, Leonardo Aure¬
lio, Marcello Campione, Elio Massirom.
Insieme hanno sempre portato avanti
un discorso intelligente, coerente, inno¬
vativo. rappresentativo di quanto l’arte
contemporanea mondiale ha avvertito e
IDA GEROSA
Ida Gerosa, artista di Computer Art, è di¬
rettore del giornale per l'arte in Internet
Artnet-Tentra, l'indirizzo del quale è:
http://www.mclmk.it/mcli 1 k/a rie.
Telespecchio e Ideniimix
- Installazioni interattive.
1992/1994
proposto in questi an¬
ni.
La sperimentazione
è stata il loro "credo"
e forse questo è uno
degli ingredienti del
fascino che si perce¬
pisce guardando le lo¬
ro opere.
Le installazioni vir¬
tuali sono, a mio pare¬
re, le più significative,
tanto che alla presen¬
tazione di ogni loro
nuova opera nello
spettatore c'è sem¬
pre il piacere della
sorpresa.
Tra le più interes¬
santi, ''Telespecchio"
di Flavia Alman e Sa¬
bine Reiff, presentata
cosi dalle autrici: "...
L'identificazione di se
stessi, l'immagine del
proprio volto, è stata
scoperta la prima vol¬
ta riflessa sull'acqua,
virtualmente fuori di
sé... Generalmente
non si è visti dallo
specchio, ma riflessi
così come si è. Tele¬
specchio invece vede
l'osservatore e riflette
sulla sua fisionomia, inventando in diret¬
ta un labirinto facciale di cui l'utente è al
tempo stesso autore e vittima
Oppure "Satori" di Mario Canali e
Marcello Campione. E' un'opera che rap¬
presenta un mondo virtuale di tipo im-
mersivo.
Molto felici alcune loro parole per de¬
scrivere la visione del lavoro.
"... Non c'è nessun compito da ese¬
guire se non quello di esplorare gli spazi,
di giocare con gli oggetti e i suoni, dì in¬
seguire, seguendo il filo d'Arianna della
propria curiosità e delle proprie emozio¬
ni, un personale percorso di senso...''.
Vorrei concludere con alcune frasi di
Mario Canali, che condivido pienamente,
estratte da un suo testo.
"... Il computer è il luogo dell'elabora¬
zione, dell'informazione e dei processi; è
il luogo della traduzione, della contamina¬
zione dei generi, stili, linguaggi; è il luogo
della mutazione incessante, della verifica
continua...".
"Ora (il computer) ascolta le voci, in¬
terpreta il movimento di uno sguardo, il
piegarsi di una testa, il tendersi di un
muscolo, riconosce il peso, il calore, i
movimenti di tutto il corpo.
Il computer è stato dotato di organi di
senso e ha cominciato a comunicare non
solo messaggi indirizzati alla nostra men¬
te, ma immagini, suoni, scenari, luoghi
spazio-temporali che si rivolgono al no¬
stro essere fisico, al nostro corpo, invi¬
tandoci infine ad entrare nell'informazio¬
ne fatta mondo...".
"Questo è il mondo nuovo che si è
aperto di fronte a noi artisti, questo il
nuovo spazio deH'immaginazione, que¬
sto il nuovo confronto, questo il luogo
dove l'arte può realizzare il suo fine, la ri¬
cerca incessante di senso”.
MS
MCmicrocomputer n, 175 - luglio/agosto 1997
139
Informatica
e Architettura
a cura di Paolo Martegani
e Riccardo Montenegro
La p arola ai lettori
Apriamo con questo numero uno spazio
che ospiterà alcuni dei numerosi mes¬
saggi che i nostri lettori inviano per po¬
sta elettronica alla nostra rubrica.
L'intento è quello di allargare il dibatti¬
to, introdurre problematiche che per va¬
rie ragioni non riescono ad avere la giu¬
sta collocazione e, cosa non meno im¬
portante, informare su iniziative interes¬
santi e specifiche attività relative al¬
l'informatica impiegata nell'architettura
e nel design.
Preghiamo i lettori di inviare messaggi
brevi e di comunicare per tempo (alme¬
no due mesi prima) le notizie riguardan¬
ti, mostre, convegni eco.
La gestione dei patrimoni immobiliari
Seguo con molto interesse la vostra rubri¬
ca "Informatica e Architettura ", soprattutto
perché ritengo fornisca un prezioso aggior¬
namento sulla situazione attuale di proget¬
tazione e dintorni. Non c'è dubbio che vi¬
viamo in tempi di grandi trasformazioni e
non coglierle e, soprattutto, non capirne le
future conseguenze significherebbe rima¬
nere esclusi dallo stesso mondo del lavoro.
E proprio per una migliore conoscenza del
mercato delle costruzioni, cioè del naturale
sbocco professionale della progettazione,
di cui questa rubrica si è già opportuna¬
mente occupata, sarebbe utile indagare an¬
che sulla importanza di un 'efficiente ge¬
stione del patrimonio immobiliare, che vie¬
ne ormai considerato alla stessa stregua
dei beni strumentali e, come tale, deve es¬
sere oggetto di analisi e interventi che lo
mantengano adeguato alle necessità e ne
assicurino un'appropriata redditività. L'esi¬
genza che appare evidente è quella di un
sistema di qualità che individui le corrette
procedure di gestione e di intervento sul
patrimonio immobiliare, e cioè che assicuri
la corretta progettazione
Non c'è dubbio che l'informatica è in grado
di fornire un notevole supporto al funziona¬
mento di tali procedure Iargomento di cui
mi occupo attivamente da qualche annoi e
sarebbero di indubbio interesse contributi
di aggiornamento e approfondimento in tal
senso. _
Arch. Marco Ciani I m ciammtashnet ii
Un nuovo sito dedicato all'architettura
Il Centro di architenura ACM A. nato a Mila¬
no nel 1994 in forma di impresa di servizi
innovativi e composto da un gruppo di
esperti nel campo urbanistico, architettoni¬
co e della comunicazione, ha realizzato u n
sito web: yittp://www.mclink. it/com\
acma Allo stato attuale il progetto non è
ancora completo in tutte le sue pani e se¬
zioni, ma offre già molte informazioni su
mostre legate alle iniziative del Centro e in
ambito internazionale, recensioni di libri e
concorsi. Il lavoro è ancora tanto, ma cre¬
diamo che l'iniziativa sia interessante e par¬
ticolare, per questo vi invito a visitare il
Centro Acma e se possibile darne notizia
sulle pagine della sezione "Informatica e
Architettura ".
Igor Migliorini Iwebmaster di ACMA)
I MlUhfìàsàmail mrlmk d
Internet è pericoloso?
Sono molto interessato a Internet Devo di¬
re però che non sono un "navigatore " per¬
ché. pur possedendo il modem, non ho an¬
cora attivato la connessione con un provi¬
der Parlando con dei colleghi sull'uso del
computer nel lavoro e nella didattica (io in¬
segno) siamo finiti a discutere di Internet,
delle sue capacità, quanto può essere uti¬
le. ecc A un certo punto è stata espressa
la tesi che, col tempo, la Rete toglierà di
mezzo tutti gli altri "media "quali il telefo¬
no. la televisione, la radio, i giornali, i CD
audio e i CD-Rom ecc. inglobandone le
funzioni Oggi con Internet si possono già
fare (o almeno cosi mi dicono) le cose che
ho elencato, ma tutto questo dove condu¬
ce 7 Non è pericoloso utilizzare un solo
mezzo attraverso il quale far passare prati¬
camente tutta la nostra vita? Non sto qui a
rispolverare la teoria del Grande Fratello,
però su questo aspetto del problema non
mi pare si discuta in modo esauriente.
Chiudo esprimendo il mio interesse per i te¬
mi nelle pagine di "Architettura e compu¬
ter" dedicate alla professione e alla didattica
(Internet compreso ). mentre ritengo non
proprio indispensabile la pubblicazione di
progetti.
Arch. Giuseppe Bonacci, Roma
Le e-mail bei curatori seno marteqan@uniromad.it nc_.monmmix.ij
Cosa succede
In mostra a Firenze gli otto progetti "possibili" per il coro di
Santa Maria del Fiore
Sono visibili nella Sala d’arme di Palazzo Vecchio dal 19 giugno
fino al 21 settembre gli otto progetti, frutto di un concorso inter¬
nazionale, per la sistemazione del coro posto esattamente sotto la
cupola del Brunelleschi. Il coro preesistente, realizzato da Baccio
Bandinelli nel 1572 e sempre aspramente criticato, fu smantellato
nel 1842 lasciando al suo posto il solo recinto ottagonale. Una mo¬
stra di idee (solo di questo si tratta) per la sistemazione di uno spa¬
zio irrisolto. I progetti sono firmati da Arata Isozaki, Mario Botta, Al¬
do Rossi, Jean Nouvel, Michael Graves, Roberto Gabetti e Aimaro
Isola, Klaus T. Brenner. Hans Hollein.
In un sito web un "Virtual tour" nella Roma dei Cesari
In occasione dei recenti festeggiamenti per il 2750 Natale di Ro¬
ma è stato realizzato un sito web che permette una visita virtuale
nella Roma dei Cesari realizzato da Vìllage High Tech Creativity con
il patrocinio del Comune di Roma e del Museo della Scienza e della
Tecnica di Roma. Il sito offre la ricostruzione dei luoghi più noti del¬
la Roma imperiale tra i quali il Foro di Nerva, di recente oggetto di
importanti scavi archeologici. Indirizzo Internet www.Virtual-
Tour.'rt
L'ADI, La Biennale di Venezia e le ragnatele di Internet
è quasi ovvio pensare che chi voglia essere aggiornato sulle atti¬
vità in corso e dell'immediato futuro di musei, associazioni, manife¬
stazioni e quant’altro lo interessi non deve fare altro che collegarsi
a Internet. È la rivoluzione del tempo reale: informazioni rese dispo¬
nibili nello stesso momento in cui sono prodotte...Verissimo! Ma
non tutti sembrano esserne consapevoli: provate a collegarvi con il
sito dell'ADI f http://www.essai.It/Adi/l e cercate notizie sul Con¬
vegno Nazionale che si è appena svolto a Roma o con il sito della
Biennale di Venezia [fhttp://www.lablennale.it| con la speranza di
trovare il programma delle imminenti manifestazioni del 1997. Tro¬
vato niente? Neppure noi (stiamo scrivendo il 6 giugno).
Sarà che in italiano web significa ragnatela...?
140
MCmicrocomputer n, 175 - luglio/agosto 1997
Informatica e Architettura
L'ADI a Roma
per un design dal volto umano
L’Associazione per il Disegno Industriale,
ha tenuto a Roma il 2° Congresso
Nazionale. La manifestazione si è svolta
il 30-31 maggio nella sala multimediale
del Palazzo delle Esposizioni
con la partecipazione di numerosi
designer, industriali e addetti ai lavori
di Paolo Martegani
L'occasione offerta dal titolo: "Pro¬
gettare per lo sviluppo Umano", ha per¬
messo un dibattito ampio e articolato.
Ne è uscita una aggiornata panoramica
sull'evoluzione delle tematiche e delle
problematiche proprie del settore: il pro¬
getto, la produzione, l'uso ed il riciclo; il
superamento tra "industriale" e "fabbri¬
le"; le culture locali e la globalizzazione;
la qualità, la quantità e l'estetica del pro¬
dotto, la circolazione dell'informazione e
il multimediale; la professione di desi¬
gner e la sua regolamentazione.
Delegazioni territoriali
La scelta di Roma per questa seconda
edizione, e il conseguente patrocinio del¬
l’Assessorato alle Politiche Culturali, è in
linea con la recente decisione dell'ADI di
dar vita a delle Delegazioni territoriali, og¬
gi a Torino, Udine, Verona, Pesaro, An¬
cona e, appunto, Roma.
Per la stessa ragione, nell'atrio le
scuole di design della capitale: ISIA Isti¬
tuto Superiore per le Industrie Artistiche,
Istituto Quasar, IED Istituto Europeo del
Design, DUDI Diploma Universitario Di¬
Sistema Mauna-Kea
Sedie, poltroncine, sga¬
belli e tavolini Designer
Vico Magi stretti.
Produttore Kartell.
Noviglio IMI).
segno Industriale,
esponevano in ap¬
positi pannelli sia i
propri intenti pro¬
grammatici che
una selezione dei
più interessanti
esiti didattici. L'ini¬
ziativa è stata ac¬
compagnata ed ar¬
ricchita da numero¬
si eventi collaterali
che hanno coinvolto anche altri luoghi
della città. Alcuni dal carattere rievocati¬
vo. come la mostra del prestigioso Pre¬
mio Compasso D'Oro, presentata pres¬
so San Carlo al Corso.
Altri più legati alle pubbliche relazioni,
come gli incontri serali che hanno con¬
sentito di allargare, ad un uditorio molto
più vasto, la conoscenza degli intenti del¬
l'Associazione.
Compasso d’Oro
Il Premio è una delle iniziative che me¬
glio connota l'Associazione. Istituito nel
1954, da un'idea di Ciò Ponti, con l'o¬
biettivo di promuovere 'Testetica del
prodotto" è stato realizzato all'inizio gra¬
zie al sostegno della Rinascente che nel
1959 lo ha donato all'ADI. Progressiva¬
mente la gamma dei prodotti presi in
MCmìcrocomputer n. 175 - luglio/agosto 1997
141
Informatica e Architettura
considerazione si è allargata. Oggi og¬
getto del premio possono essere anche
ricerche, pubblicazioni, studi e istituti di
formazione. Il Premio, che ha da tempo
assunto dimensione internazionale, ha
una propria Collezione storica visita-
bile a Cantò, presso la Galleria del
Design e dell'Arredamento.
Comunicazione
multimediale
Il Design è attività fortemente connes¬
sa sia all'innovazione tecnologica che al¬
la comunicazione.
Fondendo questi due concetti si ap¬
proda necessariamente nel mutimedia-
le. Nulla togliendo ai mezzi di comunica¬
zione convenzionale: i libri, le riviste, che
in questo settore sono straordinariamen¬
te eleganti e curate in ogni aspetto: dai
contenuti alla grafica, dall'impaginazione
alla qualità delle immagini
Da citare in particolare la rivista "Sti-
leindustria", che dal ’93 accompagna
l'attività dell'Associazione e che ha dato
nuova vita alla famosa testata di Alberto
Rosselli che nel 1963 aveva sospeso la
pubblicazione, dopo nove anni di intensa
attività. Già da qualche tempo però altri
mezzi di comunicazione trattano con
sempre maggior frequenza di design, dal
cinema alla televisione.
Più recentemente i CD-Rom con l'e¬
norme capacità di memoria e la possibi¬
lità della lettura ipertestuale, stanno
aprendo promettenti prospettive. Il CD
"I protagonisti del design italiano" della
Editoriale Domus, offre un brillante sag¬
gio delle possibilità di questo mezzo.
La comunicazione tempestiva, capilla¬
re ed ipertestuale è ora offerta da Inter¬
net. Infatti anche l'ADI è presente nella
Rete (www.essai.it/Adi/).
Internet, con il tempo reale, con la
possibilità dei newsgroup, delle telecon¬
ferenze e quant'altro "è" la comunica¬
zione. Nella Rete sono sempre piu nu¬
merosi i luoghi in cui si tratta delle tema¬
tiche connesse al design.
Ora, a partire dal sito "Architettura alla
In alto a sinistra la home page del sito
"Architettura alla Piccola Scala ' che.
nella rete, tratta delle tematiche con¬
nesse al design e non solo
|vviv:\ u’hrcrrao • fstaiaaDS/U. at’S r,;r i;|
Sopra "Ergo ". sene di comandi elettri¬
ci. Designer Marco Zanuso, coll Alber¬
to Meda Produttore Leorand s.p.a..
Ala ITNI
A sinistra "Stale ", segnale attrezzato
per fermate di autobus urbani
Designer Leonardo Bagliom.
Produttore Ataf, Firenze.
In basso "Lingotto ", sistema di proiet¬
tori a luce diretta e indiretta
Designer Renzo Piano Building Work¬
shop. Produttore i Guzzini Illuminazione
s.r.l.. Recanati IMCI.
Piccola Scala" si sta tentando un coordi¬
namento. L'intento è quello di creare
una rete di poli, inseriti in realtà locali,
ma reciprocamente collegati e cosi par-
teci di un coinvolgimento più ampio. Il fi¬
ne è l'armonico sviluppo del settore, at¬
traverso il confronto e le scambio, di
esperienze e conoscenze, che l’uso di
questo nuovo strumento permette.
rr,,
-_ •-
^ 'v...
_
142
MCmicrocomputer n. 175 - luglio/agosto 1997
Informatica e Architettura
In libreria
"L'Encyclopédie. La vita nel '700 at¬
traverso le 2.794 tavole dell'opera di
Diderot e D'Alembert". De Agostini
Multimedia 1996. L. 299.900. Per Win¬
dows 3.1 / Windows '95
A volte la storia predispone degli ap¬
puntamenti ai quali, anche se a distanza di
quasi 250 anni, è impossibile sfuggire. Era
destino che la monumentale Encyclopé-
die di Diderot e D'Alembert trovasse nella
multimedialità e nella dimensione ridottis¬
sima di un CD-Rom la sua forma più com¬
piuta alla quale era in qualche modo pre¬
destinata, sia pure inconsciamente, fin dal
suo concepimento.
Merito della De Agostini e dello staff di
studiosi che hanno elaborato e riorganiz¬
zato la massa enorme del materiale pub¬
blicato con mille difficoltà, tra il 1748 e il
1772. L ' Encyclopédie. a cui collaborarono
le migliori menti del tempo, si compone di
ben 2.794 tavole raccolte in undici volumi
che sintetizzavano lo stato del sapere arti¬
stico, tecnico e scientifico dell'epoca ela¬
borando un archivio - un data base direm¬
mo oggi - che rimane, tra le straordinarie
manifestazioni del XVIII secolo, una delle
più significative.
Tra le numerose sezioni che compon¬
gono il menu del CD-ROM, simboleggiato
dal famoso Cenotafio di E. L. Boullée, due
sono le principali: la "Raccolta delle Plan-
ches" e la "Galleria di un'Epoca" a cui
fanno seguito le sezioni dedicate alla
"Storia dell'Opera" e alle "Biografie" dei
collaboratori; una "Cronologia" permette
poi di conoscere i principali avvenimenti
politici, artistici, tecnici e scientifici del¬
l'Europa dell'epoca. Concludono questi in¬
dispensabili strumenti di consultazione un
efficace "Glossario" ordinato alfabetica¬
mente e "L’Albero del Sapere", originale
immagine grafica di un albero che si pone
come strumento gerarchico del sapere
contenuto nell 'Encyclopédie ed elaborato
dagli autori Diderot e D’Alembert. Una op¬
portuna "Bibliografia", infine, fornisce in¬
dicazioni a chi volesse approfondire lo stu¬
dio e consultare altri testi.
Le 2.794 tavole sono ordinate per argo¬
mento come nell'edizione originale; una
apposita barra fa scorrere gli argomenti e
cliccando su quello scelto si accede alla
visualizzazione della tavola riprodotta ad
alta risoluzione con il testo di commento.
Le schede contengono una serie di riman¬
di che consentono ulteriori approfondi¬
menti. In questa sezione si può accedere
alle tavole anche attraverso la ricerca full-
text, digitando la parola "tipografia" ver¬
ranno caricate in lista tutte le tavole ri¬
guardanti la tipografia.
Parallelamente a questa sezione docu¬
mentaria "La Galleria di un'Epoca" svol¬
ge una opportuna funzione informativa
sulla vita e sui costumi del Settecento
grazie alla presenza di cinque quadri ani¬
mati dal titolo "La residenza", "L'Arte mi¬
litare", “La manifattura", "La campagna",
"Il mare", "La città". In essi sono rico¬
struite ambientazioni e scene che illustra¬
no il gusto, le abitudini e la vita del "gran
secolo" guidati da commenti parlati e mu¬
siche dell'epoca eseguite da strumenti
originali, inoltre da qui è possibile accede¬
re alle tavole e ai testi attinenti a ciò che si
vede nelle ricostruzioni.
Tra i numerosi pregi di questo CD¬
ROM, che si offre all'interesse di studiosi,
amatori e studenti, è da sottolineare la fa¬
cilità d'uso e l'interfaccia particolarmente
accattivante. (R.M.)
"/Editoria Elettronica. Banca
dati".Trimestrale Multimediale su CD-
Rom per l'architettura e l'edilizia. In
collaborazione con PANCE (Associazio¬
ne Nazionale Costruttori Edili) e l'AS-
SIMPREDIL (Associazione Imprenditori
della Provincia di Milano).
Uno strumento di lavoro per i professio¬
nisti che operano nel mondo delle costru¬
zioni. Lo stretto rapporto con il Politecnico
di Milano amplia il campo di utilizzo della
pubblicazione, introducendo un elemento
"culturale".
La grande capacità di memoria del sup¬
porto in questa occasione è finalmente
utilizzata II CD, attraverso lo standard di
consultazione Acrobat, è leggibile sia da
PC che da Mac.
Il contenuto è sistematizzato in otto se¬
zioni: magazine, normativa, videocatalo-
ghi, dettagli cad, database, software, bi¬
blioteca di settore, associazioni. La lettura
è ipertestuale attraverso una interfaccia
grafica gradevole e chiara.
La presenza di numerosi sponsor dà al
prodotto una connotazione operativa de¬
nunciandone la positiva integrazione con il
mondo imprenditoriale.
IP.M.)
MCmicrocomputer n. 175 - luglio/agosto 1997
143
Informatica e Architettura
Architettura e Internet:
è il tempo del VRML
Un nuovo capitolo si sta
aprendo nell’ambito delle
infinite possibilità offerte
dalla Rete. Le applicazioni
tridimensionali realizzate in
Internet con il VRML stan¬
no destando curiosità e in¬
teresse, specialmente nel¬
l’ambito di quelle profes¬
sioni, come il design e l’ar¬
chitettura, legate alla pro¬
gettazione e alla comunica¬
zione di spazi e di oggetti
di Riccardo Montenegro
Nel 1982 il regista canadese David
Cronenberg, maestro riconosciuto di un
cinema horror spesso coniugato con in¬
quietanti aspetti della tecnologia, realiz¬
zando Videodrome riproponeva la sugge¬
stiva metafora immaginata poco più di
cento anni prima (1871) da Lewis Carrol
con Attraverso lo specchio, seguito delle
avventure della piccola Alice. Un singola¬
re precedente, stavolta sul versante co¬
mico, era stato quello di Buster Keaton,
il quale, nello straordinario Sheriock jr del
1924, entrava e usciva dallo schermo vi¬
vendo molteplici avventure (spunto ri¬
preso da Woody Alien in La rosa purpu¬
rea del Cairo del 1985).
L'incubo di Videodrome si manifesta¬
va con la paurosa capacità del video di
infrangere le rassicuranti e protettive
due dimensioni, dove il protagonista del
film James Wood non era più "al di qua"
e al sicuro rispetto a quello che vedeva
ma ne era coinvolto materialmente e ri¬
succhiato nel tubo catodico.
Il fantastico, si
sa, non è mai
idilliaco e le sue
previsioni (salvo
quelle comiche
che tuttavia insi¬
nuano dubbi e
scoprono ango¬
sce latenti) non
sono mai ottimi¬
stiche
Oggi non corriamo (ancora) il rischio
di essere risucchiati fisicamente dal mo¬
nitor, ma c'è qualcuno che ce lo vuole
far credere.
Non molto tempo fa per due ragazzine
scappate di casa e abili navigatrici in In¬
ternet i giornali spararono su quattro o
cinque colonne - senza accorgersi (o for¬
se si) del terrorismo psicologico genera¬
to nei confronti di genitori non accultura¬
ti-titoli fantascientifici come "Inghiottite
da Internet".
A parte i cattivi esempi di giornalismo
che purtroppo oggi sembrano dominare
anche le testate più serie, il futuro in In¬
ternet si fa strada sempre piu veloce¬
mente nella direzione che vede l'abbatti¬
mento della barriera rappresentata dal
monitor, permettendoci una gestione,
sia pure molto parziale, del tempo e del¬
lo spazio.
Infatti è da poco piu di un anno che è
possibile navigare e interagire in rete
con ambienti modellati in 3D grazie al
VRML (Virtual Reality Modelling Langua-
ge), la realtà virtuale in Internet
In alto una sequenza
dell'animazione tridi¬
mensionale in VRML
che si può vedere
nel sito:
tvvww.ixismaiiés.eom
A destra una schermata
iniziale della rappresenta
zione multimediale della
cupola dì Santa Maria del
Fiore a Firenze
realizzata nel sito.
Www dada.it/propartA
vrml/homevrml.htm
144
MCmicrocomputer n. 175 - luglio/agosto 1997
Informatica e Architettura
In cerca
della Realtà Virtuale
Con l'attuale VRML 1.0 è possibile
esplorare uno spazio tridimensionale,
che ruota per 360° su un asse centrale,
senza interagire con gli oggetti che in es¬
so sono contenuti. Finalmente l'analisi,
la comunicazione e la conoscenza degli
spazi e degli oggetti si avvia a diventare
tridimensionale e interattiva, avvalendosi
della dimensione sonora e, soprattutto,
del tempo reale. Il fruitore si trasforma
da oggetto pas¬
sivo a soggetto
attivo al quale
possono essere
concesse nuove
e piu delicate in¬
terazioni un tem¬
po impensabili.
Questo obbli¬
gherà a ridise¬
gnare ruoli e
competenze di
ciascuno per
non fare di que¬
sta nuova libertà
un'altra Babele.
Entrare
nei musei
A sinistra una visione pa¬
noramica di una sala del
Museo orientale di A
destra una schermata
con la pianta delle sale
delio stesso museo e le
varie funzioni multimedia¬
li che è possibile attivare
Un buon esempio di uti¬
lizzazione del VRML visi¬
tabile all'indirizzo:
http://sfasian.appiè.
com/Mongolia/
qtvr/PSTourA.mov
In basso una sequenza
che mostra l'interno del-
l'Unity Tempie di F L. Wri-
ght tratta dal sito.
http://quicktimevr.
appiè, com/mo vies/
Iscapes/mov/unity.mov
ii file Edlt Uim» &o Bookmarki Options Directory Ulindou*
Netscape: Tour, Slop K
Mongolia
■>
Sa
<-
a
E*»
1
e.)»*
fM
—
In rete esistono già moltissimi esempi
di VRML ed è ovvio che molti di questi
sono poco più di un gioco visto che l'e¬
splorazione dello spazio è limitata a un
singolo ambiente o a un singolo panora¬
ma con l'unica possibilità di ruotare attor¬
no a un asse.
Tuttavia esistono già delle applicazioni
interessanti.
La multimedialità in rete risulta straor¬
dinariamente efficace nella presentazio¬
ne di mostre e musei. Ne è un buon
esempio il sito dedicato all'Asian Art Mu-
seum di San Francisco, realizzato in col¬
laborazione con la Apple, del quale si
possono vedere in questa pagina alcune
immagini: la visita in VRML in una sala e
la schermata con i comandi che permet¬
tono di conoscere le opere esposte clic-
cando sui relati¬
vi numeri e di
effettuare un
audio tour II
materiale in
VRML è visibile
anche in una
versione ad alta
risoluzione che
rende con un
maggiore reali¬
smo le belle sa¬
le di questo mu¬
seo.
Di analogo in¬
teresse è poi il
sito dedicato ad
Andrea Palladio
Hutboat ‘1 Ama vb nm4 •*dy in Bus ctniwv by •& srts* o
probitl» 4 mook H* QntnuwB 8* bMd omof «ctxtof )Mr*4 wx>4, ««rncomrt P vwfcfnwi
vrfv*« TT» bndk u ntfcfiDBicJOltttfoppn Look «t 8a Ic») erpirtncw
ftae«imi? urna). fonofUr Tfci toceteii mu* a «>■« • bnflia/rt4
For more mformalion
5T
~-J.gf.Ti
nel quale a fianco di modelli tridimensio¬
nali si possono vedere efficaci immagini
in VRML all’indirizzo:
|http://andrea.gsd.harvard.edu/(
palladio/docs.ntm#VRML
Questo passaggio verso forme sem¬
pre più sofisticate di rappresentazione e
manipolazione dello spazio sembra rivol¬
gersi particolarmente a coloro che, come
gli architetti, occupandosi della progetta¬
zione di edifici e di oggetti, hanno proprio
nello spazio la loro materia prima. «£
qui
http://quicktimevr.apple.com
http://user.aol.com/kenkilgore/qtvr.html
http://www.planet9.cont
http://www.uni.Kassel.qeynewaqorat
http://www. Uff izi. Firenze. it/
http://www.grapnison.com/bj llery/vrgallery.html
h;t://www-e-cate.com/lqntspa/U i VH htm|
http://www.napavailey.com/napavj lley/lodging/bandb/inkhouse
MCmicrocomputer n, 175 - luglio/agosto 1997
145
coordinamento di Andrea de Prisco
Tutti al mare...
di Raffaello De Masi
Siamo giunti all'estate 1984 e, a dire il
vero, il fronte informatico in quei mesi
fu piuttosto fiacco. La bomba IBM e
l'arrivo del Macintosh (non dimentichia¬
mo che Apple, in quel periodo, era anco¬
ra leader assoluto del mercato) scorag¬
giano l'avvento di nuove macchine E i co¬
struttori, vecchi e nuovi, non hanno ancora
scoperto il filone d'oro della compatibilità e
della clonazione. Per cui ognuno fa quel che
può, come Commodore che offre il suo 64
Executive, che non è altro che un sessanta-
quattro scatolato tipo Osborne, con tanto di
floppy e di completa compatibilità con l'home
che ne ha fatto la sua fortuna. Brutte notizie sul
fronte QL; proseguendo un'abitudine che ha re¬
so famoso il baronetto Sinclair, le consegne, tan¬
to reclamizzate, non ci saranno. Problemi vari,
mascherati sotto la scusa che le richieste sono
state enormi, hanno rallentato l'uscita di questa
macchinetta che di piccolo ha solo la scatola. MC
ne offre una miniprova in anteprima, con un paio
di foto e una breve illustrazione dei comandi più
interessanti del SuperBasic, il linguaggio di pro¬
grammazione residente. Gli inglesi, forse per
far dimenticare la figuraccia, organizzano a
Londra lo ZX Microfair, dedicato interamente
alle creature di Sinclair; il microdrive è ormai
una realtà, ma vengono anche presentati
diversi sistemi di interfacciamento con
floppy drive, tastiere con un numero
maggiore di tasti, e un bus bufferizzato
di 64 linee.
Marco Marinacci se ne va al Sicob a cu¬
riosare scovando alcuni gioielli, come il Grid,
una splendida meteora nel mondo informatico, sot¬
to forma di un portatile dai numeri sorprendenti 512
K di RAM, altri 348 a bolle, minifloppy da 369 K e
Winchester esterni. 80x25 caratteri, interfacce
RS232 e, addirittura, IEEE-488; che si tratti di una
macchina super lo dimostra il fatto che fu fornito co¬
me corredo degli astronauti allora viaggianti sullo
Shuttle. Ma quanti ne siano stati venduti (il prezzo
arrivava a una ventina di milioni), è un mistero. Viste
anche molte macchine MSX, lo standard voluto dai
giapponesi per una standardizzazione hardware de¬
gli home computer. Fa sorridere l'affermazione del¬
la Gavilan, che afferma pomposamente di poter
vendere in Francia "più di 700 esemplari del suo
portatile in un anno”
Il numero 31 è però interessante perché dedica
un intero dossier al personal robot. Oggi certo que¬
ste pagine fanno sorridere, con scene dal film " Me¬
tropoli" o "Il pianeta proibito”, ma allora una mac¬
chinetta, di nome BOB, che offriva caffè e ricordava
il nome dell'interlocutore, faceva un certo effetto.
Marinacci ripropone il TOPO, il robottino già visto
nella passata puntata, con una serie di considerazio¬
ni e un po' di cronaca familiare. A Tommaso Pantu-
so è invece dedicata la parte tecnica, con tanto di di¬
segni autografi e parole difficili come transcoppia e
dinamo tachimetrica.
Prima prova è quella del Philips Videopac, un ibri¬
do videogame con pretese di macchina superiore.
Costa pochissimo (un paio di centoni) serve soprat¬
tutto per far girare gli arcade di cui Leo Sorge riem¬
pie le pagine dedicate ai giochi, ma, per essere as¬
solutamente fuori standard, non ha alcuna possibi¬
lità di accedere a software professionale di qualche
qualità. Differente invece la qualità della stampante
Shmwa CP-80, una elegante periferica Centronics
un po' lentina, ma dall'output qualitativamente inec¬
cepibile, e del tutto compatibile con le stampanti
Epson.
Passiamo alle rubriche e agli articoli tecnici. Leo
Sorge tratta il problema della sintesi vocale in ma¬
niera chiara e piacevole e, come esempio, offre un
compilatore di sintesi, via software, per il Commo¬
dore 64. Tommaso Pantuso si avventura nelle inter¬
facce, mentre Petroni si affaccia alla grafica con mi-
cro 16 bit e ADP e ancora Leo continuano il viaggio
all’interno delle "meraviglie" pittoriche del Commo¬
dore 64, Area listati chilometrici, ecco il modo di far
gestire l’ora e il TRACE dallo Spectrum. mentre per
il TI99 un altro labirinto a tre dimensioni (forse ci si
riferisce al listato) RPN si occupa di totocalcio (avrà
mai vinto qualcuno, mi chiedo?) e in SOA ecco un
elenco di istruzioni per testare la primalità di un nu¬
mero.
Luglio-agosto 1984,
una pietra miliare
Vi sarete chiesti il perché, vero? E per quanto vi
sforziate non riuscite a ricordare cosa sia mai potuto
succedere in quel periodo? Beh, vi perdono! Il nu¬
mero 32 (nota di ADP: cercate di assecondarlo!) ve¬
de l'inizio della collaborazione con MC di tal Raffael-
146
MCmicrocomputer n. 175 - luglio/agosto 1997
( Al TRI TIFMPlD
lo De Masi, principe dei redattori, dotato
di stile originale, brillante, e tuttora insu¬
perato, vera meteora (diciamo stella fis¬
sa!) nel firmamento della informatica di¬
vulgativa. Se vi interessa sapere come
sono arrivato a MC ve lo racconto! ( an¬
nuite,, forse ce la caviamo con poco, n.d.
ADPi
Stavo lavorando, in quel periodo, a in¬
terfacciare una macchina (un grosso cal¬
colatore NorthStar) con alcune macchi¬
ne utensili per il taglio di lamiere per una
industria della Campania. Nell’ottica dei
tempi, avevo scelto come linguaggio di
programmazione un idioma molto spe¬
cializzato. che si adattava molto bene an¬
che per altri usi ed era stato realizzato da
un ricercatore, tale Charles H. Moore,
che lo aveva scritto interamente per cer¬
te sue esigenze legate a problemi di cro¬
matografia. Il linguaggio aveva un nome
curioso, FORTH, dovuto alla elisione del¬
la U nella parola inglese "quarto", e ave¬
va numerosi pregi, tra cui spiccava la ve¬
locità (tant'è che fu utilizzato per pilotare
le macchine da presa nella serie delle
Guerre Stellari). Un giorno, trovandomi
di passaggio per Roma, mi avventurai in
quel di Via Valsolda. Marco Marinacci,
annegato nelle viscere dello scantinato
in cui aveva sede a quei tempi la reda¬
zione, mi fece fare una bella oretta di an¬
ticamera Iosa pure lamentarsi: cosa do¬
vrei dire io che. un paio d'anni prima,
partivo alle tre di notte da Pisa, tentavo
per tutto il giorno di avere ascolto dal ca¬
po e, giunti alla sera, ritornavo dalla mia
brava torre pendente senza esserci riu¬
scito!). Una volta ricevuto, mi liquidò,
com'è suo solito, in un paio di battute,
neppure tanto confortanti I ben date,
Marco, ben dateI). Ma io, da buon mon¬
tanaro con la testa tosta (confermo!), mi
ero portato appresso il primo articolo
della sene e glielo lasciai, a sua insaputa,
sulla scrivania congedandomi. Il resto è
ormai già narrato sui libri di storia (e su
quelli di neuropsichiatria infantile ). Dopo
qualche giorno mi chiama Giovanna Mo-
linari, allora infante, chiedendomi di as¬
sumere la rubrica, che sarebbe divenuta
fissa sulle pagine della rivista E, a tredi¬
ci anni di distanza, le sue torture nei miei
confronti non sono ancora finite! (non
sono concessi sconti di penai).
Se aprite il numero 32 e vi abituate al
bagliore del mio primo articolo (mah!),
scoprirete qualche altra cosa altrettanto
interessante. Viene presentato l’Epson
PX-8, una macchina notevole la cui prova
e rimandata al numero successivo.
Osborne tenta l'ultimo colpo con un ul-
Slgnore e Signori, ecco a voi
TOPO, uno dei primi te per
fortuna anche ultimil robottim
per la famiglia. Non sappiamo
quanti ne furono venduti...
tra-portable, e Doris
Norton collega un Ap¬
ple Il e la sua tastiera
Roland per mandare in
visibilio i suoi fan. Al
Consumer Electronic
Show di Chicago vedia¬
mo un terminale da
polso (4 bit, 2 K di RAM
CMOS), una stampan¬
te OKI a tre colori dal
costo di poco più di
200 dollari, un databa¬
se dalle caratteristiche superlative Al
Commodore Computer Show più che al¬
tro predomina il software (addirittura una
avventura dell’Incredibile Hulk) ma c'è
anche un eccellente portatile costruito
dall'lperion, e la nuova serie delle mac¬
chine da tavolo.
La grande prova è dedicata, finalmen¬
te, al QL di Sinclair. Si tratta di una vera e
propria pietra miliare dell’informatica, an¬
che se. purtroppo, il successo nelle ven¬
dite fu quanto mai deludente (ma per
motivi non legati alla qualità della mac¬
china). Macchina basata sul 68008 (un
32 bit con bus dati a 8 bit) era dotata an¬
che di un secondo processore, l'8449,
che gestiva le funzioni di I/O. Notevole la
memoria per una macchinetta casalinga
(128 K, espandibili a 512), e le interfacce
disponibili rendono la macchina molto
ben aperta.
Ma i veri punti di forza del QL (per chi
non lo sa è l’acronimo di Quantum
Leap), che. lo ricordiamo, fu, almeno al¬
l’inizio, proposto come "business ma-
chine”, furono i microdrive e il SuperBa-
sic e, ancora, il software offerto a corre¬
do. La memoria di massa è affidata a
cassettine formato fiammiferi minerva,
contenenti un nastrino ad anello conti¬
nuo; si trattava di periferiche piuttosto
veloci per la loro meccanica intrinseca e
il tipo di supporto, ma purtroppo (e vi
parla un possessore della macchina) fa¬
stidiosamente sog¬
gette a perdita di
dati improvvisa e a
deterioramento. QL
offriva addirittura
due microdrive di
serie, destinati a
gestire corretta-
mente il software
di corredo, mentre
il SuperBasic era,
come d’uso allora,
su ROM
A questo abbiamo
accennato in diver¬
se occasioni. Più
che di una evoluzio¬
ne dell’onnipresen¬
te idioma potrem¬
mo dire che si trat¬
ta di un vero e pro¬
prio linguaggio nuo¬
vo. Le caratteristi-
II Philips Videopac era un videogame con aspirazioni computerecce. Fu provato
nel giugno 84 sulle pagine di MCmicrocomputer
147
MCmicrocomputer n. 175 - luglio/agosto 1997
(ALTRI tpmpi)
Il Sinclair QL, tra le sue caratteristi- Lo Sharp MZ-700 un computenno portatile
che piu interessanti, sfoggiava anche tuttofare con tanto di stampante e registra-
un potente SuperBasic tore a nastri incorporati
L'HP I IO era un vero
portatile, dotato della
giusta potenza elabo-
rativa per quei tempi.
Il processore era un
80C86 a poco piu di
cinque MHzll*
che e le prestazioni, mostrate sulla carta
e effettivamente fornite, sono invidiabili
e mettono KO fior di idiomi informatici,
Pascal compresi. Ricordo che qualche
tempo dopo, sempre sulle pagine di MC,
ebbi a elogiare implementatori di Basic
come il SuperBasic, che mettevano fi¬
nalmente fine alla vera o presunta supe¬
riorità del Pascal, del Basic acerrimo av¬
versario da sempre. Fui travolto da una
turba di pascalisti inferociti (fortunata¬
mente solo per lettera), che mi chiama¬
rono nei modi più pittoreschi (il piu riferi¬
bile fu "cacca - per la verità il vocabolo
era un altro - di un verme"), ma gli anni
hanno fatto, me ne darete atto, giustizia.
Il package di programmi allegati alla
macchina era eccellente (una specie di
Office in miniatura); c'era un sofisticato
word processor (QUILL, che mi servi, al¬
lora a scrivere due libri sul Forth e sul si¬
stema operativo UNIX), ARCHIVE (un
buon database, ancorché piatto), ABA-
CUS, un foglio elettronico sorprendente¬
mente veloce, anche se privo di grafica,
e EASEL, un pacchetto grafico, un po' la
cenerentola della situazione in quanto i
suoi documenti erano difficilmente im¬
portabili in altre applicazioni.
Cosa dire del QL e di quel che di lui
fu? Il successo
non fu mai esal¬
tante, ad onta dei
pregi della mac¬
china. Difficile di¬
re il perché; pro¬
babilmente l'u¬
tenza si era già
orientata verso
macchine mag¬
giori (cominciava¬
no a comparire i
compatibili, a
prezzi stracciati),
o magari, con
sfoggio impareg¬
giabile di luoghi
comuni, diremo
che la macchina era avanti di molto nei
tempi Fatto sta che QL non pareggiò il
successo dello Spectrum e degli ZX, e
acquistò la fama di macchina per raffina¬
ti; anche il software a disposizione non
fu mai abbondante (qualche gioco, alcu¬
ne utility, un buon pacchetto di grafica,
qualche altra cosetta). Poi man mano la
sua fortuna cominciò rapidamente a tra¬
montare, e con essa anche quella di Sir
dive.
Sharp MZ700, la seconda prova, è un
ennesimo esemplare dei portatili tutto-
compreso-tuttofare; ha tastiera e stam-
pantina incorporati, costa circa un milio¬
ne e duecentomila ed è destinato "a fu¬
turi tecnici”. Vi risparmiamo i particolari;
MZ700 dorme ora nella fossa comune
degli altri di cui alle passate puntate.
Oh, oh, un LOGO per il TI99; ad onta
dello stato di moribondo di questa mac¬
china, il materiale per essa non manca
mai. Ecco adesso un LOGO, che non è
uno stemma protetto da copyright, ma la
solita solfa del "linguaggio destinato ai
bambini". Stavolta e nientemeno che
Mondadori che si cimenta, e Maurizio
Bergami ci ripete per l'ennesima volta la
favola dei bambini che hanno bisogno di
un linguaggio naturale e che si "ritrova¬
no a parlare matematico". E poi, 'sta sto¬
ria della tartaruga che va su e giu credo
che non abbia incantato mai nessuno,
tanto più che i bambini, a quel tempo, si
divoravano le storie di Mazmga Robot.
Ancora una volta, eccoci alle rubriche;
vi si parla di tutto, dai protocolli di tra¬
smissione, alle tecniche di backup su mi-
crodrive, alla sintesi musicale sul 6581
(un chip esclusiva mondiale della Com¬
modore). Tra il serio e il faceto, sfilano
148
MCmicrocomputer n. 175 - luglio/agosto 1997
(AITPITFMPl)
una serie di programmini in diversi siste¬
mi destinati a tante cose utili e inutili. Ma
non vale la pena parlarne.
A settembre le cose
cambiano
Il numero 33 è un gran bel numero, of¬
fre una prova comparata di due belle
macchine: l'HP 110 e l'Epson PX-8. Ma
prima di arrivare ad essi, Corrado e Mar¬
co ci conducono al mare (diamine, l'arti¬
colo è stato scritto a luglio), in una visita
guidata a mezza strada tra Azzurra (che a
quei tempi ci fece sognare) e la gestione
dei parametri della stessa con i potenti
mezzi dell'informatica di allora (quale dif¬
ferenza con le sofisticate attrezzature
che possedeva il "Moro di Venezia").
Marco ci racconta (ma quando se ne sta
a casal) anche dell'NCC (National Com¬
puter Conference) di Las Vegas (si narra
che abbia tentato di inserire rondelle da
ferramenta nelle slot machine; ci dobbia¬
mo sempre far conoscere, noi italiani!);
tante cosette interessanti, addirittura
una laser piccola piccola a colori e un
mostruoso HD da 40 MB.
Ma veniamo ai nostri; ci sembra dav¬
vero di aver messo insieme il corrispon¬
dente telematico di "Attenti a quei
due!". La macchina HP raffinata, sde¬
gnosa, proiettata verso la tecnologia più
avanzata, vestita di un impeccabile spa-
Cosa accadeva nel
molto il suo software e firmware con ag¬
giunte diverse come una agenda elettro¬
nica, una sveglia programmabile e, anco¬
ra per poco, con alcune delle sue eccel¬
lenti routine grafiche.
La macchina Epson è più tradizionale,
ma non per questo meno valida; pesa
solo due kg, ha una QWERTY del tutto
standard, 32 K di ROM e 64 di RAM,
complessivamente un ottavo di quella
dell'HP, e dispone di un CP/M piuttosto
vecchiotto e non in linea con i tempi. I
package software (Wordstar, CalcStar e
Portable Scheduler) sono solo opzionali.
Solo che costa, IVA compresa, quasi tre
mondo reale?
L'EPSON PX-8. pur
non potendo compe¬
tere ad armi pari coi
piu potente HP HO.
era comunque una
macchina estrema¬
mene interessante
rato bianco, e la
Epson, anch'essa
bianca ma che
tutto sembra
tranne che uno
sparato, tradizio¬
nale nella impo¬
stazione, ma con
muscoli allenati e
pronta a combat¬
tere, anche se
per un posto sul
podio inferiore.
Aneddotica a
parte, l'HP 110 è
un portatile a tutti
gli effetti davvero
superbo; in pieno
con gli standard HP, dotato di un 80C86
(un 8086 in tecnologia CMOS) a 5,33
MHz, completamente compatibile MS-
DOS. Come sia fatto dentro non lo sa¬
premo mai. Neppure l'ingegnoso Corra¬
do è riuscito ad aprirlo, ma c'è spazio per
parlare del VisiCalc, qui implementato
nella sua massima evoluzione di due al¬
tre applicazioni altrettanto funzionali (un
wp e un emulatore di terminale). HP, co¬
sa ad essa congenita allora, personalizza
milioni!
L'Italia scopre la Bolivia, paese dai mille colpi di stato, e Geraldine Ferrerò, la prima
donna candidata alla vicepresidenza degli USA Un'inchiesta tra i più famosi creatori di
moda ci fa scoprire che questa estate a Roma, e non solo II. tornerà la Dolce Vita.
Si parla, in maniera sempre più insistente, di applicazione su larga scala di inseminazio¬
ne artificiale e di "provette d'amore". E purtroppo, dato anche il mese, i giornali, niente di
nuovo sotto il sole, fanno riesplodere il caso dei cani abbandonati. In televisione si sta
completando il montaggio del Cristoforo Colombo e Platini è re incontrastato degli stadi.
Ma la vera protagonista della stagione è Azzurra, la nostra 12 metri, che ci fa ritrovare tut¬
ti santi, preti e soprattutto navigatori.
Cari Lewis raccoglie l'eredità di Jessie Owens, sta per scadere l'ultimatum vaticano ai
preti rossi del Nicaragua e i nostri marinai vanno a caccia di mine nel Mar Rosso. Qualcu¬
no, ahimè, per sanare la nostra sanità, parla di blocchetto di assegni sanitari, e Luciano De
Crescenzo è l'autore più letto dell'anno Laurent Fabius è il nuovo primo ministro di Mitter¬
rand, e alla comunità internazionale viene offerto l'ultimo rapporto sulla desertificazione.
Folco Quiiici ci chiede (ma se non lo sa lui?) se il Mediterraneo sta morendo (non sa anco¬
ra cosa sono le mucillagini!) e un gruppo di psicologi italiani va a studiare gli antichi riti zulu
per guarire l'angoscia. Francesco Damiani, pugile della categoria dei supermassimi, rappre¬
senta una delle nostre piu concrete speranze di vittoria alle Olimpiadi di Los Angeles, ma
già si parla di atleti costruiti in laboratorio, a confronto con le nostre "ruspanti" speranze
italiane. Beimondo, alias Bebel. torna con un nuovo film e il naufragio della Mont Louis ri¬
vela incredibili traffici di materiale radioattivo. L'alfa Romeo offre l'Alfa6. che si rivelerà un
grosso fiasco e che verrà offerta, qualche tempo dopo, udite udite, con un Macintosh por¬
tatile di corredo. Forse che il Mac avrà invogliato qualche altro cliente?
Andiamo a curiosare nelle rubriche:
troviamo qui un bel pezzo sull'interfaccia
IEEE-488, uno sviluppo dei sistemi com¬
plessi sullo Spectrum, una simulazione
di calcolatrice su un VIC, un vero e pro¬
prio ambiente grafico su Sharp 1500
SOA offre una soluzione di sistemi linea¬
ri fino all'11 esimo grado, e Pierluigi Pa-
nunzi tenta, con la sua rubrica "I truc¬
chi", di rianimare il moribondo CP/M. Ba¬
sta cosi, lo spazio è finito, ma come al
solito qualche curiosità, Un lettore di
Chieti offre un programma, per TI99, che
offre ricette culinarie in base al periodo
dell'anno e al segno zodiacale. Un altro
lettore di Olgiate Olona si offre di "ripa¬
rare ZX Spectrum comprati all'estero
(chissà perché; n.d.r .) al prezzo fisso di
£. 85.000"; ancora uno offre un joystick
"molto robusto" a tre fuochi (chissà che
caldo!). E un inserzionista di Bologna
vende lezioni di bridge interattive per
Commodore 64. A risentirci! ^
MCmicrocomputer n. 175 - luglio/agosto 1997
149
di Francesco Carla
Domenica pomeriggio,
fine maggio giusto per
non perdere la terribile abitu¬
dine alle rime quasi baciate,
eheheh). Sappiate, miei cari
lettori interattivi (era da tanto
che non vi chiamavo più
cosi!), che per scrivere
Playworld di questo mese ho
lasciato a casa una moglie in
lacrime e un bambino (... di 3
anni, Lodovico, e per di più
figlio mio...) che implorava di
giocare al leone e la giraffa.
Queste cose le dico non per
muovervi ad improbabile
compassione, ma perchè
siate certi, una volta di più,
del bene che vi voglio.
Insomma, dopo questo ini¬
zio degno di Groucho Marx
quando non stava tanto
bene, vorrei parlarvi di
CyberLife, cioè di vita artifi¬
ciale realizzata con sistemi
software di maggiore o
minore qualità e di minore o
maggiore velleità a seconda
dei casi.
E' probabile, altamente,
che abbiate letto sui giornali
del putiferio (mi sento molto
Tex Willer quando uso que¬
sta parola., eheheh) scate¬
nato negli Stati Uniti dall'in¬
troduzione del pulcino
Tamagotchi, una bestiola vir¬
tuale stand alone da portare
in giro ed accudire. Bene che
vada muore dopo qualche
giorno e questo anche se
cercate di prestargli le mas¬
sime attenzioni Doveva ser¬
vire, negli intenti originari, a
dare un'idea inoffensiva ai
bambini (una volta la faccen¬
da si studiava piu da vicino
con quelle orrende abitudini
tipo comprare pulcini colorati
alle fiere, oddio, quanto ho
pianto quando morivano ..) di
come funzioni il ciclo della
vita e aiutarli a capire che le
bestiole vanno seguite e
amate e che essere buoni è
meglio che essere cattivi.
Dopo aver venduto un
impossibile numero di milio¬
ni di questi portachiavi digita¬
li con pulcino Tamagotchi in
Giappone, e pare senza trop¬
pi feedback negativi, negli
Stati Uniti i bimbi hanno
preso la cosa molto peggio:
InterNet People 3
F ORD PROB E GT MANIA
by Boss5S5ÌQc5ÌfiS unn i
Dunque, prima di lasciarvi alla lettura di questo simpatico rappre¬
sentante della Internet People, credo sia più che mai d'uopo una
piccola presentazione.
In questa rubrica di Playworld, ormai da qualche mese, trovate
delle storie curiose di gente assolutamente autentica e rintracciabi¬
le sulla Rete. Il mese scorso avevo scovato per voi un tipo stranissi¬
mo che aveva avuto l'idea di creare un sito per celebrare il cattivis¬
simo gusto dei suoi genitori e la loro mania per il colore verde avo¬
cado Questo mese, invece, l’Internet Man è un altro americano, la
Rete è molto americana, lo sapete, che ha la fissazione di truccare
e modificare la sua automobile: una popolarissima (in Usa alme¬
no...) Ford Probe GT
Qui ho infilato solo un piccolo estratto della sua follia, ma se volete
conoscere la storia intera, da matti, potete schizzare senza paura su
Geocities.com.
Buona lettura.
"La Ford non avrebbe mai più venduto una sola Mustang se la
Probe GT avesse un cuore simile alla sua estetica. Invece gli hanno
infilato dentro un anemico 164Hp a 6 valvole!
Oddio, in fondo non sarebbe nemmeno malaccio per essere un sei
cilindri aspirato. Ma io voglio mooooolto di più! Qualcosa attorno ai
225 cavalli dovrebbe essere ok. io penso Ma come riuscirci, esat¬
tamente? Cosi dopo qualche nflessione, sono partito sulla strada di
modificare, di parecchio, la mia
Probe GT.
Nota: Alcune modifiche potreb¬
bero non essere considerate
strettamente legali. Insomma
ricordatevi di dare un'occhiata
alle disposizioni di polizia e della
Ford a questo proposito
La mia Probe GT è stata la vitti¬
ma di una specie di maniaco
delle elaborazioni: avevo pensa¬
to di dedicarmi strettamente alla
meccanica, ma sapete com'è,
da cosa nasce cosa, e alla fine non c'è rimasto piu un pezzo origina¬
le sulla mia povera macchina: le modifiche hanno compreso qualun¬
que aspetto
della Probe,
inclusi gli
interni e la
carrozzeria.
Forse avrei
potuto com¬
prarmi una
Corvette con
tutti i soldi e
il tempo che
ho speso:
ma volete
mettere l'ori¬
ginalità?)
Ecco un esempio chiaro: il Turbo Kit La seconda generazione delle
Probe GT avranno preso l'induzione forzata La mia ce l'ha già gra¬
zie ai ragazzi della SpeedTek di Miami (Florida) Questa modifica ha
avuto un tale successo che la mia Probe correrà fra un mese al
Moroso Motorsports Park, e sarò II a testimoniare il miracolo di
questa moderna tecnologia. Metterò un feedback qui sul sito, per
tutti gli interessati. Intant o per maggiori informazioni sul Turbo Kit
potete scrivere a: Henry iajn.i!iàa.'ii.cad o Rolv: R Martinez@world-
net.att.net della SpeedTek.
Una delle prime modifiche che ho fatto alla mia Probe GT è stata ai
fari da nebbia, in modo che funzionassero con solo le luci di posizio-
150
MCmicrocomputer n. 175 - luglio/agosto 1997
apparentemente allenati da
anni e decenni di videogiochi
e televisione, non volevano
proprio saperne dell'idea che
il loro pulcino crepasse seb¬
bene in versione virtuale e
simulata. Lo rivolevano indie¬
tro e non uno simile, no: pro¬
prio quello che avevano aiu¬
tato a diventare forte e gran¬
de, proprio il loro pulcino ori¬
ginale.
Così a me sono tornate in
mente le notti insonni a dia¬
logare con orsacchiotti e
pupazzi di pezza e anche
quelle con i cani e qualche
gatto, e ho trovato tutto que¬
sto surreale e allo stesso
tempo sacrosanto. I video¬
giochi, pionieri e fondatori di
tutte le tecnologie e i lin¬
guaggi espressivi simulati e
interattivi, hanno figliato un
altro essere che non c'è: l'a¬
mico, la bestiola, quello che
ti sta vicino e ti vuole bene.
Per questo diventi così
inconsolabile se muore
Come quando la mamma,
incauta, buttava nella spazza¬
tura il tuo orsetto preferito.
ne accese
Secondo me
ha reso la mia
macchina più
aerodinamica
e quindi in
qualche
modo ne ha
migliorato la
performance.
Poco dopo ho
messo mano
all'impianto
stereo. Ho
tolto di
mezzo quello
di serie della
Ford e l'ho
sostituito con un Alpine 7524 e un mucchio di altri potenti elemen¬
ti tra cui un Rockford Fosgate Power 650. Adesso ha tutto un altro
suono.
Inseguito mi sono concentrato sul motore e i suoi accessori, e.
dopo un sacco di cambiamenti (troppo tecnici e dettagliati per
annoiarvi qui: se v'interessano sul serio potete fare un salto su
Geocities.com, nota di Carlà ) ne sono risultati dei miglioramenti di
performance di questo livello:
1996 Probe GT with Four Speed Automatic Transmission 1996
Probe GT with Five Speed Manual Transmission
Stock PGT Exhaust Intake Headers 50 HP NOSMAX. Horsepower
@ RPM164 @5600179 @5700184 @5800201 @5900251 @
6000Torque (ft. IbS.) @ RPM 160® 4800170 @4900173 @
4900183 @ 5000215 @ SOOOTme / Distance (seconds) 0-30
mph2.42.32.22.11.80-30 mph2.32.12.12.01.70-40
mph4.24.03.83.62.10-40 mph4.03.83.73.53.00-50
mph5.95.65.55.14.40-50 mph5.45.15.04.74.00-60
mph7.77.27 16.65.70-60 mph7.8
(il tutto calcolato dal nostro amico Ross con software diagnostico
apposito e tenendo fissi una serie di complicatissimi e davvero
maniacali parametri. Incredibile no?)"
Ultima cosa: ho tenuto segreto fin qui il più imbarazzante dei para¬
metri: Ross ha comprato una Ford Probe GT con il cambio automa¬
tico!!! Alla faccia delle performance...
i /
te
..-V
AVVENIMENTO
Titolo: Creatures e altre Vite
Artificiali
Autori: Cyberlife tUk)
\http://www. cyberlne. co. uH
Casa: Millennium (Uk)
Format: Pc Cdrom
Giudi
■I: g 'l il,
TTTT
Creatures.
un titolo mai fu
più felicemente
trovato, è usci¬
to alla fine del 1996 e io non
ne ho parlato per nulla, col¬
pevolmente. Siccome Maria
Grazia Mattei mi ha invitato
CREATURES
■Hdisastro). ++ (non simulare).
++ (interagire con cautela),
-r-r-r-f- Ida Simulato i -f-r-r-r-r
linteragisci o muori).
ad un pregevole convegno
internazionale sulla Cyber-
Vita, allora ho preso coscien¬
za che la questione interes¬
sa. Quale questione? Beh, la
faccenda dell'esistenza o
meno di vite artificiali e se
queste siano videogame o
qualcosa di differente.
Continuando a leggere sare¬
te anche voi edotti sul tema.
O almeno così spero.
Little Computer People
In principio fu Little
Computer People, creato da
David Crane, maestro di
video e computer game
(autore tra l'altro di Pittali.,.),
per i piccoli computer a 8 bit
(C64 e Apple2, e poi in
seguito in versione Amiga a
16 bit...). Little Computer
People. classe 1985, non era
solo un videogioco (sebbene
io non creda, come dovreste
ben sapere, che i videogio-
chi siano solo videogiochi...),
ma usava le tecnologie e i
linguaggi del videogioco per
fare qualcosa di differente
Insomma invece di interagi¬
re con i soliti meccanismi
del videogame classico, cioè
sparare, oppure correre,
oppure picchiare, oppure
Index
d eccoci già ai blocchi di partenza di questo nuovo
numero di Playworid. Avrei tanto desiderato darvi riscon¬
tro de a recente (per voi che leggete non per me che scrivo...)
edizione dell'E3. ma essa non è ancora avvenuta: eppure il
numero di luglio/agosto di MCmicrocomputer, ivi compreso e
inserito Playworid, ha da andare in stampa. Per cui saprete tutto,
da Atlanta, dal vostro solito agente interattivo, ossia me.
Nel frattempo, dopo Internet People, godetevi apertamente il
nutrito e nutriente sommario di questo mese che tiene conto di
questo tema della CyberLife e ripresenta Creatures, più altri 2
Avvenimenti 2 dedicati a Theme Park di Bullfrog e a Need for
Speed 2 di Electronic Arts. A seguire un ampio numero di
Panorama con un sacco di cose interattive e spettacolari.
E ora un annuncio. Come si diceva nell’avanspettacolo tantis¬
simi anni fa, "a grande richiesta", dal prossimo numero ritorna
la nuova versione della Top 100 Internet che raddoppia e diventa
la Top Downloads 10, cioè la classifica dei 10 game (demo e/o
shareware) più downloadati dalla Rete, più la Top 10 tratta dalla
Top 100 di Internet, con il mio commento e la mia analisi.
Nel rammentarvi che potete scrivermi a |f.carla@simul.itl leg¬
gete e starete sani, lo vado!
MCmicrocomputer n. 175 - luglio/agosto 199)
151
simulare uno sport o qualco¬
s'altro, in Little Computer
People dovevate prendervi
cura del vostro amico nato,
chissà come mai, nella
memoria stessa del vostro
computer, E questo amico
(... a distanza di qualche
mese avrei poi scoperto che
quei furbetti dell’Activision
avevano avuto un'altra idea
gemale: di Little Computer
People non esisteva un solo
master e quindi un solo
amico simulato, una sola
CyberLife, ma molti di più. E
avevano caratteristiche diffe¬
renti: c'erano quelli di buon
carattere e quelli punk, i sim¬
paticoni e i depressi, i rompi¬
scatole e quelli spiritosi. Cosi
Little Computer People è
anche, per la storia, il primo
videogame di cui esistano
più versioni, tutte ufficiali!)
aveva costruito una vera
casetta, a tre piani, nel
nostro computer, essa stes¬
sa fornita di tutto il necessa¬
rio ad una dignitosa esisten¬
za virtuale: la cucina e la
stanza di soggiorno a! piano
terra, servizi e camere da
letto al primo piano, zona
studio e relax all'abbaino
Vita borghese, all'americana,
agiata e tranquilla Cioè tran¬
quilla se noi la rendevamo
tale. Perché la nostra intera¬
zione era fondamentale: cibo
(per lui e per il cane, perché
il nostro amico aveva anche
un cane. I, comunicazione
(parlargli al telefono, leggere
le sue lettere e scrivergliene
noi . ), cultura (fargli avere
libri, cibo per la mente...),
relax (chiedergli di suonare il
piano per noi oppure accen¬
dergli la tv o lo stereo e perfi¬
no il computer...) e soprattut¬
to carezze (con apposito
braccio meccanico azionabile
dalla nostra tastiera...): tutte
operazioni fondamentali per
non farlo sentire mai solo e
per evitare che s'intristisse
(se accadeva il nostro amico
aveva un'aria sempre più
disperata, poi cambiava colo¬
re e infine, abbandonato con
sadismo a se stesso, mori¬
va).
Vite e Mondi Jumujati
Insomma Little Computer
People (classe, ripeto, 1985)
è di certo il precursore di
tutti questi CyberPet che cir¬
colano da giorni e mesi nei
negozi d giocattoli (forse
dovrebbero venderli in quelli
di animali, o magari essere
quelli di animali a vendere
questi pet...).
Ma la voglia di simulare
vite e mondi con le tecnolo¬
gie e i linguaggi espressivi
dei videogiochi è molto più
remota. Da Life stesso,
gioco e simulazione quasi
senza grafica dei primissimi
anni Ottanta, fino a SimCity
del 1988, passando per
almeno altre due dozzine di
titoli ed esperienze significa¬
tive, dove la simulazione
della vita e dei suoi scenari si
collega con il videogame.
Adesso proverò a citare quel¬
li essenziali.Space Invaders
(1977, Taito. Giappone): il
primo a generare un mondo
fantastico e i suoi personag¬
gi: omettim verdi e minaccio¬
si, incapaci di trattare, alieni
che volevano solo conqui¬
starci. Se cercavamo una
forma di vita nello spazio,
l’abbiamo trovata. Curioso
che qui l'uomo e la sua pre¬
senza sia immaginato come
una essenziale torretta mobi¬
le che cerca di scacciare gli
invasori. Che però prima o
oi c'invadono ugualmente.
elaziom scarse, una
CyberLife molto basic. Un
caratteraccio questi Inva¬
ders. Pengo (1982, Sega,
Giappone): potrei anche defi¬
nirlo "vivere con il pinguino",
oppure "aiuta il pinguino a
sopravvivere in questi ghiac¬
ciai del fico".
Q'bert (1983, Gotlliebs,
Usa): vita e opere del salta-
picchio più simpatico del
mondo. Un videogame, ma
anche una metafora della
vita terribile degli abitanti del
mondo "moderno" sempre
costretti a salire e scendere
le scale (anche Dante aveva
trovato la cosa disdicevole:
"... e come è duro calle, lo
scendere e salir per l'altrui
scale...”).
Pac Man (1980, Namco,
Giappone): il primo perso¬
naggio simulato di autentico
spessore creato dai linguaggi
digitali. Vita difficile di una
bocca gialla nel tentativo
semidisperato di sfamarsi.
SimCity (1989, Maxis,
Usa): costruisci la tua città e
metti d'accordo tutti i suoi
abitanti. Allenali alla convi¬
venza pacifica o rendigli le
cose talmente difficili che
finiranno per odiarti. E ti cac-
ceranno. (Degli stessi autori
seguiranno negli anni tentati¬
vi meno fortunati di simulare
vite e mondi: SimAnt, formi¬
che, SimLife. la vita umana
stessa, SimFarm, il duro
mondo dell'agricoltore, etc.
etc.J.Populous (1989, Bull-
frog, Usa): l'idea più icono¬
clasta e geniale: simulare
Dio. Un dio che crea e di¬
strugge, che vuole essere
amato e invocato. Che fa
crescere e prolificare il suo
popolo. Al sole e al gelo, con
la pioggia e il vento, le guer¬
re e le malattie. L'epica della
CyberLife.
Civilization (1991, Micro-
prose, Usa): dallo stesso
ceppo di Populous, ma con
molte più pretese (riuscite) di
simulazione realistica. Di
popoli e mondi, della stona e
della fantasia, con qualche
americanizzazione della sto¬
ria, ma con altrettanta, e a
volte perfino incredibile, evo¬
luzione interattiva. Dall'età
della pietra fino alla conqui¬
sta delle galassie: la vera
descrizione interattiva della
storia del mondo e della vita
degli uomini,
Il pulcino nipponico
Tamagotchi della Bandai e
Giga Pets della Tiger (due
grandi case giapponesi spe¬
cializzate in giocattoli et simi-
lia...) sono diventati molto
rapidamente un fenomeno di
massa in Giappone e da
poco stanno scandalizzando
gli americani e cercando forr-
tuna anche in Europa. Ma di
cosa si tratta esattamente?
Tamagotchi è un pulcino
che muore dopo una decina
di giorni senza le dovute cure
e Giga Pets (i Giga Pet sono
6: Digital Doggie, Compu
Kitty, Virtual Alien, Mir-
cochimp. Bit Critter, e un
Baby T-Rex, licenziato dal
film The Lost World...) ha più
o meno le stesse caratteristi¬
che con maggiore varietà di
scelta sulle bestiole.
Creatures
E adesso veniamo a
Creatures, che può essere
davvero considerato il primo
computer game al confine
con la vita artificiale o, alme¬
no, il primo computer game
basato _
EH- (Merlile
biettivo
di generare vite artificiali,
cioè CyberLife, e cosi si chia¬
ma anche la società che ne
ha sviluppato il modello
software che lo regge
Creatures ha uno scopo
molto semplice: accudire,
amare e educare computer-
pet che sono (o sembrano)
vivi. Cosi vivi che se non te
ne occupi, moriranno.
Insomma con Creatures
potete simulare il gioco della
vita, il processo senza fine
(quello dell'uovo e della galli¬
na...) secondo il quale gli abi¬
tanti della terra mangiano,
dormono e si riproducono II
gioco si gioca da millenni e si
continuerà a giocare, proba¬
bilmente, per altri millenni.
Ma la domanda è: possono
giocarci solo le "creature
della terra" in senso stretto?
0 è forse possibile che
forme alternative di vita cre¬
scano e si sviluppino al di
fuori della realtà fisica, per
esempio dentro un computer
o magari in una rete di essi?
A qualcosa del genere
devono aver pensato quelli
della Millennium, una non
troppo celebre né celebrata
casa di produzione inglese,
quando hanno cominciato a
lavorare insieme a CyberLife
(e al Dr David
Cliff, membro
fondatore del
Sussex Evo-
lutionary and
Adaptive Sy¬
stems Rese¬
arch Group, una
delle organizza¬
zioni piu importanti del
mondo che studiano la vita
artificiale...la questo strano
computer-game
Proprio il Dr. Cliff ha dichia¬
rato che è rimasto assoluta-
mente colpito dalla qualità
del modello software realiz¬
zato dalla Millennium: "Si
tratta di un modello di vita
davvero buono, talmente
buono da essere diventato
una versione di vita esso
stesso".
Questo modello cui Cliff si
riferisce è quello di
Creatures che simula realìsti-
152
MCmicrocomputer n, 175 - luglio/agosto 1997
camente quasi tutti gli aspet¬
ti di un organismo vivente
che usa una combinazione di
reti neurali e di "DNA digita¬
li". Cliff sostiene che la sofi¬
sticazione della simulazione
è sufficiente per convincerlo
che la vita non è una pro¬
prietà definita da un partico¬
lare tipo di materia, ma piut¬
tosto dal modo in cui la
materia è organizzata E il
software CyberLife mima
l'organizzazione della materia
vivente in modo cosi effi¬
ciente che è davvero pratica-
mente indistinguibile da
essa.
Qui le Creature esistono in
un mondo surreale, una spe¬
cie di platform, un mondo
alla Mario di Nintendo, un
piccolo mondo largo 12
screen e alto 3. Qui possono
trovare vari oggetti che li ten¬
gono abbastanza impegnati:
cibo, piante e
una temibile
razza predatoria
chiamata
Grendel.
In quest'am¬
biente le Cre¬
ature imparano
a manipolare gli
oggetti: se fini¬
scono dalle parti
di una palla, per
esempio, possono essere
attratti da come la medesi¬
ma rimbalza. Ed è solo l'ini¬
zio: dice Anil Malhotra, diret¬
tore di CyberLife alla Mi¬
llennium in Gran Bretagna:
"Una volta abbiamo avuto 2
Creature, ognuna delle quali
aveva imparato a far rimbal¬
zare una palla. Le abbiamo
lasciate sole e quando siamo
tornati si stavano passando
la palla, facendola rimbalza¬
re" Questo può anche non
sembrare sorprendente,
almeno fino a quando non si
viene a sapere che non esi¬
ste nessun programma che
insegni loro a farlo (e questo
non succede in nessuno dei
casi di videogiochi di cui
abbiamo parlato sopra!).
I n s o m m a ,
secondo
Malhotra, le
creature
sono in grado
di scoprire
una nuova forma di compor¬
tamento assolutamente da
sole.
Ed è naturalmente in que¬
sto potenziale di auto-lear-
ning che sta l'interesse di
giocabilità e di simulazione
che ha dato un buon succes¬
so a Creatures E l'esistenza
e l'uso di Internet sono asso¬
lutamente fondamentali
nello sviluppo e nell'evoluzio¬
ne del progetto Creatures.
Collegandosi al sito di
CyberLife, i proprietari di un
Norn (la razza buona, dicia¬
mo cosi..,) si possono trova¬
re link ad altri siti dove scari¬
care altre uova di Norn e per¬
fino creature già selezionate
e dotate di caratteri¬
stiche precise e diver¬
se da quelle dei nostri
(tutte le vite sono
diverse e cosi anche
quelle artificiali!).
Ma purtroppo, come
capita a tutte le
Creature, anche que¬
ste vite hanno un
ciclo. E trattasi sfortu¬
natamente di un ciclo
assai rapido: nel migliore dei
casi i Norn muoiono dopo 40
ore, ma volendo potete ren¬
derli immortali con l'equiva¬
lente di un funerale e di un
cimitero per pet. Triste, ma
assai realistico.
Nei prossimi mesi è atteso
un Genetics Kit. un software
tool che vi permetterà parec¬
chie operazioni e studi sul
bagaglio genetico delle
vostre Creatures, trasfor¬
mandovi in un efficiente
ingegnere genetico.
Conterrà:
1 Genetics Summary
Page: la storia genetica delle
vostre Creature incluse le
loro mutazioni;
2 Genetics Editor: per
creare genomi totalmente
nuovi oppure cambiare quelli
già esistenti; per aggiustare
problemi genetici, migliorare
le performance delle
Creature, o per fare dei mix
tra Norn e Grendel;
3 Biochemistry: una lista di
tutta la chimica delle vostre
Creature e la spiegazione di
che cosa sono;
4 Export: per creare un
nuovo Genotipo ed esportar¬
lo direttamente nella vostra
Creatura;
5 Advanced Features: per
operazioni avanzate (e per
esperti) sulle mappe dei cro¬
mosomi e sui Genotipi;
6 Documentation: migliaia
di parole che spiegano come
tutto questo funziona in
Creatures!!!
Molto più divertente e
affascinante del povero
Tamagotchi.
Titolo: Theme Hospital
Casa: Bullfrog (Uk)
i /
AVVENIMENTO
Format: Pc Cdrom
Giud:
*** 1/2
A qualcuno devo averlo
già detto: provate a pronun¬
ciare Theme in un autentico
inglese... Verrà fuori un Sim
uguale uguale a quello della
Maxis e dei suoi Sim-qual-
siasicosa. Ecco spiegato per¬
ché la serie dei simulatori a
tema della Bullfrog si chiama
cosi. E dopo Theme Park,
riuscito e stravenduto parco
a tema digitale e interattivo,
ecco a voi questo ospedale
tuttomatto nella migliore tra¬
dizione dell'umorismo anglo¬
sassone. Ma con qualche
dubbio di troppo e alcuni
indiscutibili pregi. Vediamo.
L’annata non è stata delle
migliori per la Bullfrog. Dopo
averci preso con sconsidera¬
ta determinazione per anni e
anni (merito soprattutto di
uno dei maggiori geni del
game design mondiale,
Peter Molineux) la Bullfrog
ha dovuto assorbire una
serie di problemi che hanno
avuto conseguenze non pic¬
cole sui prodotti. Intanto la
fusione con l'Electronic Arts,
fusione mal assorbita e mal
digerita da tutto l'ambiente,
fino alla rottura con
Molineux che se n’è andato
con un mucchio di miliardi e
sostanzialmente sbatac¬
chiando la porta. Peter ha
fondato una sua compagnia
e sono sicuro che ne senti¬
remo parlare presto.
Il risultato di questi scon¬
quassi è stato l'inevitabile
calo di concentrazione e una
serie di delusioni su titoli
molto attesi: Gene Wars ha
molto deluso, Syndicate
Wars più o meno anche, e
soprattutto nessuno ha visto
una serie di titoli attesissimi
come Dungeon's Keeper
(incredibile, molti giornalisti
tra cui il sottoscritto avevano
provato una beta version
avanzatissima... chissà che
fine ha fatto... uno dei due
desaparecidos interattivi più
illustri con Heart of
Darkness di Virgin, addirittu¬
ra esposto all'ECTS di 2 anni
fa!!!).
Così quando è finalmente
giunto dalle mie parti il
Cdrom di Theme Hospital
(anche questo in sublime
ritardo, insieme a Creation di
cui non si sa più nulla...) il
test è cominciato con un
mix di timore e ansia. La
Bullfrog non è una casa qua¬
lunque, ma un bel pezzetto
di storia dei computer-game,
e quindi non può essere trat¬
tata come una software
house qualsivoglia. E allora
vediamo le considerazioni
MCmicrocomputer n. 175 - luglio/agosto 1997
153
gnostici e
terapeutici
sperati e,
dopo aver
ammazzato
un riguarde¬
vole numero
molto altro ancora. A riprova
che la prospettiva isometrica
e la grafica 2D spesso, di
certo in casi come questi,
sono ancora il miglior modo
per visualizzare una simula¬
zione.
di perso-
ne/pazienti, saranno
chiusi (in questo diffe¬
riscono da quei nostri
ospedali di cui sopra
che nonostante ciò
non vengono mai chiu¬
si. .).
Se invece sarete bravi
a sufficienza, la strut¬
tura sanitaria nazionale
vi chiederà di dirigere
un ospedale più gran¬
de, un nosocomio con
sfide maggiori da vin¬
cere. Meccanismo
semplice ed interatti-
Insomma, se pensate che
gestire un ospedale (un
ospedale pazzo e divertente
e pieno di umorismo anglo-
sassone un po' freddo e
cerebrale come piace a
me...) sia il vostro segreto
sogno, allora non vedo come
possiate fare a meno di
Theme Hospital. Al punto
che forse riuscirete perfino a
trovare il modo di capire
come convincere i vostri chi¬
rurghi ad occuparsi dei
pazienti, lo non ci sono riu¬
scito quasi mai
che mi ha suggerito interagi¬
re Theme Hospital.
Dal punto di vista struttu¬
rale, theme Hospital usa
ancora l'impostazione isome¬
trica, tra l'altro inventata da
Bullfrog in Populous, e poi
copiata da migliaia di rpg e
strategy game tra cui lo stes¬
so SimCity 2000 Usando
una interfaccia semplice ed
efficace, gli interattori devo¬
no creare un ospedale che
sia in grado di resistere ad
ondate di pazienti ricoverati a
causa di bizzarri problemi ali¬
mentari. Un ospedale ben
costruito più o meno avrà:
strumenti di diagnosi raggi
X, scanner e cardiogrammi:
sale operatorie e tutti i far¬
maci necessari; area ortope¬
dica e trattamenti per le frat¬
ture, etc. etc. E naturalmen¬
te tutto il personale relativo.
I cattivi ospedali (la descri¬
zione somiglia in modo stu¬
pefacente ad alcuni ospedali
nostrani, tanto che da noi, in
certi siti, quasi non ci sareb¬
be nulla da ridere . ) non
saranno in grado per defi¬
cienza di strutture e di perso¬
nale di ottenere i risultati dia¬
vo assai.
I miei dubbi su Theme
Hospital però cominciano
con il day by day che deve
portarvi a vincere le sfide e a
raggiungere i vostri obiettivi
di arguti e bravi direttori sani¬
tari: tenere il vostro staff
motivato, i pazienti tranquilli,
l'ospedale in ordine e gestire
le emergenze è più o meno
quello che dovete fare. E
spesso è semplicissimo e si
tratta solo di rispondere alle
richieste in modo affermati¬
vo. Quando invece la cosa si
fa complicata le routine di Al,
di intelligenza artificiale, non
sempre rispondono in modo
convincente, tanto che sem¬
bra a volte impossibile riusci¬
re a mettere le cose nel giu¬
sto modo per avanzare nel
gioco. E questo nonostante
che mi sia dato da fare non
poco per settare parametri e
aggiustare le apposite bar in
modo da tarare al meglio i
meccanismi strategici.
Quello che invece è
senz'altro straordinario è
tutto il visual e l'audio di
Theme Hospital: la grafica è
nitida, scorrevole, precisa,
dettagliata, divertente e
i /
Titolo: Need for Speed 2
Casa: Electronic Arts (Usa)
Format: Pc Cdrom
Giud:
Need for Speed è stato un
grande successo dell’Elec-
tronic Arts nelle ultime sta¬
gioni. Questo game ha radici
molto lontane, e deriva dal
mitico Test Drive 2 di
Distinctive Software/Ac-
colade, pubblicato per
l'Amiga verso la fine degli
anni Ottanta. La Distmctive
software (canadese) diventò
poi, negli anni Novanta, la Ea
Sports, e a quel momento
segue tutte le produzioni
sportive dell'EA, comprese le
leggendarie simulazioni di
Hockey (il loro prodotto
migliore, un vero capolavo¬
ro!). Basket e Calcio
L'idea di un game di corse
che vi permetta di avere, al
volante simulato, repliche di
qualità delle dream car piu
famose e inarrivabili del
panorama automob-*ilistico
mondiale, è un'idea com¬
prensibilmente molto buona.
La gente ha voglia di simula¬
re soprattutto due cose. 1 -
Quello che non esiste, ma è
interessante: 2 - Quello che
esiste, ma non tutti possono
avere (a questa seconda
categoria appartiene Need
for Speed 2 con le sue
Ferrari).
A parte questa considera¬
zione, poter correre senza
pencoli e senza costi, in giro
per straordinarie strade, forse
poco credibili, ma assai ecci¬
tanti. crea un'atmosfera di
eccitazione e divertimento,
che deve essere assoluta-
mente provata, specialmente
nella buonissima versione a
due giocatori umani, dove
l'eccessiva bravura dell'av¬
versario computerizzato non
incide e non demoralizza
Need for Speed 2 migliora
di parecchio le performance
del suo predecessore: 50%
di dettaglio grafico in piu
(anche se a prezzo, ovvia¬
mente, di una configurazione
più pretenziosa. Pentium 166
e Windows 95) e texture più
definite e realistiche. E toglie
alcuni degli elementi di Need
for Speed di derivazione Test
Drive 2 e molto divertenti e
in grado di aggiungere gioca-
bilità: niente più poliziotto e
uso del radar detector
(dev'essere successo per via
di una qualche campagna
moralizzatrice...) e fine delle
strade lineari con i check-
pomt: adesso si corre solo su
circuiti (anche questo, imma¬
gino, per evitare che i ragazzi
credano che le strade siano
piste, ma dubito che anche
prima lo credessero...).
Ci sono due modi di gioco
arcade e simulation. preferi¬
sco la versione arcade anche
perché mi pare che la simula¬
tion non aggiunga molto e
privi di una certa guidabilità le
auto, nonostante che sia
154
MCmicrocomputer n. 175 - luglio/agosto 1997
molto sensibile, e realistica,
la differente varietà di perfor¬
mance delle diverse auto e lo
spettacolare suono dei vari
motori.
Direi che però Need for
Speed 2 decolla se giocato in
network con altri amici. In
questo caso la qualità grafica
(eccellente), e la varietà dei
circuiti, può essere gustata
fino in fondo e la simulazione
può essere resa migliore
dalla possibilità di fare espe¬
rienza diretta e agonistica di
tutte le enormi possibilità di
questo game. Senza lo scor¬
no di un avversario informati¬
co troppo bravo e frustrante.
Giusto per chiudere: ho
scoperto che se scrivete
"hollywood" nell'area track
potete correre su un circuito
segreto. Un'idea carina da
vecchi videogame arcade
Ci risiamo. Intanto vorrei
comunicare a tutti quelli che
hanno scritto a MC ed alla
mia mailbox per indurmi a
reintrodurre la Top 100 di
Internet che la cosa ha fun¬
zionato: dal prossimo numero
torna la chart in versione
ridotta, solo i primi 10. e con
il mio solito commento che
tocca ogni mese temi nuovi e
vi ragguaglia sul resto delle
posizioni che non vedete più.
Scrivermi e interagire con me
funziona sempre.
Questo mese speravo di
potervi già dire dell’attesissi¬
mo E3 di Atlanta, ma non è
assolutamente possibile visto
che si tiene dal 18 al 21 giu¬
gno e i tempi di chiusura di
questo numero estivo di MC
impongono date precise.
Facciamo allora che vi parlerò
delle novità più attese all'E3
stesso e nel numero di set¬
tembre avrete un vero repor¬
tage dal vostro agente digita¬
le ad Atlanta.
Cominciamo.
Per partire che cosa di
meglio del nuovo attesissimo
tìtolo di Sid Meier (per inciso
ha fondato anche lui una
nuova company, secondo la
moda assai diffusa ormai fra
tutti gli autori di successo...):
Gettysburg. Il geniale desi¬
gner di Civilization e Railroad
Tycoon ritorna dopo 6 anni
con uno strategy game sulla
guerra civile americana, un
tema che continua ad appas¬
sionare milioni di statunitensi
e che si presta quant’altn mai
alla simulazione/wargame Lo
vedremo appunto all’E3 per la
prima volta insieme a molte
altre novità che stanno met¬
tendo in tensione gli appas¬
sionati di tutto il pianeta.
Altri titoli presentati all’E3
sono i sei game della
Dreamworks di Spielberg che
finora non ha saputo confer¬
mare il successo del regista
americano anche nell'agone
multimediale. Uno di questi
titoli, in particolare, avrà le luci
dei riflettori addosso: The
Lost World, ovviamente trat¬
to dal megafilm di Steven che
ha strapazzato i soliti record
di incasso. Che noia. Altri tito¬
li sono: Chasm, The Shadow
Zone e Outlaw Racers.
Un nuovo gioco dei
Simpson forse non è propria¬
mente una notizia visto che la
famigliola inquinata di
Springfield, Pennsylvania
(credo), ha già avuto un muc¬
chio dì (scadenti) game in
tutte le versioni e per tutti i
formali. Ma pare che stavolta
ci stiano lavorando gli autori
stessi del cartoon... Non che
questo garantisca alcunché: i
flop più micidiali di tutti i
tempi si sono avuti quando la
gente del cinema e del carto¬
ne animato si è messa in
testa di darsi all'interattività
Apprezzo molto di più la posi¬
zione del mio amico Antonio
Serra, il creatore di Nathan
Never: "Quando il fumetto
sarà morto farò qualcos'altro,
ma che c'entro io con i video¬
game?!".
La 7th Level ha messo
assieme un altro trimestre
disastroso con perdite da
capogiro. Peccato per almeno
due Buoni motivi: il primo è
che ho avuto l'infelicissima
idea di acquistare alcune loro
azioni a 3,75 dollari (adesso
sono a 1,80 con una bella
perdita del 50% in 4 mesi!!!,
sìgh): il secondo è che la 7th
Level è piena di talento e ha
realizzato alcuni game di
Disney Interactive molto belli¬
ni. Adesso il suo destino è
appeso al buon esito di due
titoli che presenterà all'E3:
Dominion e Return to
MCmicrocomputer n. 174 - giugno 1997
155
Krondor, il seguito di Betrayal
at Krondor, un cult game
ancora in classifica nella Top
100 di Internet dopo 6 o 7
anni dalla sua uscita
L'Activision ha appena
annunciato, anche in questo
caso vedremo all'E3 di cosa
si tratta esattamente, l'uscita
della nuova simulazione 3d
dedicata a Pittali: Beyond thè
Jungle Un personaggio,
Pittali, leggendario nella storia
dei videogame e un po'
anche lo stendardo della
Activision stessa, visto che è
stato il primo game a dare il
successo alla casa americana
nel lontanissimo 1982, dise¬
gnato da David Crane, autore
anche di Little Computer
People, e, dopo Nolan
Bushnell, uno dei pionieri fon¬
damentali della storia dei
videogame,
E veniamo alla novità forse
più attesa in assoluto al
nuovo E3 di Atlanta: SimCity
3000! Giurando che sarà
sugli scaffali dei negozi a
Natale, la Maxis ha annuncia¬
to la terza versione del suo
gioco più celebre che è
anche uno dei game più ven¬
duti e famosi dì tutta la storia
dei videogiochi, avendo rag¬
giunto da tempo i 5.000,000
di copie
Uscito la prima volta nel
1989 (facendo una fatica boia
a convincere la Broderbund, il
primo editore, che la gente
avrebbe avuto voglia di simu¬
lare di essere un sindaco. .),
SimCity diventò molto rapida¬
mente un cult mondiale, fino
ad essere stato anche il
primo videogioco non
Nintendo ad essere inserito
nella confezione del Nintendo
a 16 bit.
Nel 1993 è uscito SimCity
2000 con altrettanto succes¬
so e con moltissime innova¬
zioni rispetto all'originale.
Come i suoi predecessori,
SimCity 3000 darò ai giocatori
la possibilità di coslruire,
governare e sorvegliare città
virtuali. Le novità annunciate
sono tante e molte, corretta-
mente, hanno a che vedere
con il visual e l'audio della
simulazione La Maxis annun¬
cia un enorme incremento
del realismo di scala con
l'uso di grafica 3d ad alta defi¬
nizione Il gioco offrirà ai
nuovi sindaci (nuovi e vecchi)
molte altre prospettive per
vedere le proprie creazioni:
dal livello stradale fino a "voli
d'uccello" a 50.000 piedi
d'altezza. I sindaci avranno
poi un mucchio di nuove pos¬
sibilità di feedback spiando
(temibile) i cittadini simulati
nei loro affari (chissà se la
nostra legge sulla privacy lo
consentirebbe...).
I giocatori potranno anche
innescare mini-simulatori che
daranno risultati e provoche¬
ranno effetti all'interno degli
edifici da noi costruitil primi
due SimCity sono stati tradot¬
ti in più di dodici lingue e por¬
tati su moltissime piattafor¬
me (sono nati su Mac): e per
la stessa Maxis l'uscita di
SimCity 3000 arriva in un
momento che comincia a
farsi critico, visto che la
società e andata per la prima
volta in perdita dopo anni di
utili. La qualità e di conse¬
guenza le vendite di questo
nuovo SimCity sono dunque
vitali per la compagnia ameri¬
cana e per il suo futuro.
E adesso una raffica di
notizie in breve:
E' uscito WipeOut 2097, il
seguito di uno dei maggiori
successi di Playstation dalla
Psygnosis, molto meno
apprezzato su Pc. Qui le
macchine sembrano ancora
più veloci e più strane che
nella prima puntata.
Chasm v2.10 è uno dei
seguiti più attesi di Quake,
comprende una opzione per
usare il mouse per guardarsi
in giro e un livello nuovo. Va
a ruba nel downloading dalia
Rete.
Front Page Sports:
Baseball Pro '98 e X-Wing
vs. TIE Fighter vi .1 patch,
sono appena stati resi dispo¬
nibili. Il primo farà la gioia dei
pochi appassionati italiani del
baseball. La patch della
Lucas invece vi servirà a
gestire meglio il vostro
network, che altrimenti
aveva qualche problemino di
troppo.
A proposito di patch e di
Lucas, la casa di San
Francisco ne ha resa disponi¬
bile un'altra per Outlaws, la
1.1. Serve, a supportare la
scheda acceleratrice 3D fx.
Ed ecco un altro bel muc-
chietto di interessanti nuove
uscite in dirittura d'arrivo:La
Sierra, dopo moltissimi anni,
rilascia Betrayal in Antara,
quello che dovrebbe essere
considerato il seguito di
Betrayal at Krondor.
SubSpace vi .25 è uno
sparatutto che dovrebbe fare
un certo effetto giocato in
Rete.
Moto Racer GP è un enne¬
simo tentativo di realizzare
finalmente un simulatore di
moto decente. Nessuno c'è
mai riuscito finora.
Extreme Tactics è un
ennesimo (la fila si fa davve¬
ro senza fine ormai) knockoff
come lo chiamano gli ameri¬
cani (un clone) di Red Alert e
di Warcraft 2 Ma gli svilup¬
patori che lo stanno realiz¬
zando giurano che sarà qual¬
cosa di differente Già senti¬
to dire.
NetStorm, tìell'Activision,
ha più o meno lo stesso pro¬
blema. Dimostrare al mondo
degli appassionati di non
essere un ennesimo realtime
strategy come i grandi suc¬
cessi di Westwood e
Blizzard. Ci riuscirà?
Vedremo
Die by thè Sword è un ine¬
dito combattimento (molto
splatter e cannibale) tra
spada e spada con elementi
alla Quake e altri tratti dai
fighting game più famosi.
Avrà successo?
Golgotha, un titolo assai
evocativo dai produttori di
Abuse, ma a parte il titolo,
appunto, non se ne sa anco¬
ra nulla. Prendete nota.
Faery Tale Adventure II:
Halls of thè Dead: dopo 8
anni (e chi se lo aspettava
più...) ritorna un grande
game dell'Amiga, uno dei
primi e più moderni rpg fan-
tasy, un game che ha non
poco influenzato Diablo e
Warcraft. Sono proprio ansio¬
so di vedere cosa avranno
combinato.
Fleroes of Might & Magic
Il The Price of Loyalty, è il
nuovo expansion pack per
Heroes II che continua ad
avere un grande successo.
Questo kit funziona molto
bene almeno in una cosa,
diversifica e rende più gioca¬
gli le 24 missioni contenute
in Fleroes II.
Norse By Norsewest: un
titolo assai colto (cita il famo¬
so film di Hitchcock Intrigo
Internazionale .) per presen¬
tare la seconda puntata di
Lost Vikings, uno dei
platform di maggior succes¬
so sul Pc. Una boccata di
vecchi tempi nel mondo
assai complicato dei videoga¬
me dì fine millennio.
Star Trek Generations il
nuovo, davvero ennesimo,
titolo tratto dalla infinita saga
di Star Trek conferma ancora
una volta che, per quanto ci
si provino disperatamente e
in diverse case anche di una
certa fama, nessuno è anco¬
ra riuscito a realizzare un
grande game su Star Trek
Ève, la seconda avventura
di Peter Gabriel nel mondo
del multimedia, viene fatta
passare per un adventure
game., a me sembra piu che
altro una trasmissione tv con
scarse interazioni e assai
analogiche. Tristezza I can¬
tanti dovrebbero cantare.
Settlers II Gold Edition. Per
quelli di voi che non hanno
mai giocato con questo gran¬
de game della tedesca Blue
Byte, potrei dire che si tratta
di un mix di SimCity e
Civilization (come dicono gli
amici di Gamespot) Ma
forse è anche di più è la via
europea al wargame rpg.
Meridian 59: Vale of
Sorrow, è la prima espansio¬
ne al role playing game della
3DO Meridian 59. Sembra
proprio che la casa america¬
na, dopo il fallimento dell'e¬
sperimento 3DO console,
stia concentrandosi assai
bene sugli rpg Internet com¬
patibili. Con successo e
determinazione
Callahan's Crosstime
Saloon: un game che è una
chiara citazione della mitica
taverna galattica di Star
Wars. Molto interessante
E per finire, Sentient: la
cosa più divertente e simu¬
lante di questo game è che
riesce (mi ricorda un vecchio
game di Mindscape per
l'Amiga che dava le stesse
sensazioni...) a farti sentire
davvero a bordo di una space
station Coinvolgente.
Vs. Francesco Cariò
Kg
156
MCmicrocomputer n. 175 - luglio/agosto 1997
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L
di Corrado Giustozzi
Scacchi: cosa succederà adesso?
Qualche anno fa, intervistando il grande scacchista Nigel Short,
gli chiesi cosa sarebbe successo quando un computer avrebbe
infine battuto il campione del mondo in un torneo regolamentare.
Flemmatico, da bravo inglese, mi rispose: “Non succederà
assolutamente nulla di speciale: semplicemente si impedirà
ai computer di partecipare ai tornei umani, cosi come oggi si
impedisce ad un concorrente in motocicletta di partecipare alla
gara dei cento metri piani”. Ebbene, questo momento è infine
giunto e una macchina ha battuto il grande Garry Kasparov.
Davvero non è cambiato nulla?
Oppure il gioco degli scacchi non è
più come prima?
Era dai tempi del famoso "Turco" del
barone von Kempelen che ci si pensa¬
va. che ci si poneva il problema. Ma
per lungo tempo inutilmente. Il secolo
degli automi lasciò il posto a quello
della meccanica industriale e poi a
quello dell'elettricità e dell'elettronica,
dal quale usci il computer. Neanche
dieci anni dopo la sua invenzione un
giovane ingegnere americano, Claude
Shannon, presentò al congresso
annuale della IEEE (Institute of Electric
and Electronic Engineers) una memoria
su "come programmare un computer
per il gioco degli scacchi". Siamo nel
1949, ed il segreto militare sui compu¬
ter era stato sollevato da poco più di un
paio d'anni, Quasi ci siamo: ciò che per
due secoli non si era potuto realizzare
con le tecnologie disponibili diventa ora
possibi¬
le. Per la
prima
volta
nella sto¬
ria si intravede la possibilità reale, con¬
creta. di costruire una macchina in
grado di giocare a scacchi.
Oggi, meno di cinquant'anni dopo,
un computer erede spirituale di quello
di Shannon ha vinto seppur di misura
su di un uomo che, pur non essendo
tecnicamente il campione del mondo,
lo è moralmente (e lo è comunque
stato in passato) ed inoltre viene consi¬
derato all'unanimità il più forte giocato¬
re di tutti i tempi.
In questi cinquant'anni il dibattito è
stato sempre vivo, assumendo a volte
toni addirittura polemici: "può un
oggetto meccanico", ci si chiedeva,
"giocare e vincere contro un campione
umano in un gioco di intelligenza ?" La
domanda non è direttamente equiva¬
lente all'altra "possono le macchine
pensare ?" che diede spunto a Turing
per la sua famosa riflessione pubblicata
tra l'altro l'anno dopo la memoria di
Shannon, ma per l'uomo della strada è
difficile vedere la differenza. Se un
computer dimostra di poter vincere
contro un campione di scacchi, delle
due l'una: o per giocare a scacchi non
serve intelligenza, o il computer è una
creatura intelligente. Dilemma cornuto
158
MCmicrocomputer n. 175 - lugllo/agosto 1997
Ititeli igiochi
Deep Blue in questa
immagine molto sugge¬
stiva sembra mostra¬
re i muscoli, per slog¬
giare la sua forza bruta
che ha avuto la meglio
su Carry Kasparov
che, formulato cosi nella sua sconcer¬
tante immediatezza, lascia comunque
con un certo amaro in bocca perché
nessuna delle alternative è del tutto
soddisfacente per la nostra "umanità".
La prima volta del
computer
Comunque oramai è fatta: un com¬
puter ha effettivamente battuto il cam-
Cronaca di un successo
Il campione del mondo Garry Kasparov ha perso con Deep
Blue nel match di rivincita di quell'incontro di cui avevamo già
parlato su queste pagine e che lo aveva visto vittorioso un
anno fa. Si tratta di un fenomeno eclatante che ha lasciato stu¬
piti e perplessi molti di noi, come scacchisti e, più generalmen¬
te, come uomini Che significato si può dare a questo risulta¬
to? Molto dipende dalla qualità delle emozioni che possono
collegarsi ad un evento del genere; emozioni indubbiamente
complesse, di stupore, perplessità, alienità, forse rabbia per
qualcuno o qualcosa che discende da noi ma è diverso da noi
e che mette in pericolo la sovranità "mentale " della nostra
specie: quelle qualità particolari che ci distinguevano da tutto il
resto del creato.
Verrebbe immediatamente la tentazione di cacciare dal
nostro Eden e dal profondo azzurro del suo nome la nuova
creatura ma, considerando che secondo alcuni qualcosa del
Kasparov-Deep Blue (1-0)
Rematch (1) 1997
1.Cf3 d5 2.g3 Ag4 3,b3 Cd7 4.Ab2 e6 5.Ag2 Cgf6 6.0-0
c6 7.d3 Ad6 8.Cbd2 0-0 9.h3 Ah5 10.e3 h6 11.Del Da5
12.a3 Ac7 13.Ch4 diagramma ... g5 14.Chf3 e5 15.e4 Tfe8
16.Ch2 Db6 17.Del a5 18.Te1 Ad6 19.Cdf1 dxe4 20.dxe4
Ac5 21 Ce3 Tad8 22.Chf1 g4 23.hxg4 Cxg4 24.f3 Cxe3
25.Cxe3 Ae7 26.Rh1 Ag5 27.Te2 a4 28.b4 f5 29.exf5 e4
30.f4 Axe2 31.fxg5 Ce5 32.g6 Af3 33.Ac3 Db5 34,Df1
Dxfl + 35.Txf1 h5 36.Rg1 Rf8 37.Ah3 b5 38.Rf2 Rg7 39.g4
Rh6 40.Tg1 hxg4 41.Axg4 Axg4 42.Cxg4+ Cxg4+ 43.Txg4
Td5 44.f6 Tdl 45.g7 1-0
Ritengo che questa partita, con tutte le sue imperfezioni,
sia un piccolo gioiello di Kasparov; una partita giocata con
molto stile in cui è abbastanza evidente, per il "cattivo
gusto posizionale" esibito, che il nero è una macchina.
Alcune mosse di Deep Blue come la numero 13 hanno
suscitato espressioni del tipo: "questo è orribile da un
punto di vista umano" (John Nunn) oppure "dopo questa
mossa la partita è strategicamente persa" (Yasser
Seirawan). Ciò che accade comunque non è poi cosi insoli-
dì Carlo D'Amore
genere è accaduto anche a noi, sarebbe forse il caso di tentare
dì capire un po' meglio che cosa è successo per poter, magari
un giorno, restituire a lui o a chissà chi altro un posto nel
luogo, ora già un po' meno ideale, che ha visto sviluppare la
nostra umanità.
Quando Corrado mi invitò a commentare il precedente
match tra Kasparov e Deep Blue, nell'ambito di un tentativo di
rappresentazione molto antropomorfizzato dell'intelligenza arti¬
ficiale, proponemmo un ipotetico test di Turing adattato agli
scacchi concludendo che in ben quattro occasioni su sei non
sarebbe stato facile capire chi era l'uomo e chi la macchina tra i
due contendenti. Proveremo anche ora, per iniziare, a dare un
rapido sguardo alle partite di quest'anno secondo lo stesso
metodo. Per superare una prospettiva strettamente personale,
seguirò anche i commenti e le osservazioni fatte da alcuni auto¬
revoli giocatori di scacchi che hanno commentato il match.
to e, sempre con
le parole del Gran
Maestro Nunn,
possiamo ricorda¬
re che "tutti colo¬
ro che hanno gio¬
cato contro un
computer cono¬
scono lo scenario:
si ottiene una
posizione strate¬
gicamente vinta,
il computer fa dei
tentativi tattici
disperati; si fa
qualche impreci¬
sione e improvvi¬
samente la mac¬
china è in vantag¬
gio...". Tuttavia le imprecisioni che Kasparov fa (24. f3 per
esempio) gli consentono in questo caso di mantenere
egualmente un vantaggio decisivo.
Esito del test di Turing totalmente negativo.
liiì li
11 %
1
1
w
m & m&m m’K
m èm
Mr-y,/
WS#.
MCmicrocomputer n, 175 - luglio/agosto 1997
159
Intelligiochi
pione del mondo di scacchi in un tor¬
neo con tempi regolamentari.
Qualcosa è dunque cambiato una volta
per tutte. L'unico precedente sinora
verificatosi era quello del Back-
gammon quando nel 1979 il campione
del mondo in carica, l'italiano Luigi
Villa, fu battuto da un computer; ma
trattandosi di un gioco in cui entrano
pesantemente fattori casuali l'impatto
sia emotivo sia scientifico dell'episodio
non fu di grande rilevanza. Nel caso
degli scacchi, dove invece non vi sono
elementi casuali o fattori incogniti, le
cose stanno diversamente: si tratta di
un gioco visto generalmente come
"scontro di cervelli", e l'idea che una
delle due menti in gioco sia artificiale
può disturbare qualcuno.
La domanda più interessante a que¬
sto punto diventa un'altra: come gioca
un computer? Ossia: fermo restando
Il Settimo Torneo di Crobots di MC
Sono aperte dallo scorso mese di giugno le iscrizioni all'ormai tradizionale Torneo di
Crobots di MCmicrocomputer, giunto quest'anno alla settima edizione.
Credo che oramai tutti sappiate cos'è Crobots, il gioco di strategia nel quale si fanno
combattere dei 'robot' preventivamente programmati in un subset del C di Kermghan
e Ritchie. Chi non lo conoscesse è caldamente invitato a leggersi i fascicoli di MC
dove in passato mi sono occupato di Crobots: chi avesse accesso ad Internet può tro¬
vare on-line sia gli articoli sia il file CROBOTS.ZIP nel sito che Intelligiochi On The Web
dedica a Crobots alla URL http://www mcìinK.!tynymcm,lintellÌQ/crobots/ .
Il Torneo si svolgerà verso la metà del prossimo mese di ottobre ed i risultati saranno
presentati sulla puntata di Intelligiochi di dicembre. Le iscrizioni sono aperte dal primo
giugno e resteranno aperte fino al trenta settembre. Il vincitore otterrà come premio a
sua scelta un abbonamento annuale a MCmicrocomputer o due mesi di abbonamento
omaggio ad MC-link.
Le regole di svolgimento del Torneo sono le medesime applicate nelle precedenti edi¬
zioni. Anche le regole di partecipazione sono le solite, che comunque ripeto qui di
seguito a beneficio di tutti:
(1 ) I robot devono pervenire in redazione entro e non oltre il 30 settembre 1997
(2) Ogni concorrente può inviare al massimo due robot, e deve indicare quale dei due
preferisce veder combattere nel caso si rendesse necessario limitare i combattimenti
ad un solo robot per concorrente.
(31 Ogni robot deve essere accompagnato da una breve scheda descrittiva che ne
chiarisca strategia e tanica, illustrando gli aspetti salienti del suo comportamento.
(41 II sorgente di ogni robot deve essere ben commentato, e deve comprendere in
Deep Blue - Kasparov (1-0)
Rematch (2) 1997
1 e4 e5 2.Cf3 Cc6 3.Ab5 a6 4,Aa4 Cf6 5.0-0 Ae7 6.Te1 b5
7.Ab3 d6 8,c3 0-0 9.h3 h6 10.d4 Te8 11.Cbd2 Af8 12.Cf1
Ad7 13.Cg3 Ca5 14,Ac2 c5 15.b3 Cc6 16.d5 Ce7 17.Ae3
Cg6 18.Dd2 Ch7 19. a4 Ch4 20.Cxh4 Dxh4 21.De2 Dd8
22.b4 Dc7 23.Tec1 c4 24.Ta3 Tec8 25.Tca1 Dd8 26 f4 Cf6
27.fxe5 dxe5 28.Df1 Ce8 29.Df2 Cd6 30.Ab6 De8 31.T3a2
Ae7 32.Ac5 Af8 33.Cf5 Axf5 34.exf5 f6 35.Axd6 Axd6
36.axb5 axb5 37.Ae4 Txa2 38.Dxa2 Dd7 39.Da7 Tc7
40.Db6 Tb7 41 .Ta8+ Rf7 42,Da6 Dc7 43.Dc6 Db6+ 44,Rf1
Tb8 45.Ta6 1-0 diagramma
1
ibi m i
i i&mu
a i
! &
Il GM (Gran
Maestro) Vasser
Seirawan, com¬
mentando questa
partita dice che le
parti appaiono
invertite e a Deep
Blue, acclamato
da alcuni per il
suo "stile uma¬
no", si comple-
menta Kasparov
che, a forza di
adattare il suo
gioco alla macchi¬
na, in certi mo¬
menti sembra ■'//,
commettere erro- y
ri del tipo di quelli
che le macchine commettono, ripetendo alcune mosse in
modo insignificante (31 ... Ae7 ... 32 ... Af8). In questa
partita Deep Blue sembra avere "studiato" a lungo le idee
della cosiddetta "partita spagnola" applicando molti dei
principi strategici del caso fino alla "doppia apertura di
fronte" (come nota John Nunn). La sua "umanità" giunge
alle estreme conseguenze quando alla 44ma mossa fa un
errore incredibile che avrebbe forse consentito a Kasparov
(se egli non avesse inspiegabilmente abbandonato) di
&
pareggiare l'incontro giocando 45 ... De3 e quindi, dopo la
cattura dell'alfiere nero, 46 ... Te8 con minacce di scacco
perpetuo. Inoltre Deep Blue in alcune occasioni evita
varianti che guadagnano materiale ma lasciano controgio¬
co all'avversario (per esempio non gioca Db6 alla 36ma
mossa) mostrando che i computer che giocano a scacchi
stanno superando il loro periodo materialista incamminan¬
dosi verso i sentieri dello spirito. . o forse semplicemente
analizzando con maggiore profondità.
Esito del test di Turing totalmente positivo.
Kasparov - Deep Blue (1/2-1/2)
Rematch (3) 1997
1 ,d3 e5 2.Cf3 Cc6 3.c4 Cf6 4.a3 d6 5.Cc3 Ae7 6.g3 0-0
7.Ag2 Ae6 8.0-0 Dd7 9.Cg5 Af5 10.e4 Ag4 11 f3 Ah5
12.Ch3 Cd4 13.Cf2 h6 14,Ae3 c5 15.b4 b6 16.Tb1 Rh8
17.Tb2 a6 18.bxc5 bxc5 19.Ah3 Dc7 20.Ag4 Ag6 21 f4 exf4
22.gxf4 Da5 23.Ad2 Dxa3 24.Ta2 Db3 25.f5 Dxdl 26.Axd1
Ah7 27.Ch3 Tfb8 28.Cf4 Ad8 29.Cfd5 Cc6 30.Af4 Ce5
31,Aa4 Cxd5 32.Cxd5 a5 33.Ab5 Ta7 diagramma 34 Rg2
g5 35.Axe5+ dxe5 36.f6 Ag6 37.h4 gxh4 38 Rh3 Rg8
39. Rxh4 Rh7
40. Rg4 Ac7
41. Cxc7 Txc7
42. Txa5 Td8 43.Tf3
Rh8 44.Rh4 Rg8
45.Ta3 Rh8 46.Ta6
Rh7 47.Ta3 Rh8
48.Ta6 Patta
Secondo '-ÉL Zs
I ± *
E ili
m i
Seirawan questa è
una di quelle parti-
te in cui possiamo
vedere un compu¬
ter che gioca "be¬
ne come un com¬
puter": infatti
Deep Blue acquisi¬
sce un vantaggio
160
MCmicrocomputer n, 175 - luglio/agosto 1997
Intelligiochi
testa un commento riportante i dati anagrafici dell'autore, compreso un recapito telefonico
o di e-mail.
(5) I robot e le schede devono essere necessariamente registrati su file in formato ASCII
puro (non usate word processor!), eventualmente raggruppati in un archivio compresso
con PKZIP o in un formato compatibile (non usate altri compressori!),
(6) Il file o i file devono essere inviati alla mia attenzione presso la redazione di
MCmicrocomputer in uno dei seguenti due modi:
- per posta ordinaria: in questo caso il supporto magnetico utilizzato deve essere necessa¬
riamente un floppy da 3,5" registrato in formato compatibile MS-DOS.
- tramite Internet: in questo caso il file compr esso deve essere inviato per posta elettroni¬
ca come attachment MIME all'indirizzo e-mail lcTgiustozzi@mclink.il
Attenzione: i robot che non rispettino anche una di queste condizioni verranno automatica-
mente esclusi dalla partecipazione al Torneo.
Ultima cosa importante: partecipando al Torneo, ciascun autore accetta implicitamente
che il suo robot e/o la documentazione che l'accompagna (compresi i propri dati anagrafi¬
ci) vengano liberamente distribuiti nel pubblico dominio, anche all'estero, sia tramite
MCmicrocomputer sia tramite MC-link o Internet, a beneficio di tutti gli altri appassionati
di Crobots.
Anche quest'anno inoltre si potrà seguire l'andamento del Torneo in diretta su Internet
grazie ad alcune speciali pagine che, mediante un collegamento dinamico con il computer
ospite, riporteranno in tempo reale la cronaca e gli aggiornamenti intermedi dei vari incon¬
tri durante il loro stesso svolgimento Per maggiori informazioni collegatevi alla URL dei
Tornei di Crobots indicata in precedenza. C.G.
che basta aumentare la potenza di cal¬
colo dei computer per renderli giocato¬
ri più potenti, che qualità di gioco
hanno? Guardandolo si riconosce che
è stato fatto da macchine, le quali non
posseggono quelle caratteristiche
comunemente associate al gioco
umano quali l'immaginazione e la crea¬
tività? Oppure ad un gioco forte si
accompagna necessariamente uno
stile più evoluto?
Chi segue da più tempo queste pagi¬
ne sa che tali domande ricorrono sem¬
pre quando mi occupo di scacchi, e il
progresso dei giocatori artificiali non ha
fatto altro che renderle sempre più
attuali. Insomma: il gioco di Deep Blue
è solo forte o è anche bello? E' simile
o dissimile da quello di un uomo?
Possiede uno stile, un'unità interna,
una qualità estetica, o è solo un'accoz¬
zaglia di mosse tattiche?
materiale a scapito di uno svantaggio posizionale che però
non è sufficiente a Kasparov per vincere. In effetti sembra
che alla sgradevolezza che la posizione del nero offre ad
un occhio umano, e che possiamo osservare per esempio
prima della 34ma mossa, non corrisponda in effetti uno
svantaggio cosi assoluto, come anche il risultato finale
potrebbe indicare.
Esito del test di Turing tendenzialmente negativo.
ne apparentemente più limitata e materialista delle cose. I
due sistemi alla fine mostrano equivalersi: le loro imperfe¬
zioni ed i loro pregi sembrano compensarsi vicendevolmen¬
te.
Esito del test di Turing tendenzialmente negativo.
Kasparov - Deep Blue (1/2-1 /2)
Rematch (5) 1997
Deep Blue - Kasparov (1/2-1 12)
Rematch (4) 1997
1 ,e4 c6 2.d4 d6 3.Cf3 Cf6 4.Cc3 Ag4 5.h3 Ah5 6.Ad3 e6
7,De2 d5 8.Ag5 Ae7 9,e5 Cfd7 10.Axe7 Dxe7 11.g4 Ag6
12 Axg6 hxg6 13.h4 Ca6 14.0-0-0 0-0-0 15.Tdg1 Cc7
16.Rbl f6 17.exf6 Dxf6 18.Tg3 Tde8 19,Te1 Thf8 20.Cd1
e5 21.dxe5 Df4 22.a3 Ce6 diagramma 23.Cc3 Cdc5
24.b4 Cd7 25.Dd3 Df7 26.b5 Cdc5 27.De3 Df4 28.bxc6
bxc6 29.Td1 Rc7 30.Rai Dxe3 31.fxe3 Tf7 32.Th3 Tef8
33.Cd4 Tf2 34.Tb1 Tg2 35 Cce2 Txg4 36.Cxe6+ Cxe6
37 Cd4 Cxd4 38.exd4 Txd4 39,Tg1 Tc4 40 Txg6 Txc2
41 Txg7+ Rb6 42.Tb3+ Rc5 43.Txa7 Tf 1 -r- 44.Tb1 Tff2
45. Tb4 Tel+
46. Tb1 Tcc2
47 Tb4 Tel+
48. Tb1 Txbl +
49. Rxb1 Te2
50. Te7 Th2
51 .Th7 Rc4
52.Tc7 c5 53.e6
Txh4 54.e7 Te4
55.a4 Rb3 56.Rc1
Patta
Anche qui,
come nella partita
precedente, una
battaglia tra due
stili; bellezza e
stile posizionale
contro una visio-
11 *
1 %
18
1
1
W & A
A A IP
mè9M
m
1.Cf3 d5 2.g3 Ag4 3.Ag2 Cd7 4.h3 Axf3 5.Axf3 c6 6.d3
e6 7.e4 Ce5 8.Ag2 dxe4 9.Axe4 Cf6 10.Ag2 Ab4+ 11.Cd2
diagramma h5 12.De2 Dc7 13.c3 Ae7 14.d4 Cg6 15.h4
e5 16.Cf3 exd4 17.Cxd4 0-0-0 18.Ag5 Cg4 19.0-0-0 The8
20 Dc2 Rb8 21.Rbl Axg5 22.hxg5 C6e5 23.The1 c5 24.Cf3
Txdl + 25.Txd1 Cc4 26.Da4 Td8 27.Te1 Cb6 28.Dc2 Dd6
29 c4 Dg6 30 Dxg6 fxg6 31.b3 Cxf2 32.Te6 Rc7 33.Txg6
Td7 34.Ch4 Cc8 35.Ad5 Cd6 36.Te6 Cb5 37.cxb5 Txd5
38 Tg6 Td7 39.Cf5 Ce4 40.Cxg7 Td1+ 41.Rc2 Td2+ 42.Rei
Txa2 43.Cxh5 Cd2 44 Cf4 Cxb3+ 45.Rb1 Td2 46.Te6 c4
47 Te3 Rb6 48.g6 Rxb5 49,g7 Rb4 Patta
Una partita molto equilibrata e umanamente piena di
imperfezioni diffu¬
se lungo il suo
corso.
L'11 ma mossa
di Deep Blue
sembra contenere
in sé, in ciò che
ha di bello e di
brutto, le qualità
più specifiche del
gioco "umano".
Molto difficile
complessivamen¬
te capire chi è
l'uomo e chi è il
computer... vera¬
mente difficile!
Test di Turing
indecidibile.
.Ss*
11 111
1 14
m
§ ■ m
mm
A A
a m a m li
MCmicrocomputer n. 175 - luglio/agosto 1997
161
Intelligiochi
Umano, trop p o umano
Tirando le somme di quanto abbiamo visto possiamo riscontra¬
re oggi un risultato simile a quello di un anno fa. forse con un
lieve peggioramento riguardo alla possibilità per Deep Blue di
nascondere la sua natura. Nella prima partita appare evidente chi
è il computer e chi è l'uomo; lo si può supporre con ragionevole
approssimazione nella terza e nella quarta partita dove però non
si potrebbe escludere in modo assoluto che una delle due parti
non sia necessariamente un computer ma uno scacchista umano
che sta giocando in modo rischioso e poco elegante (almeno
rispetto al suo avversario). Nella quinta partita è veramente diffi¬
cile distinguere la natura dei due contendenti e nella seconda e
nella sesta partita (quelle vinte da Deep Blue) è più facile immagi¬
nare che la macchina sia Kasparov e che l'uomo sia Deep Blue.
Secondo il Gran Maestro John Nunn, Deep Blue non ha gioca¬
to meglio dell'anno scorso; è Kasparov che ha giocato molto peg¬
gio. abbandonando in una posizione pari nella seconda partita,
perdendo in un'ora con una trappola in apertura nella sesta parti¬
ta e mancando di vincere una posizione molto superiore nella
quarta partita. Nunn conclude che nel caso di un ulteriore match
sarebbe più utile per Kasparov perfezionare la sua preparazione
psicologica piuttosto che quella scacchistica. E non è questa l'u¬
nica tra le osservazioni che fanno riferimento alla psicologia di
Kasparov. Secondo Me Donald. Pein e Duncan, Kasparov ha sem¬
pre intimidito i suoi avversari con tutti i suoi comportamenti non
verbali e ha trovato però qualcuno che a queste cose certo non è
sensibile Parlare degli aspetti psicologici della mente di
Kasparov è un qualcosa per certi aspetti simile alle considerazioni
che vengono fatte sulle caratteristiche tecniche di Deep Blue.
Indica che noi sappiamo bene che nei risultati di una partita di
scacchi, quando c'è di mezzo un uomo, sono implicate una sene
di variabili esterne al sistema che gli scacchi costituiscono.
Sappiamo bene che Kasparov. come qualunque altro uomo, può
di Carlo D'Amore
giocare una partita di scacchi con entusiasmo o con noia, con
rabbia e spavalderia o con timore, o può anche non aver voglia
di farlo... ma tutto questo è spesso dimenticato, e le differenze
tendono facilmente ad essere annullate o considerate una
prova che dimostra il fallimento dei progressi o delle speranze
dell'intelligenza artificiale.
E' facile sentir dire in giro (anche da fonti autorevoli) che le
prove di una macchina "muscolosa" come Deep Blue non
sono da confondersi con l'intelligenza e che se una macchina
riesce a fare più velocemente di un uomo le operazioni aritme¬
tiche non per questo capisce l’aritmetica meglio di lui e se fa
calcoli scacchistici meglio di lui non per questo capisce gli
scacchi meglio. E cosi c'è chi ritiene che le macchine non
saranno mai capaci di pensare nel modo in cui gli uomini pen¬
sano, di essere intelligenti nel modo in cui gli uomini sono intel¬
ligenti; e così non saranno creative, non avranno la fantasia,
faranno sempre in qualche modo ciò che noi diciamo loro di
fare e via dicendo.
Ma se l'intelligenza consistesse veramente nella capacità di
"uscire dal sistema" dovremmo forse fare uno sforzo estremo
ed accettare qualche cosa che probabilmente è molto difficil¬
mente accettabile: che la nostra rappresentazione "soggettiva",
"consueta" ed "umana" dell'intelligenza possa cedere il posto
ad un'altra possibile rappresentazione nella quale il pensiero
umano sia soltanto un "caso particolare" ma non la regola e il
referente assoluto di ogni forma di intelligenza.
Che tutto questo possa dispiacerci è perfettamente compren¬
sibile, ma che le "ragioni del cuore" e la nostalgia di quelle
modalità tipicamente umane di rappresentare la conoscenza e
di essere nel mondo vengano scambiate per verità incontrover¬
tibili che regnano nell’universo forse è un peccato di presunzio¬
ne E se già una volta, tanti anni fa, abbiamo dovuto accettare
Deep Blue - Kasparov (1-0)
Rematch (6) 1997
1 ,e4 c6 2.d4 d5 3.Cc3 dxe4 4.Cxe4 Cd7 5.Cg5 Cgf6 6.Ad3
e6 7.C1f3 h6 diagramma 8.Cxe6 De7 9.0-0 fxe6 10.Ag6+
Rd8 11 Af4 b5 12.a4 Ab7 13.Te1 Cd5 14.Ag3 Rc8 15.axb5
cxb5 16.Dd3 Ac6 17 Af5 exf5 18.Txe7 Axe7 19.c4 1-0
Su questa par¬
tita sono state
espresse le opi¬
nioni più varie.
Potremmo dire
che gli esseri
umani sono vera¬
mente impreve¬
dibili e quindi,
per un insieme
di motivi a volte
indecifrabili e
che ubbidiscono
a ragioni di un
ordine più com¬
plesso, "escono
dal sistema"
costituito dalle
ifèi
11
41 11
1
1
1
&
m ■
/S/
it
m
E A
E
competenze tecniche scacchistiche e giocano male per¬
ché si distraggono, perché hanno paura, o perché pensa¬
no a chissà che altro. Possiamo forse proporre tra le
varie versioni possibili del fatto quella secondo la quale
non è così assurdo il modo di giocare di Kasparov ed il
suo errore alla 7ma mossa, se si considera che la rappre¬
sentazione che gli uomini comuni (e mi dispiace per
Kasparov e per il suo talento ma in questo caso potrebbe
rientrare nell'insieme proposto) hanno del modo di gioca¬
re a scacchi delle macchine è una rappresentazione cen¬
trata sul materialismo dei loro avversari; e per una mente
vincolata a breve termine ai principi del materialismo
scacchistico sarebbe stato veramente impossibile gioca¬
re un sacrificio di pezzo per un pedone come quello gio¬
cato da Deep Blue, anche se è noto che nella maggior
parte delle partite umane giocate con questa variante
colui che ha sacrificato il pezzo ha spesso e volentieri
vinto la partita. Evidentemente, come già avevamo
detto, Deep Blue non è materialista, o comunque non lo
è sempre, oppure nella sua programmazione è inclusa la
conoscenza di posizioni specifiche (per esempio nell'a¬
pertura e nel finale) al di là della generica modalità di pro¬
cedere che può normalmente utilizzare nella scelta delle
mosse.
Esito del test di Turing totalmente positivo.
162
MCmicrocomputer n. 175 - luglio/agosto 1997
Intelligiochi
di non essere immobili al centro del nostro sistema solare men¬
tre tutto il resto dei corpi celesti si affannava intorno a noi. forse
anche oggi dovremmo rassegnarci che la nostra "intelligenza",
con le sue connotazioni intuitive, estetiche, cosi come siamo
stati abituati a conoscerla, non è il centro cognitivo necessario e
imprescindibile del mondo, e noi stessi stiamo partecipando a
dimostrarlo. Inoltre, nel momento in cui si osserva un fenomeno
nuovo come possiamo ancora definire quello dell'intelligenza
artificiale è sempre difficile prevedere la sua evoluzione; come
suggerisce Marvin Minsky sarebbe stato molto difficile per un
visitatore venuto da Marte un miliardo di anni fa prevedere il
destino della vita sulla terra a partire da pochi grumi di cellule.
Mi appare alquanto strano poi che tentiamo di difendere la
nostra "umanità" proprio in ciò in cui è più difficilmente difendi¬
bile; nella capacità di fare operazioni aritmetiche, nel giocare a
scacchi o (e già è meglio) nella generica "intelligenza" che, pur
se considerata nei suoi aspetti creativi viene sempre reificata e
considerata nei suoi aspetti oggettivi. Tutto ciò è molto puerile
e credo, pur non essendo un esperto di intelligenza artificiale,
che non ci vorrà molto a disilluderci da tale punto di vista; anzi
forse molte disillusioni sono già arrivate, non ultima quella
costituita proprio da questo risultato., a sorpresa e neanche
tanto. Se proprio volessimo difendere la nostra umanità
dovremmo farlo, caso mai, non in relazione a funzioni oggettive
ma alla qualità soggettiva che i vari elementi dell'intelligenza
assumono nelle nostre menti e della quale abbiamo conferma
attraverso le nostre relazioni
Sembra che in ogni caso ci teniamo molto a difendere la
nostra paternità, che nessuno tra l'altro mette in discussione,
rispetto ai computer. Ma. in questo caso, perché ostinarci a giu¬
dicare l'intelligenza di Deep Blue secondo il nostro limitato
punto di vista? Chissà come valuterebbe "lui" alcune nostre
performance... Sembra che facciamo ogni sforzo per concludere
che le macchine non possono pensare o che almeno non posso¬
no farlo cosi come lo facciamo noi; ma perché mai dovrebbero
farlo allo stesso modo visto che la loro natura strutturale e la
loro storia evolutiva sono cosi diverse dalla nostra? Forse anche
noi vorremmo creare i nostri figli a nostra immagine e somiglian¬
za... ma, come è noto, i compiti di un buon genitore sono quelli
di lasciare sviluppare, pur sotto la sua guida, i talenti naturali
della sua prole e non fare che essa sia solo un ricettacolo delle
sue ambizioni ed una sterile ripetizione di sé.
Tutto ciò ovviamente costituisce solo un'ipotesi, che deve
essere attentamente considerata per non porre giudizi affrettati;
non è detto poi che anche "i nostri figli" non possano e non
debbano necessariamente riproporre universi cognitivi già noti,
strade abituali e, perché no, forme estetiche che raggiungano il
nostro cuore.
Come è noto la mente umana sembra amare in modo partico¬
lare le descrizioni dicotomiche del mondo, forse riproponendo la
sua costituzione Semisferica o forse attingendo ancora a qual¬
che altro principio più generale; e cosi oscilliamo tra il pensiero
di "macchine" a nostra immagine e somiglianza, o meglio che
sviluppando funzioni simili alle nostre tendono a raggiungerci
senza mai riuscire a farlo e rimangono quindi sotto il nostro con¬
trollo, e quello invece di esseri diversi, mostruosi, forse superio¬
ri, comunque incontrollabili. Chissà? Potremmo forse pensare o
almeno proporre che Deep Blue e i suoi fratelli possano fare
l'uno e l’altro, possano essere intelligenti in parte in modo simile
a noi proponendoci degli scacchi "gradevoli" dal punto di vista
estetico, in parte in modo diverso da noi e non per questo ces¬
sando o non iniziando ad essere "intelligenti"?
Se cosi fosse saremmo forse sulla strada di una nuova profi¬
cua collaborazione ricca di affascinanti possibilità evolutive.
Foto di gruppo per il team di ricerca responsabile
dello sviluppo di Deep Blue
Da sinistra a destra: Joel Benjamin, C J. Tan,
Jerry Brody, Murray Campbell, il leader del proget¬
to F. H Hsu ed infine Joe Hane.
Ancora una volta per tentare di
approfondire il problema ho chiamato
in causa un grande esperto, oltre che
un amico; il Maestro Internazionale
Carlo D'Amore, fra i migliori giocatori
del nostro Paese, che più volte in pas¬
sato è apparso su queste pagine. In
effetti lo coinvolgo spesso in queste
mie elucubrazioni psicologico-scacchi-
stiche che riguardano i giocatori artifi¬
ciali perché Carlo è uno psichiatra, e
dunque ha un approccio verso il gioco
piuttosto orientato ad un'analisi di tipo
mentale che risulta quanto mai interes¬
sante quando uno dei giocatori è in
effetti una macchina.
In uno degli articoli passati proposi a
Carlo quello che poi chiamammo "Test
di Turing scacchistico", consistente nel
tentare di riconoscere dalle mosse di
una partita quale giocatore fosse
umano e quale artificiale, evidenziando
le differenze stilistiche e, perché no.
psicologiche nella rispettiva condotta
di gioco. Questa volta Carlo ovviamen¬
te sapeva a priori le identità dei gioca¬
tori ma ha effettuato egualmente per
noi l'analisi delle partite del match della
rivincita fra Kasparov e Deep Blue,
sempre con l'occhio attento alle sottili
questioni di stile e di impostazione del
gioco.
Conclusioni?
Come era inevitabile, è forse impos¬
sibile arrivare a delle conclusioni certe.
Quelle che ci suggerisce Carlo, tutta¬
via, forse vi sorprenderanno. Lui infatti
non è un informatico, e per "deforma¬
zione professionale" è pronto a ricono¬
scere manifestazioni di intelligenza, o
meglio di attività mentale, là dove noi
forse non ce le aspetteremmo. In defi¬
nitiva ci invita a cominciare a conside¬
rare l'ipotesi di includere i computer
nel novero delle razze pensanti comu¬
nemente accettate..
MS
MCmicrocomputer n. 175 - luglio/agosto 1997
163
a cura di Corrado Giustozzi
CPU, CPU!
Clock, PR, 2x, 1.75x Frequenze, fattori di moltiplicazione,
tensioni di alimentazione... che confusione!
Assalito da tanti numeri e
sigle l’utente rischia di non
capire più nulla e quindi di
non essere in grado di
scegliere il processore
adatto alle proprie esigenze.
( di luca Angelelli )
Il mercato dei processori sta vivendo
un momento di grande fermento: mai
come ora sì è avuta una cosi nutrita di¬
sponibilità di CPU prodotte da diversi
costruttori, soluzioni diverse ma co¬
munque sempre valide. All'utente fi¬
nale è finalmente offerta la possibilità
di scegliere il prodotto migliore per le
proprie esigenze in un mercato che,
forse per la prima volta, si sta avvian¬
do verso un regime di reale concorren¬
za.
Scegliere, questa è la parola chiave:
ma per poter scegliere è necessario
conoscere, informarsi sui prodotti e
definire bene le proprie necessità.
Non è facile in questo momento orien¬
tarsi fra le varie sigle, i fattori di molti¬
plicazione, le tensioni di alimentazio¬
ne, i problemi di compatibilità fra CPU
e schede madri. .
Il Pentium Rate
Un esempio tipico di questa situazio¬
ne un po' confusa è dato dalla diffi¬
coltà a comprendere con immediatez¬
za la fascia di prestazione di un dato
processore e le modalità di funziona¬
mento.
Come esempio consideriamo una
CPU AMD K5 PR166. La sigla PR, co¬
me molti sapranno, significa Pentium
Rate : un parametro, definito da un
consorzio di industrie, atto a indicare
sinteticamente la classe di prestazione
di un dato processore con riferimento
al Pentium di Intel. PR166 significa
che, con una determinata suite di pro¬
va definita dal consorzio, il processore
raggiunge prestazioni equivalenti a
quelle di un Pentium che lavori ad una
frequenza interna di 166 MHz. Il con¬
cetto è molto semplice e immediato.
Ora consideriamo il Pentium: la sua
frequenza dì lavoro interna è ottenuta
moltiplicando quella base della scheda
madre per un certo fattore, nel caso
specifico 2.5; ovvero 66 MHz (bus del¬
la motherboard) per 2.5 che fa appun¬
to 166 MHz. E fin qui non c'è molto da
dire II K5 di AMD tuttavia raggiunge il
PR166 con una frequenza di lavoro in¬
terna di 115.5 MHz, perché la sua
struttura interna è diversa e piu effi¬
ciente di quella del processore Intel
(abbiamo descritto il K5 sul numero
173 di MCmicrocomputer). La fre¬
quenza dì lavoro è così ottenuta con
un fattore di moltiplicazione pari a
1,75x (66x1.75=115.5 MHz).
Inoltre è facile dare i numeri! Cioè, le
prestazioni relative ad un certo proces¬
sore dipendono da come e con cosa lo
si è provato. Scegliendo opportuna¬
mente le modalità di prova è virtual¬
mente possibile raggiungere qualsiasi
tipo di risultato. Quindi il PR serve ad
inquadrare il processore, ma attenzio¬
ne a non basare la scelta su questo
solo parametro! Come? Be', siamo qui
apposta!
Ad esempio, nel caso del K5 PR166
164
MCmicrocomputer n. 175 - luglio/agosto 1997
abbiamo evidenziato come la sua effi¬
cacia fosse molto buona in generale
ma anche che la sua FPU (Floating
Point Uniti fosse meno efficiente di
quella del Pentium. In pratica utilizzan¬
do programmi che facciano uso inten¬
sivo di calcoli in virgola mobile la pre¬
stazione effettiva di un K5 è inferiore a
quella di un Pentium, mentre per ap¬
plicativi normali è vero l'inverso. A se¬
conda quindi del tipo di benchmark
usato è possibile dimostrare la supe¬
riorità dell'uno o dell'altro processore.
Allora? Dopo aver letto la prova di un
processore considerate quali applicati¬
vi usate più di frequente e fate la vo¬
stra scelta.
Clock, fattore di
moltiplicazione
Abbiamo già detto che la frequenza di
clock di una data CPU si raggiunge
moltiplicando la frequenza di lavoro
della scheda madre per un certo fatto¬
re. Ogni tipo di processore è caratte¬
rizzato da un certo numero di coeffi¬
cienti di moltiplicazione resi disponibili
dal costruttore. Questi fattori vengono
selezionati a seconda degli stati logici
presenti su tre piedini del processore,
chiamati BFO, BF1, BF2. In pratica
questo corrisponde a lasciar chiusi o
aperti alcuni jumper sulla scheda ma¬
dre (indicati nel libretto delle istruzioni)
secondo un determinato schema com¬
binatorio.
I valori disponibili cambiano da CPU a
CPU e può accadere che ad una certa
combinazione di jumper sulla scheda
madre corrisponda un fattore di molti¬
plicazione diverso su diversi processo¬
ri: ad esempio la posizione che sui
Pentium (da 133 a 200 MHz) corri¬
sponde a 1.5x, sui K6 di AMD selezio¬
na 3.5x.
Normalmente sono disponibili più
coefficienti sulla stessa CPU. perché
tutte le CPU di un certo modello sono
uguali La frequenza di lavoro di un da¬
to esemplare è stabilita in fase di col¬
laudo ed è la frequenza più alta alla
quale la CPU può lavorare, alla tensio¬
ne di alimentazione nominale, in mas¬
sima sicurezza.
Può capitare che esistano varie com¬
binazioni di fattori di moltiplicazione e
clock della scheda madre che portino
alla frequenza nominale di funziona¬
mento della CPU. Consideriamo, ad
esempio, un Pentium 150: la frequen¬
za di lavoro interna può essere ottenu¬
ta moltiplicando 50x3, oppure 60x2.5
o infine 75x2 Dal punto di vista della
CPU le tre possibilità sono pratica-
mente equivalenti. In generale, però è
consigliabile la scelta della massima
frequenza di clock possibile per la
motherboaid ed il minimo coefficiente
di moltiplicazione. Più alta è la fre-
Intel fwww.intel.coml
I I colosso americano, con i suoi processori Pentium (foto 2),
i detiene la più grossa fetta del mercato dei processori x86.
Oggi nei negozi si possono acquistare ben 4 generazioni diverse di
CPU di questo costruttore: Pentium "classic" da 133 a 200 MHz
(alimentazione singola), Pentium MMX da 166 a 200 MHz (foto 3)
presto anche 233 (alimentazione doppia), Pentium Pro da 150 a
200 MHz, Pentium II (foto 4) da 233 a 300 MHz I primi due tipi so¬
no destinati a motherboard Socket 7, il terzo utiliz¬
za il socket 8 e l'ultimo, come abbiamo det¬
to, il nuovo ed esclusivo slot 1.
Pentium classic
Vantaggi
- costo in diminuzio¬
ne
- compatibilità hardware
e software
- assorbimento di corrente
limitato
- efficienza FPU
- possibilità di uso su sistemi
multiprocessore
- reperibilità
Svantaggi
- rapporto prestazioni-prezzo inferiore
alla concorrenza
- mancanza estensioni MMX
Pentium MMX
Vantaggi
- prestazioni generali
- compatibilità hardware
e software
- efficienza FPU
- assorbimento di corrente li¬
mitato
- estensioni MMX
- possibilità di utilizzo in sistemi multiprocessore
- prestazioni superiori ad un Pentium classic a parità di clock con
codice non MMX
Svantaggi
- costo superiore alla concorrenza
Pentium Pro
Vantaggi
- cache di secondo livello integrata nel processore
- impiego in sistemi multiprocessore
- prestazioni con codice a 32 bit
- efficienza FPU
Svantaggi
- costo elevato
- prestazioni in ambiente Windows 95 inferiori a quelle del Pen¬
tium MMX e del Pentium II
- elevato costo delle motherboard socket 8
- mancanza estensioni MMX
Pentium II
Vantaggi
- compatibilità software
- prestazioni generali
- efficienza FPU
-elevata frequenza di clock
- estenzioni MMX
- possibile
utilizzo in siste¬
mi multiproces¬
sore (max 2)
Svantaggi
- costo
- costo sche¬
da madre
MCmicrocomputer n. 175 - luglio/agosto 1997
165
ilbUiLb.
quenza di lavoro della scheda madre
più alte saranno le prestazioni del si¬
stema nel suo complesso perché
l'hard disk, la cache di secondo livello,
il trasferimento dati da e per la CPU, il
bus PCI (quindi la scheda video), lavo¬
reranno tutti ad una frequenza piu alta,
quindi con una efficienza superiore.
Con i moderni sistemi operativi e ap¬
plicativi tutti impegnati ad aprire e
chiudere finestre e a swappare su
hard disk, la differenza di prestazione
è molto alta. Nel caso del Pentium
150 e chipset Intel la frequenza massi¬
ma utilizzabile per la scheda madre è
66 MHz, dunque la combinazione mi¬
gliore è 60x2.5=150 MHz. Su schede
madri con chipset diversi e ufficial¬
mente garantiti dal costruttore per la¬
vorare anche a 75 MHz (come ad
esempio il VLSI) la scelta migliore è
senza dubbio 75x2.
La questione è molto importante per¬
ché, nella ricerca di sempre piu alte
prestazioni, i costruttori hanno innalza¬
to continuamente la frequenza di lavo¬
ro dei processori ma. la massima fre¬
quenza di clock delle schede madri
(nella stragrande maggioranza dei casi)
è rimasta a 66 MHz, eccezion fatta per
quelle motherboard basate su chipset
VLSI. SIS, VIA, che permettono il fun¬
zionamento del bus di sistema a 75
MHz II problema sta nel collo di botti¬
glia che si viene a creare fra sistema e
CPU, visto che i dati sono scambiati al
clock del sistema (66 MHz) mentre le
CPU si avviano rapidamente a raggiun¬
gere i 300 MHz. Questa è una delle ra¬
gioni per cui i costruttori tendono oggi
ad aumentare la cache di primo livello
sul processore, oppure portare la ca¬
che di secondo livello o nel processo¬
re stesso (Pentium Pro) o sulla scheda
che contiene la CPU (Pentium II). In
questo modo si evita che il velocissi-
AMD fwww.amd.com)
empre alla rincorsa di Intel la AMD
produce due tipi di processori, en¬
trambi per socket 7 il K5 e il K6. Per il pri¬
mo le versioni disponibili sono in pratica
quattro. PR 100, PR 120, PR 133,
PR 166 (foto 5). Le fre¬
quenze di lavoro inter¬
ne non corrispondo¬
no al valore riportato
accanto al Pentium Ra¬
te. Il K5 è un buon pro¬
cessore venduto ad un
prezzo contenuto adatto ad
applicazioni che non faccia¬
no uso intensivo della FPU,
meno efficiente di quella del
Pentium In pratica con la stra¬
grande maggioranza del software
(suite per ufficio, navigazione sul
web, giochi, ecc.) non si nota differenza
con il Pentium preso a riferimento, mentre
il portafogli se ne giova consistentemente.
La tensione di alimentazione è singola e
varia da 3.3 a 3.52 V a seconda del model¬
lo
Il K6 (Foto 6) e una vera e propria sfida lan¬
ciata da AMD sul mercato dei micropro¬
cessori: si tratta di un'ottima CPU in grado
di rivaleggiare con Pentium MMX e Pen¬
tium II. Dotata delle estensioni MMX e
di una buona FPU, rappresenta una ve¬
ra alternativa, soprattutto per il costo, alle
CPU Intel appena citate Attualmente repe¬
ribile nelle versioni K6-166, K6-200, K6-233
(presto anche K6-266) La sua frequenza di
lavoro Interna corrisponde al valore riporta¬
to accanto al Pentium Rate 2 L'alimenta¬
zione è doppia e varia a seconda dei mo¬
delli
AMD K5
Vantaggi
-rapporto prezzo prestazioni
Svantaggi
- efficienza FPU
-mancanza estenzioni
MMX
- non e possibile l'im¬
piego in sistemi multi-
processore
AMD K6
Vantaggi
- prestazioni
- costo inferiore ai Pen¬
tium MMX di pari clock
- compatibilità software
- estensioni MMX
- efficienza FPU
Svantaggi
- non è possibile l'impiego in sistemi
multiprocessore
mo processore, per accedere alla ca¬
che di secondo livello, debba passare
per la "lenta" motherboard degradan¬
do cosi le sue prestazioni. Per il futuro
prossimo già si parla comunque di
schede madri in grado di funzionare a
100 MHz in modo da riportare la diffe¬
renza di ‘velocità' su livelli più ragione¬
voli.
Per l'utente finale questo discorso por¬
ta delle conseguenze dirette: in genera¬
le va scelta sempre la CPU che possa
funzionare partendo dai 66 MHz (o an¬
cor meglio da 75 MHz) della mother¬
board in modo da minimizzare il proble¬
ma Fra Pentium 150 e 133 probabil¬
mente la scelta migliore è la seconda,
perché costa meno e le prestazioni fina¬
li sono generalmente molto simili. Que¬
sto discorso è generalizzabile a tutte le
CPU di tutti i costruttori!
Alimentazione
Aumentando l'integrazione e la fre¬
quenza di lavoro i moderni processori
sono diventati sempre piu avidi di cor¬
rente, con la conseguenza che il calo¬
re da dissipare durante il funzionamen¬
to è andato parimenti crescendo II
problema è stato affrontato dalle case
costruttrici riducendo la tensione di ali¬
mentazione del nucleo del processore
Si è cosi passati dai 3.5 V circa dei
Pentium, K5 e 6x86, ai 2.8 V dei Pen¬
tium MMX e 6X86L, ed è prevista a
breve una ulteriore riduzione a circa
2.5 V (tensione di alimentazione già
adottata dai Pentium utilizzati nei com¬
puter portatili).
Mentre la tensione di alimentazione
del nucleo è stata ridotta, quella di I/O
(Input/Output) è rimasta a 3.3 V per ra¬
gioni di compatibilità con la scheda
madre. Questa è la ragione per la qua¬
le i processori attuali hanno valori di
alimentazione diversi per il nucleo (co-
re) e per I ' I/O
Parte del problema elettrico e termico
si è però spostato sul regolatore di
tensione, ovvero su quel dispositivo
che riduce i 5 V (schede madri baby
AT) forniti dall'alimentatore del PC ai
valori corretti per la CPU: nel caso di
una tensione di funzionamento del nu¬
cleo di 2.8 V con un assorbimento di 5
A, se il regolatore è di tipo lineare si
dissipano in calore (5-2 8)x5 = 11 W,
potenza non proprio esigua.. Se la
corrente necessaria cresce, il regolato¬
re lavora vicino o al di sopra delle pro¬
prie capacità, sia elettriche che di dis¬
sipazione termica, con possibili mal¬
funzionamenti di tutto il sistema II
166
MCmicrocomputer n. 175 - luglio/agosto 1997
SGS Thomson twww.st.corni
I * 'SGS vende con il proprio marchio CPU di progettazione Cyrix. In questo caso i
— 6x86 venduti da SGS corrispondono come sigle e prestazioni a quelli commercia¬
lizzati da IBM e Cyrix.
problema è ridotto sulle motherboard
di tipo ATX perché in questo caso l'ali¬
mentatore del PC fornisce una tensio¬
ne più bassa (3.5 V) ed anche perché
pian piano tutti i regolatori stanno di¬
ventando di tipo switching, molto più
efficienti dei lineari e con enormi van¬
taggi per quanto riguarda la compat¬
tezza, la produzione di calore e la cor¬
rente erogabile.
Va poi sempre tenuta in debita consi¬
derazione la necessità di dissipare il
calore prodotto dalla CPU in modo ef¬
ficiente cosi che non si superi mai la
massima temperatura di lavoro impo¬
sta dal costruttore. Ad esempio nel ca¬
so del K6-233 si devono dissipare cir¬
ca 30 W: 3.2 V (tensione del nucleo) x
9.5 A (corrente massima). La scelta
del dissipatore, fra quelli consigliati
dalla AMD, e l'uso di pasta conduttiva
fra CPU e radiatore sono assolutamen¬
te necessari.
Il BIOS, i settaggi e
Internet
Cosa centrano il BIOS, i settaggi e In¬
ternet con i processori? Ahimè il lega¬
me è stretto. Poniamo il caso che ab¬
biate comperato una scheda madre
equipaggiata di CPU. Passati sei mesi,
invogliati dal ''crollo" dei prezzi e/o dal¬
le prestazioni di un nuovo processore,
decidete che è ora di procedere all'ag¬
giornamento del processore. Sfortuna¬
tamente il modello scelto non è ripor¬
tato sul manualetto della scheda ma¬
dre e non sapete se è possibile utiliz¬
zare il nuovo componente. L'unica so¬
luzione è quella di collegarsi con il sito
Internet del produttore della scheda
madre per controllare se la vostra
scheda può utilizzare quella particolare
CPU e con quali impostazioni. Con
l'occasione dovreste scaricare il BIOS
aggiornato per la vostra motherboard
e, ovviamente, anche l'utility necessa¬
ria per la programmazione della flash
memory. Cosa accade se non cono¬
scete il nome del costruttore della
scheda o se questi non ha un sito do¬
ve offrire assistenza agli utenti?
Assolutamente nulla, perché continue¬
rete a dover usare la vecchia CPU, Il
legame ora dovrebbe essere chiaro...
Socket 7,
Socket 8 e Slot 1
Vi sono due modi attualmente in uso
per collegare la CPU alla scheda ma¬
dre su macchine x86: o tramite uno
zoccolo (socket) o tramite un pettine. I
Socket sono definiti a seconda del nu¬
mero e della disposizione delle sedi at¬
te ad accogliere e serrare i piedini del
processore. Due sono i Socket in uso:
il 7 che è quello usato per i Pentium,
per i 6x86 e per i processori di AMD;
l'8 è invece usato per i Pentium Pro.
Il solo processore che ad oggi viene
costruito per essere montato su di un
Modello
Frequenza di
lavoro MHz
Pallori moltiplicativi
Tensione di
alimentazione
nucleo»wO V
Assorbimento
nucleo. A
Cache LI
dati-rstiuziom
KB
Connessione
con la scheda
madre
Frequenza M B •
moltiplicatore
consigliati
MMX
Note
INTEL
Pentium 100
100
1 Sx 2 * 3*
Unica 3 3-3 5
325
8*8
Socket 7
66 <1 5
NO
Pentium 120
120
1 5x 2x 3x
Unica 3 3-3 5
3 70
8*8
Socket 7
60x2
NO
Constato 1 FIGO o .1 PI33
Pentium i 33
133
1 5* 2* (2 5x| 3»
Unica 3 3-3 5
3 40
8*8
Socket 7
66*2
NO
Pentium 150
150
t 5. 2. 12 5«| 3.
Unica 3 3-3 5
385
8*8
Socket 7
60x2 5
NO
Consigliato •' P’33 o >1 Pl 66
Pentium ’66
166
1 5* 2 x 2 5* 3«
Unica 3 3-3 5
4 25
8*8
Socket 7
66x2 5
NO
Pentium 200
200
1 5x 2x 2 5x 3*
Unica 3 3
460
8*8
Socket 7
66x3
NO
Pentium MMX 166
166
1 5x 2 x 2 5x 3«
2 8/3 3
4 75
16*16
Socket 7
66.2 5
SI
Pentium MMX 200
200
' 5. 2» 2 5* 3<
2 8/3 3
5 70
16*16
Socket 7
66x3
SI
Pentium MMX 233
233
2 x 2 5* 3x 3 5
2 8/3 3
16*16
Socket 7
66x3 5
SI
Pentium Pro 150
150
2 5* 3x
Unica 3 1
990
8*8
Socket 8
60x2 5
NO
Cache L 1 integrata 256 Kb
Pentijm Pro 166
166
2 5» 3x
Unica 3 3
11 20
9*8
Socket S
SG*2 5
NO
Cache Ù integrata 51 2 Kt-
Pentium Pro 180
180
2 5» 3*
Unica 3 3
1020
8*8
Socket 8
60x3
NO
Cache Li integrata 256 Kb
Pentium Pro 200
200
2 5» 3x
Unica 3 3
12 40
8*8
Socket 8
66x3
NO
Cache LI integrala 256 o 5’2 Kb
Pentium il 233
233
2 > 3 5. a. a 5.
2 8/3 3
1 * 80
16*16
Stati
66x3 5
SI
Cache L2 sulla scheda del processare
Pentium II 266
266
3 5» a. a 5x
2 8/3 3
12.70
16*16
Slot i
66x4
Si
Cache L 2 sulla scheda dei processore
Pontium II 300
300
3 5* 4» 4 5>
2 6/3 3
14 20
16*16
Stati
66x4 5
SI
Cache L2 sulla scheda del processore
AMD
K5 PR100
100
1 5.
Un.-ca 3 52
440
3*16
Socket 7
66.1 5
NO
K5PR12C
90
1 5x 1 75*
Un<a 3 52
351
3*16
Socket 7
60x1 5
NO
ConsigliatoPi33
K5PR133
100
1 5* i 75*
Unica 3 52
390
8*16
Socket 7
66 x 1 5
NO
K5 PR166
116,7
1 5* 1 75*
Unica 3 52
455
8*16
Socket 7
66 x 1 75
NO
K6-166
166
2» 2 5* 3x 3 5.
2 9/3 3
626
32-32
Socket 7
66*2 5
SI
K 6-200
200
2* 2 5* 3* 3S<
2 9/3 3
750
32*32
Socket 7
66*3
Si
K6-233
233
2* 2 5» 3* 3 5.
3 2/3 3
950
32*32
Socket 7
66x3 5
Si
K6-266
266
2 5* 3* 3 5* 4.
t3 2/3 3)
32*32
Socket 7
66*4
SI
Cyrix IBM
6*86 P120»
100
2* 3*
Unica 3 3-3 5
5 40
16 unificata
Socket 7
50x2
NO
Consigliato il F 166-
6*86 P133»
110
?*. 3x
Unica 3 3-3 5
590
16 unificata
Socket 7
55x2
NO
Consigliato » Pi 66 »
6*86 P150»
120
2 * 3*
Umca 3 3-3 5
6 10
16 unificata
Socket 7
60x2
NO
Consigliato il Pi 66 »
6*86 PI 66 *
133
2 x 3*
Unica 3 3-3 5
660
16 unificala
Socket 7
66 x 2
NO
6x86 P200*
150
2» 3x
Unica 3 3-3 5
700
16 unihcala
Socket 7
75x2
NO
MB con bus a '5 MHz
6x861 Pi50*
120
2* 3*
2B/3 3
530
16 unificala
Socket 7
60x2
NO
Constato " P166»
6x961. PI66*
.33
2 x 3x
2 9/3 3
560
16 unificata
Socket 7
66 x 2
NO
6*861 P200-
150
2* 3x
2 8/3 3
600
16 unificata
Socket 7
75x2
NO
MB con bus a 75 MHz
6x66MX PR166
ISO
2* 2 5 3»
2 5/3 3
6 35
54 unificata
Socket 7
SO*2 5
Si
Consigliato u PR20O
6*86MX PR2O0
166
2* 2 5 3*
2 8/3 3
635
64 unificata
Socket 7
66x2 5
SI
6x86MX PR233
187 5
2x 2 5 3<
2 8/3 3
7 55
64 unificata
Socket 7
75x2 5
MB con bus a 75 Mhz
Tabella riepilogativa sintetica delle caratteristiche dei processori x86 in commercio
MCmicrocomputer n, 175 - luglio/agosto 1997
167
pettine (slot 1) è il Pentium II di Intel.
In realtà sul pettine si monta una
scheda che contiene il processore, la
La battaglia commerciale fra il classi¬
co Socket 7 ICPU AMD, Cyrix, IBM,
Pentitimi e il nuovo Slot I (Pentium
III è appena cominciata Al mercato
l'ardua sentenza
cache di secondo livello e l'elettronica
di contorno.
Attualmente è in atto una battaglia fra
Intel e gli altri costruttori di
CPU. Questo perché Intel
ha scelto di sviluppare, per
tutti i nuovi processori a
partire dal Pentium II, un
"attacco" slot 1 mentre tutti
gli altri continuano a puntare sul clas¬
sico Socket 7.
Mg
Cy rix fwww.cvrix.coml
IBM |(www.chips.ibm.coml
168
MCmicrocomputer n. 175 - luglio/agosto 1997
A bbiamo riunito questi due produttori perché il processore
6x86 venduto con i due marchi è essenzialmente lo stesso
componente. Le CPU in commercio si distinguono per le lettere
che seguono la sigla generale: 6x86 da solo definisce la prima se¬
rie di processori. Le prime versioni avevano qualche problema con
Windows NT, risolto a partire dalla release 2.7. I 6x86 sono noti
per la loro fame di corrente e necessitano di dissipatori e ventola
adeguatamente dimensionati. Attualmente dovrebbe essere possi¬
bile reperire facilmente nei negozi il 6x86 (foto 7) P150+, il 6x86
PI 66+ e il 6x86 P200+. Quest'ultimo modello può essere utilizza¬
to proficuamente solo su schede madri che permettano il funzio¬
namento del bus di sistema a 75 MHz, così da raggiungere i (75x2)
150 MHz nominali. E' possibile utilizzare anche un fattore 3x con
un clock della motherboard pari a 50 MHz. ma le prestazioni com¬
plessive ne risultano assai svilite. Le buone prestazioni di queste
CPU, unite ad un prezzo di acquisto fra i più contenuti, le rende
una validissima alternativa di acquisto per tutti coloro che non deb¬
bano utilizzare programmi che gravino troppo sull'FPU, meno effi¬
ciente di quella del Pentium. Da non molto sono disponibili le ver¬
sioni 6x86L dotate di doppio voltaggio grazie al quale si riducono i
problemi relativi all'alto assorbimento di corrente. Quando legge¬
rete queste righe dovrebbe aver fatto comparsa sul mercato
il 6x86MX (foto 8), nuovo processore dotato di esten¬
sioni MMX, con prestazioni superiori alla preceden¬
te generazione, vicine a quelle dell'AMD K6 e
dunque non lontane dal Pentium II. Ovvia¬
mente in prova su MC di Settembre.
6x86
Vantaggi
- costo assai contenuto
- prestazioni
- reperibilità
Svantaggi
- assorbimento di corrente elevato
- efficienza FPU
- non utilizzabile in sistemi multiprocessore
- compatibilità con alcuni programmi
- P200+ necessita di motherboard con clock di 75 MHz
6x86L
Vantaggi
- costo assai contenuto
- prestazioni
- reperibilità
Svantaggi
- efficienza FPU
- non utilizzabile in sistemi multipro¬
cessore
- compatibilità con alcuni program¬
mi
- P200+ necessita di mother¬
board con clock di 75 MHz
6x86MX (in va¬
lutazione)
Vantaggi
- prestazio¬
ni
- estensio¬
ni MMX
Svantaggi
- P233+ necessi¬
ta di motherboard con
clock di 75 MHz
di Corrado Giustozzi
Alla scoperta dei nuovi server
Una volta si chiamavano minisistemi o sistemi dipartimentali, e in realtà
erano nient’altro che cuccioli di mainframe con tutti i problemi e le
idiosincrasie dei loro progenitori. I server di oggi sono tutt’altro, sia come
architettura che come funzionalità, e si pongono come terza via tra il
mondo dei mainframe e quello dei PC non in alternativa ad essi ma a loro
naturale completamento, essendo nati per svolgere un
ruolo che né gli uni né gli altri sono in grado di assumere
con eguale efficienza. Questo mese iniziamo il discorso
sui nuovi server ripercorrendone innanzitutto la storia,
per vedere come e perché si sono evoluti e capire le
ragioni della loro esistenza.
Il mondo dell’informatica, come altri
fortemente tecnologici e con una com¬
ponente di elevata innovatività. è caratte¬
rizzato da "mode" più o meno cicliche,
periodi in cui tutta l'attenzione dei ricer¬
catori e degli utenti è polarizzata verso
una determinata tecnologia o un deter¬
minato approccio ai problemi del settore.
Il termine "moda” può apparire un po’
forte: in effetti si potrebbe parlare di
"correnti di pensiero", atteggiamenti ge¬
nerati non da momentanei capricci di na¬
tura estetica quanto da forti impulsi se¬
guiti a nuove prese di coscienza a livello
di ricerca o di tecnologia.
Il risultato per gli utenti, tuttavia, non è
di molto differente da quello che si ri¬
scontra in altri settori dove le "mode"
sono quasi sempre più effimere e meno
solidamente motivate. Ogni dieci o quin¬
dici anni, dunque, il nostro mondo tende
a rivoluzionare i propri paradigmi, inven¬
tando nuove soluzioni apparentemente
più efficienti di quelle precedenti ed in
grado (cosi si spera) di risolvere una volta
per tutte i problemi dei sistemi prece¬
denti. Nulla di gravissimo in tutto ciò: si
tratta in fondo delle conseguenze inevi¬
tabili del progresso scientifico e tecnolo¬
gico, il quale porta a costruire sempre
nuovi approcci e nuove soluzioni ai vec¬
chi problemi: tuttavia il manicheismo con
cui esso si applica di solito al mercato
genera tensioni e sfiducia negli utenti,
che periodicamente si sentono dire che
tutto ciò che hanno fatto sino a quel mo¬
mento è da buttare via, e l’approccio giu¬
sto è quello totalmente opposto al loro. Il
pendolo dell'evoluzione informatica oscil¬
la dunque un po’ troppo velocemente e
si alterna fra estremi un po' troppo di¬
stanti tra loro, e questo è male.
Il mainframe è morto¬
la prima grande vittima di questo affi¬
latissimo pendolo, che ci ricorda un po'
quello di Edgar Allan Poe, è stato il main¬
frame. 0 meglio, avrebbe dovuto essere
il mainframe: di fatto non lo è stato, co¬
me si può banalmente constatare dando
un'occhiata in giro. I mainframe oggi so¬
no più vivi e vegeti che mai, nonostante
loro stessi, e questo proprio come effet¬
to dell'oscillazione di ritorno del nostro
metaforico pendolo.
Re incontrastato dell'EDP sino agli an¬
ni 70, il mainframe è successivamente
andato incontro ad una crisi dapprima
scoppiata in seguito all'introduzione dei
cosiddetti "middle range", verso la fine
degli anni 70, e successivamente aggra¬
vata dalla diffusione sempre crescente
dei personal computer a partire dalla
metà degli anni '80. Il sistema elaborati-
vo monolitico e accentrato, tipico dell'ar¬
chitettura dei mainframe, venne cosi ad
essere considerato obsoleto ed ineffi¬
ciente, e sostituito nell'orientamento ge¬
nerale dal più moderno concetto di siste¬
ma distribuito basato su reti di PC.
Le reti sono una gran bella cosa, ma
non sono la panacea: soprattutto le reti
degli anni '80, basate su semplici file-ser¬
ver che si limitavano a rimappare come
dischi locali un drive di rete quando addi¬
rittura non implementate mediante sem¬
plicissime architetture peer-to-peer. Di
ciò però non ci si accorse subito, presi
come si era dal sacro fuoco rivoluziona¬
rio della guerra al mainframe. D'altronde
le esigenze elaborative delle reti
dell'epoca erano assai semplici, e tutto
sommato ciò che serviva realmente non
era molto di più che condividere fra vari
PC un medesimo file System DOS e
tutt'al più una stampante laser. Ciò dun¬
que, complici il basso costo e la grande
facilità d'installazione, favori il boom del¬
le reti locali viste come il novello Davide
vincente sul grande Golia.
D'altro canto i "middle range"
dell'epoca erano ancora oggetti troppo
simili ai mainframe come filosofia, e dun¬
que complicati da usare e troppo costosi
per interessare davvero al mondo delle
piccole aziende che cominciavano in
quel periodo ad informatizzarsi. Unix era
ancora un oggetto misterioso che girava
solo su mini scientifici quali i gloriosi
PDP-11 della Digital, e il concetto di
"open System" era ancora al di là da ve¬
nire: tutto o quasi era basato su architet¬
ture proprietarie, totalmente incompatibi¬
li tra loro sia come hardware che come
software. Cerano i sistemi scientifici co¬
me i venerabili Digital VAX, roba da cen-
MCmicrocomputer n. 175 - luglio/agosto 1997
169
rrrrr
tro di calcolo universitario; e i sistemi ge¬
stionali come i sistemi IBM della serie
/34 e /38, per anni i cavalli da tiro delle
medie aziende italiane. Si trattava di si¬
stemi al più in time-sharing, con sistemi
operativi complessi e farraginosi, tecno¬
logia solida ma arretrata, che non collo¬
quiavano coi personal computer ma im¬
piegavano terminali stupidi, che avevano
necessità di essere accuditi da personale
specializzato, che parlavano linguaggi ar¬
caici come il Fortran e il Cobol.
... viva il mainframe
L'ondata di successo delle reti andò
comunque avanti per molti anni. Di fatto
non si è ancora arrestata, ma in realtà col
passare del tempo l’oggetto del conten¬
dere si è talmente evoluto che oramai ha
ben poco in comune con le semplici LAN
dei primi tempi.
Il fatto è che da un lato l'appetito vien
mangiando, e dunque col crescere delle
esigenze le richieste che si fanno ad una
rete locale crescono; dall'altro il lavoro di
gruppo, la condivisione delle risorse, il
moltiplicarsi degli accessi, portano con
sé determinate esigenze centralizzate di
controllo, logging, auditing, journaling e
via dicendo, che una semplice LAN non
è in grado di soddisfare. Il gestore della
rete deve dunque necessariamente
complicarsi ed evolversi, per fornire agli
utenti della rete stessa un preciso pac¬
chetto di servizi e funzionalità di autoge¬
stione che va oltre il servizio primario
che è quello della condivisione di file.
Non solo: presso le aziende cominciano
ben presto ad essere comuni reti di qual¬
che centinaio di macchine, che si rivelano
Spazio server
subito assolutamente ingestibili. I proble¬
mi sono molteplici, e ciascuno di essi in
grado di provocare una poderosa ulcera al
malcapitato che, quasi certamente senza
alcuna esperienza concreta di informatica,
si trova a dover in qualche modo seguire
e mandare avanti la rete aziendale. Co¬
minciamo dal più classico, quello dell'ag¬
giornamento del software: passare ad
una diversa release del sistema operativo
o di un applicativo, ma anche banalmente
di un semplice device driver, significa do¬
ver andare fisicamente in giro per la sede
portandosi appresso un pacco di dischetti
ed affrontando manualmente l'installazio¬
ne su ciascun PC, uno per uno. Già que¬
sto è drammatico, ma ci si scontra poi
con la tanto auspicata, e mai tanto male¬
detta come in questo caso, libertà con¬
sentita all'utente dal personal computer:
delle varie centinaia di PC da aggiornare
va a finire che non ce ne sono due uguali
quanto ad hardware e software, col risul¬
tato che ogni stazione di lavoro fa caso a
sé e l'aggiornamento di tutte quante di¬
venta un lavoro immane.
Altro problema la replicazione di
software identici su tutte le stazioni
Cento, duecento copie di Word o di Ex¬
cel. magari in versioni diverse, che occu¬
pano centinaia di preziosi megabyte su
ciascun hard disk. Informatica distribuita
non significa inutili duplicazioni o spreco
di risorse I Niente niente sarebbe il caso
di centralizzare almeno le applicazioni,
pur lasciando i dati sulle stazioni di lavoro
personali?... A proposito, ma siamo sicu¬
ri che davvero tutti gli utilizzatori fanno
regolarmente il backup dei propri dati? E
poi, a ben pensarci, dove stanno real¬
mente i dati? Come facciamo ad accer¬
tarci che siano realmente al sicuro con¬
tro incidenti fortuiti o veri e propri furti?
E la riservatezza? Al di là della pas¬
sword. come facciamo ad istituire classi
di utenti con privilegi e capacità operati¬
ve diverse? Come facciamo a controllare
ciò che viene fatto da tutti?
E i virus? Come facciamo a far si che
ogni utente faccia attenzione al suo PC?
Come facciamo ad impedire a tutti di ca¬
ricarsi i giochici sul proprio personal, di
installarsi copie personali di software pi¬
ratati. di usare programmi differenti da
quelli previsti dagli standard aziendali?.
Eccolo là, ci stiamo riavvicinando al
concetto del mainframe centralizzato e
monolitico. Il pendolo sta cominciando a
tornare indietro: si stava meglio quando
si stava peggio e via dicendo. Forse
l’idea di decentrare tutto, ma proprio tut¬
to, non è poi cosi buona: si finisce ben
presto per perdere il controllo della situa¬
zione e non capirci più niente. Solo che
tornare direttamente al mainframe pare
brutto, dopo che per tanti anni si è ripe¬
tuto fino alla nausea che il mainframe
era vecchio, brutto e inutile. E poi tutto
sommato dall'esperienza iconoclastica
dei PC abbiamo pur imparato qualcosa,
no? Non tutto è da buttare: la libertà per¬
sonale è una bella cosa, se viene atte¬
nuata ed incanalata lungo binari prestabi¬
liti. Nasce cosi l'onda di ritorno, in un
tentativo di salvare il meglio dei due
mondi. Nasce il nuovo paradigma degli
anni novanta, il modello client-server.
Distribuire sì
ma con giudizio
L'idea che sta dietro al modello client-
server non è affatto stupida, e con quan¬
to abbiamo detto sinora appare addirittu¬
ra scontata: si tratta in pratica di attenua¬
re la troppa libertà delle reti di PC incon¬
trollati e incontrollabili, e riportare alcune
funzionalità di carattere generale (sia di
tipo sistemistico che applicativo) ad un
qualche tipo di gestore centralizzato.
Non solo: ci deve essere un "dialogo"
tra le stazioni di lavoro e questo gestore,
e deve essere ben formalizzato. Il tutto,
contrariamente al mainframe, è pilotato
dalla periferia: il gestore deve limitarsi a
fornire "servizi" alle stazioni di lavoro
quando esse lo richiedono, non le deve
governare. La periferia deve quindi esse¬
re formata da macchine intelligenti, non
terminali stupidi, in grado di richiedere
un "servizio" al gestore ed elaborarne
autonomamente e localmente il risultato.
Le stazioni di lavoro diventano dunque
dei "clienti" (clienti, che dialogano con
unoo più "erogatori di servizi" (server).
Una bella idea, non c'è che dire, che
conduce ad un'architettura particolar¬
mente elegante ed efficiente dove tutta
l'elaborazione è effettivamente decentra-
D a questo mese MC inizia ad occuparsi in modo istituzionale anche di server, ossia di
quella fascia di sistemi che tradizionalmente si situavano un po' oltre i confini natu¬
rali del "microcomputer ". Ma tanti. .. bit sono passati sotto i ponti da quando i personal
erano anche dei "micro". Oggigiorno le cose sono molto diverse, e macchine basate sulla
stessa architettura dei normali personal sviluppano potenze che dieci anni fa erano appan¬
naggio esclusivo dei più grandi fra i mainframe. Sistemi di dimensioni anche notevoli, ma
assimilabili ai personal per struttura, programmazione e utilizzo, sono al giorno d'oggi uti¬
lizzati per compiti specifici in aggiunta, o in alternativa, ai veri e propri mainframe, ed in
cooperazione con reti di personal computer. L'odierno server è dunque qualcosa di nuovo:
non un piccolo mainframe, non un PC troppo cresciuto, ma un qualcosa che completa en¬
trambi i paradigmi del calcolo automatico consentendo di distribuire risorse di elaborazio¬
ne nel modo più efficiente possibile in strutture decentrate o per fasce di applicazioni ver¬
ticali Coi nuovi server sono nate nuove architetture distribuite, nuovi paradigmi di elabora¬
zione, nuovi approcci sistemistici... e anche nuovi problemi. Di tutte queste cose MC si è
occupata per lungo tempo dal lato del client, ovvero dell'utilizzatore finale che utilizza un
terminale più o meno potente per dialogare con una struttura non meglio identificata fatta
di server, mainframe, reti e quant'altro. Da ora questa visione verrà completata con quella
che si ha dall'altro lato dello specchio, per dirla con Lewis Carroll: con la prospettiva di chi
deve gestire un parco di decine o centinaia di utenti singoli, ottimizzando la struttura della
rete, distribuendo il carico di transazioni, facendo da ponte verso mainframe remoti... o
semplicemente mettere in piedi una piccola rete aziendale valutando con competenza di
causa prodotti e offerte del mercato. C. G.
170
MCmicrocomputer n. 175 - luglio/agosto 1997
ta dove e quando serve, senza inutili so¬
vrapposizioni e soprattutto senza perdita
di controllo. D'altronde il concetto di
"servizio" è abbastanza generale da po¬
ter comprendere tutto: è possibile ad
esempio immaginare che un'applicazio-
ne distribuita abbia un unico database
centralizzato, e che questo venga gestito
da un "data server" che restituisce ai va¬
ri Client i record del database da essi ri¬
chiesti gestendo in modo trasparente le
collisioni, le problematiche di locking, i
backup periodici e via dicendo E' possi¬
bile pensare ad un'applicazione costituita
da un front-end grafico che gira sui Client
e da un "nucleo" elaborativo che gira sul
server, e che fa il vero lavoro una sola
volta per tutte. E' possibile pensare ad
un "security server" che si occupa di va-
lidare l'identità dell’utente che si collega
alla rete o all'applicazione, assegnandogli
gli opportuni permessi e privilegi e garan¬
tendo la sua identità ad eventuali altri
server o altre reti che lo richiedessero. E'
possibile pensare ad un "printer server"
che riceve le stampe virtuali dei vari
Client, magari le post-elabora e le incana¬
la ordinatamente su una stampante con¬
divisa. E via dicendo.
I Client continuano naturalmente ad es¬
sere dei personal computer più o meno
potenti, ma ad essi si affiancano nel col-
legamento in rete uno o più server, i
quali sono oggetti assai più sofisticati di
quelli che erano i semplici gestori di file
System condivisi delle prime LAN. I nuo¬
vi server sono pertanto computer piutto¬
sto potenti, con sistemi operativi seri.
Fortunatamente assieme all'idea dell'ar¬
chitettura client-server l'industria ha re¬
cepito anche quella di "standard aperti":
i server degli anni novanta, contraria¬
mente ai mini degli anni ottanta, sono
basati su standard di mercato per quanto
riguarda la loro struttura hardware e
software, consentendo una più facile ge¬
stione commerciale ed una più efficace
integrazione operativa con le realtà infor¬
matiche aziendali.
Va comunque notato che il paradigma
client-server in definitiva non risolve mol¬
ti dei problemi tipici delle grandi reti, pri¬
mo fra tutto quello della gestione delle
configurazioni e degli aggiornamenti del¬
le stazioni di lavoro, ma almeno rende la
struttura del sistema globale più organiz¬
zata ed efficiente, e consente un buon
controllo a livello centralizzato di tutte le
funzioni di servizio e gestione della rete
stessa e dei suoi applicativi istituzionali.
Intranet: un passo
indietro verso il futuro
II passo successivo, una svolta ancora
più radicale verso un'ulteriore centralizza¬
zione delle funzioni di gestione, nasce in
questi ultimissimi anni col fenomeno del¬
le intranet. Si tratta in realtà del risultato
ottenuto dall'applicazione delle moderne
tecnologie sviluppate per Internet
(TCP/lP, socket, struttura dei domini, ...)
alla realizzazione di reti aziendali veloci e
multiservizio. Siamo ancora più in fase di
pendolo ritornante perché l'idea è quella
di spostare ulteriormente la potenza di
calcolo e i processi operativi nei server,
trasformando il Client in un "thin Client"
molto semplice (ad esempio senza hard
disk) ma estremamente versatile. Tanto
per cominciare, il Client pur essendo un
vero computer non è dotato dì sistema
operativo locale né di applicativi residen¬
ti: esso bootstrappa dal server, ossia ri¬
ceve dal server il sistema operativo "al
volo" al momento dell'accensione; allo
stesso modo riceve dal server gli appli¬
cativi man mano che gli servono, e li
cancella dalla propria memoria al mo¬
mento in cui non servono più. In questo
modo si eliminano tutti i problemi di ag¬
giornamento delle versioni software sui
client, dato che tutti gli eseguibili che ri¬
cevono sono sicuramente i più aggiornati
disponibili. Di fatto esiste una sola copia
del software, come sui mainframe: la dif¬
ferenza è che esso viene scaricato sui
client per l'esecuzione remota anziché
essere eseguito centralmente. Fine an¬
che del problema dei virus, dato che il
client è privo di dischi locali e l'unico
software che può far girare è quello rice¬
vuto dal server.
In realtà esistono due scuole di pen¬
siero a tal proposito: quella più radicale,
proposta tra gli altri da Oracle, Netscape
e IBM, vede il client (detto "Network
Computer") come una sorta di "termina¬
le stupido" di altri tempi, che prende vita
grazie al software ricevuto dal server; ad
essa si contrappone l'iniziativa "Network
PC" di Intel e Microsoft, secondo i quali
il client deve continuare ad essere un ve¬
ro e proprio PC con annessi e connessi
(fra cui l'hard disk) ma "blindato” e dota¬
to di alcune funzionalità di manutenzione
automatica quali ad esempio l'aggiorna¬
mento automatico delle versioni di siste¬
ma operativo o di device driver coman¬
dato dal server La stessa Microsoft ha
comunque affermato la necessità di rive¬
dere l'attuale struttura del software ap¬
plicativo, spostando sul server gran parte
delle funzionalità di esso e lasciando sul
client solo ciò che riguarda il "lato uten¬
te" dell'applicazione.
Va da sé che il client, quale che sìa,
non è in grado di fare nulla se prima non
"si presenta" al server e viene da esso
validato, cosa che può richiedere l'uso
da parte dell'utente di una "smart card"
personale, ancora una volta siamo tornati
alla sicurezza centralizzata tipica dei
mainframe, l'unica che consente la rea¬
lizzazione di sistemi dimostrabilmente si¬
curi e permette di tenere una traccia
completa di tutto ciò che avviene sul si¬
stema per verifiche a posteriori ove ne
sorgesse la necessità (auditing).
Naturalmente i server necessari a rea¬
lizzare strutture del genere, oramai uffi¬
cialmente denominate intranet, devono
essere ancora più potenti di quelli visti
nel caso precedente, che pure non
scherzavano. Sotto sotto siamo davvero
tornati al mainframe!
La rivincita dei mini
E dunque, zitti zitti, i mainframe stan¬
no ritornando tra noi. Un po' mutati
nell'aspetto, certo, ma non troppo dissi¬
mili dai loro nonni di vent'anni fa. Siamo
cosi giunti all'apparente paradosso per
cui i migliori server oggigiorno disponibili
possono non essere necessariamente
quelli nati dall'evoluzione dell'architettura
PC quanto quelli nati dalla semplificazio¬
ne dell'architettura mainframe! Questi
sono infatti i soli ad avere già incorporate
in modo nativo tutte quelle funzioni cen¬
tralizzate di gestione e controllo che i
nuovi server hanno dovuto reinventare
da capo ed implementare come aggiun¬
te. spesso innaturali, ad una struttura na¬
ta in origine per fare altre cose. Il pro¬
gresso dei "middle range" degli anni 70
ina portato oggi ad avere sistemi quali ad
esempio l'IBM AS/400 che, snobbato a
lungo da tutti gli informatici "puristi" per
le sue connotazioni spiccatamente ge¬
stionali, è in effetti diventato quasi in si¬
lenzio un server polifunzionale in grado di
gestire reti LAN e intranet, pubblicare pa¬
gine Web, agire da data-server, offrire
connettività con Internet, pur mantenen¬
do una struttura hardware e software so¬
lida e affidabile, di derivazione mainfra¬
me e dunque assai ben dotata quanto a
facility di amministrazione e sicurezza
operativa.
Gli altri player più giovani sono ovvia¬
mente i sistemi Unix, forti di tanti anni di
esperienza ma indeboliti dall’assoluta
mancanza di standardizzazione e dalle in¬
finite peripezie della "versione di riferi¬
mento", e i sistemi basati su Windows
NT, ancora per certi versi immaturi ma
estremamente promettenti e forti di im¬
plementazioni hardware di assoluta ec¬
cellenza quali quelle Digital su micropro¬
cessori Alpha.
E qui il discorso si allarga, perché non
basta prendere un qualunque PC con 64
MByte di RAM e Windows NT per cre¬
dere di aver fatto un server. Un vero ser¬
ver è qualcosa di diverso, più complesso
e ovviamente più costoso; ma questo è
difficile da spiegare a chi proviene dal
mondo PC, caratterizzato da costi bassi
e da scarsa cura per l'affidabilità. Perciò
ne parleremo un'altra volta.
KS3
MCmicrocomputer n. 175 - luglio/agosto 1997
171
coordinamento di Corrado Giustozzi
E' il momento di ISDN
La fame di connettività per Internet sta spingendo sempre più in alto
di Valter Di Dio
l'esigenza di una comunicazione davvero veloce, tra computer, via
telefono. E, di questi tempi, velocità vuol dire ISDN. Ma ISDN non è
solo Internet: ci sono moltissimi nuovi servizi che si appoggiano su
ISDN e altri ne arriveranno.
In Italia l'ISDN è arrivata con qualche anno di ritardo rispetto alla
Germania, paese che per primo
l'ha voluta e, praticamente,
inventata; ma il ritardo ci ha
permesso di trovare una rete
nazionale interamente su fibra
ottica, centrali numeriche e
servizi supplementari. Perché non
sfruttare tutte queste possibilità?
L’acronimo sta per Integrateci Servi¬
ce Digital Network e indica una moda¬
lità di connessione tra utenti telefonici
realizzata completamente in numerico e
senza organi di commutazione meccani¬
ci in mezzo. Una utenza ISDN porta a
casa dell’utente due canali a 64 Kbit/s
che possono essere usati indipendente¬
mente e indifferentemente per fonia o
dati. Si può perciò parlare al telefono
mentre sull’altro canale il computer sta
scambiando dati, si possono avere un
telefono e un Fax sempre a disposizio¬
ne e, infine, si possono sfruttare in con¬
temporanea tutti e due i canali dati per
arrivare ad un transfer rate di 128
Kbit/s. Altro punto importante è che, da¬
ta la mancanza di organi di commutazio¬
ne, il tempo necessario a comporre un
numero e ad ottenere la connessione è
dell’ordine di qualche secondo. Se que¬
sto non bastasse si deve considerare la
possibilità di richiedere fino ad otto nu¬
meri di utente da associare ciascuno ad
un differente servizio attivato (in casa
nostra) sull'ISDN: potremo cosi avere
un numero per il Fax, uno per la segre¬
teria telefonica e uno per il Modem, tut¬
ti e tre facenti capo allo stesso oggetto,
senza la necessità di negoziare il servi¬
zio richiesto.
Due linee
Molti utenti hanno oggi due linee
analogiche, sicuramente le hanno molte
piccole realtà aziendali. Non credo che
esistano più ditte prive di Fax o col Fax
commutato sulla stessa linea telefoni¬
ca. Anche molte utenze domestiche
posseggono ormai una seconda linea
utilizzata in genere per la navigazione
Internet o per un Fax. In tutti questi casi
il passaggio ad ISDN oltre a permettere
l'accesso ai servizi 'numerici” permette
anche un risparmio in termini di bolletta
Telecom. La trasmissione di un Fax
ISDN (tra due Fax numerici ovviamente)
richiede solo poche manciate di secon¬
di, contro i minuti di un Fax analogico,
eppure la diffusione dell'ISDN nelle
aziende è ancora parecchio indietro ri¬
spetto ai vantaggi ottenibili.
Anche in casa si può ottenere un ri¬
sparmio, oggi non è possibile avere due
linee telefoniche in categoria B (utenza
domestica) nella stessa unità abitativa,
quindi il confronto dei canoni va fatto
tra quello ISDN e un canone di catego¬
ria B più un canone di categoria A (affa¬
ri) Ai canoni per l'accesso ISDN va ag¬
giunto il noleggio del terminale NT1/AB
172
MCmicrocomputer n. 175 - luglio/agosto 1997
ma in questo momento si tratta di un
costo molto contenuto.
Internet
E' Internet la molla che sta oggi 'tiran¬
do' la richiesta di accessi ISDN, probabil¬
mente perché si tratta del servizio che
più pesa sulla bolletta dei telematici ita¬
liani. Personalmente non credo alle ridu¬
zioni di bolletta dovute a maggiori velo¬
cità di trasmissione; l'esperienza dei mo¬
dem, passati dai 2400 ai 33.600, dimo¬
stra chiaramente che una maggior velo¬
cità di trasmissione aumenta la quantità
di dati trasferiti ma non riduce il tempo
totale di connessione. Credo quindi che
sia il caso di sfrondare subito il campo
dall'idea di un risparmio in bolletta e di
puntare solo (a parità di costi) sui mag¬
giori servizi che l'ISDN permette.
Come prima cosa abbiamo visto che
è possibile utilizzare il telefono mentre
sulla seconda linea dati si sta connessi
ad Internet o ad un altro servizio nume¬
rico. Poi c'è la maggior velocità che,
sebbene comunque limitata dalla banda
disponibile a valle del nostro provider,
consente di trasferire dati, dai vari siti,
con velocità medie di quattro volte su¬
periore a quelle di un modem analogico
(ovviamente sempre che il sito non sia
proprio intasato). Questa maggior velo¬
cità si nota soprattutto quando si apro¬
no più connessioni contemporanee. Se
oggi un FTP impegna quasi totalmente
la banda del modem, con l'ISDN potre¬
te avere un paio di FTP aperti e conti¬
nuare a navigare in tutta tranquillità
Di contro c’è ovviamente il fatto che i
provider non possono concedere bande
da 64 Kbit/s allo stesso prezzo di un col-
legamento analogico e si sono orientati
verso un prezzo proporzionale all'au¬
mento di banda concesso (in media cir¬
ca il doppio!. Non tutti i provider, poi,
sono disposti a concedere l'uso del
doppio canale dati (128 Kbit/s) quindi la
massima velocità ottenibile è di circa
7000 caratteri al secondo. Attenzione al
fatto che l'ISDN è in pratica una inter¬
faccia digitale, non potrà succedere co¬
me con i modem analogici che si inven¬
tino nuove forme di modulazione in gra¬
do di aumentare il throughput, al massi¬
mo si può sfruttare la compressione dei
dati o dei pacchetti TCP/l P; compressio¬
ni che comunque raggiungono un rap¬
porto quasi di tre ad uno, grazie all'otti¬
mo V.42bis già noto agli utenti dei mo¬
dem analogici. Naturalmente per otte¬
nere sìmili prestazioni si deve trattare di
un file di testo e la seriale del computer
deve supportare velocità prossime ai
500 Kbit/s.
Uno degli svantaggi è che si deve so¬
stituire il modem analogico con una
scheda o con un modem esterno ISDN.
Inoltre le schede ISDN, in emulazione,
non riescono ad andare oltre i 1200 bps
quindi, a meno di non spendere una ci¬
fra intorno al milione di lire per un mo¬
dem bistandard, non ci si può nemme¬
no liberare del vecchio (di già?!) modem
analogico.
Digitale contro
Analogico
Come già accennato la rete telefoni¬
ca italiana è ormai completamente nu-
merizzata. Questo vuol dire che usando
il nostro vecchio modem analogico si
subiscono diverse trasformazioni del
segnale, che fanno perdere in qualità e
conseguentemente in velocità massi¬
ma. Se immaginiamo, caso peggiore, di
fare un chat vocale su un modem a
33.6, la nostra voce, raccolta in analogi¬
co dal microfono del computer, viene
prima trasformata in digitale dalla
Sound Blaster e poi inviata al modem
sempre in digitale. Nel modem il segna¬
le digitale viene convertito in un segna¬
le analogico (ovviamente differente da
quello raccolto dal microfono, adesso si
rendono analogici gruppi di bit) ed invia¬
to, in analogico, sulla linea telefonica.
Appena arrivato in centrale, il segnale
analogico ridiventa numerico e, alla ve¬
locità di 64 Kbit/s, trasferito alla centrale
di destinazione. Qui subirà l’intero pro¬
cesso al contrario e cioè verrà trasfor¬
mato in analogico, mandato al modem,
ritrasformato in numerico dal modem,
mandato al computer e poi alla Sound
Blaster che lo ritrasformerà in analogico
per mandarlo agli altoparlanti.
Macchinoso? Lo credo! E se aggiun¬
gete che ad ogni conversione numerica
si procede pure ad una compressione
(magari lossy, con perdita di informazio¬
ne) e al momento della trasmissione i
dati vengono incapsulati in protocolli di
trasporto che aggiungono byte dì
overhead e bit di correzione d'errore,
ecco spiegato perché su una linea a 64
Kbit/s si riesce a malapena a trasferire
un parlato al limite della comprensibilità.
Grazie alla segnalazione digitale e alla
mancanza di negoziazione una scheda
ISDN è in grado di aprire un canale dati
in pochissimi secondi. Se poi la linea è
disturbata il tempo della negoziazione,
che si paga, si allunga e non è nemme¬
no detto che vada a buon fine (quanti
scatti vengono gettati in questo mo¬
do?).
Con l’ISDN i dati viaggiano sempre in
digitale da casa vostra fino a casa del
destinatario. Le uniche conversioni ne¬
cessarie (sempre che servano) vengono
fatte all'inizio e alla fine della catena.
Sarà lo stesso apparato ISDN (il telefo¬
no digitale, il Fax digitale, il computer) a
preoccuparsi di convertire e comprime¬
re il documento (o la voce) e poi tutta la
trasmissione avverrà sfruttando la mas¬
sima banda messa a disposizione dall'l-
SDN: 64 Kbit/s se si usa una sola linea
o 128 Kbit/s se si accoppiano ì due ca¬
nali dati.
PRO
CONTRO
Linea Numerica con servizi supplementari
Telefoni e Fax ISDN ancora poco diffusi e
difficili da reperire
Due linee ad un costo di poco superiore a
quello di una sola
Necessità di noleggiare TNT1+ che deve
anche essere alimentato a 220 V
Fino ad 8 numeri telefonici
Servizio non compreso nel canone base
Offerte Telecom per passare all'ISDN
Lavori dentro casa per i nuovi allacci
Alta velocità nei collegamenti Internet
Necessità di cambiare il modem e canoni
Internet maggiorati
Fax velocissimi e a colori
Necessità di cambiare il Fax e di trovare
dall'altra parte un Fax ISDN
Videoconferenza
Servono computer, telecamere e software
specifici
MCmicrocomputer n. 175 - luglio/agosto 1997
173
I servizi ISDN
Ci sono già oggi diverse cose che
possiamo fare con una linea ISDN, e al¬
tre sicuramente ne arriveranno mano a
mano che l'ISDN si diffonderà presso
l'utenza commerciale e, soprattutto,
domestica. Quanti oggi scrivono le let¬
tere con il computer e poi le stampano
per poterle inviare via Fax da qualche
parte? Alcuni utilizzano già un modem
Fax analogico e quindi si risparmiano al¬
meno un passaggio, ma ci vuole co¬
munque tempo per mandare in analogi¬
co il Fax via telefono. Eppure il docu¬
mento che si sta mandando non è mai
stato "analogico'. E' nato dentro un
computer, direttamente sotto forma di
byte. Perché mai per spedire 3 K di te¬
sto dovrei continuare ad impiegare 3
minuti? Se la mia linea fosse ISDN, se
avessi una scheda Modem/Fax ISDN e
il destinatario avesse anch'egli un F?x
ISDN, potrei mandare la stessa lettera
in meno di 6 secondi. E se invece della
lettera fosse un file di AutoCad da 12
MB che deve essere mandato alla filia¬
le di Londra? Collegandomi direttamen¬
te via ISDN con il computer della sede
di Londra posso trasferire 12 MB in cir¬
ca 15 minuti.
E' facile capire come mai i campi
principali di applicazione dell'ISDN sia¬
no strettamente legati al mondo del¬
l'informatica e del multimediale. E' qui
che la maggior velocità consente di di¬
stribuire tra località remote quello che
oggi già si utilizza in locale.
Reti WAN commutate. Sfruttando
oculatamente la velocità di commuta¬
zione dell'ISDN è possibile utilizzarla
per connettere tra loro due Lan in edifi¬
ci lontani tra loro come alternativa ad
un collegamento diretto numerico che
si paga anche quando non lo si usa.
L'avvento delle schede ISDN permette
di realizzare lo stesso servizio con un
costo equivalente a quello di un comu¬
ne modem, con un sensibile risparmio
sulla bolletta telefonica e senza penaliz¬
zare più di tanto gli utilizzatori.
Tramite ISDN e i software di connes¬
sione remoti WfW (Windows for Work-
group) o TCP/lP è possibile connettere
Lan-to-Lan due o più computer via te¬
lefono. Via ISDN si può collegare un
computer remoto ad un altro computer,
oppure un computer remoto ad una re¬
te locale o, infine, due intere reti locali
possono essere interconnesse.
Installando il modulo software NDIS
(Network Driver Interface Specification)
si permette al modulo router di Win¬
dows for Workgroup di connettere logi¬
camente l'interfaccia ISDN con l'inter¬
faccia Ethernet locale. Oppure si posso¬
no utilizzare degli appositi bridge che
sono in grado di gestire la connessione
ISDN (selezione e abbattimento della
chiamata) ed escono direttamente con
un connettore Lan. Questi bridge pos¬
sono mantenere logicamente attiva la
connessione anche dopo aver abbattu¬
to il canale fisico. In pratica i computer
continuano a vedere la Lan in piedi, ma
il collegamento telefonico è stato chiu¬
so. Nel momento in cui si presenta la
necessità di trasferire un pacchetto at¬
traverso la linea telefonica, il bridge ef¬
fettua la chiamata e riapre il canale fisi¬
co. E anche possibile utilizzare le due li¬
nee a 64 Kbit/s in funzione del traffico
presente sulla Lan, in condizioni di scar¬
so traffico si tiene aperta solo una con¬
nessione, nei momenti di punta si apre
la seconda connessione e si sfrutta tut¬
ta la banda disponibile. Tutte queste va¬
riazioni avvengono in pochissimi secon¬
di che, per l'utente, si trasformano in
una piccolissima attesa tra la richiesta e
la risposta del computer remoto. Natu¬
ralmente si deve fare attenzione al fatto
che ogni chiamata (oltre a far perdere
quei pochi secondi) costa uno scatto e
quindi occorre studiare l'andamento del
traffico medio prima di definire il time¬
out di disconnessione. Un time-out
troppo lungo fa sprecare scatti quando
non c'è effettivo traffico, uno troppo
corto penalizza gli utenti e fa sprecare
anch’esso scatti ad ogni apertura.
Anche la connettività Internet ricade
sotto questo uso dell'ISDN. Quando ci
si connette ad un provider non si fa al¬
tro che collegare il proprio computer, in
TCP/IP, alla Lan remota attraverso un
collegamento PPP su ISDN. Grazie alla
velocità della connessione ISDN un sin¬
golo PC può fare da Gateway, o addirit¬
tura da Proxy, per altri computer colle¬
gati in Lan. E' questa l'architettura tipica
degli Internet Café che con una sola li¬
nea ISDN permettono ad una decina di
PC delle connessioni del tutto compara¬
bili con quelle ottenibili se avessero cia¬
scuno un proprio modem a 14.4 su li¬
nea analogica.
Trasferimenti file. L'Euro File Transfer
è un protocollo concordato ETSI per il
trasferimento veloce di file via ISDN.
Glossario ISDN_
Analogico E' un formato utilizzato per trasmettere l'informa¬
zione che utilizza la variazione continua di un segnale elettrico.
Nelle trasmissioni analogiche, la variazione del segnale è conti¬
nua.
Bit Abbreviazione di "Binary Digit" - Cifra binaria. Il bit è l’unità
base di informazione usata nei sistemi di comunicazione digitali.
Può assumere solo due differenti valori, indicati generalmente
con "On" e "Off" oppure con "1 " e "0".
Bps (Bit per secondi Bit al secondo. L'unità di misura utilizzata
per la velocità di trasmissione di informazione digitale.
BRI (Basic Rate Interface) Interfaccia per l'Accesso Base. Uno
dei possibili accessi d'utente ISDN, costituito da due canali dati a
64 Kbit/s (detti canali B) e da un canale di segnalazione a 16 Kbit/s
(detto canale D).
Calling-ID Vedi CgPN.
Canale B II canale dati della rete ISDN, che trasmette alla velo¬
cità di 64 Kbit/s.
Canale D II canale di segnalazione fuori banda della rete ISDN,
che trasporta i messaggi di segnalazione tra l'utente e la rete. La
velocità trasmissiva di tale canale è di 16 Kbit/s.
CgPN (Calling Party Number) Numero del chiamante. E' il nu¬
mero telefonico del chiamante che viene inviato, alla parte chia¬
mata, ogni volta che si esegue una chiamata digitale su rete ISDN
CdPN (Called Party Number) Numero dell'utente chiamato
E' il numero composto per chiamare l'utente remoto.
Digitale E' un formato utilizzato per trasmettere l'informazio¬
ne, in cui il segnale elettrico che rappresenta l'informazione può
assumere solo un numero finito e discreto di valori. La maggior
parte dei sistemi di comunicazioni digitali sono di tipo binario,
cioè il segnale elettrico può assumere solo due differenti valori,
rappresentati normalmente dalle cifre binarie "1 " e "0".
DSS1 (Digital Subscriber Signalling System No. 1) E' il no¬
me del protocollo di segnalazione usato sul canale D della rete
ISDN europea.
ISDN (Integrated Service Digital Network) Rete digitale inte¬
grata nei servizi. La rete telefonica completamente digitale in gra¬
do di trasmettere voce, dati, immagini e video ad alta velocità. La
rete ISDN fornisce un servizio digitale da "end-to-end", cioè da
estremo ad estremo, quindi a partire dall'accesso d’utente.
MSN (Multiple Subscriber Number) E' uno dei servizi offerti
dalla rete ISDN, indicato anche come servizio multinumero, che
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MCmicrocomputer n. 175 - luglio/agosto 1997
Permette sia di utilizzare un canale sin¬
golo, a 64 Kbit/s. sia di suddividere i
dati su tutti e due i canali per un trasfe¬
rimento a 128 Kbit/s che. con la com¬
pressione. possono diventare quasi il
doppio, superando in pratica la velocità
di accesso di un comune Floppy Disk,
Con L'Euro File Transfer è possibile ac¬
cedere alle directory remote, navigare
e trasferire file esattamente come si
farebbe con un computer in rete loca¬
le. Ovviamente l'Euro File Transfer,
che viene dato con quasi tutti i modem
ISDN, gestisce tutti i criteri di protezio¬
ne degli accessi di una rete condivisa.
Fax. Con le linee ISDN si possono in¬
viare e ricevere Fax, sia da altri apparati
ISDN sia da Facsimile collegati a nor¬
mali linee analogiche. Per sfruttare
completamente la banda di 64 Kbit/s
serve che tutti e due i Fax siano di tipo
ISDN altrimenti sarà purtroppo il Fax
analogico a determinare la velocità di
collegamento. Al momento i Fax ISDN
non sono molto diffusi, ma con l'am-
pliarsi della base ISDN installata sarà
sicuramente l'oggetto più venduto dei
prossimi anni
Videoconferenza. I videotelefom non
hanno mai avuto successo, molto pro¬
babilmente più per motivi psicologici
che non per limiti tecnologici o econo¬
mici, Diverso il discorso per la video-
conferenza che consente notevoli ri¬
sparmi di tempo e di spese di viaggio.
Non è difficile oggi installare un siste¬
ma di videoconferenza basato sull'uso
di PC multimediali e ISDN. Un centro
Master si occupa di ricevere e ridistri¬
buire le immagini ricevute da tutti i
centri 'satellite" utilizzando più linee
ISDN. Non è improbabile che in futuro
ci siano dei “centri Master" commer¬
ciali, cosi come oggi esistono i provider
Internet.
Nella videoconferenza si devono tra¬
smettere suoni e immagini in movi¬
mento contemporaneamente. Il singo¬
lo canale a 64 Kbit/s non è sufficiente
per trasmettere un video dettagliato
con un frame rate adeguato (servono
minimo 8 o 10 fotogrammi al secon¬
do). La compressione MPEG permette
oggi forti riduzioni della banda necessa¬
ria, ma 64 Kbit/s sono ancora pochi.
Esistono però delle schede proget¬
tate appositamente per la videoconfe¬
renza che contengono sia la circuiteria
audio/video, che il modulo MPEG II e
l'interfaccia ISDN Queste schede uti¬
lizzano il doppio canale a 64 Kbit/s ri¬
partendo però audio e video in modo
dinamico così da utilizzare il massimo
di banda disponibile per ciascuna fun¬
zione. Mediamente vengono utilizzati
circa 16 Kbit/s per l'audio e il resto per
il video. A questo punto il videotelefo¬
no non è altro che un caso degenere
della videoconferenza: quella tra due
soli utenti. Niente di più facile che. una
volta abituatici alla videoconferenza,
anche il videotelefono diventi qualcosa
di irrinunciabile.
Caller ID. Probabilmente non è il servi¬
zio più richiesto dagli utenti telematici,
ma la rete ISDN invia automaticamente
il 'caller ID", che poi altro non sarebbe
se non il numero di telefono di chi vi
sta chiamando. I telefoni ISDN (per ora
poco diffusi) visualizzano il caller ID ap¬
pena lo ricevono. Il caller ID viene invia¬
to oltre che dalla rete ISDN anche da al¬
cune reti di telefonia cellulare. Se la
chiamata arriva da un telefono abilitato
all'invio del caller ID potrete sapere, an¬
cor prima di rispondere, chi c'è all’altro
capo del filo. Con alcuni apparecchi è
anche possibile attivare una black-list
che fa risultare occupata la linea se il
chiamante e uno di quelli segnalati.
Con un PC, l'informazione sul caller
ID avendo l'opportuno software potreb¬
be servire per attivare specifici processi
di sicurezza dati (ad esempio si potreb¬
bero utilizzare dei codici crittografici dif¬
ferenti a seconda del chiamante) oppu¬
re per metter su dei sistemi automatici
di cali-back o, infine, per lo smistare in
automatico le chiamate, in entrata, ver¬
so le rispettive caselle vocali.
Conclusioni
Il passaggio verso ISDN è una scelta
obbligata, è solo questione di tempo.
L'analogico e superato e il futuro è nel
numerico. Se si considera il salto di
qualità che abbiamo avuto in tutti i
campi in cui si è passati dall'analogico
al numerico, non si capisce come mai
tanto ritardo nel fare la stessa cosa an¬
che con i servizi telefonici che sono poi
alla base della comunicazione multime¬
diale.
Oggi, con il provvidenziale abbatti¬
mento dei costi da parte di Telecom
Italia, il futuro può entrare in casa con
largo anticipo anche rispetto ad altri
paesi che sembravano molto più tele-
matizzati di noi
permette di associare ad un unico accesso ISDN diversi numeri
telefonici. In questo modo è possibile associare ogni numero te¬
lefonico ad un diverso terminale connesso all'accesso ISDN, e
quindi indirizzare senza ambiguità il singolo terminale. E' possibile
assegnare fino ad 8 numeri telefonici su un unico accesso: di que¬
sti 8 numeri uno verrà chiamato "numero principale" E' possibile
in genere configurare un terminale ISDN in modo che invii, nel
momento in cui effettua una chiamata, il proprio Calling Party
Number (vedi CgPN), cioè il numero telefonico da cui è effettuata
la chiamata
Multinumero Vedi MSN
NT1 (Network Termination) Il dispositivo ISDN portato dalla
Telecom Italia agli utenti per permettere l'accesso alla rete ISDN.
NTI-Plus (Network Termination) Il dispositivo ISDN portato
dalla Telecom Italia agli utenti per permettere l’accesso alla rete
ISDN ed ha incorporato un Terminal Adapter (vedi TA)
PABX (Private Automatic Branch Exchange) E’ un dispositi¬
vo di commutazione privato, cioè un centralino.
POTS (Plain Old Telephone Service) La capacita della rete
pubblica di offrire solo servizi basati sul servizio telefonico Può
anche essere usato per indicare la rete telefonica analogica
PRI (Primary Rate Interface) Interfaccia per Accesso Primario.
Una delle modalità di accesso d'utente alla rete ISDN. In Europa è
costituito da 30 canali B e da 1 canale D a 64 Kbit/s. In totale la
banda disponibile per le comunicazioni dati su un accesso prima¬
rio è pari a 2 Mbit/s.
Protocollo L'insieme di regole che due sistemi di comunicazio¬
ni devono seguire per scambiarsi tra di loro l'informazione. E' pos¬
sibile lo scambio di informazione tra due terminali solo se questi
utilizzano entrambi lo stesso protocollo
PSTN (Public Switched Telephone Network) Rete telefonica
pubblica commutata. E' la rete telefonica pubblica commutata,
cioè la rete telefonica analogica
RJ11 E' il nome del tipo di jack presente nelle prese telefoniche
standard analogiche. E' un jack costituito da 4 fili.
RJ45 E' il jack ad 8 fili utilizzato per connettere i terminali ISDN
alla rete ISDN.
TE (Terminal Equipment) Qualsiasi terminale ISDN-compatibi-
le. cioè in grado di connettersi direttamente ad un NT.
TA (Terminal Adapter) Adattatore terminale. Dispositivo che
permette di connettere un terminale non-ISDN alla rete ISDN, e
che effettua quindi la conversione analogico/digitale
Maria Moscatelli
MCmicrocomputer n, 175 - luglio/agosto 1997
175
■itjMVinf/.fatfr.Jif
ISDN, ma almeno
navigo veloce?
di Enrico A4. Ferrari
Per chi, come il sottoscritto, ha co¬
minciato ad usare un modem quando la
velocità massima possibile era 300 (di¬
casi trecento) baud, mettersi a discute¬
re se sia veloce o meno navigare su In¬
ternet a 64 Kbit/s può sembrare quanto
meno ridicolo.
Ma naturalmente i tempi e le esigen¬
ze cambiano e se, come abbiamo già
detto, installare una linea ISDN solo per
navigare in Internet forse non è la scel¬
ta più conveniente, è naturale chiedersi
come va la Rete quando si fa il grande
salto e si passa dagli attuali modem a
28.8 Kbit/s o 33.6 Kbit/s per una velo¬
cità praticamente raddoppiata.
Una volta installata ISDN le pagine
arrivano in un lampo? Potrò fare trasfe¬
rimenti di file alla velocità della luce?
Riuscirò a vedere tutte le Playmate
dell’anno in pochi secondi?
Sono questi i legittimi interrogativi
che si pone chi sta per acquistare un
Terminal Adapter per ISDN e la risposta
è: si, no, dipende.
Finché si rimane sul proprio provider
la vita scorrerà in un lampo, le pagine
arriveranno velocissime ed anche i tra¬
sferimenti viaggeranno al massimo
possibile: noi abbiamo registrato punte
di 7.600 caratteri al secondo trasferen¬
do lunghi file binari direttamente dal si¬
to di MC-link; stiamo naturalmente par¬
lando di collegamenti a 64 Kbit/s, dato
che i 128 Kbit/s non vengono per il mo¬
mento autorizzati da praticamente nes¬
sun provider italiano. Per avere una
idea di cosa stiamo parlando basta pen¬
sare che indicativamente a questa velo¬
cità un file lungo 1 MByte viene trasfe¬
rito in 2 minuti.
Quando si esce "fuori" dal proprio
provider, quando cioè si richiedono pa¬
gine di altri siti, la situazione cambia,
deteriorandosi rapidamente. Purtroppo
non è possibile dare una regola genera¬
le, neanche geografica: siti italiani pos¬
sono avere trasferimenti più lenti di siti
australiani.
Tutto dipende dai nodi che i dati ri¬
chiesti devono attraversare, ma anche
da come il vostro provider è collegato
verso l'esterno: se avete un provider
che vi consente l'accesso tramite ISDN
ma esso stesso ha un canale esterno
di magari solo 128 Kbit/s rassegnatevi,
la navigazione sarà lenta come con un
modem tradizionale. Questo è un di¬
scorso che riguarda soprattutto i "mi-
cropoint", quei provider locali di provin¬
cia con connettività verso l’esterno a
bassa velocità che non garantiscono un
canale successivamente rapido ai pro¬
pri utenti, i quali magari si possono col¬
legare al provider via ISDN.
L'affollamento è un altro parametro
variabile da mettere in gioco, suppo¬
nendo anche infatti che la strada tra voi
e il sito da visitare sia ultraveloce, se il
destinatario della vostra richiesta è un
classico sito molto gettonato, è facile
che le informazioni richieste ritorneran¬
no a voi con una certa lentezza.
Facendo le prove con MC-link abbia¬
mo comunque ottenuto quasi sempre
buoni valori, sia navigando in Italia che
all'estero
Proprio con l'estero spesso i risultati
sono molto soddisfacenti e si vede un
netto miglioramento rispetto ai modem
tradizionali: provando a scaricare file vi¬
deo dalla CNN, ad esempio, abbiamo
riscontrato velocità di punta di 5.6 K.
non male vista la distanza o l'affolla¬
mento del sito.
Possiamo quindi riassumere cosi le
esperienze sul campo: per la sola navi¬
gazione non si riscontreranno grandi
differenze dai tradizionali modem a
28.800, il tempo medio che passeremo
a vedere una pagina sarà più o meno lo
stesso. Questo anche per motivi biolo¬
gici, l'occhio umano per cogliere una
pagina nella sua interezza ha comun¬
que bisogno di un certo tempo, e se
anche questa viene caricata in modo
più veloce noi tenderemo a soffermarci
su essa sempre lo stesso tempo
Trasferendo invece file le cose mi-
Accesso Remoto e ISDN
Se intendete utilizzare una connessione diai up per collegarvi in
modalità ISDN al vostro provider, dovete realizzare un "socket"
di collegamento per Windows 95 che utilizzi il TA installato co¬
me una delle tante porte disponibili. Questa è una operazione
semplicissima in quanto si tratta di utilizzare "crea nuova con¬
nessione" dal menu "accesso remoto", esattamente come lo si
è già fatto per le altre connessioni via modem. Nel caso specifi¬
co di MC-link è bastato utilizzare gli stessi parametri già presenti
in un socket utilizzato per un collegamento via modem, abbiamo
solo cambiato il numero di telefono e la porta da utilizzare, che
non è più la solita COM ma una con il nome della scheda instal¬
lata. La sezione che riguarda "Accesso Remoto" risulta invece
complicata se non si è mai connesso il proprio computer ad un
modem, rimandiamo eventualmente ad altri articoli di MC pre¬
cedentemente usciti che trattano proprio di questa sezione.
Il CAPI e Windows 95
L'unica vera difficoltà riscontrata nella installazione dei prodotti
ISDN è purtroppo da imputarsi al fatto che su Windows 95 in ver¬
sione italiana manca un particolare subset chiamato CAPI, proprio
quello che è responsabile della gestione di ISDN. Su alcune ver¬
sioni di Windows 95 il sistema è invece presente, come ad
esempio nella versione tedesca: questo perchè ISDN è un pro¬
dotto relativamente nuovo sul quale evidentemente gli americani
non hanno investito molte energie, mentre ad esempio in Germa¬
nia è molto diffuso, questo spiegherebbe la presenza del CAPI
nella versione tedesca. Nulla comunque giustifica e perdona Mi¬
crosoft dal non aver inserito il sistema su tutte le versioni di Win¬
dows 95 in commercio, compresa quella italiana. Cosi i distributo¬
ri di materiale ISDN per l'Italia hanno incluso il CAPI direttamente
nei loro CD-ROM di installazione, in maniera che l'utente possa
installarlo in maniera trasparente anche se non sa cosa sia.
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MCmicrocomputer n. 175 - luglio/agosto 1997
lifJitm ii Ulti»- n'olii;
gliorano quasi sempre, con velocità in
genere superiori ai 5000 caratteri al
secondo. Se ad esempio il vostro pro¬
vider è, come MC-link, mirror dei più
famosi siti di programmi, un collega¬
mento ad ISDN significa la possibilità
di accedere ad un'ampia banca dati
software alla massima velocità di col-
legamento.
Meglio la scheda o
l’adattatore esterno?
Attualmente il mercato dei prodotti
per ISDN è diviso in due grandi fami¬
glie; gli adattatori su scheda, da mette¬
re all'Interno del computer, e quelli
esterni, da collegarsi attraverso la porta
seriale.
Per scegliere l'uno o l'altro modello
bisogna prendere in considerazione di¬
versi parametri, uno dei quali è sicura¬
mente il prezzo; le schede sono gene¬
ralmente più economiche degli adatta¬
tori esterni, ma questo anche perché i
modelli esterni "fanno più cose” delle
schede interne.
Poi la scelta va fatta anche in consi¬
derazione della propria configurazione
ISDN che può presentarsi sotto forma
di una borchia NTI o NT1 Plus.
La borchia non è altro che lo scato-
lotto che Telecom allaccia al vostro im¬
pianto telefonico per farlo diventare li¬
nea ISDN (ma serve anche l'abilitazio¬
ne dalla centrale).
La borchia NTI ha la sola uscita digi¬
tale, un connettore RJ45 (più grande ri¬
spetto ai classici jack RJ11 presenti su
tutti i telefoni), mentre la NTI Plus pre¬
senta l'uscita digitale e due analogiche,
alle quali poter attaccare direttamente
le tradizionali apparecchiature già pre¬
senti in casa, telefoni, fax, modem tra¬
dizionali. ecc. Se l'impianto tradizionale
ha più di una spina tradizionale allora si
dovrà collegare una delle due uscite
analogiche della NTI Plus alla presa
principale di casa, in modo che anche
gli altri telefoni squillino come avveniva
prima della conversione in ISDN. Ri¬
marrà libera un'altra uscita analogica, in
pratica una seconda linea da gestire
come volete, e l’uscita digitale da at¬
taccare al computer tramite Terminal
Adapter (detto TA) o ad una apparec¬
chiatura ISDN
Le schede TA in genere hanno solo
l'entrata digitale, questo significa che
se la volete utilizzare su un impianto
dotato di borchia TI "semplice" potre¬
te esclusivamente collegare il compu¬
ter alla rete ISDN, ma non avete nes¬
suna uscita analogica per gli altri appa¬
recchi.
In questo caso può quindi andar be¬
ne un TA esterno, che presenta una
entrata digitale e due uscite analogi¬
che; in questo modo col computer po¬
tete collegarvi ad ISDN mentre grazie
alle uscite analogiche fate funzionare i
tradizionali telefoni di casa, o ci potete
collegare un fax od un modem tradizio¬
nale; anche in questo caso se avete più
spine in casa dovete collegare la spina
principale dell'impianto ad una delle
due uscite analogiche del TA. Vicever¬
sa se avete una borchia NTI Plus pote¬
te tranquillamente impegnare la linea
digitale con una scheda TA interna,
mentre utilizzerete le due uscite analo¬
giche come due linee telefoniche tradi¬
zionali.
Un TA esterno impegna comunque
una seriale del computer, e questo può
creare problemi nel caso questa fosse
Ma q uanto mi costi?
già utilizzata da un modem analogico,
d'altra parte anche le schede interne,
che il sistema vede come scheda di re¬
te, possono andare in conflitto con
l'hardware esistente, anche se dalle
nostre prove è risultato che tutto ha
funzionato al primo colpo con due di¬
verse schede provate.
Attenzione anche al fattore blackout:
le borchie NTI Plus prevedono che in
caso di interruzione di energia elettrica
(dato che la borchia stessa è alimentata
dalla rete) almeno una delle due uscite
analogiche continui a funzionare, la¬
sciandovi quindi usare il telefono anche
se siete al buio.
Viceversa i TA esterni, se non ali¬
mentati, possono ridurvi al silenzio to¬
tale non facendo passare il segnale
analogico, e quindi non potete ad
esempio spegnere il TA insieme al
computer e alle altre periferiche, va la¬
sciato sempre acceso.
Le tariffe ISDN praticate da Telecom Italia sono articolate in diverse modalità; noi esami¬
neremo solo quelle relative all'accesso di una tipica utenza domestica, chiamata Acces¬
so Base Singolo Residenziale, cosi come ci sono state fornite dall’Ufficio Stampa Tele¬
com Italia.
Accesso Base Singolo, con due canali bidirezionali
Contributo Attivazione Lit. 200.000
Variazione Lit. 200.000
Canone bimestrale di Abbonamento Lit. 64.000
Il canone è sceso sensibilmente dallo scorso 1 luglio, precedentemente era infatti di Lit.
100.000
Affitto bimestrale borchia NTI Plus Lit. 16.000
Al contrario del contributo d'attivazione, dovuto per impianti ex novo, la Variazione, o
Trasloco, è dovuta per il cambio di una linea già presente in ISDN.
Fino al 30 giugno scorso era in vigore una campagna promozionale secondo la quale la
Variazione non si pagava, al momento in cui scriviamo (15 giugno) non ci è stato detto
se questa promozione verrà prorogata.
Tariffe Telefoniche
In ambito Nazionale: le connessioni analogiche e numeriche seguono il costo della nor¬
male Rete Telefonica Generale.
In ambito internazionale: le connessioni analogiche seguono il costo della normale Rete
Fonia Generale, le connessioni numeriche hanno un costo leggermente superiore a
quelle della rete Telefonica Generale.
Lo scatto nelle connessioni internazionali originate da ISDN costa 114 lire anziché 127 li¬
re. Sono previsti sconti a volume su sette direttrici internazionali in funzione del numero
di scatti effettuati: lo scatto costa da Lit. 114 fino a 4000 scatti, per arrivare a Lit. 104
per oltre 60.000 scatti.
Servizi Supplementari Inclusi: Avviso di chiamata, Conversazione a tre, Identità della li¬
nea chiamante/connessa, trasferimento di chiamata, telelettura del contatore.
MCmicrocomputer n. 175 - luglio/agosto 1997
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QuickStep 1000 su
Windows 95
Costo: 199.000 Lire + I.V.A.
tntp://www. elsa. coni
Il primo prodotto provato è un adatta¬
tore ISDN a scheda, da inserire all'interno
del computer: è costruito dalla ELSA
GmbH che ha come rappresentante
esclusivo per l'Italia la Mavian Labs, che
ne cura anche l'assistenza grazie ad un
ricco sito con notizie e trucchi per l'uso.
Come già detto gli adattatori ISDN
hanno in genere molte caratteristiche, an¬
che se noi per comodità abbiamo provato
l'uso che la maggioranza di utenti ne farà:
collegamento ad Internet attraverso il
proprio computer con connessione dial-
up (cioè chiamando il proprio provider).
Ad ogni modo ecco un elenco delle carat¬
teristiche della QuickStep 1000 in con¬
giunzione con il software ELSA-RVS-
COM (che per il solo Windows NT va ac¬
quistato a parte a Lit. 85.0000 + I.V.A.)
- Fax gruppo 3 fino a 14.400 bps, usa¬
bile con MS Exchange, direttamente dal¬
le applicazioni Windows.
- EuroFile Transfer per trasferimenti ra¬
pidi da PC a PC.
- Insieme ad una scheda sonora può
essere utilizzato come segreteria telefo¬
nica.
- Accesso ai sistemi VideoTex.
- Virtual Com Facility, per l'utilizzo con
software di comunicazione tipo MS-Mo-
ney 95.
La scheda presenta sull'esterno un en¬
trata per il solo canale ISDN e due led di
riferimento, che normalmente l’utente
non vedrà mai, ma che possono essere
controllati per eventuali problemi di mal¬
funzionamento.
La scheda si installa in un qualsiasi slot
a 16 bit del vostro PC e non richiede nes¬
sun intervento su switch e simili Una
volta riavviato Windows 95 il sistema rile¬
verà la nuova periferica Plug & Play, e
chiederà quindi il CD relativo del software
di installazione in modo da farla "vedere"
al sistema. Tutto ha funzionato al primo
colpo e al riavvio Windows 95 ha chiesto
il CD-ROM di installazione: è bastato in¬
serirlo perché tutto venisse configurato
senza bisogno di selezionare nessun me¬
nu. in maniera quasi automatica.
Un unico intoppo si è verificato quan¬
do l'installazione ha richiesto la presenza
di un file, introvabile sia sul CD di installa¬
zione che su quello di Windows 95 (da
tenere sempre vicino in queste installa¬
zioni). Dopo breve consulto telefonico ci
è stato chiarito che il file in questione vie¬
ne chiesto solo se non è installato il mo¬
dulo Plus! di Windows 95. e comunque
basta scegliere "ignora" per completare
l'installazione anche se non si ha a dispo¬
sizione Plus!, il file in questione non ser¬
ve ai nostri fini
La Mavian ci ha assicurato che tutte
queste informazioni più altri trucchi si tro¬
vano sul proprio sito, anche se ci avrebbe
fatto più piacere trovare un fogliettino
all'interno della confezione senza dover
ricorrere al telefono, oltretutto come col-
legami al sito se si sta ancora installando
la scheda?
Terminata l'installazione non resta al¬
tro da fare che creare un socket di colle¬
gamento dal menu "Accesso Remoto",
per far sì che il PC possa collegarsi al pro¬
vider chiamando attraverso l'adattatore
ISDN. Tutto questo è più facile a farsi che
a dirsi, dal momento in cui abbiamo in¬
stallato la scheda a quando ci siamo col¬
legati a 64 Kbit/s non sono passati più di
5 minuti.
Che dire di più? La scheda ha funzio¬
nato senza nessun problema e anche l’in¬
stallazione, tranne il particolare del file mi¬
sterioso, è una operazione che anche
l'utente alle prime armi può completare
da solo: manuale e CD-ROM sono pur¬
troppo in inglese (ed un CD allegato con
un dimostrativo di CompuServe è addirit¬
tura in tedesco), cosa che può creare al¬
cuni problemi quando si fa riferimento ai
menu in italiano del proprio Windows 95.
ma ripetiamo che per l'installazione base
tutta la procedura è assolutamente auto¬
matica.
Data/Voice ISDN TA
BitSURFER Pro
Costo: 500.000 Lire + IVA
Il piccolo oggetto che vedete nella foto
è il prodotto di punta Motorola per la
gamma ISDN. Si tratta di un TA esterno
dalle notevoli prestazioni, il fatto poi che
si tratti di un modulo esterno consente al
BitSURFER Pro di darci sempre il massi¬
mo delle informazioni sullo stato delle li¬
nee analogiche e sul collegamento ISDN
in corso.
La prima nota positiva è stata quella di
vedere un piccolo manuale in italiano che
si accompagna al corposo libro in inglese,
peccato che la "cortesia" riguardi solo la
descrizione dell'hardware senza soffer¬
marsi sulle procedure di installazione, ci
sembra che un articolo di questa classe e
costo meriti almeno un manuale integral¬
mente tradotto, ma le poche pagine in
italiano consentono almeno di familiariz¬
zare con il prodotto leggendo direttamen¬
te in italiano.
Il pacchetto comprende il BitSURFER
Pro, un cavo RS232 con adattatore per
porta piccola o grande, ed un cavo di otti¬
ma qualità per il collegamento ISDN attra¬
verso jack RJ45. Sul retro è possibile ve¬
dere da destra il connettore della corren¬
te, che fa capo al solito voluminoso ali¬
mentatore. la porta DTE per il collega¬
mento alla seriale del computer, un mi-
croswitch, la porta ISDN e due porte fo¬
nia per il collegamento di periferiche tra¬
dizionali analogiche. Il TA infatti consente
di avere sullo stesso apparecchio la porta
ISDN e i due canali analogici standard,
che servono esclusivamente al collega¬
mento di telefoni, modem analogici o fax.
Sul frontale una serie di led multifun-
zione controllano lo stato della linea: due
led chiamati 1 e 2 e contrassegnati dalla
cornetta telefonica rilevano l'utilizzo dei
due canali in fonia, segnalando chiamate
in arrivo ed in uscita
Il BitSURFER Pro è un oggetto dotato
di caratteristiche d'eccellenza per i colle¬
gamenti su ISDN, basti ad esempio dire
che supporta il Dynamic Channel Alloca-
tion, una modalità che combina dinamica¬
mente i vari canali di trasmissione. Ad
esempio si possono utilizzare entrambi i
canali ISDN per una connessione effetti¬
va a 128 Kbit/s, ove il provider lo permet¬
ta: se nel frattempo si riceve una chiama¬
ta e la propria compagnia telefonica man¬
da sul canale ISDN un apposito segnale,
uno dei due canali viene abbattuto per¬
mettendo l'ingresso della telefonata
mentre il collegamento dati prosegue
sull'altro canale a 64 Kbit/s
Altra feature largamente implementata
è la gestione del Caller ID. BitSURFER
Pro identifica ed archivia i numeri telefo¬
nici delle chiamate in arrivo, ed addirittura
178
MCmicrocomputer n, 175 - luglio/agosto 1997
può sbarrare alcune chiamate in arrivo
proprio sulla base del Caller ID.
Altra comoda feature del BitSURFER
Pro è la possibilità di aggiornarlo via
software, con l'opzione "softload", in
questa maniera non appena escono sul
sito Motorola gli aggiornamenti del pro¬
dotto sarà sufficiente un comando da
DOS per aggiornare direttamente anche
l’hardware
L'installazione su Windows 95 del Bit¬
SURFER Pro è stata anche in questo ca¬
so estremamente semplice, ci pensa il si¬
stema operativo a richiedere il CD con i
necessari driver, ed una volta completata
l'installazione troveremo che fra le varie
porte disponibili in Accesso Remoto ci
sarà anche quella della seriale collegata a
BitSURFER Pro,
Zyxel Modem ISDN
Elite 28641
Questo è il prodotto probabilmente più
completo analizzato in queste pagine:
l'Elite 28641 è senza dubbio il modello di
punta della Zyxel, un nome che in fatto di
modem non ha bisogno di presentazioni,
d'altra parte è doveroso ricordare che
Zyxel produce anche i più noti Omni TA
128 e Omni,Net (vedi scheda a parte),
due prodotti sicuramente più accessibili
per l'utenza che vuole utilizzare ISDN per
un uso prevalentemente dedicato alla
connessione Internet.
Il modem ISDN Elite 28641 combina
un adattatore TA con un tradizionale mo¬
dem a 28800, ciò vuol dire che con un
unico apparecchio connesso alla seriale
del computer è possibile eseguire due ti¬
pi di connessione, una ISDN ed una tradi¬
zionale sui canali analogici.
Il 28641 è un oggetto imponente, dota¬
to di una batteria di led impressionante:
sono circa una ventina e tengono sotto
controllo qualsiasi funzione in corso.
Dimenticavamo di dire che il 28641 è
anche un fax ed anzi ha sul retro una pre¬
sa parallela predisposta per un uso auto-
MCmicrocomputer n, 175 - luglio/agosto 1997
matico; basta infatti programmarlo oppor¬
tunamente e lasciarlo connesso solo alla
stampante perché smisti in vostra assen¬
za i fax in arrivo alla stampante, funzio¬
nando così da fax automatico.
Altre due prese esterne vengono con¬
nesse ad un microfono e ad un altopar¬
lante per la funzione "voice" del modem,
una feature che consente all'utente di in¬
viare messaggi vocali diretti attraverso lo
speaker. La porta analogica presente
consente di collegare un telefono stan¬
dard esterno per registrare ed ascoltare
messaggi.
La sezione di supporto ISDN è estre¬
mamente completa, il 28641 è compatibi¬
le con la maggior parte dei protocolli di
comunicazione dei canali D e B, per que¬
st'ultimo la gamma include V.75, SLP,
V.120, V.110 e bundling dei canali per le
connessioni a 128 Kbit/s.
Anche questo prodotto è aggiornabile
facilmente via software, con il semplice
download su EPROM delle nuove even¬
tuali revisioni.
Una nota di menzione speciale va fatta
alla Cofax, che distribuisce un'ampia ver¬
sione del manuale interamente tradotta
in italiano: anche qui non è presente la
Omni.Net
Omni.Net è un adattatore ISDN di basso
costo ideale per applicazioni home o small
business, pur mantenendo la massima
compatibilità verso le utilizzazioni ISDN
Viene supportato il PPP, BandWidth On
Demand ed il Cali Bumping, che permette
di utilizzare un canale analogico quando i
due canali B sono in uso facendo cadere
uno dei due canali.
Vengono anche su questo modello fornite
due uscite analogiche con RJ11, anche se
non è presente la seconda porta DTE ca¬
ratteristica dell'Omni 128. Su Omm.Net è
presente la funzione Multi-Auto già de¬
scritta nella precedente prova.
La sezione dedicata all'analogico è anche
qui molto completa, è owiamente possibi¬
le utilizzare due periferiche contempora¬
neamente sui due canali analogici. Inoltre
Omm.Net riconosce automaticamente le
chiamate analogiche o digitali entranti smi¬
standole appropriatamente. Dieci led sul
pannello tengono sotto controllo le funzio¬
ni analogiche e digitali, mentre come al so¬
lito il software è aggiornabile facilmente
grazie alle EPROM presenti.
sezione specifica dell'installazione del
software, ma questa è oramai una prassi
comune. D'altra parte anche qui, come
per la scheda QuickStep ed il TA Motoro¬
la, il Plug & Play funziona perfettamente,
ma riproponendo purtroppo i suoi limiti;
potendo scegliere tra diversi driver utiliz¬
zabili, un utente alle prime armi può facil¬
mente sbagliare modulo.
Anche in questo caso ci avrebbe fatto
piacere trovare un foghettino con poche
righe di spiegazione, magari all'inizio del
completissimo manuale italiano.
Il modem ha funzionato subito senza
nessun problema, non c'è bisogno di co¬
mandi o settaggi particolari per collegarsi
da subito a 64 K. L'Elite 28641 è sicura¬
mente un prodotto un po' costoso per
collegarsi solo ad Internet via ISDN, ma
facendo una valutazione del prezzo vai la
pena di considerare che nello stesso ap¬
parecchio abbiamo anche un adattatore
per uscita analogica, un modem "serio"
a 28.8 K ed un fax a 14.400 utilizzabile
anche in automatico: il tutto costa come
un modem a 19.200 di qualche anno fa,
stiamo quindi parlando di un prodotto che
nella sua classe è estremamente compe¬
titivo. /-e
OmniTA 128
Di gran lunga il più popolare fra i TA Cofax,
Omni 128 è un Terminal Adapter di costo
contenuto dalle eccellenti qualità nella ge¬
stione dell'ISDN Le sue due configurazio¬
ni ed il design delle porte "dual I/O" per¬
mettono di avere diversi settaggi a secon¬
da che si voglia avere un canale DTE e due
porte analogiche attive o due canali DTE
ed uno analogico attivi, permettendo ad
esempio in quest'ultimo caso di avere due
accessi ad Internet a 64 Kbit/s da una sin¬
gola linea ISDN. BandWidth On Demand è
un'altra comoda feature che somma o to¬
glie un canale a seconda del traffico richie¬
sto, inoltre le opzioni MultiAuto Answer
permettono una ottimizzazione delle chia¬
mate entranti che vengono instradate se¬
condo il tipo di protocollo o modalità (ana¬
logica o digitale). Omni TA 128 è anche un
prodotto che assicura notevole sicurezza,
con un controllo "built in" delle password
per 40 utenti, tre livelli di sicurezza e cali-
back protetto da password. L’analizzatore
di protocollo incluso nel TA è lo strumento
ideale per monitorare la connessione
ISDN, grazie ad una facile lettura su un
qualsiasi -
terminale
Viaggiare cablati
Capisci Internét? E' diventata la più semplice delle domande: perfino il
mio gatto siamese (naturalmente multimediale) risponderebbe di sì in
tutta tranquillità. Ma se provassimo a dire: Capisci ASR, CAN, FFS,
ETS, ESP, ENR, EDC, TBV, BAS, quanti (gatti) risponderebbero
altrettanto affermativamente? Le automobili moderne, si sa,
consumano più bit che benzina,
emettono più segnali di interrupt che
gas di scarico, includono nuove
tecnologie più digitali che
meccaniche. Lo stesso accade, in
conseguenza, per qualsiasi altro
mezzo di locomozione terrestre,
dalla motocicletta più leggera al più
pesante dei T.I.R. di recente
concezione.
di Andrea de Prisco
Comunque cì spostiamo con un mo¬
derno veicolo a motore, senza render¬
cene conto, muoviamo contestualmen¬
te un 'infinità di segnali elettrici di con¬
trollo, di monitoraggio, di test in tempo
reale, da far invidia perfino agli aeropla¬
ni. Volendo, scatola nera compresa, vi¬
sto che tra le tante attività svolte dall'e¬
lettronica di bordo c'é perfino un'ampia
funzione di memoria che monitorizza,
registrandole in apposite Flash RAM in¬
tegrate nelle centraline, vita, morte e
miracoli (in certi casi non c'è altro modo
di definirli) della nostra autovettura.
Dispositivi digitali ai limiti della fanta¬
scienza, grazie ai quali diventa sempre
più difficile tamponare, perdere il con¬
trollo del veicolo, rimanere bloccati du¬
rante un viaggio in seguito al malfunzio¬
namento di uno di questi dispositivi:
perfino la ridondanza - tipica dei sistemi
di controllo processo - diviene di perti¬
nenza automobilistica. I dispositivi mag¬
giormente critici per il funzionamento
dell'autoveicolo dispongono quasi tutti
di sottounità di emergenza che entrano
automaticamente in funzione nel caso
in cui cessino di operare le unità princi¬
pali di controllo. Magari giusto per arri¬
vare al primo centro di assistenza tecni¬
ca a velocità ridotta, ma sempre meglio
che affidarsi ciecamente al primo carro
attrezzi "generai purpose" giunto a soc¬
correrci in autostrada.
Gestione elettronica del motore, del
cambio automatico, del sistema frenan¬
te, della trazione, della stabilità del vei¬
colo, della climatizzazione, sospensioni
intelligenti, antifurto satellitari (scappa,
scappa... tanto ti riacchiappo!), sistemi
di navigazione GPS (Global Position Sy¬
stem), impianti hi-fi DSP (elaboratore di
segnali... digitali, tanto per cambiare) e
chi più ne ha più ne metta a disposizio¬
ne degli automobilisti.
Bravi o imbranati che siano...
Un'iniezione
di elettronica
Motori sempre più gestiti dall'elettro¬
nica: per la loro messa a punto sono
scomparse da tempo le consuete "vita-
relle" di regolazione, con le quali i mec¬
canici di un tempo misuravano la loro
abilità, per lasciare il posto ad uno o più
connettori multipolari di servizio Trami¬
te questi, ma solo utilizzando sofisticati
180
MCmicrocomputer n. 175 - luglio/agosto 1997
fcfr-r,Tiif.-rfr<.-. fu-
Massima sofisticazione tecnologica digitale anche
per i mezzi di trasporto L Actros, della Mercedes
Benz. ne e un valido esempio
apparati di manutenzione, le officine
tecnologicamente evolute (e autorizzate
dalle rispettive case) dialogano per vie
digitali con tutte le centraline presenti in
autovettura alla ricerca del componente
difettoso o semplicemente da regolare
E se il cuore (pulsante) di ogni veicolo
è il motore, il "cervello" è rappresentato
dalla centralina di iniezione elettronica
cui è demandato il delicato compito di
dosare la quantità di combustibile da
iniettare nelle camere di scoppio e il
preciso istante in cui deve scoccare la
scintilla di accensione.
Riceve in input, attraverso numerosi
sensori e trasduttori, lo stato di funzio¬
namento istantaneo del motore più al¬
cuni parametri esterni come la tempera¬
tura dell'aria, del liquido di raffredda¬
mento, l'apertura della valvola a farfalla,
la quantità di ossigeno presente nei gas
di scarico (sonda lambda). Tutti parame¬
tri che permettono di "correggere il ti¬
ro", in tempo reale, sul calcolo della
quantità di carburante da iniettare e sul¬
la determinazione dell'anticipo di accen¬
sione ottimale in particolari condizioni di
funzionamento. Il sensore di battito in
testa, ad esempio, ha il compito di de¬
terminare la presenza di dannosi feno¬
meni di detonazione/preaccensione, eli¬
minabili (o limitabili) con una giusta cor¬
rezione dei tempi di iniezione, ma so¬
prattutto sull'anticipo di accensione.
Anche l'elaborazione motoristica, con
l’avvento delle centraline elettroniche,
non può prescindere da un'opportuna ri¬
programmazione elettronica delle
EPROM, nelle quali sono memorizzate
le curve di iniezione e di accensione per
una corretta combustione della miscela
aria/benzina. Il tutto avviene (tanto per
cambiare) su computer, utilizzando sofi¬
sticali software di gestione che simula¬
no il comportamento meccanico del
motore per generare nuove e più
performanti curve di coppia e di poten¬
za. Testate ribassate, condotti di aspira¬
zione e di scarico ottimizzati, differente
fasatura delle valvole, eventuale sovrali¬
mentazione... non senza un'adeguata ri¬
programmazione della centralina elet¬
tronica, delle tabelle e del suo software
di gestione, che ha il compito di trarre il
meglio possibile dall'hardware di turno
(nel nostro caso il motore).
C'era una volta l'ABS...
Se vogliamo, l'ABS, il sistema elettro¬
nico che previene il bloccaggio delle
ruote in frenata, è la madre di tutti i di¬
spositivi di sicurezza attiva. A quest'ulti-
ma è demandato il compito di preveni¬
re, per quanto possibile, gli incidenti
stradali; la sicurezza passiva limita, inve¬
ce, i danni ai passeggeri in caso di colli¬
sione, Tra i sistemi di sicurezza passiva
troviamo la struttura dell'abitacolo a
deformabilità controllata, le cinture di
Sia le... automobilistiche
Non si vive di solo ABS lAnti Blockier Systemll Qui di seguito riportiamo
alcuni acronimi della moderna tecnologia automobilistica, di cui sentiremo
parlare sempre maggiormente negli anni a venire.
ASR - Antriebs Schlupf Regelung (sistema antislittamento ruote! - Sfrut¬
tando alcuni componenti del sistema ABS previene e corregge lo slitta¬
mento delle ruote in accelerazione limitando la potenza o diminuendo, at¬
traverso l'impianto frenante, la velocità di rotazione della mota o delle ruo¬
te in slittamento.
BAS - Brake Assist System (sistema di arresto assistito) - Eroga automati¬
camente la massima forza frenante in caso di azionamento improvviso del
pedale del freno. Garantisce spazi di frenata molto ridotti in situazioni di
emergenza e lavora a stretto contatto con l'ABS.
CAN - Controller Area Network (rete collegamento centraline) - Gli impianti
elettrici più sofisticati prevedono il collegamento delle centraline elettroni¬
che attraverso un unico bus digitale, razionalizzando la circuiteria elettrica e
garantendo un'elevata velocità di scambio dati tra le vane unità.
EDC - Elektromsche Diesel Control (controllo elettronico iniezione diesel) -
Gestione completamente elettronica della pompa di iniezione diesel, con
registrazione dei dati rilevanti del motore, dei dati istantanei di marcia e dei
segnali di iniezione. Assicura coppia/potenza piu elevata con consumi ridot¬
ti e permette un'agevole diagnosi dei guasti
ENR - Elektromsche Niveau Regelung (regolazione elettronica del livello
sospensioni) - Gestito elettropneumaticamente, tale dispositivo effettua au¬
tomaticamente la regolazione del livello delle sospensioni attraverso molle
pneumatiche pressurizzale o depressurizzate in base all’altezza preimposta¬
ta dell'autotelaio
ESP - Electronic Stability Program (programma di stabilizzazione elettronica)
Tramite rilevazione della velocità del veicolo, dell'angolo di sterzata e della
velocità di imbardata, impedisce lo sbandamento durante le manovre di
emergenza, in curva ad alta velocità, in frenata o per errori di guida. Adegua
la coppia del motore e agisce, eventualmente, sui freni delle singole ruote
per correggere la traiettoria del veicolo.
ETS - Electronic Traction Support Isupporto elettronico per la trazione! Dispo¬
sitivo m grado di evitare in partenza lo slittamento delle ruote. Utilizza i sensori
deir ABS per individuare le ruote motrici che tendono a slittare e su quelle agi¬
sce frenandole: ha il medesimo effetto di un differenziale autobloccante.
FFS - Flexibles Service System (sistema di manutenzione flessibile) - Calco¬
la, sulla base dei dati reali di utilizzo, i termini di manutenzione adatti alle
differenti sollecitazioni degli organi meccanici. Visualizza permanentemente
nel quadro strumenti i chilometri ancora da percorrere prima della successi¬
va scadenza di manutenzione
TBV - Télecommande Boiie à Vuesse (telecomando scatola cambio) - Sistema
elettropneumatico di comando del cambio per la preselezione automatica/as-
sistita del passaggio marce. Al conducente non resta che premere il pedale
della frizione per selezionare automaticamente una marcia differente
MCmicrocomputer n. 175 - luglio/agosto 1997
181
Spazi di frenata con e senza BAS
conBAS
O o
«Orni
reaziono intullictenle
senza BAS
reaziono ritardata
BAS
O O
fS=J
II Sistema BAS riduce gli spazi di frenata anche nel
caso di reazione insufficiente o ritardata da pane
del guidatore
sicurezza, il piantone dello sterzo col-
lassabile (entità piuttosto passive an¬
che di fatto) ma anche gli airbag e i di¬
spositivi di pretensionamento cinture,
pilotati da centraline elettroniche
tutt'altro che passive.
Fino a qualche anno fa di prerogativa
esclusiva dei soli veicoli di fascia alta,
oggi l'ABS lo ritroviamo di serie o co¬
me "optional" finanche nelle più com¬
patte utilitarie. Basato su una centrali¬
na elettronica, un circuito idraulico sup¬
plementare, una serie di sensori sulle
singole ruote (a volte unico per l'assale
posteriore) si accorge immediatamente
se in frenata una o piu ruote tendono a
bloccarsi limitando di conseguenza l'a¬
zione sui singoli freni. Grazie, poi, all'in¬
tervento differenziato della forza fre¬
nante, l'autoveicolo rimane ben mano¬
vrabile anche durante l'arresto d'emer¬
genza, evitando (sempre nei limiti delle
20
30
40
50
60
70
io
Spazi di frenala a 100 knVh |m|
leggi fisiche, s'intende!) la perdita di
controllo del mezzo Anche con una
ruota sul ghiaccio, una sulla sabbia,
una sull'olio extravergine di oliva e una
sul più mordente degli asfalti.
Per quanto tecnologicamente avan¬
zato, l'ABS ha un solo - non trascurabi¬
le! - difetto: dipende, in buona misura,
dal sangue freddo del guidatore (per il
quale, ringraziando Iddio, non è previ¬
sto alcun sensore arterioso!).
Se questo, per paura, distrazione o
incompetenza, non continua ad agire
energicamente sul pedale del freno
mentre è in azione il dispositivo di an¬
tibloccaggio delle ruote (tentando, ma¬
gari, a sua volta di modulare alla meno
peggio il "suo" intervento) gli spazi di
arresto possono addirittura allungarsi,
rendendo vana o perfino deleteria la
maggiore sofisticazione tecnologica
dell'impianto.
QUATTRORUOTE
su internet la viabilità stradale
Ulti m'ora!
Dallo scorso 20 giugno, il suo Inter¬
net di QUATTRORUOTE (www
quattroruote.it! offre in linea le infor¬
mazioni in tempo reale sulle condi¬
zioni di traffico relative all’intera rete
autostradale e alle tangenziali delle
sette maggiori città italiane (Roma,
Milano. Torino. Napoli, Bologna. Fi¬
renze, Venezia). Effettuato in colla¬
borazione con AgipPetroli, 'Partire
Informati' è costantemente aggior¬
nato e alimentato da un’apposita re¬
dazione che raccoglie le informazio¬
ni dalla Polizia Stradale, dalla So¬
cietà Autostrade e dagli automobili¬
sti che, incontrando code, incidenti,
cantieri, utilizzeranno per la segnala¬
zione il numero verde 167-055144
Sul sito 'Partire Informati' appare la
rete autostradale italiana e le princi¬
pali tangenziali, procedendo per
zoomate successive e possibile fo¬
calizzare l’attenzione sul punto di in¬
teresse, tenendo d'occhio i segnali che simbolizzano i problemi in corso (code, incidenti, cantieri! Al¬
ternativamente è possibile selezionare un percorso specifico e leggere in sintesi un testo che elenca
le difficoltà in atto
Una valida soluzione
al problema ABS/san-
guefreddo viene da
Mercedes che ha ulte¬
riormente perfezionato
l'impianto frenante del¬
le sue autovetture do¬
tandole del dispositivo
BAS (Brake Assist Sy¬
stem). Questo monito¬
rizza continuamente lo
"stile di frenata" dell'au¬
tomobilista, per indivi¬
duare con sufficiente
precisione le situazioni
di arresto d’emergen¬
za. Il BAS entra auto¬
maticamente in funzione non appena il
pedale del freno viene premuto con
una forza e una rapidità maggiore del
consueto: in quel momento, indipen¬
dentemente dall'effettiva forza eserci¬
tata sul pedale (e fintantoché l'automo¬
bilista continua a frenare), viene auto¬
maticamente scaricata sull'impianto
frenante la massima pressione consen¬
tita, provocando l'arresto del veicolo
nel minore spazio possibile.
Sempre di derivazione ABS (utilizza,
cioè, gli stessi sensori di bloccaggio
delle ruote) troviamo numerosi disposi¬
tivi di controllo della trazione come
l'ETS e l’ASR, il primo utilizzato solo
nelle partenze su fondi scivolosi, il se¬
condo attivo (e vigile) anche durante la
marcia. Le ruote in slittamento sono in¬
dividuate dai sensori ABS (viene rileva¬
ta una velocità di rotazione sensibil¬
mente diversa da quella delle altre ruo¬
te) e singolarmente frenate per trasferi¬
re maggiore coppia alle ruote corretta-
mente aderenti Nell'ASR (più sofistica¬
to dell'ETS) il controllo avviene anche li¬
mitando la potenza del motore: ciò per¬
mette un intervento anche durante la
marcia, transitando in accelerazione su
fondi scivolosi
Ma lo stato dell'arte nel controllo di
stabilità del veicolo è rappresentato,
senza ombra di dubbio, dal dispositivo
ESP (ogni riferimento all'Extra Senso-
rial Perception è puramente casuale
anche se, come tipo di intervento, sia¬
mo quasi su quei livelli!) proposto an¬
cora da Mercedes. ESP sta per Electro¬
nic Stability Program: è un sistema in¬
tegrato di controllo della dinamica di
marcia basato su sensori di imbardata,
di velocità del veicolo e di rotazione
dello sterzo e, come sempre, sulla rota¬
zione delle singole ruote E' in grado di
riconoscere, istantaneamente, le situa¬
zioni di sovrasterzo e sottosterzo ovve¬
ro quei casi in cui la vettura rischia se¬
riamente di andare in testacoda o di
uscire dalla traiettoria impostata dal
guidatore Nel primo caso (dérapage) il
sistema applica alla ruota anteriore
esterna una forza frenante perfetta¬
mente dosata in modo da compensare
182
MCmicrocomputer n. 175 - luglio/agosto 1997
L ESP (Electronic Stability ProgramI è un sistema di
controllo della dinamica di marcia in grado di preveni¬
re effetti sottosterzanti o sovrasterzanti del veicolo .
Agisce automaticamente, frenando le singole ruote
in modo da compensare le condizioni di instabilità.
le condizioni di instabilità, nel secondo
caso (sottosterzo) effettua il medesimo
intervento correttivo sulla ruota poste¬
riore interna alla curva. In entrambi i ca¬
si il sistema assicura che la traiettoria
impostata dal pilota sia mantenuta, an¬
che nel caso in cui la macchina (a se¬
guito di una manovra improvvisa o di
un inserimento in curva a velocità trop¬
po elevata) tendi a sbandare.
Un miracolo? No, solo alta tecnologia!
EPROM WIZARD
Questione di stile...
Nonostante noi italiani continuiamo a
guardarlo con diffidenza (da parte del
sottoscritto, però, no di certo!), il cam¬
bio automatico è un altro componente
che ha beneficiato in larga misura della
tecnologia digitale oggi disponibile. Se
fino a pochi anni fa i cambi automatici,
a fronte della comodità di non doversi
più occupare di cambiare manualmente
il rapporto di trasmissione, avevano un
funzionamento a volte criticabile, oggi
non c'è più motivo di diffidare di tali di¬
spositivi, Specialmente quelli dotati di
"intelligenza propria", in grado non solo
di riconoscere le differenti situazioni
(salita, discesa, partenza su fondi "diffi¬
cili", percorsi misti, ecc.) ma perfino lo
stile di guida di chi sta al volante. Anco¬
ra una volta agli organi meccanici sono
affiancate centraline elettroniche che
monitorizzano il funzionamento dei sin¬
goli componenti, adattando i cambi
marcia alle effettive situazioni di guida.
Evitano, ad esempio, di passare troppo
Elaborare (il motore) con Windows 95
Al contrario della maggior parte dei software disponibili per la modifica delle centraline elettroni¬
che. EPROM Wizard si utilizza anche sotto Windows 95 e NT. E 1 possibile lavorare contempora¬
neamente con più file, eseguendo verifiche e confronti, e utilizzare meccanismi di copia/incolla.
Semplice da utilizzare (naturalmente e dedicato a chi di elaborazione motori già se ne intendel), è
personalizzabile rei suo aspetto e offre un file di aiuto in linea.
Tra le caratteristiche più interessanti segnaliamo la possibilità di collegare un Emulatore di EPROM
in tempo reale (tra computer e centralina) tramite il quale è possibile eseguire modifiche di singoli
punti senza dover ricaricare conti¬
nuamente il file da provare, opera¬
zione che costringe a spegnere e
riaccendere II motore ogni volta.
Utilizzando un emulatore in tempo
reale è invece possibile, una volta
caricato il file, eseguire tutte le
modifiche necessarie senza riav¬
viare il motore, rendendo il lavoro
più diretto ed immediato.
Disponibile attualmente nella ver¬
sione I 1 (italiano e inglese), offre
la visualizzazione a linea spezzata
del contenuto della EPROM da
modificare Con la prossima ver¬
sione (già in fase di testi sarà pos¬
sibile visualizzare le sole zone da
modificare tramite grafici interattivi
2D e 3D
Per ulteriori informazioni:
MARCO CORTECCHIA
Via Bianconcini 3 - Imola (BOI
Tol./fax (0542)690115 _
jasaid" cortecchagimoanenu DaJ
pttp. //www. 3 wad.com/eprorrl
presto ad un rapporto superiore entran¬
do in accelerazione in curva, di fare lo
stesso nei percorsi in discesa (per sfrut¬
tare maggiormente il freno motore) o in
salita dove un cambio automatico me¬
no sofisticato potrebbe avere esitazioni
nella scelta del giusto rapporto. Anche
il modo di premere l'acceleratore viene
costantemente monitorato dai sistemi
più evoluti per "intuire" se l'automobili¬
sta ha fretta o vuole godersi, con mag¬
giore tranquillità, il viaggio. Nei primo
caso viene spostata verso l'alto la so¬
glia del cambio marcia (offrendo un
comportamento di guida sportivo), nel
secondo vengono privilegiati i rapporti
superiori, a tutto vantaggio dei consumi
e del comfort.
Il non plus ultra è infine rappresenta¬
to dagli automatici in grado di offrire an¬
che il cambio marcia manuale (Tiptro-
nic, Steptronic) o, meraviglie delle me¬
raviglie, dai cambi tradizionali cui e abbi¬
nata una logica e tutti i servomeccani¬
smi necessari per l'innesto automatico
o sequenziale delle marce (come nei
bolidi di Formula 1). Di quest'argomen¬
to, noi comuni mortali, abbiamo terribil¬
mente goduto leggendo su QUATTRO-
RUOTE di giugno l'articolo dedicato al¬
l'incredibile BMW M3 SMG.
Quanto vorrei che qualcuno mi dices¬
se: "Provare, per crederei'. ^
MCmicrocomputer n. 175 - luglio/agosto 1997
183
Atlanti Stradali su CD-ROM
Cose vecchie vestite di nuovo? Gli atlanti stradali
esistono dagli albori della nostra civiltà, ma il modo di
utilizzarli è del tutto nuovo. Per l’individuazione delle
località ora basta attivare la funzione di ricerca ed eccoci
“sul posto” in tempo reale (altro che ricerche sulla “TAV.
XXXI, A2-B3”!). Dubbi sul percorso? Ce li risolvono gli
atlanti, indicandoci a scelta quelli più brevi o più veloci.
Consumi e costi? Calcolati automaticamente. Vogliamo
misurare le distanze tra due o più punti? Possiamo farlo
sia in linea retta sia seguendo il tracciato stradale.
Vogliamo conoscere i punti d'interesse turistico lungo il
percorso? Interroghiamo il database. Vogliamo... sono
davvero molte le cose che gli atlanti stradali informatici
possono fare. Quelli in esame si distinguono tra loro in modo
abbastanza deciso: nella proposta Touring spicca la
piacevolezza estetica delle cartine, in quello Microsoft la
professionalità del software di gestione, per Visual Gis è da
segnalare l’ampiezza del database.ln tutti i casi, l’uso di un
atlante stradale su CD-ROM può sempre risultare utile: per
avere conferma che il percorso abituale è quello giusto o
per trovarne
d'alternativi, per
"tracciare nuove
rotte".
Già, ma quale atlante
su CD-ROM usare?
Decidete prima di tutto
se le vostre mete sono
europee o solo italiane,
poi... vediamo insieme
cosa offre il mercato.
di Dino Joris
184
hfcjzrrr.-ffrwi fe
Gli atlanti d'Italia
Gli atlanti in prova che coprono il nostro
Bel Paese sono due: il primo è l'Atlante
Stradale d'Italia Multimediale Interattivo
di Opera Multimedia e Touring Club Italia¬
no; il secondo è Visual Map Italia, prodot¬
to da Visual Gis Engineering di Madrid.
Atlante Stradale
d’Italia Multimediale
Interattivo
In due parole: l'Atlante Stradale d'Ita¬
lia. sulla base della designazione dei
punti di partenza e di arrivo da parte del¬
l'utente, indica la strada più veloce, la
più breve o il percorso migliore; offre in¬
dicazioni sui caselli autostradali, sui
tempi di percorrenza, sui consumi di
carburante. Le informazioni turistiche
su oltre seicento località, insieme alle
piante delle principali città, permettono
di organizzare razionalmente tappe in¬
termedie e percorsi panoramici.
Punti di forza ottima qualità visiva
della mappa; note estese (sino a 80.000
caratteri) sulle località più importanti;
buona qualità di interpretazione della
mappa stampata; buona qualità delle in¬
dicazioni scritte sul percorso; presenza
delle mappe delle città più grandi; gran
Atlante Stradale d’Italia
Multimediale Interattivo
Produttore:
Opera Multimedia e Touring Club d’Italia
Distributore:
Opera Multimedia S.p.A
Via Lorenteggio. 257
20152 Milano
Telefono 02 48364556
Telefax : 02 48364560
E-mail ^per^_niultimedia@iorj
Internet Tww^^oemmufTfmeotc
Prezzo (IVA inclusa) Ut 99.000
Ambiente. Windows 3 I e 95
Requisiti di spazio su disco da 1 (lettura da CD) a
30 MB
facilità d'uso; rapi¬
dità di stampa.
Punti deboli
non salva ì percorsi;
l'elaborazione dei
dati è un po' lenta;
non calcola i dati re¬
lativi ai consumi to¬
tali ed alle spese di
carburante.
La prima impres¬
sione Che Si riceve La schermata d’apertura e l'indicazione de!percorso
quando si lancia
quest'atlante è
quella di avere a
che fare con un
vecchio e caro
amico. Appare in¬
fatti la versione
elettronica della
mappa stradale d’I¬
talia del Touring
Club Italiano, che
tutti noi (automobi¬
listi o altrimenti
motorizzati, s’in¬
tende) abbiamo si¬
curamente consul¬
tato almeno qual¬
che volta nel corso
della nostra "vita
su strada".
Il "sentimento di
amicizia" si conso¬
lida non appena si è scoperto che l'uso
del programma è molto semplice: le
funzioni disponibili sono solo quelle
strettamente necessarie per tracciare
un percorso e ottenere i dettagli che ri¬
guardano i consumi, i chilometri, le pos¬
sibili alternative, eccetera, e che c'è la
possibilità di ricevere anche informazio¬
ni generali su molte località di interesse
turistico.
La scoperta del funzionamento del
programma richiede solo qualche clic
(quanto meno istintivo per chi ha usato
un computer dotato di mouse almeno
una volta) sui bottoni verdi della barretta
verticale, che al lancio appare accanto
ad una schematica mappa generale d'I¬
talia. utilizzata per i grandi spostamenti.
Dalla barretta si accede all'Indice del¬
le località per individuare rapidamente
città e paesi, elencati in 3.793 nomi: un
numero sufficiente per coprire tutte le
località più significative d'Italia (ma in¬
sufficiente per coprirle davvero tutte)
Lo scopro a mie spese, visto che i miei
avi provengono da Flavon, in provincia
di Trento e vivo nei pressi di Morlupo,
in provìncia di Roma: queste località
non appaiono per nulla né sulla carta né
sull'elenco del database! Abbastanza da
dubitare di esistere? No davvero, non è
neanche sufficiente per farmi cambiare
il giudizio positivo sull'atlante. Ho co¬
munque verificaio che entrambi esìsto¬
no, sul mio vecchio e tradizionalissimo
The Times Atlas of thè World (sono su¬
bito svaniti del tutto i dubbi sulle mie
origini ed esistenza!)
Ma torniamo subito a noi: tutto bene,
quindi, ma qualche limite imposto dalla
gran semplicità si riscontra quando na¬
sce il desiderio di salvare un percorso
impostato e calcolato: non è possibile!
Questo comporta il ricalcolo dei percor-
MCmicrocomputer n. 175 - luglio/agosto 1997
185
fcrfjr.rrnr.-ffa.-, *•- Tr^.r-fr^ta
3518
si ogni volta che si vuole visualizzare un
viaggio.
La procedura di impostazione è però
molto semplice e veloce: s'imposta il
punto di partenza, si indicano le even¬
tuali tappe intermedie e poi quello di ar¬
rivo e si conclude richiedendo l'elabora¬
zione dei dati
Tipicamente le indicazioni relative a
velocità e consumi si impostano una
volta e si cambiano solo con il cambiare
delle condizioni. Lo stesso vale per le
altre preferenze, che riguardano l'uso
delle autostrade e la ricerca del percor¬
so più veloce o più corto. Certamente
non rinuncerete a soddisfare le richie¬
ste degli amici, quindi all'atto pratico i
vari parametri verranno cambiati abba¬
stanza spesso.
I percorsi stampati a confronto a colon e m bianco e nero
Il risultato che si ottiene ha due
espressioni: quella grafica, sotto forma
di tracciato sulla cartina, e quella stati¬
stica, che appare in una tabella conte¬
nente i dettagli dei percorsi, gli svincoli,
i chilometri, gli orari di partenza e di arri¬
vo, la durata del viaggio, i consumi par¬
ziali (ma non quelli totali, né le spese
per la benzina), i chilometri percorsi, la
media oraria.
Ottenuto questo risultato diventa pos¬
sibile stampare le piantine stradali ed i
dati relativi al percorso e salire in mac¬
china sapendo di poter contare su un va¬
lido ausilio di navigazione per il viaggio.
Come il lettore potrà facilmente im¬
maginare, non è stato possibile control¬
lare l'esattezza dei dati forniti dal pro¬
gramma, ma le poche verifiche fatte su
percorsi noti mi hanno portato a crede¬
re all'affidabilità del sistema.
Naturalmente è bene stare attenti a
forzare l'uso delle autostrade per quelle
destinazioni che sono mal servite. Ad
esempio, quando ho chiesto il calcolo
del percorso solo autostradale da Roma
a Siracusa, il percorso normale tra Cata¬
nia e la destinazione, circa 70 chilome¬
tri, è stato ignorato ed e stata preferita
una deviazione che comporta circa 150
chilometri in più!
Chi richiede l'impossibile a volte può
però essere premiato. Infatti, la devia¬
zione proposta include nell'itinerario
Piazza Armerina, che è famosa per i suoi
mosaici e Caltagirone, famosa per le ce¬
ramiche: non tutto il male viene per nuo¬
cere.. Ma se volete che il viaggio sia di¬
retto, nessun problema, basta imposta¬
re le opzioni in modo ragionevole.
186
i lijtaTnrffflil fi
Visual Map Italia
In due parole si tratta di un atlante
stradale consultabile in varie lingue, che
consente il calcolo dei percorsi sulla ba¬
se delle indicazioni dei punti di parten¬
za, intermedi e di arrivo, offrendo come
risultato una mappa con il percorso evi¬
denziato, che si può stampare. Calcola
inoltre vari dati su consumi, tempi e
spese di carburante. Contiene molte in¬
dicazioni di carattere pratico (indirizzi di
alberghi, campeggi e ristoranti, con in¬
dicazioni dei prezzi; elenchi di musei e
di luoghi di vario interesse) ma è privo
di schede dettagliate.
Punti di forza: velocità di esecuzio¬
ne; misurazione delle distanze sulla
mappa eseguibili in tre modi diversi;
possibilità di delimitare delle aree ed
escludere dei luoghi specifici dai per¬
corsi; possibilità di salvare parametri di¬
versi (velocità, consumi, ecc.) per ogni
viaggio; ampie possibilità di inserimen-
Produttore:
Visual Gis Engineering S L - Madrid - Spagna
Distributore:
lialsel s.r I.
Via Lugo, 1
40128 Bologne
Telefono: 051 320409
Telefa x 051 320449
E-mail Inloia'i'jisci ceni
Interne' l.v.-.-.y IMIS.--- r.-.nl
Prezzo UVA inclusa) Lit. 74.900
Ambiente Windows 3.1 e 95
Requisiti di spazio su disco' circa 9 MB
to di simboli sulla mappa.
Punti deboli: non consente i percorsi
con i traghetti (vedi sotto); le tabelle dei
percorsi offrono dettagli troppo scarni;
l'uso non è molto intuitivo; le cartine,
specialmente se stampate in bianco e
nero, non sono di facilissima lettura.
Quest'atlante stradale ha un'ambizio¬
ne fondamentale: quella di servire, in
un sol colpo, gli automobilisti di molti
paesi. Si può infatti consultare in diver¬
se lingue a scelta: italiano, inglese, fran¬
cese, tedesco e spagnolo. Cosi come
chi conosce molte lingue incappa spes¬
so in errori banali anche con la madre¬
lingua, chi produce opere in molte lin¬
gue incappa facilmente in "refusi" di na¬
tura linguistica (se ne notano diversi).
Sono piccoli errori di ortografia che non
incidono affatto sul funzionamento del¬
l'atlante. Mi sembra tuttavia opportuno
segnalare ai lettori dell'esistenza di
questo piccolo di¬
fetto (che si riscon¬
tra anche nella ver¬
sione dedicata al¬
l'Europa).
Le informazioni
della mappa sono
di tipo vettoriale e
grazie a questo i
calcoli dei percorsi
e gli spostamenti
di visualizzazione
da una località
all'altra avvengono
in tempi rapidissi¬
mi Questo è in¬
dubbiamente un
vantaggio, che si
paga con una per¬
dita in fatto di qua¬
lità e piacevolezza
delle immagini (le stesse schermate
che vi propongo sono certamente in
grado di rendere l’idea).
Il fattore estetico può tuttavia passa¬
re in secondo piano quando si tratta di
tracciare un percorso automobilistico
che risponda alle nostre esigenze e ci
aiuti ad arrivare a destinazione nel mo¬
do che preferiamo.
Visual Map è impostato in modo de¬
cisamente diverso dal prodotto del Tou-
ring, ha un sapore più informatico
(sfrutta pesantemente le capacità di
calcolo del computer, con l'elaborazio¬
ne veloce dei percorsi su basi vettoriali
e con la ricerca su basi di dati anche
ipertestuali).
La base di dati non si limita ad elen¬
care le località, ma di queste offre infor¬
mazioni di valore pratico, quali ad
esempio gli indirizzi, i numeri di telefo¬
no ed i prezzi degli alberghi, dei cam¬
peggi, dei ristoranti.
Impostazione Belle velocità ed esempio di massimo dettaglio
MCmicrocomputer n. 175 - luglio/agosto 1997
187
hfr.irnr.-ffrf.-i *-■
4 sinistra alcune Imestre di controllo ed informative, a destra un esempio di percorso tracciato a vìdeo
L'avvio del processo di definizione
del percorso è abbastanza poco intuiti¬
vo, per una serie di ragioni. Anche se è
vero che una volta "capito il trucco” l'uti¬
lizzo diventa banale, inizialmente nean¬
che il menu di help riesce a chiarire i
dubbi con la necessaria immediatezza.
Anzitutto, l'uso dell'inglese "Routing"
nel menu non facilita il compito a chi
con l'inglese non ha dimestichezza. An¬
che quando si è scoperto che si tratta
del menu di definizione del percorso,
non è del tutto intuitivo capire che la
voce "Grafico" attiva una modalità di se¬
gnalazione delle tappe. Questo avviene
anche perché ai primi tentativi sembra
non funzionare, specie se si lavora sulla
mappa ridotta: si ha l'impressione di
cliccare sul posto giusto, ma in realtà
bisogna centrare, nel caso delle grandi
città, un pallino nero di proporzioni mo¬
deste! Una volta capito questo, le fru¬
strazioni scompaiono come per incanto.
Salvo ripresentarsi con il menu di "Rou-
ting per località", in cui l’utente deve
scoprire a forza di tentativi che non c'è
altro modo che quello del trascinamen¬
to dei nomi delle città nella finestra iti¬
nerario (doppio clic ed altri metodi falli¬
scono miseramente!). Ma qui si giunge
davvero alla fine delle piccole frustrazio¬
ni iniziali e diventa possibile cominciare
a "giocare" con la composizione dei per¬
corsi, con i calcoli di consumi e distan¬
ze, eccetera.
Come accennato, tra i punti di forza
di Visual Map c'è la possibilità di salva¬
re i viaggi con parametri diversi Ad
esempio, è possibile calcolare t costi ed
i tempi di viaggio per uno stesso per¬
corso sia in relazione alla nostra "Cin¬
quecento" che alla Ferrari dei nostri so¬
gni. Oppure è possibile assegnare i pa¬
rametri giusti per il percorso che si ela¬
bora per l'amico senza influenzare i pro¬
pri.
In quest'atlante mancano le mappe
delle città, che sono invece presenti
nell'atlante del Tourmg. Questo è dovu¬
to al fatto che Visual Gis ha evidente¬
mente deciso di offrire separatamente
tre linee di prodotti' mappe di città,
mappe nazionali e mappe mternazionali.
Infatti, esiste un Visual Map Roma e
Milano e con il prodotto Europa vengo¬
no incluse alcune città importanti.
Esistono vantaggi e svantaggi in que¬
sto tipo d'approccio, probabilmente sia
per il produttore sia per il consumatore.
Sarà quest'ultimo tuttavia l'arbitro della
situazione, quello che indicherà ai pro¬
duttori la strada da seguire in futuro
Troveremo un giorno a nostra disposi¬
zione dei prodotti completi di tutto?
Scoperto che il massimo ingrandi¬
mento della mappa di Roma ci offre
una visione completa ma schematica
della città sino al raccordo anulare, sap¬
piamo che non possiamo pianificare
esplorazioni al suo interno, se non ricor¬
rendo a strumenti integrativi (occorre il
citato ‘Roma e Milano").
La definizione del percorso, superate
le iniziali difficoltà d'uso, consente l’in¬
serimento di un gran numero di tappe
188
MCmicrocomputer n. 175 - luglio/agosto 1997
fctfcmif.-fe.-, S-. Tii-^fr-fr./ito,
Due diversi percorsi stampali a contrarilo: a colon e in bianco e nero
intermedie (tanto da convincermi che
anche un ciclista potrebbe trovare utile
la funzione).
Sul percorso si possono trovare luo¬
ghi d'interesse a dozzine (stiamo pur
sempre tracciando percorsi nel Bel Pae¬
se) e Visual Map è maestro nel fornirci i
dettagli essenziali, di natura pratica: in¬
dirizzi, categoria e prezzi degli alberghi,
per esempio. Tuttavia non vi sono
schede di descrizione dei luoghi.
La presenza d'informazioni specifi¬
che è opportunamente segnalata, ad
esempio, da una H per gli alberghi, da
una tenda stilizzata per i campeggi, da
un aereo per gli aeroporti, e cosi via.
Con un clic sul simbolo d'interesse nel¬
la zona prescelta si attiva la finestra in¬
titolata "Che cos'è", in cui sono forniti i
dettagli.
Tra le caratteristiche positive di que¬
sto prodotto possiamo elencare la velo¬
cità d'esecuzione delle ricerche e degli
spostamenti, lo strumento di misurazio¬
ne delle distanze in tre versioni, l'inseri¬
mento sulle mappe di vari simboli e im¬
magini, le tante informazioni pratiche -
indirizzi e numeri dì telefono - che pos¬
sono aiutare il turista a... 'fare bene il
suo mestiere'.
La nota negativa: mentre la versione
per l’Europa gestisce senza problemi i
percorsi che includono l'uso di traghetti,
la versione per l'Italia costringe a calco¬
lare due percorsi, dalla partenza all im¬
barco e dallo sbarco a destinazione.
Viaggi
internazionali
Il confronto diretto tra questo software
preparato da una società madrilena ai
più sconosciuta e quello del gigante Mi¬
crosoft mi aveva fatto in un primo mo¬
mento temere che l'incontro potesse
diventare uno scontro da KO, con Visual
Map al tappeto dopo pochi secondi. Fal¬
so, il confronto è possibile, pur tenendo
in dovuto conto le differenze d'esecu¬
zione e di stile.
Visual Map Europa
In due parole: si tratta di un atlante
multimediale consultabile in varie lin¬
gue, che consente il calcolo dei percorsi
sulla base delle indicazioni dei punti di
partenza, intermedi e d'arrivo, offrendo
come risultato una mappa con il percor¬
so evidenziato, che si può stampare.
Inoltre calcola vari dati su consumi,
tempi e spese di carburante. Contiene
molte indicazioni di carattere pratico (in¬
dirizzi degli alberghi, campeggi e risto¬
ranti, con indicazioni dei prezzi; elenchi
di musei e di luoghi di vario interesse)
ma è privo di schede dettagliate.
Punti di forza: velocità d'esecuzione;
misurazione delle distanze sulla mappa
eseguibili in tre modi diversi; possibilità
di delimitare delle aree ed escludere dei
luoghi specifici dai percorsi; ampie pos¬
sibilità d'inserimento di simboli sulla
mappa; possibilità di salvare parametri
diversi (velocità, consumi, ecc.).
Punti deboli: le tabelle dei percorsi
offrono dettagli troppo scarni; l’uso non
è intuitivo; le cartine, specialmente se
MCmicrocomputer n. 175 - luglio/agosto 1997
189
hfitwiii rfttìi fi- ìiVflit-lt'A
Una mappa di Londia con esempio di calcolo delle distarne, sopra.
La mappa generale e le finestre di accesso alle informazioni
Calcolo del percorso e tracciato per il viaggio da Roma a Londra
stampate in bianco e nero, non sono di
facilissima lettura.
Anche qui c'è la scelta della lingua
(tra italiano, inglese, tedesco, francese,
spagnolo). Si decide inoltre se installare
solo la mappa d'Europa o anche quella
delle città disponibili sul CD: Roma,
Berlino, Londra, Madrid, Parigi.
Un clic sull'icona VM Europe porta
subito a schermo la mappa d'Europa
(nella posizione in cui si era chiusa la
sessione precedente).
Il funzionamento della definizione del
percorso è stato trattato nella sezione
dedicata a Visual Map Italia, cui riman¬
do il lettore Per comodità ne sintetizzo
il contenuto Al primo impatto la com¬
posizione ed il calcolo del percorso, sia
in modalità grafica sia in quella per loca¬
lità, non sembrano essere di facile uso.
L'utente in realta può impadronirsi rapi¬
damente della (a mio avviso migliorabi¬
le) tecnica di definizione che porterà a
disegnare percorsi anche complicati in
tempi rapidissimi.
Vediamo con un minimo d'ordine
quello che è possibile fare. Dopo avere
indicato il percorso con le eventuali tap¬
pe intermedie (sembrano essere illimi¬
tate) ed avere scelto le velocità preferi¬
te per quattro tipi di strada, si può deci¬
dere la valuta con cui effettuare il calco¬
lo delle spese di benzina: lire, sterline,
marchi, franchi e molte altre divise, tra
cui l'Euro (anticipando i tempi di Maa¬
stricht...). Si può anche indicare che
non si vuole "incappare" nei costi dei
pedaggi, dando quindi la preferenza alle
autostrade gratuite come quelle tede¬
sche, ad esempio Come accennato, è
possibile salvare parametri differenziati
per ogni viaggio, cosi da calcolare i giu¬
sti valori a secondo
di chi guida e
dell'automobile
che si usa.
Una funzione pe¬
culiare del pro¬
gramma è quella
della "Selezione
spaziale", che per¬
mette all'utente di
selezionare arbitra¬
riamente sulla car¬
ta delle aree poli¬
gonali, rettangolari
o circolari a scelta,
e cercare quali elementi vi siano pre¬
senti.
Questa è una delle occasioni possibili
per utilizzare il vasto database presente
in Visual Map, che contiene un gran nu¬
mero di dati sui paesi, sugli alloggi (dal
grande albergo al campeggio, prezzi in¬
dicativi compresi), sulla gastronomia,
sui servizi, sul turismo culturale (musei,
eccetera).
Questo aspetto di Visual Map è abba¬
stanza attraente, perché il programma
offre così tanti elementi da permettere
davvero di giocare a comporre una va¬
canza e calcolare i costi di quasi tutto.
Certo, il processo non è automatico co¬
me auspico più avanti nella parte dedi¬
cata ad Autoroute, ma trovo davvero
utile sapere quanto può costare un al¬
bergo a cinque stelle a Berlino o un ri¬
storante da altrettante forchette a Mo¬
sca (nessun allarme: il viaggio per il mo¬
mento è virtuale, quindi concediamoci
pure il massimo senza tirare fuori un
penny... poi magari pranzeremo con il
panino portato da casa e dormiremo in
"pensioncine" modeste!).
Mi sembrano interessanti anche i si¬
stemi di misurazione delle distanze sul¬
la mappa, che offrono tre possibili solu¬
zioni: in linea retta, passo-passo e rotta
guidata. Le distanze in linea retta non ri¬
chiedono spiegazioni si procede con il
mouse a tracciare un percorso sulla
mappa cliccando su punti successivi e
si ottiene contestualmente il valore del¬
la distanza. Il sistema passo-passo (il
percorso è segnalato con delle piccole
orme!) comporta il trascinamento del
mouse, senza soluzione di continuità
sul percorso da misurare (richiede una
certa abilità manuale). Infine il sistema a
rotta guidata segue le indicazioni del
mouse, ma porta a termine il percorso
adattandosi automaticamente alle si¬
nuosità reali delle strade (garantendo
l’accuratezza della misurazione).
Le distanze che ho potuto controllare
sembrano davvero molto vicine ai valori
reali che conosco, ma certo non possia¬
mo aspettarci più di tanto, visto che il
sistema misura, ad esempio, le distan¬
ze tra i punti centrali di Roma e Milano
e non può tenere conto delle località ef-
190
MCmicrocomputer n. 175 - luglio/agosto 1997
i.a mappa di Madrid, con
molli dettagli sui tra¬
sporti urbani .
La mappa generale del
percorso Roma-Londra
pei il percorso dettaglia¬
to occorrono più stam¬
pate
fettive di partenza e d'arrivo (con diffe¬
renze possibili nell'ordine delle decine
di chilometri)
Le città
Ora che abbiamo discusso abbastan¬
za approfonditamente i grandi viaggi,
occupiamoci, sia
pure marginalmen¬
te, di percorsi citta¬
dini. Come indicato,
la mappa dell'Euro¬
pa include alcune
grandi città Roma,
Parigi, Madrid, Lon¬
dra e Berlino.
Il software che
gestisce le mappe
cittadine è sostan¬
zialmente lo stesso,
cosi com'è lo stes¬
so l'approccio ge¬
nerale ai dati, ma
manca totalmente
la funzione di Rou-
ting. Abbastanza lo¬
gico, evidentemen¬
te, ma sarebbe dav¬
vero bello poterla
vedere in funzione
per i percorsi citta¬
dini con i mezzi
pubblici (che sono
peraltro ben segna¬
lati per mezzo del
database, specie
per la città di Ma¬
drid).
L'applicazione del
misuratore delle di¬
stanze è particolar¬
mente utile, visto
che spesso le visite
turistiche prevedo¬
no lunghe cammi¬
nate nelle aree cen¬
trali delle città. Con
questo strumento
forse possiamo cer¬
care di programma¬
re meglio le pas¬
seggiate... evitando
mal di piedi ed
esaurimento fisico
totale alla fine della giornata turistica!
Queste mappe hanno davvero un va¬
lore se usate a scopi essenzialmente
turistici ma sono a mio avviso inadatte a
servire gli indigeni, che spesso hanno
esigenze di percorso che vanno bene al
di là di quelle turistiche. Per esempio,
chi volesse visitare la sede della Techni-
media a Roma dovrà ricorrere a sistemi
diversi, perché per Visual Map Via Carlo
Perner non esiste!
Non si tratta di un'omissione acciden¬
tale: ho verificato che sono molti i nomi
che non compaiono Quindi mi sembra
doveroso segnalare che l’uso delle
mappe cittadine è limitato in questo
senso.
Come mi sembra doveroso segnalare
che queste mappe possono essere di
grande aiuto per chi organizza, ad
esempio, trasporti urbani o distribuzioni
di materiale nelle grandi città ed ha bi¬
sogno di calcolare i percorsi. Le capa¬
cità di calcolo su queste mappe non so¬
no certo da trascurare
Autoroute Express
Europa
In due parole si tratta di un atlante
multimediale che consente il calcolo dei
percorsi sulla base delle indicazioni dei
punti di partenza, intermedi e d'arrivo
(utilizzando, se si desidera, un sistema
comodissimo d'autocomposizione), of¬
frendo come risultato una mappa con il
percorso evidenziato, che si può stam¬
pare. Calcola anche vari dati su consu¬
mi, tempi e spese di carburante. Offre
schede (stringate) sulle località e qual¬
che fotografia dei luoghi più importanti.
Punti di forza: facilità d'uso; velocità
d'esecuzione; misurazione delle distan¬
ze sulla mappa, possibilità di delimitare
delle aree ed escludere dei luoghi spe¬
cifici dai percorsi; tabelle dei percorsi
fortemente dettagliate; sino a 25 tappe
intermedie; 20 grandezze di zoom; indi¬
cazioni dei valori di longitudine e latitu¬
dine: tabelle dei percorsi molto detta¬
gliate e puntuali,
Punti deboli: le mappe, che sono
spesso visivamente confuse quando si
opera sullo zoom, hanno troppo "sapore
vettoriale" e non sono belle da vedere;
le cartine stampate non risultano molto
chiare.
Da uno dei leader mondiali del
software è lecito attendersi un prodotto
di buon livello e certo Autoroute Ex¬
press nel suo complesso non delude le
nostre aspettative.
Mi pare però lecito osservare che Mi¬
crosoft ci porta nel mondo degli atlanti
informatici in modo quasi "brutale", sen¬
za passaggi intermedi: dalla bella carto¬
grafia del Touring e di Opera Multime¬
dia. che soddisfa il nostro gusto esteti¬
co e l'esigenza del rispetto delle tradi-
MCmicrocomputer n. 175 - luglio/agosto 1997
191
o™ r« ;
600 0.0 PAKXSNZA F om. <I>
06 08 7 2 até
04 34 13.7 P. .. r «» nt!l.
07 01 $5.7 S+3*Mt » tara* rAj
;»*q^ m» r m r ■: e_ flio g
■SB
10 35 468
11 33 574
11 37 576
IMI 578
1144 581
1147 583
12 19 623
12 23 «30
1226 «7
1244 «70
1247 «72
13 22 739
13 33 756
14 07 820
14 08 823
U 33 869
14 55 894
1506 913
1508 916
A Mlra*-B<**Mp«oM«H.* nife
A L*A Wetat * taira ivi»
A Vcv»\i |lutrgunt iu£i
A Turo rv-Jui« a «urta luSa
A Orato fi ltrar rulla
A L*f»o-C«OM rraiun a dritta .«
Dtvurr Diti
Trami .-Ju
Trami ala
Trami wla
Trann ub
Trami rulla
Tracni nlU
A Luxm Zraftun lewto rulla
Tra.*» «ub
Tconnrub
5‘r.irH»» nJa
Ifurr rub
| Stili | Pt»
Via Haranu 7 km
Skada locai. 6 km
S3 53 k»
Al 403k»
Al 107 fan
CunvU* 2 km
Viak F. Marshrau 2 km
VtafcPuv. 3 km
Viale Mot*. Sra* 2 km
zioni, passiamo alla cartografia vettoria¬
le, assolutamente spoglia ed essenzia¬
le. anche se molto efficiente.
Come spesso accade, la virtù vera si
trova nel mezzo, tra i due estremi oppo¬
sti: gli strumenti di questo tipo dovreb¬
bero essere belli ed efficienti nello stes¬
so tempo, Per esserlo, probabilmente
dovrebbero essere una sorta di incrocio
tra l'uno e l'altro. Che si muova la mon¬
tagna o che sia Maometto a muoversi
poco importa,, ma ci piacerebbe che un
incontro tra le due scuole portasse ad
un "inciucio" capace di infondere nei no¬
stri computer il meglio dei due mondi
Nell'attesa che si verifichi l'evento,
vediamo qualche dettaglio di Autoroute
Express.
Anche se il prodotto in esame è solo
in italiano, c'è la possibilità di renderlo
multilingue acquistando mappe aggiun¬
tive (e non l'intero pacchetto) in lingue
diverse.
Ogni dubbio sulla praticità d'uso di
Autoroute c'è tolto dalla prima scher¬
mata. che propone subito l'autocompo-
sizione del viaggio: le finestre che ap¬
paiono in successione logica ci richiedo¬
no tutte le indicazioni del caso per stabi¬
lire il percorso, le soste (sino a 25 han¬
no pensato forse anche ai ciclisti?), e
tutti i dettagli utili del caso, che com¬
prendono le spese di benzina e l'even¬
tuale uso di traghetti.
I dati sui costi del carburante e sui
consumi del veicolo sono variabili che
l'utente può inserire per ottenere una
stima abbastanza precisa dei costi di
viaggio.
Ovviamente non sono incluse le spe¬
se autostradali e quelle per i traghetti,
che per loro natura sono soggette a va¬
riazioni e che sono perlopiù sconosciute
all'utente medio, specialmente se si
Autoroute Express
Europa
Produttore:
Microsoft Corporation
Distributore:
Microsoft S.p.A.
Centro Direzionale San Felice Pai. A -
Via Rivoltane 13
20090 Segrete IMI)
Telefono 02 703921
Telefax: 02 70392020
I ’ . I
Prezzo UVA inclusa) Ut. 99.000
Ambiente: Windows 3 1 e 95
Requisiti di spazio su disco: circa 7 MB
La grande facilità di im¬
postazione del percor¬
so in autocompcsizione
e ia dettagliatissima ta¬
bella di marcia.
tratta di un viaggiatore occasional-turi-
stico.
La possibilità di stimare i costi del car¬
burante è ovviamente molto utile ma di¬
venta abbastanza "zoppa' quando si
vuole programmare, ad esempio, un
ampio giro turistico d'Europa, che com¬
porterà ben altro che i soli costi del car¬
burante, probabilmente marginali rispet¬
to al totale delle altre spese: ristoranti,
alberghi, bar, pedaggi, eccetera.
Sono convinto che l'aggiunta del cal¬
colo delle citate voci di spesa possa
comportare solo qualche ora di pro¬
grammazione in più per i tecnici della
Microsoft ed un beneficio grandissimo
all'utente, che potrebbe cosi calcolare
tutti i costi diretti ed indiretti con un so¬
lo strumento.
Mi è appena sorto un dubbio: che sia
un'omissione calcolata, suggerita dal
CUTE (Consorzio Uffici Turistici Euro¬
pei)?
Mi spiego (ma prima di farlo lasciate¬
mi subito affermare che il CUTE non
esiste, è una mia invenzione!): se il turi¬
sta medio è messo in condizione di va¬
lutare preventivamente i costi di una va¬
canza in giro per l'Europa . magari non
parte più, se ne rimane a casa con i pie¬
di nella tinozza d estate o sulla borsa
dell'acqua calda d'inverno (i più fortuna¬
ti disporranno di un caminetto).
Esaurito il piccolo scherzo - ogni tanto
abbiamo tutti bisogno di qualche distra¬
zione, non credete? - passo all'esame
organico del programma.
AH'autocomposizione ho già accenna¬
to ed ho implicitamente indicato le fun¬
zioni disponibili Mi sembra tuttavia op¬
portuno specificare che i calcoli dei co¬
sti del carburante sono basati sui dati
che l'utente deve fornire "una tantum" e
non ad ogni sessione (sono ovviamente
salvati su disco).
Inoltre è possibile salvare sia delle
Regioni (intese come aree geografiche
determinate dall'utente) di specifico in¬
teresse, sia i viaggi II salvataggio di
questi dati evita il ricalcolo del viaggio,
così l'utente può predisporre numerosi
percorsi (da discutere con i compagni di
avventura, ad esempio?)
Non mi è stato possibile individuare il
numero delle località presenti sulla car¬
ta d'Europa e nel database, ma a span¬
na penso che siano diverse migliaia, vi¬
sto che è possibile individuare con la
funzione "Vai a", paesi anche piccoli,
non solo città e cittadine.
Tuttavia è bene non aspettarsi trop¬
po, o almeno non l'ammontare di detta¬
gli che le mappe stradali regionali pos¬
sono offrire. Non vi ripeterò le mie la¬
mentele a proposito dell'assenza di Fla-
von... ma sento l'obbligo d'informarvi,
ad esempio, della mancata inclusione
nella cartina e nel database di Carloforte
(provincia di Cagliari), una deliziosa iso-
letta al largo di Portoscuso (anch'esso
non segnalato), d'indiscutibile valore tu¬
ristico.
Insomma, se volete andare a trovare
192
MCmicrocomputer n. 175 - luglio/agosto 1997
fotografie rappresentative (in genere
un paio per luogo di interesse);
possibilità di escludere strade o intere
aree;
controllo sui dettagli da far apparire
nella cartina;
indicazioni sui luoghi più vicini e relati¬
ve distanze;
indicazione delle coordinate e del no¬
me del paese in cui ci si trova;
uso della scala per la valutazione delle
distanze (finestra spostabile a piacimen¬
to);
misurazione delle distanze in linea,
con possibilità di misurazione dei per¬
corsi stradali seguendone il tracciato
con clic opportuni;
sezione notizie utili con un frasario
multilingue (molte lingue, poche parole)
che suggerisce tra l'altro come chiede¬
re ad una donna se è libera per la sera¬
ta
Il tracciato Roma-Londra, un esempio di fotografia
ed uno di stampa in bianco e nero
Anche con Autoroute occorrono piu stampate per
avere mappe dettagliate dei percorsi lunghi
listiche di ogni paese europeo, con indi¬
rizzo e telefono.
Notate per la loro assenza sono le
carte delle città, che non appaiono
neanche in versione schematica.
Come il lettore avrà notato dalle im¬
magini le prove degli atlanti sono state
effettuate sui percorsi Roma-Londra e
Roma-Siracusa. I risultati ottenuti pos¬
sono essere in qualche modo diversi tra
loro, ma non dobbiamo dimenticare
che, ad esempio, è possibile raggiunge¬
re Londra sia passando per la Svizzera
sia per la Francia
Faccio delle riserve sulla validità dei
tempi forniti, che ovviamente non ten¬
gono conto... del fattore umano. Infatti,
il traffico può essere più o meno inten¬
so. i figli che reclamano possono avere
fame o devono fare pipi, il guidatore
può essere un emulatore di Shumacher
oppure di Fantozzi...
C'è anche un altro fattore da tenere
presente: se chiediamo ad Autoroute di
scegliere il percorso più breve, il pro¬
gramma non ci pensa due volte a farci
viaggiare in macchina solo sino a Napoli
ed a farci prendere il traghetto per Pa¬
lermo, dimezzando così il numero dei
chilometri ! Ma se Autoroute vuole 'im¬
brogliare', allora affermo che da Roma a
Siracusa ci sono solo 70 chilometri: ba¬
sta imbarcare la macchina sul treno e
sbarcare a Catania, dopo una buona
notte di sonno Sistema raccomandato
un parente che abita in qualche paese
sperduto, meglio chiamarlo per farvi
spiegare il percorso da seguire nell'ulti¬
mo tratto di strada!
Per quanto riguarda il tratto di strada
che Autoroute Express può gestire (di¬
ciamolo pure: nella stragrande maggio¬
ranza dei casi sarà l'intero percorso), le
indicazioni che l'utente ricava sono ab¬
bastanza particolareggiate da risultare
efficaci nonostante l'aspetto "spartano"
delle mappe.
Non posso naturalmente dire di avere
verificato a fondo tutti i percorsi possibi¬
li, ma certamente ho fatto delle verifi¬
che in base alle mie conoscenze perso¬
nali ed ho pensato che i risultati ottenuti
sono atti a soddisfare le esigenze del¬
l'automobilista medio.
Le funzioni accessorie messe a di¬
sposizione da Autoroute sono diverse:
quasi venti livelli di zoom;
informazioni di testo sui luoghi di inte¬
resse (Autoroute è di poche parole: con
234 "liquida" Roma);
elenco dei nomi alternativi per molte
città importanti;
elenco delle organizzazioni automobi¬
per chi non ama guidare.
Kg
MCmicrocomputer n. 175 - luglio/agosto 1997
193
Sistemi di navigazione GPS:
il computer entra nell'automobile
Dispositivi degni dell'Aston Martin di James Bond, la fantastica vettura
dell'agente segreto protagonista dei romanzi di lan Fleming, i sistemi
di navigazione GPS per
automobile indicano in tempo
reale e con sbalorditiva
precisione la strada da seguire
per raggiungere la destinazione
desiderata.
di Mauro Neri
Quale automobilista non ha mai avu¬
to la necessità di chiedere informazioni
per orientarsi in una zona sconosciuta?
Chi non si è mai trovato a vagare con
l'auto alla ricerca di una strada, di un lo¬
cale. di un particolare edificio?
Turisti, autotrasportatori, agenti di
commercio, conducenti di taxi, ogni
viaggiatore ha le sue "Colonne d'Èrcole"
oltre le quali la conoscenza del territorio
viene meno.
Allora il bisogno di reperire informa¬
zioni diventa imperativo e l'attenzione si
disperde alla ricerca di segnali utili all'in¬
dividuazione del percorso, mentre la
guida diventa incerta ed inevitabilmente
distratta.
Leggere i cartelli stradali (quando ce
ne sono), chiedere ai passanti (speran¬
do che siano della zona), consultare una
mappa (non sempre facile da maneggia¬
re) sono operazioni che richiedono più
tempo che percorrere chilometri su una
strada nota
Di notte, poi. quando i riferimenti e la
segnaletica sono meno visibili ed in
strada non c'è nessuno cui chiedere
informazioni, il rischio di perdersi è an¬
cora maggiore. Come trarsi d'impaccio?
La soluzione ideale sarebbe poter avere
un dispositivo capace di riconoscere la
strada e di indicare il percorso fino ad
arrivare a destinazione.
Fantasticherie? Assolutamente no. I
sistemi di navigazione per automobile
sono già una realtà, e non solo nei labo¬
ratori di ricerca o nelle "super-auto" degli
agenti segreti ma, per chi ancora non lo
sapesse, sono disponibili presso molti
centri di installazione specializzati, dove
chiunque può farli montare sulla propria
vettura a fronte di una spesa paragona¬
bile a quella di un buon computer porta¬
tile (attualmente dai cinque agli otto mi¬
lioni di lire, ma i prezzi sono in rapida di¬
scesa). Alcune case automobilistiche li
forniscono addirittura nell'equipaggia¬
mento standard, come la BMW nelle
prestigiose vetture della serie 7.
L'uso del navigatore è molto sempli¬
ce, come giocare con un computer o
con un qualsiasi sistema interattivo, In
effetti si tratta proprio di un computer
dotato di particolari sensori per indivi¬
duare la posizione e rilevare i movimen¬
ti del veicolo.
Guidati dal computer
La posizione geografica viene gene¬
ralmente determinata prendendo come
riferimento i satelliti artificiali del Global
Positioning System. Si tratta di 24 satel¬
liti militari della serie Navstar, orbitanti
attorno alla terra ad una quota di oltre
20.000 chilometri e controllati dallo US
Department of Defence, il Ministero
della Difesa degli Stati Uniti. Essi tra¬
smettono un segnale radio sincronizza¬
to che consente di calcolarne la distan¬
za con estrema precisione. Sulla base
delle informazioni contemporaneamen-
194
MCmicrocomputer n. 175 - luglio/agosto 1997
te assunte da almeno quattro satelliti è
possibile effettuare una sorta di triango¬
lazione ed individuare le coordinate del
punto di ricezione. Un apposito ricevito¬
re integrato nel sistema di navigazione
consente al computer di calcolare la po¬
sizione dell'auto e di evidenziarla su una
mappa digitale scaricata da un apposito
supporto (generalmente un dischetto
CD-ROM) Tra le dotazioni periferiche
del navigatore, infatti, è solitamente
compreso un lettore CD-ROM, oltre ad
uno schermo a cristalli liquidi, un alto-
parlante ed un essenziale tastierino alfa-
numerico. La parte sensoristica del na¬
vigatore è completata da ulteriori dispo¬
sitivi che consentono di ovviare alle in¬
certezze della ricezione GPS, soggetta a
zone d'ombra (gallerie, grandi edifici,
sottopassaggi, ecc„ compromettono la
ricezione dei segnali satellitari). Tra i
sensori per l’orientamento il più comu¬
ne è senz'altro la bussola, ovviamente
elettronica. Talvolta viene sostituita da
un giroscopio per evitare l'influenza di
campi magnetici disturbanti. Alcuni si¬
stemi ricorrono all'installazione di speci¬
fici sensori sulle ruote, in grado di misu¬
rare con estrema precisione la strada
percorsa. In alternativa viene efficace¬
mente utilizzato il segnale odometrico
del contachilometri di bordo. L'odome-
tro (termine composto dal greco hodós
= via e métron = misura) è quel disposi¬
tivo del veicolo che consente alla stru¬
mentazione di bordo, tachimetro/conta-
chilometri, di rilevare la velocità e la di¬
stanza percorsa.
Nell'uso, la prima operazione da fare
è comunicare al computer la destinazio¬
ne che si vuole raggiungere. Questo si
può effettuare in vari modi, per esem¬
pio puntando la meta sulla mappa con
un cursore, oppure componendo l'indi¬
rizzo con il tastierino alfanumerico o,
meglio ancora, selezionandolo da una
banca dati accessibile al sistema. Que¬
sta può essere vastissima e contenere
tutti i luoghi di pubblico interesse: alber¬
ghi, ristoranti, parchi, distributori di car¬
burante, ecc., o anche gli indirizzi pre¬
ventivamente memorizzati dall'utilizza¬
tore.
Appresa la destinazione ed avendo ri¬
levato autonomamente la posizione di
partenza, il computer avvia immediata¬
mente il calcolo del percorso ottimale,
che può essere il più breve oppure il più
veloce (valutato in base alla tipologia
delle strade) oppure un altro ancora, se¬
condo i criteri stabiliti dal programma.
L'antenna del ricevitore satellitare GPS è general¬
mente piatta e di dimensioni molto ridotte. Alcuni
installatori riescono a verniciarle dello stesso colo¬
re della carrozzeria senza comprometterne la rice¬
zione Iche tuttavia può risentirne se la vernice e
metallizzata).
Il navigatore può impiegare anche
qualche decina di secondi per effettua¬
re il calcolo, ma la sorpresa viene quan¬
do dall'altoparlante fuoriescono le prime
istruzioni vocali.
Come i navigatori umani, anche quelli
elettronici adottano il più pratico ed effi¬
cace dei metodi di comunicazione la
voce!
Nella memoria del computer sono re¬
gistrati tutti i messaggi vocali necessari
alla navigazione, del tipo "al prossimo in¬
crocio svoltare a destra" oppure "fra
cento metri prendere la seconda usci¬
ta", e cosi via, in più lingue. Quando oc¬
corre deviare dalla strada che si sta per¬
correndo, il computer seleziona il giusto
messaggio e lo invia agli altoparlanti. Il
conducente viene quindi informato con
tempestività della manovra da compie¬
re, come se avesse al suo fianco un au¬
tentico co-pilota.
Il sistema di calcolo dell'itinerario
prevede anche la possibilità di determi¬
nare automaticamente percorsi alterna¬
tivi qualora si ab¬
bandoni la strada
prestabilita, per
esempio a causa di
ingorghi.
La precisione di
questi sistemi è
stupefacente e lo
sarà sempre più
negli anni a venire,
con il perfeziona¬
mento dei pro¬
grammi e delle
mappe digitali. So¬
prattutto quest'ulti-
me costituiscono il
punto critico del si¬
stema. Per quanto
Alcuni sistemi di naviga¬
zione richiedono l'appli¬
cazione di sensori sulle
ruote, ma nei modelli
più recenti si tende ad
eliminarli per semplifica¬
re il lavoro di installazio¬
ne.
Le mappe su CD-ROM
sono generalmente inte¬
grate con icone ed infor¬
mazioni supplementari
su alberghi, ristoranti,
stazioni di servizio ed
ogni altro luogo di pub¬
blico interesse.
MCmicrocomputer n. 175 - luglio/agosto 1997
195
riguarda l'Italia, la mappatura è attual¬
mente in corso di completamento da
parte di due aziende che operano in
concorrenza. La TeleAtlas di Gent (Bel¬
gio) e la EGT/NavTech, filiale della Navi-
gation Technologies di Sannyvale (Ca¬
lifornia). Entrambe hanno raggiunto la
copertura delle regioni italiane del nord
e di gran parte di quelle del centro (fi¬
no a Roma e oltre). Il loro lavoro sta
procedendo a ritmi molto sostenuti e
ci si aspetta che entro la fine dell'an¬
no i sistemi di navigazione saranno
utilizzabili un po' dappertutto.
Sia ben chiaro che il lavoro di map¬
patura non avrà mai fine, un po' perché
la rete stradale è in continua trasforma¬
zione (notare che il navigatore deve te¬
ner conto anche dei divieti di accesso e
dei sensi unici) ma soprattutto perché il
data base è destinato ad includere ogni
tipo di informazione, fino a diventare
una sorta di "Pagine Gialle" interattive
con il territorio. Sono pertanto disponi¬
la cartografia su CD-ROM non ha ancora raggiunto
l'Italia meridionale ed insulare Isi dovrà attendere
ancora per parecchi mesi), mentre sono disponibili
le mappe di Austria. Svizzera, Germania. Francia,
Benelux e sud-est dell’Inghilterra.
bili degli aggiornamenti periodici, spes¬
so migliorati non solo nella quantità di
dati ma anche nella qualità grafica e nel¬
la velocità di accesso. Ma il CD-ROM
non è l'unico supporto utilizzabile In al¬
ternativa c'è già chi ha scelto di impie¬
gare delle schede ROM (Read Only
Memory) a semiconduttori come
quelle dei computer e dei video¬
giochi: compattissime, estrema-
mente veloci ed esenti da ogni
problema di lettura. Ma anche
il nuovo standard di dischi ad
alta densità di dati DVD (Digital
Versatile Disc) ha valide possi¬
bilità d’impiego.
A proposito di sviluppi futuri, il
passo successivo riguarderà l'inte¬
grazione dei sistemi di navigazione
con le informazioni sul traffico trasmes¬
se via radio. Queste saranno codificate
in modo che il computer di bordo possa
tenerne conto nella scelta degli itinerari
ed evitare gli imbottigliamenti
Triangoliamo le sfere
di Andrea de Prisco
(6
erto, ragazzi, che i tempi sono proprio cambiati! Per
secoli si è inutilmente cercata la quadratura del cerchio... oggi,
voltando completamente pagina, pare che lo sport preferito da
alcuni (processori) matematici sia la "triangolazione delle sfere"
Ricevendo dal cielo i segnali radio satellitari, per individuare la
posizione spaziale del veicolo sul quale è installato, un ricevitore
GPS fa proprio questo: un sem¬
plice calcolo matematico col qua¬
le. intersecando sfere di dimen¬
sione nota, si riesce a ridurre ad
uno solo gli infiniti punti di localiz¬
zazione nei quali potremmo trovarci
in un determinato istante. Il tutto,
naturalmente, a meno di un errore
trascurabile per le applicazioni civili,
dovuto tanto all'imprecisione dell'oro¬
logio di riferimento interno ai ricevitori
(nemmeno lontanamente paragonabile
a quello di natura atomica installato a
bordo dei satelliti) quanto all'errore
■pseudocasuale" volutamente addiziona¬
to dal dipartimento della difesa america¬
no per evitare utilizzi militari (per i quali è
garantita la nota 'precisione chirurgica" al
millimetro) da parte di potenze straniere
"non autorizzate" Ma per non perdersi in
autostrada, anche una tolleranza di qualche
decina di metri non rappresenta certo un
problema, mentre in città, dove la ricezione
satellitare deve combattere con case, sotto¬
passaggi e viadotti ingabbiati, siamo comun- _
que aiutati da giroscopi, bussole elettroniche e
sensori odometrici installati a bordo.
Ma di quanti satelliti abbiamo bisogno per fare "il punto"? L'inte¬
ra rete GPS conta ben 24 satelliti in orbita ad oltre 20.000 km e
più volte si è detto che per localizzare la posizione è necessario
captare il segnale radio di almeno quattro di questi.
Perché quattro? Il motivo, com'era da attendersi, è di natura squi¬
sitamente geometrica. Per ogni satellite captato il ricevitore è in
grado di conoscere con assoluta precisione di quale satellite si
tratta (la sua attuale localizzazione intorno al globo) e con suffi¬
ciente precisione, misurando i ritardi temporali di ricezione, la sua
distanza. Captando, in pratica, il segnale di un singolo satellite, il
ricevitore sa di trovarsi ad una determinata di¬
stanza da esso ed è autorizzato a desumere
che la propria posizione si trovi su un punto
qualsiasi di un'ipotetica sfera avente come
centro il satellite e come raggio la sua distan¬
za. Sempre di infiniti punti si tratta, ma alme¬
no abbiamo un'informazione in più Captan¬
do il segnale di un secondo satellite, il rice¬
vitore, con analogo ragionamento, sa di gia¬
cere anche sulla sfera di questo secondo
emettitore, di posizione spaziale nota, il
cui raggio è sempre dato dalla sua distan¬
za. L'intersezione di due sfere, se la
geometria euclidea non è un'opinione,
è rappresentata da un cerchio e, cap¬
tando il segnale di due satelliti, il ricevi¬
tore può dedurre di trovarsi lungo tale
circonferenza. Un piu significativo passo in
avanti lo facciamo captando il segnale di un ter¬
zo satellite che. col solito ragionamento della sfera "posizione-di¬
stanza", riduce i punti di localizzazione ad appena due, dato che,
una sfera e un cerchio (o, se preferite, tre sfere) si intersecano al
massimo in due punti. Se uno di questi giace all'interno della su¬
perficie terrestre o a quote eccessivamente elevate (sempreché
non stiamo volando!) abbiamo, per esclusione, già terminato il
conto. Nel caso più probabile, della localizzazione di due punti en¬
trambi plausibili, il ricevitore non dovrà fare altro che tendere ulte¬
riormente l’orecchio per lasciar fugare ogni dubbio al quarto, in¬
stancabile, emettitore orbitante. Semplice, no?
196
MCmicrocomputer n. 175 - luglio/agosto 1997
DISPLAY [ ALTOPARLANTE
CD ROM
NAVIGATORE E GIROSCOPIO
TELECOMANDO
L'impiego di mappe stradali
memorizzate su schede a semi¬
conduttori nello standard indu¬
striale PCMCIA (le schede hanno
le dimensioni di una carta di cre¬
dito) può consentire all'utente di
registrare ulteriori dati, formando
una sorta di diario di viaggio
Come si vede, i sistemi di na¬
vigazione per automobile, per
quanto possano apparire rivoluzionari,
stanno ancora muovendo i primi passi
Ma la loro apparizione sul mercato
apre incontestabilmente una nuova era
per il trasporto privato e per il modo
stesso di concepire il viaggio in auto¬
mobile.
Sensori di posinone
IGPSI e di movimento
lodometro e girosco¬
pio! garantiscono una
precisa e costante lo-
causazione della vet¬
tura sulla mappa me¬
morizzata nel CD¬
ROM
Alpine
NVE-055ZP
Versione aggiornatissima del sistema
di navigazione più venduto in Giappone
(dove il mercato dei navigatori per auto
ha già superato il milione di esemplari
venduti all'anno), il Navi System Alpine
è composto da un'unità centrale delle
dimensioni di un'autoradio, con lettore
di CD-ROM. sensore odometrico e giro¬
scopio incorporati, più un telecomando
ad infrarossi, una piccola antenna GPS
ed uno schermo a colori LCD da 12 o
da 14 cm. Il monitor video incorpora an¬
che l'amplificatore e l'altoparlante per i
messaggi vocali ed è dotato di ingresso
audio-video supplementare, utile per
collegare una videocamera o un video¬
registratore o un sintonizzatore TV. Il
lettore CD-ROM è utilizzabile anche per
ascoltare normali CD audio tramite l'im¬
pianto hi-fi di bordo.
Per impostare la de¬
stinazione basta selezio¬
nare con il telecomando
apposite liste sullo
schermo oppure com¬
porre il nome della loca¬
lità e della via mediante
un menu alfabetico (ba¬
stano le prime lettere
se non ci sono omoni¬
mie) Nelle liste sono in¬
clusi i luoghi di interes¬
se pubblico come aero¬
porti, alberghi, musei,
distributori di carburan¬
te, stazioni ferroviarie,
ecc., ma anche destina¬
zioni strategicamente
memorizzale dal pro¬
gramma in base agli iti¬
nerari già percorsi. Altre
cento destinazioni, cor¬
redate da eventuali annotazioni (nomi,
numeri di telefono, commenti, ecc.) e
specifiche icone (abitazione, passaggi
da evitare, ecc.) possono essere inseri¬
te dall'utilizzatore. L'attuale versione
del navigatore offre una selezione del
percorso più sofisticata rispetto alla
precedente (NVE-055VP), con sei diver¬
se possibilità di scelta: percorso breve
con/senza autostrade, percorso veloce
con/senza autostrade, solo strade prin¬
cipali con/senza autostrade.
La guida vocale è affidata ad una vo¬
ce femminile registrata e non sintetiz¬
zata. All'approssimarsi di un punto di
manovra si attiva automaticamente la
funzione di "Zoom", che visualizza sullo
schermo una panoramica dell'area d'in¬
crocio con chiare indicazioni sulla ma¬
novra da compiere. Automatico è an¬
che il calcolo di un percorso alternativo
se si esce dall’itinerario stabilito o se si
preme il pulsante Route. Il navigatore
offre anche una sofisticata funzione de¬
mo ed altre particolarissime opzioni atti¬
vabili sotto il menu "Per esperti" ("pas¬
saggi di frontiera 1 , "punti vicini", "punti di
interesse", ecc.).
I CD-ROM delle mappe sono disponi¬
bili per la Germania, il Regno Unito, la
Francia, l'Italia, la Svizzera, l'Austria, il
Belgio. l'Olanda ed il Lussemburgo. Il
costo del sistema, commercializzato in
Italia dal maggio 1997, è di circa
5 800 000 lire
Alpine Italia
Viale Cristoforo Colombo 8,
20090 Trezzano s/N IMI)
Tel. (02) 48401624
Becker
TrafficStar
Esteticamente si presenta come una
normale autoradio completa di lettore
di compact disc, ed infatti è in grado di
svolgerne tutte le funzioni, ma al suo
interno nasconde anche uno dei piu
avanzati sistemi di navigazione per au¬
tomobile.
Per indicare il percorso impiega
esclusivamente istruzioni vocali (per ora
in tedesco e in inglese ma sta imparan¬
do anche l'italiano, il francese e lo spa¬
gnolo). Non necessita di sensori sulle
ruote poiché utilizza il segnale odome¬
trico dello strumento tachimetro/conta¬
chilometri di bordo, cui associa le indi¬
cazioni di un giroscopio interno e quelle
captate da una piccola antenna satellita¬
re GPS, più le informazioni sulla mappa
stradale registrate su CD-ROM
(EGT/NavTech). Questo viene letto una
sola volta all'inizio del viaggio, quando il
computer preleva i dati per il calcolo del
percorso. La destinazione si pre-impo-
MCmicrocomputer n. 175 - luglio/agosto 1997
197
sta mediante i tasti
sul frontale e grazie all'ausilio dell'ampio
display dell'autoradio può fare a meno
di uno schermo video esterno (che sarà
disponibile come optional) Solo le infor¬
mazioni utili vengono riversate nella me¬
moria del sistema (4 Mbyte) previa
compressione. Poi il CD-ROM può es¬
sere estratto e sostituito da un CD mu¬
sicale. In Germania il TrafficStar è stato
presentato in anteprima mondiale nell'a¬
prile scorso, alla mostra di Simshein. e
sarà in vendita a partire dall'agosto '97
al prezzo di 3000 marchi (circa 3 milioni
di lire). In Italia la commercializzazione è
prevista per febbraio 1998.
Autosonik Group - Via Soglia 14
42100 Reggio Emilia. Tel. 105221389911
Blaupunkt
TravelPilot RGS 05
Sempre all’avanguardia nello svilup¬
po dell'elettronica in auto, il gruppo
Blaupunkt-Bosch propose già a metà
degli anni '80 un sistema di navigazio¬
ne autonomo per il traffico cittadino.
Nel 1989 introdusse sul mer-
aj . — cato tedesco il primo appa¬
recchio di serie dedicato a
questo impiego, il TravelPi¬
lot. Da allora il progetto è
stato costantemente svilup¬
pato fino ad approdare all'at¬
tuale realizzazione adottata
da numerose case automobi¬
listiche (Audi, Ford, Honda,
Mercedes-Benz. Porsche e
Volkswagen).
Il sistema si compone di
un'unità centrale con lettore CD¬
ROM (sono utilizzabili quelli Tele Atlas),
un ricevitore satellitare GPS, uno
schermo a colori da 10 cm. un piccolo
telecomando a filo, una coppia di sen¬
sori da applicare sulle ruote ed una
bussola elettronica.
Il dischetto attualmente fornito con il
sistema contiene le mappe delle aree
urbane di Milano, Torino, Genova, Ve¬
rona, Padova, Venezia-Mestre, Bolo¬
gna, Firenze e Ro¬
ma, più moltissimi
comuni minori e tut¬
te le principali arterie
di interconnessione
dell'Italia centro-set¬
tentrionale.
All’accensione il
sistema mostra
sullo schermo il
menu delle funzioni
da selezionare con il
telecomando. Il luo¬
go di destinazione si
imposta tramite un
menu alfabetico o
scorrendo l'elenco
delle località. L'indi¬
cazione del percorso
è affidata a pitto¬
grammi di immediata comprensione,
mentre la manovra da
compiere è annuncia¬
ta da una chiara voce
femminile. Il punto di
svolta viene tempe¬
stivamente segnalato
da un indicatore dina¬
mico della distanza
(una barra sullo
schermo che pro¬
gressivamente si ri¬
duce fino ad annullar¬
si nel punto di mano¬
vra). L'uso del naviga¬
tore è abbastanza fa¬
cile. basta fare un mi¬
nimo di pratica. Se si
esce dal percorso
stabilito dal sistema,
questo individua im¬
mediatamente un iti¬
nerario alternativo e
fornisce nuove istru¬
zioni. Il prezzo di listi¬
no è di 6.490.000 lire (febbraio '97),
mentre con 4 490.000 lire si può acqui¬
stare la versione da abbinare all'autora¬
dio Berlin RCM 303A
Bosch - via C. I. Pe fitti, 15
20149 Milano - Tel 102) 36961
Magneti Marelli
Route Planner
Adottato da varie case automobilisti¬
che quali Alfa Romeo, Citroen, Lancia,
Peugeot e Fiat, il navigatore "Route
Planner" è stato il primo in Europa ad
aver utilizzato il segnale odometrico ed
il giroscopio in abbinamento al ricevito¬
re satellitare GPS (rendendo obsoleta
l'installazione di specifici sensori sulle
ruote) e ad aver compattato il tutto nel
telaio del lettore di CD-ROM Comple¬
tano le dotazioni uno schermo video
da 10 cm, a colori, un ergonomico te¬
lecomando ad infrarossi, l'antenna
GPS ed un dischetto CD-ROM fornito
dalla EGT/NavTech, con la mappatura
completa delle strade extraurbane del¬
l'Italia settentrionale e di parte di quel¬
la centrale, con il dettaglio delle aree
urbane di otto città con oltre 300 000
abitanti, più l'intera mappatura della
Svizzera e dell'Austria A parte la faci¬
lità di installazione del sistema, il vero
asso nella manica del navigatore italia¬
no è il programma di gestione dei dati,
che a differenza di altri sistemi non ri¬
siede permanentemente nella memo¬
ria del computer ma è registrato nel di¬
schetto CD-ROM. Questo significa
che ad ogni riedizione delle mappe
stradali è possibile aggiornare anche il
software di gestione del sistema e,
quindi, rinnovare la grafica, migliorare
la velocità di accesso ai dati. ecc.. sen-
198
MCmicrocomputer n. 175 - luglio/agosto 1997
za dover intervenire sull'hardware.
Non solo, poiché l'architettura del pro¬
gramma è sviluppata in ambiente MS-
DOS. il dischetto contenente la carto¬
grafia può essere impiegato con un
normalissimo personal computer per
pianificare in pochi minuti i propri viag¬
gi, sfruttando il ricco data base del
Route Planner, e stampare mappe ed
itinerari da consultare in ogni occasio¬
ne (il CD-ROM può essere acquistato
indipendentemente dal navigatore, al
costo di 125.000 lire).
Tornando al navigatore, è prevista la
possibilità di impostare la destinazione
richiamando un indirizzo tra 24 preregi¬
strati daH'utilizzatore oppure tra i
124.000 (?) luoghi di interesse pubbli¬
co del menu servizi o, ancora, si può
comporre l'indirizzo della destinazione
mediante un menu alfabetico.
Dopo il calcolo dell'itinerario, il navi¬
gatore attiva la funzione di guida assi¬
stita e mostra la mappa con il percorso
e la direzione da seguire. Avvicinando¬
si ad una svolta lo schermo commuta
automaticamente sullo schema grafico
della manovra da compiere, che viene
prontamente descritta anche dal com¬
mento vocale. La distanza dal punto di
svolta è indicata da un segmento gra¬
duato in metri, che progressivamente
si riduce fino ad annullarsi nel punto di
manovra Deviando dall'itinerario stabi¬
lito si attiva la funzione di ricalcolo del
percorso ottimale II costo del sistema
è di 5.350.000 lire compreso il CD¬
ROM (gratuitamente viene anche for¬
nito un CD-ROM di aggiornamento).
Magneti Marelli
Sensor Box
Chi possiede un computer portatile
potrà presto utilizzarlo anche come na¬
vigatore elettronico. E' questa la prero¬
gativa offerta dal "Sensor Box for Por-
table Computers", una novità della Ma¬
gneti Marelli divisione Tecmobility, di¬
sponibile sul mercato a partire dall'au¬
tunno 1997 ad un prezzo che si prean¬
nunci inferiore al milione e mezzo.
Il dispositivo include un ricevitore
GPS, un giroscopio ed un rilevatore di
velocità da collegare al sensore odo-
metrico della vettura. Il tutto è incor¬
porato in un contenitore di dimensioni
molto ridotte (meno della metà rispet¬
to al Route Planner) e facilissimo da in¬
stallag¬
li Sensor Box rileva le informazioni
necessarie per individuare la posizione
del veicolo e le invia al computer por¬
tatile tramite una linea seriale o colle¬
gamento standard
USB. Il software di
Route Planner, in¬
stallato sul portati¬
le, consente di svol¬
gere tutte le funzio¬
ni di navigazione,
calcolo dei percorsi
ed ausilio alla guida
incrocio dopo incro¬
cio.
Magneti Marelli
C.so G. Cesare 300,
10154 Tonno.
Tel. (011) 6878758.
WWW. tecmobility. it
Philips
Carln 520
Scelto dalla BMW
per equipaggiare le
proprie ammiraglie
della serie “7", il Ca¬
rln è ora disponibile
in una nuova versio¬
ne installabile su
qualsiasi autovettu¬
ra.
Il sistema si pre¬
senta molto grade¬
vole grazie al suo
bel monitor a colori
da 12,7 cm, le cui
doti vengono sa¬
pientemente sfrut¬
tate da una grafica
ottimamente curata
nei dettagli delle
mappe e dei pitto¬
grammi. Questo predispone l'utilizzato-
re ad un approccio assai amichevole
con il sistema. La stessa impressione
si ricava nell'uso del piccolo teleco¬
mando a infrarossi in dotazione, il qua¬
le è provvisto di cinque tasti principali
e cinque secondari, tutti facilmente
manovrabili anche senza distogliere lo
sguardo dalla guida.
L'unità centrale per l'elaborazione
dati è separata dal lettore di CD-ROM,
pertanto può essere collocata con
maggiore libertà rispetto ai sistemi in¬
tegrati, anche in posizione non acces¬
sìbile.
Per la parte sensoristica viene utiliz¬
zato un ricevitore satellitare GPS. una
bussola elettronica ed un rilevatore del
segnale odometrìco, nell'ultima versio¬
ne ha sostituito i sensori da montare
sulle ruote.
Con il Carln viene fornito anche un
dischetto CD-ROM della EGT/NavTech
con la mappatura delle strade extraur¬
bane dell'Italia settentrionale e centra¬
le fin sotto Roma. Il dettaglio delle
aree urbane include le città di Milano,
Torino. Genova, Verona, Padova, Vene¬
zia, Trieste. Roma e molti altri comuni
minori, più la mappatura della Svizzera
e dell'Austria.
L'uso del Carln è semplice e diventa
abbastanza intuitivo una volta appresa
la funzione dei comandi Tre di essi, di
uso più comune, consentono di sele¬
zionare rapidamente i vari menu; un al¬
tro comanda il ricalcolo del percorso
(utile quando l'itinerario prescelto risul¬
ta sovraffollato o comunque sgradito)
l’ultimo, invece, comanda la ripetizione
del messaggio vocale. La sintetizzazio-
ne della voce è stata migliorata nella
versione più attuale, con possibilità di
scelta tra maschile e femminile e in
sette lingue. Il prezzo è di 5.350.000 li¬
re I CD-ROM di aggiornamento costa¬
no 245.000 lire più IVA e ne sono pre¬
visti due all'anno.
Philips - P.zza IV Novembre 3 Mg
20124 Milano - Tel. 167/820026
MCmicrocomputer n. 175 - luglio/agosto 1997
199
L'auto del futuro
Finalmente un’auto che guida da sola sotto il controllo di un pilota
automatico e sistemi di instradamento intelligente per pianificare il
tragitto ed evitare il traffico
di Gaetano Di Stasio
L'automobile che si affaccerà sul mer¬
cato nei primi anni del prossimo millen¬
nio presenterà una interfaccia ipermedia-
le che in maniera massiccia rispecchierà
la corsa alla multimedializzazione ipertec-
nologica che stiamo vivendo in questi
anni. La convergenza dei media ha colpi¬
to anche qui: integrando video, teleca¬
mere. microprocessori, telefono e facen¬
do un gran uso dell'elettronica più avan¬
zata avremo viaggi più tranquilli e sicuri
ed un minor impatto ambientale. In que¬
sto articolo i dettagli dello stato dell’arte.
Su MC abbiamo tentato spesso di de¬
scrivere l'auto del futuro. Ci abbiamo
provato la prima volta sui numeri a caval¬
lo fra il 1992 ed il '93, e rileggendo quegli
articoli emerge il carattere sperimentale
di quelle iniziative di ricerca allora da po¬
co varate: si esprimevano infatti solo
"potenzialità" sulla base degli studi preli¬
minari effettuati: nulla o pochissimo si
era concretizzato all'orizzonte. Tendenza
inversa si poteva riscontrare invece negli
articoli pubblicati di recente sugli ultimi
numeri del 1996 di MC: si sono presen¬
tati in quelle pagine molti risultati concre¬
ti, molti prototipi funzionanti ed alcuni se¬
gnali incoraggianti. Già allora scrivemmo
di un'auto che poteva far a meno dell'uo¬
mo e che grazie ad un pilota automatico
guidava da sola sulle autostrade attorno
a Mannheim: era un'auto della Daimler-
Benz, una Mercedes 500 (cfr. MC 167,
pag. 350). Nel 1996 il progetto VITA I (Vi¬
sion Technology Application I), da cui è
nato quel prototipo, si è concluso apren¬
do però le porte alla seconda edizione di
questo programma di ricerche i cui risul¬
tati sono di seguito sintetizzati.
La tendenza al massiccio uso dell'elet¬
tronica, che ritroviamo anche nelle auto
di oggi, la riscontreremo dunque sempre
più nel futuro nel graduale cambiamento
dell'interfaccia utente già nei primi anni
del 2000 , prima nelle berline di lusso e
successivamente anche sulle utilitarie.
Solo i motori saranno più o meno sem¬
pre gli stessi: quelli disegnati da Nikolaus
Otto e da Rudolf Diesel.
Introduzione
I mezzi in circolazione sulle strade
dell’Europa entro fine secolo (ovvero fra
tre anni) supereranno i 180 milioni di
unità. Se si mettessero in fila, tutte que¬
ste auto e questi camion, uno dietro l'al¬
tro, si farebbe il giro del mondo 22 volte!
Sembra incredibile, ma le dimensioni del
problema assumono davvero queste di¬
mensioni e già oggi siamo al limite del
collasso.il progetto europeo Prometheus
(Programme for European Traffic whit
Highest Efficiency and Unprecedented
Safety) conclusosi due anni fa, contava
13 industrie automobilistiche, 50 aziende
elettroniche ed informatiche, 100 centri
di ricerca ed oltre 600 scienziati impe¬
gnati per quasi 11 anni nel progetto
dell'auto del futuro. Anni di intenso lavo¬
ro di ricerca e di confronto che ci hanno
permesso di non perdere il passo con i
colossi di settore giapponesi e statuni¬
tensi. Questa attività è stata indicata con
la locuzione generale
di "Progetto di Ricer¬
ca Precompetitivo",
che dal 1984 e fino al
1995 ha stretto insie¬
me tutte le aziende
che in Europa aveva¬
no interesse ad in¬
crementare i margini
di sicurezza, a realiz¬
zare infrastrutture di rete e ad automatiz¬
zare il processo di guida
All'inizio dell'attività sono stati attivati
dodici filoni di ricerca (denominati CED,
Common European Demonstrations) di¬
visi in tre programmi, che hanno aperto
la strada alla sperimentazione di disposi¬
tivi ideati per lo sfruttamento ottimizzato
della rete autostradale esistente (con l'in¬
terconnessione in digitale dei nodi viari e
l'adozione di politiche di instradamento)
e per l'incremento dei margini di sicurez¬
za con intelligenza centralizzata sui nodi
e delocalizzata sulle vetture. I tre rag¬
gruppamenti furono denominati: Safe
Driving (sistemi di sicurezza nella guida),
Cooperative Driving e Traffic Manage¬
ment.
Nel primo filone rientravano i sistemi
per il "miglioramento della visibilità" che
Una foto abbastanza
esplicativa dell'auto iper-
tecnologica presentata
dalla Mercedes-Benz: il
guidatore è impegnato a
registrare note su micro-
cassetta ed a prendere
appunti su un note-pad,
mentre l'auto guida da
sola in piena sicurezza a
120 km/h sull'autostrada
Mannbeim-Francoforte
200
MCmicrocomputer n. 175 - luglio/agosto 1997
affrontano principalmente il problema
della ridotta visibilità durante la notte e in
condizioni meteorologiche avverse; i si¬
stemi per il "controllo della dinamica del
veicolo ed il monitoraggio dell'aderenza
del battistrada all'asfalto" per ottenere
un incremento decisivo dei margini di si¬
curezza per il veicolo stesso e per quelli
che lo circondano; supporti per "il man¬
tenimento della corsia" per migliorare il
comfort dì guida e la sicurezza, senza di¬
minuire la libertà di azione del guidatore;
sistemi per "monitorare il grado di visibi¬
lità" che permette dì controllare oggetti¬
vamente la distanza di sicurezza e la pre¬
senza di ostacoli sulla carreggiata; siste¬
mi per "evitare le collisioni".
Nel secondo filone di ricerca era ipotiz¬
zato uno scenario di "guida cooperativa"
tramite uno scambio massiccio di infor¬
mazioni fra gli autoveicoli, per la sicurez¬
za del flusso automobilistico, tramite si¬
stemi automatici di comunicazioni bidire¬
zionale fra veicolo e infrastruttura, e tra
veicoli e veicoli, del tutto trasparente al
guidatore. Infatti situazioni di guida criti¬
che sono spesso causate da scarsa
informazione, mentre un oculato e tem¬
pestivo scambio di informazioni tra vei¬
coli e fra veicoli e nodi, ed una buona in¬
terfaccia auto-guidatore, permetterebbe
di prepararsi a situazioni critiche soprag-
giungenti aumentando significativamen¬
te il livello di sicurezza e la larghezza di
banda media delle autostrade.
A questo si aggiunge “l'automatizza¬
zione del controllo della velocità e della
distanza di sicurezza" in relazione al vei¬
colo che precede, alle condizioni di visibi¬
lità ed a quelle del manto stradale, per
migliorare la sicurezza ed armonizzare il
flusso automobilistico; infine i sistemi
per "la chiamata automatica di emergen¬
za" che permettono inoltre di localizzare
automaticamente incidenti, attivare azio¬
ni di salvataggio e mettere in guardia gli
altri veicoli che intanto sopraggiungono
sul luogo del sinistro.
Il terzo filone riguarda la gestione del
traffico tramite la pianificazione dinamica
del flusso automobilistico in movimento
sulle strade e per il suo instradamento ot¬
timale allo scopo di ridurre gli intasamen¬
ti. A questo riguardo l'Europa si sta muo¬
vendo molto lentamente per la necessità
di grossi finanziamenti per posare sulla
rete stradale le infrastrutture informative
su cui dovranno viaggiare le informazioni
verso i veicoli. In Giappone invece un pro¬
gramma del genere è stato già annuncia¬
to la primavera scorsa ed attivato sulla re¬
Figure 3 4, 5 e 6 - Una sequenza di immagini acquisite dalla telecamera anteriore di bordo deI prototipo
studiato in Francia al CMM. Il sistema di visione artificiale acquisisce le immagini ed in pochi millesimi di
secondo filtra, elabora e analizza la scena per interpretare la segnaletica orizzontale e per studiare la dina¬
mica di moto dei veicoli che precedono L'obiettivo e di comprendere in anticipo la velocità relativa fra le
auto e scorgere tempestivamente eventuali oggetti in rotta di collisione. Il sistema fornisce numerose
informazioni al pilota automatico o al co-pilota elettronico quali la geometria delle linee stradali, lo stato
dell'asfalto, la presenza e la posizione di ostacoli sulla carreggiala, la distanza dal veicolo che precede, etc
te urbana ed autostradale di Tokyo. Ne
parleremo nel dettaglio in seguito.
In questo contesto ogni attore ha mes¬
so le proprie competenze, in uno slancio
di cooperazione che ha permesso di ac¬
celerare enormemente il processo di ri¬
cerca e sviluppo grazie anche ai fondi re¬
si disponibili dalla Comunità Economica
Europea. Ciò che ha reso però possibile
questa coesione è stata proprio la parola
"precompetitivo". Infatti nei primi anni
'80, quando si ipotizzò lo scenario di svi¬
luppo vorticoso che stiamo vivendo in
questi anni, nessuna casa automobilisti¬
ca aveva le idee chiare su come doveva
muoversi: il campo di azione infatti era
vastissimo, ogni casa automobilistica sa¬
rebbe andata per la sua strada, con un
dispendio di energie e risorse enorme,
forse neanche sostenibile da una sola
azienda. E poi alla fine i giapponesi
avrebbero avuto la meglio.
Invece proprio grazie al fatto che il set¬
tore era vergine e che non ci si trovava in
regime di libera competizione, la Comu¬
nità Economica Europea varò nei primi
anni '80 nell'ambito del programma
ESPRIT il progetto Prometheus con i ri¬
sultati che abbiamo più volte descritto.
Oggi la ricerca di base si è conclusa e
tutte le case automobilistiche europee
sono volte a sfruttare al meglio per le
proprie auto le esperienze maturate in
quel contesto. Dimostrato che l'informa¬
tica e l'elettronica può rendere l'auto piu
sicura, si sta cercando di integrare il piu
possibile i congegni sviluppati, per inge-
gnerizzarli, renderli sufficientemente
economici, sicuri e competitivi.
Scheda
sull’elettronica di bordo
Prima di entrare nel dettaglio del di¬
spositivo di guida automatico presentato
da Mercedes-Benz e del progetto giap¬
ponese Intelligent Traffic Guidance Sy¬
stem (ITGS) presentato la primavera
MCmicrocomputer n. 175 - luglio/agosto 1997
201
scorsa a Tokyo, soffermiamoci breve¬
mente sulle componenti elettroniche ed
informatiche dell’auto del prossimo futu¬
ro analizzando i risultati di un programma
di ricerca parallelo a quello europeo atti¬
vato negli Stati Uniti,
In realtà i passi che i colleghi statuni¬
tensi hanno seguito per sviluppare il loro
prototipo di auto intelligente, rispecchia
abbastanza quelli realizzati qui da noi. In¬
teressante invece, e sicuramente molto
"americano", è stato il palcoscenico uti¬
lizzato per sperimentare su strada la
bontà del prototipo. E’ stato creato infat¬
ti un evento ad hoc, mandato in onda
sulle maggiori TV del paese: una marato¬
na che ha attraversato 10 Stati e che è
stata intitolata "No Hands Across Ameri¬
ca". Un viaggio di 3000 miglia per tappe,
da Pittsburgh a San Diego, con una Pon-
tiac station wagon e con la regola di non
poggiare mai le mani sul volante
Questa impresa ha permesso di speri¬
mentare il sistema di guida automatica
PANS (Portable Advanced Navigation
Supporti sviluppato dalla Carnegie Mel¬
lon University in collaborazione con Dei-
co Electronics e con numerose grandi
marche di auto statunitensi.
Alla Carnegie Mellon University è dal
1984 che progettano e costruiscono si¬
stemi robotici per automatizzare il pro¬
cesso di guida di motoveicoli in un am¬
biente non strutturato, col supporto inte¬
ressato del DoD (Dipartimento della Di¬
fesa Americano). Il primo prototipo fun¬
zionante fu presentato alla fine degli anni
'80 nell'ambito del progetto NavLab 1 ed
era un'auto su cui erano montati 5 rack
di equipaggiamento elettronico ed un
supercomputer Warp; l’auto, dotata di
telecamere, riusciva a guidare autono¬
mamente a 30 Km/h su un tracciato "in¬
door", controllato e strutturato. Un pri¬
mo importante successo
Dalla metà degli anni '90 fino ad oggi,
con il rifinanziamento dei programmi di
Figura 10 - Una foto dell'interno della
Pontiac dotata dei dispositivi elettronici
per la guida automatica progettati in
NavLab 5 Si nota la telecamera ante¬
riore sul parabrezza ed il PC portatile
dove gira l'interfaccia uomo-pilota auto¬
matico
ricerca NavLab (oggi alla quinta
edizione), si sono quadruplicate
le prestazioni toccando ilio
Km/h su strada ed i 10 Km/h
fuori strada.
L'ultimo prototipo, mostrato
in figura 10, è stato completato
nella sua prima versione nel
1996 ma attualmente è ancora
sotto un intenso processo di sviluppo
che aprirà le porte nel 1998 alla sesta
edizione del programma di ricerca Nav¬
Lab. Attualmente il sistema è ospitato
su una Pontiac Trans Sport donata dalla
Carnegie Mellon University da Delco
Electronics, e si basa, come il primo, su
un sistema integrato di telecamere. I chi¬
lometri fatti nelle innumerevoli sessioni
di prove, su autostrada, su tracciati fuori
strada, su percorsi urbani e su piste
chiuse al traffico, hanno permesso di
sperimentare a (ondo le caratteristiche e
le potenzialità del dispositivo di guida au¬
tomatico, raggiungendo la velocità limite
di quasi 150 Km/h
Il software di bordo è costituito come
già detto dal modulo PAN, per il suppor¬
to automatico alla navigazione, supporta¬
to dai moduli ALVINN (Autonomous
Land Vehicle In a Neural Network) e
RALPH (Rapidly Adapting Lateral Posi-
tion Handler).
ALVINN è un sistema che interpreta le
immagini acquisite dalla telecamera an¬
teriore e comanda sterzo, acceleratore e
freno basandosi su una rete neurale bidi¬
mensionale (30x32) per imparare a porta¬
re l'auto seguendo per qualche minuto lo
stile di guida dell'utente Dopo circa 3
minuti di apprendimento il sistema è ca¬
pace di rendersi autonomo fino ad una
velocità limite di 120-150 Km/h Attual¬
mente le ricerche sono indirizzate sul
controllo del cambiamento di corsia per
permettere sorpassi; infatti ALVINN rie¬
sce "solo" a seguire correttamente la
propria corsia ed a dosare la velocità in
funzione delle condizioni stradali e del
traffico. Il modulo RALPH si occupa inve¬
ce di interpretare correttamente la se¬
gnaletica orizzontale, riuscendo a seguire
la corsia anche in condizioni pessime di
illuminazione (di notte con i soli fari acce¬
si).
A questo prototipo ne seguirà presto
un altro, basato però su radar e non piu
su telecamere e che sarà un po' la sinte¬
si del lavoro di ricerca sviluppato fin qui
Nelle figure 7, 8 e 9 sono presentati dei
grafici a blocchi che spiegano a grandi li¬
nee le componenti chiave inglobate nel
veicolo atteso entro fine secolo col varo
di NavLab 6
Elemento base è anche qui il "sottosi¬
stema comunicazioni". Per incrementare
la sicurezza e per automatizzare alcuni
processi di guida è importante una accu¬
rata gestione delle informazioni, che per¬
metta di avere sotto controllo la situazio¬
ne del traffico, le condizioni meteorologi¬
che e tutti gli eventi che si sviluppano in¬
ternamente all'auto e sul tratto di strada
che si sta percorrendo.
Dual LCD Sistema di Navigazione
Pager Cluster ea ' p Global Position System
' Controllo \ ° U ^ I.GPSI
Graphics
Comunications
Processor Celi.
Phone
Premium
Audio
System
Comunicazione
Veicolo-Infrastruttura
Veicolo-Veicolo
Figura 7 - NavLab 6 uno schema del Commumcation System del prototipo di auto che verrà sperimentato
nei prossimi anni.
202
MCmicrocomputer n. 175 - luglio/agosto 1997
Central Proc
Intellige
GHMSI
Sensore
Pressione
Vehicle Interface
Faro Anteriore
D
Sensore
isione
Sensore
Anteriore
Side
Detection
Sensor
Visual
Alert
Occupant Laterale
Sensor
Figura 8 - NavLab
6 il diagramma a
blocchi del Safetv
System, per il con¬
trollo dei margini di
sicurezza.
In figura 7 è mostrato uno
schema sintetico del dispositi¬
vo di comunicazione che verrà
integrato nel prototipo in fase
di progetto. In essa individuia¬
mo un sistema di navigazione
automatico basato su Global
Position System (GPS) e denominato Te-
lepath Navigation, che permette al pilota
automatico di avere sempre coscienza
della sua posizione istantanea. Questo
dispositivo è connesso al sistema di dia¬
logo con gli altri veicoli e con l'infrastrut-
tura di rete per ricevere informazioni sulla
viabilità in modo da poter pianificare il
percorso senza sorprese. La connessio¬
ne alla rete avviene via Radio Data Sy¬
stem. tramite segnali digitali codificati.
Radio di questo tipo sono già in commer¬
cio ma attualmente esse si limitano a ri¬
cevere dalle emittenti informazioni di ca¬
rattere generale sulla stazione, sul nome
del brano e dell'artista, sul programma.
Nell'arco dei prossimi anni i nuovi servizi
avanzati previsti saranno introdotti su un
canale dedicato su cui il Sistema di Co¬
municazione sarà costantemente sinto¬
nizzato, come oggi facciamo con i 103.3
di IsoRadio. Tutte le informazioni verran¬
no acquisite in maniera trasparente
all’utente che riceverà le dovute segnala¬
zioni solo quando necessario grazie al si¬
stema di filtering, funzione del tratto e
della direzione che si sta percorrendo.
Integrato nel sistema troviamo inoltre
un dispositivo per l'interpretazione di co¬
mandi vocali, allo scopo di attivare sem¬
plici funzioni come comporre un numero
telefonico, cambiare stazione radio o
traccia sul CD senza distogliere l'atten¬
do sono retroilluminati ed hanno una
buona lettura in tutte le condizioni di illu¬
minazione; essi possono mostrare testo,
grafica e animazioni su un video di 90
mm in diagonale e risoluzione di
234x429 pixel.
Nella figura 8 è posta l'attenzione sui
dispositivi dedicati alla sicurezza. Una
delle funzioni primarie è l'allarme anticol¬
lisione che viene lanciato al guidatore nel
caso abbia lui direttamente i comandi, o
inviato al pilota automatico. Il radar ante¬
riore tiene costantemente sotto control¬
lo la carreggiata per scorgere la presenza
di eventuali ostacoli e situazioni di peri¬
colo quali repentine frenate effettuate
dalle auto che precedono o la diminuzio¬
Keyless
nrtion
Electronic
Entry Look
& Latch
Perso nalization
roller
Vehicle
Interfaces
Perimeter
Lighting
Pomi
yday& System
i-carjack
ntroller
Keyless
Controller
zione dalla strada (il vocabolario è com¬
posto da 25 parole chiave). Inoltre il te¬
lefono cellulare è utilizzato anche dal si¬
stema di navigazione per chiamare auto¬
maticamente soccorso in caso di inci¬
dente.
Il "Pager" in figura 7 memorizza e ge¬
stisce le informazioni sulla viabilità rice¬
vute dalla rete. Di seguito troviamo poi i
dispositivi elettronici di controllo dei sot-
tosistemi elettromeccanici ed idraulici
utilizzati per l'azionamento dello sterzo,
dell'acceleratore e dei freni.
L’impianto è completato da un dispo¬
sitivo di proiezione delle informazioni sul
parabrezza e da due visori posti sul cru¬
scotto; il loro scopo è di inviare lungo la
linea di vista del guidatore informazioni
significative provenienti dai vari sottosi¬
stemi e dalla rete quali ad esempio:
informazioni su velocità, viabilità, avverti¬
menti, indicazioni. Gli LCD montati a bor¬
ne della distanza di Figura 9 - NavLab fi-
sicurezza (il campo anche l'antifurto si fa
di vista è molto limi-
tato, soli 16 gradi, '" ySvstem
per permettere una
messa a fuoco ad oltre 100 metri). Radar
sono inoltre posizionati anche posterior¬
mente, sui lati dell'auto e sugli spec¬
chietti retrovisori. Il radar posteriore e
quelli laterali vengono utilizzati per facili¬
tare le manovre; i radar sugli specchietti
retrovisori sono usati invece per percepi¬
re auto in fase di sorpasso e per impedi¬
re che l'utente impegni la corsia di sini¬
stra quando non dovrebbe. Questi ultimi
hanno un campo di vista piuttosto am¬
pio, 45 gradi, per permettere una visione
in un range di 6 metri.
A questa sensoristica si aggiunge poi
un dispositivo ad infrarossi sviluppato da
Texas Instruments che migliora la visibi¬
lità durante la notte.
MCmicrocomputer n. 175 - luglio/agosto 1997
203
Figure 1 e 2 - Daimler-
Benz. in collaborazione
con IVECO. ha imple¬
mentato il proprio siste¬
ma di guida automatica
anche su TIR allo scopo
di sperimentarne le ca¬
ratteristiche e le poten¬
zialità con i professioni¬
sti della strada Nella
prima foto si nota il PC
portatile che funge da
interfaccia col guidato¬
re impegnato, come si
vede, a leggere una ri¬
vista . Nella seconda fo¬
to si nota il dettaglio su
una delle telecamere
anteriori a bordo se ne
possono contare ben
18
Altri elementi legati al fattore sicurezza
sono gli Air Bag laterali ed i "sensori di
presenza" che monitorizzano i posti real¬
mente occupati in modo da disattivare
gli Air Bag sui posti occupati eventual¬
mente dal sediolone per neonati. Infine i
sensori della pressione dei pneumatici
ed il sensore di frenata che invia al faro
di stop segmentato una tensione ad es¬
sa proporzionale.
In figura 9 abbiamo per concludere
una descrizione dei dispositivi antifurto
che verranno integrati a bordo, basati sul
riconoscimento del proprietario tramite
chiave elettronica. In caso di presenza
non autorizzata il sistema lancia l'allarme
via telefono cellulare. In caso di messa
in moto non autorizzata il sistema di pro¬
tezione attiva gli Air Bag rendendo im¬
possibile la manovra.
Complessivamente rispondono all'ap¬
pello 25 sottosistemi elettronici, 42 mi¬
croprocessori e 24 antenne.
Aspettando il 2015
Herr Karl Benz, in un freddo giorno del
gennaio 1886, decise di brevettare una
sua invenzione: un veicolo a tre ruote,
mosso da un motore monocilindrico di
900 cc la cui potenza era di tre quarti di
cavallo. Ma, quando si presentò all'Impe¬
riale Ufficio Brevetti di Mannheim, ebbe
una sgradita sorpresa: un certo Gottlieb
Daimler aveva avuto la sua stessa idea.
Ufficialmente la storia dell'automobile
incomincia cosi, con i nomi di Benz e
Daimler. Nessuna meraviglia dunque se
la prima auto con pilota automatico è
marcata proprio Mercedes ed è prodotta
dalla Daimler-Benz.
Questo perfetto autista elettronico è
basato su un sistema sviluppato e realiz¬
zato nell'ambito del progetto VITA II (Vi¬
sion Technology Application II), Il guida¬
tore può sedersi dietro, rilassarsi, parlare
al telefono o con i passeggeri senza al¬
cun rischio. Incredibile, virtuale? No,
sperimentabile, reale, grazie a 18 piccole
telecamere, un rack di processori di im¬
magini, e varia elettronica e sensoristica
che permettono al computer di bordo di
avere tutto, proprio tutto, sotto controllo:
dall'accendisigaro al rispetto della distan¬
za di sicurezza, dal telefono cellulare al
percorso suggerito dal sistema di instra-
damento intelligente, dalla radio alle con¬
dizioni di aderenza sull'asfalto, dalle cin¬
ture di sicurezza alla frenata brusca
dell'auto che precede.
Con questi strumenti ad alta tecnolo¬
gia i ricercatori della Daimler-Benz hanno
portato gli automatismi, che ormai sono
la consuetudine sugli aerei di linea, in
ogni casa, anzi in ogni auto Quello che
prima operava solo sui cieli, oggi lavora
anche sulle strade d’Europa.
VITA II ha già coperto circa 20mila chi¬
lometri, percorsi durante le prove, e quin¬
di si presenta al mondo come un disposi¬
tivo, benché ancora prototipo, estrema-
mente sperimentato e sicuro. Quando
mettiamo in moto la Mercedes 500 di VI¬
TA II, gli occhi elettronici situati nello
specchietto retrovisore, sui paraurti e sul
parabrezza anteriore e posteriore si apro¬
no, illuminandosi. Essi osservano cosa
avviene attorno all'auto che sorvegliano,
ed hanno il controllo di ciò che avviene
davanti a loro fino ad una distanza di oltre
100 metri. In un millisecondo le teleca¬
mere trasmettono l'immagine a colori
che esse percepiscono ai 60 processori
dedicati che le elaborano altrettanto rapi¬
damente: 18 immagini provenienti da 18
telecamere con una frequenza di scan¬
sione di 12 letture al secondo.
Ma VITA II non è solo spettatrice di
ciò che avviene attorno a lei, ma anzi e
prima attrice in quanto valuta costante-
mente le informazioni acquisite dalla
sensoristica. sottoponendo i dati ad un
feedback ben piu veloce del più rapido
istinto di sopravvivenza umano. E ciò è
un aspetto che bisogna tenere in grande
considerazione: le statistiche hanno in¬
fatti ormai accertato che il 70% dei tam¬
ponamenti potrebbero essere evitati se
il pericolo fosse avvertito solo un secon¬
do prima.
204
MCmicrocomputer n. 175 - luglio/agosto 1997
hfoiTiUiiftti fi ìtali riw
Se un camion ci è davanti, il sistema
modera automaticamente la velocità per
mantenere la distanza di sicurezza e,
controllate le immagini provenienti dalla
telecamera posteriore e da quella mon¬
tata sullo specchietto laterale sinistro,
inizia ad accelerare impegnando la corsia
di sorpasso. Ciò avviene seguendo una
traiettoria dolce, sicura, continua, senza
sussulti. Nulla di improvvisato: mia mo¬
glie ne sarebbe entusiasta e Dio solo sa
come è esigente in fatto di guida!
Il limite sostanziale di questo sistema
e la sua unicità. Vantaggi sostanziali se
ne conseguiranno infatti quando dalla fa¬
se sperimentale e prototipale si entrerà
nella mgegnerizzazione del prodotto ed
alla sua diffusione. I tempi comunque
non sono brevissimi: alcuni dispositivi, di
più semplice implementazione, verranno
adottati nei prossimi due anni, ma un si¬
stema cosi potente sarà difficile vederlo
in azione su strada fra meno di quindici.
Il problema non è solo legato ai costi, si¬
curamente ad oggi stratosferici, ma an¬
che all'assenza in Europa di quella infra¬
struttura di rete che dovrà seguire ogni
arteria a grande scorrimento e che sarà
la spina dorsale del sistema di comuni¬
cazione fra auto e centrali operative.
La diffusione di questa tecnologia sarà
estremamente utile anche in previsione
di un incremento del traffico delle merci
su gomma previsto nei prossimi anni,
nonostante le limitazioni sulla viabilità e
le proteste degli ambientalisti. In questo
contesto non è possibile pensare a ridi¬
segnare la struttura viaria dell'Europa, bi¬
sogna dare invece una risposta che
sfrutti piu a fondo e meglio la larghezza
di banda delle connessioni viarie già esi¬
stenti e che sia al tempo stesso compa¬
tibile con l'ambiente. Come? Proprio con
progetti come VITA II.
Pensiamo a cosa voglia dire unire con
una connessione elettronica, invisibile e
sicura, ogni auto con la precedente e
ogni camion al successivo. Vuol dire li¬
mitare le distanze fra veicolo e veicolo
alla sola distanza di sicurezza, che grazie
all’elettronica potrà ridursi sostanzial¬
mente. E vuol dire inoltre fornire ai viag¬
giatori informazioni aggiornate sulla con¬
dizione della viabilità per scegliere un
percorso con tempi certi, evitando code
e traffico intenso.
In questa direzione va proprio il pro¬
getto attivato da Daimler-Benz per la
realizzazione di un "Electronic Draw-
bar", una connessione elettronica che
unisca virtualmente tutti i veicoli in mar¬
cia su una stessa autostrada e che per¬
metta loro di procedere alla massima ve¬
locità consentita, in tutta sicurezza. La
distanza fra i veicoli potrà così ridursi a
Figure U e 12-La Merce¬
des 500 su cui é montalo
il sistema VITA II sembra
non avere molto di diverso
da una comune auto berli¬
na, se non fosse per la te¬
lecamera sul parabrezza
anteriore e lo stile di gui¬
da... un po' disattento. In
figura abbiamo poi una
schematizzazione delle
componenti del sistema
Il motore elettrico per
l'azionamento dello sterzo;
21 sistema automatico di
frenaggio. 31 dispositivo di
variazione intelligente della
velocita. 41 telecamere an¬
teriori; 5) telecamere po¬
steriori; 61 Transputer Ima-
ge Processor dotato di 60
processori paralleli, 71 si¬
stemi di controllo. 812 PC
come interfaccia uomo-
macchina. 91 sistema di
navigazione, 101 girosco¬
pio e CPS.
tutto vantaggio del buon sfruttamento
della superficie stradale e dell'impatto
ambientale. Infatti riducendo lo spazio fra
un veicolo e l'altro si ridurrà la resistenza
dell'area e sarà possibile anche un rispar¬
mio energetico significativo: passando
ad esempio da una distanza di sicurezza
di 40 metri a 10 metri, alla velocità di 80
Km/h, si ottiene un risparmio di carbu¬
rante del 15%. Questa affermazione non
è improvvisata, ma è avvalorata dal fatto
che col link elettronico non si avrà solo il
controllo sull'azione dell'auto che prece¬
de (che accendendo gli stop ci suggeri¬
sce l'avvento di una frenata), ma addirit¬
tura sull'auto che è in testa alla fila. In tal
modo anche in caso di frenata improvvi¬
sa il sistema è allarmato con grande anti¬
cipo e senza alcun ritardo percettibile: il
sistema si accorgerà di una anomalia
ben prima che questa appaia agli occhi
del guidatore, anticipando l’eventuale
frenata e rendendo inutile quindi le di¬
stanze di sicurezza a cui oggi siamo abi¬
tuati.
Dunque la parola d’ordine è far ricerca
e sperimentazione, perché i prodotti en¬
trino sui mercati quanto prima e perché
si renda disponibile entro breve un serio
programma europeo per la realizzazione
dell'infrastruttura di rete già oggi attivata
su brevi tratti (in Italia sulla Al fra Bolo¬
gna e Firenze). Le previsioni indicano il
2015 come l'anno della transizione fra la
guida puramente manuale e quella ibri¬
da. Staremo a vedere.
Alla Daimler-Benz stanno però pensan¬
do già al futuro remoto: anche loro hanno
attivato la sperimentazione dei radar co¬
me sostituti delle telecamere. Il sensore
radar infatti misura la distanza e la velo¬
cità relativa del veicolo che precede con
una rapidità ed una precisione non para¬
gonabile con i sistemi basati su teleca¬
mera. Il modulo radar, normalmente si¬
tuato nella parte anteriore dell'auto, tra¬
smette tre segnali ognuno con un angolo
di emissione di 3 gradi ad intervalli rego-
MCmicrocomputer n. 175 - luglio/agosto 1997
205
lari che vanno dai 20 ai 60 millisecondi (in
funzione della vicinanza dell'oggetto e
dell'intervallo di ricezione). Il segnale vie¬
ne rilevato in pochi microsecondi ed ela¬
borato con un dispendio di risorse com¬
putazionali nettamente inferiore. Il siste¬
ma. denominato Tempomat, opera in
qualsiasi condizione meteorologica in un
range di velocità che va dai 35 ai 150
Km/h
I giapponesi dal canto loro ci hanno in
qualche modo già superati acquistando
la tecnologia europea grazie alla conso¬
ciata giapponese della Mercedes-Benz e
mettendoci di proprio un programma di
infrastrutture per costruire la loro rete
informativa viaria: il progetto, attivato la
scorsa primavera a Tokyo, si basa su un
sistema di mstradamento automatico su
larga scala denominato Intelligent Traffic
Guidance System (ITGS) che fornirà un
supporto informativo ai 20 milioni di abi¬
tanti che ogni mattina si muovono sulle
Figure 13 e 14 - Nella prima figura vediamo il cru¬
scotto della Mercedes 500 in vendita in Giappone,
dotata del sistema ITGS di serie Nella seconda li¬
gure una schematizzazione delle quattro compo¬
nenti fondamentali per un sistema di mstradamen-
to automatico intelligente: il giroscopio sostituisce
momentaneamente il GPS quando il segnale del
satellite è oscurato dalla presenza di vegetazione
lolla, di edifici alti o perche in galleria
strade della capitale.
Il progetto inizialmente fornirà, entro la
fine del 1998, informazioni aggiornate in
real-time sulle condizioni del traffico su
Tokyo e hinterland, per dare suggeri¬
menti e indicazioni sul miglior percorso
utilizzabile per raggiungere la meta pre¬
stabilita, nel minor tempo possibile. I dati
sono trasmessi agli automobilisti via Ra¬
dio Data System grazie all'elaborazione
automatica 24 ore su 24 delle informa¬
zioni acquisite da 14 mila sensori posti
lungo la rete stradale e da 207 telecame¬
re che monitorizzano i 900 svincoli princi¬
pali Le immagini, il numero medio di
vetture che attraversano nell'unità di
tempo ogni dato tratto della rete, le con¬
dizioni meteorologiche, la temperatura,
l'umidità, sono tutte informazioni elabo¬
rate da una rete di 119 calcolatori, che
periodicamente inviano i dati raccolti ver¬
so un super-computer che li immagazzi¬
na per le statistiche, organizza i bollettini
e li invia a sua volta in formato digitale a
tutte le autovetture. Il sistema di instra-
damento automatico presente a bordo
delle auto selezionerà le informazioni a
loro pertinenti in funzione del tratto stra¬
dale percorso o che si desidera percorre¬
re. A queste informazioni sono inoltre
aggiunte tutte quelle provenienti dal Mi¬
nistero dei Lavori Pubblici, degli Interni e
dalla Polizia su scioperi, manifestazioni,
lavori in corso, etc.
Il sistema è stato sviluppato da Daim-
ler-Benz, Mercedes-Benz Giappone eSy-
stemhaus Corp., con la collaborazione
della Polizia di Tokyo, dell'onnipresente
Nippon Telegraph and Telephon Corp
(NTT) e dell'Advanced Traffic Information
Service Corp.
Il software di selezione delle informa¬
zioni, di mstradamento e l’interfaccia
utente è stata studiata invece dalla divi¬
sione Traffic Research di Daimler-Benz
che ha inoltre messo a disposizione degli
utenti un tool che stima il tempo di arrivo
e fornisce informazioni sulle previsioni
del tempo, disponibilità di parcheggi e
notiziari.
Il fatto che non ci siano, o quasi, ope¬
ratori ad aggiornare il database, ma che
tutto sia automatizzato, è una garanzia
non indifferente circa la tempestività
dell'aggiornamento delle informazioni e
l'economicità di gestione.
I costi all'utente finale del sistema
ITGS chiavi in mano saranno mediamen¬
te superiori all'acquisto una tantum di
uno stradario su CD-Rom, ma i servizi ot¬
tenibili non sono affatto paragonabili ad
uno strumento statico ed assolutamente
non aggiornabile.
I vantaggi ottenibili dalla collettività
sembrano poi altrettanto evidenti se si
considera il fatto che solo per la città di
Tokyo il danno economico dovuto alle
ore passate nel traffico ammonta a 8 mi¬
liardi di yen al giorno (ovvero circa 100
miliardi di lire). Ciò vuol dire che se solo
si riuscisse ad ottenere un vantaggio rea¬
le del 4% l'investimento si ripagherebbe
per intero nel giro di pochi anni I vantag¬
gi competitivi sono stati invece valutati
superiori al 40%.
L'utente ha poi tutto l'interesse ad in¬
stallare un dispositivo elettronico del ge¬
nere grazie ai costi di installazione e di
gestione estremamente limitati. Le spe¬
se di registrazione una tantum sono di 5
mila yen (circa 65 mila lire), il canone
mensile di 3 mila yen (40 mila lire), i costi
per il trasferimento dei dati via telefono
cellulare sono pari ad una chiamata inte¬
rurbana (anch'essi molto bassi in Giappo¬
ne). Al costo minimo di un caffè al giorno
un guidatore può cosi risparmiare anche
molte ore di viaggio, programmando op¬
portunamente il proprio tragitto e nel ca¬
so decidendo di rinviarlo ad altra data o
ad altro orario (anticipandolo o postici¬
pandolo grazie al servizio di previsione)
nel caso che i tempi di spostamento ri¬
sultassero proibitivi.
Anche nel nostro futuro di automobili¬
sti ci attende dunque una autostrada di¬
gitale dell'informazione.
«e
206
MCmicrocomputer n, 175 - luglio/agosto 1997
Disegnare su computer non è mai stato
così facile e così... economico!
iaratteristìche generali
■
AutoCAD
LT
SBSaWftjgBSg
• Potenti funzionalità CAD per il
2Dedil3D.
• File in formato DWG di AutoCAD
Releasell eRelease12.
• Vista Aerea.
• Formato dei disegni ANSI o ISO.
• Tratteggio/Riempimento
associativi.
• Guida rapida dei comandi in
linea.
• Modifica degli oggetti.
• Personalizzazione e supporto
delle macro.
• Immissione Rapida delle Misure
e Linee Guida.
• Supporto delle applicazione
Server OLE1.
• Personalizzazione della barra
Disegni e librerie
-|«1»B
» Volume I
Dettagli costruttivi (cemento armato, muratura,
acciaio, legno)
« Volume II
Tramezzature, infissi, isolamento, controsoffitti
« Volume III a
Arredamento interno, arredamento esterno, impianti I
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= TOTALE ORDINE
•Compatibilità Windows95.
• OLE 2 Client e Server.
• Compatibilità con Microsoft
Office per Windows 95.
• Formato dei file .DWG di
AutoCAD Rei. 13.
• Supporto delle Tavolette
Grafiche di Windows.
• Gestione del Testo.
• Modifica degli stili di testo.
• Anteprima dei disegni.
• Finestra di dialogo di Avvio.
•Procedure guidate di
autocomposizione del
disegno.
• Associazione proprietà tra
gli oggetti.
• Supporto dei font True Type.
• Geometria avanzata.
• Tipidi linee complessi.
• Modelli di disegno.
• Panoramica e Zoom in
tempo reale.
• Quotatura avanzata.
• Modifica oggetti avanzata.
• Barre multiple degli
strumenti, definitel
dall'utente.
• Schede Guida “Concetti” e|
"Come fare per....”.
di Andrea de Prisco
Agli inglesi, si sa,
non manca il coraggio. Il coraggio di...
guidare a sinistra, di continuare ad utiliz¬
zare piedi e pollici in luogo di metri e
centimetri, di proporre personal compu¬
ter fuori ogni standard, come quelli che
in passato hanno contribuito significati¬
vamente alla stona dell'informatica per¬
sonale. Chi non ricorda, ad esempio, i
mitici Sinclair, gli economici Amstrad o i
potenti Acorni' Computer che hanno fat¬
to storia, assieme a modelli (non all'om¬
bra, si badi benel) come il Commodore
64, il Vic-20, gli Amiga, gli Atari, con alle
sta fin tutto il suo splendore!) soprattut¬
to attraverso la fortunata famiglia di
"palmtop" Psion. Appendici ideali del no¬
stro personal computer a casa o in uffi¬
cio, per avere sempre dietro quella mi¬
nima potenza di calcolo (senza appesan¬
tire né tasche né valigetta, borsello o
marsupio) atta a soddisfare la quasi to¬
talità delle esigenze 'portatili" degli
utenti tecnologicamente più attrezzati. Il
tutto senza strizzare l'occhio (da qui il
coraggio), nemmeno idealmente, al tifo¬
ne Windows CE che minaccia da tempo
ormai di invadere l'intero mondo degli
(nel numero di luglio/agosto 1987) col
modello *Psion Organizer II’: il giusto
equilibrio tra calcolatrice programmabi¬
le, strumento di misura tecnologico o
telecomando per televisore (quest'ulti¬
me due caratteristiche dovute più all'e¬
stetica che ad altro). In tempi ben più
recenti, nel dicembre '94, abbiamo pro¬
vato il modello "Serie 3a", di forma più
tradizionale, potente e compatto, con
tastiera e display dalla fruibilità a dir po¬
co eccezionale (considerate le ridotte
dimensioni dell'oggetto). Alcuni mesi
più tardi è stata la volta di PsiWin, il po-
spalle aziende spesso ben più forti.
Oggi il coraggio personal informatico
degli inglesi - come sempre, se voglia¬
mo, un po' controcorrente - si mamfe-
HHC (Hand Held Computer).
Di Psion, sulle pagine di MC, ci sia¬
mo occupati in più di un'occasione. La
prima volta fu esattamente dieci anni fa
tente software di trasferimento file dal
mondo Windows al mondo Psion (e vi¬
ceversa!, con tanto di traduzione dei
formati nel passaggio da un sistema al-
208
MCmicrocomputer n. 175 - luglio/agosto 1997
Psion Serie 3c
l'altro. Un anno fa abbiamo provato il
piccolo Siena (display e tastiera di ridot¬
te dimensioni, ma sistema operativo e
programmi preinstallati secondi a nes¬
suno) e già nell'ottobre dello scorso an¬
no annunciammo (in assoluta antepri¬
ma) l'esistenza in terra d'oltre Manica
del nuovo apparecchio, lo Psion 3c, fi¬
nalmente disponibile anche in Italia e in
prova nelle pagine seguenti.
Come già avvenne nel passaggio dal
modello 3 al modello 3a, nonostante la
denominazione dell'oggetto non sia sta¬
ta modificata nella sostanza, le caratteri¬
stiche innovative del nuovo 3c avrebbe¬
ro meritato come minimo la denomina¬
zione di Psion 4. Ma cosi, ancora, non è
stato: chissà che in Psion non siano par¬
ticolarmente allergici Imagari per motivi
scaramantici) a tale numero.
Rispetto al fortunato 3a, il 3c offre al¬
cune sostanziali modifiche nelle applica¬
zioni preinstallate, una porta a raggi in¬
frarossi compatibile IrDA, un'interfaccia
seriale ben tre volte più veloce (57
kbaud), un display retroilluminato a bas¬
sissimo consumo per non avere proble¬
mi di visibilità neanche nelle condizioni
più sfavorevoli.
Rimane invariata la riuscitissima
estetica, la predisposizione per gli SSD
(Solid State Disk, le schede di memoria
ROM/RAM/FlashRAM tipiche dei palm-
top inglesi), ma soprattutto la commuta¬
bilità con le migliaia di programmi speci¬
fici (commerciali, shareware, freeware),
vero cavallo di battaglia della fortunata
serie Psion. Chi offre di più?
Psion Serie 3c
Estetica invariata, ma differente la fi¬
nitura esterna. Per questo nuovo mo¬
dello la Psion offre una innovativa su¬
perficie microporosa, quasi una 'gom¬
matura' superficiale che ne facilita ulte¬
riormente la presa, Proprio come in un
cucciolo di notebook, il display (con ri¬
soluzione di 480x160 pixel a livelli di gri¬
gio) è inserito nel coperchio superiore
che protegge la tastiera durante il tra¬
sporto Purtroppo il display ammette
due sole posizioni estreme per effetto
di un rigoroso meccanismo a molla: o
tutto chiuso o tutto aperto, rendendone
in verità poco agevole l’utilizzo in parti¬
colari condizioni (ad esempio su di un
tavolo, in posizione arretrata rispetto al¬
l'utente), Il meccanismo di apertura pro¬
voca la rotazione del vano pile (l'alimen¬
tazione è fornita da due comuni stilo da
15 volt) che in condizioni di utilizzo si
trasforma in un supporto ergonomico
In basso la tastiera dello
Psion Serie 3c Qui a la¬
to il palmtop visto di
profilo: si noti il piccolo
supporto ergonomico
per la tastiera
glia, l'applicazione "mondo" (con i fusi
orari, aggiornabili, di centinaia di località),
la calcolatrice, il foglio elettronico piu un
blocco note per prendere appunti.
La tastiera, nonostante le ridotte di¬
mensioni. è quanto di meglio si possa
desiderare a bordo di un organizer (a di¬
re il vero definire tale lo Psion 3c è terri¬
bilmente riduttivo). Alla pressione dei
tasti, dal funzionamento ineccepibile, si
può abbinare un 'click' software emes¬
so dall'altoparlantino di sistema. La di¬
sposizione dei tasti è QWERTY, la barra
spaziatrice, l'ENTER, il delete, il control,
il tab, e i due shift sono sovradimensio¬
nati, in basso a destra troviamo i tasti
controllo cursore in disposizione *T ro¬
vesciata", non manca un tasto di help,
uno per accedere ai menu delle applica¬
zioni, un tasto funzione (serigrafato con
il logo Psion) per attivare alcuni caratteri
grafici o alle abbreviazioni da tastiera
Produttore:
Psion PLC
London - UK
Distributore:
Video Computer SpA
Via Antonelli, 36
Collegno ITO) - Tel, 011/4034828
1.098.000
79.000
249.000
198.000
Prezzi (IVA esclusal
Psion Serie 3c italiano - 2 MB RAM -
display backlite L
Porta parallela L.
Softwaie PsiWin e cavetto per PC L,
Software di trasferimento e
cavetto per Mac L.
per la tastiera maggiormente inclinata
verso l'utente. La stessa rotazione del
vano pile fa emergere, tra tastiera alfa-
numerica e display,
la serie di tasti a
sfioramento che at¬
tivano i principali
programmi prein¬
stallati nella mac¬
china. Da sinistra a
destra richiamiamo
l'applicazione Sy¬
stem, il data base,
il word processor,
l'agenda elettroni¬
ca, l'orologio/sve-
Conlrul
DjIu Word Ouendi
c l
[SÌ
[ 5 ì
W ? ì
■ )
1 3 1
L 4 J
1, 5 J
L 6 J
1 7 1
1 8 J
| 9 J
lo
Shlll
Tzl
Hwt?nu|
MCmicrocomputer n, 175 - luglio/agosto 1997
209
Psion Serie 3c
dei comandi applicativi.
Sempre tramite il tasto Psion attivia¬
mo o disattiviamo il blocco delle maiu¬
scole, la retroilluminazione del display
(quest'ultima, come avviene per l'ali¬
mentazione complessiva della macchi¬
na, può essere soggetta ad un timeout
preimpostabile daH'utente), regoliamo il
contrasto, possiamo richiamare l’auto-
composizione a toni dei numeri telefoni¬
ci inseriti in rubrica (sarà sufficiente avvi¬
cinare alla tastiera dello Psion il microfo¬
no della cornetta telefonica per compor¬
re automaticamente i numeri), pilotare la
porta a raggi infrarossi per lo scambio fi¬
le con altri Psion Quest'ultima, inoltre,
può essere utilizzata per stampare sulle
stampanti dotate di un'interfaccia di
questo tipo. Non è prevista, attualmen¬
te, la possibilità di scambiare file via rag¬
gi infrarossi con i sistemi portatili di altra
natura (la maggior parte dei notebook
più alcuni moderni radiotelefoni cellula¬
ri), ma non è affatto da escludere che
possa essere implementata successiva¬
mente attraverso una semplice routine
software di comunicazione (la compati¬
bilità hardware, essendo l'interfaccia di
tipo Ir DA, c'è già).
La visibilità del display, rispetto al
precedente modello 3a, fa un passo
avanti e uno indietro. Aumenta, notevol¬
mente, la visibilità in condizioni di luce
scarsa (grazie alla presenza del pannello
backlite di retroilluminazione) ma in con¬
dizioni normali risulta meno leggibile a
causa dello sfondo leggermente più
scuro. Evidentemente lo stesso pannel¬
lo backlite, quando è spento, riflette
meno luce ambiente di uno sfondo as¬
solutamente passivo, come quello utiliz¬
zato nel precedente modello 3a. Se può
consolare, lo stesso problema si ha an¬
che con le macchine Windows CE (an-
ch'esse retroilluminate) nelle quali
un'ulteriore limitazione di visibilità è da¬
ta dalla presenza del pannello sensibile
del touch screen situato
anteriormente al display.
Sul lato posteriore dello
Psion 3c troviamo il già ci¬
tato alloggiamento per le
pile stilo. L'autonomia non
è facilmente verificabile (la
casa madre dichiara ses¬
santa ore di uso continuo)
in quanto dipende forte¬
mente dal tipo di utilizzo
della macchina. Si tratta,
comunque, di settimane e
settimane di utilizzo tipico,
non di "alcune" ore come
accade con i sistemi porta¬
tili più ingombranti (note¬
book) Incide molto anche
l'eventuale accensione del n 3c a confronto
La novità più appari¬
scente dello Psion 3c è
Il display retroillummato
a basso consumo.
pannello backlite, la
quantità e la durata
dei segnali di aliar
me utilizzati, le fun¬
zionalità audio che
comprendono perfi¬
no una sezione di
digitalizzazione e trattamento dei segnali
sonori. Anche l'utilizzo della porta seriale
o dell'interfaccia a raggi infrarossi incide
sul consumo energetico, cosi come la
formattazione e la scrittura dei Solid Sta¬
te Disk in tecnologia FlashRAM. Un mi¬
nimo (oserei dire simbolico) consumo di
energia si ha anche a macchina comple¬
tamente spenta, per mantenere in vita i
dati memorizzati nella RAM interna da 2
megabyte. Durante la sostituzione delle
pile (o quando queste dovessero com¬
pletamente scaricarsi) entra in funzione
la piccola batteria al litio da 3 V, alloggia¬
ta all'interno di una delle due sedi per i
Solid State Disk. Il livello di carica resi¬
dua, sia delle pile principali che della pic¬
cola fonte d'energia di riserva, può esse¬
re verificato attraverso il menu Inio del¬
l'applicazione "System". "Info Impiego",
inoltre, monitorizza il consumo energeti¬
co per le pile attualmente inserite e tie¬
ne traccia, per un eventuale riscontro,
anche della coppia di pile precedente-
mente installate. Le informazioni riporta¬
te riguardano la data di inserimento del¬
le pile, la corrente media, ore e minuti di
utilizzo e consumo totale. Il sistema di
monitoraggio tiene traccia anche dell'e¬
ventuale utilizzo di un alimentatore
esterno (non fornito a corredo ma dispo¬
nibile a richiesta), la cui presa elettrica è
situata sul lato destro del palmtop. E'
anche possibile utilizzare batterie ricari¬
cabili, sempre in formato stilo/AA, che
con l'ultimo tops. penultimo II numero di MC
dovremo però ricaricare esternamente
(utilizzando un comune caricabatterie
per elementi di questo tipo) in quanto
l'alimentatore esterno non provvede an¬
che a questa funzione.
Sul lato inferiore è presente il piccolo
altoparlante di sistema che fa capo, co¬
me detto, alla completa sezione audio
incorporata nella macchina. Troviamo
anche un microfono interno (tramite il
quale è possibile digitalizzare suoni) si¬
tuato vicino all'alloggiamento B dei So¬
lid State Disk.
Per finire, sul lato sinistro, è situata la
porta seriale ad alta velocitò (fino a 57
kbaud), alla quale è possibile collegare
cavetti per il trasferimento dei file sia
per il mondo Mac che per il mondo
Windows, un adattatore seriale/paralle¬
lo per il collegamento di una stampante
con interfaccia Centronics, un fax/mo¬
dem esterno a 14.4 kbaud, un adattato¬
re per schede modem PCMCIA Pur¬
troppo la presa è diversa da quella del
3a. dunque chi intende passare al siste¬
ma superiore, il 3c, dovrà sostituire an¬
che tutti i suoi accessori collegabili alla
porta seriale. Rimangono invariate, per
fortuna, le schede di memoria SSD, sia
RAM che FlashRAM e, come detto, le
cartucce software già disponibili per il
modello precedente.
Le applicazioni
incorporate
Lo Psion 3c arrivato in redazione per
questa prova su strada era ancora un
esemplare di preserie non localizzato
per la lingua italiana. Naturalmente le
macchine vendute nel nostro paese
(quando leggerete questo articolo lo
Psion 3c sarà già disponibile presso l'in¬
tera rete di vendita Computer Union)
avranno tutto il software preinstallato
tradotto in italiano, almeno per quel che
riguarda i comandi e le funzioni dei me¬
nu delle varie applicazioni Discorso
analogo per gli help in linea, interamen¬
te tradotti, mentre pare che rimarrà
escluso dalla localizzazione (per motivi,
presumibilmente, di costi) il solo dizio-
210
MCmicrocomputer n, 175 - luglio/agosto 1997
Psion Serie 3c
Sul /aro sinistro del
palmtop la porla seriale
da 57 Kbaud. In basso la
sede per le pile siilo e
per i Sohd State Disk
nano del correttore ortografico, disponi¬
bile soltanto in lingua inglese. Vediamo
brevemente le principali funzioni delle
applicazioni residenti, evidenziando le
principali differenze rispetto alle versio¬
ni installate nel precedente 3a.
- System
Utilizzando l'applicazione 'System' è
possibile accedere alla maggior parte
delle funzioni dell'apparecchio, nonché
richiamare quelle applicazioni non di¬
sponibili sui nove tasti a sfioramento si¬
tuati tra tastiera e display (Speli, Patien-
ce. Files, Sound e Program). Lo scher¬
mo grafico di 'System' mostra un'icona
per ogni applicazione e, sotto a queste,
tutti i file creati dall'utente: tramite tasti
cursore possiamo muoverci tra le appli¬
cazioni e col tasto Enter possiamo apri¬
re uno o più file. Lo Psion 3c, come i
modelli precedenti, ha un sistema ope¬
rativo realmente multitasking grazie al
quale è possibile operare contempora¬
neamente con più file e/o richiamare
più applicazioni.
Tra le moltissime funzioni di sistema
accessibili da menu citiamo semplice-
mente la possibilità di copiare, rinomi¬
nare o cancellare file, formattare dischi
a stato solido, installare nuove applica¬
zioni, verificare la quantità di memoria
ancora disponibile, controllare il consu¬
mo di batterie, impostare i suoni, indica¬
re l'eventuale stampante utilizzata, pro¬
grammare lo spegnimento automatico,
inserire una password di sistema, defi¬
nire il collegamento remoto con un altro
Psion o un computer fisso (Macintosh o
Windows).
- Archivi
Il programma di Data Base installato
nel 3c è molto simile a quello presente
nel precedente 3a. con in più la possibi¬
lità di visualizzare i dati in forma tabellare
e (colpo di scena!) effettuare sugli stessi
l'ordinamento alfanumerico. Nel 3a que¬
sta semplice operazione non era imple¬
mentata dall'applicazione, e per riordina¬
re gli archivi era necessario lanciare un
piccolo programmino scritto in OPL (il lin¬
guaggio di programmazione basic-like
dei palmtop Psion) listato nelle pagine
del manuale.
E' possibile natu¬
ralmente importare
file ASCII da altre
applicazioni, defi¬
nendo il delimitato¬
re di campo utilizza¬
to (TAB , virgola,
punto e virgola,
ecc.). I campi nu¬
merici delle schede
memorizzate pos¬
sono essere marca¬
ti come 'telefonici':
in questo caso sarà
possibile far comporre direttamente dal-
l'altoparlantino di sistema dello Psion i
numeri di telefono memorizzati.
- Word
Ora che incorpora finanche un corret¬
tore ortografico e un dizionario dei sino¬
nimi (entrambi per la lingua inglese) si
merita a pieno titolo l'appellativo di vero
e proprio "word processor". Utilizzando,
poi, il cavetto esterno e l'applicazione
PsiWin è possibile importare file di Mi¬
crosoft Word mantenendo la maggior
parte delle impostazioni e delle format¬
tazioni del documento originale. Non
manca, come per la versione preceden¬
te installata sul 3a, la possibilità di effet¬
tuare calcoli matematici all'interno del
testo, vedere l'anteprima di stampa su
più pagine contemporaneamente, defi¬
nire e richiamare stili preimpostati, re¬
golare a video la dimensione dei carat¬
teri per favorire la leggibilità o la lun¬
ghezza delle linee.
Da segnalare, infine, la possibilità di
organizzare i paragrafi in più livelli (Outli-
ne view) per realizzare con la massima
facilità e immediatezza documenti strut¬
turati. quasi ipertestuali.
- Jotter
Jotter è, in pratica, un piccolo blocco
note elettronico dello Psion 3c col quale
scrivere brevi annotazioni senza scomo¬
dare il più sofisticato Word (destinato al
vero e proprio trattamento testi). Le no¬
te, ovviamente, possono essere salvate
nella memoria dello Psion o esportate
altrettanto facilmente nelle altre applica¬
zioni. Le annotazioni via via inserite,
possono poi essere riordinate alfabeti¬
camente o per data, cosi come è possi¬
bile effettuare semplici ricerche sugli
appunti memorizzati.
-Cale
Oltre ad una veste grafica notevol¬
mente migliorata, la calcolatrice elettro-
Psion Serie 3c
Icone e Itle utente visibili dall'applicazione "System"
La finestra pei monitorare il consumo elettrico della macchina
SCasa 06/123-156
a Lavato: 06/11 22334-4
HlaK/ftlliu: 06/188118811
8C««uiaM!: 0348/1111111
Indir l//ti: Via Vattelappeica 32
Nanwdovc' IRQ)
Naie: La rininla. come nota nun manca maini
L applicazione "Archivi " permette di gestire qualsiasi insieme di dati.
Una delle possibili visualizzazioni dell'agenda elettronica integrata
Con "World" possiamo serrare il fuso orano e i prefissi telefonici internazionali
Un grafico 3D tracciato dal programma di foglio elettronico
nica incorporata nel 3c si presenta ora
in due differenti modalità operative: da
tavolo o scientifica. Nel primo caso ab¬
biamo un display di grosse dimensioni e
l'accesso limitato alle sole quattro ope¬
razioni aritmetiche. Nel secondo caso è
possibile utilizzare anche le principali
funzioni trigonometriche, logaritmiche
ed esponenziali, più dieci memorie indi¬
pendenti.
- Files
Dalle sembianze assai simili a quelle
del Norton Commander (o del file ma¬
nager di Windows) l'applicazione Files
permette di effettuare qualsiasi opera¬
zione di questo tipo nella memoria dello
Psion o sui Solid State Disk eventual¬
mente presenti. Lo schermo dello Psion
viene suddiviso in due finestre nelle
quali visualizzare differenti insiemi di file
o due diverse directory. Le liste di file
possono essere riordinate per nome, di¬
mensione, data di modifica, estensione.
Le stesse possono poi essere filtrate
(tramite wildcard) per includere o esclu¬
dere file con determinate caratteristi¬
che.
Agenda
Il programma Agenda incorporato nel¬
lo Psion 3c ci ricorda e tiene traccia di
tutti i nostri appuntamenti, avvertendoci
per tempo (impostabile dall'utente) con
un vigoroso segnale di sveglia. Le pagi¬
ne dell'Agenda possono essere visualiz¬
zate per giorno, per settimana, per an¬
no, o come lista continua di tutte le no¬
stre annotazioni. Rispetto alla preceden¬
te versione, abbiamo ora la possibilità di
"categorizzare" gli appuntamenti per ot¬
timizzarne la gestione. In più, trasferen¬
do il contenuto dell'agenda Psion su PC
(ad esempio su Microsoft Schedule tra¬
mite il già citato PsiWin) le differenzia¬
zioni precedentemente impostate ri¬
marranno fruibili anche sul pacchetto
esterno.
Un'altra novità del programma Agen¬
da riguarda la visualizzazione, al volo,
del tempo libero da impegni nelle suc¬
cessive quattro settimane Può essere
utile per evitare di concentrare troppi
appuntamenti nello stesso periodo
- Time
Per impostare rapidamente segnali di
allarme, singoli o ripetitivi, lo Psion 3c
mette a disposizione anche l'applicazio¬
ne "Time". E' possibile impostare fino a
sei segnali di sveglia, stabilendo ora e
giorno della settimana (per allarmi più a
lunga scadenza è necessario utilizzare
l'agenda), indicando eventualmente la
ripetizione settimanale, giornaliera o li¬
mitata ai soli giorni feriali (Sveglia, pol¬
trone. vai a lavorare! ! !).
- World
Utilizzando l'applicazione "Mondo" è
possibile impostare la città di residenza
e la città corrente ottenendo automati¬
camente la distanza "da casa" (calcolata
in base alle coordinate geografiche del¬
le due città) e l'impostazione automati-
212
MCmicrocomputer n. 175 - luglio/agosto 1997
Psion Serie 3c
Le due vesti delia calcolatrice elettronica. A sinistra aritmetica.
...a destra con le maggiori funzioni scientifiche
Lo Psion 3c incorpora finanche un potente programma di elabotazione audio
Con "Jotter " possiamo prendere appunti sema scomodare il word processor
“Files " offre funzionalità simili al Norton Commander delle macchine da tavolo
"Patience " è il classico solitario giocato con le carte francesi
ca de! prefisso internazionale per le
chiamate telefoniche. In altre parole, se
la nostra agenda telefonica è inserita
correttamente (come ben spiegato nei
manuali) spostandoci da un capo all'al¬
tro del mondo, quando cercheremo un
numero telefonico, otterremo sempre
la stringa completa da comporre per
raggiungerlo. Molto comodo, special-
mente considerato che lo Psion 3c
compone automaticamente i numeri te¬
lefonici semplicemente avvicinando la
cornetta telefonica alla tastiera del
palmtop.
- Sheet
Le funzioni svolte dal programma di
foglio elettronico sono numerosissime,
comprendono finanche la possibilità di
tracciare grafici tridimensionali o bidi¬
mensionali in vari formati (torte, barre,
linee, pila, ecc.). Conta, inoltre, decine e
decine di funzioni di calcolo (matemati¬
che, finanziarie, trigonometriche, di
stringa) non senza una sezione databa¬
se con la possibilità di impostare criteri
di ricerca per estrarre dati.
Il ricalcolo delle celle può essere im¬
postato in modalità automatica o ma¬
nuale e, grazie alla struttura multitask
del sistema operativo dello Psion, du¬
rante il ricalcoio o il tracciamento di un
grafico molto complesso è possìbile
continuare a lavorare sul foglio di lavoro
così come passare ad un'altra applica¬
zione.
Per quanto riguarda la compatibilità
con i prodotti esterni, l'applicazione di
foglio elettronico incorporata nel 3c è in
grado di trattare i suoi file anche in for¬
mato "WKr, "WKS" e 'DIF' (in quest'ul¬
timo caso solo per impostare/esportare
testi e valori, ma non formule).
- Soundmaster
In questa era di massima espressione
multimediale, finanche un palmtop co¬
me lo Psion 3c intende fare (riuscendo¬
ci) la sua "bella figura". L'applicazione
Soundmaster. considerato l'oggettmo
nel quale è installata, ha proprio dell'In¬
credìbile. Grazie al microfono incorpora¬
to possiamo digitalizzare e registrare
suoni, ma possiamo anche utilizzare file
sonori provenienti dall'esterno (come i
■WAV'' di Windows) e agire digitalmente
su questi miscelandoli tra loro, modifi¬
cando la velocità di esecuzione o ag¬
giungendo effetti speciali. Possiamo in¬
serire pause, effettuare dissolvenze in
apertura e in chiusura, riprodurre suoni
al contrario, cancellare o inserire porzio¬
ni di segnale, applicare singoli o multipli
effetti di eco, filtri digitali, effetti sonori
quali il vibrato, il riverbero, la vocalità
metallica e subacquea (!). Inutile dire
che i file sonori così confezionati posso¬
no poi essere facilmente esportati all'e¬
sterno per ulteriori elaborazioni, o utiliz¬
zati dallo stesso Psion come segnali di
sveglia.
Volevano stupirci con effetti speciali...
e ci sono proprio riusciti!
«e
MCmicrocomputer n. 175 - luglio/agosto 1997
213
di Corrado Giustozzi
IBM
ThinkPad 380D
sempre stato simbolo di eccellenza tec¬
nologica ma anche, spesso, di., inac¬
cessibilità da parte dei comuni mortali.
La Qualità certo si paga, ma una volta nei
prodotti di Big Blue si pagava un po'
troppo anche.. il marchio in grandi lette¬
re a strisce azzurre stampigliato sul pan¬
nello frontale! Erano altri tempi: da allora
il mondo è cambiato, il mercato si è fatto
assai più competitivo, i clienti si sono
smaliziati e anche il colosso di Armoni;
ha cambiato il proprio modo di fare busi¬
ness. Da qualche anno a questa parte
abbiamo così assistito ad una sorta di ri¬
voluzione all'interno di IBM cui sono se¬
guite la nascita di vere e proprie "azien¬
de nell'azienda " responsabili di singole li¬
nee di prodotto, l'introduzione di forti
economie di scala con il recupero di una
grande efficienza produttiva, e l'apertura
anche filosofica verso un tipo di utenza
meno elitaria e di taglio più consumer. I
risultati non si sono fatti attendere e i PC
di classe economica quali gli Aptiva han¬
no goduto di un successo davvero lusin¬
ghiero e sicuramente ben meritato, per¬
ché si tratta in definitiva di macchine ca¬
ratterizzate dalla classica qualità IBM ma
con un prezzo quasi da compatibile: dav¬
vero il meglio dei due mondi.
L'unica fascia di prodotti che ancora si
era salvata da questa ondata era quella
dei notebook. Tradizionalmente, infatti, i
computer portatili sono sempre stati og¬
getti fuori dalle regole, con caratteristi¬
che e prezzi distanti da quelli dei comuni
desktop II motivo ovviamente c'è: la mi¬
niaturizzazione implica l'uso di tecnologie
produttive più sofisticate, e la tecnologia
ovviamente si paga Soprattutto quando
ciò che si vuole miniaturizzare è. para¬
dossalmente, un computer più potente e
versatile di quelli che la maggior parte
degli utenti normali ha sulla scrivania. Ec¬
co quindi che l'offerta IBM sul fronte dei
notebook sino a poco tempo fa si con¬
cretizzava quasi esclusivamente su mo-
214
MCmicrocomputer n. 175 - luglio/agosto 1997
IBM ThinkPad 380D
detti da favola, i bellissimi ma assoluta-
mente mavvicinabili ThinkPad.
Ma anche in questo settore il progredi¬
re della tecnologia e la concorrenza dei
produttori hanno spinto i grandi del mer¬
cato a mettere in cantiere modelli di clas¬
se economica, per tutti coloro che pur
non essendo imparentati con uno sceicco
hanno tuttavia necessità di portarsi ap¬
presso un computer "serio E cosi an¬
che Mamma IBM ha infine presentato
un'intera famiglia di ThinkPad "per tutti".
Ma... a modo suo: e dunque, cosi come
già successo coi desktop, i nuovi note¬
book economici di Big Blue sono delle si¬
gnore macchine, che rispetto ai fratelli
maggiori hanno in meno solo alcune ca¬
ratteristiche estreme ma non lesinano sul¬
la qualità e sulle prestazioni le quali riman¬
gono decisamente all'altezza del marchio
che le firma.
Ultimi nati di questa linea di ThinkPad
economici sono gli esemplari della serie
380, vari modelli dotati delle medesime
caratteristiche di base ma differenziati
quanto ad accessori e dotazioni II proces¬
sore è sempre il Pentium a 150 MHz, con
o senza MMX; il disco va da I a 2,1 GBy¬
te. mentre la RAM di serie è di 16 MByte
espandibili ad 80, con 256 KByte di cache
di secondo livello; su tutti i modelli tranne
il più piccolo è presente un drive CD-ROM
8X, e tutti sono dotati di estensioni multi-
IBM'ThinkPad 380D
Distributore:
IBM PC Company
Corso di Porta Vittoria. 32
20122 Milano
Prezzo UVA esclusa);
TP380D (2635-2A0): Pentium 150,
RAM 16 MByte, HD 1,35 GByte, CD 8X.
schermo 12.1 " DSTN Ut. 5.192 000
mediali anche se non del tipo più avanzato
IMPEG 1 ed emulazione Sound Blaster
Pro) e di altoparlante e microfono incorpo¬
rati; vi sono due alloggiamenti per altret¬
tante schede PCMCIA ed è presente una
porta infrarossa IrDA veloce 14 Mbit/s); infi¬
ne gli schermi, tutti da ben 12,1 " di diago¬
nale e capaci di 800x600punti in 65K colo¬
ri, sono di tipo Dual Scan nei modelli infe¬
riori e TFT in quelli superiori.
In prova questo mese abbiamo forse il
modello più rappresentativo della gamma:
siglato 380D, si situa infatti nella fascia
centrale e rappresenta un ottimo compro¬
messo fra prestazioni e prezzo. Rapida¬
mente le sue caratteristiche salienti: Pen¬
tium "liscio" a 150 MHz, 16 MByte di
RAM, disco da 1,4 GByte. CD-ROM 8X,
display DSTN, batterie al NiMH con auto¬
nomia di oltre due ore.
Descrizione esterna
La miniaturizzazione si paga, dicevamo
poc'anzi: e dunque per pagare di meno
occorre miniaturizzare di meno! Scherzi
a parte, questo 380D non è sicuramente
più ingombrante di tanti suoi rinomati
colleghi di produttori anche blasonati, da¬
to che le sue dimensioni sono di
30x6x23 cm (Ihp) per un peso di circa
3,2 Kg; tuttavia appare almeno epidermi¬
camente più massiccio dei suoi cugini
ThinkPad della "serie 7", per non parlare
del mitico Butterfly! Classico comunque
il design, sobrio e serio allo stesso tem¬
po, inequivocabilmente IBM.
A macchina chiusa sono accessibili
sulla sua periferia, cioè sulle fiancatine e
sul retro, tutte le interfacce e le connes¬
sioni esterne nonché alcune utili spie di
funzionamento. Vediamo il tutto in det¬
taglio, cominciando dalla fiancata destra.
Qui si trovano i due drive per le memo¬
rie di massa esterne, microfloppy e CD¬
ROM, mirabilmente integrati in un'unica
unità slim; il drive per CD ha il cassettino
con sblocco servoassistito ed è dotato
di spia di attività, che manca invece in
quello per i floppy (si trova assieme alle
altre spie di sistema). Più verso il fondo
trovano posto la rotellina graduata del
controllo di volume generale e le con¬
nessioni per l'ingresso e l'uscita di se¬
ta tastiera del ThinkPad è completa e bene organizzata Immancabile il simpatico dispositivo di puntamento TrackPomt III tipico di Queste macchine
MCmicrocomputer n, 175 - luglio/agosto 1997
215
IBM ThinkPad 380D
gnali audio esterni.
Sulla fiancatina sinistra troviamo i due
alloggiamenti PCMCIA, che possono
ospitare due schedine di tipo II o una di
tipo III, e l'interruttore di alimentazione
realizzato con uno slider a molla dal fun¬
zionamento logico e non meccanico.
Presenti inoltre il sensore infrarosso per
la connessione IrDA e l’attacco per un
lucchetto antifurto tipo Kensington.
Il pannello posteriore raggruppa, dietro
ad uno sportellino ad incastro, tutte le in¬
terfacce classiche: una seriale veloce
(16550), una parallela bidirezionale
(S/EPP) e l’uscita per un collegamento vi¬
deo esterno (sino a 1024x768 punti). Al
di fuori dello sportellino vi sono invece le
connessioni per un mouse esterno e per
l’ingresso dell’alimentazione.
Ultime cose osservabili dall’esterno
sono la griglia a forellini relativa all’alto¬
parlante (mono) nella parte anteriore, e
due utilissime spie di stato replicate sulla
parte posteriore dell’antina del display,
verso la cerniera, che permettono di ca¬
pire lo stato dell’alimentazione del siste¬
ma anche quando esso è chiuso. Sotto
la "pancia" si celano infine la batteria
dalla complicatissima procedura di estra¬
zione ed inserimento, e due connettori
bus protetti da magnifici sportellini a
scomparsa relativi alle possibilità di con¬
nessione ad una docking station esterna.
E alziamo infine il display per scoprire
Le due fiancatine dei ThinkPad ricche di dotazioni in alto notiamo i due slot PCMCIA e il sensore IrDA, m
basso i due drive Ifloppy e CD) e le connessioni audio
la tastiera. Questa è situata in posizione
piuttosto arretrata, secondo la recente
tendenza ergonomica che lascia ampio
spazio all’appoggio dei polsi durante la
digitazione. Immancabile il classico di¬
spositivo di puntamento TrackPoint IBM,
oramai giunto alla terza versione, caratte¬
rizzato dal piccolo bottoncino rosso sen¬
Sul pannello posteriore ci sono le
consuete interfacce Iseriale. paral¬
lela, videoI e le connessioni per
l'alimentazione e per un mouse
esterno.
Sotto la "pancia " del ThinkPad è si¬
tuata la grande batteria "intelligen¬
te" Più dietro si intravedono gli
slot per la connessione del bus alla
docking station
sibile alla pressione che spicca al centro
della tastiera nera. Molto morbidi i tasti,
ma caratterizzati da una piacevole corsa
lunga e da un chiaro feedback di attiva¬
zione. Corretta la disposizione dei tasti
speciali, con le paginazioni in prima fun¬
zione e i movimenti cursore a forma di T
rovesciata.
In alto a sinistra, in un apposito riqua¬
drino, sette led di stato consentono di
conoscere la situazione dell’alimentazio¬
ne (a rete o a batteria, sufficiente o scar¬
sa), del funzionamento (macchina attiva
o in stand-by), della tastiera (vari lock) e
dell’attività delle memorie di massa
Impressioni d’uso
Usare questo ThinkPad è, come per i
suoi fratelli maggiori, molto piacevole
L'ergonomia delle varie soluzioni tecni¬
che e la potenza di calcolo piu che suffi¬
ciente lo rendono infatti un partner assai
efficace. In realtà alla prova dei bench-
mark i risultati sono stati leggermente in¬
feriori rispetto alla media dei desktop
equipaggiati con un Pentium a 150 MHz:
ciò è comunque normale e va imputato
alle differenze di tecnologia impiegate in
un portatile per contenere i consumi di
corrente, quali ad esempio l'adozione di
fattori di moltiplicazione più elevati per
mantenere basso il clock della mother-
board. D’altronde ciò che si chiede ad un
notebook non è una pura e semplice for¬
za bruta elaborativa quanto un tipo di
prestazione armonica ed equilibrata, che
permetta sì di far girare in tranquillità tutti
i sistemi operativi ed i software moderni
MCmìcrocomputer n. 175 - luglio/agosto 1997
IBM ThinkPad 380D
In alto e qui sopta, due dettagli sulle vaiie spie di funzionamento situate sia all'interno
che all'esterno del computer Nelle due immagini di destra vediamo l'uso dei due dri¬
ve per floppy e CD, sovrapposti ed estremamente miniaturizzati. Qui sotto infine un
particolare dell'alloggiamento pei le schede di espansione PCMCIA
ma non penalizzi l'autonomia delle batte¬
rie. E da questo punto di vista il 380 ci
sembra azzeccato: la potenza erogata è
comunque tanta, il disco uno dei più ve¬
loci della categoria, e l'autonomia opera¬
tiva supera le due ore: non tantissimo in
assoluto ma ragionevole considerando
che parliamo di una macchina basata su
Pentium 150.
Lo schermo TFT è molto bello, pur nei
suoi limiti intrinseci: ad esempio la qua¬
lità dell'immagine è fortemente dipen¬
dente dall’angolo, anche verticale, di vi¬
sione. L'ampia superficie e la notevole
retroilluminazione ne fanno comunque
un'unità di uso gradevole in ogni situazio¬
ne ambientale.
Molto pratiche e funzionali le funzioni
automatiche di stand-by e hibernation,
che permettono ad esempio di chiudere
il computer in qualsiasi punto del lavoro
mandandolo "a dormire", per ritrovarsi
esattamente allo stesso punto all'atto
della riapertura. Anche l'eventuale CD
audio che stavate ascoltando si ferma, e
alla ripartenza l’esecuzione riprende dal
punto esatto in cui era stata interrotta!
Notevoli anche le funzioni di setup e per¬
sonalizzazione, grazie alle quali si può ad
esempio impostare uno "splash screen”
di avviamento con i propri dati personali
in caso di smarrimento del computer
(protetto da password, ovviamente...).
In dotazione, oltre al sistema operati¬
vo, alcuni software di utilità e soprattutto
Lotus Smartsuite.
Conclusioni
I prezzi della gamma 380 vanno da
quasi quattro milioni e mezzo a poco me¬
no di otto milioni a seconda del modello.
Il 380D di questa prova, col Pentium
non-MMX, il CD-ROM ed il display
DSTN, costa praticamente cinque milioni
e duecentomila lire. Non molto conside¬
rando la qualità della realizzazione, le pre¬
stazioni operative e... perché no, anche
il marchio sul pannello! ^
MCmicrocomputer n. 175 - luglio/agosto 1997
217
di Andrea de Prisco
Texas Instruments
Extensa 900 CDT - TravelMate 6160
ro, dalla mia mente l'avevo proprio ri¬
mosso. E‘ stato, però, il sito Web della
Texas Instruments a ricordarmi, forse
con eccessiva freddezza, dell'acquisizio¬
ne dell'intera divisione notebook dell'a¬
zienda americana da parte di Acer, co¬
losso tatwanese di prodotti informatici.
Con una pagina Web piuttosto spoglia,
un laconico messaggio di rinvio e l'im¬
mancabile link ipertestuale, sono stato
catapultato in un attimo dal sito Texas
al sito Acer, dove ho trovato tutte le
informazioni che cercavo Naturalmente
non c'è nulla di strano che "qualcuno ac¬
quisisca qualcosa' <nel mondo dell'alta
finanza pare non si faccia altro da quan¬
do esistono le società per azioni, le so¬
cietà di società, gli accordi di partner¬
ship, ioint venture e via - fior di miliardi -
discorrendo!), ma quando è toccato alla
divisione notebook della Texas Instru¬
ments un po' mi è dispiaciuto. Sarà, for¬
se, che al marchio Texas sono partico¬
larmente legato da motivi che non esito
a definire, non senza una punta di autoi¬
ronia, "sentimental tecnologici". Non
foss ‘altro per il fatto che la mia prima
calcolatrice elettronica, nei primi anni
Settanta, la mitica Datamath, portava
proprio questo marchio e fu ancora un
Texas la macchina (un incredibile SR-60
di proprietà del liceo che, di tanto in tan¬
to, frequentavoI sulla quale ho imparato
a programmare a 15/16 anni. Per non
parlare della mia prima calcolatrice
scientifica (una TI-30), la mia prima cal¬
colatrice programmabile (TI-58) e il mio
primo notebook (un TravelMate T2000)
tanto compatto quanto tecnologicamen¬
te avanzato... per l'epoca.
Se vogliamo, proprio al T2000 si ispi¬
ra una delle due macchine Texas in pro¬
va in queste pagine. Il modello più pic¬
colo, TExtensa 900 CTD, proprio come
il primo notebook prodotto da Texas, è
di dimensioni estremamente ridotte e
incorpora "solo" display, elettronica,
hard disk e tastiera. Il floppy disk lo pos¬
siamo collegare esternamente solo
quando lo utilizziamo, oppure possiamo
inserirlo nel l'unità di base, anchessa
portatile, in sostituzione del lettore di
CD-ROM. Nella medesima docking sta¬
tion, oltre alla replicazione di tutte le
porte (cosi, per "uscire" col solo portati¬
le, è sufficiente un singolo gesto per
scollegare in un sol botto tutte le perife¬
riche connesse) trova posto anche una
seconda batteria opzionale per raddop¬
piare. senza tante storie, l'autonomia di
utilizzo. Come la stessa Texas Iops!
Acer) dichiara, i nuovi notebook della
serie Extensa sono macchine "flessibili,
potenti e portatili" Flessibili proprio per¬
ché in grado di adattarsi, facilmente, al¬
le differenti, ancorché cangianti, esigen¬
ze di ogni utente. Anche sulla potenza
nulla da eccepire: il processore installa¬
to è l'immancabile Pentium a 133 MHz,
il display è un ottimo TFT (matrice atti¬
va) da 11.3 pollici, Thard disk è da 1.35
gigabyte, la RAM parte da 16 MB di ba¬
se per raggiungere quota 48 per gli
utenti più... smemorati. E' particolar-
218
MCmicrocomputer n. 175 - luglio/agosto 1997
Extensa 900 CDT - TravelMate 6160
Extensa 900 CDT
TravelMate 6160
Produttre e Distributore:
Acer Italy
Centro Colleoni - Pai Perseo
Via Paracelso. 12
Agrate B IMI)-Tel 039/68421
Prezzi (IVA esclusa):
Extensa 900 CDT - Pentium 133 - 16 MB Ram -
Mobile Prod Base - CD-ROM/FD L 6 990.000
TravelMate 6160 - Pentium MMX 166 -32 MB
Ram - CD-ROM/FD L 10 490.000
mente ' portatile " grazie proprio alla sua
doppia essenza: anche in configurazio¬
ne completa (inserito nella sua 'Mobile
Productivity Base') dimensioni e peso
non sono molto diverse da quelle dì un
notebook multimediale tradizionale (il
peso complessivo é di tre chili e due¬
cento grammi), ma rinunciando al letto¬
re di CD-ROM e all'alloggiamento per la
seconda batterìa, abbiamo la possibilità
di risparmiare un chilo abbondante di
peso e portarci dietro un notebook, co¬
munque potente, estremamente legge¬
ro e dalle dimensioni assolutamente
compatte.
Agli incontentabili (quelli che oggi
vengono chiamati direttamente "voglìo-
dipiù'l sono invece dedicate le macchi¬
ne Texas della sene TravelMate. Il mo¬
dello 6160, in prova in queste stesse
pagine, è l'ultima evoluzione della serie
6000 (nei mesi scorsi abbiamo già pro¬
vato. sempre con soddisfazione, i Tra¬
velMate 6050 e 6030). Come processo¬
re monta uno ’stramultimediale" Pen¬
tium MMX a 166 MHz (massima velo¬
cità disponìbile in versione "mobile", co¬
me si conviene a chi produce notebook
non solo per scommessa!), la memoria
di base è di 32 megabyte (espandibile a
96), il display è un TFT a 12.1 pollici,
l'hard disk è da 2.1 gigabyte, il CD-ROM
integrato ha velocità lOx Questo solo
per citare le caratteristiche tecniche più
appariscenti. Curiosando, invece, tra la
documentazione a corredo, scopriamo
con piacere che l'alloggiamento per il
lettore di CD-ROM, oltre ad ospitare
Icome di solito accade) in sua sostitu¬
zione l'unità floppy disk, è abilitato all'u-
tilizzo di numerosi accessori particolari
che vanno dalla seconda batteria ricari¬
cabile, al "modulo di riduzione peso’, da
un hard disk rimovibile all'unità di
backup a cartucce da 210 megabyte,
dal modulo di ricarica per le batterie dei
più diffusi telefoni cellulari ad uno specì¬
fico per la sincronizzazione file con un
organizer tascabile. Insomma. chi più
ne ha, più ne installi!
L'Extensa 900 e la sua Mobile Productivity Base.
L’unità floppy disk collegata esternamente
Sia l'Extensa 900 che II TravelMate 6160 hanno la tastiera dal layout e dal funzionamento esemplare
MCmicrocomputer n. 175 - luglio/agosto 1997
219
Exlensa 900 CDT - TravelMate 6160
Extensa 900 CDT
La classe, si sa, non è acqua. E quan¬
do a produrre un notebook ci si mette
un’azienda primaria del "portable compu¬
ting' vengono alla luce macchine davve¬
ro esemplari, che nulla hanno a che
spartire con analoghe (si fa per dire) rea
lizzazioni di fattura ben più economica. A
volte le differenze sono proprio macro¬
scopiche, altre volte sono proprio i pic¬
coli dettagli a creare l'enorme divario.
Giusto per anticipare qualcosa, date
uno sguardo al layout della tastiera dei
notebook Texas. Chi mi segue da tem¬
po sa quanto reputo insopportabile la di¬
sposizione dei tasti di alcuni portatili più
economici che relegano in seconda fila
tasti di primaria importanza come Enter
e il BackSpace. oppure minimizzano le
dimensioni della barra spaziatrice per
far spazio ad altri tasti di discutibile uti¬
lità. Una tastiera dal layout "decente" si
può fare e come: costruttori minori, se
non siete in grado di progettarla come
si deve, almeno prendete spunto da
chi, in fatto di ergonomia, ha certamen¬
te più esperienza di voi!
Discorso analogo per il pulsante
on/off. In alcuni portatili l'integrazione
con Windows 95 è solo parziale: agen¬
do dal menu Avvio e scegliendo "Chiudi
sessione..." il portatile si spegne corret¬
tamente, ma se agiamo direttamente
sul pulsante di spegnimento provochia¬
mo una brutale interruzione di alimenta¬
zione, senza che il sistema operativo
provveda a chiudere correttamente le
attività in corso e i file aperti Nel caso
del Texas Extensa 900 possiamo agire
anche direttamente sull'interruttore
senza che Windows 95 si senta defrau¬
dato della necessaria alimentazione.
Una finestra ci chiede conferma delle
nostre intenzioni e parte, automatica¬
mente, la sequenza di spegnimento
software della macchina Terzo esem¬
pio: l'unità floppy disk, quando non è in¬
stallata all'Interno della Mobile Producti-
vity Base, può essere collegata esterna¬
mente alla porta parallela tramite un ac¬
cluso cavetto. Nulla di particolare, an¬
che molti altri notebook multimediali of¬
frono la stessa possibilità. La differenza
è di natura operativa: nei notebook di
fattura più economica (alla quale, si badi
bene, non sempre corrisponde un prez¬
zo più basso) se ci azzardiamo a com¬
piere l'operazione a computer acceso
non solo l'unità non viene riconosciuta
ma rischiamo pesantemente di danneg¬
giare la macchina o l'unità esterna. Con
l'Extensa 900 il collegamento o lo scol¬
legamento del floppy disk può avvenire
comodamente "a caldo" (a computer ac¬
ceso), con indubbio vantaggio di prati¬
II retro delle due macchine. In alto. l'Extensa installato sulla sua Mobile Productivity Base
faccia seriale a raggi infrarossi compatibi¬
le ItDA. Gli slot per le schede di espan¬
sione PCMCIA (due di tipo I o II. una di
tipo III) sono presenti sul lato destro, l'al¬
loggiamento inferiore è inoltre compati¬
bile con la tecnologia Zoomed Video per
l'utilizzo di schede di decompressione vi¬
deo ad aita velocità di trasferimento dati.
Il retro, come di consueto, è riservato al-
cità dovuto al fatto che non dobbiamo
spegnere e riavviare la macchina.
Le dimensioni, poi, dell'Extensa 900
sono davvero molto ridotte: anche in¬
stallato sulla sua unità di base non su¬
pera di molto l'ingombro di un portatile
multimediale completo. Anteriormente
è situato l'alloggiamento per la batteria
ricaricabile in tecnologia Li-lon; quattro
LED verdi ci se¬
gnalano, su richie¬
sta (si preme un
piccolo pulsante
sulla stessa batte¬
ria), la quantità di
carica residua. Un
analogo alloggia¬
mento, come anti¬
cipato, è presente
sulla Mobile Pro-
ductivity Base che
provvede alla sua
ricarica anche
quando non è in¬
stallato il note¬
book
Sul lato sinistro
della macchina tro¬
viamo le porte au¬
dio (Micln, Lineln.
LineOut) e l'inter¬
Sul fondo dell’Extensa
troviamo l'hard disk re-
movibile e la sede per
l'eventuale espansione
di memoria
220
MCmicrocomputer n. 175 - luglio/agosto 1997
Extensa 900 CDT - TravelMate 6160
l'interfacciamento col mondo esterno:
troviamo una porta seriale, una porta pa¬
rallela bidirezionale (utilizzata anche per il
collegamento del floppy disk esterno),
un ingresso per mouse/tastiera compati¬
bile PS/2, l'uscita video per il monitor
esterno funzionante, volendo, anche
contemporaneamente al display a colon
LCD del notebook.
Sul lato inferiore, oltre al connettore
e agli agganci meccanici per l'unità ba-
A sinistra la batteria ri¬
caricatile dell'Extensa,
a destra l'alloggiamen¬
to CD-ROM/floppvdisk
del TravelMate Nella
sressa sede è possibi¬
le installare molti altri
accessori, alcuni dav¬
vero particolari tvedi
testo)
trice) e l'onnipresente tasto Fn, serigrafa-
centro della zona antistante la tastiera
La memoria aggiuntiva
del TravelMate si instal¬
la sotto la tastiera.
se. troviamo l'alloggiamento per l’e¬
spansione di memoria e per l'hard disk
rimovibile.
Della tastiera, oltre a ribadire il layout
esemplare, segnaliamo un funzionamen¬
to dei tasti ineccepibile, con una corsa
sufficientemente ampia e una spaziatura
assolutamente nella norma. I tasti di
controllo cursore sono disposti a T ro¬
vesciata. i PageUp/PageDn sono entram¬
bi disponibili in prima battuta, troviamo i
consueti comandi specifici di Windows
95 (a destra e sinistra della barra spazia¬
to in blu, tramite il quale si controllano al¬
cune attività hardware della macchina.
Innanzitutto, tramite tasto Fn, possia¬
mo richiamare l'utility di setup anche
senza riavviare l'intero sistema. Poi pos¬
siamo far migrare l'Extensa 900 in ben
tre differenti stati di "sonnecchiamento" a
basso/nullo consumo. Possiamo salvare
l'intero stato della macchina su hard di¬
sk, provocando la cessazione di tutte le
attività, limitare lo spegnimento solo alle
unità periferiche mantenendo alimentata
solo la memoria, ridurre il consumo com¬
plessivo disattivan¬
do solo quelle unità
non utilizzate al
momento. Gli stati
di suspend/stan
dby possono esse¬
re richiamati dall'u¬
tente con le combi¬
nazioni di tasti
Fn+F2, Fn+F3,
Fn+F4, oppure atti¬
vati automatica-
mente preimpo-
standoli dal Power
Management del
programma di Se¬
tup.
Molto interes¬
sante, inoltre, la
trackpad integrata
Posizionata, come
di consueto, al
(dove troviamo anche una coppia di al¬
toparlanti stereo), oltre a percepire il
singolo o doppio click picchiettando una
o due volte sulla sua superficie, imple¬
menta un'interessante funzionalità di
“Virtual Scroll Bar" con la quale possia¬
mo far scorrere il contenuto delle fine¬
stre senza posizionare manualmente il
puntatore sull'apposito cursore di scrol-
ling. Sarà sufficiente "accarezzare" l'e¬
stremità destra della trackpad per pro¬
vocare automaticamente lo scorrimento
verso il basso o verso l'alto del conte¬
nuto della finestra attiva in quel mo¬
mento. Non appena fermiamo il movi¬
mento del nostro polpastrello in quella
zona (peraltro dì dimensione definibile
dall'utente), il puntatore mouse torna
istantaneamente nel punto iniziale, co¬
me se nulla fosse successo. Semplice-
mente geniale!
TravelMate 6160
Come dicevamo nell’introduzione, agli
utenti più esigenti sono dedicati i note¬
book della serie TravelMate. Escono dal¬
la fabbrica sia con Windows 95 che con
Windows for Workgroup preinstallati.
L'utente, alla prima accensione, deve
completare l'installazione dell'uno o del¬
l’altro sistema effettuando una scelta. .
senza diritto di ripensamento. Con la
macchina, in pratica, è fornita un'unica li¬
cenza per uno solo dei due ambienti
operativi: quello inizialmente scartato
sarà definitivamente cancellato dall'hard
disk per liberare spazio per le altre appli¬
cazioni e per i propri documenti.
MCmicrocomputer n. 175 - luglio/agosto 1997
221
Extensa 900 CDT - TravelMate 6160
Rispetto all'Extensa 900 CDT, il Tra¬
velMate 6160 è per certi versi un note¬
book più tradizionale. L'unità floppy disk
è incorporata nella macchina e al suo
posto possiamo installare il lettore di
CD-ROM fornito a corredo con l’appa¬
recchio. Opzionalmente, come già anti¬
cipato, è possibile utilizzare il medesi¬
mo alloggiamento per installare diffe¬
renti unità, alcune assolutamente atipi¬
che per un computer portatile (come il
caricabatterie per telefoni cellulari o il
vassoio per incorporare nel notebook
un piccolo organizer e procedere alla
sincronizzazione dei dati!). Anche per il
TravelMate 6160 è naturalmente dispo¬
nibile una docking station opzionale, ad¬
dirittura in tre differenti versioni: Dock-
Mate (solo replicatole di porte), Dock-
Mate Plus (incorpora anche una secon¬
da coppia di altoparlanti stereo, una por¬
ta SCSI e un alloggiamento per schede
corte PCI), DockMate Net Ready (simile
al modello base, con in più un adattato¬
re ThunderLAN per reti Ethernet).
Accanto all'alloggiamento floppy di-
sk/CD-ROM è presente la batteria ricari¬
cabile, anche in questo caso in tecnolo¬
gia Li-lon. Una seconda batteria può es¬
sere installata nell'alloggiamento di de¬
stra, rinunciando in questo modo ad
ogni altro accessorio in quella predispo¬
sizione.
Sul lato sinistro della macchina trovia¬
mo gli slot per le espansioni PCMCIA (di
tipo I, Il e III), l'alloggiamento inferiore è,
anche per questo notebook, compatibile
con la tecnologia Zoomed Video. Li vici¬
no troviamo il pulsante di accen-
sione/spegmmento della macchina, la
porta PS/2 per il collegamento di mouse
e tastiera esterna, l'ingresso per l'ali-
mentatore/caricabatterie. Il lato opposto
ospita le porte audio di ingresso/uscita
(Micln, Lineln, LineOut) e la consueta
porta seriale a raggi infrarossi, compati¬
bile come sempre con lo standard IrDA.
Sul retro, protette da uno sportellone
"caricato a molla" (basta premere un pul¬
sante per la sua apertura a scatto), tro¬
viamo le rimanenti interfacce per i di¬
spositivi periferici. Una porta seriale, una
porta parallela bidirezionale (utilizzabile
anche per il collegamento esterno del
drive floppy disk quando l'alloggiamento
anteriore è occupato da un diverso di¬
spositivo), l'uscita video per il monitor
esterno e un grosso connettore multili-
nea per il collegamento con una delle
tre docking station opzionali.
Agendo su un comando frontale si
accede alla tastiera, al display e al di¬
spositivo di puntamento integrato. Que¬
st'ultimo, diversamente dal modello Ex¬
tensa, non è rappresentato da una
trackpad a sfioramento ma da un più
sofisticato TrackPoint: un micro|oystick
"insediato" tra i tasti "G\ "H" e "B", ideato
e proposto per la prima volta da IBM
per i suoi notebook della famiglia Think¬
Pad. I tasti destro e sinistro del mouse
sono posizionati al centro della zona an¬
tistante la tastiera, facilmente raggiungi¬
bili senza allontanare le mani da questa.
A destra e a sinistra è presente una
coppia di altoparlanti stereo: dietro alla
griglia di destra è inserito anche il mi¬
crofono interno.
Tra tastiera e display alcune spie LED
segnalano altrettante funzionalità del
portatile: attività del disco rigido, moda¬
lità standby, stato dei tasti CapsLock,
NumLock. ScrollLock, velocità massima
del processore (turbo)
E veniamo alla tastiera. Tanto per
non smentirsi, anche nel caso del Tra¬
velMate (e non poteva proprio essere
diversamente) si tratta di un'unità realiz¬
zata con la massima cura, sia per quel
che riguarda il posizionamento dei tasti,
sia per la loro precisione di funziona¬
mento. Anche su questa tastiera alcune
serigrafie in blu evidenziano l'accesso a
funzionalità aggiuntive attraverso il con¬
sueto tasto Fn, situato in basso a sini¬
stra. Sempre con le combinazioni di ta¬
sti Fn + F2, Fn + F3, Fn + F4, possiamo
porre il sistema in stato di attesa, pau¬
sa, standby. In tutt'e tre i casi, al suc¬
cessivo risveglio, l'utente ritroverà il si¬
stema esattamente nello stesso stato
in cui l'aveva lasciato. Altri controlli "in
blu" li troviamo tra i tasti di controllo cur¬
sore, raggruppati in basso a destra: pos¬
siamo, in questo caso, aumentare o di¬
minuire la luminosità del display o il vo¬
lume audio o disattivare "al volo" que¬
st’ultimo con la funzione "Mute"
Concludendo
Entrambi i portatili Texas in prova
questo mese ci hanno soddisfatto pie¬
namente, pur rappresentando, se vo¬
gliamo, due approcci diametralmente
opposti al problema del “mobile compu¬
ting".
Due prodotti di altissimo livello, pro¬
gettati e costruiti con cura, nel rispetto
assoluto dell'ergonomia, pensati per
soddisfare anche l'utente più esigente
I rispettivi prezzi di vendita (circa sette
milioni per l'Extensa e dieci milioni e
mezzo per il TravelMate, oltre l'IVA) ci
sembrano infine ben allineati alla realtà
di mercato degli attuali notebook, rap¬
presentato principalmente da macchine
che hanno sempre meno da invidiare,
per caratteristiche tecniche, performan¬
ce di calcolo, "attitudini multimediali", al¬
la maggior parte dei personal computer
da tavolo oggi in commercio.
MS
222
MCmicrocomputer n, 175 - luglio/agosto 1997
VIA M. BOLDETTI, 29 - 00162 ROMA
TEL. 06/863.21.576 r. a. FAX 06/863.21.596
INFOWARE
PENTIUM II 266
2.950
PENTIUM II 233
2.700
PENTIUM PRO 200
2.200
PENTIUM 233 MMX
2.450
PENTIUM 200 MMX
1.750
PENTIUM 166 MMX
1.400
PENTIUM 200
1.400
PENTIUM 166
1.250
PENTIUM ISO
1.200
PENTIUM 133
USO
CYRIX/IBM 200 +
U50
CYRIX/IBM 166+
LI 00
AMD K6 200
1.650
AMD K6 166
1.450
CONFIGURAZIONE PC
MB CHIPSET INTEL TKITON II VX-5I2K
16 MB RAM EDO
HARD DISK 1.275 GB E-IDE
FLOPPY DISK 1.44Mb
2 PORTE SERIALI 16550- 1 PORTA PARALLELA
SCHEDA VIDEO S3 TRIO 765+ 2 MB RAM
TASTIERA WINDOWS 95
MOUSE SERIALE 3 TASTI
MONITOR 14" DIGITALE 1024x768 L.R. MPRII
PROCESSORI
PENTIUM II 266 1.600
PENTIUM II 233 1.300
PENTIUM PRO 200 900
PENTIUM MMX 233 1.100
PENTIUM MMX 200 800
PENTIUM MMX 166 450
PENTIUM 200 450
PENTIUM 166 300
PENTIUM ISO 250
PENTIUM 133 200
CYRIX/IBM 200+ 220
CYRIX/IBM 166+ 170
AMD K6 200 620
AMD K6 166 400
MEMORIE RAM
32MB EDO 60 ns 235
16 MB EDO 60 ns 115
8 MB EDO 60 ns 60
SCHEDE MADRI •
TRITON II VX 512 150
QDI SPEEDEASY VX 512 160
QDI TITANIUM TX 512 190
ASUSTEK VX 97 512 175
ASUSTEK IIX 512 235
ASUSTEK IIX 512 ATX 250
ASUSTEK TX-E 97 280
ASUSTEK TX-XE 97 ATX 310
ASUSTEK KN 97 + audio 550
ASUSTEK P-PRO 512 415
ASUSTEK P-PRO 512 ATX 430
INTEL TlICSON HX 512 300
INTEL VENUS P-PRO 512 375
INTEL ANCHORAGE TX 512 325
INTEL PORTLAND 465
TYANTITAN TURBO TX 512 335
SCHEDE VIDEO
MATROX MILLENIUM 4 350
MATROX MILLENIUM 2 240
MATROX MYSTIQUE 4 220
MATROX MYSTIQUE 2 190
MEDIA XL+MPEG 470
+6MB x MILLENIUM 300
+4MB x MILLENIUM 240
+2MB x MILLENIUM 130
+2MB x MYSTIQUE 80
+4MB x MYSTIQUE 160
RAIMBOW RUNNKR PISP. 420
MONSTER3D Retail+Gamcs 330
S3 765 PCI 2MB 60
S3 VIRGE 2D/3D 2MB EXP 80
S3 VIRGE 2D/3D 4MB 110
31) BI.ASTER PCI 4MB 250
MONITORS
14" DIGITALE 1024x768 n.i. 270
15“ DIGITALE 0.28 390
15“ DIGITALE 0.28 + CASSE 400
15" DIGITALE 0.25 ♦ CASSE 490
17" DIGITALE 1024x768 028 750
17" DIGITALE 1600 026 1.050
20" DIGITALE 1600 028 1.800
GOLDSTAR 15" 56i 550
GOLDSTAR 15“ 56m 570
GOLDSTAR 17“ 74m 720
GOLDSTAR 17“ 76i 920
NEC 15" C500 MULTISYNC 540
NEC 15“ MS00 MULTISYNC 700
NEC 17“ M700 MULTISYNC 1.200
SONY 15“ CPDI00SX 660
SONY 15" CPDI00SET 750
SONY 17" CPD200SX 1.120
SONY 17" CPD200SFT 1.350
SON Y 17" SF.2 0.25 1600 1.670
SONY 20" CPD300SFT 2.750
PHILIPS 15" 105 B 570
PHILIPS 15" 105 A 670
PHILIPS 17" 107 B 1.050
PHILIPS 17" 107 A 1.250
NOKIA 15“ 449XA 0.25 690
NOKIA 17" 447W 0.26 1.100
NOKIA 17" 447X1 0.25 1.450
NOKIA 17" 447XAV 0.25 1.650
NOKIA 21" 445X1 0.22 1600 3.200
ADI 14" PROVI STA 340
ADI 15“ MICROSCAN 4V 490
ADI 17“ MICROSCAN 5V+ 890
ADI 17" MICROSCAN I7X+ 1.050
ADI 17" DUO 990
ADI 21" 6V 2.450
VIEWSONIC TELEFONARE
MASTERIZZATORI
SONY CDU 926S 590
IIP 6020EP 2/6 ESTERNO 950
IIP INTERNO + SOFTWARE 750
MITSUMI CR2600 E-IDE 770
PHILIPS CDD2600 2/6 650
YAMAHA CDR400TIN I. 1.050
YAMAHA CDR400T EXT. 1.200
RICOII 6200SR RISCRIV. 950
ADD-ON
TASTIERA I0S WIN95 40
CASE DESK / MTOWER CE 100
CASE TOWER CE 175
DRIVE 3.5" 1.44MB 40
CASE ATX DESK / MIDI CE 200
CD VERGINI 8
CARTUCCE 100MB ZIP 30
CD-ROM
MITSUMI 8x 125
PIONEER I2x 135
PHILIPS I6X 165
GOLDSTAR I6\ 145
SONY I6X 185
PHILIPS 20X 195
SONY I2x SCSI 250
PIONEER I2x SCSI 250
PLEXTOR I2x SCSI 300
NEC I6x SCSI 32S
HARD DISK
1.2 SAMSUNG 260
1.2 QUANTUM FIREBALL 270
2.1 FUJITSU 300
2.1 WESTERN DIGITAL 320
2.1 QUANTUM FIREBALL 320
2.1 SEAGATE MEDALIST 320
2.1 QUANTUM STRATOS 340
2.5 QUANTUM FIREBALL 360
2.5 SEAGATE MEDALIST 360
2.5 WESTERN DIGITAL 370
3.2 QUANTUM FIREBALL 4J0
3.2 QUANTUM STRATOS 450
3.8 QUANTUM FIREBALL 490
4.3 QUANTUM CYCLONE 400
4.3 QUANTUM STRATOS 570
6.5 QUANTUM CYCLONE 650
6.5 QUANTUM STRATOS 790
MODEM
US ROBOTICS 33.6 interno 215
US ROBOTICS 33.6 esterno 235
US ROBOTICS 33.6 FLASH 315
US ROBOTICS 33.6 PCMCIA 395
GVC 33.6 interno VOICE 135
GVC 33.6 esterno VOICE 155
PHILIPS 33.6 esterno VOICE 185
LOGITECH
PILOT SERIALE-PS/2 50
PILOT TRACKBALL 75
MOUSEMAN 96 75
MOUSEMAN CORDLESS 125
TRACKMAN MARBI.E 140
CREATIVE
SB 16 VALUE P&P 115
SB AWE 64 STANDARD OEM 150
SBAWE 64 STANDARD 190
SU AWE 64 P&P 270
SB AWE 64 P&P GOLD 330
DISCO VER Y 32/12x PiP 330
FAMILY32/12x P&P 420
CDI2X INFRAR. + ENC ARIA ISO
TEXAS INSTRUMENTS
TRAVE1.MATE 6160 9.100
TRAVELMATE 6050 6.950
TRAVELMATE 6030 6.050
TRAVELMATE 6020 3.900
EXTENSA 900 CDT 5.900
EXTENSA 900 T 5.000
EXTENSA 900 4.200
EXTENSA 650 CDT 5.000
EXTENSA 650 CD 4.000
EXTENSA 610 CDT 4.250
EXTENSA 610 CD 3.200
EXTENSA 610 2.550
EXTENSA 600 CD 2.800
EXTENSA 600 2.075
STAMPANTI
EPSON STYLUS 200 240
EPSON STYLUS 200 C 290
EPSON STYLUS 1000 750
EPSON S I VLUS 1520 1.500
EPSON STYLUS 400 420
EPSON STYLUS 600 560
EPSON STYLUS 800 760
EPSON STYLUS PHOTO 820
EPSON STYLUS PRO XL + 1.550
IIP DJ 400 C 290
IIP DJ 670 C NOVITÀ’ 350
IIP DJ 690 C+ NOVITÀ’ 440
IIP DJ 694 C 410
IIP DJ 820 CXI 510
IIP DJ 870 CXI 780
IIP USL 635
IIP U 61. 770
IIP U 6 P I.3S0
CANON RIC 70 360
CANON BJC 4550 675
CANON BJC 4200 395
CANON BJC 240 2S5
CANON BJC 620 525
SCSI CTRL / HARD DISK
3.2 U-SCSI III FIREBALL 590
4.3 U-SCSI III FIREBALL 725
6.5 U-SCSI III FIREBALL 1.050
4.5 U-SCSI III ATI.AS II 1.450
9 U-SCSI 111 ATI.AS II 2.300
4.5 W-SCSI ATLAS II 1.450
9 W-SCSI ATLAS II 2.300
AIIA 1505 ISA 115
AHA 2940 350
AIIA 2940 U-SCSI KIT 475
AIIA 2940 U-WIDE KIT 500
IOMEGA
ZIP ATAPI INTERNO 250
ZIP PARAL/SCSI ESTERNO 270
ZIP SCSI interno + C TRL 270
ZIP ZOOM SCSI adpt. 90
Di n o interno 250
DITTO esterno 350
JAZZ interno 550
JAZZ esterno 750
JAZ TRAVK1.I.ER SCSI/PAR 100
PCMCIA SCSI ADAP I ER 200
SCANNER
IIP SCANJET SS NEW 385
IIP SCANJET 5P 590
IIP SCANJET 4C 1.300
SCANMAN COLOR 2000 235
LOGITECH PAGESCAN PRO 415
MUSTEK PARAGON 375
Hotline tecnica tei. 06/86.07.478 - INTERNET lwww.inloware.it - inloware(«j|)itblibyteIj
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ORARIO' .n nn m • - - -- ‘
Video Blaster IE500
Multimedia Internet Toolkit
Una scheda d'acqui¬
sizione per bus PCI ed un invidiabile
corredo software per attrezzare in pro¬
prio un punto di videconferenza. creare
un sito personale e produrre multimedia
in genere
li "Toolkit". realizzato dalla Creative in¬
torno alla nuova Video Blaster IE500, si
propone all'utenza di massa con solide
basi applicative e ad un costo d'acqui¬
sto più che interessanteI
La confezione è il solito scatolotto co¬
lorato in stile Creative dove spicca l'u¬
suale logo "Video Blaster" Se non si in¬
dugiasse un po di più sulle scritte che
vi si addensano sopra, si potrebbe facil¬
mente credere che si tratti della solita
scheda video. In particolare della Video
Blaster SE-100 che invece, proprio dalla
IE500, viene definitivamente sostituita
In realtà la confezione che ci ritrovia¬
mo tra le mani è un insieme di cose as¬
solutamente nuove e stimolanti. A parti¬
re ovviamente dalla scheda, il perno
centrale intorno al quale ruota il toolkit,
per arrivare alla sfilza di applicativi e con
i quali vengono proposti vari sbocchi
creativi Ad un rapido calcolo, l'assom¬
marsi degli applicativi costituisce un va¬
lore aggiunto Ima non fatto pagare all'u¬
tente. ovviamente!) vicino al milione di
lire!
Aprendo la confezione facciamo final¬
mente l’elenco di rutto il materiale del
Multimedia Internet Toolkit, all'interno
del quale è possibile trovare:
- la scheda Video Blaster IE500 per
bus PCI. dotata di un Input multiplo ca¬
pace di accettare segnali in ingresso sia
videocompositi che di tipo Y/C e di ac¬
quisire, con quadri video da 320x240
pixel, fino a 30 fotogrammi al secondo.
- l'Asymetrix Digital Video Producer
4 0. per la cattura e l'editing dei filmati
acquisiti tramite la IE500
- il Creative MPEG Encoder, per con¬
vertire le sequenze video dal formato
AVI al formato MPEG l.mpg).
224
MCmicrocomputer n. 175 - luglio/agosto 1997
Video Blaster IE 500 - Multimedia Internet Tool Kit
VideoBlaster IE 500
Multimedia Internet
Tool kit
Produttore e distributore:
Creative Labs s r l
Strada 4 ed A/3
20090 Assago Milanotiori IMO
Prezzo indicativo utente finale UVA inclusa!:
Video Blaster Multimedia Internet Toolkit
L 240.000
- il Microsoft Internet Explorer 3.x per
la navigazione sul Web.
- il SoftOuad HoT MetaL Light 3.0,
per la realizzazione di pagine in HTML.
- Il Creative Video WebPhone, per la
teleconferenza sul Web in audio Ivia
Sound Blasterl e video (via Video Bla¬
ster).
- L ’Ulead ImagePal Gol. per gestire,
archiviare ed editare file mediali di ogni
genere (avi, mpg, wav, uff, gif, bmp,
ecc)
- l'Acvtivision Family Album Creator,
per la realizzazione di album video-foto¬
grafici su MPC.
Tutto ciò, ad eccezione dell'Activision
Family Album Creator (al quale è dedi¬
cato un proprio CD-ROM) è rintracciabi¬
le sul CD denominato ‘Video Blaster
Multimedia Internet Toolkit'. Sullo stes¬
so CD-ROM, oltre agli applicativi a cor¬
redo, sarà possibile rintracciare anche la
serie dei driver della IE500. Per la preci¬
sione i driver per la cattura e il playback
in AVI-fìle, il codec (COmpressor-DE-
Compressori nel formato proprietario
Creative YUV, il driver MCI Overlay e il
TWAIN driver con il quale è possibile
utilizzare la scheda alla stregua di uno
scanner.
Nella confezione, oltre ai due CD¬
ROM, è possibile rintracciare il manuale
d'installazione ed uso della IE500, le
card di registrazione e l'indispensabile
cavetteria per connettere la scheda alle
periferiche video e, in connessione pas¬
sante (overlaying), all'output della sche¬
da grafica del PC ospite.
Installazione e
configurazione della
Video Blaster IE500
La scheda è una half-size per bus PCI
aderente alle specifiche Plug&Play che.
per garantire una resa ottimale, richiede
Primo piano sulla Video Blaster IE500 Dotata di un INpul multiplo capace di accettare segnali in ingresso
sia videocompositi che di tipo Y/C, la IE500 è in grado di acquisire fino a 30 fotogrammi al secondo con
quadri video da 320*240 pixel
Figura I - Il pannello per
l’installazione dei driver
e delle applicazioni di
Authormg e Web Publi-
shmg
un PC ospite dotato come mimmo di un
Pentium a 90 MHz, 8 Mbyte di RAM
(raccomandatissimi 16 Mbyte), un mo¬
nitor VGA, una slot PCI libera (con IRQ
assegnato da BIOS), Windows 95 oppu¬
re Windows 3.1x ed infine, opzionale, la
disponibilità di una scheda audio per l'e¬
ventuale cattura in sincrono della com¬
ponente sonora.
L'installazione hardware è estrema-
mente rapida e facile da eseguire. Aper¬
to il PC ed individuata una slot PCI libe¬
ra, s'installa la scheda, si richiude il ca¬
binet e, dall'esterno, si provvede all'atti¬
vazione delle connessione per
l'Input/output trami¬
te i cavetti messi a
disposizione. In
particolare, sulla
barra di fissaggio
della IE500 si nota
la presenza di un
connettore denomi¬
nato Video IN nel
quale andrà inserito
il connettore RCA
maschio del cavo
video in dotazione.
Il cavo, sull'altro capo, si dirama in due
differenti sezioni terminanti una con un
connettore per segnali video-compositi
(VHS e Video8), l'altra con un connetto¬
re per segnali SuperVideo (S-VHS e Hi-
8) A seconda dello standard delle no¬
stre apparecchiature video-analogiche
(camcorder e VCR) attiveremo una o
l'altra connessione.
A questo punto non rimane altro da
fare che riconfigurare l'output a monitor
del nostro sistema. Per fare ciò, ovvero
realizzare la connessione d'overlay tra la
scheda grafica e la IE500, basterà di¬
sconnettere l'uscita VGA dalla scheda
MCmicrocomputer n. 175 - luglio/agosto 1997
225
Video Blaster IE 500 - Multimedia Internet Tool Kit
Figura 2 - II modulo Video Biaster IE500 Diagnose con il quale è possi¬
bile lanciare un lesi per verificare il corretto funzionamento della sche¬
da e. nel caso di conflitti o altri disservizi, procedere alla loro soluzione
grafica ed inserire lo stesso connettore
nella connessione VGA Output della
IE500. L'altro capo del cavetto, che è
già fissato all'ingresso del monitor, ri¬
marrà ancora connesso a questo. Si
prenderà allora il connettore VGA-VGA
presente nella confezione e lo si con¬
netterà tra il VGA Input della IE500 e
l'Output della scheda grafica. Riconfigu¬
rata in tal modo la sezione output del si¬
stema, si potrà finalmente riaccendere
il PC e procedere con l'installazione dei
driver (per Windows 95 o per Windows
3.1 x), delle applicazioni a corredo e dei
moduli di diagnosi della IE500 e di cali¬
bratura del sistema video di cattura.
Appena riavviato il PC, Windows 95
testerà il sistema e riconoscerà la pre¬
senza della nuova periferica come "PCI
Multimedia Device'. Di conseguenza a
ciò verrà visualizzato il dialog-box "New
Hardware Found" per mezzo del quale
sarà possibile indirizzare la ricerca e
quindi l'installazione dei driver dal CD¬
ROM "Video Blaster - Multimedia Inter¬
net Toolkit" Terminata questa prima fa¬
se dell'installazione si potrà procedere
con quella del software a corredo. Per
avviare questa seconda fase bisognerà
portarsi sul bottone d'Avvio di Windows
95 e selezionare la voce Esegui fino ad
indirizzare l'operazione verso il CD¬
ROM. Una volta nella path di quest'ulti¬
mo basterà cliccare sull'eseguibile In¬
stali. Dato l'OK, sullo schermo si visua¬
lizzerà un pannello di selezione (fig. 1 )
nel quale sono comprese tutte le chia¬
mate attivabili per l'installazione del
software ad eccezione del Family Al¬
bum Creator che, come già detto, risie¬
de sul proprio CD-ROM.
Installati tutti gli applicativi prescelti si
passerà finalmente al test della scheda
lanciando da pulldown il programma Vi¬
deo Blaster IE500 Diagnose. Il dialog-
box relativo (fig. 2) apparirà in screen e
non ci rimarrà altro da fa¬
re che cliccare sul botto¬
ne denominato "test". Se
il test avrà esito positivo,
nella zona denominata
"Status" dello stesso dia¬
log-box apparirà la con¬
ferma che il sistema è
pronto per essere utiliz¬
zalo. Al contrario, se du¬
rante il test verranno rile¬
vati dei conflitti a livello
di interrupt o altre eve¬
nienze, il messaggio ne
illustrerà le motivazioni.
Cliccando allora sul bot¬
tone "Troubleshooter"
potremo fruire di un help
che ci guiderà alla solu¬
zione del problema.
Se tutto è OK, il passo successivo
(l’ultimo prima di poter finalmente pro¬
cedere con le nostre prime acquisizioni
di prova) sarà quello di calibrare i para¬
metri che gestiscono il tipo e la qualità
dei segnali posti all'ingresso della
IE500. Dal pulldown di Windows 95 ri¬
chiameremo la voce 'Video Blaster
IE500 Setup" Sul monitor apparirà il
pannello relativo (fig 3) sul quale, te¬
stando il sistema con una sorgente vi¬
deo attiva, sarà possibile procedere:
- all'allineamento verticale/orizzontale
(X/Y Offset)
- al rapporto tra allineamento vertica¬
le/orizzontale (Alignment Ratio)
Figura 4 - Video Blaster IES00 Setup-Color Panel II
settaggio dei parametri di brillantezza, saturazione
e contrasto dei colon, nonché il bilanciamento
IHuel dei colori primari RGB
Figura 3 - Video Blaster IE500 Setup-Systern Panel
Testando il sistema con una sorgente video attiva,
sarà possibile procedere all'allineamento
verticale/orizzontale (X/Y Offset!, al rapporto tra alli¬
neamento verticale/onzzontale IAlignment Ratto! ed
all'assegnazione del Color-Key
- alla profondità del Color-Key (fino a
che in schermo non apparirà l'overlay
del segnale video posto in ingresso).
A questo punto, dal pannello System,
cliccando sull'altra linguetta in evidenza,
passeremo al pannello denominato Co¬
lor. Su questo (fig. 4) andranno final¬
mente settati i parametri relativi alla bril¬
lantezza, la saturazione e il contrasto
dei colori, nonché il bilanciamento (Hue)
dei colori primari RGB.
Fatto anche questo è davvero tutto
pronto per procedere alla cattura, cosa
che facciamo andando a rilevare quelle
che sono le reali performance della Vi¬
deo Blaster IE500
Impressioni d'uso
Tali impressioni le abbiamo rilevate
utilizzando la Video Blaster IE500 in tre
differenti modalità di acquisizione: full¬
motion, framefreezing e modo scanner.
Per quanto riguarda l'acquisizione di
filmati full-motion video (tramite il Cap-
ture Driver AVI), la prova pratica della
VB IE500 ha confermato la superiore
velocità di un sistema di cattura per bus
PCI rispetto ai piu tradizionali ISA. Per¬
sonalmente, utilizzando un PI33, ho po¬
tuto più volte verificare che il sistema è
in grado di acquisire tutti e 30 i frame
settati come frame-rate di cattura al se¬
condo senza mai denunciare perdita di
226
MCmicrocomputer n, 175 - luglio/agosto 1997
Video Blasler IE 500 - Multimedia Internet Tool Kit
Figura 5 ■ Video Blaster
IE500 Twain Source II
dialog-box relativo al
settaggio dei parametri
di acquisizione in moda¬
lità TWAIN-compatibile,
attraverso il quale pos¬
siamo far operare la
IE500 come uno scan¬
ner Nella figura vedia¬
mo il pannello apparire
all'interno di PamtShop
Pro 4.12
Figura 7 - - Un acquisizio¬
ne a 320x240 pixet-30
fps realizzata dallTESOO
qui vista all'opera dall'in¬
terno del Digital Video
Producer lin primo piano
il modulo di cattura, sullo
sfondo quello di editingI
frame. L'unica eccezione l'ho verificata
quando è stata inserita anche l'opzione
per l'acquisizione della componente so¬
nora e nello specifico a partire dalla qua¬
lità di 22,05 kHz in stereo. In questa
condizione di lavoro, sempre a 320x240
e sullo stesso sistema P-133, ho rileva¬
to un'incidenza dell'effetto drop (perdita
di frame) pari al 12%. Cioè, ogni 30 ne
venivano persi circa 3. Tale condizione
comunque potrebbe essere più "limite"
per il sistema ospite che non per la
IE500.
Provando al contrario con un vetusto
i486-DX l’incidenza dell'effetto drop si è
fatta subito sentire a prescindere dall'in¬
serzione della componente audio. Me¬
diamente si è potuto rilevare che l'effet¬
to incideva con oscillazioni comprese
tra il 15 ed il 20%. Ovvero ogni 30 tra¬
me ne venivano persi tra 4 e 6
Se si pensa che la IE500 acquisisce in
modalità full-frame, cioè senza com¬
pressione hardware (com'è ad esempio
nel caso della consorella RT-300) non
possiamo che con¬
gratularci con i tec¬
nici di Creative.
L'unico appunto
che ci sentiamo di
portare è in realtà
legato più alla fase
di setup (quello da
svolgere sui pan¬
nelli System e Co¬
lor). In sede di set¬
taggio dei parame¬
tri preliminari, ab¬
biamo difatti ri¬
scontrato alcuni
abbattimenti quali¬
tativi rispetto al se¬
gnale sorgente. Il
settaggio del color-
key sembra non avere un andamento
regolare in fase di foratura, sfondando
senza la dovuta gradualità e con un ec¬
cesso di saturazione.
Senza problemi di sorta si è poi rileva¬
ta la prova di acquisizione a single-fra-
me, mentre in modalità scanner, mal¬
grado la piacevole sorpresa del poter
utilizzare una scheda di cattura al pari di
uno scanner, la qualità che si ottiene
non è certo quella di un vero e proprio
scanner. A questo limite qualitativo va
aggiunto quello delle apparecchiature
analogiche: VCR e camcorder, soprat¬
tutto se di qualità videocomposita, non
sono in grado di trasmettere un segnale
particolarmente definito. Il rumore e lo
scarso numero di linee non permetto¬
no, conseguentemente, acquisizioni di
qualità. Né l'effetto d'interpolazione può
fare il miracolo di rendere, da un’imma¬
gine sorgente che nella migliore delle
ipotesi è prodotta con 250-300 righe,
un'immagine digitale da 620x480 o su¬
periore.
Figura 6 - Tra i pezzi
forti del Toolkit. confe¬
zione con la IE500, c'è
senz'altro Creative
WebPhone per la tele¬
conferenza in audio
ISound Blasterl ed in
video (Video Blasterl.
DQH
nuu
onin
nnn bft
fitti
|0T5J pTTTT
jeh imi
Fui m
rapir ati ve
_I o ir e»
,p? WZBR'CNZ X
Ma se la risolu¬
zione analogica
dell'originale pone
il limite, resta co¬
munque il fatto
che una scheda
come la IE500 può
all'occorrenza es¬
sere sfruttata per
acquisire (senza
eccessive esigen¬
ze qualitative) im¬
magini digitali da
poster o altri tipi di
gigantografie e
quindi ricongiunge¬
re le singole acqui¬
sizioni in un unico
file dell'immagine
senza che si veda¬
no le linee di lega¬
tura.
Facendo rapidamente il rapporto tra
prezzo e qualità, ed aggiungendo quindi
il corredo software "bundled" con la
scheda, non possiamo non giudicare
positivamente la IE500.
La nuova scheda d'acquisizione è otti¬
ma davvero, soprattutto in fatto di velo¬
cità d'acquisizione. Ideale dal punto di
vista dell'utilizzo come base per video¬
conferenze e, amatorialmente parlando,
da quello della produzione video. Se,
cosi come ci impone la banda passante
a disposizione del Web, ci ritroviamo
poi a dover acquisire e far riprodurre su
Internet contributi filmati dal taglio "a
francobollo" (160x120) la IE500 diventa
anche un eccellente affare per i web-
master. Con i limiti delle linee telefoni¬
che attuali non c'è assolutamente biso¬
gno né di ricorrere a basi d'acquisizione
particolarmente sofisticate (e costose)
né tantomeno alla cattura di quadri vi¬
deo m full-screen e full-motion. In que¬
st'ultimo caso, cioè per il Web Publi-
shing, entra in gioco in maniera deter¬
minante anche la valenza di un softwa¬
re di conversione come il Creative
MPEG Encoder. Dall'avi full-frame ac¬
quisito all'equivalente .mpg (da far visio¬
nare in streaming con l'ActiveMovie per
l'Explorer e da altri plug-in Viewer per il
Navigator) probabilmente non c'è sul
mercato nessun'altra offerta migliore di
quella rappresentata dalla IE500. /se
MCmicrocomputer n. 175 - luglio/agosto 1997
227
di Francesco Petroni
Corel WordPerfect Suite 7 per
Windows 95 in italiano
II pacchetto che
analizziamo in questo articolo è il
WordPerfect 7, la nuova Suite della
Corel che comprende tre prodotti
classici di produttività personale
(WordPerfect, Quattro Pro e Presen-
tations) e una serie di accessori molto
utili, che prende il nome dal WordPer¬
fect, prodotto che fino a pochi anni fa,
parliamo dei tempi del DOS, costitui¬
va, in America, lo standard per i pro¬
dotti di Word Processing.
WordPerfect è solo uno degli oltre
dodici " filoni‘ seguiti dalla Corel, di cui
vediamo in figura 1 la significativa Ho¬
me Page. Ogni filone contiene nume¬
rosi pacchetti al punto che possiamo
ritenere la Corel una delle Case
Software più prolifiche (forse più della
stessa Microsoft) in termini di quan¬
tità di prodotti in catalogo e di rapidità
nel rilascio delle varie versioni. Inoltre
la Corel si preoccupa di tradurre, an¬
che per il mercato italiano, i propri
prodotti più diffusi, ad esempio quelli
della famiglia DRAW e quelli della fa¬
miglia WordPerfect. I prodotti Corel
sono distribuiti in 60 paesi e tradotti
in 17 lingue.
Alcuni preliminari
Il mercato delle Suite di prodotti per
la Produttività Individuale comprende
sostanzialmente tre pacchetti: Office
97 della Microsoft, SmartSuite 97 del-
228
MCmicrocomputer n. 175 - luglkVagosto 1997
Corel WordPerfect Suite 7 per Windows 95
WordPerfect Suite 7
per
vvinaows ao in italiano
Produttore:
Corel Corporation
1600 CarlingAvenue
Ottawa, Ontano K1Z 8R7
Tel. 16131 728-8200
Distributori:
Computer 2000
Tel. 02/525781
J Soft
Tel 039/6899802
Ingram Micro Italia
Tel.: 02/95343604
Computer Discount
Tel 0587/2882
Delta
Tel. 0332/8031
Prezzi (IVA esclusa):
Corel WordPerfect Suite 7
solo CD-ROM
L. 700.000
3.5" & CD
L. 795.000
Upgrade solo CD-ROM
L. 235.000
3,5 ' & CD
L. 290.000
la Lotus e WordPerfect 7 della Corel.
Office della Microsoft, nelle sue va¬
rie versioni, è di gran lunga il best sel¬
ler di mercato, specie in Italia. È se¬
guito a grande distanza dalla Lotus, al¬
la quale ha giovato l'apparentamento
con l'IBM che propone la SmartSuite
come dotazione standard per i propri
PC. In coda troviamo la Corel, la cui
Suite è la somma di una serie di pro¬
dotti e di utility, di nobilissima origine,
che sono stati via via acquisiti. Il no¬
me assegnato all'ultima versione,
WordPerfect Suite 7 per Windows 95,
indica il prodotto di punta della colle¬
zione, che è tuttora, negli USA, un
prodotto diffusissimo.
Ricordiamo che per Suite non si in¬
tende solo la somma "aritmetica' di
una serie di prodotti a sé stanti, ma
una serie di strumenti coordinati, che
possono lavorare in collaborazione.
Prima di descrivere i vari compo¬
nenti della Suite (che nella versione
precedente si chiamava Perfect Offi¬
ce) vi mostriamo due figure. Nella pri¬
ma (che è la numero due) vediamo
l’applicazione Compiti Rapidi che mo¬
stra una serie di attività praticabili con
i vari componenti della Suite. Si tratta
Figura I - Corel - Home
Page
La Corel è sicuramente la
casa software più prolifi¬
ca. Nasce come casa
specializzata in prodotti
grafici, poi, grazie soprat¬
tutto ad una sene di ac¬
quisizioni. allarga il suo
campo di azione ad altre
categorie di software,
dapprima solo nell'ambito
della grafica, poi in tutte
le altre direzioni Le ac¬
quisizioni più importanti
riguardano proprio i pro¬
dotti che entrano nella
Suite: si tratta del Word¬
Perfect, il famoso word
processor, standard negli
USA tino a pochi anni or
sono, e del QuattroPro, a
suo tempo prodotto di
punta della Borland
n
Coaptt lopnfc
Efc C«g> Cowowk S-».
&
Como| Edfcna j Frani!| W*o( | Oigaran | Prolorti IH» ||MU |
N 9 E)
SÌ
iì. 1 : ti»;
loggia
Figura 2 - Corel WordPer¬
fect Suite 7 - Applicazio¬
ne Compiti Rapidi
Questa è la videata inizia¬
le dell'applicazione Com¬
piti Rapidi, che serve per
iniziare, correttamente e
con lo strumento giusto,
un nuovo lavoro. Ciascun
Compito Rapido, sono
circa sessanta, ad ognu¬
no dei quali corrisponde
in pratica uno Script,
sfrutta uno dei compo¬
nenti della Suite. In bas¬
so, nella barra delle appli¬
cazioni. possiamo invece
vedere i micropulsentl
che servono, anche que¬
sti, per l 'accesso rapido
ai vari strumenti
Figura 3 - Corel Word¬
Perfect Suite 7 - Impo¬
stazione del DAD
I micropulsanti nella Bar¬
ra delle Applicazioni ven¬
gono gestiti dall'applica¬
zione DAD IDesktop Ap¬
plication Director) che
consente di scegliere
quali pulsanti inserire e
quali no, La procedura di
installazione della Suite
crea anche, ovviamente,
un ramo WordPerfect
Suite nel menu di Avvio.
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MCmicrocomputer n. 175 - luglio/agosto 1997
229
Corel WordPerfect Suite 7 per Windows 95
Figura 4 - Corel WordPerfect Suite 7 - Manualistica in linea con Envoy.
La Suite contiene tre prodotti pnncipali. WordPerfect, il word processor. Quat¬
tro Pro, il foglio elettronico. Presentations, per realizzare desktop presenta-
tions. Contiene poi una buona serie di accessori, di varia provenienza, che co¬
prono buona parte delle esigenze, anche quelle di piccolo cabotaggio, di un
utente normale. Qui vediamo I Envoy, la cui finalità è la preparazione di Ma¬
nualistica Elettronica. Da un punto di vista logico corrisponde ad una stampan¬
te. Si pubblica su Envoy.
Figura 5 - Corel WordPerfect Suite 7 - Manualistica elettronica.
La manualistica quindi è fornita principalmente su CD. nel formato Envoy Envoy
è lo strumento Corel per l'Editoria Elettronica che consente di creare documenti
consultabili in linea in maniera ipertestuale e, se necessario, di riprodurli diretta-
mente su carta con buone caratteristiche editoriali Qui vediamo una videata di
Envoy nella quale si possono notare, in alto, le miniature delle pagine e. in bas¬
so, una pagina aperta. Il manuale elettronico del solo WordPerfect supera le 700
pagine, che vengono facilmente e velocemente percorse con Envoy.
di uno strumento di aiuto, che può es¬
sere richiamato sia per iniziare un la¬
voro dal nulla, sia per proseguire, in
maniera guidata, un lavoro già iniziato.
Nella terza figura vediamo la funziona¬
lità DAD (Desktop Application Direc¬
tor) che inserisce una serie di pulsan-
tini nella Barra delle Applicazioni per
attivare in maniera diretta le varie fun¬
zionalità della Suite.
Con questo vogliamo far notare il
fatto che, con WP Suite, viene data
più importanza al lavoro che si inten¬
de svolgere che non allo strumento
con il quale si svolge.
Altro discorso che vogliamo antici¬
pare è quello relativo ai Manuali. Il
manuale cartaceo è abbastanza picco¬
lo, rispetto al numero ed alla comples¬
sità dei vari prodotti. Ci sono, ovvia¬
mente, una serie di manuali in forma¬
to elettronico. Sono impaginati nel
formato Envoy (vediamo in figura 4
l'Indice iniziale) che è quello proposto
dalla Corel e che è abbastanza analo¬
go (lo vediamo in figura 5) al più diffu-
Figura 6 - Corel Word¬
Perfect Suite 7 - Il Quick-
Finder
Il QuickFinder è. da sem¬
pre, un efficace collabo¬
ratore del WordPerfect
Ora perde un bel po ' di
importanza per il fatto
che le funzionalità di na¬
vigazione e di ricerca dei
file in tutto il sistema so¬
no state prese in carico
dal sistema operativo
Windows 95
so Adobe Acrobat. Permette un'effi¬
cace e veloce consultazione a video
anche se il manuale è voluminoso (ad
esempio il manuale del WordPerfect
è di oltre 700 pagine). Envoy legge
qualsiasi formato di file per poi river¬
sarlo nel suo formato EVY. E utilizza¬
bile anche un Envoy Viewer che può
essere distribuito su Internet per ve¬
dere i file eventualmente disponibili
nello stesso formato (proprio come
Acrobat).
Altra novità è l'introduzione di Inter¬
net in varie forme. Innanzitutto nel
pacchetto è stato inserito Netscape,
che viene proposto come Browser uf¬
ficiale, poi ci sono una serie di funzio¬
nalità di "Salva come HTML" che per¬
mettono di creare, partendo diretta-
mente dai vari prodotti, pagine HTML
Esiste anche un'applicazione specifica
che si chiama Corel Connessione Ra¬
pida che serve a memorizzare, in una
sorta di rubrica, ed a richiamare facil¬
mente l'elenco dei siti di interesse È
anche previsto il supporto per la tec¬
nologia Barista con la quale si pubbli¬
cano i documenti in linguaggio Java
Molte delle novità "nascoste", pre¬
senti nella nuova versione per Win¬
dows 95, riguardano le modifiche del
codice resesi necessarie per converti¬
re i programmi ai suoi 32 bit e alla sua
tecnologia multithreading, che per-
230
MCmicrocomputer n. 175 - luglio/agosto 1997
Corel WordPerfect Suite 7 per Windows 95
t-fg|«
friflu Kodfc. frutta
Figura 7 - Corel WordPerfect Suite 7 - Internet in varie forme, ad esempio Barista.
Anche la Suite della WordPerfect, al pari di quelle concorrenti, introduce una buo¬
na sene di tool per Internet. Si va dalle funzionalità salva come HTML presenti sia
in WordPerfect che m QuattroPro che in Presentations. alla possibilità di attivare,
direttamente dalla Barra dei Comandi, il proprio Browser La Corel adotta il Net¬
scape. di cui viene fornita, nel pacchetto, una copia Qui invece vediamo la tecno¬
logia Barista, che consiste in una funzionalità con la quale si esportano file (nel ca¬
so m esame è una tabella QuattroPro) in formato HTML e dava Script.
Figura 8 - Corel WordPerfect Suite 7 - La Rubrica.
I prodotti secondari coprono in maniera adeguata le necessità di un utente nor¬
male. Questa è la Rubrica, completa in termini di funzionalità di archiviazione e
di ncerca I campi previsti sono tantissimi e. se necessario, è possibile aggiun¬
gerne di personalizzati I vari nominativi registrati sono, ovviamente, richiamabi¬
li dilettamente o indirettamente dai vari applicativi
mette, ad esempio, la stampa in back¬
ground. Vengono supportati, ovvia¬
mente, i nomi lunghi dei file, molte
delle finestre di dialogo sono state or¬
ganizzate con i Tabs, è stato imple¬
mentato il menu di Scelta Rapida, e
cosi via. Viene inoltre supportata la
tecnologia OLE 2.0. Ricordiamo che la
Corel propone ancora la sua Suite an¬
che per i 16 bit di Windows 3.x e per
Unix, anche se le versioni dei vari
componenti non sono state compieta-
mente allineate.
Della WordPerfect Suite esiste an¬
che una versione Professional che
contiene, in più rispetto a questa nor¬
male, il Paradox, il DBMS nato in Bor¬
land, il Time Line, un prodotto per il
Project Management. Poi c'è il Corel-
Draw 6.0 e l'Info Central, un Personal
Information Manager di livello supe¬
riore al SideKick. C'è anche una licen¬
za Client del GroupWise (prodotto del
quale parliamo in questo stesso nu¬
mero di MC).
I prodotti accessori
I tre prodotti principali, di cui parlia¬
mo tra un po', sono contornati da una
serie di accessori che in pratica servo¬
no a coprire tutte le attività di un uten¬
te finale... molto attivo e dinamico.
In molti casi si tratta di accessori di
lusso, come il CoreIFlow 3.0 (già noto
ai nostri lettori), che serve per produr¬
re ideogrammi, schemi, diagrammi di
flusso, disegni vettoriali liberi, o il cita¬
to Envoy.
C'è poi il SideKick, un PIM comple¬
to di funzionalità: gestione contatti,
agenda, registrazione spese, scheda¬
rio. blocco note, ecc., e quant'altro
serve per gestire le proprie attività in¬
dividuali. Sempre dalla Starfish
Software proviene anche il Dash-
board, una specie di cruscotto, pieno
di pulsanti e di quadranti, per tenere
sotto controllo la propria macchina.
Lancia applicazioni, attiva servizi, ese¬
gue il monitoraggio del sistema, ecc.
Molto utile ci sembra la Rubrica, ric¬
ca di campi e comunque personalizza¬
bile, che può essere usata diretta-
mente dal WordPerfect per le lettere
personalizzate e dal proprio prodotto
di posta elettronica, quale esso sia
Risulta comodo disporre anche del
famoso materiale ClipArt della Corel,
cui è dedicato uno specifico manuale
Figura 9 - Corel Word¬
Perfect Suite 7 - Si¬
deKick
Chi, come me. è un vec¬
chio utilizzatore del PC,
si ricorderà sicuramente
del SideKick. un prodotto
della Borland, una delle
prime 'gemalate' nate
nella casa di Phil Khan.
Si trattava di un prodotto
per DOS, di tipo TSR,
che si caricava in memo¬
ria e II rimaneva, pronto
per essere richiamato.
Anche l'ultimissima ver¬
sione, della Starfish
Software, presente nella
Suite WordPerfect, è un
Personal Information
Manager Qui vediamo la
funzionalità che serve
per registrare, in modo
ben organizzato, le pro¬
prie spese
MCmicrocomputer n. 175 - luglio/agosto 1997
231
Corel WordPerfect Suite 7 per Windows 95
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Figura IO - Corel WordPerfect Suite 7 - DashDoard 95
Anche il Dashboard 95 è dì provenienza Starfìsh Si tratta, come si vede, di un
cruscotto dal quale si guida e si controlla Windows 95 e le varie applicazioni
installate. Dispone di sue piccole funzionalità, come quella che serve per atti¬
vare un avviso a tempo. Qui vediamo la finestra che serve per configurare
l’ambiente
Figura 11 - Corel WordPerfect Suite 7 - Flow Chart 3.0
Uno degli accessori 'de luxe' della Suite è il classico Flow Chart 3 01provenien¬
za CorelI che serve per creare schemi, ideogrammi, organigrammi, diagrammi
di flusso, in maniera superfacilitata grazie alle decine di librerie di simboli e di
oggetti preconfezionati. Si tratta di un prodotto 'intelligente' che collega gli ele¬
menti tra dì loro e facilita la loro riorganizzazione, trascinandosi appresso le li¬
nee dì congiunzione.
a colori, necessario per facilitare la
scelta dell'immagine desiderata Ci
sono immagini ClipArt, vettoriali e bit-
map, e font TrueType
Il DAD, la tecnologia con la quale è
possibile trasferire pulsantini sulla
Barra delle Applicazioni per il lancio
dei vari prodotti, e il QuickFinder sono
strumenti accessori utili, ma non indi¬
spensabili, in quanto "doppioni" di
strumenti comunque presenti nel
S.O. Windows 95.
Lo strumento più indovinato è quel¬
lo che si chiama Compiti Rapidi
(QuickTasks) e che serve da indice
generale, e introduce a qualsiasi atti¬
vità si voglia svolgere con i compo¬
nenti della WordPerfect Suite.
Nelle varie figure, dalla 2 alla 12, ve¬
diamo qualche immagine di questi
prodotti.
I tre componenti
fondamentali.
Funzionalità in comune
La Corel ha lavorato sulla standar¬
dizzazione delle interfacce, che peral¬
tro non è stata ancora del tutto rag¬
giunta. Ad esempio le Toolbar sono
dinamiche, è attivo il tasto destro del
mouse, ecc. Corel sta lavorando an¬
che alla standardizzazione del linguag¬
gio Macro, che si chiama Perfect-
Script. Ad esempio è possibile scrive¬
re del codice con il quale definire un
intervallo di celle con il Quattro Pro e
poi riversarlo, in forma di tabella, in un
documento WordPerfect e qui rifor¬
mattarlo.
Delle funzionalità per Internet abbia¬
mo già detto. Ci sembra interessante
l'adozione della tecnologia proprietaria
Barista. In pratica salvando in formato
Barista viene costruita automatica-
mente una pagina HTML che sfrutta
Figura 12 - Corel Word¬
Perfect Suite 7 - Utilizzo
del materiale ClipArt.
Altro importante contri¬
buto alla Suite, da parte
della Corel, è costituito
dal materiale ClipArt. co¬
me al solito 'ottimo ed
abbondante' Si tratta di
figure Vettoriali e dì im¬
magini BitMap che pos¬
sono essere importate
in qualsiasi prodotto e
manipolate con quelli
grafici Sono accessibili
attraverso le funzionalità
interne dei vari prodotti.
Qui ad esempio stiamo
caricando una foto della
Piazza dei Miracoli di Pi¬
sa, in una diapositiva
Presentations.
una serie di Applet Java, senza dover
scrivere una riga di codice. In questo
modo possono essere salvate, ad
esempio dal WordPerfect, pagine
molto più complesse di quelle HTML
tradizionali. Serve un Browser compa¬
tibile Java, ad esempio Netscape o In¬
ternet Explorer.
Tra le altre funzionalità in comune ci
sono i Dizionari, il Thesaurus, le Box
di accesso ai Files, un po' più ricche
di quelle standard Windows 95. Ci so¬
no poi i piccoli componenti, il più tipi¬
co dei quali è il Text Art.
For 0 " »«*“ S*—* e*-, fi»*.
nslvJ Molai xlffl --Ir-Nf¥ Mia alaH
QtpapipMrtMoliBmpaMnirM
232
MCmicrocomputer n. 175 - luglio/agosto 1997
Corel WordPerfect Suite 7 per Windows 95
Figura 13 - Corel WordPerfect Suite 7 -1 documenti di esempio di Word Por¬
teci.
La Guida in Linea ha sezioni interattive ed è molto illustrata. Ci sono documenti
di esempio che mostrano visivamente il risultato di certe operazioni. Questo
consente anche, in un certo senso, di eseguire le ricerche di un argomento
guardando le ligure, sui cui ci sono dei freccioni che puntano ad elementi della
figura, e non cercando terminologie.
Figura 14 - Corel WordPerfect Suite 7 - WordPerfect come HTML Editor
WPpuò diventare un Editor HTML. Può salvare in HTML puro oppure in Bari¬
sta. La tecnologia Barista, di cui è proprietaria la Corel, in pratica sfrutta delle
Applet dava per pubblicare documenti complessi, che, con il semplice HTML,
non potrebbero essere pubblicati. Salvano in Barista rutti e tre i prodotti princi¬
pali della Suite
A WordPerfect, Quattro Pro e Pre-
sentations abbiamo dedicato le figure
dalla 13 alla 18.
WordPerfect
In WordPerfect troviamo alcune
nuove (o migliorate) funzionalità che
si chiamano Quick, QuickFonts, che
mostra in maniera formattata gli ultimi
dieci font usati, QuickCorrect, che
raccoglie varie funzionalità di correzio¬
ne ortografica, QuickFormat, ed altre.
Altra novità è costituita dai punti di in¬
serimento rapido, che sono dei piccoli
pulsanti, che attivano menu grafici
specifici del tipo di operazione che si
sta eseguendo.
Sono state ulteriormente migliorate
le funzionalità con le quali si crea la
modulistica aziendale.
Ci sono numerosi "esperti" che aiu¬
tano l'utente in un bel po' di attività,
nella scrittura di una lettera, di una
circolare, di un promemoria, di un
Fax, nella creazione di una tabella,
ecc. Ovviamente è possibile eseguire
operazioni di Mail Merge sfruttando la
Rubrica in dotazione alla Suite.
Quattro Pro
Le novità più rilevanti di Quattro Pro
consistono soprattutto nelle nuove
100 nuove funzioni, che confermano
la posizione di predominio che questo
prodotto ha in questa particolare clas¬
sifica. C'è anche il nuovo "esperto"
che aiuta nella costruzione delle for¬
mule, fornendo via via le indicazioni e
i suggerimenti del caso.
È stato introdotta, e così Quattro
Pro pareggia il conto con MS Excel e
Lotus 123, i due concorrenti, la fun¬
zionalità di Data Mapping per la crea¬
zione delle mappe tematiche. Ci sono
un po' di funzionalità condivise con
WordPerfect, ad esempio quella per
la Formattazione automatica delle ta¬
belle.
Presentations
Presentations è il componente della
Suite che più risente della "vicinanza"
di Internet. È possibile inserire degli
Hyperlink da una slide verso Internet,
è possibile salvare in formato HTML,
scegliendo in un campionario di for¬
mati di pagina, ecc.
Sono state molto potenziate le fun¬
zionalità che fanno diventare attiva
una presentazione: ogni oggetto può
Figura 15 - Corel Word¬
Perfect Suite 7 - Costru¬
zione di una formula in
Quattro Pro
Nei vari prodotti della
Suite sono disponibili
una serie di strumenti di
aiuto al lavoro. Qui ve¬
diamo la procedura, si
chiama Esperto Formu¬
la. che guida nella confe¬
zione delle formule da
piazzare nelle celle Con
il termine Esperto si in¬
tendono le numerose
procedure di autocom¬
posizione disponibili nei
vari applicativi
Pillali ul Pl fr M E ME 9 - MSM I -3
MCmicrocomputer n. 175 - luglìo/agosto 1997
233
Corel WordPerfect Suite 7 per Windows 95
mnn
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E*. E* 8-M o*«* ' n™ e»»-*» a»
iru-iiu fi'-'M
Figura 16 - Corel Word¬
Perfect Suite 7 - Applica¬
zione Data Modeliing De¬
sktop.
Si tratta di un accessorio
del Quattro Pro che si as¬
sume il compito di ese¬
guire le analisi statistiche
sui dati Con questo stru¬
mento è possibile, ad
esempio, creare dei Rag¬
gruppamenti, oppure
creare delle Analisi Incro¬
ciate Il risultato dell’ana¬
lisi può essere rinviato
sul foglio di Quanto Pro.
Figura 17 - Corel Word¬
Perfect Suite 7 - Presen¬
tazioni aiutate con Pre¬
sentanone.
Nei tre prodotti della Sui¬
te sono disponibili una
serie di strumenti di aiuto
al lavoro che si chiamano
Esperti. Diventano di fon¬
damentale importanza
nel modulo Presenta¬
none in cui guidano l'u¬
tente sia nella scelta del¬
l'estetica della presenta¬
zione che nella definizio¬
ne del contenuto delle
vane diapositive. Insom-
ma m moltissime situa¬
zioni diventa possibile
realizzare, in pochi minu¬
ti. presentazioni comple¬
te pronte per.. la proie¬
zione
tuta | ni Stando)
Bcfun. | ri Stento)
Imo (•/Stetti
OiO«nff«rm* I ..Sfatti
DM | ■/Stetti
•telo |<u Stetti
ione
Figura 18 - Corel Word¬
Perfect Suite 7 - Tecni¬
che di passaggio tra dia¬
positive con Presenta-
tions.
A proposito di proiezione
va detto che Presenta¬
none permette non solo
di impostare tecniche di
passaggio tra diapositi¬
ve. ma anche di imposta¬
re effetti di animazione
per l singoli elementi
grafici presenti nella dia¬
positiva e di inserire de¬
gli oggetti che eseguono
'azioni' e che quindi ren¬
dono la presentazione in¬
terattiva.
diventare un Action Link.
Dal punto di vista dell’estetica della
presentazione è stata inserita la possi¬
bilità di definire Background multipli,
di inserire Texture più raffinate, e cosi
via.
Implementazioni anche nella sezio¬
ne Multimedia, con possibilità di mo¬
vimentare qualsiasi oggetto in scena,
di inserire e di sincronizzare suoni, di
aggiungere spezzoni video
E di lusso il generatore di organi-
grammi, che ha caratteristiche degne
di un prodotto "stand alone".
Di Presentations vanno citati i buoni
rapporti con WordPerfect dal quale
può importare direttamente testi
strutturati, che diventano le parti te¬
stuali delle diapositive.
Conclusione
Facciamo alcune considerazioni sul¬
la WordPerfect Suite, alcune positive
ed altre negative.
Il contenuto del pacchetto, dal pun¬
to di vista quantitativo, è notevole. Ci
sono prodotti noti ed affidabili, come
WordPerfect, QuattroPro, FlowChart.
Chi già usasse uno di questi, ad
esempio WordPerfect o QuattroPro,
trova una serie di miglioramenti che
gli faranno sicuramente piacere.
Anche dal punto di vista qualitativo
nulla da dire: si tratta di prodotti buoni
e completi di funzionalità, anche per
un utilizzo da parte di un utente esi¬
gente.
Quella che però è ancora lontana è
una buona integrazione tra i vari pro¬
dotti, che risentono ancora pesante¬
mente delle loro differenti origini. In
altre parole WordPerfect, QuattroPro,
CoreIFlow, quando sono stati proget¬
tati, non lo sono stati certo in previ¬
sione della loro collocazione in una
Suite. Molta più collaborazione si tro¬
va nei prodotti di uguale origine, ad
esempio WordPerfect e Presenta¬
tions. che possono condividere molte
funzionalità
Altro aspetto da rimarcare è la con¬
tinua rincorsa nei confronti della Mi¬
crosoft. Molte delle novità inserite nei
vari pacchetti sono state inserite per
pareggiare i conti con la Microsoft,
che le ha inserite nella propria Suite
Office. Ci piacerebbe, specie da case
importanti come la Corel, che è stata
pioniera in tantissimi settori, una mag¬
giore intraprendenza ed originalità.
KS
234
MCmicrocomputer n. 175 - luglio-agosto 1997
©SIDIN
^— TELEMATICA & NETWORKING
il MODEM!
VOICE OVER DATA
parli in vivavoce durante
la connessione
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x di Francesco Petroni e Marco Arca
-F - »
Lotus SmartSuite 97
Windows 95 in italiano
La SmartSuite 97
della Lotus comprende cinque compo¬
nenti importanti, 123, lo spreadheet,
Word Pro, il word processor, Freelan¬
ce Graphics, lo strumento di Desktop
Presentation, Approach, il DBMS della
casa, e Orgamzer, il più classico tra ì
prodotti di classe Personal Information
Management.
Inoltre c'è una utility, che fa da
shell a tutto il resto, che si chiama
SmartCenter, e il tool ScreenCam,
molto interessante e che vedremo do¬
po. Curiosando sui due CD, presenti
nella confezione, abbiamo trovato altre
cosette, di cui vi parleremo più tardi.
La primissima impressione, per noi
che abbiamo provato tutte le versioni
precedenti della Suite, anche quan¬
do... non era ancora nata, è che, con
la versione 97, ha subito un assesta¬
mento definitivo.
Intendiamo dire che i vari prodotti
sono stati completamente uniformati,
sono ovviamente tutti a 32 bit, dispon¬
gono di strumenti operativi in comune,
ad esempio le comodissime Finestre
Informazioni dnfoBox), dispongono di
funzionalità in comune, ad esempio il
salvataggio dei vari file in formato per
Internet, dispongono poi di un unico
linguaggio di programmazione Lotus¬
Script.
Altro importante fattore di integra¬
zione tra i vari componenti è la comu¬
ne visione orientata a! Lavoro di Grup¬
po, al Team Computing per dirla alla
Lotus.
Prima di passare alla descrizione più
236
MCmicrocomputer n. 175 - luglio/agosto 1997
Lotus SmartSuite 97 Windows 95
Lotus SmartSuite 97
per Windows 95
Produttore:
Lotus Development Italia S.P.A.
Via Lampedusa. 11/A — 20141 Milano
Tel : 02/89591
dettagliata del prodotto, vi anticipiamo
il fatto che, nel prossimo numero, fa¬
remo un articolo di approfondimento,
proprio per parlare più a fondo e spe¬
cificamente delle funzionalità più evo¬
lute.
SmartSuite 97 ed
Internet/lntranet
Tutti gli applicativi della Suite hanno
una voce di menu File Internet, con la
quale si Pubblica su Internet, oppure si
apre e si salva su Internet. In questo
secondo caso si usa Internet/lntranet
come un file server, dal quale caricare
e sul quale scaricare file. Inoltre ogni
prodotto dispone di una Smartlcon per
Internet e permette di inserire pulsanti
di collegamento a URL e di lanciare
motori di ricerca. Tra le Smartlcons tro¬
viamo anche collegamenti predefiniti ai
siti WWW e FTP della Lotus.
Il comportamento della funzione
Pubblica su Internet corrisponde alla
preparazione di una Pagina HTML. In
questo caso la procedura chiede una
serie di cose che riguardano, se parlia¬
mo ad esempio di 123, l'estetica della
tabella e la sua didascalia, i titoli della
pagina, l'indirizzo E-Mail, ecc. Alla fine
della procedura è possibile vedere, di¬
rettamente con il proprio Browser,
un'anteprima della pagina preparata e
poi, se il risultato è soddisfacente, sal¬
varla direttamente sul WEB oppure
come file HTML.
Word Pro è invece, lo potete vede¬
re in una delle figure, un HTML Editor
a tutti gli effetti, nel senso che non se
la cava con una funzionalità "Salva co¬
me HTML", ma dispone direttamente
degli strumenti operativi tìpici di un
Editor HTML (tanto per dirne una la
funzionalità con la quale si inserisce
un collegamento).
Freelance Graphics, in quanto orien¬
tato alla Desktop Presentation, dispo¬
ne di numerose varianti di pubblicazio¬
ne per Internet. Inoltre, scartabellando
nei CD, abbiamo trovato anche un Ac-
Distributore:
J Soft
Tel : 039/6899802
Delta
Tel.: 0332/8031
Computer 2000
Tel.: 02/525781
Ingram Micro Italia
Tel : 02/95343604
Prezzi (IVA esclusa)
Lotus Smart Suite 7 L 745.000
tiveX che serve per proiettare presen¬
tazioni Freelance direttamente sul
WEB, senza doverle salvare in HTML e
GIF.
In sostanza, un qualsiasi utilizzatore
della SmartSuite può pubblicare mate¬
riale direttamente sul WEB della pro¬
pria Azienda, senza intermediari e sen¬
za conoscere assolutamente HTML.
Per quanto riguarda i Browser, la Lo¬
tus, come noto, non ne ha di propri (se
Itftva
M«no
Notavo
OnJn
Pepn* Web atmrdak
P*0r*W«6D*ibarrfen
Puro a lareo del piodoilo
Puno a mertwno d KoUv
Vento ZgZi&m
«
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C*c*n li#t
M» M* Go
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20
21
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23
24 25 26
27
28
29
»
Figura 1 - Lotus Smart¬
Suite 97 - SmartCer.ter -
Mimpianificazione.
L'installazione della
SmartSuite produce tre
etfetti. Il primo è l'aggiun¬
ta del ramo Programmi
Lotus SmartSuite nel me¬
nu di Avvio di Windows
95. il secondo e I attiva¬
zione di alcuni pulsantini
nella Barra delle Applica¬
zioni, utili per richiamare
rapidamente il procotto
desiderato Inome Smart¬
Start). Il terzo effetto è
l'installazione, ovviamen¬
te opzionale, dello Smart¬
Center Se la metafora
del Desktop di Windows
95 é la scrivanìa, la me¬
tafora dello SmartCenter
è la cassettiera. Ci sono
Cassetti e. all'interno dei
cassetti, ci sono Cartelle
Figura 2 - Lotus Smart¬
Suite 97 - SmartCenter -
Collegamenti diretti a siti
Internet.
Frugando nel cassetto In¬
ternet troviamo una sene
di cartelline, alcune delle
quali contengono dei col¬
legamenti già definiti ed
attivi verso alcune So¬
cietà di Servizi che pro¬
ducono notiziari on line,
informazioni sulla borsa
di NewYork e sulle previ¬
sioni del tempo di tutto il
mondo E' possibile defi¬
nire proprie connessioni
e stabilirne alcune carat¬
teristiche. come la fre¬
quenza dell aggiorna¬
mento.
MCmicrocomputer n. 175 - luglio/agosto 1997
237
Lotus SmartSuite 97 Windows 95
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Figura 3 - Lotus SmartSuite 97 - Dietro le quinte; Notes e Domino.
Questa è la pagina dedicata alla SmartSuite 97 del silo Lotus II prodotto di
punta della Lotus è il Notes, che può vedere, come suoi servitori, i vari com¬
ponenti della Suite Inoltre gli stessi componenti dispongono di funzionalità di
salvataggio nel suo formato NSF Una delle funzionalità più nuove ed interes¬
santi di Notes è Domino che converte ’on thè fly' normali database NSF in do¬
cumenti HTML. Anche nel sito della Lotus vediamo database NSF Il'estensio¬
ne si dovrebbe leggere in alto nella riga con l'indirizzol.
Figura 4 - Lotus SmartSuite 97-123- Strumenti operativi
In questa immagine vediamo due degli strumenti operativi più importanti presen¬
ti nei vari prodotti della Suite La Finestra Infonnazioni tlnloBovi e le Barre con i
Pulsanti ISmanlconsI Le prime sono finestre, non modali, che rimangono attive
quindi anche quando si sta lavorando sul foglio e che permettono di eseguire le
vane operazioni, estetiche e non, sull’elemento selezionato Le seconde sono le
classiche Smartlcons. Tra le barre predefinite tsi possono ovviamente personaliz¬
zare’l citiamo quelle, nuovissime, riguardanti Internet Infine c‘è la Barra di Stato,
dal quale si aprono sempre delle tendine con le scorciatoie dei comandi
escludiamo il mondo Notes) e questo
le consente di proporli tutti. Nel CD ci
sono Explorer della Microsoft, Netsca¬
pe e quello della IBM, meno noto, che
si chiama IBM Internet Connection
Services.
SmartSuite 97
e Team Computing
Il prodotto di punta della Lotus è il
Notes, di cui abbiamo parlato tante vol¬
te nelle nostre rubriche dedicate al
Workgroup. I prodotti della Suite sono,
ovviamente, del tutto complementari ri¬
spetto al mondo Notes, nel senso che
salvano in tale formato, qualora il pro¬
dotto sia installato sul sistema (su que-
un
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Figura 5 - Lotus SmartSuite 97 - 123 - PubUcare su Internet
Una prima novità presente in tutti i componenti della Suite è la costante pre¬
senza. in vane forme, di Internet. Ad esempio qualsiasi utilizzatore della
SmartSuite può pubblicare materiale direttamente sul WEB della propria
Azienda, senza intermediari e senza conoscere assolutamente THTML. Qui
vediamo la funzionalità File Pubblica una zona su Internet, disponibile in 123,
che chiede una sene di cose Izona da pubblicare, titoli, didascalia, estetica,
ecc.l, m base alle quali produce una pagina HTML completa
Figura 6 - Lotus SmartSuite 97 - Word Pro - Pagina Web per Bambini.
Nella prima figura abbiamo mostrato il cassetto Applicazioni Lotus della Smart¬
Suite con aperta la cartellina con gli SmartMaster Ci aveva incuriosito quello
intitolato Pagina WEB per Bambini per cui ci siamo precipitati ad aprirlo. Si
tratta di uno SmartMaster per Word Pro che fa diventare Word Pro stesso un
potente Editor HTML. Quando assume questa veste, l’ambiente operativo si
modifica pesantemente, anche le tendine che si aprono, verso l’alto, dalla Bar¬
ra di Stato, contengono Tag e varianti di Tag HTML.
238
MCmicrocomputer n. 175 - luglio/agosto 1997
Lotus SmartSuite 97 Windows 95
♦li
_
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Resoconto spese ^ _ 3 £ =1 J
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Figura 7 - Lotus SmartSuite 97 - 123 - Collaborare con il Team,
La parola d'ordire vigente nella SmartSuite della Lotus è Team Computing. In
pratica si tratta di una lunga serie di funzionalità che attivano, dall'interno dei
vari componenti della Suite, varie forme di comunicazione tra i vari membri del
gruppo di lavoro Si possono inviare documenti, ma soprattutto, in collabora¬
zione con Lotus Notes, lavorare a più mani sugli stessi documenti. Queste
funzionalità sfruttano le Infrastrutture di rete comunque presenti sul sistema,
ad esempio MS Exchange Nella figura, un po' carica, vediamo come dall'123
si attivino una serie di finestre che propongono le Rubriche con gli indirizzi
Figura 8 - Lotus SmartSuite 97 - 123 - Applicazione completa presa da uno
SmartMaster.
Gli SmartMaster dell'123 propongono applicazioni chiuse o semichiuse, diretta-
mente utilizzabili o facilmente modificabili per adattarle alle varie necessità. In
quella che mostriamo possiamo notare vari particolari. Ad esempio i bottoncini
per allargare o restringere i livelli della struttura, necessari per aggiungere o eli¬
minare righe di dettaglio, oppure i pulsanti, in alto a destra, che attivano Script
per Stampare, per Inviare, eco.
sto specifico argomento torneremo con
un articolo ad hoc). Indipendentemente
dalla presenza o meno di Notes, la
SmartSuite è infarcita di funzionalità
per il "Team”, che rendono più veloce
e più semplice la distribuzione di re-
ports, di presentazioni, ecc., e di rice¬
vere comunicazioni di ritorno, senza la¬
sciare la propria scrivania.
Riguardo a Notes ovviamente i vari
componenti della Suite supportano tutti
la tecnologia F/X, grazie alla quale un
Database Notes è in grado di vedere di¬
rettamente celle di fogli 123, campi di
Approach, ecc., e non solamente docu¬
menti interi.
In pratica un utilizzatore di un qual¬
siasi componente, ad esempio
Un». Apl-mrh l-. U. ()uhr^-|_HI-JP
Figura 9 - Lotus SmartSuite 97 - Freelance Graphics - Master nuova presenta¬
zione
L'utilizzatore, anche il più esperto, trova comodo utilizzare gli SmartMaster,
che in pratica sono dei lavori in avanzato stato di completamento. Nel caso di
Freelance, ad esempio, basta scegliere un modello grafico di presentazione ed
una tipologia di contenuto, per avere, gratis, una dozzina di Diapositive da adat¬
tare alle propne esatte necessità Basterà semplicemente inserire un logo, op¬
pure sostituire qualche frase nella parte testuale.
Figura 10 - Lotus SmartSuite 97 - Approach - Un Modulo complesso preso da
uno SmartMaster
Approach è un prodotto di tipo DBMS medio. Rappresenta un buon compro¬
messo tra semplicità d'uso e potenza in termini di complessità delle applica¬
zioni realizzabili. Qui vediamo un classico Modulo di acquisizione Ordini, che
'setto' richiede un Database basato su almeno quattro tabelle L 'applicazione
Ordini, da cui è preso questo modulo, è costruita completamente partendo da
uno SmartMaster
MCmicrocomputer n. 175 - luglio/agosto 1997
239
Lotus SmartSuite 97 Windows 95
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Figura 1 / - Lotus Sma'TSuire 97 - LotusScript - Ambiente Editor
La Lotus ha dotalo tutti i suoi applicativi di un unico linguaggio di programma¬
zione. il Lotus Script, che è un misto tra un Basic e uno Scripting in linguaggio
naturale Anche le Macro trascritte dal registratore di Macro usano questo lin¬
guaggio. L ambiente nel quale vedere, modificare o costruire il programma, è
ricco di strumenti di Editing e di Debug
Figura 12 - Lotus SmartSuite 97 - Lo ScreenCam in azione
Lo ScreenCam è un accessorio molto comodo che dovrebbe essere già noto
agli utilizzatori della Suite. Si tratta di un 'registratore' che memorizza tutto queF
lo che succede sul video e lo converte in un file. Durante la cattura si può anche
registrare una colonna sonora, ad esempio un commento II file prodotto può
essere poi 'rivisto" con uno speciale Viewer Interessante vanante è la possibi¬
lità di salvare il tutto in un file eseguibile, ed ancora più interessante è la possibi¬
lità di inserire delle note, delle specie di Posili a commento della proiezione
Figura 13 - Lotus SmartSuite 97 - Organizer - Lavorare con il Planner
La nuova versione del già ottimo Organizer presenta alcune novità. C'è. in
pratica, un nuovo Diano La sezione Note è diventala un mini word proces¬
sor. con possibilità di digitale e formattare il testo. Inoltre una Nota di Orga¬
nizer può essere un OLE Client. Migliorate anche le funzionalità che permet¬
tono all'utente di. telefonare Isupporto TAPI alla composizione del numero
telefonico).
dell'!23, può inviare il proprio materiale
agli altri componenti del proprio gruppo
di lavoro, e. tra le specifiche dell’invio,
troviamo anche quelle relative allo sta¬
to di avanzamento della 'pratica'. In
questo caso la funzionalità è "Invia al
Team" Altra funzionalità è quella di
"Sottoponi al Te¬
am", che in prati¬
ca consente agli
altri componenti
del Team di espri¬
mere i propri com¬
menti ed inserire
le proprie varianti
sul lavoro in corso.
La terza è la
"Combina Fogli"
mediante Lotus
Notes, che per¬
mette Il vero e
proprio lavoro 'a
più mani' sullo
stesso documen¬
to, con possibilità
quindi di conserva¬
re traccia di tutti
gli interventi (in in¬
glese TeamRe-
view, TeamConso-
lidate e Team-
Mail). Ad esempio
è possibile memo¬
rizzare. in un foglio
123, i vari apporti
dei componenti del Team, ed analizzare
e confrontare le varie ipotesi proposte
da ciascuno di questi.
C'è anche il TeamShow, che con¬
sente di proiettare presentazioni Free¬
lance Graphics direttamente via rete ai
propri corrispondenti.
Il biglietto da visita della
Suite: lo SmartCenter
Lo SmartCenter è la Shell di vari pro¬
grammi, della varie attività, dei vari la¬
vori che ruotano attorno alla SmartSui¬
te. La metafora, ben realizzata, e per¬
fettamente simulata, anche nelle varie
possibili personalizzazioni, è quella del¬
la Cassettiera e delle Cartelline nei vari
cassetti.
Al termine dell'installazione molti
dei cassetti sono già pieni Ci sono le
applicazioni, ci sono i vari SmartMa-
ster, poi una serie di collegamenti In¬
ternet già definiti (notiziari, suddivisi
per argomento, informazioni sulla bor¬
sa, previsioni del tempo, ecc.), c’è un
Diario, una Rubrica, sempre li a portata
di click.
Dallo SmartCenter si aprono anche i
vari Help della Suite (guida in linea tra¬
dizionale. panoramiche, demo, ecc.) e
il File Manager. Altri strumenti di aiuto
sono le Guide a fumetto, gli Assistenti
(guide passo passo), gli Esperti e i Va¬
demecum.
Lo SmartCenter si può adattare alle
varie necessità: è possibile creare cas¬
setti. e riempirli di cartelle, creare car¬
telle e riempirle di documenti, collega¬
menti. ecc Insomma SmartCenter,
con le sue varie funzionalità, può di¬
ventare il vero centro di controllo di
240
MCmicrocomputer n. 175 - luglio/agosto 1997
Microsoft Office 97
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Figura 14 - Lotus Smart Suite 97 - Word Pro - Il correttore in azione.
Word Pro è il più giovane della compagnia, infatti, nelle prime versioni della
Suite, c'era ancora l'Ami Pro. Sì tratta di un word processor molto evoluto in
termini di possibili utilizzi Si va dalla semplice lettera, la vediamo nella figura,
nell'atto di correggere i... numerosi errori, al complesso documento struttura¬
to In questo caso risultano utilissime le linguette che servono per separare,
anche fisicamente, i vari elementi del documento.
Figura 15 - Lotus SmartSuite 97 - 123 - Una semplice tabella.
Come i più 'vecchi’ dì voi sanno, il Lotus 123 è stato il primo prodotto di suc¬
cesso per PC ed è stato il primo spreadsheet per PC. Tra la prima e l'ultima so¬
no trascorse una dozzina di versioni, prima per DOS. poi per Windows 3.x. poi
per Windows 95. con alcune varianti, per OS/2, SUN e addirittura per Mainfra¬
me. E 1 rimasta la filosofia di fondo basata sul concetto di tabella, con dati, for¬
mule. Tabella che poi si può trattare esteticamente per renderla gradevole a
chi deve usarla.
Figura 16 - Lotus SmartSuite 97 - 123 - Anteprima dì stampa in finestra.
Vediamo, in due finestre affiancate, il foglio di lavoro e la sua anteprima di
stampa Anche l'anteprima di stampa dispone dì una sua specifica Finestra
Informazioni, come al solito operativa, per impostare, ad esempio, i margini
del foglio
tutte le attività che si svolgono con il
sistema.
Per lavorare ci sono gli
SmartMaster
Gli SmartMaster sono i modelli di ap¬
plicazione attivabili quando si inizia un
nuovo lavoro con uno qualsiasi dei vari
prodotti della Suite. Ce ne sono nume¬
rosi in dotazione, ed in tantissime si¬
tuazioni sono utilizzabili immediata¬
mente, senza necessità di personaliz¬
zazione. Nelle varie figure a corredo
dell'articolo, descritte nelle didascalie,
ne vediamo tantissimi. Ad esempio
quello per Approach, che si chiama Or¬
dini, è una vera e propria applicazione
completa e già funzionante. Occorre
solo sostituire i propri Articoli e i propri
Clienti a quelli di prova.
Inoltre, un qualsiasi lavoro realizzato
con uno dei componenti della Suite
può diventare uno SmartMaster, con
un semplice Salva Come.
Per programmare
c'è il LotusScript
In figura 11 vediamo l'Editor del Lo¬
tusScript, il linguaggio di programma¬
zione che accomuna tutti i componenti
della Suite. Si trat¬
ta di un linguaggio
di tipo Scripting,
quindi di tipo natu¬
rale, con tendenza
al Basic. Ovvia¬
mente il modo più
corretto per avvici¬
narsi al LotusScript
è quello di regi¬
strare delle macro
e poi di andare a
controllare e a mo¬
dificare il codice.
L'ambiente di
sviluppo dispone
di tutto il necessa¬
rio, strumenti di
aiuto compresi, ad
esempio c'è un
Editor per le Dia-
log Box. La ma¬
nualistica è dispo¬
nibile, sotto forma
di Help File o
Acrobat nel CD.
Con la standar¬
dizzazione del LotusScript, la Lotus ha
seguito la strada indicata dalla Micro¬
soft che, nella sua Suite, Office 97, ha
standardizzato il Visual Basic for Appli¬
cation 5.0. Certo sarebbe bello, un gior¬
no, vedere una standardizzazione "inter-
casa", un unico linguaggio che valga
per tutti i prodotti di tutte le case.
La parola alle figure
Siccome abbiamo preparato un
gran numero di figure, per evitare che
siano tolte in fase di impaginazione
dobbiamo necessariamente ridurre il
testo. Quindi non parleremo diffusa-
mente dei vari componenti della Suite
MCmicrocomputer n. 175 - luglio/agosto 1997
241
Microsoft Office 97
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Figura 17- Lotus SmartSuite 97 - Freelance Orapnics - Come Editor Grafico.
Si tratta di un fotomontaggio. Anche Freelance Graphics, al pan di 123, ha un
lungo passato Nasce per DOS e nasce come prodotto di classe Designer So¬
no quindi molte le sue funzionalità che sen/ono per disegnare. Ovviamente si
ricorre a palette di simboli precostruiti che vanno piazzati, via via, sul foglio di
lavoro. Ma Freelance è anche 'intelligente'. In questo 'ideogramma' è possibile
aggiungere ed eliminare elementi dal diagramma usando la specifica pulsantie¬
ra. Insomma la dotazione è superiore a quella presente in un normale program¬
ma di presentazione.
Figure IH - Lotus SmartSuite 97 - Approach - Un Modulo complesso da dentro.
Se andiamo a guardare 'sotto il cofano' dell'applicazione mostrata in figura IO,
troviamo una sene di strumenti che servono per definire il rapporto tra gli ele¬
menti del modulo e i campi delle tabelle. Come si evince dalla finestra che mo¬
stra i campi disponibili nelle tabelle, vediamo che è anche possibile creare
campi calcolati, ed in questo caso i calcoli possono utilizzare la vastissima libre¬
ria di funzioni di Approach. Di ciascun elemento sul Modulo si possono definire
proprietà contenutistiche (ad esempio l'elenco mostrato da una ComboBoxI e
proprietà estetiche.
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Ordini: ^Sfogliaordini
J Consulta ordine
J Lista degli ordini
J Stampa fatture
J Prospetti vendite
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J Prospetto clienti e ordini
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Figura 19- Lotus SmartSuite 97 - Approach - Un Modulo Menu
Il modulo, oltre a contenere i dati delle tabelle, può servire per realizzare l'ossa¬
tura dell'applicazione. Se ne può costruire una serie gerarchica con pulsanti per
il passaggio da uno all'altro o per il passaggio ad un elemento linale. un Modu¬
lo per gestire i dati oppure un Report per visualizzarli o per stamparli.
(solo un paio di righe ed una o due fi¬
gure per ciascuno).
Dell' 123 citiamo l'introduzione della
strutturazione gerarchica delle righe,
citiamo la nuova funzionalità Autototal
grazie alla quale, digitando la parola
magica Totale, si
ottengono, sul fo¬
glio con i numeri,
tutti i totali possi¬
bili ed immagina¬
bili.
Del Word Pro
citiamo la versati¬
lità, che lo rende
facilmente utiliz¬
zabile da chiun¬
que già conosca
altri Word Proces¬
sor, citiamo le mi¬
gliorate funziona¬
lità di autocorre¬
zione, citiamo le
ottime caratteristi¬
che come HTML
Editor,
Dell'Approach
citiamo due cose.
Il fatto che, con
l'adozione del lin¬
guaggio Lotus
Script, è diventa¬
to più professio¬
nale, adatto cioè anche allo sviluppo di
applicazioni gestionali "chiuse". Inoltre
citiamo i miglioramenti in termini di ti¬
pologie di Database utilizzabili, ad
esempio Notes, SQL, ORACLE. DB2,
ecc. Non dimentichiamoci che la Lo¬
tus SmartSuite è in pratica un prodot¬
to IBM.
Del Freelance Graphics citiamo l’ab¬
bondanza di SmartMaster, con tutti i
vantaggi che questo comporta per il
normale utilizzatore.
Conclusioni
Non possiamo che ribadire quanto
anticipato. Lotus SmartSuite 97, ci è
sembrato, è un prodotto molto omo¬
geneo. in tutte le sue componenti, ed
in tutte le sue funzionalità. Anche
quelle per Internet, che sono tante e
sono nuove, risultano perfettamente
integrate con le altre.
La presenza dell'IBM, alle spalle
della Lotus, è discreta Ad esempio
nel CD (a proposito, nella nostra con¬
fezione c'erano due CD, quello italiano
e quello inglese) ci sono una serie di
interessanti utility marca IBM.
La presenza di Notes alle spalle del¬
la Suite è gradita ma non indispensabi¬
le. Prevediamo di presentare molto
presto un articolo dedicato alle siner¬
gie tra Notes e la SmartSuite.
MS
242
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sione, sono in sintesi le misure più signi¬
ficative di questo Modem/FaxA/oice. dal
prezzo contenuto e, soprattutto, regolar¬
mente omologato dall’Istituto PT.
Sono molte le caratteristiche da pren¬
dere in considerazione prima di sceglie¬
re un Modem Innanzitutto l'uso che se
ne deve fare, sia in termini di servizi ri¬
chiesti, sia in termini di tempo di con¬
nessione presumibile. In ogni caso l'o¬
mologazione è senz'altro un dato che
garantisce affidabilità, sicurezza e, non
ultima, tranquillità dal punto di vista bu¬
rocratico.
Due sono i motivi principali che indu¬
cono all'acquisto di un Modem: il colle¬
gamento ad Internet e il Fax. Visto che
oggi praticamente la totalità dei Modem
sono anche Fax, in pratica chi acquista
l'uno ottiene anche l'altro gratis
La velocità di 33.6 Kbit/s è ormai quel¬
la più diffusa, anche se molti Modem
cominciano ad avere anche una moda¬
lità che arriva fino a 54 Kbit/s ma con
protocolli che per ora sono proprietari e
che probabilmente dovranno essere mo¬
dificati appena si creerà uno standard
per questo tipo di velocità. Al momento
quindi i 33.6 sono il top per ie linee te¬
lefoniche analogiche, se servisse davve¬
ro una velocità superiore meglio passare
all'ISDN.
Caratteristiche
tecniche
Può sembrare un elenco sterile, ma è
in fondo il modo migliore per elencare
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lità Fax comunica con tutti i Fax di
gruppo 3 (G-III), ITU-T standard V.29,
V.27ter, V.17, V.21 canale 2.
Tradotto in italiano significa che per¬
mette di connettersi con velocita fino a
33.6 Kbit/s con compressione dei dati e
correzione degli errori, mentre come
Fax può dialogare con tutti i modelli
presenti sul mercato sfruttando con
ciascuno di essi il massimo delle possi¬
bilità in termini di velocità (fino a 14.4),
di risoluzione e toni di grigio
Lato computer il Modem può arrivare
alla velocità di 115 Kbit/s a patto che
anche la porta seriale del computer lo
permetta. Con la seriale settata su que¬
sta velocità e con una buona connes¬
sione è possibile arrivare a trasferire fi¬
le di testo a quasi 6000 caratteri al se¬
condo
Lato linea telefonica si può connette¬
re con qualsiasi linea Telecom a due fili
o, sempre a due fili, può andare ad un
altro Modem tramite un collegamento
dedicato. Utilissimi, soprattutto in que¬
sti casi, i comandi di diagnostica in gra¬
do di effettuare vari tipi di test sia locali
che remoti. Essendo omologato PT
questo Modem riconosce il dial-tone
italiano (atx4) e disattiva l'uscita per il
telefono al momento dell'impegno del¬
la linea da parte del Modem
Esternamente
Il contenitore grigio antracite, forse a
causa del grosso tasto di accensione, ri¬
corda più una radìosveglia che un Mo¬
dem. Orribile (mi scuserà la SIDIN, ma
244
MCmicrocomputer n. 175 - luglio/agosto 1997
SIDIN Modem/Fax 33.6 1433VQE
OverView
va proprio detto) il bollino patocchio
gommoso "Sidin" appiccicato sulla sca¬
tola e di colore bianco con testo rosso
su rosa (oltretutto pesantemente retina¬
to). Spero che lo cambino presto con
qualcosa di più in linea con il bel design
dell'oggetto Dietro al classico pannello
semitrasparente frontale nove led di co¬
lori differenti indicano lo stato del dispo¬
sitivo. Da sinistra nell'ordine: Modem
Ready, High Speed (oltre i 1200), Auto
Answer, Carrier Detect, Off Hook (in li¬
nea), Send Data, Receiving Data, Termi¬
nal Ready (il computer) e infine il led
verde di Power. Peccato che non ci sia¬
no indicazioni sulla modalità Fax (magari
al posto dell'ormai inutile HS) e sulla ve¬
locità effettiva della connessione, velo¬
cita che in modalità V.34 può cambiare
all'improvviso.
Sul retro, nascosti da uno sportello, ci
sono le due prese RJ-45 per la linea te¬
lefonica e per l'apparecchio telefonico,
la seriale (standard a 25 pin) e il jack per
l'alimentazione (12 volt c.a. 1 A). Di fian¬
co, ci sono i due minijack della sezione
Voice di questo Modem II cavo seriale
in dotazione è munito, lato computer, di
due connettori cannom uno a 25 e uno
a 9 pin.
Il generoso alimentatore è addirittura
dotato di un coperchio di protezione
della spina, utilissimo in caso di sposta¬
menti.
Internamente
Ordinato e molto pulito il layout
del circuito stampato con i grossi
chip Rockwell ben in vista e i
componenti a montaggio superfi¬
ciale su tutti e due i lati dello
stampato. Particolare da non sot¬
tovalutare e la netta separazione
della parte collegata alla linea te¬
lefonica da quella collegata al
computer e all'alimentazione In¬
sieme ai filtri passanti, posti sui
cavi in uscita, dovrebbe garantire
un'eccellente soppressione dei
disturbi e un sicuro isolamento
dalle extra tensioni che possono
arrivare dalla linea telefonica du¬
rante i temporali.
Sulla destra la sezione alimenta-
trice; anche questa molto ben fil¬
trata, risente un pochino del forte
assorbimento di corrente e della
mancanza dì alettatura dell'inte¬
grato stabilizzatore. Dopo alcune
ore di lavoro, la temperatura di
Modello 1433VQH
Con le stesse identiche caratteristiche, sia per quanto riguarda l'elettronica che per il
software a corredo, esiste anche la versione su scheda ISA 16 bit. Il montaggio ovvia¬
mente è un tantino più
complesso perché si de- ^
ve aprire il computer e fa¬
re un po' di lavoro mecca¬
nico. Poi si dovrà configu¬
rare Windows affinché ri¬
conosca la nuova periferi¬
ca. Fortunatamente sotto
Windows 95 e su compu¬
ter Plug&Play la cosa è
immediata. Per i compu¬
ter più vecchi occorrerà
settare opportunamente i
lumper della scheda e poi
eseguire l'installer su di¬
schetto che piazzerà i dri¬
ver della scheda nel po¬
sto giusto. Il manuale è
unico per tutti e due i mo¬
delli e il fatto che le istru¬
zioni per l'installazione
della scheda interna si ri¬
ducano a solo tre righe la
dice tutta sulla facilità di
installazione
MCmicrocomputer n. 175 - luglkVagosto 1997
245
SIDIN Modem/Fax 33.6 1433VQE
OverView
i
L interno, mollo ordina¬
to, con i chip Rockwell e
molta componentistica a
montaggio superficiale
questa parte del Modem si comincia a
far notare. Meglio evitare quindi un uso
24h su 24h ove non sia possibile garan¬
tire una buona aerazione dell’oggetto,
Il software
Il Modem non è che un pezzo della
catena "comunicazione", e forse non è
nemmeno il pezzo più importante. La
grossa differenza la fa il software che.
grazie alla sua piu o meno semplicità e
completezza, rende l'uso del Modem
comodo o impossibile. C’è comunque
da ricordare che il software fornito col
Modem è spesso una copia ridotta di
ben più potenti, e costosi, software
commerciali dedicati alla gestione Fax o
alle comunicazioni Con questo Modem
viene fornito un programma denomina¬
to "SuperVoice” che include la gestio¬
ne Fax, la gestione delle comunicazioni
e. non ultima, la gestione della segrete¬
ria vocale. La casella vocale preconfigu¬
rata funziona da semplice segreteria te¬
lefonica, ma si può configurare per la
completa gestione di un sistema di ca¬
selle vocali (con possibilità di raccoglie¬
re e mandare anche dati o Fax) per 999
utenti.
Gestione Fax
La finestra principale del programma
presenta le opzioni di rilievo di questo
software semplice ma completo. Oltre
a permettere la ricezione e l’invio di Fax
(anche in differita) il programma con¬
sente di comporre un Fax con docu¬
menti provenienti da più applicazioni
Windows, di catturare una schermata e
includerla nel Fax e di acquisire un do¬
cumento direttamente dallo scanner, se
quest'ultimo è compatibile TWAIN
Resta comunque vero che sotto Win¬
dows 95 è preferibile utilizzare il
software di sistema piuttosto che un
gestore Fax esterno
Gestione Comunicazioni
Seppure sempre meno diffusi, esisto¬
no ancora dei sistemi che necessitano
di accesso diretto via Modem. In questi
casi il software di comunicazione deve
essere in grado di gestire la connessio¬
ne, il log della sessione, il trasferimento
file almeno con protocolli X-modem, Z-
modem e Kermit e l’emulazione termi¬
nale, minima, VT 100 Tutti i PC dotati
di Windows hanno già un programma
"terminale" che però non gestisce il
trasferimento Y-modem e Z-modem.
Ecco quindi utile la sezione di
comunicazione che consente
tutte le operazioni classiche
di connessione, comunicazio¬
ne e trasferimento file.
Non vi spaventate se sul
manuale (in italiano o quasi)
trovate questo capitolo sotto la voce
"Tabellone": e la traduzione letterale di
BBS.
Casella Vocale
Il manuale esordisce dicendo che se
siete in grado di utilizzare una segrete¬
ria telefonica allora sapete già usare la
casella vocale. Verissimo, ma oltre alla
funzione di base è possibile ampliare la
gestione delle caselle costruendo un
vero e proprio navigatore che mediante
messaggi registrati e utilizzando la ta¬
stiera del telefono come selezionatore
dei menu, permette di gestire fino a
999 caselle vocali in cui, oltre ai mes¬
saggi 'parlati', è possibile depositare an¬
che Fax o Dati. Da remoto sarà poi pos¬
sibile, al proprietario della singola casel¬
la vocale, riascoltare i messaggi e farsi
rispedire i Fax, sia ad un altro numero
che allo stesso numero da cui si telefo¬
na. Con la casella vocale è semplicissi¬
mo metter su un Help Desk telefonico
in grado di soddisfare il 90% delle ri¬
chieste di informazioni, per un piccolo
ufficio: questo vuol dire un risparmio
economico non indifferente e un imme¬
diato ritorno in termini di immagine e di
soddisfazione dei clienti.
Conclusioni
Le caratteristiche tecniche sono in li¬
nea con gli standard del momento
L’omologazione e la robustezza della
sezione alimentatrice danno qualche
punto alla concorrenza II fatto che in¬
ternamente utilizzi chip Rockwell e in¬
dice di affidabilità e compatibilità. An¬
che il software in dotazione è suffi¬
ciente per iniziare a gestire il Modem
in tutti i suoi impieghi II fatto che tutto
abbia funzionato correttamente al pri¬
mo tentativo può sembrare ovvio, ma
nel mondo informatico non è una cosa
così scontata II prezzo è anch’esso al¬
lineato agli altri prodotti della stessa
classe, ma nel prezzo si deve sempre
includere anche la serietà e la disponi¬
bilità del distributore e SIDIN è anche il
distributore in Italia dei Modem ZyXEL,
indice di competenza e serietà profes¬
sionale.
KB
246
MCmicrocomputer n. 175 - luglio/agosto 1997
DEC FORMULA
computer professionali
.buone
vacanze
00038 Valmontone (Roma)
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©EG
Sifoni?
HJINTERNET
COMUNICAZIONE 4JANA
a cura di Corrado Giustozzi
Windows 95 e il dispositivo fax
Come inviare e ricevere fax in modo facile ed efficiente
Tutti coloro che possiedono un computer equipaggiato di modem
hanno, almeno una volta, tentato di spedire o ricevere un fax. Spesso
però l’operazione non si è rivelata semplice, anzi tutt’altro. Le cause
più frequenti delle difficoltà che si incontrano sono rappresentate da
alcuni software troppo “complicati” e dalla loro capacità di non
risultare subito “simpatici” al modem. La conseguenza di tutto ciò si
concretizza in una solenne arrabbiatura e successiva ricerca di un fax
d’appoggio sul quale ricevere il documento diventato, nel frattempo,
urgente.Windows 95 ha invece semplificato drasticamente l’uso del
computer come fax, offrendo la possibilità di “vedere” tale dispositivo
come fosse una semplice stampante. Per quanto riguarda il modem vi
rimando all’ABC pubblicato sul numero 171 di MCmicrocomputer
(pag. 178), dove tale argomento è stato già affrontato.
di Rino Nicolra
Possedere un computer equipaggia¬
to di modem non significa solo avere la
possibilità di navigare su Internet (que¬
sta è la prima cosa che viene in mente
quando si parla di modem), ma per¬
mette anche al nostro calcolatore di
connettersi direttamente ad un altro
computer (indipendentemente dalla
grande rete), utilizzando le normali li¬
nee telefoniche, consentendo il trasfe¬
rimento di file o l'uso delle periferiche
del computer remoto come se fosse
un'estensione della nostra macchina
(ma questo lo vedremo nelle prossime
puntate...).
Avere un modem collegato al com¬
puter, pero, significa anche poter di¬
sporre di un eccellente fax, con carat¬
teristiche di alta qualità in trasmissione
e una grande versatilità nella gestione
dei fax ricevuti: ad esempio la possibi¬
lità di gestire i fax come semplici file
da visualizzare a video e stampare solo
se occorre, con conseguente risparmio
di carta e spazio; e l'estrema facilità di
organizzazione nell'archiviazione.
Dove è il fax?
In effetti Windows 95 non mette
molto in evidenza la presenza di tale
dispositivo. Infatti, tranne che nella fa¬
se in cui installa se stesso, il sistema
operativo non segnala all'utilizzatore
l'esistenza del software per la gestio¬
ne di fax
Se siamo fortunati e, per caso, ab¬
biamo installato il "Microsoft Fax", lo
incontreremo nella cartella stampanti,
naturalmente se avremo occasione di
aprirla, cosi come nella finestra di dia¬
logo relativa alle impostazioni di stam¬
pa, nel menu relativo alle stampanti di¬
sponibili
Come si installa
Se ci è necessario utilizzare il com¬
puter per ricevere e spedire fax e non
riusciamo a trovare traccia del softwa¬
re dedicato, significa che questo non è
stato installato Niente paura, l'installa¬
zione non presenta assolutamente dif¬
ficoltà. Naturalmente è necessario ave¬
re a portata di mano il CD-ROM di Wm-
248
MCmicrocomputer n. 175 - luglio/agosto 1997
’ InilaOazinne applic
lnilrf*flrnuo« ImUtooon» 0 Wrtom baco d «nino |
Pc
n(MW<*wn
catrta a Se la cateto è orrÉxegpaia non lutti i compone»*»
<W grvcpo venanno ftalati Scemate Dettai pei vede* i
componenti a dapoMona pe» i gruppo «tonerete
Canponerti
8.8 MB _*J
Spaso nchesto
Spaso dnponfcfe ;uTirta
Detcnoone
Pomati» di rrnate a nc*v«e fa»
fioco dwe»
Annuto £pp*ca
Figure 1 e 2 - All'interno del pannello di controllo vi è il
dispositivo ‘Installa applicazioni attraverso il quale si
può eseguire la rimozione o l'installazione del software
creato per Windows 95 Una delle funzioni principali di
Installa applicazioni " e quella di aggiungere o rimuove-
re dall'hard disk le applicazioni presenti sul CD-ROM del
sistema operativo E' proprio attraverso tale procedura
che si deve eseguire l'installazione di "Microsoft Fax "
dows 95 e seguire la normale
procedura d'installazione prevista
per qualsiasi dispositivo presente
sul CD del sistema operativo.
Procedete come segue: aprite
il Pannello di Controllo e cliccate
sull'icona "Installa applicazioni”,
in questo modo accederete alla
funzione del sistema operativo che vi
consente di eseguire l'installazione o
la rimozione di software (fig 1), sele¬
zionate la linguetta "Installazione di
Windows" e visualizzerete l'elenco dei
dispositivi residenti nel sistema opera¬
tivo Quelli già installati saranno evi¬
denziati dal segno di selezione (fig 2),
gli altri presenteranno il quadratino di
selezione vuoto.
Per procedere con l'installazione,
selezionate il quadratino del software
interessato, in questo caso "Microsoft
Fax", e cliccate su "Applica".
A questo punto il sistema operativo
vi chiederà di inserire il CD-ROM di
Windows 95 ed installerà automatica-
mente tutto il software necessario.
alla fase di configurazione. Per confi¬
gurare il dispositivo è indispensabile
che esso sia integrato nel programma
Exchange, programma che gestisce le
funzionalità del fax, tant'è che se Ex¬
change non fosse installato, la sola ri-
Proprietà - Impostazioni Internet Mail
S«vci | Consegna | Indico |
Senna ri ormatori drponòi nel pioto
Cateto personali • |
Rubrica di Outlooi
Rubrica gettonale
zS
I I P'oyei I
£opm I Jrrfcimaoofi »u I
Come si configura
Conclusa la procedura d’installazio¬
ne. per verificare che il dispositivo si
sia installato correttamente, aprite la
cartella stampanti (la trovate dentro a
"Risorse del computer") e controllate
che sia presente un'icona riferita a
"Microsoft Fax" (fig. 3)
Eseguito il controllo si può passare
Bonnno» |
or | |I 7
Figure 4, 5 e 6 - La configurazione di "Microsoft
Fax " va effettuata dall'interno delle proprietà di Ex¬
change. Infatti, e Exchange il vero programma ge¬
store di Microsoft Fax, pertanto e necessario che il
dispositivo sia prima "registrato “ tra gli strumenti
che Exchange dovrà utilizzare e poi configurato
01 Slampanti
HHOI
Eile Modifica Visualizza 2
Aggiungi stamparne
HP DeskJet 510
Miciosoft Fax
Oggetti: 3
K A
chiesta d'installa¬
zione del dispositi¬
vo fax provoche¬
rebbe. automatica¬
mente, anche l'in¬
stallazione di Ex¬
change
Per inserire ''Microsoft Fax" all’in¬
terno di Exchange è necessario entra¬
re nelle proprietà di quest'ultimo.
Per procedere dobbiamo cliccare
con il tasto destro del mouse sull’ico¬
na di "Posta in arrivo" presente sul
desktop (icona riferita, appunto, a Ex¬
change). Dal menu che si presenterà
selezioneremo il comando "pro¬
prietà". A questo punto visualizzere¬
mo la finestra in figura 4. Clicchiamo,
quindi, su "Aggiungi" e dal menu suc-
Figura 3 - Il dispositivo
"Microsoft Fax " viene
visto dal sistema opera¬
tivo come una stampan¬
te. La sua presenza,
quindi, viene registrata
all'interno della cartella
stampanti ,
Miciotoft Fa
D
Prxna di tpedie un fax bisogna x peci icore • seguenti
1 Nome
2 Numero fax
3 Periferica usata per inviare fax
Si desidera farlo ora?
li a._i n° l
MCmicrocomputer n 175 - luglio/agosto 1997
249
f'-
EH
ù- 1
Ir rtoMKn o* ncK*rt« postero «tornito r*l
Mpwo d» Ione* al <feitrtat«o fnutsto • cu r»w«
un'evtrtuafe l» à mpoiU
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Nonno!»
C«i**i«'«sH#cofatva'
2cae»a (:«c»nredJ
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|»**(39l
i(« i r
"3
r
Dernit
Uùeapcn»
(ih»
Noe*o A letolono aoone
NtfWO d «doro gftao
Figuia 7 - Affinché il programma di ge¬
stione fax svolga regolarmente il prò-
prio lavoro è necessario inserire alcu¬
ne informazioni che riguardano il mit¬
tente quelle essenziali sono il nome e
il numero telefonico del fa >. All'inter¬
no della stessa finestra vi sono altre
schede relative alla conhguiazione del
modem ed alle proprietà di composi¬
zione
cessivo (fig. 5) selezioniamo "Micro¬
soft Fax” e cucchiamo su OK.. Il siste¬
ma operativo presenterà una finestra
(fig. 6) che comunica la necessità di in¬
serire una serie di informazioni utili alla
corretta esecuzione del servizio, po¬
nendola come condizione indispensabi¬
le all’avanzamento della procedura di
configurazione Naturalmente accette¬
remo cliccando su “Sì”, in modo da vi¬
sualizzare, finalmente, la finestra che
raccoglierà tutte le informazioni relati¬
ve all'utente che utilizzerà il servizio
fax (fig. 7) e al modem installato, sia
per le chiamate in uscita che per quel¬
le in arrivo.
Stampante
&pme:
Stato;
Dove;
Commento:
Tipo:
^>HPDejlJel5IO
ftoprela
” Stampa su fife
Microsoft Fai
jJ
Pagre da Marre
1- -zi
17 Lulle
1' ±1
C Pagrvs ccrrjfite C _ _
r Pian: |
£31
P Fatacela
Immettere t nume»! di pagina e/o gl rtterval <> ,H ir
pegna separati da virgole. E*.: 1,3,5-12 '— 1 1 — 1
Stampa 4; bocunento
”3] Stampa 1
S«tfOOn.
Qpaonl...
Ean. |i'«MI»l
e- js".r
V _
1]
Efanco OttùnUm
Invaio fionWiooo>
r £1 Irrwa guelfo
OpoonFa.
Fiarwe nitrii pe> ctnO&c roano a
i '|r*No |
1 1
Spot
Per inviare un fax
L'invio di un fax si rivela un'operazio¬
ne estremamente semplice, grazie alla
procedura ideata da Microsoft Infatti, e
sufficiente aprire il file interessato con il
programma che lo ha generato o che,
comunque, sia in grado di visualizzarlo e
mandarlo in stampa Quando si aprirà la
finestra di dialogo relativa alle opzioni di
stampa, dovremo selezionare dal menu
dove appare il nome della stampante
utilizzata (fig. 8) la "stampante” che ci
interessa, in questo caso "Microsoft
Fax" Una volta che avremo avviato de¬
finitivamente la stampa, partirà la proce¬
dura di preparazio¬
ne del formato fax
che, naturalmente,
richiederà le infor¬
mazioni relative al
destinatario Non
nell'ordine: nome,
numero da chia¬
mare. eventuale
parola riferita
all'oggetto del fax
e l'inserimento, fa¬
coltativo. di un
frontespizio (vedi
riquadro) Visualiz¬
zerete di seguito
le finestre da figu¬
ra 9 a figura 12
Conclusa la fa¬
se di preparazio¬
ne. la procedura
automatica prose¬
guirà effettuando
la chiamata telefo¬
nica e inoltrando i
file interessati in
formato fax
| Tutte le p*g>oe ndfinte* -aflo
I « I
~3
Amia
<|n*Wo | a»—> 1 Annui. |
le acheiU * pronta P« atfytuato U ip*foone wenwu
Fri*
< |na#ro I Avaro > I A mJU
250
. Inauro | Firn |
Anmi.
Figure 8 9. IO. Ile
12 - La procedura piu
semplice pei spedire
un file via fax è quella
di "mandarlo " in stam¬
pa Natuialmente, nel¬
la finestra relativa alle
proprietà di stampa e
necessario scegliere
come stampante da
utilizzare il dispositivo
Microsoft Fax" Ef¬
fettuata questa scelta
e chccato sul coman¬
do di stampa, automa¬
ticamente la procedu¬
ra di invio richiederà
alcune informazioni
relative al destinatario
quelle essenziali sono
Il nome e il numero da
compone
Piopnctà di lax modem
ModaHa ò nspoUa Vok m drfaHooarianie
Baponò dopo | ^ tqu* - J -
12»-*» Dooltivolo Alo
r Bontnpondare P Coattiva dopo la amnemone
imporla»» date pieleieree d chiamala
r Allenò I regnale piena d ccmpcne t numero
P imoioeo te occupalo
Dopo avp compoilo 1 nuneio aspetta ncood pò la ntposta
Annoia |
Avanzate. |
J
Durante quest'ultima fase, il sistema,
attraverso una piccola finestra posta in
alto a sinistra del monitor, ci tiene co¬
stantemente informati sullo stato
dell'operazione; numero della pagina in
corso e relativa percentuale di pagina
spedita.
Per ricevere un fax
Ricevere un fax con Windows 95 è
altrettanto semplice. Per farlo è neces¬
sario attivare il programma Exchange.
Figure 13 e 14 - Per ri¬
cevere un fax è necessario che Exchange sia in
esecuzione e che sia configurala correttamente
la modalità di esposta Essa può essere manuale
o automatica. Se abbiamo scelto la risposta ma¬
nuale. in caso di arrivo di una telefonata il siste¬
ma visualizzerà una finestra di dialogo dove, veri¬
ficata la tipologia della chiamata Inormale ielefo-
nata o fa*), potremo scogliere se avviare o no la
ricezione
Con Exchange in esecuzione e la confi¬
gurazione corretta (fig 13), all'arrivo di
una telefonata si attiverà automatica-
mente il dispositivo fax, comparirà la
piccola finestra in alto a sinistra del mo¬
nitor mostrando lo stato di
attesa del programma (fig.
14). Questo per darci l'op¬
portunità di rispondere e, ve¬
rificato che si tratta di un fax
in arrivo, di cliccare su "Si"
per ricevere il fax o su "No"
se invece si tratta di una
semplice telefonata. Naturalmente il
tutto si può rendere automatico e far ri¬
spondere direttamente il computer, in
modo da ricevere fax anche in nostra
assenza.
Visualizzazione
del fax ricevuto
I fax ricevuti sono file di Exchange e
dobbiamo utilizzare tale programma per
poterli visualizzare e, all'occorrenza,
stampare. Per chi utilizzasse Office 97,
la gestione del servizio fax è possibile
anche attraverso il nuovo applicativo
Outlook. Il comportamento di Outlook è
identico a quello di Exchange e ne con¬
divide anche le proprietà di configura-
zione.
Conclusione
Per chi opera con Windows 95, invia¬
re o ricevere fax attraverso il computer
non è più un problema Come ho già
avuto modo di dire, gestire la corrispon¬
denza fax con il computer offre grandi
vantaggi in termini economici (la carta si
utilizza solo se serve stampare il mes¬
saggio), in termini di organizzazione (di¬
videre i fax per categoria, per data, per
mittente, eccetera) e in termini di spa¬
zio, dovendo archiviare dei semplici file
invece di fogli di carta. Senza dimentica¬
re l’alta qualità del risultato finale otte¬
nuto in fase di invio grazie all'assenza di
un passaggio essenziale; l'acquisizione
grafica del messaggio. Infatti, trasmet¬
tendo direttamente un file dal computer
viene a mancare la fase in cui il fax tra¬
dizionale "cattura" il contenuto della pa¬
gina da spedire, ed è proprio questo il
passaggio che influenza, maggiormen¬
te, la qualità della trasmissione. Natural¬
mente affinché il computer sostituisca
definitivamente il fax tradizionale è ne¬
cessario che abbiate a disposizione an¬
che un buon scanner, altrimenti non po¬
treste spedire documenti di cui avete
solo copia cartacea che necessitano di
essere convertiti in file utilizzabili da PC.
«e
Il Frontes p izio
Quando si invia un fax è buona norma far precedere il messaggio principale da una
pagina definita ‘Frontespizio" o ‘Cover" Su questa pagina sono presenti le informazioni
relative al mittente del fax: azienda, ufficio specifico, nome della persona di riferimento,
numero di fax, numero di telefono e oggetto del fax. Naturalmente sulla ‘Cover" sono
contenute anche le informazioni relative al destinatario: le stesse definite per il mittente
e m più, preferibilmente, il nome della persona alla cui ‘attenzione - è stato spedito il fax.
In Windows 95 è presente un "Editor di Frontespizio’, ne trovate il collegamento nel
percorso del menu di avvio ‘Programmi i\Accessori\Fax‘. Con tale editor è possibile
generare ‘Cover" di ogni genere Nel caso utilizziate Office potrete trovare all'interno dei
suoi "Modelli" alcune soluzioni predefinite. Se per creare una pagina ‘Cover - avete
utilizzato un'altra applicazione (word processor o programma di grafica), è possibile
utilizzare tale file cambiando leggermente la procedura di invio del fax. Anziché utilizzare
il fax come fosse una stampante, potete iniziare la procedura di invio dal menu ‘Scrivi" di
Exchange, scegliendo successivamente ‘Nuovo fax". Questa procedura, del tutto simile
alla precedente, presenta una finestra di dialogo in più (fig. 15) In questa finestra è
possibile inserire l’elenco dei file che si vogliono inviare via fax. Ogni file verrà aperto
automaticamente dal programma proprietario e spedito nell'ordine in cui voi li avrete
inseriti nell'elenco. In questo caso è sufficiente inserire per primo il file che rappresenta
la Cover
MCmicrocomputer n. 175 - luglio/agosto 1997
251
_
coordinamento di Massimo Truscelli
Alle Origini della Vita:
un viaggio virtuale
li titolo originale di quest’opera francese, già opportunamente citata in
MCmicrocomputer del maggio scorso nel reportage di Gerardo Greco
dal Milia 97, è “L’Océan des Origines”. Questo prodotto multimediale
ha vinto il Milia d’Or 1997 per il settore
“reference”. Davvero meritatamente.
Vi spiego perché.
di Dino Joris
Ho cominciato ad esaminare questo
prodotto multimediale nello studio di
casa. L'attività d'esplorazione prelimina¬
re di un prodotto mi porta a "saltabec¬
care " qua e là, per formarmi un 'idea di
base. In seguito decido se procedere o
no con una "visita organizzata
Dopo qualche minuto d'esplorazione
sono capitato a bordo del "paleoscafo ",
trovandomi immerso negli oceani di
svariati milioni d'anni fa, a navigare tra
creature marine impegnate nelle loro at¬
tività quotidiane (fatte prevalentemente
di azioni predatorie: mangiare ed essere
mangiati).
Queste creature sono presentate con
una tale dose di verismo, che si ha qua¬
si l'impressione di seguire uno dei fil¬
mati naturalistici presentati in televisio¬
ne da Piero Angela in SuperQuark.
Ho chiamato a raccolta la famiglia per
mostrare la mia "scoperta ", ed ho potu¬
to registrare parole come "stupendo ",
"incredibile ", "bellissimo ", e così via.
Non diversamente è andata quando
ho chiamato a raccolta i colleghi in reda¬
zione. Tra loro ho registrato una sola de¬
lusione: "Ma come, non c'è una versio-
milioni d'anni fa.
I contenuti del CD-ROM consistono
in immagini fisse, animazioni, testi e
suoni,
Le immagini che vi propongo sono
tutte obbligatoriamente fisse, pertanto
non riesco a comunicarvi la sensazione
di veridicità che i filmati (in realtà dovrei
chiamarle animazioni in 3D) trasmetto¬
no.
II cinema degli anni più recenti ci ha
abituato agli effetti speciali (vedi Juras-
sic Park, tanto per fare un esempio cal¬
zante). ma quelli che appaiono sul com¬
puter, in questa occasione, sono ancora
piu sorprendenti
Anche se il contenuto totale delle ani¬
mazioni è di "soli" 30 minuti (circa), mi
sembra ragionevole affermare che per
ne per Macinto¬
sh?!". Niente pau¬
ra, il produttore as¬
sicura che è in svi¬
luppo Qualche
mese d'attesa in
più non rischia di
rendere l'argomen¬
to obsoleto (su 500 milioni di anni... ).
Alle Origini
della Vita
Si può considerare curioso che il pri¬
mo approccio con l'opera non sia per
niente accattivante- il libretto che ac¬
compagna il CD presenta una copertina
graficamente poco attraente, inadatta a
trasmettere il giusto messaggio sui piu
che affascinanti contenuti
Una volta avviato il programma e su¬
perata la presentazione (che dura qual¬
che secondo), si arriva al "menu princi¬
pale" da cui ha inizio il suggestivo viag¬
gio a ritroso nel tempo, tra i 65 ed i 500
252
MCmicrocomputer n, 175 - luglio/agosto 1997
( P'Lx^U.i LliiLU-L^dLJil)
L 'atrio da cui si parte per l'esplorazione
la qualità e godibilità delle immagi¬
ni la quantità sia adeguata. Vi verrà
certamente voglia di vederle e ri¬
vederle ripetutamente, questo in
virtù del fatto che gli animatori so¬
no riusciti a rendere con grandissi¬
ma verosimiglianza il movimento
dei pesci, la trasparenza delle ac¬
que, gli effetti di luce ed ombre, il
lento incedere dei grandi rettili e
lo scatto improvviso e tragico del¬
le loro mascelle che si richiudo¬
no... sulla preda di turno.
Certamente la parte dell'opera
costituita dalle animazioni a tre di¬
mensioni è quella più entusia¬
smante. Le altre, tuttavia, non so¬
no da meno e, quindi, l'opera può
essere definita di ottimo livello nel
suo complesso: per l'impianto ge¬
nerale, per la facilità di consultazione,
per la studiata accuratezza della struttu¬
ra.
Rientra nelle mie abitudini evitare di
giudicare i contenuti, ma vista la qualità
evidente dell'opera mi sembrerebbe im¬
prudente pensare che la base scientifi¬
ca possa essere scadente, visto che
Produttore:
Mlcrofolie's Editions e Virtual Studio
Localizzazione e distribuzione:
Medium S.p.A.
Via Tortona, 15
20144 Milano
Telefono: 02 - 89405533
Telefax- 02 89404331
Prezzo Lit. 99.000
Ambiente: Windows 95
Requisiti multimediali. Pentium 100 MHz,
lettore 4x, 16 Mb di RAM
Fascia d'età dagli otto anni in su
Una breve presentazione com¬
mentata.
l’autore si è avvalso della collaborazione
di numerosi esperti, ampiamente indi¬
cati nei riferimenti di coda, tra i quali un
professore del Museo Nazionale di Sto¬
ria Naturale di Parigi.
Non è questa la sola considerazione.
La società di localizzazione e distribuzio¬
ne ha voluto consultare altri esperti ita¬
liani, che hanno confermato la validità
dell’opera, tanto da
fare pensare ad
una distribuzione
attraverso Canali
qualificanti.
Alle Origini della
Vita si propone
quindi come pro¬
dotto educativo e
di riferimento.
Questo non impe¬
disce all'opera d'a¬
vere un suo aspet¬
to ludico, visto che
contiene diversi
giochi, in cui ci
s'imbatte nel corso della
consultazione. Da non di¬
menticare che le musi¬
che che accompagnano
l'opera sono originali, ben
eseguite e armoniosa¬
mente adattate I brani
musicali, che sono ne¬
cessariamente ripetuti in
certe fasi di consultazio¬
ne. non diventano mai ossessivi (come
spesso accade nei prodotti multimedia¬
li).
Per coloro che amano gli approcci più
strutturati, riassumo qui di seguito le
caratteristiche principali dell'opera.
Dall'atrio riprodotto neH'ìmmagine,
nel cui centro spicca la riproduzione del¬
la dea Teti, si accede a varie aree:
Lo schema dell'opera
col controllo della posi¬
zione e gli accessi rapidi.
MCmicrocomputer n. 175 - luglio/agosto 1997
253
Come si trattano i fos¬
sili? Lenone pratica.
Il percorso anatomico.
Pils^iLc-LvÌ- LCì\l Llì.Lu.i,iLL(.lE1 )
- una parte d'introduzione e riassun¬
to;
- la biblioteca, da cui si parte per degli
studi comparati che mettono a confron¬
to le specie due a due, partendo dai
cordati e arrivando all'Uomo;
- il lessico, con i nomi comuni, le eti¬
mologie ed un gioco chiamato Nomina-
tor, che consiste nell'attribuire dei nomi
ad animali di fantasia;
- la bibliografia, in cui è presentata
una selezione d'opere per chi vuole sa¬
perne di più;
- la presentazione delle specie, che
avviene attraverso 113 schede descrit¬
tive;
- la sezione Proteion, che presenta
undici grandi personaggi storici legati
allo sviluppo delle conoscenze della na¬
tura e della sua storia;
- l'approccio genealogico per la cono¬
Una delle schede dedi¬
cate ai grandi padri del¬
la scienza.
scenza della storia delle specie e della
loro evoluzione: in questo ambito si tro¬
va il gioco Ancestor 5 (antenato);
- nell’ambito dell'argomento fossili si
trovano delle schede che insegnano a ri¬
conoscere, classificare e trattare i fossi¬
li. Inoltre vi sono schede relative ai cimi¬
teri marmi ed alla deriva dei continenti;
- è presente un acquario virtuale in
cui è possibile selezionare le specie da
visualizzare, che si presenteranno sullo
schermo e ruoteranno opportunamente
per offrire una visione completa dei
movimenti in tre dimensioni;
- c'è anche un laboratorio delle evolu¬
zioni, in cui sono esaminati i vari aspetti
fisiologici ed evolutivi delle varie spe-
Presentazione delle
specie e relative sche¬
de
eie;
- le "esplorazioni sottomarine" si ef¬
fettuano a bordo di un ''paleoscafo''
che offre la possibilità di visualizzare le
scene animate in due diverse grandez¬
ze.
254
MCmicrocomputer n. 175 - luglio/agosto 1997
Individua tette apeoe che appartengono off «oca selezionata
- *i**i-im
( L-'L-C-lL^lÌ-I /.Jl.IiLlILlloJ.LcIF)
L'acquario della
sala di proiezio¬
ne.
La presentazio¬
ne della vita ne¬
gli oceani.
Esempio dei filmati che si vedono
dal paleoscafo, a grandezza doppia
La cabina di comando del
leoscafo "
fa
Esempio dei "filmati 11
che si vedono dal pa¬
leoscafo, a grandezza
normale.
Ancora un "filmato ' a grandezza
normale
255
Uno dei numerosi giochi
presenti
Il paleoscafo per la visita agli oceani di milioni di anni fa
( ^L-oC-oLÙl. LuVelU-b —)
The World of Italian Wines
Vini d'Italia
L'Enciclopedia del Vino Italiano
In poche parole: Vini d'Italia parla di vini e vitigni, di storia del
vino, di bottiglie e bicchieri, di cantine, di conservazione, di vino e
salute, d'abbinamenti, di zone di produzione, di degustazione, del¬
le città del vino, dell'invecchiamento, dei vocaboli, delle anomalie.
Il tutto accompagnato da immagini, suoni, filmati Imancano solo i
profumi ed i sapori...).
vino giusto
nel posto giusto
Tempo d'estate, tempo dì spostamen¬
ti, di viaggi che ci portane in luoghi nuo¬
vi, spesso sconosciuti. Chi ama docu¬
mentarsi prima di intraprendere un viag¬
gio, troverà con facilità guide turistiche
piene d'informazioni utili che gli permet¬
teranno di fare scelte ponderate per
quanto riguarda i luoghi da visitare, gli al¬
berghi in cui pernottare, dove mangiare,
eccetera. Ben difficilmente troverà suffi¬
cienti indicazioni sulla scelta dei vini. Ma
a questo pensa Vini d'Italia.
Il titolo di questo prodotto multimedia¬
le, The World of Italian Wines, non
The World of Italian Wines
Vini d’Italia
L’Enciclopedia del Vino
Italiano
Produttore:
Microforum Manufacturing Ine e DreamWate
Distributore:
Microforum Italia s.r.l
Via Antonio Musa. 13
Telefono; 06/44243033
Telefax: 06/44242836
Internet; www mfitalia.com
E-mail mfo@mfitalia.com
Requisiti multimediali standard mimmo
Ambiente; Windows
256
MCmicrocomputer n. 175 - luglio/agosto 1997
confonda il lettore:
il contenuto è inte¬
ramente in italiano,
soltanto la scatola
rimane in lingua in¬
glese, Questo non
e un grave incon¬
veniente e sicura¬
mente questa scel¬
ta del produttore
ha contribuito a
mantenere abba¬
stanza modesto il
prezzo del prodot¬
to
Chi ama giudica¬
re i prodotti anche
in base al rapporto
tra qualità e prez¬
zo, sappia subito che questo è davvero
favorevole.
Anche se il prodotto è chiaramente
destinato al grosso pubblico, pare sia
stato accolto con favore anche dagli ad¬
detti ai lavori (pro¬
babilmente anche
grazie alla presen¬
za di un database
di produttori, sud¬
divisi per regione:
nomi, indirizzi e
numeri di telefono
e fax).
Non mi sembra
azzardato prono¬
sticare che il data¬
base potrà essere
utilizzato anche da
chi vuole approv¬
vigionarsi diretta-
mente alla... bot¬
te, contattando di¬
rettamente i pro¬
duttori.
vite. Il panorama è notevolmente ampio,
visto che possiamo leggere (e ascoltare)
informazioni sulle malattie, sulla classifi¬
cazione scientifica dei vitigni (ampelo-
grafia) fatta in base alle loro caratteristi¬
che fisiche, sulla nomenclatura e distri¬
buzione geografica dei vitigni, sull'as¬
petto della pianta, dalle radici al frutto.
-. I ■ I
Ma andiamo con
ordine
Dopo la fase d'installazione, rapida e
di modeste esigenze (meno di 1 MB su
disco), si lancia il programma e la relati¬
va presentazione: un filmato di anima¬
zione di una bottiglia ed un bicchiere,
musica di Vivaldi. Da vedere la prima
volta, poi è possibile "saltarla" con un
clic.
L'immagine di avvio propone varie
icone: Vite, Vino, Vocaboli, Cantina, Ve¬
tri, Storia, disposte ai due lati, oltre alle
due riservate al team di produzione (tut¬
ti italiani, tutti bravi!) ed all'Enoteca Ita¬
liana. di cui parlerò.
Cominciamo dalle "fondamenta": la
Esplorando i vitigni
(ma anche partendo
dall'area vini) si arri¬
va a "Le Città del Vi¬
no" dell'editore Mu-
sumeci. Si tratta di
una guida ai centri
storici del vino e del¬
la vite, ai musei, alle
enoteche, ai paesag¬
gi viticoli, con infor¬
mazioni sui più im¬
portanti centri di pro¬
duzione, dalle Lan-
ghe al Sanmo, dal la¬
go di Garda a Dorga-
li, e via in giro per
l'Italia della produzio¬
ne vinicola.
MCmicrocomputer n. 175 - luglio/agosto 1997
257
"Si, va be', ma Lancillotto?" - recitava
un famoso carosello di trent'anni or so¬
no, a significare; "Sì, d’accordo, ma i vi¬
ni, dove si parla di vini?". Provvedo subi¬
to Basta un clic sull'icona Vini, e si apre
un'immagine dello "stivale": un clic sul¬
le aree regionali fa apparire la scheda
appropriata, che elenca i vini prodotti in
ogni zona, indica la loro collocazione
geografica sulla mappa, presenta una
scheda sulla qualità del vino, indicando
graficamente i valori delle annate (da
quattro pallini, pregevole, ad un pallino,
insufficiente), dal 1974 al 1993.
Naturalmente (visto l'ambiente in cui
operiamo) è sempre disponibile una fun¬
zione di ricerca che ci permette di evita¬
re l'approccio regionale, consentendo di
"arrivare al dunque" con rapidità.
La funzione può essere particolar¬
mente utile quando mancano le basi di
conoscenza necessarie per fare ricerche
dirette (se siete capaci di cercare un
Barbera nelle Marche, ad esempio...
meglio evitare le ricerche per regione).
Nel caso di ricerca sulla base del no¬
me di un vino di cui abbiamo sentito par¬
lare ma di cui non ricordiamo la prove¬
nienza, è sufficiente digitarne il nome e
avviare la ricerca: si arriva cosi alla sche¬
da completa, che indicherà tutte le ca¬
ratteristiche del prodotto, inclusa la pro¬
venienza geografica.
Le ricerche possono essere fatte per
regione (si scoprono tutti i tipi di vino ivi
prodotti), per tipologia, per zona di pro¬
duzione. per denominazione, per carat¬
tere del terreno.
Una volta individuato il vino... non re¬
sta che organizzarsi per l'assaggio.
L'operazione non è tuttavia cosi imme¬
diata e diretta, perché diventa necessa¬
rio individuare un'enoteca capace di of¬
frire notevole assortimento
Il problema non è eccessivo se vi ac¬
contentate di un... assaggio virtuale
nell’Enoteca Italiana presente sul CD¬
ROM. Altrimenti dovrete individuare un
punto di vendita nelle vostre vicinanze
Se è vero che l'inserimento di un
elenco delle enoteche italiane più forni¬
te avrebbe avuto un forte sentore (o
meglio, bouquet, visto l'argomento
trattato) d'operazione commerciale, è
anche vero che la sua utilità pratica sa¬
rebbe tale da... eliminare gli odori so¬
spetti
Visto che questa è una critica, preso
lo slancio ne faccio subito un'altra: sa¬
rebbe utile avere dei collegamenti iper¬
testuali tra i vini trovati ed i produttori
(quelli elencati nell'Enoteca Italiana). Ad
esempio, una volta che abbiamo sco¬
perto tutto sul Fiano di Avellino (che
raccomando fortemente, specie nella
stagione estiva ed in accompagnamen¬
to al pesce), non sarebbe utile sapere
quali sono i produttori?
Ma non considero questo un gran di¬
fetto, anche perché questa piccola en¬
ciclopedia dei vini può essere consulta¬
ta per il puro piacere di acquisire cono-
258
MCmicrocomputer n. 175 - luglio/agosto 1997
( L-l-o iL^Lì.1
scenze generali sui nostri vini piuttosto
che come strumento d'individuazione
delle fonti (o botti.. ) d'approvvigiona¬
mento.
A proposito di conoscenze: c'è anche
un dizionario a disposizione, che aiuta a
togliere dubbi sul significato di parole
come "ammaccato", "angoloso", "di¬
sarmonico". eccetera.
La sezione dedicata alla cantina offre
l'opportunità di imparare come imbotti¬
gliare e conservare i vini: (bottiglie ritte
o coricate? perché la luce ed il calore
sono nemici del vino?) S'impara anche
qualcosa sulla composizione della canti¬
na, in altre parole sul giusto equilibrio
tra vini bianchi e rossi, spumanti, e cosi
via.
Non meno interessante è la sezione
dedicata ai Vetri, che ci aiuta a capire le
ragioni dell'esistenza di tante forme di¬
verse, sia per le bottiglie sia per i bic¬
chieri.
L'ultimo aspetto di quest'opera sul vi¬
no riguarda la storia, da cui apprendia¬
mo che furono gli Assiri i primi a consi¬
derare il vino come bene di scambio, gli
Egizi a considerarlo simbolo di vita e di
forza, i Romani ad interdirlo alle donne;
si ripercorrono poi le varie tappe di svi¬
luppo, per arrivare ai giorni dei vini
O.O.C., ai consorzi, alle cooperative.
Ad altre aree di "conoscenza vinico¬
la" si giunge attraverso il menu a scom¬
parsa collocato nella parte inferiore del
monitor: si può accedere così a testi su
"L'Invecchiamento", "La Vinificazio¬
ne", "Vino e Salute", "La Conservazio¬
ne". "Gli Abbinamenti", "Le Anoma¬
lie", "La Degustazione". In quest'area
è presente anche l'help, che probabil¬
mente potrete evitare di consultare, vi¬
sto che l'esplorazione dell'opera è deci¬
samente facile e intuitiva.
Tutte le aree di consultazione propon¬
gono immagini, molte dei suoni ed alcu¬
ne dei filmati che riprendono le lezioni
di degustazione di un maestro.
Conclusioni
Non solo contenuti di livello: anche
le immagini che vi propongo indicano
con sufficiente chiarezza la qualità del¬
la grafica.
Il software, le immagini filmate, il
sonoro e quanto altro si mantengono
allo stesso buon livello.
La storia del vino è una storia lunga
migliaia d anni e molto è accaduto dal
giorno (quanto tempo fa?) in cui un uo¬
mo (ma potrebbe essere stata una
donna, non ho pregiudizi) ha scoperto
che un grappolo d'uva accidentalmen¬
te schiacciato finiva con il produrre un
liquido che. fermentando...
La realtà attuale del vino è tanto
complessa quanto le cifre lasciano ca¬
pire: centinaia di vitigni, migliaia di
produttori, decine di migliaia di eti¬
chette. Come sarà mai possibile fare a
meno di una guida? Se siete astemi,
allora...
MCmicrocomputer n. 175 - luglio/agosto 1997
259
^,Li_L /.cuLlLlI.
iLc-fci)
Il gioco è grazioso, accattivante ed e
bene accolto dal bambino Dopo avere
giocato per un poco, il bambino acqui¬
sta nuove conoscenze e saprà distin¬
guere certe piante o ammali od oggetti
della vita di tutti i giorni. Finito questo
processo d'apprendimento (dopo mol-
Tutto a Posto
Sembra proprio che la tecnica d'ani¬
mazione al computer sia diventata quasi
di dominio pubblico: da un po' di tempo
a questa parte m'imbatto solo in pro¬
dotti che contengono animazioni tecni¬
camente valide, in cui lo scorrere fluido
dell'immagine è assicurato (niente più
sussulti di lettura da CD).
Gli autori multimediali oggi possono
dedicare interamente i loro sforzi alla
qualità dei disegni e dei contenuti.
Per i disegni di Tutto a Posto potete
giudicare voi stessi in base alle immagi¬
ni proposte, che sono abbastanza rap¬
presentative. Per quanto riguarda i con¬
tenuti, cercherò di riassumerli per voi.
Sostanzialmente il gioco e basato sul¬
le capacità linguistiche, percettive e
reattive del bambino II titolo fornisce
già un indicazione sui contenuti: si tratta
di mettere a posto degli oggetti "fuori
posto", di accoppiare "al volo" i no¬
mi (scritti su aeroplanmi di car¬
ta che attraversano lo scher¬
mo) con gli elementi delle
scene in ambienti che ri¬
guardano gli argomen¬
ti Vita, Natura e Tec¬
nica. Ogni gioco è
concluso con una
piccola caccia ai
"Mattacchioni"
che attraversa¬
no lo scher¬
mo a frotte
e che devo¬
no essere
catturati a
"suon di
clic".
Tra i
giochi ce
n'è an¬
che uno
che sti¬
mola il di¬
scernimento del bambino: un "mattac¬
chione" si lancia in una serie d'afferma¬
zioni che possono essere vere o false
e il giocatore deve cliccare su di lui
quando sono false (se s'indovina, è ac¬
colto con un fuorviarne "Giusto"I Giu¬
sto perché è sbagliato o giusto perchè
vero?!).
260
MCmicrocomputer n. 175 - luglio/agosto 1997
LiuQLLlLa-Q.i1LqiIÌI )
Autocisterna
Il slpartocfentratatìla
tonda rossa altravorso la
qualo gli artisti ontrano
o oscono dall'arona.
Quando U sipario al apre per
Il numero seguente, l'orchestra
suona una fanfara, mentre un
riflettore Illumina gli artisti.
Sipario d entrata
Tutto a Posto
Produttore:
Ravensburger Interactive e Burda Multimedia Stu-
dios
Distributore:
Leader Distribuzione
Via Adua. 22
21045 Gazzada Schianno
Telefono 0332 874111
Fax 0332 870890
Prezzo LU 79.900
Ambiente Windows 3.1 e 95
Requisiti multimediali standard mimmo
Fascia d'età: dagli otto anni in su
tissime ore), il gioco perderà necessa¬
riamente d'interesse: si passi al prossi¬
mo! Questo tuttavia non sarà necessa¬
riamente acquistato subito: infatti, ho
potuto constatare che esiste tra i bam¬
bini una fitta rete di scambi che consen¬
te loro d'avere a disposizione più giochi
di quanti il genitore medio possa per¬
mettersi di acqui¬
stare.
Tasche dei geni¬
tori salvaguardate?
Sconsiglio i genitori
dal farsi illusioni in
tal senso: i nostri fi¬
gli hanno una parti¬
colarissima abilità
ad individuare tutti
quei giochi che
nessuno del "grup¬
po di scambio" pos¬
siede ed a "pianta¬
re una lagna" fin¬
ché non cediamo.
Nel caso in cui i giochi hanno un valore
educativo, io cedo volentieri. E voi?
MCmicrocompuler n. 175 - luglio/agosto 1997
261
coordinamento di Andrea de Prisco
Virtual Studio
un nuovo modo di fare televisione e cinema
"Ogni tecnologia sufficientemente avanzata è indistinguibile dalla magia"
Arthur C. Clarke
Una grande avventura che lega RAI e Infobyte Spa: il progetto è di
costruire la TV del domani tutta in virtuale, con scenografie in computer
grafica interattiva ed interpreti reali. Anche in questo contesto la
convergenza dei media stravolge tutto ciò che era ritenuto consolidato
da decenni di esperienza. Ed
anche i modi, i tempi e le
potenzialità di comunicazione
della TV stanno cambiando.
Entro l'estate le prime
trasmissioni virtuali su RAI 3.
di Gaetano Di Stasio
Un set immaginato al
computer
La citazione di Clarke e perfetta per
descrivere la magia tecnologica di Virtual
Studio.
Virtual Studio prende in prestito le tec¬
niche di computer grafica utilizzate per le
realtà virtuali più sofisticate e le mescola
con quelle, solo di qualche anno più vec¬
chie. del chroma key.
Il chroma key è uno strumento estre¬
mamente utilizzato nei programmi televi¬
sivi. e la sua applicazione piu comune la
ritroviamo nelle previsioni del tempo So¬
litamente nelle rubriche meteorologiche
infatti si vede l'annunciatore immerso
nelle mappe dei rilievi atmosferici che ri¬
petono in ciclo una animazione delle for¬
mazioni nuvolose che si prevedono sulla
nostra penisola e sull'Europa L'occhio
dello speaker però, durante la sua espo¬
sizione, non guarda verso la telecamera
ma verso un monitor nascosto, fuori dal¬
la vista dei telespettatori Ciò che lo cir¬
conda e uno studio televisivo tutto dipin¬
to di blu, e lo sguardo rivolto verso il mo¬
nitor gli serve per capire cosa sta indi¬
cando in quel momento la sua mano
mentre si agita nel vuoto.
Il chroma key è dunque un processo
che combina due immagini di cui una
viene sostituita ad un colore prestabilito
dell'altra. L'immagine principale contiene
delle zone di un colore, che di solito è il
blu, a cui per mezzo di filtri elettronici
viene sostituita un'altra immagine, lo
sfondo.
Lo studio virtuale della
RAI m Via Teulada
Il blu viene uti¬
lizzato per due
motivi il primo, di
carattere "storico", è che le telecamere
di una volta erano più sensibili proprio a
tale colore. Il secondo motivo è che il blu
è un colore complementare a quello
dell'incarnato, per cui la pelle non rischia
di essere "confusa" dai filtri che selezio¬
nano lo "sfondamento" dell'immagine
La principale limitazione del chroma
key è che l'immagine di sfondo e bidi¬
mensionale: ad un cambio di prospettiva
della telecamera sull’immagine principa¬
le. non ne corrisponde uno equivalente
sullo sfondo che rimane immobile. Risul-
262
MCmicrocomputer n. 175 - luglio/agosto 1997
Imponente il banco re¬
gia ed il mixer Lo Stu¬
dio 4 del Centro di
Produzione RAI di Ro¬
ma è completamente
digitale, dalla regia al¬
l'ultima telecamera.
Tre immagini dalla Mostra del Cinema di Venezia, prima pa¬
lestra di sperimentazione Ira RAI ed Infobyte Col Deoth
Key è possibile mettere innanzi agli interpreti reali allesti¬
menti virtuali in primo piano
tato: per evitare lo
"svolazzare" del
soggetto su di una
scena immobile, la
camera di ripresa
deve rimanere fis¬
sa.
Il Virtual Set uti¬
lizza anch'esso il ch-
roma key. fonden¬
dolo però alla po¬
tenza della compu¬
ter grafica interatti¬
va ed alla realtà vir¬
tuale. Questa pro¬
pone metamondi
grafici, scenografie
metafisiche o am¬
bienti molto più reali
di qualsiasi altro, mondi virtuali presenti
solo nella mente dei computer in studio
ed in cui l'attore o lo speaker può muo¬
versi liberamente, interagendo con gli
oggetti immaginati dallo scenografo vir¬
tuale che con le mansioni di grafico, art-
director, regista e Virtual world engineer
lavora in una dimensione professionale
ancora non assestata.
L'utilizzo delle tecniche di computer
grafica e della realtà virtuale serve a su¬
perare le profonde limitazioni del chroma
key. Nelle realtà virtuali infatti ('utilizzato-
re è libero di muoversi in tutte le direzio¬
ni ed il computer, tramite opportuni
sensori, rileva la posizione e la dire¬
zione del punto di vista inquadrato
dalla telecamera ed elabora le imma¬
gini tridimensionali come se il perso¬
naggio si muovesse per davvero nella
scena sintetica, creando cosi per lo spet¬
tatore l'illusione dell'inclusione dell'inter¬
prete nella rappresentazione.
Questo è a grandi linee ciò che si cela
dietro Virtual Studio: telecamere senso-
rizzate e connesse ad un host computer
che ne rileva posizione, angolo di inqua¬
dratura, zoom, etc. Ogni cambio di inqua¬
dratura viene rilevato istantaneamente
per permettere al graphic engine di ag¬
giornare opportunamente la scenografia
virtuale (il Virtual Set) fino a 60 volte al se¬
condo. Il risultato è che l'immagine di
sfondo diventa viva, tridimensionale e ciò
che lo spettatore vede è il risultato della
fusione dell'immagine dei personaggi
reali acquisiti dalla telecamera, con quella
dei personaggi e delle ambientazioni vir¬
tuali.
Il contributo di Infobyte
I benefici apportati da questa tecnolo¬
gia sono principalmente di natura econo¬
mica in quanto essa permette di utilizza¬
re studi di posa estremamente piccoli
che virtualmente possono raggiungere
dimensioni illimitate, e che possono es¬
sere condivisi da più produzioni in una la¬
vorazione a ciclo continuo, semplice¬
mente cambiando mondo virtuale e sen¬
za richiedere alcun magazzino per lo
stoccaggio delle scenografie e nes¬
sun tempo tecnico di montaggio e
smontaggio degli allestimenti
I vantaggi sostanziali vanno poi an¬
che molto oltre il mero aspetto eco-
Per maggiori informazioni:
Infobyte Spa
Via della Camilluccia, 67 -00137 Roma
Tel: 06 355721, Fax: 0635572300
URL |nttp //www inioDvté'
Dottor Massimo Cuomo. Responsabile
Progetto _
E-mail Iriassimoainiopytel
Studio 4 CPTV ■ RAI
Via Teulada, 66 -00195 Roma
E-mail. Ejgual.seiffiraùl
Ing. Ubaldo Toni, Capoprogetto Virtual Set
E-mail l’pni'a»ai 1
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76768 61 _
E-ma il Erjn< tt, np'v' g 'nn noi il
URL http //www oraci corf]
MCmicrocomputer n, 175 - luglio/agosto 1997
263
nomico dando la possibilità di sfruttare
nuovi strumenti per produzioni di qualità
mai prima immaginate, sia sotto l'aspet¬
to coreografico che contenutistico, con
una forma comunicativa nuova ed av¬
vincente.
In questo contesto Infobyte Spa por¬
ta la sua grande esperienza nella com¬
puter grafica interattiva e nel rendering
in real-time. Le sue realizzazioni di
Realtà Virtuale hanno stupito e meravi¬
gliato il pubblico di tutto il mondo: La
città di Giotto, Le Basiliche di San Pie¬
tro, Nefertari, Il Colosseo Virtuale, Le
Stanze di Raffaello sono solo alcuni tito-
Dietro le q uinte di Virtual
[L 3
- 1 interesse per i set virtuali nasce in Infobyte già dal 1994.
Per una serie di circostanze troppo lunghe da ricordare in questa
sede, allora entrammo in contatto con Luciano De Crescenzo che
voleva realizzare le sue trasmissioni sui miti greci con
un'ambientazìone 'fantastica' basata sulle nostre realtà virtuali. Il
progetto per svariate ragioni sfumò ma da allora abbiamo
continuato ad approfondire questo discorso con sempre maggiore
interesse, per le possibili ricadute del virtuale in ambito televisivo.
L'anno scorso, incuriositi dalle notizie che circolavano su Virtual
Studio, abbiamo deciso di fare un 'salto' al NAB, la più grossa fiera
negli USA dei produttori televisivi (NAB è l'acrommo di National
Association of Broadcasters) Li abbiamo avuto il primo contatto
effettivo con questa tecnologia che ci è sembrata finalmente
giunta ad uno stadio di evoluzione tale da risultare interessante. E
cosi siamo partiti
La prima esperienza l'abbiamo fatta insieme a RAI, durante la 53-
esima Mostra Internazionale del Cinema di Venezia, nel settembre
‘96. Nei saloni in cui si svolgeva la prestigiosa manifestazione
internazionale, è stato allestito uno studio virtuale, in condizioni
abbastanza precarie con le macchine depositate in un container in
strada (insieme ai tecnici ed ai programmatoril. Per l'occasione
abbiamo realizzato, tra l'altro, la ricostruzione virtuale di alcuni
saloni del teatro "La Fenice”, andato in fumo pochi mesi prima.
Sul set si sono alternati personaggi famosi e attori scritturati per
l'occasione. Marco Ferreri, regista scomparso recentemente,
Robert Zemeckis, e molti altri, si sono lasciati intervistare nella
Fenice virtuale o nella tomba di Nefertari oppure ancora in scenari
immaginari, come Vasco Rossi o Roman Polanski, mentre il video
clip da loro realizzato scorreva scomposto in tanti pezzi svolazzanti
Successivamente abbiamo avuto occasione di occuparci del set
che la ABC americana ha utilizzato per la grande notte delle
elezioni presidenziali USA del novembre '96 Tra istogrammi e dati
si muoveva la giornalista Lynn Sherr che ne commentava gli
andamenti. Un particolare divertente è che il Direttore
Responsabile di ABC News, molto preoccupato di realizzare un set
virtuale che sembrasse al tempo stesso futuribile e reale, non ha
badato a spese: le texture, ovvero le immagini poste al di sopra
Studio e Virtual Set
del modello degli oggetti virtuali, sono state fotografate qui a
Roma riprendendo i set reali dei film Batman, War Games e Apollo
13, trasportate per l'occasione dagli Studios americani
Più recentemente siamo stati chiamati alla TS1, la Televisione
Svizzera Italiana, per realizzare un set di pura fantasia per la
trasmissione "1000 giorni al 2000", mandata in onda il 5 aprile di
quest'anno, quando effettivamente mancavano 1000 giorni
all'anno 2000. La trasmissione è durata un giorno intero! I vari
pezzi in diretta dal Virtual Studio sono stati di lunghezza variabile,
fino ad uno di due ore e mezza-
li lavoro che stiamo portando avanti attualmente à una
collaborazione con RAI per quanto riguarda l'installazione di un
Virtual Studio e la realizzazione di un paio di Virtual Set. i cui
contenuti sono però ancora riservati. La cosa interessante e che si
tratta di un'esperienza unica in Italia e nel mondo. Infatti
normalmente quello che si è verificato fino ad oggi è che il
produttore dell'hardware e del software alla base del Virtual Studio
(la ORAD Systems) vendeva le apparecchiature ad un produttore
televisivo e. dopo un periodo di training esclusivamente tecnico, lo
lasciava da solo a prodursi i Virtual Set, con risultati spesso miseri
In questo caso, invece, la collaborazione tra un broadcaster come
RAI e una società come la nostra, nata per fare computer grafica
interattiva, porterà ad esplorare fino in fondo i meandri della
comunicazione virtuale di massa
Il presente
Forse non a tutti è chiara la distinzione tra "Virtual Set" e "Virtual
Studio" A causa del nome ambivalente “set", infatti, a volte viene
generata un po' di confusione. I costruttori di hardware e software
necessari per la realizzazione dei Virtual Set, infatti, chiamano
"tutto" Virtual Set
Per evitare equivoci definiamo cosa comunemente si intende con
le due locuzioni: quando parliamo di "Virtual Studio" ci riferiamo
all'hardware e al software necessari per il funzionamento del tutto,
ovvero il contenitore Quando invece parliamo di "Virtual Set" ci
riferiamo alle scenografie virtuali, ovvero ai modelli, alle animazioni
ed agli effetti speciali legati a ciò che si "vede": quindi il contenuto.
264
MCmicrocomputer n. 175 - luglio/agosto 1997
li. Queste applicazioni, insieme ai suoi
prodotti multimediali, figurano nel "Vi-
sionarium" di Silicon Graphics, a Epcot
nel Walt Disney World ad Orlando (Flo¬
rida), al Guggenheim Museum di New
York, in Giappone al Goto e NCR.
Infobyte è oggi "Corporate Partner"
di Silicon Graphics e su Virtual Studio è
partner strategica di RAI. La prima colla¬
borazione con RAI in merito risale alla
53° Mostra del Cinema, in cui si dimo¬
strarono le possibilità dei set virtuali. Da
quell’esperienza sono scaturiti contribu¬
ti per TG1 (Mollica), Domenica In (Ve-
nier), Spazio Ippoliti e uno Speciale di
45 minuti su RAI 1 (regia di Giuliano Ni-
castro).
Di rilievo inoltre è stata la cooperazio¬
ne alla elaborazione dei set virtuali della
ABC News per la copertura delle elezio¬
ni presidenziali negli Stati Uniti. In quel¬
la occasione si utilizzava uno studio pic¬
Una immagine 'rubata' bai monitor dello
Studio 4 Si vede in anteprima il set vir¬
tuale in preparazione dove sarà ripreso
TOP SECRET per RAI 3.
colissimo, di circa 3x3 metri qua¬
dri, con nessun tipo di arredo e
totalmente blu in cui sono stati
trasmessi inserti televisivi in di¬
retta sugli exit pool alla chiusura
delle urne in una scenografia vir¬
tuale iper-tecnologica.
Potenzialità
e scenari produttivi
Convertendo ed adattando ambienti
di realtà virtuale per i set virtuali, è pos¬
sibile collocarvi attori reali ripresi nel
chroma key e farli vivere in scenari ri¬
creati al computer. L'impatto comunica¬
tivo è notevole.
Si pensi, ad esempio, alla possibilità
di far muovere personaggi reali in am-
Riguardo al Virtual Studio, ci sono diversi costruttori sul mercato
impegnati in una rincorsa spietata per raggiungere le dimensioni
ed una supremazia che sarà evidente solo fra qualche anno.
Attualmente collaboriamo con l'israeliana ORAD che fornisce un
sistema che permette, sia pur con qualche limitazione, di tenere
anche telecamere libere, invece di costringere tutto su sensori più
o meno robotizzati. Questa azienda ed i suoi prodotti ci sono
sembrati in questo momento l piu adatti per le nostre esigenze e
per quelle di RAI
La situazione è comunque in rapida evoluzione e cambiamenti
sono all'ordine del giorno Ciò che conta di più è, a nostro avviso,
lavorare con società che siano "in movimento" e sviluppino
caratteristiche nuove continuamente.
Riguardo al Virtual Set la situazione è al tempo stesso più difficile
e più facile da analizzare: in primo luogo non esistono ditte che
realizzano ‘ Virtual Set". In secondo luogo ci sono molti candidati
fuori e dentro le compagnie televisive che potrebbero esserne
coinvolti
Nell'ambito dei broadcaster le figure sono quelle degli autori, degli
scenografi, dei registi e dei grafici. E la situazione che oggi regna è
un po’ confusa perché non è ben chiaro chi debba "comandare"
se gli scenografi, che sono gli addetti "istituzionali", oppure i
grafici, che sanno come "rendono" effettivamente le macchine
grafiche. Inoltre i registi, che decidono tempi e inquadrature,
devono indicare i parametri delle animazioni e i punti dei modelli
virtuali da rifinire con maggiore accuratezza perché ripresi da
vicino.
Altri potenziali candidati sono i gruppi o le società di post-
produzione, che conoscono i computer e le tecniche di animazione
off-line.
Una cosa importante da sottolineare è però che nei Virtual Set,
come nelle realtà virtuali, vi è un know-how peculiare, che non si
ritrova in altri campi affini come nella grafica, negli effetti speciali e
nelle sigle. In questi ultimi infatti il tempo di "rendering" di un
singolo fotogramma può essere lungo secondi o minuti (ecco
perché si parla di 'animazioni off-line).
Nel caso della grafica real-time, invece, ogni fotogramma deve
di Massimo Cuomo Capo Progetto Virtual Studio in Infobyte
essere disegnato in un cinquantesimo di secondo Non c’è altro
tempo. La necessità quindi di combinare creatività con
accorgimenti tecnici tali da permettere alle pur potenti macchine
grafiche di non soccombere sotto il peso di modelli complessi,
impongono professionalità e competenze specifiche che non
possono essere messe in secondo piano.
Il futuro
Le macchine che fino ad oggi devono essere impiegate per la
generazione dei set virtuali, sono molto complesse. Il software è.
come in tutti i settori d'avanguardia, in rapida evoluzione. Tutto è
in divenire.
Ciò che oggi è considerata l'ultima frontiera, tra 6 mesi sarà
superato da qualcos'altro di ancora più strabiliante. 0 si tratterà di
nuovi e più spettacolari effetti speciali, o di una semplificazione di
questa o quella funzione, oppure ancora chissà di quale altra
diavoleria che adesso non riusciamo nemmeno ad immaginare.
Questo significa che per un produttore televisivo può risultare
estremamente difficoltoso stare al passo con quanto succede.
Ancora una volta, l'esperienza di una ditta come Infobyte. abituata
da sempre a maneggiare hardware e software complesso, può
risultare estremamente preziosa
Infobyte è da sempre un'azienda di comunicazione. La tecnologia
è uno strumento. Ed è nella nostra tradizione privilegiare il
contenuto rispetto al contenitore ed in questo caso il Virtual Set
rispetto al Virtual Studio.
Seguendo il trend della tecnologia il Virtual Studio sarà sempre più
semplice ed economico, ma ancora una volta ciò che farà la
differenza sarà l'esperienza accumulata nel frattempo. Per ora
quindi ci poniamo come solution provider globali perchè è quello
che il mercato chiede, ma quello a cui puntiamo, tramite la
conoscenza sempre più approfondita della tecnologia, è sfruttare
al meglio ciò che di volta in volta si renderà disponibile per
realizzare contenuti sempre più accattivanti e che sfruttino
appieno il mezzo comunicativo.
Quello che abbiamo presentato in questo articolo è solo la tenera
infanzia di qualcosa che è appena nato
MCmicrocomputer n, 175 - luglio/agosto 1997
265
Le telecamere digitali per funzionare a dovere nel Virtual Studio sono dotate di
una sensonstica nella base tpan, tilt), sullo zoom e sul fuoco In tal modo I dosi
computer della OR AD Systems, il Digital Video Processor DVP-100, riesce a
controllare in tempo reale la porzione dello studio inquadrata In tal modo la te¬
lecamera viene tracciata ed il segnale video viene elaborato per estrarre I im¬
magine dell attore dallo sfondo blu
bienti che rappresentano tanto Tinfinita-
mente piccolo (molecole, parti del cor¬
po umano, microambienti), quanto Tinti-
nnamente grande (galassie, ammassi,
pianeti o comete) e finanche fenomeni
non visibili ad occhio umano (il campo
elettromagnetico, immagini ai raggi x.
infrarossi o ultravioletti). Inoltre è possi¬
bile controllare in modalità remota l'im¬
magine di uno spettatore sintetico nella
scenografia virtuale, selezionando una
opportuna combinazione di numeri sul
tastierino del telefono di casa o via In¬
ternet.
Nei Virtual Set è possibile tra l'altro
collocare insert video di alta qualità in
modo da inserire nelle ambientazioni e
negli studi virtuali contributi esterni co¬
me servizi ed approfondimenti, o even¬
tualmente inserire l'immagine virtuale
di un ospite remoto. In tal modo lo
spettatore da casa può avere la sensa¬
zione che due personaggi stiano fianco
a fianco nello studio televisivo mentre
invece le loro immagini, acquisite in due
studi di registrazione diversi, distanti an¬
che migliaia di chilometri, sono inserite
contestualmente in un unico set virtua¬
le. Ciò è reso possibile grazie alle tecni¬
che di telepresenza
Ancora: i Set Virtuali sono gli ambien¬
ti ideali di vita per personaggi animati
(character animation) Recentemente
infatti sono stati utilizzati attori virtuali,
vale a dire creati in computer-grafica,
animati in tempo reale da attori o mimi
che prestavano movimenti e voce al lo¬
ro alter ego elettronico. Il tutto in tempo
reale e tramite Virtual Studio
Alcuni dettagli tecnici
La produzione di un programma tra¬
mite set virtuali comporta due passi
preliminari:
- la realizzazione dell'infrastruttura
tecnica e tecnologica dove svolgere l'at¬
tività reale di produzione (costruzione
del Virtual Studio);
- la ideazione e la realizzazione di Set
Virtuali (produzione dei modelli di sce¬
nografia, animazioni e delle Interazioni
possibili),
Le componenti di un Virtual Studio
sono essenzialmente le seguenti
- gli elementi del set, che e compo¬
sto da blue screen, elementi di sceno¬
grafia reale (cubi, cilindri blu), sistema di
illuminazione diffusa,
- componenti broadcast sono invece:
telecamere digitali, mixer digitale, unità
di chroma key.
L'hardware si compone invece di
una o piu Silicon Graphics Onyx con
grafica Reality Engine 2 o Infinite Rea-
lity per il rendering ed una SGI di classe
Indy, Indigo o 02 per le animazioni, il
Depth Key e eventualmente il preview,
266
MCmicrocomputer n. 175 - luglio/agosto 1997
ABCNEWSV?
Una collezione di immagini da ABC News scattate
durante i servizi in diretta sugli exit pool per le pre¬
sidenziali statunitensi Le ultime due immagini evi¬
denziano il rapporto ira finzione e realtà lo studio
e grande solo 3x3 metri quadri Per realizzare il Vir¬
tual Set sono state utilizzate le scenografie reali di
Barman, War Games e Apollo 13, come si vede
negli sfondi.
un sistema di backup; sensori per la de¬
terminazione dei parametri relativi alle
telecamere.
Il software comprende infine un am¬
biente di rendering per "disegnare" nel¬
la giusta prospettiva le immagini 3D in
tempo reale, in accordo con le inquadra¬
ture. il Depth Key per permettere di oc¬
cludere alla vista oggetti reali da
oggetti virtuali in primo piano; un
ambiente di modellazione degli
elementi scenografici e dei perso¬
naggi da animare; un ambiente di
animazione degli elementi scenici; un
ambiente di animazione dei personaggi
L'ideazione dei programmi e la crea¬
zione di scenografie adeguate comporta
l'adattamento a nuovi sistemi produtti¬
vi Sebbene professionalmente affasci¬
nante e produttivamente avvincente, la
creazione di contenuti per i Set Virtuali
Anche la Televisione Svizzera Italiana ha utilizzato i servizi
di Infobyte per un programma andato in onda nell’apule
scorso.
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267
Progetto RAI Virtual Studio:
un' esperienza unica in Italia
Alla RAI di Via Teulada vi è un'isola tecnologica in cui tutti i macchinari, i mixer, la regia, le telecamere sono digitali. In
questa ",Isola Digitale" si è insediato il Progetto RAI sulla televisione virtuale Ne parliamo con Ubaldo Toni, Capo Progetto
RAI Virtual Set, e col regista Giuseppe Giannotti, di RAI 3.
In questo viaggio nella televisione del pros¬
simo futuro ci siamo soffermati sulla tecnolo¬
gia e su alcune esperienze significative svilup¬
pate all'estero e firmate da Infobyte. I dettagli
tecnici e le note di colore che abbiamo evi¬
denziato però non possono chiudere il cerchio
in maniera compiuta. Sicuramente di estrema
importanza è il contributo di Massimo Cuomo
che potete leggere nel box inserito nel corpo
di questo articolo, ma altrettanto importante
riteniamo sia la testimonianza di Ubaldo Toni
nella veste di Capo Progetto RAI per Virtual
Set. L'Ing. Tom si è occupato fin dall’Inizio del¬
la gestione tecnica ed organizzativa del primo
Virtual Studio italiano. Nel nostro viaggio gui¬
dato m RAI. nella storica sede di Via Teulada
66, nello Studio 4. fra una Onyx ed una teleca¬
mera digitale, abbiamo cosi organizzato una
intervista che ci ha permesso di tracciare in
maniera più netta le strategie di sviluppo della
TV virtuale, e la struttura ed i contenuti dei
programmi proprio in questi giorni in via di
realizzazione (siamo a metà giugno).
MC; In primo luogo ci puoi descrivere il tuo
ruolo in RAI?
Tom Normalmente mi occupo della gestio¬
ne degli studi di Saxa Rubra' in tutto otto studi
televisivi m cui lavorano circa 150 persone II
mio compito in RAI è anche quello di seguire
le nuove tecnologie televisive: ho modo di an¬
dare spesso a vedere mostre, collaboro a svi¬
luppare i piani di investimento innovativi, etc.
Sono stato nominato a capo di questo grup¬
po di lavoro costituito all'Interno del centro di
produzione TV di Roma, che coordino e che è
formato da vari professional: uno scenografo,
un direttore della fotografia, un direttore di
produzione, un tecnico proveniente dall’area
grafica post-produzione per la modellazione
3D. Tutte queste figure sono state messe as¬
sieme perché abbiamo capito che una tra¬
smissione basata su tale tecnologia non può
nascere come un mero aggancio di professio¬
nalità staccate. Nella televisione c'è lo sceno¬
grafo che parla con gli autori; si fa un'idea e fa
un suo bozzetto che poi passa in fabbricazio¬
ne. viene costruito l'oggetto, va in studio e
viene illuminato e il regista poi interviene con
un feed-back che è però solitamente 'legge¬
ro'. Un discorso cosi qui non funzionerebbe
mal, perché bisogna capire dall'inizio, da pri¬
ma dell'attivazione di ogni processo produtti¬
vo, le potenzialità del sistema, e quello che
può fornire l'insieme macchina, studio, illumi¬
nazione, tipologia di ripresa; altrimenti ci sa¬
ranno solo risultati scadenti Questo perché
nella ripresa in senso stretto in Virtual Studio
ci sono dei vincoli di cui tutti devono tener
conto: i movimenti delle camere non sono illi¬
mitati, r personaggi non possono muoversi
con completa libertà nello studio, alcuni og¬
getti possono avere un basso grado di defini¬
zione per alleggerire il rendering perché ven¬
gono ripresi solo da lontano, e quant'altro.
Tutti questi problemi possono venir superati
solo con una buona animazione della sceno¬
grafia, la ripresa in senso stretto è un elemen¬
to che concorre ma non è un elemento prima¬
rio, come non lo è la modellazione da sola per¬
ché non si può non tener conto del fatto che
dovrà essere animata in real-time, che con¬
terrà uno o più personaggi reali al suo interno
che devono muoversi ed interagire con l'am¬
biente. Neanche è pensabile realizzare una il¬
luminazione virtuale del set che non tenga
conto dei dettagli tecnici, dei limiti del sistema
e del feedback con l'immagine degli attori rea¬
li.
Tutto questo ci è stato subito confermato e
può essere risolto con lo sdoppiarsi delle pro¬
fessionalità e con la ridiscussione di tutti i ruoli
e delle figure professionali che lavorano nella
televisione. La RAI non è un'azienda giovane,
non ha l'agilità di una struttura piccola, è un'a¬
zienda grossa, pesante che ha una sua forza: i
cambiamenti avvengono, ma in modo abba¬
stanza lento. Chi fa il cameraman fa e vuole
fare il cameraman, chi fa il tecnico fa e vuole
fare il tecnico, chi fa il grafico fa e vuole fare il
grafico, con ciò voglio dire che le mansioni so¬
no molto chiare ed è giusto che sia così, ma
una tecnologia del genere ci obbliga a supera¬
re questo problema sperimentando anche
l'evoluzione delle figure professionali. Il tecni¬
co qui non deve gestire solo un impianto tele¬
visivo ma dovrà capire un minimo di Unix per
copiare file, caricare un programma, il diretto¬
re della fotografia non potrà solo conoscere il
corpo illuminante o solo cose di cinema, deve
anch'egli conoscere che significa illuminare
virtualmente una scena; come il modellatore
3D non può da solo vivere nel computer e poi
consegnare una mattina un prodotto finito, ma
deve per forza aprirsi all'esterno. Questo è un
punto fondamentale.
MC: Molto interessante. Mi puoi spiegare
come riescono ad integrarsi queste figure pro¬
fessionali in questo nuovo contesto C'è forse
anche un cambiamento di equilibrio fra le par¬
ti?
Tom Assolutamente si. Uno dei primi pro¬
blemi che abbiamo avuto è il fatto che i creati¬
vi sono molto gelosi delle loro creature, e un
problema che nasce è "chi firma questo pro¬
dotto?" alla fine ci sarebbe anche da mettere
i titoli di testa della trasmissione. Solitamente
sotto il titolo "scenografia' va il nome dello
scenografo ma qui non c'è un ideatore, tutto
nasce da un lavoro d'équipe e questo è uno
dei problemi in corso di definizione; chi debba
avere la paternità artistica e se la si possa rico¬
noscere ad un'unica persona Questo è un
problema sicuramente aperto.
MC: Quali sono i vantaggi competitivi di una
TV virtuale e le prospettive in ambito broadca¬
st?
Tom. Bisogna dire intanto perché noi faccia¬
mo la scenografia virtuale che ao oggi ci costa
di più che a produrla con tecnologie tradiziona¬
li. Un motivo è l’apertura della RAI a queste
nuove tecnologie che è un'apertura forte che
il Consiglio di Amministrazione, la Direzione
Generale ha voluto ancora ampliare Ed è fon¬
damentale che sia cosi
Tutti parlano degli sviluppi della televisione:
la cosa da capire è che non è piu solo televi¬
sione, broadcast E' sicuramente broadcast
ma anche sistemi multimediali, realtà virtuale,
informatica, computer, dev'essere chiaro a
tutti che la comunicazione va fondendosi. Non
citiamo Negroponte che è abusato, ma quello
che dice lui tutto sommato lentamente sta av¬
venendo, non nei tempi e negli scenari fanta¬
siosi che qualcuno dipinge o ha dipinto. La
convergenza tra telecomunicazione, televisio¬
ne e informatica è un fatto che m questi gior¬
ni, in questo Studio si sta concretizzando
Questo e il primo motivo, l'apertura alle nuove
tecnologie
Secondo motivo è che lavorare in un am¬
biente virtuale dà la possibilità di fare cose che
nel reale non si possono fare. Un tool in piu
per la creanvita degli artisti senza dover fare
effetti speciali alla Spielberg Tool che il nostro
regista Giannotti sta iniziando a sfruttare
Un terzo aspetto è di carattere industriale
forse non oggi ma domani, dopodomani, que¬
sto strumento potrà aiutarci ad abbassare i co¬
sti. nel senso che avere uno studio virtuale do¬
ve la scenografia può cambiare in trenta se¬
condi caricando un file piuttosto che un altro,
ci porta immediatamente ad una ottimizzazio¬
ne dell'uso degli studi televisivi Adesso uno
studio che fa una trasmissione a settimana ha
il vincolo di avere dentro delle scenografie fisi¬
che. intanto non potrà fare più di due, tre tra¬
smissioni alla settimana, per quanto si voglia
movimentare lo studio smontando e rimontan¬
do arredi. Qui no, qui in futuro e addirittura
pensabile una lavorazione a ciclo continuo ru¬
briche, piccoli programmi, con contributi che
possono essere fatti anche, volendo, su tre
turni senza tener conto del giorno e della not¬
te o di altri vincoli Quindi c'è questo obiettivo
di produrre anche meglio e con costi minori e
anche con meno personale: il mondo va in
questa direzione e non ci si può esimere dal
fare queste valutazioni
Questa è una prima fase del progetto speri¬
mentale e dobbiamo solo capire se questo e
vero Nessuno ci dice che questo è bello, è
funzionale, è possibile e che cambiando il file
abbiamo risolto i problemi del mondo. Questo
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MCmicrocomputer n. 175 - luglio/agosto 1997
no, ci andiamo cauti. Tutti i broadcaster sono
tradizionalmente conservatori, un assurdo; sia
per le macchine che vengono cambiate con
molta calma, sia per l'introduzione di nuova
tecnologia che obbliga a tagli col passato: qui
la cosa più importante è l'affidabilità dei siste¬
mi Quando prendi un impegno con una pro¬
duzione in direna quella deve comunque fun¬
zionare, il problema tecnico passa in secondo
piano.
Ci sono quindi fondamentalmente questi
tre aspetti sui quali stiamo facendo una
profonda sperimentazione. Un altro aspetto da
sottolineare è il seguente. La sperimentazio¬
ne, come è stato indicato dalla nostra Direzio¬
ne. non significa lavorazioni avulse da qualsiasi
contesto. Per noi sperimentazione è produzio¬
ne. Si e voluto legare In modo solido il sogget¬
to da "sperimentare" a soluzioni reali che an¬
dranno in onda. Questo ci comporta dei rischi
e tanta fatica perché ci sono i vincoli di fare
delle cose vere, schedulate, che devono anda¬
re in onda, il che è anche uno stimolo.
MC E' possibile dare alcuni dettagli sulla
trasmissione che state andando a preparare in
termini di date e contenuti?
Tom; A riguardo ritengo che il nostro regista
sia l'interlocutore più indicato.
MC: Giriamo la domanda allora a Giannotti
di RAI 3
Giannotti; Per quello che riguarda le date
posso rispondere che il programma è "TOP
SECRET"! In realtà TOP SECRET è già in on¬
da da due anni, è un programma a ciclo conti¬
nuo, un tentativo di raccontare la storia avvici¬
nandosi a quelli che sono alcuni canali temati¬
ci. L'uso del virtuale è uno sviluppo ulteriore,
perché con TOP SECRET cerchiamo anche di
portare avanti un discorso di linguaggio e di
tecnologia: abbiamo una produzione divisa in
magazine e in gialli I gialli sono condotti da
Minoli. il magazine l'anno scorso era condotto
da un personaggio virtuale di nome Fernanda.
Era fatta da un surrealistico mix di dettagli di
varie donne, mischiate insieme e che creava¬
no una conduttrice ideale.
Quest'anno vogliamo lavorare sperimentan¬
do col virtuale, per proporre i nostri contenuti
col massimo della comunicazione Questo è il
rapporto fra i contenuti e la forma
MC. Mi spieghi il tuo rapporto con la tecno¬
logia e col Virtual Studio?
Giannotti II problema è come dicono gli
americani "shit'', "merda' L'importante è riu¬
scire a trovare i meccanismi giusti per far fun¬
zionare al meglio queste macchine Non utiliz¬
zarle in maniera gratuita come è stato fatto
negli anni 70 quando ci fu l'inizio della post-
produzione e degli effetti in cui si vedevano
giochetti a volte fini a se stessi. Ormai la tele¬
visione si autoreferenzia. ha inventato un pro¬
prio linguaggio, che ha delle caratteristiche
proprie e questo è uno sviluppo successivo,
che ci permettere di raggiungere nuovi oriz¬
zonti
MC Vorrei farti una domanda che ho già
formulato a Tom Come si sta trasformando il
lavoro in televisione per i creativi, per i tecnici.
I nostri due interlocutori: a sinistra il Dottor Massi¬
mo Cuomo di Infobyte ed a destra ring Ubaldo To¬
ni, Capo Progetto RAI Virtual Set
per i grafici?
Giannotti: Stanno modificandosi compieta-
mente tutti i ruoli televisivi, non solo nella tele¬
visione. ma nella comunicazione, proprio per¬
ché sta nascendo un nuovo linguaggio Quindi
figure anche come il regista stanno sparendo:
più che regista o solo regista, dovremo ridefi-
mrci anche come grafici, art director. Anche
qui come in un prodotto multimediale si dovrà
parlare di authoring.
Col virtuale si lavora molto "a priori", sia a
livello di regia, che di scenografia: tutto va fat¬
to con una grande preparazione iniziale per poi
far gestire in maniera automatica il prodotto.
Quindi diciamo che la funzione di regia diventa
molto meno importante per quello che riguar¬
da il vero ruolo che era del regista cioè la ge¬
stione dello studio; invece diventa piu impor¬
tante il suo ruolo nella fase iniziale di ideazio¬
ne. nelle mansioni che prima erano solo dello
scenografo, nella preparazione e nell’allesti¬
mento di quello che deve esser la produzione.
MC: Quindi forse meno spazio all'improvvi¬
sazione e alle genialità?
Giannotti: Moltissima genialità poco spazio
all'Improvvisazione, ma la genialità deve esse¬
re di linguaggio. Bisogna incominciare a cono¬
scere i computer, come gestirli e poi bisogna
provare e riprovare per capire cosa succede.
Siamo agli inizi, ci sono delle limitazioni di
macchina, come ci sono delle limitazioni crea¬
tive proprio perché si stanno cominciando ad
esplorare cose nuove avremo all'inizio dei
prodotti che saranno forse molto fumettoni,
altri un po' rigidi, ma sicuramente questa è la
strada e da qui non si tornerà indietro. Siamo
pionieri, ma molti ci seguiranno
MC. Cosa ci aspetta nel futuro?
Toni Tutti noi sappiamo che il costo delle
macchine va scendendo non dico esponenzial¬
mente. ma insomma Quello che adesso ha
un certo prezzo fra qualche anno avrà un co¬
sto sicuramente minore, questo sembra abba¬
stanza evidente. I vantaggi sono, a parte la for¬
za d’impatto della creatività, dal punto di vista
ancora industriale un recupero di aree e in un
futuro un recupero di costi di scenografie. Una
scenografia può variare da qualche decina a
qualche centinaia di milioni per cose molto im¬
pegnative: un modello di un set virtuale do¬
vrebbe in futuro costare meno. Adesso ha dei
costi paragonabili a una scenografia di livello
medio, ma in futuro non sembra fantascienza
pensare che uno scenografo e un grafico lavo¬
rino a casa propria scambiandosi file, vedano a
casa i modelli ed alla fine realizzino una sceno¬
grafia senza neanche venire in ufficio e la ri¬
versino direttamente nello studio.
MC: Ed il discorso affidabilità?
Toni; La qualità del rendering grafico off-line
non è paragonabile alla qualità fatta non in
tempo reale, quando dobbiamo renderare
un'immagine in real-time anziché aspettando
1 5 minuti, 1 ora, 2 ore, i limiti in termini di qua¬
lità sono fortissimi. Questo è un aspetto che è
a monte del sistema: il sistema deve funziona¬
re in real-time perché dobbiamo fare una sce¬
nografia come fosse in diretta anche se non lo
siamo. Quando avremo raggiunto i livelli di af¬
fidabilità che riterremo opportuni ci andremo
per davvero in diretta, ed a quel punto lo stu¬
dio di un telegiornale sportivo in tempo reale
può diventare un campo da calcio, da canot¬
taggio. da tennis o quant'altro Questo mi
sembra uno sviluppo molto interessante: una
rubrica che parla di cinema ci può trasportare
oggi a Cannes, domani a Venezia e poi questo
studio un attimo dopo può registrare la rubrica
che parla di moda e sfilare insieme a Valenti¬
no, Armam. Le potenzialità sono enormi ma si
devono sempre fare i conti con l'affidabilità, si
deve essere sicuri che il sistema funzioni
sempre e regolarmente e anche che non deb¬
ba essere usato da personale con degli skill
megagalattici. Il sistema alla fine oltre a fare
tutte queste belle cose deve essere anche
semplice e deve essere usato da tecnici bravi,
preparati come i nostri che però non possono
chiaramente entrare nel dettaglio informatico.
Il nostro ideale sarebbe un sistema senza
computer: una scatola nera in cui ci sia tutto
dentro, ma con uno sportellino dove mettere il
dischetto con la scenografia e dall'altra parte
una uscita dove prelevare il segnale video E'
fondamentale l'integrazione e la semplificazio¬
ne: finché ancora siamo a livello di Unix, il do¬
ver essere a contatto con operazioni legate
troppo al mondo dell'informatica, la diffusione
sarà limitata ed i costi elevati Ad esempio le
persone che lavorano qui sono state scelte
tutte con un curriculum professionale d'ecce¬
zione e tutti tecnici molto giovani Mettere qui
personale con una età di 40-45 anni significa
avere problemi di linguaggio insanabili dopo
aver fatto 20 anni di televisione analogica in
tutt'altro modo, è difficile che ci si possa
orientare. Questo è un investimento per II fu¬
turo, cerchiamo di formare delle persone che
poi forse non lavoreranno con il Virtual Set fat¬
to con le Silicon Graphic Onyx, ma quando si
avvicineranno ad un oggetto infinitamente piu
semplice, digitale, sapranno come parlarci, sa¬
ranno più facilitati ad apprenderlo Questo è
anche un grosso investimento culturale che
stiamo facendo
MC Complimenti ed in bocca al lupol
Tom; Crepi!
MCmicrocomputer n. 175 - luglio/agosto 1997
269
E«^, V/nH'itlb.
Due loro ielle a Venezia durame la Mostra del Cinema Le linee che si
vedono sullo sfondo blu servono per attivare il pattern recognition per
tracciare le telecamere a braccio In tal modo non e più necessario
ospitare a bordo delle telecamere della sensorisuca è il DVP-IOO che
automaticamente, leggendo il pattern, traccia la posinone della teleca¬
mera La risoluzione diminuisce allontanandosi dallo sfondo.
trasformazione che vede la virtualità en¬
trare a pieno titolo nelle produzioni tele¬
visive è una ulteriore conferma del fe¬
nomeno di integrazione fra media che
stiamo vivendo in questi anni
Una transizione che non manchere¬
mo di seguire con attenzione.
«E
momento di transizione, in cui l'ingres¬
so di queste tecnologie non consolidate
implica la nascita di problemi che non
hanno soluzione istantanea, e che devo¬
no essere studiati e risolti di volta in vol¬
ta. Tutto ciò è giustificato dallo stato
dell'arte: Virtual Studio è la punta estre¬
ma, la propaggine più avanzata della
computer grafica
interattiva sposa¬
ta al mondo del
broadcast.
Le evoluzioni
non sono arre¬
stabili e questa
Grandioso il Virtual Sei
realizzato per ABC
News per i servizi m di¬
retta sugli exit pool per
le presidenziali negli
USA
richiede una fase di comprensione/con-
versione e finanche di nuova definizione
di una gamma di professionalità fino a
ieri molto chiare. Autori, programmisti,
scenografi, grafici, ecc.. dovranno pa¬
droneggiare e comprendere le nuove
possibilità per produrre qualcosa che si
innesti bene e "funzioni" al meglio con
le nuove tecnologie. Ne discutiamo nei
riquadri.
La realizzazione dei modelli virtuali e
lo sfruttamento delle loro potenzialità
dipende dal grado di comprensione de¬
gli strumenti in uso e dai modi di impie¬
go della tecnologia coinvolta. Creare
modelli con cui bisogna interagire in
tempo reale in una trasmissione televi¬
siva. definirne e modificarne le caratteri¬
II Virtual Set pro¬
gettato e imple¬
mentato per la
Televisione Sviz¬
zera Italiana.
stiche per adattarle ai fini comunicativi
della produzione, creare animazioni coe¬
renti ed effetti appariscenti, sono aspet¬
ti che devono essere particolarmente
curati ma che richiedono tempo e sforzi
notevoli per la messa a punto del pro¬
dotto.
Infatti attualmente ci troviamo in un
270
MCmicrocomputer n, 175 - luglio/agosto 1997
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PROVE & PRODOTTI di Andrea de Prisco
Nikon COOLPIX 100
Per quanto mi sforzi di guardare al fu¬
turo della fotografia digitale con mag¬
giore ottimismo, non riesco a nascon¬
dere un po' di delusione riguardo l'at¬
tuale disponibilità sul mercato di fotoca¬
mere digitali "interessanti". Certo, anche
il ‘grado di interesse " è un concetto re¬
lativo, ma quando si scende, come tipo¬
logia di prodotto, al di sotto di certi limiti
risulta davvero difficile riuscire ad accet¬
tare come validi alcuni compromessi
falsamente tecnologici, dettati esclusi¬
vamente da rigide scelte di marketing.
L appassionato di fotografia - quello
'vero' - dotato di una fotocamera reflex
e qualche obiettivo intercambiabile a
corredo (per non parlare di altri preziosi
accessori come soffietto, tubi di prolun¬
ga, flash, filtri, ecc.l, dal punto di vista
della ripresa fotodigitale è praticamente
abbandonato a se stesso Ancora oggi
non trova, sul mercato e a portata delle
sue tasche, alcuna fotocamera in grado
di assecondare le sue esigenze fotogra¬
fiche Icon una qualità immagine ben ol¬
tre la risoluzione video attualmente di¬
sponibile a basso costo) sempreché
non intenda utopisticamente sborsare
alcune decine di milioni per rinnovare il
proprio sistema. All'utente, per cosi di¬
re, "tradizionale", interessato principal¬
mente alla fruizione digitale dei propri
scatti, non rimane che continuare ad
utilizzare la cara e vecchia pellicola foto¬
grafica per le riprese, rimandando in se¬
de di post-produzione il ‘grande salto"
nel mondo dei bit. Dunque pellicola dia¬
positiva o negativa nella macchina foto¬
grafica tradizionale, scanner per l’acqui¬
sizione e personal computer per l'utiliz¬
zo digitale delle immagini Idalla sempli¬
ce catalogazione al trattamento softwa¬
re di correzione o di elaborazione), per
poi ritornare al mondo "tradizionale"
stampando a getto di inchiostro sulle
Imolte) macchine ormai in grado di for¬
nire una qualità immagine finalmente
accettabile. Fotografia digitale - conti¬
nuiamo. ahinoi, a ripeterlo ormai da anni
- come evoluzione, continuazione, inte¬
grazione di quella tradizionale, anche al¬
la ricerca e nell'esplorazione di nuove
forme di espressione artistica in alcuni
casi praticamente impossibili con le tec¬
niche manuali.
Dal punto di vista della ripresa diretta
in digitale, come dicevo, la situazione
non è delle più rosee Attualmente, le
fotocamere elettroniche possono facil¬
mente essere classificate in due sole
categorie distanti tra loro veri e propri
anni luce. Da un lato troviamo fotoca¬
mere e dorsi digitali in grado di compe¬
tere (in alcuni casi superareI la risoluzio¬
ne e la qualità immagine della pellicola
fotografica. Si tratta di apparecchi e ac¬
cessori ultraprofessionah dal costo as¬
solutamente inaccessibile per l'utenza
consumer e "semipro" (si va da un mim¬
mo di una decina di milioni agli oltre
cento dei dispositivi più sofisticati), de¬
stinati ad una cerchia assai ristretta di
utenti particolari.
Dal versante diametralmente oppo¬
sto, stiamo subendo l'invasione di appa-
recchietti "tuttofare", basati su sensori
CCD simili a quelli (a volte anche peg¬
giori) normalmente installati nelle video¬
camere amatoriali, dal costo in molti ca¬
si tutt‘altro che consumer mimmo mez¬
zo milione, massimo tre-quattro, nella
maggioranza dei casi con un prezzo
compreso tra uno e due milioni. Quel
che è per certi versi tragico riguarda il
272
MCmicrocomputer n. 175 - luglio/agosto 1997
La "sezione fotocamera “ della COOLPIX 100 e di dimensioni veramente ridotte. Incorpora un flash elettronico e un display LCD per regolare le varie funzioni
fatto che in tutti i casi si tratta di fotoca¬
mere digitali, per quel che riguarda le
possibilità strettamente fotografiche of¬
ferte, del tutto paragonabili alle compat¬
tine zoom tradizionali e in grado di forni¬
re risultati digitali appena sufficienti per
la pubblicazione di immagini su Internet
o poco più. Un mercato, insomma, an¬
cora in crescita, tuttora molto disordina¬
to Iper non dire caotico!, che non ha an¬
cora trovato il suo naturale sfogo nell'u¬
tenza più vasta, tecnologicamente inte¬
ressata alla fotografia digitale e non so¬
lo incuriosita dall'ennesima moda pas¬
seggera. Ovvero: farà la stessa misera
fine del video? Tutto sommato, spero
proprio di no, e per quanto possa esse¬
re difficile rimarrò piuttosto ottimista,
continuando ad aspettare con ansia la
prima fotocamera digitale., tanto digita¬
le, quanto fotocamera!
Nikon COOLPIX 100
Produttore:
Nikon Corporation
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COOLPIX 100
Voltiamo pagina. Più che una vera e
propria fotocamera digitale, preferisco
"inquadrare" la Nikon COOLPIX 100 co¬
me una periferica di input fotografico
per computer portatili. Se vogliamo è
uno degli oggetti più strani mai prodotti
dall'industria elettronica giapponese,
che in più di un'occasione ha sorpreso il
mondo intero con numerose proposte
"scuotiglobo" (vedi "Tamagochi & Co.").
Tanto per cominciare potremmo defini¬
re la COOLPIX 100 come un'entità mi¬
tologica metà fotocamera e metà sche¬
da di espansione PCMCIA (son finiti i
tempi cupi di minotauri e centauri) Nel¬
la prima delle sue due vesti si utilizza
per riprendere immagini, con tanto di
mirino ottico galileiano, obiettivo di ri¬
presa e piccolo flash integrato che ci
viene automaticamente in aiuto in con¬
dizioni di scarsa illuminazione. L'autono¬
mia di ripresa, non espandibile in alcun
modo, oscilla tra 21 e 42 immagini a se¬
conda del fattore di compressione
JPEG utilizzato (varia, di conseguenza,
la qualità finale). Il sensore CCD è da
1/3 di pollice e conta 330.000 pixel, suf¬
ficienti per fornire in tutti i casi immagi¬
ni ad una risoluzione finale interpolata di
512x480 pixel. Dico interpolata in quan¬
to, come noto, con 330.000 elementi,
se la matematica non e un'opinione e
considerando che tale numero si riferi¬
sce agli elementi monocromatici (è ne¬
cessario ridurre tale valore per tre per
ottenere il numero di triadi a colori), non
è possibile in alcun modo, se non attra¬
verso sofisticati artifici software, riusci¬
re a tirar fuori 512x480 pixel reali. Ma
questo, come al solito, è un problema
di tutte le "macchinette fotografiche"
(come odio questo termine...) digitali
presenti sul mercato. Già piu interes¬
sante è conteggiare la quantità di me¬
moria riservata per ogni immagine, per
rendersi conto maggiormente (anche se
in ogni caso con rigore assolutamente
"spannometrico") della qualità immagine
realmente ottenibile. La COOLPIX 100
utilizza un megabyte di memoria RAM,
non espandibile, nel quale riesce a com-
MCmicrocomputer n. 175 - luglio/agosto 1997
273
Il lato superiore dell'impugnatura contiene le quattro pile stile per l’alimenta¬
zione della macchina Rimuovendola completamente scopriamo la sua appen¬
dice PCMCIA per il trasferimento delle immagini riprese su computei
primere da 21 a 42 immagini. Nel primo
caso abbiamo circa 50 K per immagine,
nel secondo esattamente la metà. Ora,
anche chi non è particolarmente esper¬
to dell'argomento non dovrebbe fatica¬
re molto per comprendere che in spazi
cosi ridotti si riesce a comprimere solo
immagini di piccole dimensioni e/o poco
ricche di dettagli: del resto il formato
JPEG non fa miracoli e, senza tanti
scrupoli, durante la compressione butta
via tutti i dettagli dell'immagine ripresa
che impegnano troppo spazio in memo¬
ria. Lo fa, ovviamente, in maniera ocula¬
ta... ma lo fa.
Dicevamo della doppia natura della
COOLPIX 100. Riprese le immagini, per
la loro successiva fruizione basta sfilare
l'impugnatura che contiene anche le pi¬
le necessarie al funzionamento per sco¬
prire la sua natura di scheda d'espansio¬
ne in standard PCMCIA. La inseriremo,
proprio come fosse un dispositivo di
questo tipo, nell'apposito alloggiamento
previsto nel nostro computer portatile
(o fisso se dispone, parimenti, di un dri¬
ve per schede di espansione di questo
tipo). Le immagini riprese dalla piccola
Nikon sono viste dal sistema utilizzato
come singoli file grafici salvati in forma¬
to JPEG, direttamente visualizzabili o
trasferibili sul nostro hard disk così co¬
me faremmo prendendole da un di¬
schetto o da un CD-ROM.
Neroblu
A scelte progettuali tanto particolari
non potevano non corrispondere solu¬
zioni estetìche/ergonomiche altrettanto,
inusuali: la piccola Nikon ha, in comple¬
ta controtendenza, uno sviluppo assolu¬
tamente verticale. Si impugna a mo' di
rasoio elettrico, ha il pulsante di scatto
situato sul lato frontale, tra il gruppo fo¬
tocamera vero e proprio e l'alloggia¬
mento per le quattro pile stilo. Ai lati
due pulsanti permettono di sfilare com¬
pletamente il comparto di alimentazione
La COOLPIX 100 inserita in un alloggiamento PCMCIA di un computer portatile Le immagini riprese sono
salvate singolarmente m formato JPEG
274
MCmicrocomputer n. 175 - luglio/agosto 1997
Due riprese alla "massima qualità" ottenibile con la COOLPIX 100. L'immagine a destra, di un modellino in scala 1:24. è stata ripresa a breve distanza, senza utiliz¬
zare la modalità macco Inecessaria solo per riprese ancor più ravvicinaleI
per scoprire la protesi PCMCIA della
COOLPIX 100. Una prima sorpresa la
troviamo proprio asportando l'impugna-
tura/portapile: le due sezioni dialogano
dal punto di vista elettrico attraverso un
connettore da ben 15 contatti. Non sa¬
ranno un po' troppi per la sola alimenta¬
zione e il pulsante di scatto? I fatti sono
due: o aH'interno dell'impugnatura si ce¬
la parte dell'elettronica dell'apparecchio
(a giudicare dal peso del guscio ester¬
no, una volta tolte le pile, si potrebbe
supporre proprio di no) oppure in sede
progettuale hanno previsto impugnatu¬
re differenti con funzionalità aggiuntive
(è una mia ipotesi, non so proprio nulla
al riguardo). Ad esempio con un'impu¬
gnatura opzionale dotata di display a cri¬
stalli liquidi a colori per visionare le im¬
magini riprese o, ancor più utile, un
adattatore per scaricare le immagini tra¬
mite porta seriale o parallela su qualsia¬
si tipo di computer, anche non dotato di
alloggiamento per moduli PCMCIA.
La sezione fotocamera è, dal canto
suo. un vero gioiello di miniaturizzazio¬
ne. Grande come meno di mezzo pac¬
chetto di sigarette (misura circa 6x5x3
cml), incorpora il sensore CCD, l'obietti¬
vo di ripresa, il mirino ottico, il piccolo
flash elettronico, un display a cristalli li¬
quidi per impostare e controllare le fun¬
zioni, più tutta la circuiteria che permet¬
te il funzionamento dell'intero arnese.
Lateralmente troviamo un pulsante e un
deviatore a slitta: il primo comanda l'ac¬
censione/spegnimento della fotocame¬
ra; il secondo, meccanicamente collega¬
to con l'obiettivo, permette la messa a
fuoco a distanza ravvicinata (14-23 cm)
senza possibilità di utilizzare il flash in
questa modalità operativa. Manca, al¬
l'uopo, un segnale nel mirino che avver¬
ta l'utente dell'impostazione della mo¬
dalità macro: involontariamente potrem¬
mo attivarla o dimenticarla attiva, e al¬
trettanto involontariamente otterremo
immagini fuori fuoco riprendendo sog¬
getti non a distanza ravvicinata.
Sul lato superiore, attorno al display,
troviamo quattro piccoli pulsanti che co¬
mandano altrettante funzionalità dell'ap¬
parecchio. "Mode" attiva il dispositivo
"anti-occhi-rossi" e l'autoscatto: al pri¬
mo corrisponde, semplicemente, l'ac-
Con la COOLPIX 100 è
fornito a corredo anche
un semplice programma
di fotoelaborazione digi¬
tale delle immagini.
censione di una piccola sorgente lumi¬
nosa frontale che ha il compito di provo¬
care il restringimento dell'iride della per¬
sona fotografata per evitare che la luce
del flash si rifletta sulla retina. Circa
l'autoscatto, dalla durata fissa di 10 se¬
condi, c'è da segnalare che la COOLPIX
100 ha una forma tale da non poter es¬
sere appoggiata in nessun modo su una
superficie piana (né è presente l'attacco
per il treppiedi) pertanto è necessario
trovare un sostegno posteriore alla foto¬
camera prima di far partire il conto alla
rovescia.
"Adjust', oltre a regolare data e ora
dell'orologio interno, attiva l'automati¬
smo, disattiva o forza l'utilizzo del picco¬
lo flash integrato (numero guida 9, suffi-
MCmicrocomputer n. 175 - luglio/agosto 1997
275
ciente per illuminare fino a 2.25 metri).
Premuto contemporaneamente al pul¬
sante "Erase" (per il quale è necessario
L'interruttore di alimentazione
temponzzato Dopo pochi mi¬
nuti di inattività, la fotocamera
si spegne automaticamente
utilizzare un oggetto ap-
I I puntito) permette di can¬
cellare l'intero contenuto
della memoria interna;
premuto singolarmente
permette di cancellare
l'ultima immagine ripresa
(utile in caso di ripensamento o quando
involontariamente agiamo sul pulsante
di scatto). Infine il pulsante "Quality"
permette di impostare il livello di com¬
pressione JPEG nel salvataggio delle
immagini.
Concludendo
La COOLPIX 100 non ha, ovviamen¬
te. alcuna pretesa di rappresentare la
soluzione consumer di fotocamera digi¬
tale proposta da Nikon E' un apparec¬
chio particolare, di dimensioni molto
compatte, ideale complemento di chi
già dispone di un computer portatile do¬
tato di alloggiamento per schede PCM¬
CIA e, ad esempio, ha spesso l'esigen-
Sogni mostruosamente proibiti
Inutile nasconderlo.
Alla fotocamera digi¬
tale dei miei sogni ci
penso (giorno e not¬
te!) da lunghissimo
tempo. Se fossi il pre¬
sidente della Nikon
Corporation (o di qual¬
siasi altro colosso fo¬
tografico giapponese,
tanto per non smenti¬
re la mia innata mega¬
lomania) non esiterei
a promuovere di cor¬
sa la progettazione e
la realizzazione di una
fotocamera digitale
atta a soddisfare le
aspettative anche de¬
gli utenti più esigenti.
E, per quanto possa
sembrare anacronistico, immaginerei la nuova fotocamera "ad uso
promiscuo", digitale o tradizionale a seconda del tipo di dorso instal¬
lato sul retro Una fotocamera sicuramente reflex, con messa a fuo¬
co automatica, mirino intercam¬
biabile. concepita per utilizzare
obiettivi e accessori standard,
dotata dì otturatore elettronico e
sofisticato controllo esposimetri-
co per esporre correttamente le
pellicole fotografiche tradizionali.
Quando l'utente, per necessità o
per semplice voglia, decide di
passare al digitale, non dovrà far
altro che installare al posto del
dorso tradizionale quello elettro¬
nico, dotato internamente di un
sensore CCD e esternamente di
un display a cristalli lìquidi a colo¬
ri da utilizzare sia per visionare le
immagini precedentemente scat¬
tate, sia per verificare al volo l'e¬
sposizione impostata automati¬
camente dalla fotocamera.
Per salvare le im¬
magini, il medesimo
dorso digitale potreb¬
be ospitare un allog¬
giamento per schede
di memoria PCMCIA
da 10 o 20 megabyte,
oppure un piccolo
hard disk rimovibile
per un'autonomia di
ripresa ancora mag¬
giore Le immagini
potrebbero essere
salvate in formato
JPEG, ma con un li¬
vello di compressione
non eccessivo, per
evitare perdite di det¬
taglio visibili ad occhio
nudo. Come sensore
CCD opterei natural¬
mente per un formato "pieno" 24x36 mm in modo da non falsare
l'angolo di campo degli obiettivi a corredo. Utilizzerei un sensore da
almeno tre milioni di pixel per risultati, pur lontani da quelli ottenibili
con la pellicola fotografica (pare
che una diapositiva 24x36 riesca
a registrare qualcosa come venti
milioni di punti!), comunque suf¬
ficienti per ottenere stampe più
che dignitose da una moderna
stampante a getto di inchiostro
di buona qualità
Nelle mie elucubrazioni menta¬
li digital-fotografiche. ho anche
elaborato un semplice schema di
interpolazione dei pixel col quale
ottenere una buona risoluzione
reale a partire dai tre milioni di
pixel disponibili sul sensore CCD
E' noto, infatti, che i sensori CCD
sono solo monocromatici: non
sono direttamente sensibili ai co¬
lori ma leggono solo variazioni di
luminosità Per realizzare sensori
276
MCmicrocomputer n. 175 - luglio/agosto 1997
Sul lato sinistro della COOLPIX 100 il deviatore per la modalità macro. Da non dimenticare attivo.
za di arricchire le proprie relazioni con
immagini fotografiche digitali.
Dal punto di vista prestazionale, con¬
siderata la risoluzione del sensore CCD
e la ridotta quantità di memoria (non
espandibile) presente al suo interno, è
logico non aspettarsi una qualità imma¬
gine insuperabile, mentre il piccolo fla¬
sh integrato, utilizzato nel range delle
distanze previste, possiamo dire che
riesce a fare proprio miracoli.
Infine il prezzo di listino, di 1.090.000
lire (oltre l'IVA), è sicuramente un po'
elevato rispetto alle reali possibilità del¬
l'apparecchio, ma non è escluso che in
negozio (come spesso accade per gli
oggetti di questo tipo) sia possibile riu¬
scire a spuntare un prezzo decisamente
migliore. Magari approfittando di parti¬
colari offerte da cogliere al volo..
MS
testo e fotoelaborazioni di Andrea de Prisco
a colori è necessario filtrare secondo il consueto schema RGB della
sintesi additiva i singoli pixel di cui è composto il dispositivo di lettu¬
ra Tre milioni di pixel, tre milioni di microfiltri RGB, depositati singo¬
larmente sugli elementi di lettura. E non è fantascienza: pensate
che l'eccezionale dorso digitale Dicomed
BigShot per Hasselblad conta la bellezza
di 16 milioni di pixel e, nella versione a co¬
lori dello stesso, quest'ultimi sono ad uno
ad uno rivestiti da altrettanti milioni di mi¬
crofiltri RGB. Considerato poi che nella re¬
gione del verde il nostro occhio ha la sua
massima sensibilità, dei tre milioni di pixel
disponibili la metà esatta (scegliendoli in
disposizione a scacchiera, vedi figura) li fil¬
trerei utilizzando un pigmento verde a ban¬
da moderatamente ampia. Abbiamo quindi
un milione e mezzo di pixel per acquisire,
in pratica, l'informazione luminanza della
scena ripresa. Considerata poi la disposi¬
zione a scacchiera dei pixel verdi, l'inter-
polazione dei punti mancanti appare assai
semplificata: in ogni punto dove non è
presente un pixel di questo colore ne tro¬
viamo ben quattro nelle sue immediate vi¬
cinanze. Lo stesso è possibile per il terzo colore da interpolare ad
esempio dove è presente un pixel blu, nel suo intorno (sempre se¬
condo lo schema in figura) troviamo anche quattro elementi filtrati
in rosso, e dove c'è un filtro di questo colore troviamo nelle sue vi¬
cinanze ben quattro elementi filtrati in
blu (oltre ai consueti quattro tasselli ver¬
di). Lo stesso, anche se in misura ridot¬
ta, avviene per interpolare i colori rosso
e blu nei punti dove è disponibile un
elemento con filtratura verde: in questo
caso (tenete sempre d'occhio le figure
in questo riquadro) abbiamo nelle vici¬
nanze due punti rossi e due punti blu di¬
sposti rispettivamente in orizzontale e
in verticale.
PS: non correte a prenotare l'incredibi¬
le Nikon F5 Digital che vedete illustrata
in queste pagine. Fa parte del sogno, è
solo frutto della mia fantasia e della po¬
tenza esplosiva dell'elaborazione digitale
delle immagini, Se poi in Nikon vogliono
accogliere il mio invito, sono perfino di¬
sposto a cedere gratuitamente l'idea...
:i:s:s:sss:s:s:s:s:s:s:s
sKiiKiiiSiSisassisaa
H
"■■■■■■■■■■■■a
:sh:s::::::h:::ì:s:s»:s
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MCmicrocomputer n. 175 - luglio/agosto 1997
277
coordinamento di Rino Nicotra
Sperimentazioni multimediali
software e soluzioni da provare
Desktop Audio: Music Maker, per generare brani musicali in standard wave
(ma di qualità CDaudio) inserendo e duplicando pattern preesistenti; Roland
Virtual Sound Canvas, per emulare il controllo dei MIDI di qualità sulle
schede audio prive della sintesi "wavetable".Desktop Video: proviamo
l'accoppiata VidCap32, per l’acquisizione video "full-frame", ed il Creative
MPEG Encoder per sperimentare le codifiche .MPG in prospettiva di un loro
utilizzo (in streaming) anche sul web.Web Publishing; il FutureWave Splash
(ovvero il Macromedia Flash 2.0) per mettere la grafica, animata ed
interattiva, sulle pagine in HTML.
di Bruno Rosati
Personal
Desktop Audio
Ciò che vi proponiamo in questa pri¬
ma parte dell’articolo è un approccio al
Desktop Audio.
In particolare, grazie alle virtù del
software prescelto, vogliamo sottopor¬
vi la possibilità di creare stacchi, sigle
(da sincronizzare eventualmente con
animazioni 3D) e "jingle " di qualità. Per
soddisfare le esigenze creative appena
delineate non è necessario avere a di¬
sposizione strumenti specifici di uso
professionale, ma può bastare una con¬
figurazione veramente minima compo¬
sta da: Windows 95, una scheda audio
SoundBlaster 16-Value ed un applicati¬
vo come il MagiX Music Maker control¬
labili anche da un vecchio 486 con soli
8 MByte di RAM
Con la stessa configurazione di lavo¬
ro (eventualmente consigliando un
Pentium, almeno a 90 MHz al posto del
glorioso 486 ed un eventuale raddoppio
di RAM) è anche possibile provare a
migliorare la qualità di riproduzione dei
file MIDI attraverso le specifiche del
Virtual Sound Canvas della Roland.
I due software, com'è evidente, co¬
prono due aspetti estremamente diffe¬
renti dell'ambito musicale II primo è
prettamente creativo, il secondo asso¬
lutamente fruitivo. Proprio il Virtual
Sound Canvas può essere comunque
visto (una volta scaricatolo dal Web ed
iniziai (zzato sul
proprio sistema
personale) come
un'alternativa eco¬
nomica all'acquisto
di (costose) sche¬
de 'wavetable".
Per quanto inve¬
ce riguarda il Mu¬
sic Maker, interes¬
sati alla prova sa¬
ranno soprattutto
coloro che, per di-
278
MCmicrocomputer n. 175 - luglio/agosto 1997
t'. v/fr-V^
letto o per professione, operano sia
nell'ambito delle produzioni (iper?)mul-
timediali, sia in quello più vasto della
produzione audio e del dubbing audio¬
visivo.
Delle performance del Music Maker
(scaricabile dal sito della MagiX:
intip.//wvvw.maqix~ael è possibile far¬
sene un'idea entrando in C&Vweb n. 7-
8 ed ascoltare i file dimostrativi apposi¬
tamente realizzati per la stesura di que¬
st'articolo. In realtà, poiché i file origi¬
nali ottenuti dal programma erano dei
WAV estremamente voluminosi abbia¬
mo messo sul Web delle versioni com¬
presse in .MP2.
Vediamo un po' più nel dettaglio i
due software in questione.
Music Maker
Music Maker è un programma che,
per come è realizzato, consente di
creare brani musicali con estrema faci¬
lità anche a chi non ha alcuna nozione
di musica. Tutto quel che serve è un
PC dotato di una scheda audio a 16 bit
e di un insieme di campioni sonori ad
alta qualità.
Music Maker mette a disposizione i
propri servigi consentendo l'inserimen¬
to, a cascata e/o in loop, dei vari cam¬
pioni sonori disponibili, trascinandoli,
dalla lista delle directory presente sulla
parte sinistra dello schermo, nello
sheet di lavoro sul quale sono inserite
le varie tracce messe a disposizione.
Le tracce possono essere preventi¬
vamente settate al caricamento del
programma in numero di 4 oppure 8.
Come con i mattoncini della Lego,
con i vari campioni sonori (pattern) è
possibile realizzare via via un giro ar¬
monico. una frase, un'intera composi¬
zione musicale. Il tutto controllando "on
thè run" l'aggancio migliore tra un cam¬
pione e l'altro. Music Maker, difatti, ol¬
tre alla preview del campione cliccato
sulla barra delle directory, ci fa ascolta¬
re continuamente (in loop oppure a sin¬
Paiametii di fipioduzione
Riproduci 1 Rip conlin | Felina
r-
Modalità
<• In avanti
. 1
|44100 -CJ
r «8000 —1
(i 44100
r 32000
r 22050
r11025 -iJ
Sconimento automatico
V Attivo
!• 1 enl amen' Velocen
1 SBIG Wave Oul |220] ?J
Figura 2 - Al momemo d'iniziare una nuova se¬
duta di lavoro si seleziona le voce Nuovo Arran
giamento presente nel menu File. Subito appa¬
re il requester Parametri d'impostazione relati¬
vo alle opzioni relative al nuovo lavoro. In tale
requester è possibile serrare il numero delle
tracce, il volume dell'insieme dei campioni, il
modo del suono caricato in memoria e la qualità
del sampling.
| Virtual Sound Canvas Custom Setup_□
RnOflty
ri Sound quakty
f~ Ughi Load
PolyphonyM |sT"3
CPU load Imil |70 3J
17 Reveib
17 Choius
Volume |100
| Default |
! (Turni
| Cancel |
17 Staiting this utility softwaie automatica^
Figura 3 - Una volta installato il Virtual Sound
Canvas. VSC-55, dalla barra di avvio possiamo
selezionare il modulo di riproduzione dal quale,
oltre a poter caricare ed eseguire i file MIDI, è
possibile operare al settaggio di tutti i parametri
qualitativi del modulo sonoro.
gola frase) lo sviluppo del tessuto mu¬
sicale che si sta realizzando. In tal mo¬
do si ha sempre sotto controllo lo svi¬
luppo reale del bra-
precisa. Durante l'esecuzione di un ar¬
rangiamento è possibile caricare un al¬
tro campione dal CD-ROM. posizionar¬
lo nel punto più adatto, spostarlo, in¬
corporarlo ed eventualmente decidere
di eliminarlo, senza che venga mai in¬
terrotta la riproduzione.
Il programma, nella versione su CD¬
ROM, possiede una base di dati com¬
posta da almeno un migliaio di campio¬
ni sonori. A tali campioni, oltre a quelli
messi separatamente a disposizione
dalla stessa MagiX, lo stesso utente
può aggiungere altri sampling realizzati
personalmente. L'unica accortezza ri¬
chiesta nella realizzazione ed utilizzo
dei sampling personali è quella di pro¬
durli facendo in modo che l'inizio e la
fine del campione siano in grado di
coincidere in un loop armonicamente
corretto Tutti i sampling disponibili sul
CD-Rom di Music Maker risultano "loo-
pabili" e sono realizzati a 16 bit in mo¬
dalità stereo e con una frequenza di
campionamento pari a 44,1 KHz. Tali
parametri, in sede di salvataggio del fi¬
le WAV finale, possono essere ovvia¬
mente abbassati convertendoli ai più
usuali 22 KHz/mono utilizzati in genere
nel campo del multimedia E' chiaro
che cosi agendo si risparmia una note¬
vole quantità di memoria.
Dal punto di vista operativo, il con¬
trollo delle potenzialità applicative del
Music Maker è immediato. Al momen¬
to d’iniziare una nuova seduta di lavoro
si seleziona la voce Nuovo Arrangia¬
mento presente nel menu File. Subito
no. Dal punto di vi¬
sta pratico ciò con¬
sente di lavorare in
maniera più rapida
e soprattutto più
Figura 4 - Il pannello di
controllo del VSC-55
con il player per l'ese¬
cuzione dei brani MIDI.
fimfTjnlnoBusii
Roland Viitual Sound Canvas VSC-55
’j&M&w
i mipu&ws
'tifi Pi
SMrh
Impoct.mid
0:01:47:4 "* ( ■ 1 III 1 11 ' U 1 Ul
MCmicrocomputer n. 175 - luglio/agosto 1997
279
ftf-Jn l-ltorC-'.'WcA
VidCap32
Parametri «li ncqiii*ÌZH>ne
Figura 5 - VidCap32
L'insieme dei settaggi
da operare nella fase
preliminare dell acquisi¬
zione dei aie video
appare il requester Parametri d'impo¬
stazione (fig 2) relativo alle opzioni da
imporre al lavoro. In tale requester è
possibile settare:
- il numero delle tracce (4 oppure 8)
- il volume dell'insieme dei campioni
(da 0 a -12 dB)
- la qualità del suono caricato in me¬
moria (mono/stereo e con sampling al¬
ternativo tra 22 e 44 KHz).
Eseguite queste scelte il programma
è pronto ad accettare l'inserimento dei
campioni sonori. Ciascun sampling (co¬
me un insieme costituito a gruppo) può
essere processato in diretta facendo
aumentare o diminuire il volume, inse¬
rendo effetti di distorsione, eco, river¬
bero e filtri al-
to/medio/basso.
Eie £d* Qpboro £aplute fcieto
aa m.
SHEEI
# )«
Figura 7 La finestra ope¬
rativa di Creative MPEG
Encoder
Mano a mano
Figura 6 - Settati tutti i premetti stabiliti per l'ac-
quisizione dei file video ’pet il Web" procedia¬
mo alla cattura.
che le tracce vengono riempite dai sin¬
goli "mattoncmi" e il tessuto musicale
che si ottiene soddisfa pienamente il
nostro gusto, è possibile "schiacciare"
con la funzione di Zoom-Out la parte
dello sheet interessato ed aumentare il
numero delle caselle vuote nelle quali,
sempre lungo la linea temporale delle
tracce settate in schermo, si conti¬
nuerà ad inserire altri campioni sonori.
Nel frattempo Music Maker continuerà
ad eseguire il loop dell’intera zona di
sheet interessata dai campioni inseriti
Ad ogni campione inserito il loop si al¬
lungherà andando a conglobare la parte
di sheet appena impegnata dal nuovo
campione.
Una volta realizzato il tessuto musica¬
le, questo potrà essere salvato sia co¬
me progetto (in modo da poterci torna¬
re sopra in qualsiasi momento, purché
si posseggano ancora i campioni origi¬
nali) che come file WAV standard.
Con Music Maker è possibile realiz¬
zare ritmi di batteria, combinazioni mu¬
sicali nello stile proprio del genere mu¬
sicale techno, jmgle di alta qualità e so¬
norizzazioni di tracce video sia per la
creazione di una colonna sonora, sia
per la realizzazione di effetti sonori,
stacchi e sigle per presentazioni multi¬
mediali,
Virtual Sound Canvas
Grazie alle qualità del modulo virtuale
(ovvero d'emulazione software) del
Sound Canvas della Roland è possibile
ottenere, da un
PC attrezzato
con una norma-
Figura 8 - li pannello dei
settaggi operabili nel
Creative MPEG Encoder
Curative MPEG Encodcf
Previe* QpUona Ereicrcnccs
d£lp
Cncodiei;
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Copynghi 1936 CinM T.chnotogy Ud
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Scoto»!
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Scio! Cedrai
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Par**
280
MCmicrocomputer n. 175 - luglio/agosto 1997
tonuwKu; (■■■ V/ftW-
Iissima scheda audio
"no-wavetable", perfor¬
mance MIDI di qualità
elevatissima. Più o me¬
no paragonabili a quelle
che si otterrebbero
possedendo una sche¬
da dotata di una vera e propria sezione
a campioni (appunto wavetable).
Il Virtual Sound Canvas (simile per la
resa sonora all'expander SC-55 della
Roland stessa) è un generatore sonoro
compatibile con lo standard General
MIDI capace di simulare una sezione
polifonica multitimbrica capace di ese¬
guire fino a 128 voci e con l'abilitazione
al controllo di 8 differenti effetti di river¬
bero ed eco
L'installazione e l'utilizzo del Virtual
Sound Canvas è quanto di più semplice
ci possa essere. Una volta installato il
VSC-55, dalla barra di Avvio è possibile
selezionare il modulo di riproduzione
(fig. 3) dal quale, oltre a poter caricare
ed eseguire i file MIDI, è possibile ope¬
rare al settaggio di tutti i parametri qua¬
litativi del modulo sonoro Ciò avviene
per mezzo del controllo Custom Setup
(fig. 4).
Nel pannello sono settabili i seguenti
criteri
- Priorità (Sound Quality/ LightLoad).
L'opzione Sound Quality consente la
resa migliore, con sampling rate in ri¬
produzione di 22.05 KHz, mentre la
successiva Light Load è un preset in
1
grado di controllare i campioni a soli
11.025 KHz con un conseguente minor
impegno della CPU.
- Riverbero e Coralità (On/Off). Il loro
utilizzo, congiunto oppure esclusivo,
migliora la qualità d'ascolto, ma contri¬
buisce ad un maggiore impegno della
CPU.
- Polyphony limit. Inutile dire che
controlla il limite relativo alla quantità di
''voci' 1 presenti in un'esecuzione polifo¬
nica.
- CPU load limit. Setta la percentuale
di CPU che il sistema dedicherà priori¬
tariamente all'esecuzione MIDI via
VSC-55. Il setting permette un range
che va dal 20 al 90%.
- Volume. Il controllo va da zero a
100 e sostituisce quello del Volume
Figura 9 - Un file
appena codifica¬
to MPG visto at¬
traverso l'Aclive-
Movie a grandez¬
za originale.
Figura IO - Lo stesso file visto a grandezza dop¬
pia. La grana diventa subito consistente ed appa¬
re un disturbo video, l’acquisizione non è delle
migliori Cosi come consiglia il manuale, per
Creative MPEG Encoder è meglio acquisire i file
in modalità full-frame. Senza cioè effetti ’lossy'
impressi dalle tasi di compressione intermedie.
Control di Windows 95 solo quando è
in esecuzione un file MIDI eseguito dal¬
la VSC-55.
Il funzionamento ottimale del VSC-55
è garantito su PC dotati di Windows
95, CPU Pentium/60 MHz o maggiori
dotati di 8 MByte di RAM (preferibil¬
mente 16) e con un minimo di 256
KByte di cache di secondo livello. Lo
spazio richiesto su hard disk è di circa 3
MByte, La scheda audio infine dev'es-
C&Vweb n. 7-8
u C&Vweb questa volta troverete ad attendervi
tanto di quel materiale che vale davvero la pena farne l'elenco
ed anticiparne i contenuti.
Sulla pagina dedicata al Desktop Audio sarà possibile trovare i
progetti dei file audio realizzati con Media Maker per questa pro¬
va Poi, invece dei WAV originali (che potrete comunque ricava¬
re per vostro conto caricando i progetti) troverete le conversioni
MP2 degli stessi. Tali conversioni sono assai più compatte dei
wave originali, vengono caricate/scaricate più rapidamente e ci
consentono di continuare la sperimentazione dell'audio sul
Web La riproduzione, a seconda del browser. può essere tenta¬
ta attraverso l'ActiveMovie (che prova anche lo streaming
MPEG) o da un plug-in per Navigator che è possibile scegliere
nel sito di Netscape.
Dalla sezione dedicata all'audio a quella per il video, sulla pagina
'Desktop MPEG', potrete trovare i file-campione codificati dal
Creative MPEG Encoder Questi possono essere resi in strea¬
ming di nuovo attraverso l'ActiveMovie oppure i plug-in per il
Navigator
La terza sezione ci consegna l'opportunità di provare in linea
l'ebbrezza delle animazioni di Splash/Flash Anche qui serve un
Viewer. Su C&Vweb ci sono i link che portano ai siti di FuturWa-
ve e Macromedia. Una volta che ci sarete dentro e che il plug-in
farà parte del corredo del vostro browser preferito, è ovvio che
navigherete nelle pagine che le due sw-house hanno dedicato al¬
le animazioni di Splash/Flash. Poi però, tornate su C&Vweb!
Nel nostro sito difatti troverete ad attendervi le pagine dinamiciz-
zate dal JavaScript. Provatele e, se vi interessano le funzioni a
cui assolve lo script di Netscape, scaricatene pure il codice
HTML.
Sempre a riguardo di JavaScript, anche in questo spazio mettia¬
mo in evidenza la notizia che Netscape, nel suo sito, sta pro¬
muovendo la prova del Visual JavaScript. Un applicativo che
agendo da RAD è in grado di semplificarvi ulteriormente la vita
nello sviluppo di procedure complesse in JavaScript. Ed è pro¬
prio il Visual JavaScript il segnale più eloquente di come Netsca¬
pe punti al (ri)lancio del proprio batch-language C&Vweb, nel
suo piccolo, prova a dare il proprio contributo. Oltre che con que¬
ste note, lo faremo con la pubblicazione su C&Vweb di una favo¬
la interattiva. Due-tre mesi di tempo e ciascuno avrà motivi e
prove valide per apprezzare o meno il prodotto e gli strumenti
usati per realizzarlo.
MCmicrocomputer n, 175 - luglio/agosto 1997
281
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ISO
Figura 1 1 - Splash di
FuturWave il piano di
lavoro con in evidenza
lo 'step-by-step' per
realizzare bellissimi
bottoni d'interazione
animati
Iff
Figura I? - Splash di
FuturWave II primo file
demo lavori in corso
Un click sul segnale più
avanzalo lo farà cadere
facendo risalire un ope¬
raio dal tombino che lo
rimetterà in piedi bor¬
bottando qualcosa.
I-I<TI"I
sere in grado di controllare suoni da 16
bit stereo con 22.05 - 11.025 KHz di
sampling rate.
La qualità dei file MIDI è sorprenden¬
te ottima (certo, con il vero SC-55 sia¬
mo su di un altro pianeta) anche se
l'impegno del sistema è notevole. Su
PC di potenza inferiore al Pentium, ve¬
di appunto tutti i 486 ancora in circola¬
zione, il rallentamento è evidente e di¬
viene ancor più marcato quando si atti¬
vano tutti i parametri al massimo della
qualità.
Il Virtual Sound Canvas è comunque
da provare poiché è capace di far
ascoltare i file MIDI con una qualità
maggio re; in proposito, su l sito della
Roland liwww roland comi c'è pronta
una versione demo perfettamente fun¬
zionante anche se tarata per un limite
massimo di cinquanta secondi per file
Il video con VidCap32
e Creative MPEG
Encoder
Passando al Desktop Video, con
l'aiuto del VidCap32 (sostitutivo del
vecchio VidCap a 16 bit per Windows
3.1 x) e con il Creative MPEG Encoder,
ci apprestiamo a realizzare una serie di
file ,MPG. Lo scopo è quello di arriva¬
re a disporre di filmati capaci di essere
riprodotti in streaming (flusso conti¬
nuo) attaverso l'ActiveMovie per l'Ex-
plorer ed un plug-in MPEG-Player
(quale ad esempio l'InterVU) per il Na-
vigator/Communicator. I file AVI origi¬
nali li ho scelti tutti della misura più
piccola, il classico 160x120 con un fra-
me-rate non superiore ai 10 fps. Filma¬
ti piccoli e rallentati: al momento Inter¬
net, in fatto di qualità video, non ci
permette più di tanto
Entriamo un po’ più nei particolari di¬
videndo le fasi di lavorazione in cattura
e codifica.
I filmati che ho acquisito con il Vid-
Cap32 riguardano una sequenza presa
da due documentari, uno sugli animali
e l'altro sull'astronomia. Senza forzare
11 sistema né tantomeno il VidCap32
(sprecato in questa occasione essen¬
do di gran lunga più solido e veloce
della precedente versione a 16 bit per
Win 3.1 x) 1 parametri di acquisizione
sono stati settati subito ai valori piu
bassi.
Come se fossimo tornati ai primordi
del multimedia su PC, il quadro video
è inevitabilmente quello del classico
francobollo da 160x120 dot. Il numero
dei trame a sua volta può oscillare tra 1
12 ed 1 15 fps, la qualità della compo¬
nente audio contenuta nei soliti 1 1
KHz scegliendo se ad 8 oppure 16 bit
Tutti i parametri sono comunque mo¬
strati in figura 5 dove, in esploso, so¬
no mostrati 1 vari pannelli sui quali
operare 1 settaggi preliminari d acquisi-
zione nell'ambiente del VidCap32 In
tali parametri, proprio per offrire la
massima qualità del segnale, è com¬
preso il metodo di acquisizione "Full-
Frames", cioè senza imporre nessuna
compressione.
Ciò che cosi agendo abbiamo realiz¬
zato, e che ora ci apprestiamo a con¬
segnare alle cure del Creative MPEG
Encoder, sono due piccoli videoclip da
5-10 secondi di durata. Malgrado ciò,
proprio perché in full-frame, 1 due file
AVI occupano un ragguardevole quan¬
titativo di MByte. Tanto per fare qual¬
che numero, il file linceAVI (6 secondi)
in versione non compressa occupa cir¬
ca 4,8 MByte Compresso in Indeo
3.2, al contrario, scende a 1,75 MByte
comprendendo tra l'altro la sincronia
di un accompagnamento musicale
(realizzato in alta qualità dal Music
Maker). Teniamo a mente questi valori
e vediamo come e quanto e possibile
comprimere utilizzando il formato
MPG.
Compressione MPEG
Il software scelto per questa prova,
il Creative MPEG Encoder, è un appli¬
cativo di conversione in grado di tra¬
sformare dei file AVI in sequenze di
formato MPEG con in più la capacità
di preservare la qualità delie immagini
282
MCmicrocomputer n, 175 - luglio/agosto 1997
Figura 13 - Splash di
FulurWave II secondo
file demo, stavolta non
c'É da toccare nulla, il
loop e già innescato.
Quello che tacciamo, e
che ’frame-by-frame'
immortaliamo in se¬
quenza. è solo dare
una sene di Zoom-In
sull'animazione vetto¬
riale Questa, mano a
mano che si zooma,
mostrerà l'ingrandi¬
mento dell'automobile
con una grafica sempre
perfetta e fluida
E» s«»<4 w*■» v, v- ,
ODA 0. S-
_ _ _ .. __ _ & *3-
** u-:. p*lm* il Vt* CuW *»«
t> HTMUSan* t xtStnéy f*
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Our Family Trip
Tl*i ijnj-lr haiJ p«gf ìtvcwi how pati cui rccbdf FunjrfSplarìi Aiunaior movwi mi© vouj HTI4L p«f«t Urt thf Virar
S&urcf cf«nrft»d of V'-ir browjw tf. ter rampici «f thè OBJECT«od EMBED
1° ZOOM 2° ZOOM 3° ZOOM 4° ZOOM “
Questa è un'inserzione realizzata in grafica per mettere in risalto
la potenza delle qualità vettoriali di Splash.
Saliamo ad uno Zoom X4 ottenendo sempre immagini ad alta qualità!
Unii ìiwsiwa | | HOrnlm. »l.» ««.
_ _J
^ - m
e del suono per mezzo di parametri di
controllo sufficientemente sofisticati.
Altra caratteristica peculiare del con¬
vertitore è quella di poter codificare
sia l'intera sequenza originale che una
specifica porzione della stessa, asse¬
gnando al file MPG i parametri di codi¬
fica relativi alla qualità delle immagini
e del transfer rate.
L'interfaccia del programma è molto
semplice. Osservando la figura 7 pos¬
siamo notare che questa è organizzata
in tre fasce In quella superiore è si¬
stemata la barra dei menu, in quella
centrale il display del quadro video in
fase di codifica e quindi, nella parte
bassa del modulo, la zona dei controlli
caratterizzata dalla presenza di uno sli-
der, per spostarsi velocemente sulle
sequenze del filmato, e di bottoni per
10 Scroll Control che può avvenire fra-
me-by-frame per posizionarsi con pre¬
cisione sul singolo fotogramma del file
in lavorazione. Compresi nella zona dei
controlli ci sono i marcatori (In/Out),
per stabilire delle sequenze da copia¬
re/cancellare, i bottoni di avanzamento
VCR-like ed il bottone di saving.
Questo per quanto riguarda i con¬
trolli, per ciò che invece concerne il
settaggio dei parametri di codifica è
necessario, una volta richiamatolo dal
menu Options, agire sul requester
MPEG Encoder Options.
Le opzioni che dovremo settare
comprendono:
- Frame Rate (minimo 24 fps)
- Key-frame (click su Use Default, al¬
meno per le prime codifiche speri¬
mentali)
- Data-rate dell'eventuale compo¬
nente audio (minimo 56 Kbit/sec)
- formato audio (mono/stereo)
- Target Transfer Rate (dove il valore
minimo è pari a 70 KByte/sec).
Una volta settati i parametri è possi¬
bile iniziare il processo di codifica sulla
durata del quale, a parte l'incidenza
del file in lavorazione, gioca un ruolo
determinante la possibilità di assegna¬
re o meno la priorità del codificatore
su tutti gli altri task attivi del sistema.
Se si setta la priorità del Creative
MPEG Encoder al livello maggiore il
processo di codifica avverrà con una
velocità sufficientemente accettabile,
ma chiaramente il PC sarà come "se¬
questrato’ e non disponibile per tutte
le altre possibili operazioni.
Per la cronaca, abbiamo provato ad
operare le codifiche assegnando due
differenti livelli di priorità. Assegnando
la priorità maggiore a Windows 95 con
11 primo file sotto codifica, il tempo di
compressione ha superato i quindici
minuti (il file misurava circa 8 secon¬
di). Procedendo, al contrario, con la
priorità assegnata all’MPEG Encoder,
il secondo file è stato compresso in
MPG in circa sei minuti. Un minuto
per ogni secondo di filmato. Sempre a
riguardo di quest'ultimo file, quello
della lince, passando dalla versione
AVI in full frame da 4,79 MByte (e da
quella, compressa solo come riferi¬
mento statistico con Indeo 3.2 in 1,75
MByte) a quella MPG si scende a soli
436 KByte. Nel file compresso, va sot¬
tolineato così come è stato fatto con
la codifica Indeo, è compresa anche
una componente audio di accompa¬
gnamento di alta qualità. Dal full-frame
all'MPEG, con l'aggiunta di una com¬
ponente audio di qualità, si scende di
oltre il 90%. Scusate se è poco!
Animazioni ed
interazioni sul Web
La messa in "stand-by" di Java e re¬
lativi applet, l'elezione di Splash Futu-
reWave (o dell'equivalente Macrome¬
dia Flash) a generatore di animazioni
vettoriali ed interattive, la rivalutazione
(o riscoperta?) del JavaScript. E' que¬
sto il succo delle note che seguono.
Chiariamone un po' più nel dettaglio i
singoli punti.
Punto primo: perché preferiamo le
animazioni (bottoni compresi) realizza¬
bili con Splash/Flash a quelle generabi¬
li attraverso applet in codice Java?
Semplicemente perché le animazio¬
ni di Splash/Flash sono di gran lunga
più facili da realizzare, sono comprese
in pochissimi KByte, possono essere
ridimensionate rimanendo sempre di
alta qualità (sono vettoriali) e godono
della rapidità di riproduzione operata
da un plug-in Viewer che le scarica dal
server (cosi com'è con le GIF animate)
con una sorta di streaming (come con
i file audiovisivi).
Al contrario, scrivere animazioni (ma
anche più semplici bottoni di linkag-
gio!) con Java, significa sobbarcarsi
l'onere d'imparare a programmare in
quel linguaggio e la fatica (e l'impiego
di molto tempo in più) per realizzare
quello che Splash e Flash riescono a
darci in maniera estremamente facile
e rapida.
Punto secondo: perché preferiamo
JavaScript per dinamicizzare le pagi¬
ne?
Con JavaScript ogni genere di fun¬
zionalità interattiva generabile viene
stilata direttamente all'interno del li¬
stato HTML ed interpretata altrettanto
direttamente (come un normalissimo
TAG) dal browser.
JavaScript viene solo interpretato (e
sul client). Java, al contrario, va codifi¬
cato (sul server) prima che l'applet
venga eseguito sul browser. La com¬
plessità del processo richiesto da Java
significa soprattutto grossi rallenta¬
menti al caricamento. Al contrario, l'in¬
terpretazione diretta del JavaScript da
parte del browser del navigatore, si¬
gnifica maggiore velocità di carica¬
mento e di risposta. Quello che farà
JavaScript una volta scatenato un de¬
terminato evento (temporale, come in¬
vece il click su di un bottone) sarà im¬
mediatamente eseguito dal browser.
Se Splash/Flash l'andiamo perciò a
caldeggiare come il non plus ultra per
MCmicrocomputer n. 175 - luglio/agosto 1997
283
«* '•‘"WlOl, (:■- VMc*.
■ )C '’-V'.im—-'11* Wov»
Figura M Splash di
FuturWave Terso file
demo bio_mam.htm
Appare una pagina di¬
visa in due frame Sul¬
la parie destra c'e
un animazione mollo
articolata sulla quale,
olire alla dinamica di
un orbila terrestre,
vengono mostrati
quattro bottoni sferici.
Sensibili al passaggio
del mouse, questi si il¬
luminano e contempo¬
raneamente evidenzia¬
no quadro link testuali
"Who?', "What’",
"Where?" e “Mail".
**'— UOlllidat B'jWdta. Commi Mie IW**' |
la realizzazione di animazioni interatti¬
ve e bottoni dinamici, JavaScript ve lo
consigliamo per generare form, que¬
stionari, giochi a quiz ed avventure in¬
terattive (nello specifico su C&Vweb
metteremo presto on-line il demo di
una favola "ipermediale"). Tutto ciò,
dalla teorizzazione alla pratica avrà i
soliti riscontri di verifica su C&Vweb
Sul n. 7-8 difatti potrete trovare sia
una serie di esempi animati prodotti
dallo Splash/Flash, sia pagine dinami¬
che realizzate con il contributo di Ja¬
vaScript.
A riguardo, e per la corretta verifica
di quanto sto affermando, vediamo
qui di seguito come realizzare le ani¬
mazioni con Splash/Flash e con una
serie di "wizard - in JavaScript che, vi¬
sti dal lato teorico su queste pagine,
avranno, come già accennato, i loro ri¬
scontri pratici su C&Vweb n. 7-8.
Splash per fare click
sul Web
Si chiami ancora Splash (la versione
in nostro possesso) e lo si scarichi dal
sito della FuturWave (http://www.fu-
turewave.com) o Flash ed allo stesso
modo se ne scarichi la beta dal sito di
Macromedia (http.Y/www.macrome-
dia.coml, la cosa non cambia. L'appli¬
cativo è praticamente lo stesso e me¬
rita la nostra attenzione.
Attenzione stimolata navigando "per
caso" verso l’URL sia della casa ma¬
dre, sia di quella "adottiva" La nostra
ammirazione è assoluta: mai abbiamo
potuto vedere e godere di animazioni
così fluide e rapide al caricamento
(neanche off-line per certi versi)
com'è accaduto visitando i due siti in
questione.
Imbracciandone il plug-in Viewer (se
si naviga con Internet Explorer 3,x
questo viene tra l’altro installato auto¬
maticamente nel browser) le anima¬
zioni di Splash/Flash cominciano a
vorticare sullo schermo del proprio
PC. Dopo aver scaricato la demo ed
installatone programma e tutoria), ve¬
diamo alcune animazioni lanciandole
dal file htm che le contiente.
- Primo file demo: "lavori in corso".
Appare una serie di segnali a terra po¬
sti in cerchio attorno ad un tombino
aperto. Un click sul segnale più avan¬
zato ed ecco che questo cade. Dal
tombino risale un operaio che lo ri¬
mette in piedi borbottando qualcosa.
- Secondo file demo: una scalcina¬
tissima macchinma corre per le asso¬
late strade della California (?). Stavolta
non c'è da toccare nulla né da dare il
play. Il loop è già innescato. Quello
che facciamo, e che "frame-by-frame"
immortaliamo in sequenza, è dare una
serie di Zoom-In sull'animazione vet¬
toriale. Questa, mano a mano, au¬
menta l'ingrandimento sulla macchi¬
na. La grafica è sempre perfetta e la
macchina "macina" sempre fluida¬
mente.
-Terzo file demo: bio_mam.htm. Ap¬
pare una pagina divisa in due frame
Sulla parte destra c'è un'animazione
molto articolata sulla quale, oltre alla
dinamica di un'orbita terrestre, vengo¬
no mostrati quattro bottoni sferici.
Sensibili al passaggio del mouse, que¬
sti si illuminano e contemporanea¬
mente accendono il flash su quattro
link testuali: "Who?", "What?",
"Where?" e "Mail" Facendo click su
"What", sul frame che occupa la par¬
te sinistra dello schermo, appare la
pagina html relativa. In questo caso
scopriamo che ci sono i "lavori in cor¬
so" e riappare perciò l’animazione dei
segnali stradali e dell'omino che lì ri¬
mette a posto. Doppia animazione su
due distinti frame piu il mapping ani¬
mato dei bottoni al passaggio del
mouse.
Di questi tre esempi cercheremo di
farne una mini-navigazione dedicata
sulle pagine che C&Vweb dedicherà a
Splash/Flash.
I nostri "Wizard"
per JavaScript
Quelli a cui stiamo lavorando, per
metterli su C&Vweb. sono alcuni
script generici (facilmente e libera¬
mente riadattabili dal singolo utente)
in grado di ben esemplificare le valen¬
ze interattive del linguaggio estensivo
dell'HTML. Nello specifico si tratta di.
- messaggi di avviso (da un reque-
ster tipico di Windows)
- apertura di nuove finestre (help)
- control form (per elaborare dei
questionari e dei quiz, al limite degli
impianti per giochi interattivi)
Esemplificazioni banali di JavaScript
che poi, cosi come spero che voi fac¬
ciate, cercheremo di sviluppare artico¬
landoli in una struttura piu complessa
com'è quella della "favola interattiva"
Tecnicamente, per quanto riguarda
la creazione di questionari, adventure
ed altre soluzioni personali, è suffi¬
ciente riprendere gli script generici
che appariranno su C&Vweb n 7-8 e
rielaborarli, magari ingegnandosi alla
realizzazione di propri costrutti interat¬
tivi e linking più articolati.
Un'ultima nota prima di chiudere e
darvi appuntamento sul Web. Per il ri¬
lancio in grande stile del JavaScript,
forse poco considerato dall'utenza
che ne ha diffidato e continua a diffi¬
dare proprio per via di quel nome (co¬
si vicino a Java ...), Netscape ha da
qualche tempo reso disponibile la be¬
ta dimostrativa del Visual JavaScript.
Un RAD in grado di sviluppare script
evoluti ed articolati con il richiamo, via
mouse, di semplici comandi-iconici
Fate un salto nel sito di Netscape ed
andate un po' a vedere di che cosa si
tratta.
Kg
284
MCmicrocomputer n. 175 - luglio/agosto 1997
E di questo noi della UNIWARE SI5TEMI ne siamo fermamente convinti.
Nel mondo informatico tutti sparano a raffica prezzi da fallimento; fioriscono hard discount e cash & carry... Ma tutto questo andrà pure a scapito di qualcosa..,? Ve ne
accorgete dopo, quando nasce un problema, ed avete bisogno di assistenza, inizia così l'affannosa ricerca al solito amico smanettone, che cercherà di aiutarvi alla meno
peggio pur di porre rimedio ad una mancanza di alcuni servizi che purtroppo "NON ERANO COMPRESI NEL PREZZO"!
Per questo la nostra azienda, dopo così tanti anni di esperienza nella vendita al pubblico, è riuscita a costruire un solido ed efficiente centro di assistenza, operativo tutto il
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a cura di Rino Nicotra
Top Audio Shareware
In questa pausa estiva vogliamo proporvi un’ampia panoramica sui
programmi audio di tipo shareware al top della qualità e della flessibilità,
scelti tra una moltitudine di prodotti, alcuni già ampiamente celebrati ed
altri quasi completamente sconosciuti. Spazieremo dall'editing alla
conversione dei formati, dai nuovi codec di compressione ai player audio,
a sperimentazioni in ambito “denoise”, per concludere con qualche
soluzione commerciale tra le
più significative ed intriganti.
Buona lettura.
di Massimo Novelli
Shareware audio
La filosofia della produzione sha¬
reware. nota forma di diffusione di pro¬
dotti a "basso costo" di cui tutti cono¬
sciamo pregi e difetti, è quasi sempre
stata identificata certamente con il
basso costo ma anche con una bassa
qualità e precarietà di funzionamento
rispetto alla produzione tradizionale. Di
converso, poi, l'audio è una delle mag¬
giori aree nelle quali volenterosi e ge¬
niali "programmatori" offrono i loro
prodotti (alcuni di indubbia qualità) nei
consueti canali telematici alla comunità
informatica Spesso, è vero, c'è una
produzione che non sarebbe nemmeno
all'altezza di essere distribuita, data la
relativa pochezza, ma non mancano le
felici eccezioni e sono tutte della me¬
desima qualità alla quale tendono an¬
che le soluzioni commerciali, di ben
più alto costo e investimento. Mante¬
nere vivo lo shareware è al limite del
concetto di "missione da compiere" e
significa contribuire seriamente allo
sviluppo dello stesso mediante le clas¬
siche forme di registrazione, che per
poche decine di migliaia di lire consen¬
tono di avere un ottimo prodotto e
danno agli sviluppatori nuovi incentivi a
proseguire nella loro opera
Editing audio: Cool Edit
96 e Goldwave 3.24
Non potevamo non partire con la
coppia più celebrata da alcuni anni nel¬
l'ambito dell'editing di campioni audio.
Dotati di una varietà di feature e possi¬
bilità quasi senza pari, nelle due ver¬
sioni aggiornate al '97, Cool Edit deno¬
minato "96" e Goldwave giunta da po-
286
MCmicrocomputer n. 175 - luglio/agosto 1997
Cool Edit 96 oflre un
esteso utilizzo di fun¬
zionalità di analisi del
segnale, in questo ca¬
so stiamo vedendone i
risultati ,
IgEg
9» l» I— — immm (M
iiL ' Jili i i
Altrettanto poten¬
te. Goldwave of¬
fre in più un com¬
pleto control de¬
vi ce con un sofi¬
sticato ambito di
“Exp-ession Eva-
luatoi"
co alla release 3.24 (ambe¬
due per Win95/NT), essi con¬
sentono molti tipi di interven¬
to sul suono come missaggi,
filtraggi ed una quantità di ef¬
fetti. Non sono altresi adatti
alla creazione di un brano
completo (data l'incapacità di elabora¬
zioni di tipo multitraccia), ma sono
prettamente indirizzati alla pura mani¬
polazione del segnale, oppure alla
semplice composizione di brani nel¬
l'ottica del "cut & paste"
Dotati di un'interfaccia utente mol¬
to simile, anche se di differente natu¬
ra (l'uno non consente di aprire più file
contemporaneamente, si basa invece
sull'apertura di diverse sessioni, men¬
tre l'altro è di tipo classico), le loro po¬
tenzialità sono ben evidenziate dalla
quantità di formati supportati, sia in
Input che OutPut (Cool Edit è certa¬
mente superiore), dalla loro velocità di
intervento sul campionato, dalle loro
''feature" in fatto di effetti e tratta¬
mento del segnale. Goldwave ha dalla
sua, oltre ad un'interfaccia molto com¬
pleta, seppure intuitiva, un’interessan¬
te funzione di uso della clipboard di ti¬
po "intelligente" che rende possibile
tagliare, copiare ed incollare segmenti
audio, tra i file aperti, anche se questi
hanno formati diversi. Il software è in
grado di usare molto efficientemente
la RAM, registrandoci sopra, oppure
l'HD, mediante l'opzione "Flash", ve¬
locissima nella gestione dei file. La
sua dotazione è di alto livello: defini¬
zioni in modo fine dei "cue point" per
l’editing, un completissimo Device
Control Setup (nei settaggi di recor-
dmg, buffer in record e playback, In e
Out hardware, ecc.) e tanti effetti co¬
me Distorsion (compressore/espanso¬
re), Doppler (cambio di pitch), Echo
(per eco e riverbero), Filter (tra i più
completi, con noise gate, High/Low
pass filter, Bandpass/Reject, equaliz¬
zatore parametrico e "user defined"),
Flange (mixaggio dell'originale con
una copia ritardata dello stesso), Inter¬
polate (utile per rimuovere i "clik" da
un file campionato), Invert, per la fase
del segnale. Offset, Pan, Reverse, Si-
lence, Resample e Transpose
Su tutti, poi, e per veri sperimenta¬
tori, il tool "Expression Evaluator".
che permette sia la generazione di da¬
ti audio ex novo, sia la loro manipola¬
zione in modo inconsueto. Mediante
operazioni matematiche sui coeffi¬
cienti inseriti dall'utente saremo in
grado di controllare ogni aspetto del¬
l'audio digitale, generando forme
d’onda senza limiti oppure elaborando
matematicamente l'esistente. E' un
ambito curioso ancorché affascinante,
MCmicrocomputer n. 175 - luglio/agosto 1997
287
Lui;
ribile su tutti i siti Internet di sharewa¬
re (Tucows, Windows95.com, Sha¬
reware. corri e cosi via).
Altrettanto classico nel piano di la¬
voro Cool Edit 96, con la sua interfac¬
cia a toolbar (testo piu icone) e l'ampia
finestra di editing del campione Og¬
gettivamente molto più dotato di
Goldwave nel supporto dei formati (tra
l'altro può esportare anche in RealAu-
dio e MPEG-1 layer 1 e 2, con opzioni
molto complete anche per gli altri for¬
mati), ha dalla sua anche piu ampie
possibilità di analisi del segnale, come
modalità spettrali mediante FFT, total¬
mente configurabili dall'utente, di in¬
dubbia utilità Tra le altre cose ci offre
possibilità di "locator" dei punti di in¬
tervento anche in tale ambito, salvo
poi tornare alla visione del file in modo
classico, a forma d’onda
Gli effetti disponibili sono molti (tut¬
ti parametrizzati e configurabili) ed a
prima vista possono sembrare piu
ostici di quelli offerti da Goldwave ma
indubbiamente ben piu dettagliati Sor¬
volando su quelli scontati e piu comu¬
ni già visti in Goldwave, possiamo
menzionare quello basato proprio sulla
FFT del segnale, che consente di ri¬
modellare l'intero spettro delle fre¬
quenze in base ad una curva disegnata
dall'utente, oppure il ben più rapido
"Quick Fìlter", sotto forma di equaliz¬
zatore a 8 bande, anch'esso di tipo
statico o dinamico come il preceden¬
te Oltre alla potenza in ambito "cut &
paste" di segmenti audio, che ripetia¬
mo andranno manipolati in diverse
sessioni aperte di Cool Edit. le sue
feature più evidenti sono nell'ambito
della riduzione di rumore, nel "time &
pitch stretching" e nella cosiddetta fi¬
losofia di "Brainwave Syncronizer".
Volete un codec luon
dalla mischia ? Eccovi il
Low Bitrate, LBPack,
con il suo player per
Windows. La dualità é
da ascoltare
ma solo per utenze non del tutto digiu¬
ne di matematica e con discrete basi
di conoscenza dell’audio digitale. In
estrema sintesi. Goldwave è un pro¬
dotto completo e potente, la sua regi¬
strazione costa pochi dollari ed è repe-
Molto semplice ed
intuitivo, Multtquen-
ce offre un piano di
lavoro a urne line in
cui inserire gli even¬
ti da assemblare
Lo splendido Awa-
ve 4.0 è quanto di
piu completo si pos¬
sa auspicare m fatto
di conversione del
formalo file
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T - 1 - 1 “ l-*l —1 *"-1
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- ISfii- H •
Anche WAVMaket 2.5,
pur nella sua natura, of¬
fre un completo tool di
conversione, meno e-
steso di Awave. certo,
con in più ampi tool di
effetti DSP
288
MCmicrocomputer n. 175 - luglio/agosto 1997
fe/.l urtar (:■ Wfa-.y
La "Noise Reduc-
tion" di Cool Edit
analizza una parte
del segnale interes¬
sato contenente, per
quanto possibile, so¬
lo il rumore da elimi¬
nare (che può essere di qualsiasi natu¬
ra, da scratch e rumori di superficie di
vecchi 33 giri a fruscii di nastri, al-
l'hum di una massa aperta, ecc.) ana¬
lizzandone la sua natura e valore per
eliminarlo dall'intero segmento. La
scelta della parte da analizzare dovrà
essere falla con cura, laddove il rumo¬
re sia più evidente del segnale utile,
ed il suo intervento è sempre efficace,
peraltro avendo l'accortezza di effet¬
tuare prove per controllare se le tim¬
briche cambiano radicalmente, cioè
quando si abusa delle funzionalità of¬
ferte.
Altrettanto potente è la funzione di
time e stretching di un segmento au¬
dio, con la quale è possibile allungare
o accorciare, apparentemente senza
cambio di tonalità, la durata temporale
dello stesso. Si potrà intervenire sulla
precisione con la quale viene effettua¬
ta la trasformazione, fatto che influi¬
sce in modo pesante sul tempo di cal¬
colo necessario (ma per semplici ope¬
razioni intorno al 10-20% il suo inter¬
vento è abbastanza veloce), oppure
sulla possibilità di mantenere o meno
la tonalità originale.
Per quanto riguarda filtraggi e mani¬
polazioni, sono presenti tutti i classici
tool (delay, flanger, riverbero, eco,
ecc.) Di particolare interesse è la ca¬
mera d'eco con la quale è possibile in¬
tervenire non sui parametri fisici dello
stesso, ma su quelli della "stanza vir¬
tuale" che si desidera emulare, ren¬
dendo le cose assai più semplici. I pa¬
rametri da impostare saranno quindi le
dimensioni, i fattori di assorbimento
delle pareti e le posizioni della sorgen¬
te e del microfono.
Per concludere questa estrema sin¬
tesi di Cool Edit è il caso di esaminare
le possibilità nella già citata filosofia
"Bramwave Syncronizer", da tempo in
essere, secondo la quale un segnale
che oscilli ad una frequenza pari a
quella di una determinata onda cere¬
brale (alfa, theta, delta, ecc.), se ascol¬
tato rigorosamente in cuffia, induce un
particolare stato di coscienza (rilassa¬
mento, sonno, eccitazione, ecc.), nel
cervello del fruitore. Il manuale di Cool
Edit offre un'esauriente trattazione
delle tematiche e la sua efficacia è pa¬
ri al credere che la stessa sia vera¬
mente valida.
Ancora nei player
MPEG-1 Layer-3, il
completissimo mu-
seARC, che rivaleg¬
gia m opzioni con il
più noto WinPIay.
Tralasciando quest'ultima feature,
di certo curiosa, Cool Edit 96 è un si¬
gnor programma, con ottime feature e
potenza da vendere (al punto che an¬
che diversi professionisti dell'audio ne
hanno adottato il suo uso) Alla Syntril-
lium, la casa produttrice, ne stanno ap¬
prontando una versione multitrack,
molto più potente, che andrà sotto il
nome di Cool Edit Pro, aimhè non più
shareware, ma solo commerciale.
A margine dell'editing audio, per
concludere, vorremmo invece menzio¬
nare un'altra fatica dello stesso Chris
Craig, padre di Goldwave, nel produrre
Multiquence, a detta dello stesso
"multitrack digitai audio processor
with multimedia extension". Si tratta,
in sintesi, di un godibile ambiente mu-
titraccia di eventi multimediali, con
possibilità di inserire su "time line"
materiale audio, sia file, che tracce
CD, MIDI, sequenze video AVI, pause,
silenzi ed altro, Il suo piano di lavoro
consente di intervenire sulle loro dura¬
te, parametri, cut & paste, trim e split
degli eventi, effetti come volume dina¬
mico, equalizzazione e flanger, estesa
Un estesa panoramica
sui player MPEG llayer
l e 21 più comuni:
dall'alto in basso i pro¬
dotti Mediamatics, il
Philips e lo Xmg, tutti
freeware Le presta¬
zioni si assomigliano.
Il D/Noise ! Od. con il
suo piano di lavoro ed il
requester della riduzio¬
ne rumore attivato, mol¬
te e solistica te le opzio¬
ni.
MCmicrocomputer n, 175 - luglio/agosto 1997
289
r. t. >-« p» nm e-— a»*. *-•*- **
SSSHEB • «——iii*~Ta -~-f fflwr?i»irTr?i
Lo splendido DART Pro
olire quanto di meglio è
possibile ottenere nella
notse reduction. nel
DEHiss e DE Click, ecco
uno dei suoi requester in
azione
preview del progetto in essere, il tutto
in reai time.
Conversione formati
audio: Awave 4.0 e
WAVMaker 2.5
Altro ambito di estremo interesse
per gli appassionati PC-audiofili è
senz'altro il panorama che riguarda la
conversione dei formati audio. Da anni
è presente proprio Awave (giunto alla
versione 4.0, per Win95/NT), che sta
superando la barriera dei 100 formati
supportati in ingresso La sua potenza
di intervento è strabiliante, come la
sua capacità di digerire quasi ogni pos¬
sibile forma e natura di un campione
audio (e costantemente aggiornato nei
formati). Le sue capacità variano indif¬
ferentemente dall'analisi di semplici fi¬
le fino alla generazione e conversione
di strumenti wavetable, ha dei comodi
ambienti di analisi, un player audio in¬
terno con waveform e può funzionare
con qualsiasi hardware, dai più datati
agli ultimi. Il suo piano di lavoro, equili¬
brato tra grafica e testo, facilita ulte¬
riormente la sua gestione e la manipo¬
lazione dei campioni può avvenire in
molte forme, tutte parametrizzate. La
gestione MIDI è un altro aspetto inte¬
ressante (send e receive MIDI SDS) e
con esso si potranno poi editare e pro¬
cessare sia gli In che gli Out
Per concludere, un prodotto che
non ha eguali in campo commerciale,
per di più costantemente aggiornato
(solo per fare un esempio, nel '96/97
abbiamo assistito al rilascio di due ver¬
sioni).
Altrettanto potente e completo è
WAVMaker, giunto alla release 2.5,
sempre per Win95/NT, a detta dei pro¬
duttori "thè first shareware MID to
WAV rendering and Audio FX packa¬
ge". Ed infatti con esso si potranno
creare sequenze di qualità CD, in for¬
mato standard Wav. con polifonia vir¬
tualmente illimitata, anche se non in
possesso di una scheda audio waveta¬
ble, che sarebbe come dire nel proce¬
dere all'abbandono del suono a sintesi
FM. senza upgrade hardware. Una ric¬
ca selezione di funzioni tipiche su ba¬
se DSP permetterà di creare nuovi
timbri, variarne i parametri principali,
aggiungere effetti, curiose funzioni di
"vocoder" (una voce umana che con¬
trolla uno strumento a corde), nonché
una moltitudine di conversioni file. Il
suo utilizzo è molto razionale e sempli¬
ce, è dotato di finestre specifiche per
ogni ambito ed il suo intervento è ve¬
ramente trasparente.
Compressione file:
LBPack, LBPlay
e LBWin
Sperando che non vi siate persi la
"puntata" precedente, lo scorso me¬
se, sulle tematiche MPEG-1 Layer 3, a
detta di molti un modo estremamente
efficiente e di qualità nel
comprimere audio ad alto li¬
vello (e a basso bit-rate), an¬
dremo a vedere un'altra me¬
todologia di intervento, nella
compressione e decodifica di
materiale audio. Semi-scono¬
sciuto ai più (e fino a poco
tempo fa anche ai più esperti), la fati¬
ca di Dmitrij V. Schmunk, detta LB¬
Pack, è un codec software che per¬
mette di comprimere (pare sulla falsa¬
riga dell’MPEG) segmenti audio molto
efficientemente e con minime perdite
di qualità. Low Bitrate Pack è infatti un
programma DOS che per mezzo di
semplici parametri, come livello di
compressione (da circa 2.5 a 60) e bit¬
rate (da 70 Kbit/sec a 3 Kbit/sec) offre
un buon prodotto finale senza soffrire
di artifact evidenti. Potrà digerire di¬
versi formati audio anche non comuni,
mentre il playback del materiale potrà
essere goduto sia sotto DOS che
Win95 (per i due distinti player) Tra
l'altro, l'accattivante player per Win95
ha un comodo equalizzatore a 9 ban¬
de. in tempo reale, e capacità di play¬
back di liste musicali organizzate.
Tornando al tema della "puntata"
precedente, incentrata sull'MPEG-1
Layer 3 e soprattutto su un prodotto
ben specifico, vorremmo quantomeno
evidenziare che ben altri player sono
presenti nello shareware di livello, co¬
me quello titolato Philips (solo layer 1
e 2), il Mediamatics ed il classico
Xmg, nonché MuseARC, molto cele¬
brato, e l'ultimo arrivato per l’MPEG-3,
il WinAMP, che rivaleggia quasi alla
pari con il più solido WinPIay.
Riduzione rumore:
D/Noise 1 .Od
e DART Pro
Uno degli aspetti più intriganti nella
manipolazione del suono in maniera
tradizionale, che forse molti di noi tra¬
lasciano di considerare, è nell'analisi
della bontà del materiale sonoro a cui
siamo abituati. Per la giovane genera¬
zione nata musicalmente con i CD il
problema sembra essere nullo, ma per
chi scrive, ormai quarantenne, e per
quanti di noi hanno vissuto i migliori
anni sottobraccio a 33 giri sporchi e
consunti dall'uso, è un fatto innegabile
occuparsene Sto parlando della ridu¬
zione di rumore in senso stretto, con
tool adeguati e con analisi rigorose. E
sul mercato dedito allo scopo sarà
290
MCmìcrocomputer n. 175 - luglio/agosto 1997
Che dire di un piano di
lavoro così latto ? Il
SAW Plus, vero stru¬
mento di editing audio
professionale, consente
potenza e flessibilità ai
massimi livelli. Semplici
ed intuitive le vane fine¬
stre
prossimamente presente
questo D/Noise 10, "digitai
audio denoising system” del¬
la Fast Mathematica! Algo-
rithms Corp.
Il suo intervento, basato
su algoritmi iterativi molto
evoluti, fa sì che venga sepa¬
rato, all'interno del file in
esame, quello che è coeren¬
te con il segnale e quello che
identifica il rumore, incoerente e da
eliminare.
Mediante una accurata scelta di va¬
lori per r'Energy Threshold" (nell'eli-
minare coefficienti dal segnale base
estratto), per l'entropia e per il suo
rapporto all'energia del segnale (usati
per separare relazionalmente la com¬
ponente rumore) e con trasformate tri¬
gonometriche, il tutto opportunamen¬
te guidato, avremo il risultato finale
senza artifact e sonicamente integro,
pronto per essere archiviato. La sua
potenza è pari, spesso, al tempo im¬
piegato nell'analisi del materiale, ma
alla fine avremo un prodotto audio che
può rivaleggiare, a volte, con le ultime
produzioni.
Alla stessa stregua il DART Pro,
ben piu solido e costoso, e da tempo
sul mercato, offre indubbiamente più
possibilità e feature, ad iniziare anche
da funzioni di DeHiss e DeClick.
Il Digital Audio Restoration Techno¬
logy, infatti, offre una completa suite
di "ristorazione" del prodotto audio,
con appunto voci come DeNoise,
DeHiss e DeClick, nonché una specifi¬
ca "Frame" per localizzare ed identifi¬
care il rumore presente. Il suo inter¬
vento è classico, basandosi sull’analisi
di un campione audio affetto dal rumo¬
re (di qualsiasi genere) e la mole di pa¬
rametri associati fa il resto, mentre in
ambito DeHiss (rimozione fruscii e
soffi) l'intervento di filtraggi adattivi of¬
fre gli stessi benefici. Nella funzione
DeClick un "noise detector" intelligen¬
te analizza i pop, click e rumori impul¬
sivi, rimuovendoli. La sua potenza è
molto celebrata, anche se a volte il
prodotto finale soffre della pesantezza
degli interventi, ma non intacca affatto
l'indubbia qualità di un software cosi
specifico.
Top commerciali:
editing con SAW Plus
Cambiamo totalmente genere e ne¬
cessità. Se Cool Edit e Goldwave sono
ottimi prodotti, anche se non multi-
traccia, che dire dì SAW Plus, una del¬
le massime espressioni in ambito edi¬
ting audio multitraccia professionale?
Il Software Audio Workshop rappre¬
senta un prodotto unico nell'editing
audio su HD. Capacità di almeno 16
tracce mono o stereo simultanee (fino
a 32 con hardware PC ospite molto
potente), playback live su ogni scheda
audio compatibile Windows, "live
blending" automatico dei differenti
formati file (mono, stereo, 8 o 16 bit),
conversioni sample rate in tempo rea¬
le sono solo alcune delle innumerevoli
possibilità offerte dal pacchetto
Ogni traccia avrà controlli di livello,
"solo", panpot, mute, assegnazione
degli effetti e assegnazione delle usci¬
te. Numerosi tool simil-DSP offrono
poi equalizzatori parametrici a 7 ban¬
de. noise gate, compressore, limiter e
peak limiter, eco e cosi via.
Il suo intervento, nelle normali ses¬
sioni di lavoro, è quantomai efficace e
solido (ne parliamo con cognizione di
causa), e anche se a volte la sua "cur¬
va di apprendimento" sembra inter¬
rompersi, a causa di apparenti incon¬
gruenze nello scegliere funzioni legate
l'una all'altra, tutto scorre liscio, come
nella migliore tradizione di strumenti
da professionisti per professionisti
Analizzarne l'interfaccia grafica, poi
(con un redraw e refresh spaventosa¬
mente veloce), è quanto di più godibi¬
le si possa auspicare. In alto il multi-
track (come un vero banco di missag¬
gio). al centro il file in esame e tool ac¬
cessori. in basso l'editing di traccia ed
il pannello di controllo del "trasporto
macchina".
Un prodotto costoso per lavorazioni
estreme questo SAW Plus, è vero che
non ha nulla a che fare con lo sha¬
reware, ma la filosofia del suo utilizzo
non si discosta molto da quello prece¬
dentemente già visto. Sembrerà stra¬
no, comunque, che abbia avuto un po¬
sto in questo ambito, ma il motivo di
ciò consiste nel fatto che, al di là del
diverso utilizzo e scopo, quanto diver¬
so sembra lo stesso da Cool Edit o
Goldwave?
Conclusioni
C'è tutto un mondo da scoprire,
nello shareware e negli annessi ambiti
di software "libero" o quasi. Per l'au¬
dio poi è una vera miniera d'oro,
senz'altro più che per il video, e sco¬
prire che qualche punta di diamante
offre caratteristiche e versatilità senza
eguali, pur nei limiti intrinsechi e volu¬
ti, è una cosa che ci fa immensamen¬
te piacere. Trascurando le insindacabi¬
li scelte effettuate nell'offnrvi questa
parziale panoramica (che peraltro sarà
interamente depositata sul nostro sito
web), vorremmo ribadire ancora il
concetto al quale ci siamo riferiti all'i¬
nizio: disporre di software a basso
prezzo, reperibile ovunque (in rete),
con aggiornamenti gratuiti o quasi ed
all'altezza della situazione ha un costo
che l'utenza deve sostenere onesta¬
mente.
/se
MCmicrocomputer n. 175 - luglio/agosto 1997
291
a cura di Corrado Giustozzi
Il commercio Elettronico
Abbiamo fatto una panoramica “informativa” sulla strada del commercio.
Ora molte altre parti rimangono, come si compra, come si paga, chi,
cosa, gli altri, quanto... insomma migliaia di domande. Al convegno di
settembre sulle tecnologie deH’informazione europee la Harvard
Business School, una delle maggiori scuole del mondo per Manager
(http://www.hbs.harvard.edu), dichiarava: Internet è una rivoluzione, fare
le previsioni su una rivoluzione? Da pazzi... Non sono certo più bravo di
loro, ma ora il panorama si è maggiormente chiarito. Nei 10 mesi passati,
3 anni/lnternet secondo la definizione di Netscape, le cose sembrano più
chiare. Ecco la seconda puntata: se diventerete ricchi... fatemelo sapere,
se perderete soldi, l’avevo detto di non credermi!
Seconda puntata
di Sergio Pillon
I consumatori
Che cosa fanno? Il procedimento di
selezione ed acquisto è sempre lo stes¬
so, secondo Deloitte & Touche, una
grande agenzia di consulenza aziendale
che propone una sigla almeno suggesti¬
va: Computer Interactive Based Electro¬
nic Retailing, CIBER.
Uno scenario di domani: una mam¬
ma, con due bambini, che lavora part ti-
me:
• Inizia la giornata con un "quick boot"
del computer, che si avvia con la stessa
velocità della televisione. .
• Sente un beep che la avvisa che il
compleanno del figlio piccolo sarà tra
due settimane e che oggi è il giorno
della spesa dei viveri.
• Si collega con il negozio on-line di ali¬
mentari preferito e seleziona il suo no¬
me. Le appaiono gli elenchi delle cose
che acquista settimanalmente, modifica
la lista di base, aggiunge qualche altra
cosa. .
• Sceglie in un elenco di doni suggeriti
per il compleanno del figlio, selezionati
dall'agente intelligente che ha navigato
sulla rete Ne sceglie alcuni e li acquista
on-lme.
• Chiude il collegamento ed ha un rias¬
sunto delle spese e del conto corrente,
spegne il computer
• È ora di andare a scuolaI
Non so se questo scenario, ripreso
fedelmente da uno studio Deloitte &
Touche, "Electronic Consumerism: thè
Consumer is Winning! ", deve far venire
i brividi o far gioire, certo è che per que¬
sto gruppo è uno scenario fortemente
probabile di qui a poco.
Alcuni fattori stanno emergendo se¬
condo questo studio-
Cresce il potere del consumatore
che sta diventando sempre più forte.
Chiede qualità, riduzione dei prezzi,
maggiore informazione, servizi migliori
La piccola distribuzione per via elet¬
tronica offre tutto questo e potrebbe
essere un'alternativa forte al commer¬
cio tradizionale.
Crescono le tecnologie chiave che
permettono il consumo elettronico an¬
che al di fuori di un'elite intellettuale,
verso la massa delle famiglie. Queste
tecnologie combinate sono piu semplici
da usare, più economiche, meglio stan¬
dardizzate e con contenuti sempre più
ricchi.
Le aziende
Consumatori che chiedono sempre di
più, maggiormente informali, "rinforza¬
ti" dalla tecnologia sono una sfida sem¬
pre maggiore per i commercianti. Inol¬
tre, i consumatori hanno un'influenza
sempre maggiore ed anche recente-
292
MCmicrocomputer n. 175 - luglio/agosto 1997
mente la possibilità di controllare anche
parti della distribuzione all'ingrosso. In
America i gruppi di consumatori tratta¬
no direttamente con le case produttrici!
Si passa dal caveat emptor al caveat
vendor, in cui le aziende debbono "pro¬
teggersi", sempre secondo il rapporto,
dai consumatori.
I manager delle aziende debbono por¬
si due domande chiave:
Possiamo essere coinvolti dal
"Consumismo Elettronico"?
Se si, come?
In ultimo, alcune affermazioni conclu¬
sive, che mi sembrano interessanti; ve
le metto cosi come sono, in
ordine sparso:
• CIBER sta arrivando, ma non
è ancora arrivato
• Non sostituirà il commercio
tradizionale.
• Alla fine sarà comunque un
grosso catalogo.
• I consumatori sono perplessi
a sufficienza della vendita nei negozi
per tentare l'acquisto on-line.
• Sicuramente interromperà le catene di
distribuzione tradizionali.
• Sarà una sfida il disegnarlo ed imple¬
mentarlo.
The game is afoot! How will you
play? (Il gioco è in preparazione! Come
vorrai giocarlo?) è la conclusione.
La Rete delle reti-
certo è che anche dai risultati del
questionario presentati il mese scorso
la domanda di acquisti via rete sembra
crescere; è più facile, economico, diver¬
tente, esiste un customer care... In-
somma a parte alcuni piccoli particolari,
quando decidiamo un acquisto il pro¬
cesso è sempre lo stesso, davvero: in
genere parte dall'individuazione di
un'esigenza, come ad esempio un tavo¬
lo nuovo, un gioco, ecc. Poi facciamo
un giro di ricognizione, per vedere cosa
offre il mercato dei tavoli, ne scegliamo
uno, quello che sembra il migliore.
Prendiamo informazioni e decidiamo
che si. e proprio lui. Si passa a decidere
da chi comprarlo e si fa un'indagine sui
prezzi e sugli sconti, si trova il negozio
The Street Smart Consumer Lcarning Process
giusto e via.. .
Il via in effetti è costi¬
tuito da due azioni
l'esborso dei soldi ed il
ritiro del tavolo. I primi
possono essere contan¬
ti. ed allora probabilmente a nessuno
verrà in mente di chiederci chi siamo,
ma si può anche coinvolgere una banca,
usando una carta di credito od un asse¬
gno. Il negoziante farà la verifica, coinvol¬
gendo una struttura per autorizzare l'as¬
segno o la carta di credilo, ci consegna il
tavolo. Subito, oppure tra qualche giorno
lasciando un anticipo, o lo invia a casa.
Una volta era finito qui il tutto, ma ora
esiste una fase in più: il customer care,
potremmo avere bisogno di un altro
mobile simile, potrebbe esserci un di¬
fetto, ecc.
Alla fine del processo non siamo
quelli di prima: siamo esperti di acquisti
di tavoli e parleremo agli amici della no¬
stra esperienza, invitandoli a ripeterla
I
consigliando e sconsigliando.
Non è certo ad un esperto navigatore
che debbo dire come Internet entra in
tutto questo, ma un ripasso generale è
utile.
La pubblicità, quella tradizionale o sul¬
la rete, è fatta per far venire voglia. Mio
figlio assolutamente non può vivere
senza i pattini in linea ed ecco che fac¬
cio un giro sulla rete con la voce "patti¬
ni in linea", rollerblade.
In pochi minuti sono un esperto di
pattini in linea e so quali debbo acqui¬
stare per un bambino, ma il bello è che
la ricerca in rete in realtà l'ha già fatta
da solo e mi ha stampato le informazio¬
ni (8 anni e mezz'ora di Internet al gior¬
no, abbiamo dovuto mettere dei limi¬
ti...).
Mi sono collegato con i siti di chi li co¬
struisce ed ho deciso quali acquistare.
Posso scrivere, chiedere ulteriori infor¬
mazioni. trovare
chi ha le offerte
migliori Per ora il
limite è nell'ac¬
quisto. ma si trat¬
ta di un limite de¬
stinato ad essere
superato in breve
tempo.
Il percor¬
so del consumatore, se¬
condo Deloitte & Touche.
In Inglese, ma per chi navi¬
ga sulla Rete non credo ci
siano problemi...
Il modello proposto da
Internet: il mercato è a
cerchi concentrici, o-
gnuno si appoggia sul
successivo e sul prece¬
dente. Un buon modo di
rappresentare un model¬
lo, con il quale concordo
in pieno.
MCmicrocomputer n. 175 - luglio/agosto 1997
293
Il denaro
Da oltre un anno è nato un consorzio
tra i gestori delle principali carte di cre¬
dito per realizzare un protocollo che
coordini il gestore della carta, il cliente
(o Titolare, come dice qualcuno) e la
banca
Il protocollo, SET, per la transazione
elettronica sicura è ormai pronto
Non entro nei dettagli, dal sito della
scoprirne di piu
untpy/www.visa.cdmTl ma si tratta pra¬
ticamente di avere un "codice" della
transazione composto di tre parti: una
generata dal cliente, direttamente dal
browser che sta usando, un'altra attri¬
buita dal negoziante ed una terza dalla
banca stessa. Le informazioni fanno un
giro assieme e compongono un'"auto-
rizzazione" che torna al server. In que¬
sto modo la garanzia è massima, per
la bancai
In effetti, e, per carità, è la mia opinio¬
ne personale, credo che le tutele che si
stanno cercando in questo protocollo
siano principalmente dei gestori delle
carte dì credito, per evitare di trovarsi a
pagare milioni di dollari quando qualcu¬
no farà acquisti che poi potrà negare in
qualsiasi momento di aver fatto, visto
che non ha mai firmato nulla-
in questo modo invece la firma elet¬
tronica c’è eccome e non potremo ne¬
gare di aver comprato il prodotto Certo,
si dice che ora in teoria i numeri potreb¬
bero essere intercettati via rete, ma ba¬
sterebbe criptarli, ed ecco che i server
sicuri sono già pronti, ma il problema è
più vasto. Sono le banche che vogliono
essere sicure'
Stanno partendo in questi mesi due
esperimenti importanti, quello di VISA
MasterCard, AMEX e quello europeo di
Europay (il 60% del pagamento elettro¬
nico europeo). Si concluderanno verso
la fine dell'anno e vedremo i risultati.
Per ora quello che ho visto non sembra
affatto incoraggiante Si parla di gestire
un proprio portafoglio elettronico su HD
(con l'affidabilita dei sistemi operativi at¬
tuali non affiderei mai dei soldi ad un er¬
rore su disco e non credo che si possa¬
no fare copie di backup dei soldi elettro¬
nici...) ma io già faccio acquisti da un
paio d’anni con la carta di credito ed i
server sicuri e non ho neppure sentito
mai parlare di problemi La poca serietà
del venditore elettronico può essere un
problema, ma quello della truffa del ne¬
goziante non è certo qualcosa che Inter¬
net potrà risolvere.
Semplicemente si venderà il Colos-
La rete civica di Vicenza
Q
*5 uesto mese si va al nord, nel Veneto, in questi giorni
sotto gli occhi della stampa La curiosità di vedere nei comuni
qualche segno di questo nord-est delle mie origini (non pensava¬
te mica che il cognome Pillon fosse francese?), che sta prote¬
stando per avere una politica che abbia maggiori attenzioni per
le realtà industriali locali, che non siano solo quelle del 740
Un sito veloce da scorrere, sia per un uso non esasperato della
grafica, come dovrebbe essere per tutti i siti di servizio, che per
una buona raggiungibilità attraverso i provider.
Semplice da consultare, soprattutto un servizio per i cittadini, le
informazioni presenti sono orientate chiaramente alla cittadinan¬
za vicentina, molto meno per far conoscere all'estero la città.
La prima cosa che ho notato è stata la pagina della qualità
dell'aria, con in bella evidenza i dati odierni. Oggi si respira a Vi¬
cenza. l'effetto di questa pagina è stato sicuramente di traspa¬
renza, non tanto perché l'aria lo fosse, ma perché sotto sotto ho
sempre avuto il dubbio che i dati della qualità dell'aria siano usati
da qualche amministrazione come merce di scambio per i nego¬
zianti. Per carità, non sarà senz'altro cosi, ma è difficile vederli in
quasi tempo reale tutti i giorni,
Inoltre se fossi un insegnante magari farei fare qualche ricerca ai
ragazzi sulla città, usando quei dati proprio come parametro delle
iniziative e delle attività cittadine Divertente da vedere nelle gior¬
nate di pioggia, di caldo, di vento, ma anche utile per fare una ve¬
ra educazione a non inquinare.
Immediatamente dopo sono andato a curiosare nello spazio che
sembra un'indigestione, l’URP, ufficio rapporti con il pubblico. Si
vede che a Vicenza non credono che Internet sia un mezzo per
comunicare con l'ufficio rapporti con il cittadino, è presente solo
una pagina di Informazioni e numeri di telefono, un depliant in-
mn&jrlL'irtt
(NO, U.m'i
tesa
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31
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294
MCmicrocomputern. 175 - luglio/agosto 1997
v '-'
II silo di Booz, Alien &
Hamilton. Il servìzio è al¬
la base dell'azienda, co¬
me per il Rotary. Il sito è
in cinque lingue, un
buon esempio di “ami¬
chevolezza".
seo ai ricchi turisti
per via elettronica!
Le banche
Le banche su In-
ternet si stanno
muovendo molto ed un lavoro molto
ben fatto è stato presentato da Booz,
Alien & Hamilton lhttp;//www bah.comi
in un survey sulle banche ed Internet in
Europa.
BOOZ ALLtN & HAMILTON
SPECIALE MESE- -Ala BootAlfache Ir *
(Mitra ddiaoc opti ut ante *1 d dei jcofn i& Di c>
‘rnm- t (eran--V -—T-i t para etrpMtr dtftj ovitta cute»* lorodltf L**
Kceto J» pu 4 2 000 ncstn hf«-ie«i hanno Mi» anvoi 4 tokeanjti
U loro npenena npu 4 230 progeta 4 «imi mia ale coouoU
n :u.m i «i UIU BcofAlm la affile w 4» ai oJrrvmn pai wnp naca
ndT«nLa . <kSe attmiA 4 «injtmta aBe r'mundi negt Sua Ucdl é itali' d
• ’f«ir*r al j. Aj ri'. crrri in picpannua a brL ruaorofe fr ia hrr j l a ù
npar arsone e ala rotnjounu*** di aS- .» per anzan rvkg-rO « duabfc
Whit i New!
VuMMe la pacca w« pei m fletter, dei i-:es
«scemamene a! «do Web detta Boot AIen »
Hmtbi-n
La Booi-AJen 4 Hml-c e una «oarti <4
e ‘icninua xsendaie r irao^pca gLA afe che ofie
-nvs <* i*»Te»a «tura» o*>««*)ofn e tKnolùpj
a cinti no cinque ccemnenti nanate die «elicei 4
«ovai
Nel giugno 1996 erano 377 i siti di
banche in USA. 154 in Europa. Di que¬
sti, sia USA che europei, il 70-75% era¬
no considerati come "entry level" sem¬
plici siti di pubblicità ed immagine e so¬
lo il 2% avanzati, con possibilità di com¬
piere operazioni finanziarie.
Hanno inviato un questionario alle
banche e la risposta è stata che entro 1
anno il 56% ed il 78% entro 3 anni pre¬
vedevano di offrire funzioni avanzate ai
clienti, con la possibilità di pagamento
di conti, gestione fino all'apertura/chiu-
sura del conto corrente!
Ecco che la presenza impegnata delle
banche costituirà una molla potentissi¬
ma al commercio elettronico, dove,
mentre gli americani vedono l'uso della
rete come un modo per ridurre i costi,
gli europei pensano alla rete come un
veicolo per servizi nuovi ed avanzati.
Basta pensare all’esperienza del Mini¬
tei francese, dove oltre 15 milioni di
utenti Minitei possono avere servizi
bancari, e TUTTE le banche sono pre¬
senti, e oltre 25.000 servizi on-line ac-
somma. In altre reti civiche addirittura si trova un elenco delle do¬
mande e risposte di interesse generale, insomma è vero che tut¬
to il sito serve per i rapporti con i cittadini ma qualcosa di più in¬
terattivo me lo aspettavo. URP!
I colloqui avvengono tra cittadino e comune, non sono previste
aree di discussione tra i cittadini e neppure tra cittadini e pubbli¬
ca amministrazione. Il colloquio è sempre uno ad uno, non ci so¬
no né mailing lisi né newsgroup. Questa è una scelta fatta da
molte amministrazioni, sicuramente la più semplice; la mia idea,
che già conoscete, è che il Web del comune debba anche esse¬
re uno spazio di incontro per i cittadini e tra cittadini e pubblica
amministrazione, non solo come singoli ma anche come comu¬
nità.
In un sito di servizio non poteva mancare lo stradario, in via di
completamento, ma una mappa elettronica della città, sulla qua¬
le magari in futuro sviluppare servizi... mi sembra una buona
idea, speriamo che non si fermi ad una copia delle pagine gialle
che già tutti abbiamo a casa ed in macchina.
In ultimo il bilancio di previsione 1997! È la prima volta che mi
capita di incontrarlo in un sito dove la trasparenza dell'operato
del comune sembra la parola chiave. Probabilmente è un po'
nell'animo del vicentino far vedere con orgoglio la propria casa,
sempre pulita ed ordinata, e la presentazione del bilancio comu¬
nale, forse solamente un po' troppo generico, è perfettamente
in sintonia. Alle voci di spesa, ed anche dettaglio delle priorità,
mancano le scadenze, a voler essere cattivi, che sarebbero poi
le cose che il cittadino può verificare. Siamo all'inizio e l'averlo
fatto è già importante, speriamo che non si fermino qui.
Complimenti ai Vicentine un po' più di pubblicità alla città, un
maggiore dettaglio, più "democrazia" e saremmo alla perfezione
MCmicrocomputer n. 175 - luglio/agosto 1997
295
CATEO0RI5AT10N OF EUROPEA* WEBSCTES 0» FUWCTIONAUTV OFFERED
n
i—• '■> ■
Le banche, ecco cosa
faranno secondo Booz.
Alien & Hamilton.
Commerce Net, per sa¬
perne di piu sull'ecolo¬
gia del mercato.
Il' Synergy
% Opjjortunitles
(*.*-*•*,
'MV >rWTST Hl.MUr«*3
«/» QwjkiìaM?»*?» ,'V'iwc 1*1 »«>
M/M Snunn<y>lii O>tlvmim \>u<
Fo. mu. h.-ùn.i ch«a. ad "A.Xd.SV»'
Knowledqe
cettano pagamenti con il Mimtel.
Nel questionario veniva chiesto quale
tosse o fossero i canali di distribuzione
previsti per il prossimo futuro: Internet
nel 67% dei casi, le smart card nel
41%, PC Banking nel 34%. la TV inte¬
rattiva nel 14%, altri come ATM, telefo¬
no, ecc., nel 30-35%, ma sicuramente
l'unica certezza è la rete.
E cosa si va a fare sulla rete? Ham-
brect & Quist prevedevano uno svilup¬
po di Internet in 4 stadi: pre-commercia-
le (la preistoria, l'età della pietra ) fino
al '93, poi il WEB, che attiva Internet
"commerciale", fino al '96, con il paga¬
mento elettronico che avvia la corrente
principale del mercato alla fine del '96.
poi la re-mgegnerizzazione della rete nel
'99 che lo porterà dovunque.
Al principio...
• Sviluppo ed accumulo di tecnologie
chiave.
• Servizi "basici" posta, file-transfer, ri¬
cerca.
• Utenti, soprattutto università e gover¬
ni.
E poi venne il Web...
• Costruzione della stuttura base di In¬
ternet per una diffusione di massa.
• Aumento delle line e della velocità di
accesso, nuovi modem.
• Uso limitato.
• Utenti, inizio del mercato di massa.
In quel tempo arrivarono i mezzi di
pagamento...
• Proliferazione senza precedenti di ap¬
plicazioni
• Aumento della sicurezza della Rete
• Utile e divertente.
• Utenti, a disposizione i servizi com¬
merciali Ishopping, banche, super¬
market)
Alla fine arriva l'ingegnerizzazione...
• La Ragnatela (web) come parte della
vita quotidiana.
• Utenti ed uso alla pan del telefono/vo¬
ce.
La cosa paradossale di questi studi è
che non tengono conto di quello che
abbiamo vissuto tutti noi finora' un
mondo di comunità di idee ed intelletti,
le comunità virtuali che potrebbero da
sole ridisegnare il mondo non sono nep¬
pure considerate. Ma se questo è lo
sviluppo del mercato io penso anche
agli usi, ai costumi, alle lingue: pensare
a quello che sta per succedere mi fa
sempre pensare che è un bel momento
quello che stiamo vivendo.
Forrester Consulting stima in alcune
centinaia di milioni di dollari il mercato
dell'advertising e dei media sulla rete e
di alcuni miliardi di dollari il mercato per
la vendita dei prodotti nel 1997. ma per
avere un'altra idea di quello che sta ac¬
cadendo ci possiamo far aiutare da
CommerceNet, organizzazione finanzia¬
ta in parte dal governo americano, per
valutare cosa sta accadendo sulla rete
in questo campo. ( http://www.commer¬
ce, ng . l/a bp.g. t/future/index html) Non e
stato facile trovare informazioni gratuite
su questo sito, disegnato per vendere,
ma a questo indirizzo si può trovare la
visione del commercio elettronico di og¬
gi e domani
In ultimo, come si stanno muovendo i
principali attori della Information techno-
logy?
Esattamente in questa direzione. Mi¬
crosoft annuncia e spinge il commerce
server, semplice, di basso costo, per¬
mette secondo la pubblicità in poche
ore di realizzare un supermarket virtuale
con tutta la sicurezza voluta Netscape
risponde con un server dalle caratteristi¬
che analoghe, una cosa è certa: ambe¬
due si stanno infilando, come si dice a
Roma, con tutte le scarpe in questo
settore, per non rischiare di restare in¬
dietro, ma anche perché dalle analisi
degli esperti, e non, il supermercato vir¬
tuale è pronto: dove volete andare og¬
gi? lo sto partendo per il COMDEX
sprmg, ma, come 2 anni fa il Web face¬
va da padrone, oggi la conferenza pre-
Comdex è sul commercio elettronico
Network computer, Networked compu¬
ter, MMX, Pentium II, non hanno quasi
importanza. I veri BIG stanno arrivando,
il 3% delle auto vendute in America lo
sono via Rete...
KS
296
MCmicrocomputer n. 175 - luglio/agosto 1997
http://www.CoFaX.it
Le nostre proposte per la rete ISDN vanno dalle schede per PC
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Ti
a cura di Corrado Giustozzi
Cascading Style Sheet (II)
Ne abbiamo già parlato, gli Style Sheet ci consentono, con il minimo
dispendio di byte, di progettare pagine HTML con aspetti grafici di grande
effetto. L’uso di font diversi, la possibilità di gestire testo su testo o testo su
immagine, l’utilizzo di più colori fanno degli Style Sheet uno strumento di
primaria importanza. In questo e nel prossimo numero esaminiamo i comandi
necessari per sviluppare ed implementare queste funzioni. Ricordatevi
comunque che realizzare un buon sito non è solo un problema tecnico o di
conoscenze HTML, solo il buon gusto e dei contenuti validi possono fare
delle vostre pagine qualcosa di veramente valido anche se la conoscenza di
nuove tecnologie non può che aiutarci a raggiungere questo obiettivo.
di Giuliano Boschi
Nello scorso numero abbiamo visto
quali sono le potenzialità dei Cascading
Style Sheet più conosciuti semplicemen¬
te come Style Sheet. Esaminiamo ora
uno ad uno i comandi che li compongo¬
no. Alcuni dei tag che vedremo hanno
già avuto spazio in queste pagine perché
di derivazione HTML. Ora però li analizzia¬
mo sotto un'ottica diversa rendendoci
conto di come sono stati sviluppati ed
ampliati per l'utilizzo come Style Sheet.
L'articolo, occupandosi di termini tecnici,
può risultare poco scorrevole. Me ne scu¬
so invitandovi ad utilizzare sulle vostre
pagine questi comandi per meglio capir¬
ne uso ed effetti.
Accanto ad ogni comando indico i
browser che lo supportano. La legenda
dei termini indicati la potete trovare nel
box 1. Tra gli altri segnalo anche i coman¬
di che attualmente non sono supportati
da nessun browser ma che sono già stati
proposti dal W3C, il consorzio che si oc¬
cupa di definire anche gli standard Style
Sheet.
Piima di cominciare un chiarimento su¬
gli esempi di sintassi che propongo Pre¬
sento solo gli elementi essenziali. Questi
devono poi essere adattati al sistema che
utilizzate per implementare tali comandi,
inline embedding o external come vi¬
sto nel numero scorso
Le proprietà del
carattere
Le proprietà del carattere ci permetto¬
no di realizzare un testo dal formato e
dalle caratteristiche che noi desideriamo.
Gli attributi ad esso correlati sono di deri¬
vazione tipografica e sono stati studiati
con l'intento di permettere un controllo
ottimale sui caratteri visualizzabili sullo
schermo, Tali possibilità si realizzano con
l'uso del comando FONT Vediamo ora
nel particolare le sue sfaccettature e mo¬
dalità d’uso
FONT-STYLE (IE3B1/N4B2)
Può avere due valori: italic, ad indicare
un font inclinato o corsivo, o normal, ad
indicare un font non corsivo. Il valore di
default è normal, la sintassi è ’’font-style:
Italie"
FONT-VARIANT (non ancora suppor¬
tato dai browser)
Può avere due valori small-caps. che
visualizza il testo con so¬
le lettere maiuscole (le
lettere già maiuscole
eventualmente presenti
nel testo saranno visibili
con un font più grande
delle altre) e normal. che
mostra il testo esatta¬
mente come digitato. Il
valore di default è nor¬
mal, la sintassi è "font-
* fWt. Jara.iad («tu* a» an«a r>*« I ha»# ««1*0 «
1 ifx««"utfaoi'WVtf* a u
Pori One m •« •«*»« m m* *o w tornir- - *.■ i 0 * ».
Stuff I Hate.
V4 1**7
Of*»t ■ • •*■'•**»
___ _ **r-, Jo n oim»a "vi* tw, atta
11 11 i l i -~ *~-f *«••**«■• »• ’ Uatout
.f Tf l-.-.r , »•*•'». C4P**>« an**-» Wt-M Ini»
ha <"•! *a ta m<m iww
*•**•* » tmjnkt «Ma. ano ('a io »• naarmy attutar**
iriMtoMiVaamMMii «a* **•-•»*» *3-» 1 <
Figura / - Ecco un esempio
caputalo da un suo che già
presenta pagme costruite con
gli Style Sneet Potete notare
l'utilizzo di toni diversi e sulla
destra una "finestra " bianco
semitrasparente
298
MCmicrocomputer n. 175 - luglio/agosto 1997
JL o .□ .a a a- a >■ g>- gl
■vi-
HiHia
1 9 S 7 8 7 H
0527862
8 S 8 9 ? È I
Figura 2 - Dei sem¬
plicissimi numeri
su numeri, ognuno
di un diverso colo¬
re Un esempio di
come possono es¬
sere utilizzati gli
Stvle Sheet
variant: small-caps"
FONT-WEIGHT (IE3B1/N4B2)
Permette di incrementare o diminuire il
neretto di un carattere rendendolo più o
meno pesante. Può avere valori numerici
(tutte le centinaia comprese tra 100 e
900i II valore 100 indica un carattere leg¬
gerissimo, il 900 un carattere pieno. I valo¬
ri numerici sono supportati solo da N4B2
Normalmente i valori di font-weight so¬
no bold (che corrisponde al tag <B>) e
normal Per paragonarli ai valori prece¬
dentemente elencati normal equivale a
400, bold a 700
Sempre N4B2 permette di utilizzare i
valori bolder e lighter con la funzione di
rendere il testo rispettivamente di un to¬
no più scuro o piu chiaro di quello che lo
ha preceduto. Il valore di default è nor¬
mal e la sintassi è ''font-weight lighter",
FONT-SIZE (IE3B1/N4B2)
Consente il controllo della dimensione
del carattere. Vediamo i numerosi valori
che può assumere: xx-small x-small.
small medium, large x-large xx-
large I valori ora elencati sono supporta¬
ti solo da IE3B1 ed equivalgono al tag
FONT SIZE =x con x che vale rispettiva¬
mente da 1 a 7 II valore di default è me¬
dium e la sintassi da utilizzare è "font si-
ze: x-large".
Sempre IE3B1 permette l'utilizzo di un
valore percentuale In questo caso biso¬
gna utilizzare un numero che indica la ri¬
duzione (se inferiore a 1001 o l'aumento
(se superiore a 100) della grandezza del
carattere rispetto a quello che lo prece¬
de. La sintassi è "font size: 120%".
w3:
Web Style Sheets
What are style sheets?
ress elioni ngs
Supportato sia da IE3B1 che
da N4B2 è invece il valore nu¬
merico, che potremmo definire
come la misura che indica la pre¬
cisa ampiezza con cui deve esse¬
re mostrato un carattere. In que¬
sto caso dobbiamo assegnare al
font un valore seguito da due let¬
tere che ne indichino l'unità di misura. Le
unità di misura supportate sono di due ti¬
pi: relative o assolute Quelle relative so¬
no. em riferito al valore attuale del font
(se minore di 1 il font sarà proporzional¬
mente più piccolo di quello precedente,
se maggiore di 1 più grande), ex (come
per il precedente ma il valore di controllo
è quello dell'altezza della lettera x nel font
che stiamo utilizzando) e px (ossia pixel,
questo valore è condizionato anche dalla
risoluzione dello schermo), Le unità di mi¬
sura assolute utilizzabili sono in per mch
o pollici (1 in = 2.54 cm), cm per centi-
metrì mm per millimetri, pt per punti (1
pt = 1/72 di pollice) e pc per picas o cor¬
po (1 pc = 12 punti) La sintassi è "font
size: 25pt".
Ancora non supportati da nessun
browser sono i valori smaller e larger
che consentono di modificare il carattere
in modo che sia rispettivamente più pic¬
colo o più grande del carattere da cui ha
origine.
FONT-FAMILY (IE3B1/N4B2)
Permette di visualizzare il carattere con
un font tipografico specifico. Tale font de¬
ve risiedere sulla macchina dell'utente
per poter essere utilizzato dal browser.
Per ridurre le possibilità che il font richie-
software
DSSSL
Histoa
What s new
Legenda
Per ogni comando viene indicato il browser che lo supporta.
IE = Internet Explorer (Microsoft)
N = Navigator (Netscape)
B = Beta
n = i numeri indicano la versione del browser
Quando si indica una versione si intende che il comando è supportato non so¬
lo da quella versione del browser, ma anche da quelle successive. Le versioni
Beta sono versioni preliminari del browser rilasciate dalle case produttrici prima
di quella definitiva.
Figura 3 - Diretta-
mente dal sito W3C
il consorzio a cui si
deve, tra le altre co¬
se, la codifica dei
comandi Style
Sheet, una semplice
ma gradevole pagina
con uso di font di¬
versi con sovrappo¬
sizione dei testi
BOX 1
sto sia assente dal compu¬
ter dell'utente, è buona nor¬
ma assegnare al carattere
più di un font con la sintassi
che segue: "font-family:
Arial, 'Courier New'" Due
considerazioni, la prima è
che se il nome del font è
composto da piu parole in¬
tervallate da uno spazio, co¬
me nel caso di Courier New,
deve essere indicato tra virgolette, la se¬
conda è che Internet Explorer ancora non
supporta le scelte multiple. In questo ca¬
so viene preso in considerazione solo il
primo tipo di font. Se nessuno dei font in¬
dicati è presente sul computer viene uti¬
lizzato il font di default con cui avete set¬
tato il vostro browser.
Un'altra possibilità per ovviare alla pos¬
sibile mancanza del font desiderato sul
computer e quella di indicare non un font,
ma una delle cosiddette famiglie di font
In questo caso il vantaggio, oltre alla pos¬
sibilità di utilizzare un numero maggiore
di font possibili, è anche quella di usare
dei font che hanno le stesse caratteristi¬
che con poche varianti tra di loro. Le fa¬
miglie utilizzabili sono serif (es. Times),
sans-serif (es Helvetica), cursive (es
Zapf-Chancery), fantasy (es. Western) e
monospace (es. Courier). La sintassi è
"font-family: serif, cursive, monospace".
Anche in questo caso la scelta multipla,
come quella mostrata nell'esempio, non
è supportata da Internet Explorer.
Le proprietà del testo
Queste proprietà ci consentono un
controllo preciso e puntuale sull'impagi-
nazione di un testo. Ciò avviene tramite i
comandi WORD LETTER TEXT VER-
TICAL. LINE
WORD-SPACING (non ancora suppor¬
tato dai browser)
MCmicrocomputer n. 175 - luglio/agosto 1997
299
fnW.I 1 .
Questa proprietà consente di controlla¬
re l'ampiezza dello spazio compreso tra
due parole in una porzione di testo. Gli at¬
tributi possono essere normal o un valo¬
re numerico Tale valore segue le regole
già mostrate per FONT-FAMILY ed indica
il valore da aggiungere (o da sottrarre se
negativo) alla misura di default del font. Il
valore di default di word-spacmg è nor¬
mal e la sintassi è "word-spacing:
0.6em"
LETTER-SPACING (non ancora sup¬
portato dai browser)
Questa proprietà permette di controlla¬
re la distanza tra le singole lettere di una
parola in una porzione di testo Per l'appli¬
cazione vale esattamente quanto detto
per WORD-SPACING. Il valore di default
è normal e la sintassi è "letter-spacing:
Imm".
TEXT-DECORATION (IE3B1/N4B2)
Con questa proprietà possiamo modifi¬
care il testo con delle decorazioni non
presenti nelle funzioni FONT-STYLE e
FONT-WEIGHT. Vediamo queste possibi¬
lità nello specifico None (solo IE3B1)
non aggiunge nessuna decorazione al te¬
sto, underline (IE3B1 e N4B2) permette
di sottolineare una porzione di testo,
overline (non ancora supportato dai
browser) consente di avere un testo con
una linea continua nella parte superiore
del carattere, line-through (IE3B1 e
N4B2), permette di inserire un testo con
una linea continua a metà altezza del ca¬
rattere, blink (solo N4B2) consente di far
lampeggiare una porzione di testo. Il valo¬
re di default è none e la sintassi è "text-
decoration: underline"
VERTICAL-ALIGN (non ancora suppor¬
tato dai browser)
Questa proprietà consente di controlla¬
re la posizione verticale dell'elemento
(immagine o testo). Si divide in due classi
con valori legati agli altri elementi presen¬
ti nella riga e con valori legati all'elemento
che lo precede.
Nel primo caso i valori possibili sono
top e bottom Con top la parte superiore
dell'elemento viene allineato con l'ele¬
mento più alto presente nella riga, con
bottom il fondo dell'elemento viene alli¬
neato con l’elemento piu basso presente
nella riga.
Nel secondo caso si possono utilizzare
sei diversi valori, Con baseline la parte
inferiore dell'elemento viene allineata con
la parte inferiore dell’elemento che la pre¬
cede. Middle consente di allineare verti¬
calmente il centro dell'elemento e di
quello che lo precede (attenzione: il pri¬
mo elemento non mula di posizione, è il
secondo ad allinearsi ad esso) Super so-
vrascrive l'elemento a quello precedente
(es elevazione a potenza), mentre sub
sottoscrive l'elemento a quello preceden¬
te. Text-top permette di allineare la parte
superiore di un elemento con la parte su-
□ a <a m
Figura 4 - Questa volta siamo
collegati col Giappone Anche
utilizzando sfumature di bian¬
co e di nero si possono co¬
struire pagine di una certa
eleganza ed essenzialità
periore del testo (o se preferite del font)
che lo precede Text-bottom consente
di allineare la parte inferiore di un ele¬
mento con la parte inferiore del testo che
lo precede. Nella spiegazione ho parlato
di elemento perché possiamo utilizzare
queste proprietà sia per un testo sia per
un'immagine.
Il valore di default è baseline e la sin¬
tassi è "vertical-align: bottom"
TEXT-TRANSFORM
(solo N4B2)
Consente il controllo otti¬
male di lettere maiuscole
e minuscole all'interno un
testo. I valori possono essere capitalize
che rende maiuscola la prima lettera di
ogni parola, uppercase che trasforma tut¬
to il testo m lettere maiuscole lowercase
che rende minuscolo tutte le lettere del te¬
sto e none che non effettua nessuna mu¬
tazione rispetto a quanto espresso nel file.
Il valore di default è none e la sintassi è
"text-transform: capitalize"
TEXT-ALIGN (IE3B1/N4B2)
I colori e gli Style Sheet
Quelli che seguono sono i nomi dei 140 colori supportati da Netscape Navigator e da Inter¬
net Explorer all'interno delle funzioni Style Sheet
Aliceblue
darkturquoise
lightsalmon
palevioletred
Antiquewhite
darkviolet
lightseagreen
papayawhip
aqua
deeppmk
lightskyblue
peachpuff
aquamarine
deepskyblue
lightslategray
perù
azure
dimgray
hghtsteelblue
pmk
beige
dodgerblue
lightyellow
plum
bisque
firebrick
lime
powderblue
black
floralwhite
hmegreen
purple
blanchedalmond
forestgreen
linen
red
blue
fuchsia
magenta
rosybrown
blueviolet
gainsboro
maroon
royalblue
brown
ghostwhite
mediumaquamarme
saddlebrown
burlywood
gold
mediumblue
salmon
cadetblue
goldenrod
mediumorchid
sandybrown
chartreuse
gray
mediumpurple
seagreen
chocolate
green
mediumseagreen
seashell
coral
greenyellow
mediumslateblue
sienna
cornflowerblue
honeydew
mediumspringgreen
silver
cornsilk cnmson
hotpink
mediumturquoise
skyblue
cyan
indlanred
mediumvioletred
slateblue
darkblue
indigo
midnightblue
slategray
darkcyan
ivory
mintcream
snow
darkgoldenrod
khaki
mistyrose
sprmggreen
darkgray
lavender
moccasin
steelblue
darkgreen
lavenderblush
navajowhite
tan
darkkhaki
lawngreen
navy
teal
darkmagenta
lemonchiffon
oldlace
thistle
darkolivegreen
lightblue
olive
tornato
darkorange
hghtcoral
olivedrab
turquoise
darkorchid
lightcyan
orange
violet
darkred
lightgoldenrodyel-
orangered
wheat
darksalmon
low
orchid
whue
darkseagreen
lightgreen
palegoldenrod
whitesmoke
darkslateblue
lightgrey
palegreen
yellow
darkslategray
llghtpink
paleturquoise
yellowgreen
BOX 2
300
MCmicrocomputer n. 175 - luglio/agosto 1997
ìiAAà S. & ± JL a £
mi
Figura 5 - Un "li¬
bro" costruito Ifoto
a partei scio utiliz¬
zando gli Style
Sheet. Niente grafi¬
ca, solo testo e po-
chi byte da trasmet¬
tere. Per quanto ri¬
guarda i contenuti
del sito, credo che
si possa fare di me¬
glio!
mia
Marketing Solutions
p*uw r?n MgfyirwwMBOK
Questa funzione permette di controllare
l'allineamento orizzontale di un testo all'in¬
terno di una sezione. Left permette di alli¬
neare il testo a sinistra, right a destra,
center di centrarlo e justify (non ancora
supportato dai browser) consente di alli¬
neare il testo sia a destra che a sinistra eli¬
minando quelle fastidiose discontinuità tra
una riga e l’altra. Il valore di default è quel¬
lo settato sul nostro browser e la sintassi
è "text-align: right".
TEXT-INDENT (IE3B1/N4B2)
Permette di identificare il valore da as¬
segnare alla distanza tra bordo sinistro e
l'eventuale rientro di un capoverso. I valori
possono essere espressi con un numero
(per le possibili unità di misura vedere
quanto detto per FONIT-SIZE) o come
percentuale (supportato solo da IE3B1)
Questo valore è un numero che prende
come riferimento il valore di width (lar¬
ghezza) del carattere che lo precede. Un
valore di 250% indica quindi che il rientro
del paragrafo deve essere di una misura
che è 2 volte e mezzo la larghezza del ca¬
rattere. Il valore di default è 0 e la sintassi
è "test-mdent: 1.2cm".
LINE-HEIGHT (IE3/N4B2)
Tutti gli elementi hanno una loro line-
height che indica la totale altezza della li¬
nea di testo. Comprende quindi sia l'altez¬
za del font, sia lo spazio bianco che viene
lasciato sopra o sotto di esso. Se abbiamo
un testo alto 12 pt e la sua line-height è
settata a 14 pt, vuole dire che al font è ag¬
giunta una linea superiore ed una linea in¬
feriore bianca entrambe alte 1 pt. La diffe¬
renza tra l'altezza del font e della line-hei¬
ght è chiamata leading (guida). La metà di
questa misura è detta half-leading Ogni
riga di testo viene quindi a formare un ret¬
tangolo virtuale chiamato line-box Se
all'interno di una line-box vi sono font con
line-height diversi, la line-box assume
un'altezza compresa tra la parte più alta e
la più bassa delle diverse line-height. E' da
notare che tale valore non necessariamen¬
te corrisponde con il valore più alto di line-
height presente in quanto potremmo aver
deciso ad esempio di "sfalsare" in senso
verticale i font come succede nell'eleva¬
zione a potenza In questo caso la line-box
ha una dimensione maggiore sia del font
normale sia, a maggior ragione, del font
soprascritto che è sì più piccolo, ma si tro¬
va in una posizione più alta rispet¬
to al font che lo precede. Inoltre
nel prossimo numero vedremo la
proprietà vertical-align che ci con¬
sente di modificare proprio l'alli¬
neamento verticale di singole par¬
ti di testo con conseguente modi¬
fica del line-box.
Vediamo ora come possiamo variare la
line-height. Possiamo indicarla tramite un
numero In questo caso il numero indica¬
to viene moltiplicato per l’altezza del font
e la line-height risulta quindi proporzionale
al font utilizzato. Se ad esempio utilizzia¬
mo la sintassi "line-height: 1.4" ed abbia¬
mo un font alto 10 pt la line-height risul¬
terà di 14 pt (1.4*10). Un altro sistema è
di utilizzare uno dei valori numerici già
visti per font-size. In questo caso, per ri¬
manere ai valori dell’esempio preceden¬
te, possiamo usare la sintassi "line-hei¬
ght: 14pt". Infine non rimane che la pos¬
sibilità di utilizzare un valore
percentuale "line-height: 140%" Ricor¬
do ancora che tutti questi valori non in¬
fluenzano l'altezza del font, ma delle linee
bianche presenti sopra e sotto di esso
Le proprietà del colore
e dello sfondo
Questi elementi permettono di control¬
lare il colore di un testo o di uno sfondo.
Are you...?
Ad-Agency Exec
Figuia 6 - Questo è un
sito decisamente mi¬
gliore. sia per i contenu¬
ti sia per rimpaginazio¬
ne "giornalistica" L'uti-
lizzo di resti con font,
colori e grandezze varia¬
bili danno alla pagina rit¬
mo evidenziando l'im¬
portanza diversa delle
vane notizie riportate
nella pagina
COLOR (IE3B1/N4B2)
L'applicazione di que¬
sta proprietà consente
di determinare il colore
del testo. Tale colore
può essere determinato
in vari modi Con il no¬
me del colore prescel¬
to, se ne possono utiliz¬
zare ben 140 (vedi box
2) e la sintassi è "color;
red". Il valore del colore
può essere indicato, in modi diversi, an¬
che come valore RGB (Red/Green/Blue).
Tutti gli esempi che seguono fanno riferi¬
mento sempre al colore rosso. Attraver¬
so tre sole cifre "color: #F00". In que¬
sto caso ogni valore indicato con una sin¬
gola lettera o numero viene interpretato
dal browser come se tale lettera o nume¬
ro fosse inserito due volte (D3F=
DD33FF). Il colore può comunque essere
indicato con tutti i sei caratteri "color
#FF0000'\ Altro tipo di notazione è trami¬
te numerazione decimale, facendo pre¬
cedere ai numeri la scritta rgb La sintassi
è "color rgb(255,0,0)" Infine come per¬
centuale di colore RGB "color
Background-position
La tabella che segue mostra tutte le possibili combinazioni dei valori left/center/right e
top/center/bottom utilizzando il comando background-position e la loro equivalenza con
i relativi valori percentuali.
top left e left top'' sono equivalenti a "0% 0% ".
top ", "top center" e center top" sono equivalenti a "50% 0%"
right top e top right" sono equivalenti a "100% 0%"
Teff ', "left center e center left sono equivalenti a "0% 50%'
center” e "center center" sono equivalenti a 50% 50%"
"right , "right center" e "center right" sono equivalenti a "100% 50%".
bottom left e "left bottoni" sono equivalenti a "0% 100%'
bottom". 'bottom center" e center bottom" sono equivalenti a 50% 100%
bottom right e right bottom" sono equivalenti a "100% 100%
BOX 3
MCmicrocomputer n. 175 - luglio/agosto 1997
301
d a a
A- Q-
S
rgb(100%, 0%. 0%)".
BACKGROUND (IE3B1/N4B2)
Per quanto riguarda questa proprietà è
doverosa una precisazione (che purtrop¬
po non fa che complicare la vita dei "po¬
veri" programmatori"). Questa funzione
è supportata sia da Internet Explorer sia
da Netscape Navigator ma con due sin¬
tassi diverse!!! Internet Explorer utilizza
tutte le possibili proprietà come valori di
BACKGROUND La sintassi è quindi, ad
esempio, "background: 'transparent".
Navigator, invece, necessita di sapere di
uale particolare proprietà di BACK-
ROUND stiamo parlando. La sintassi di¬
venta quindi "background-color: transpa-
rent". Nelle specifiche che seguono ho
mantenuto il nome della proprietà se¬
guendo la notifica utilizzata da Navigator,
gli esempi di sintassi sono sempre due, il
primo è quello di Navigator e il secondo
quello di Internet Explorer Da notare che
queste proprietà si applicano non solo al¬
lo sfondo dell'intera pagina, ma anche a
parti di essa come ad esempio la casella
di una tabella. Ciò ci consente un più dut¬
tile intervento sull'aspetto definitivo dei
nostri documenti.
BACKGROUND-COLOR
Questa proprietà descrive lo sfondo di
un elemento. Lo sfondo può non essere
presente, può essere composto da un
solo colore, da due miscelati tra di loro o
da un'immagine. Se non desideriamo
avere lo sfondo dobbiamo utilizzare il va¬
lore transparent (valore di default). Le
sintassi sono "background-color: transpa¬
rent" e "background: transparent". Se
vogliamo lo sfondo di un solo colore
dobbiamo utilizzare i valori già visti per il
comando COLOR. Le sintassi, tra le tan¬
te possibili, sono "background-color:
red" e "background: red" Possiamo an¬
che utilizzare due colon che sfumano uno
nell'altro tramite delle blend-direction
Infatti, oltre ad indicare i due colori pre¬
scelti, dobbiamo indicare la direzione in
cui essi sfumano utilizzando le direzioni
geografiche ossia N NW, W SW. S SE,
Figura 7 - DaI silo Mi¬
crosoft un esempio
su come utilizzare il
colore dello sfondo
Ecco una serie di qua¬
drati tabella ri. Ad ogni
tabella è staro asso¬
ciato un background-
color diverso
Figura 8 - In questa
pagina sono presenti
vari elementi costruiti con gli Style
Sheet. Ve ne segnalo due: il trame di
sinistra costruito con colon diversi e
l'inciso senape dove vengono presen¬
tati i nuovi articoli prodotti dall'azienda
Welcome to P0M * new »eb pages*
E NE Per Nord si intende la parte alta
dello schermo, per est quella destra
L'utilizzo delle direzioni intermedie come
nord-est, consente di effettuare sfumatu¬
re anche in diagonale. Il valore di default
è sud e le sintassi sono "background-co¬
lor: red/blue SE" e "background: red/blue
SE". Se viene specificato un solo colore il
comando di blend-direction viene ignora¬
to. Il valore di deiault è transparent.
BACKGROUND-IMAGE
Consente di utilizzare un'immagine co¬
me sfondo delle nostre pagine L'imma¬
gine è definita tramite una URL. Il valore
none indica che non è utilizzata nessuna
immagine come sfondo. Il valore di de¬
fault è none e le sintassi sono "backgo-
rund-image: ht t p: //www.p ippp. co m /plu-
to/minnie.aif " e "background: h 11 o://
www.oippo.com/oluto/mmnie.oif ". La
URL può essere assoluta, come
nell'esempio appena visto, o relativa (piu-
to/minme.gif). In quest'ultimo caso l'im¬
magine viene cercata nella sottodirectory
pluto rispetto a dove si trova la pagina
HTML che stiamo visionando.
BACKGROUND-REPEAT
Indica i parametri con cui effettuare la
ripetizione di un'immagine utilizzata co¬
me sfondo se tale immagine non è suffi¬
ciente a coprire l'intera area dello scher¬
mo. I valori possono essere repeat, l'im¬
magine è ripetuta sia verticalmente che
orizzontalmente: repeat-x l’immagine è
ripetuta solo orizzontalmente: repeat-y
l’immagine è ripetuta solo verticalmente
e no-repeat nel qual caso l'immagine
non è ripetuta e compare una sola volta
sullo schermo. Il valore di default è re¬
peat e le sintassi sono "background-re-
pet: repeat-x" e "background: repeat-x"
BACKGROUND-ATTACHMENT
Consente di rendere fisso lo sfondo,
ossia di non farlo scrollare con il testo. I
valori possono essere scroll per avere lo
sfondo scrollarle e fixed per averlo fis¬
so. Il valore di default è scroll e le sintassi
sono "background-attachment: fixed" e
"background: fixed"
BACKGROUND-POSITION
Qualora sia stata definita un'immagine
da utilizzare come sfondo, background-
position consente di specificare la sua
posizione iniziale. Tale posizione può es¬
sere indicata tramite valori percentuali
relativi alla dimensione dell'elemento (co¬
me ad esempio la casella di una tabella).
Se utilizziamo i valori 0% 0% l'angolo su¬
periore sinistro dell'immagine viene po¬
sto nell'angolo superiore sinistro dell'ele¬
mento che deve contenere lo sfondo Se
invece inseriamo un valore di 100%
100% l'angolo inferiore destro dell'imma¬
gine viene posto nell'angolo inferiore de¬
stro dell'elemento. Se indichiamo un va¬
lore di 22% 57% il punto dell'immagine
che si trova al 14% orizzontale e al 57%
verticale viene posto nel punto dell'ele¬
mento che si trova nel suo 14% orizzon¬
tale e 57% verticale. Possiamo anche de¬
terminare il punto di inizio dell'immagine
tramite valori numerici assoluti, utiliz¬
zando le possibili unità di misura già viste
per FONT-SIZE. Se inseriamo un valore di
2cm 3cm l'angolo superiore sinistro
dell'immagine viene posto a 3 centimetri
a sinistra e 3 centimetri sotto l'angolo su¬
periore sinistro dell'elemento.
Infine possiamo utilizzare dei termini
che automatizzano le funzioni di centrag¬
gio. Per quanto riguarda gli spostamenti
orizzontali left pone l'immagine tutta a si¬
nistra, center la centra e right la pone a
destra. Verticalmente top pone l'immagi¬
ne tutta in alto, center la centra e bot¬
toni la pone tutta in basso. Nel box 3 so¬
no indicate tutte le possibili combinazioni
di questi valori ed il loro equivalente con i
valori percentuali di cui sopra.
Il valore di default è 0% 0% e le sintas¬
si sono "background-position: bottom
left" e "background: bottom left"
Conclusione
Lo spazio è tiranno, nel prossimo nu¬
mero concluderemo la sintassi dei co¬
mandi degli Style Sheet e tireremo le im¬
mancabili conclusioni. Vi aspetto nume¬
rosi
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302
MCmicrocomputer n. 175 - lugllo/agosto 1997
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a cura di Francesco Romani
Crittografia: l'algoritmo DES
Questo mese parliamo un po’ di crittografia; in particolare pre¬
sentiamo uno dei principali algoritmi di cifratura messo a punto
dalla cosiddetta crittografia moderna. Tale algoritmo conosciu¬
to, con il nome Data Encryption Standard, o più brevemente
DES, rappresenta attualmente lo standard della crittografia a
chiave segreta. L’implementazione del DES in Mathematica ri¬
portata nel seguito sicuramente non è efficiente ma si presta
bene a sperimentazioni didattiche.
di Antonio Cisternino
Cifrari a sostituzione ed a trasposizione
Il termine crittografia deriva da due termini di origine greca:
kryptos (nascosto) e graphia (scrittura), da cui segue l’imme¬
diato significato di scrittura segreta, ovvero che può essere
decifrata solo da chi sia a conoscenza del codice Si indica
con cifratura il procedimento con cui si passa dal testo in
chiaro al crittogramma, e con decifrazione il procedimento
inverso Quando si parla di cifrario si fa riferimento al testo in
chiaro, a quello cifrato, alla tecnica di cifratura e alla chiave
crittografica Nonostante che i primi metodi di cifratura abbia¬
no origini assai antiche e che siano molto semplici ed ele¬
mentari, essi costituiscono i concetti di base per la maggior
parte degli algoritmi crittografici.
Un cifrario è detto a sostituzione quando ogni lettera del te¬
sto in chiaro viene sostituita con una lettera, o simbolo,
dell’alfabeto cifrato. Il cosiddetto "Codice di Cesare", pur es¬
sendo alquanto banale, costituisce un caso significativo della
cifratura a sostituzione. Con tale codice una determinata let¬
tera viene cifrata con quella che si trova tre posti più avanti
nell’alfabeto, cioè la A con la D, la B con la E, la C con la F. e
cosi via Quello che segue è un esempio di cifratura a sostitu¬
zione con il codice di Cesare:
ROSSO DI SERA BEL TEMPO SI SPERA
URWR GL VHUD EHO WHPSR VL VSHUD
Si chiamano cifrari a trasposizione quei cifrari in cui le lette¬
re del testo in chiaro non vengono sostituite, bensì spostate
secondo una certa regola fissa detta appunto trasposizione.
Un cifrario di questo tipo, molto importante, è il "Cifrario
completo" che si basa su una suddivisione in blocchi del te¬
sto in chiaro, e sulla permutazione delle lettere stesse di ogni
; Barbara Leporini
blocco. Un esempio di codifica con questo tipo di cifrario è il
seguente'
ILMIOI REGNO|PERUN|CAVAL|LO—
MOILI|GOREN|RNPEU j VLCAAj-LO-
Vediamo come ottenere tale cifrario in Mathematica. Utilizzia¬
mo la funzione transf che rende gli elementi di una lista 1
ordinati secondo le posizioni contenute in un'altra lista m
/n/7/:=
transf [1_, m_] := Flatten[1] ( [#] )& /<? m;
Cifnamo un blocco della trasposizione precedente:
/n/2/.=
StringJoin@@
transf[Characters["ILMIO"] ,
{3,5,1,2,4}]
Outl21~
MOILI
Il Data Encryption Standard
Il DES è l’algoritmo crittografico a chiave segreta più popola¬
re e rappresenta uno standard crittografico da circa 20 anni II
DES e un cifrario a blocchi, in quanto opera su sequenze di
dati di 64 bit di testo mediante l’uso di una chiave segreta di
56 bit effettivi (64 con 8 bit di parità). L'algoritmo è struttura¬
to in modo che in ingresso riceva un blocco di 64 bit di testo
in chiaro, e in uscita restituisca un altro blocco di 64 bit di te¬
sto cifrato. É importante precisare che il DES e un sistema
simmetrico, perché usa lo stesso algoritmo e la stessa chia¬
ve sia per la cifratura che per la decifrazione (è quindi possibi-
304
MCmicrocomputer n. 175 - luglio/agosto 1997
le adoperare lo stesso dispositivo per entrambe le operazio¬
ni). Per quanto riguarda la chiave segreta, che come detto è
costituita da 56 bit, il DES effettua una trasformazione della
stessa in 16 chiavi parziali di 48 bit, mediante un algoritmo di
Key Scheduling, il quale usa i vari bit diverse volte.
La struttura dell'algoritmo è molto semplice, perché è basata
su una combinazione delle tecniche tradizionali per la cifratu¬
ra, vale a dire la trasposizione e la sostituzione (ottenuta con
l'operatore di or esclusivo). Ogni blocco di 64 bit del testo da¬
to in ingresso all’algoritmo subisce dapprima una trasposizio¬
ne iniziale, poi viene elaborato da una certa funzione f in 16
passate, e infine subisce un'ulteriore trasposizione che pro¬
duce il testo m uscita. La funzione f è ottenuta mediante
semplici operazioni aritmetiche e logiche, su gruppi di 64 bit.
Questa scelta ha reso il DES facilmente implementabile an¬
che alla fine degli anni 70, quando la tecnologia non era cer¬
to quella di oggi
Permutazione iniziale
Inizialmente viene effettuata la trasposizione dei bit del bloc¬
co in entrata nel seguente modo:
ln[1l:=
doTI[1_] := transf[1, tabTI];
dove la tabella tabTi è riportata neH’incorniciato. A questo
punto il blocco trasposto b 0 , viene fornito in input alla prima
iterazione delle 16 passate effettuate dall'algoritmo.
Round del DES
Il DES esegue 16 iterazioni, dette round, ognuna delle quali è
costituita da più operazioni che insieme formano un'unica
funzione f Ogni iterazione esegue un'operazione di "confu¬
sione" e di "diffusione”, la prima legata alla chiave parziale
K t e a cassette di sicurezza dette S -Box, la seconda è indi-
pendente dalla chiave. La robustezza del DES è praticamente
basata sulla combinazione di tali operazioni. Il blocco elabora¬
to in ogni fase viene suddiviso in due sottoblocchi di 32 bit
ciascuno, indicati con e r £ tali che Bi == LjoRj.
Visto che realizzeremo il DES manipolando liste di 0 e 1 sono
necessarie alcune funzioni per manipolare queste liste.
In[21 :=
xor[l_, m_] := Mod[Plus[l, m], 2];
split[1_, sz_] := Partition[1, sz] ;
La funzione xor effettua la somma binaria tra due liste di bit
di eguale lunghezza: la funzione split spezza la lista 1 in
sottoliste di lunghezza sz
Seguono ora le definizioni delle funzioni di conversione da li¬
sta di bit a numero decimale binToDec e da lista di bit a
stringa di 0 e 1 binToStr
Inl3l :=
binToDec[1_] := Inner[Times, 1,
2‘Reverse[Range[0,Length[l]-1]] , Plus];
binToStr[1_] := StringJoinf
FromCharacterCode /(?
binToDec[split[1, 8]]];
Le seguenti funzioni si occupano di inserire all'inizio della
stringa o della lista di bit un numero opportuno di zeri:
ln[4l :=
fixedSz[s_, sz_] := Module[{len),
len = sz - Length[s];
lf[len>0, Table[0,{len}] -Join- s, s]] ;
fixedSzStr[s_, sz_] := Modula[
{l=Characters[s],len},
len = sz - Lengthfl];
If[len>0, l=Table["0",{len}] -Join- 1];
StringJoin @@ 1];
La funzione binBlock, dato un blocco di 8 caratteri, restitui¬
sce la lista dei bit che ne costituiscono la rappresentazione:
Ini 51 :=
blkChar[ch_]:= Flatten[IntegerDigits[
ToCharacterCode[eh],2]];
doByte[ch_] s- fixedSz[blkchar[eh], 8];
binBlock[msg^String] :=
Flatten[doByte /&
Characters[msg]] /;
StringLength[msg]==8;
Durante ogni round si generano le chiavi parziali, spostando i
bit della chiave e selezionandone 48. Dobbiamo calcolare ora
le chiavi parziali per tutti e 16 i round del DES a partire dalla
chiave data. Innanzitutto viene fatta una permutazione iniziale
dei bit della chiave secondo la tabella tabTK
Inl6l ■=
doTK[k_] := transf[k, tabTK];
Successivamente si prende il risultato della trasposizione e si
spezza in due blocchi da 28 bit ciascuno, ad ogni passo que¬
sti blocchi vengono fatti ruotare circolarmente verso sinistra
di una quantità definita dalla tabella rot. La funzione che ef¬
fettua la rotazione dei due blocchi è la seguente
ln(7] :=
doRot[sd_,step]:=
{RotateLeft[sd[[1]], rot[[step]]],
RotateLeft[sd[ [2]] , rot[[step]]]};
Dove sd è la chiave ottenuta dal passo precedente oppure
dalla trasposizione tk Ad ogni passo la chiave trasformata è
composta da due liste di 28 bit. In ogni round, dopo avere tra¬
sformato la chiave mediante le rotazioni, si calcola una chiave
di 48 bit che è quella effettivamente usata dall'algoritmo. Per
fare questo dobbiamo effettuare una compressione a 48 bit
della chiave di 56 con una trasposizione che scarta alcuni bit:
ln[8l :=
doCK[l_]:=transf[1,tabCK] ;
La generazione della chiave da 48 bit al passo i è ottenuta ri-
corsivamente dalla seguente funzione (la ricorsione viene
usata per creare una grossa lista contenente tutte le chiavi):
ln/91 :=
MCmicrocomputer n. 175 - luglio/agosto 1997
305
keysGen[k_, i_] :=
{doCK[Flatten[k]],
keysGen[doRot[k,i],i+1]} /;
i<17 ;
keysGen[k_,17]:=doCK[Flatten[k]] ;
La generazione delle chiavi è demandata alla seguente funzione
che effettua la trasposizione iniziale, innesca la funzione key¬
sGen e infine raggruppa le chiavi in 16 liste da 48 bit ciascuna:
Inl101:=
keysGen[k_] :=
split[Flatten[keysGen[
doRot[split[doTK[k] ,28], 1] ,2]],
48] ;
Successivamente si calcola una funzione F applicata ad un
blocco di 32 bit. Questa funzione è realizzata in quattro fasi:
innanzitutto espande a 48 bit questo blocco usando la se¬
guente permutazione/espansione ottenuta trasponendo i bit e
ripetendone alcuni (vedi la tabella te).
Inll 77:=
doExp[1_] := transf[1, tabE];
Si combinano poi i 48 bit tra loro mediante uno xor e il risulta¬
to si invia ad 8 S-Box che, mediante sostituzioni, producono 32
bit ancora permutati. Quindi ad una S-Box arrivano 6 bit che
vengono utilizzati per produrne 4. La S-Box altro non è che una
tabella 4x16: in cui il primo e l'ultimo bit identificano la riga nel¬
la tabella mentre i restanti quattro ne identificano una colonna.
La tabella tabz contiene numeri compresi tra 0 e 15 e quindi
produce 4 bit. La funzione doz[l,i] effettua una compres¬
sione dei 6 bit contenuti nella lista 1, usando la S-Box numero
i. La funzione doCom esegue la compressione.
Ini 121 :=
idx[l_]:= binToDec[transf[1, tabldx]];
doZ[1_,i_]:= fixedSz[IntegerDigits[
tabz[[i]] [[idx[1]+1]], 2], 4] ;
doCom[1_]:=Flatten[
doZ[1[[#]],#]&/@Range[8]];
Una volta ottenuti 4*8 == 32 bit, applicando la compressio¬
ne viene eseguita un'ulteriore permutazione su di essi
Ini! 31 :=
doP[l_] := transf[1, tabP];
Queste 4 operazioni formano la funzione f
Ini 141 .=
F[d__, k_] : =
doP[doCom[split[xor[doExp[d],k],6]]];
La funzione f viene a sua volta combinata mediante uno xor
con la parte sinistra lì, ottenendo cosi come risultato, la
parte destra del passo successivo La parte destra del passo
attuale diventa invece quella sinistra nella fase successiva.
Tutto questo viene ripetuto per 16 volte.
Si osservi che alla 16-esima iterazione i due sottoblocchi l 16
e r 16 non vengono scambiati tra loro, bensì subito riuniti a
306
_e tabelle
tabTF
= <40,
8, 48, 16, 56, 24, 64, 32, 39,
7,
47,
15,
55, 23, 63, 31, 38, 6, 46, 14,
54,
22,
62,
30, 37, 5, 45, 13, 53, 21, 61,
29,
36,
4,
44, 12, 52, 20, 60, 28, 35, 3,
43,
11,
51
19, 59, 27, 34, 2, 42, 10, 50,
18,
58,
26,
33, 1, 41, 9, 49, 17, 57, 25);
tabTI
= <58,
50, 42, 34, 26, 18, 10, 2, 60,
52,
44,
36.
28, 20, 12, 4, 62, 54, 46, 38,
30,
22,
14,
6, 64, 56, 43, 40, 32, 24, 16,
8,
57,
49,
41, 33, 25, 17, 9, 1, 59, 51,
43,
35,
27,
19, 11, 3, 61, 53, 45, 37, 29,
21,
13,
5,
63, 55, 47, 39, 31, 23, 15, 7);
tabE=
32, 1, 2, 3, 4, 5, 4, 5, 6, 7, 8, 9
8,
9,
10,
11, 12, 13, 12, 13, 14, 15, 16,
17,
16,
17,
18, 19, 20, 21. 20. 21, 22, 23.
24 .
25.
24,
25, 26, 27, 28, 29, 28, 29, 30,
31,
32,
1),
tabP=
16, 7
, 20, 21, 29. 12, 28, 17, 1, 15,
23,
26,
5,
18, 31, 10, 2, 8, 24, 14, 32, 27
, 3,
9,
19,
13, 30, 6, 22, 11, 4, 25);
tabZl
= <14,
4, 13, 1, 2, 15, 11, 8, 3, 10, 6,
12,
5,
9,
0, 7, 0, 15, 7, 4, 14, 2, 13, 1.
10.
6,
12,
11, 9, 5, 3, 8, 4, 1, 14, 8, 13
, 6,
2,
11,
15, 12, 9, 7, 3, 10, 5, 0, 15,
12,
8.
2,
4, 9, 1, 7, 5, 11, 3. 14, 10, 0,
i, 13);
tabZ2
= <15,
1, 8, 14, 6, 11, 3, 4, 9, 7, 2,
13,
12,
0,
5, 10, 3, 13, 4, 7, 15, 2, 8, 14,
12
0,
1,
10, 6, 9, 11, 5, 0, 14, 7, 11,
10,
4,
13,
1, 5, 8, 12, 6, 9, 3, 2, 15, 13,
8,
io.
1-
3, 15, 4, 2, 11, 6, 7, 12, 0, 5,
14,
9);
tabZ3
= <10,
0, 9, 14, 6, 3, 15, 5. 1, 13, 12,
7,
11,
4,
2, 8, 13, 7, 0, 9, 3, 4, 6, 10,
, 8
5,
14,
12, 11, 15, 1, 13, 6, 4, 9, 8,
15,
3,
0,
11, 1, 2, 12, 5, 10, 14, 7, 1,
10,
13,
0,
6, 9, 8, 7, 4, 15, 14, 3, 11, 5,
2, 12);
t«bZ4
= (7, 13, 14, 3, 0, 6, 9, 10, 1, 2, 8,
5,
11,
12.
4, 15, 13, 8, 11, 5, 6, 15, 0,
. 4
7,
2,
12, 1, 10, 14, 9, 10, 6, 9, 0,
12,
11,
7,
13, 15, 1, 3, 14, 5, 2, 8, 4, 3,
15,
0,
6,
10, 1, 13, 8, 9, 4, 5, 11, 12
7,
2,
i4:
;
tabz 5
= <2, 12, 4, 1, 7, 10, 11, 6, 8, 5, 3,
15,
13,
0,
14, 9, 14, 11, 2, 12, 4, 7, 13,
, 5,
0,
15,
10, 3, 9, 8, 6, 4, 2, 1, 11, 10,
13
7,
8,
15, 9, 12, 5, 6, 3, 0, 14, 11, 8,
12,
7,
1,
14, 2, 13, 6. 15, 0. 9. 10, 4, 5,
3);
tabZ6
= <12,
1, 10, 15, 9, 2, 6, 8, 0, 13, 3,
4,
14,
7,
5, 11, 10, 15, 4, 2, 7, 12, 9, 5
» 6,
1,
13,
14, 0, 11, 3, 8, 9, 14, 15, 5
2,
8,
12,
3, 7, 0, 4, 10, 1, 13, 11, 6, 4
. 3,
2,
12.
9, 5, 15, 10, 11, 14, 1, 7, 6
0,
8,
13:
;
tabZ7={4, 11, 2, 14, 15, 0, 8, 13, 3, 12, S
. 7,
5,
10,
6, 1, 13, 0, 11, 7, 4, 9, 1, 10,
14,
3,
5,
12, 2, 15, 8, 6, 1, 4, 11, 13, 12
, 3,
7,
14,
10, 15, 6, 8, 0, 5, 9, 2, 6, 11,
13,
8,
1,
4, 10, 7, 9, 5, 0, 15, 14, 2, 3, 12);
tabZ8={13,
2, 8, 4, 6, 15, 11, 1, 10, 9, 3,
14,
5,
0,
12, 7, 1, 15, 13, 8, 10, 3, 7, 4,
12,
5,
6,
11, 0, 14, 9, 2, 7, 11, 14, 1,
9,
12,
14,
2, 0, 6, 10, 13, 15, 3, 5, 8, 2,
1,
14,
7,
4, 10, 8, 13, 15, 12, 9. 0, 3
5,
6,
n:
;
tabZ =
{tabz1, tabZ2, tabZ3, tabZ4, tabZS,
tabZ6,
tabz7, tabZ8);
tabldx=( 1 ,
6, 2, 3, 4, 5);
tabTK
-<S7.
49, 41, 33, 25, 17, 9, 1, 58,
50,
42,
34,
26, 18. 10, 2, 59, 51, 43, 35,
37,
19,
11.
3, 60, 52, 44, 36, 63, 55, 47,
39,
31,
23,
15, 7, 62, 54, 46, 38, 30, 22,
14,
6,
61,
53, 45, 37, 29, 21, 13, 5, 23,
20,
12,
4);
tabCK={14,
17, 11, 24, 1, 5, 3, 28, 15, 6,
21,
10,
23,
19, 12, 4, 26, 8, 16, 7, 27, 20,
13
2,
41,
52, 31, 37, 47, 55, 30, 40, 51,
45,
33,
48,
44, 49, 39, 56, 34, 53, 46, 42,
50,
36,
29,
32);
rot=(l, 1 ,
2, 2, 2, 2, 2, 2, 1, 2, 2, 2, 2
, 2,
2,
1);
MCmicrocomputer n, 175 - luglio/agosto 1997
fórlllrtiitlftiii
formare il blocco b 16 che viene fornito in ingresso alla traspo¬
sizione finale:
IniT 51 :=
doTF[1_] := transf[l, tabTF];
Ciò serve soprattutto per realizzare la simmetria del DES,
cioè poter effettuare la cifratura e la decifratura con lo stesso
algoritmo.
Il DES su un blocco è quindi dato dalla seguente funzione:
Inl16l:=
blockDES[bl_, keys_] :=
Modula[{sd,ret),
sd = split[doTl[binBlock[bl]],32];
For[i=l, i<17, i++,
Bd = {sd[[2] ],
xor[sd[[1]],
F[sd[[2]],
keys[[!]]]]}];
binToStr[doTF[Join[sd[[2]], sd[[1]]]]]];
La cifratura e la decifrazione del DES
In realtà il DES non si limita a giustapporre i blocchi cifrati, usa
una tecnica detta cypher chaìnmg, per confondere ulteriormen¬
te il messaggio. Se Mi sono i blocchi da 64 bit che formano il
messaggio allora i blocchi cifrati Ci sono cosi ottenuti:
Ci = blockDES[Mj];
Cj = blockDES[Mi Cì_ì];
La chiave verrà assegnata con la seguente funzione:
Inlll :=
setKey[k_]:= subkeys=keysGen[DESKey = k];
La funzione prepBlocks prende in ingresso il messaggio da
cifrare/decifrare e lo suddivide in blocchi da 8 caratteri ciascu¬
no:
Inl21 ;=
prepBlocks[msg_] := Modulo[
{len = StringLength[msg]},
len += Mod[8 len - len, 8];
StringJoin /@
split[Characters[
fixedSzStr[msg, len]], 8]];
Siamo quindi pronti per cifrare e decifrare in DES con le se¬
guenti funzioni:
ln[31 :=
encryptDES[msg_String] :=
Module[
{DESblocks=prepBlocks[msg], ret, tmp, i),
ret=c = blockDES[DESblocks[[1]], subkeys]j
Do[tmp = binToStr[xor[
binBlock[DESblocks[[i]]],
binBlock[c]]];
ret = StringJoin!
ret,c=blockDES[tmp, subkeys]].
{i,2,Length[DESblocks]}];
ret] ;
decryptDES [msg__String] : =
Module[
{DESblocks = prepBlocks[msg], ret,
subK = Reverse[subkeys] , tmp, tmpl, i),
ret = blockDES[DESblocks[[1]], subK];
Do[tmp = blockDES[DESblocks[[i]], subK];
tmpl = binToStr[
xor[binBlock[tmp],
binBlock[DESblocks[[i - 1]]]]];
ret = StringJoin[ret, tmpl],
{i,2,Length[DESblocks]}];
ret] ;
Si osservi come la cifratura e la decifrazione siano pratica-
mente identiche, l'unica differenza è data dal fatto che il
cypher chaìning viene applicato inversamente e che le sotto¬
chiavi vengono applicate in ordine inverso. Ecco infine una
prova del funzionamento:
mi .-
key= {0 , 1 , 0, 1 , 0 , 0 , 1 , 0, 0, 1 , 1 , 0,
1, 1, 1, 0, 1, 0, 1, 0, 1, 0, 1, 1, 0, 0,
0, 0 , 0 , 0 , 1 , 0, 0, 1 , 0 , 0, 0 , 1 , 1 , 0 ,
0, 1, 1, 0, 0, 1, 1, 1, 0, 0, 0, 0, 0, 0,
1, 0, 1, 1, 1, 1, 0, 0, 0, 1);
setKey[key];
Inl51 ;=
me ss =
"Questo è un testo crittato in DES
encryptDES[mess]//InputForm
Outl5l .=
"\035„°ìgh$\ (Paragraph) ujì5) 6>\013C2ii\ (Cr
oss) 6ÌUvcìOf5G«\020&fQ>z'H/9"
Si è usata la InputForm in quanto il codice cifrato contiene
caratteri non stampabili che avrebbero appunto messo in crisi
la stampa del testo (!)
InlBI :=
decryptDES[%]//InputForm
Out/61 :=
"Questo è un testo crittato in DES
«e
Maggiori dettagli e una copia elettronica del codice si possono trova¬
re alla URL: http://www.di. uniput/-romani/romani.htffi]
Bibliografia
C. Giustozzi, Il Data Encryption Standard, Mcmicrocomputer
n. 136 (gennaio 1994).
A. Sgarro. Crittografia: tecniche di protezione dei dati riser¬
vati, F. Muzzio & C.. 1993.
B. Schneier, Applied Cryptography, J. Wiley & Sons, }§96
The Mathematica Book, 3rd ed. (Wolfram Media/Cambridge
University Press. 1996)
MCmicrocomputer n. 175 - luglio/agosto 1997
307
coordinamento di Massimo Truscelli
Esplorando Internet
Internet si è ormai imposta come grande realtà di costume e di lavoro.
Questo mese MCmicrocomputer vi propone l’esplorazione di Internet alla
ricerca di interessanti informazioni sul desktop publishing e naturalmente
anche sull’Internet publishing. Chi non ha ancora un collegamento ad
Internet è vivamente consigliato di leggere quest’articolo. Alla fine i casi
sono due: o deciderà di telefonare subito ad un Internet Provider (MC-link?
Why not?) per attivare il collegamento, oppure chiederà più semplicemente
ad un amico di “prestargli” il collegamento per un'oretta di tanto in tanto.
di Mauro Gandini
Tanto, di tutto, di più
Come tutti ormai sanno, su Internet è
possibile trovare di tutto, dai siti cultura¬
li a quelli scientifici, dalle informazioni ai
giochi, dal porno alla pedofilia, purtrop¬
po.. Abbiamo quindi deciso di andare in
esplorazione sulla rete per vedere cosa
è possibile trovare di interessante per
chi si occupa di desktop publishing, ma
anche per i curiosi o per chi utilizza il
computer a casa.
Per prima cosa siamo andati ad esplo¬
rare i siti delle case produttrici di pro¬
dotti specifici per questo settore e poi
abbiamo continuato andando a cercare
altri siti interessanti, ma meno co¬
nosciuti.
Raccontarvi anche solo una parte
di ciò che abbiamo trovato è impresa
molto ardua: si trova veramente tutto,
dai cosiddetti "tips&tricks", cioè consi¬
gli e trucchi, ai font per i cartoon. Tanto
per dare un'idea della massa di informa¬
zioni. abbiamo ricercato con AltaVista e
con Infoseek siti che fossero correlati
alle parole dtp e desktop publishing: ab¬
biamo ottenuto il risultato di vederci
consigliare ben 200.000 possibili siti e
documenti che parlano di questi argo¬
menti.
Per dipanare il bandolo della matassa
a bbiamo utilizzato due siti: _
lwww.powerup.com.au/- sevloid/dtTI
ti ps/dtpzone.htm, _
lwww.telepoit.com/-eidos/dtpii/51
pij.html
Questi due indirizzi contengono pa¬
recchi link decisamente interessanti
che limitano le ricerche ad un numero
umano di siti. Dobbiamo tuttavia ricor¬
dare che Internet è una rete viva e.
quindi, un indirizzo oggi attivo, domani
non lo è più (parliamo naturalmente di
siti minori, non quelli legati alle grandi
società): normalmente, comunque, esi¬
ste il sistema del link, che, per alcuni
mesi dopo un eventuale spostamento
di un sito, consente di raggiungerlo
semplicemente facendo click su un col-
legamento lasciato al vecchio indirizzo.
Alla fine abbiamo preso la decisione di
esplorare solo i siti relativi a società di
software e quelli in cui si trovano link o
consigli sulTutilizzo di programmi di de¬
sktop publishing.
I grandi nomi
Adobe _
\www,adobe:CQrri
Il sito di Adobe si presenta molto puli¬
to con una barra dove è possibile trova¬
re tutti i link ai principali servizi, non ulti¬
mo Map, che consente di andare in una
pagina dove sono elencati tutti gli argo¬
menti trattati nel sito per tipologia e do¬
ve basta un click per arrivare subito do¬
ve si vuole Come vedremo anche in al¬
tre pagine, la cosa interessante su In¬
ternet è la possibilità di scaricare subito
eventuali aggiornamenti o correzioni ai
programmi. Naturalmente ciò è possibi¬
le anche nel sito Adobe: per ogni pro¬
gramma troviamo tutto il software di
aggiornamento sia per le versioni Win¬
dows sia per quelle Macintosh. Inutile
ricordare che è possibile anche scarica¬
re l'ultimissima versione del lettore di fi¬
le in formato Adobe Acrobat.
Anche la parte dei trucchi e delle tec¬
niche per l'utilizzo dei programmi è ric¬
ca di indicazioni e consigli per ogni sin¬
golo tipo di software. L'area relativa alle
308
MCmicrocomputer n. 175 - luglio/agosto 1997
•i,i 1 ' i hi i :- i ',ii i ".; i , i ! i i.'bj i )iiixì.IiI.ic3»^—■
E» |hu IM> ». I*. I
> oD(ja&4n!&a
— «M~ <— *— M> U, —
«Mi
IM-K — ->«- —7^ 3 (—. 0 • gito, a*—'..
L1L
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Ecco la Home Page di Adobe
Arrak* Tarara
Arrak ai Limite
Arrakal luW
Arrak* TD¥ Wna.
Arrak* K.aia.
Aitar EJTaru
A* librar
ATM
Mozi-.b
P—«alaai
M amarti
informazioni sui prodotti è piuttosto
completa: molto interessante il cosid¬
detto Type Browser che consente di vi¬
sualizzare tutti i caratteri offerti dalle li¬
brerie Adobe.
Oltre alle informazioni tecniche. Ado¬
be ha inserito in una parte del proprio
sito una galleria di lavori eseguiti con i
propri prodotti. I migliori lavori possono
essere scaricati dalla rete in formato
Acrobat e, quindi, essere poi visti, stu¬
diati con calma ed eventualmente stam¬
pati. In questa parte del sito troviamo
anche delle schede di veri e propri arti¬
sti che utilizzano prodotti come Photo¬
shop per creare immagini ad effetto.
E' possibile scegliere
l'applicazione della
quale cercare even¬
tuali aggiornamenti
dei (ile.
Ampio spazio anche agli
artisti che utilizzano i
prodotti Adobe.
► ' Ivi,
► ■ •"«• HI».,.
► MolK „ :
» \d„b< I k.cMiLo
► W..I.C l-.j.Mill
► U .l* lii-Ml'
►
► Vi , 1 . I‘,
► Vivi,.
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H ut m< t<«* t?i Mai Tulxtzftri h'« A
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Utca*>tì/f i. V fmiiwi ffj. « c« « WDCrt > pfad*» m1
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Featured Tip
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AiW* Zv*d Vide-. >< Imi**
tbnri rcmbc-mtn mrnz m r r«.«* t wtk Ai A'
>&, Ut:u ; 1
iiiamai A ^
Parecchio spazio è dedicato ai trucchi dei vari programmi.
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C**aa hM «alfa
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TV r*]» un*4n r «• «4 w» «• 'Off* Bri. «orxjw4 bUk* A «taf ■ a ir: i*. « «(72
^ [*r«WWUvw»i.iM'ldi™i «miHtea W ^bi» (d««a attui
Mrr Nw» rk-fay-E .e.» un», tei WWW Aiate Tyfa* Br^nn h p*-te. ■<««.
TV Off i —»ln >a*«* a «ila (imm a ter kmmàné kyxar «a tea |é KB
E' possibile visualizzare tutti i font del grande catalogo Adobe
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Adobe Premiere
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»«>P>rU ? lr Studio,
Ondate m «fa/ QackTaM «fa» C 4 MB >. «VA
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MCmicrocomputer n. 175 - luglio/agosto 1997
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lf roo fcavwi'r w*n It Ufxt Mé, ^nd
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QuarkXPress l : pdulers
Satoft ram|Mi<M Hatfonn. |~W-. 3
Salaat Pt«*Kt I.an«vat*
BGa
^ | OmM |
UmttXnaa IVfrMltfnmT»
l ifte'la* I > » .«Mi|lfi»vwk
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Anche dal sito Quark
è possibile scaricare i
file che consentono di
aggiornare i program¬
mi.
Ecco la Home Page
di Quark
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■.iti*
—•K"—
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& a. «£ & a
e*-*»*» 0o»« a».
Se volete potete ave¬
re sempre l'elenco
aggiornato alle Xten-
sion disponibili sul
mercato e collegarvi
direttamente ai siti
dei produttori
(cxSkT
XTensions
A?« «a sre aq^wrv /-of-o-w Uhi
fiNUh'n.&’tcnomtiu?, W **w rottmoicpoa lo
Qoork,^oJucto
VI n»lw
ThIH P«rty Vlrniloni tlIilHbulort:
\<lmn. _
Quark
1 www. quark, corri
Il sito di Quark, la casa produttrice di
Xpress, è un po' dark, utilizza cioè colo¬
ri tendenzialmente scuri. Come al solito
troviamo una barra nella quale sono
riassunti tutti i link alle pagine principali
del sito. Se volete potete scaricare gli
upgrade alle ultime versioni, anche se,
prima di trovare la pagina giusta, impie¬
gherete un po' di tempo. Inoltre notia¬
mo che volendo fare l'aggiornamento
all'ultima versione, per esempio, di
Xpress è necessario scaricare prima
l'aggiornamento ad una versione inter¬
media e poi successivamente a quella
finale ed eseguire i due aggiornamenti
in sequenza: avremmo preferito trovare
degli aggiornamenti diretti che non ci
obbligassero a restare collegati quasi
un'ora per scaricare i file e a perderne
un'altra mezza per eseguire gli aggior¬
namenti veri e propri (tuttavia dopo tali
aggiornamenti una vecchia versione di
Xpress, che si rifiu-
anche nel sito di Quark troviamo una
galleria di lavori realizzati con i propri
prodotti. Troviamo anche una simpatica
Game Room con giochi, che, natural¬
mente, richiedono Quarklmmedia per
poter essere utilizzati
Molto interessante l'area dedicata al¬
le Xtension dove troviamo i nomi degli
sviluppatori, l'elenco delle applicazioni,
e, in alcuni casi, anche la possibilità di
scaricare versioni demo o di acquistarle,
prendendole direttamente dalla rete
Macromedia
i/v ww.macramè dia.cani oppure
www-euro.macromedia.com
Abbiamo trovato il sito Macromedia
piuttosto lento rispetto agli altri siti: inol¬
tre dopo parecchi minuti di attesa, per
poter visualizzare i contenuti ci è stato
richiesto di scaricare un software parti¬
colare. Flash2, l'ultimo nato della serie
di applicazioni incentrate sulla tecnolo¬
gia Shockwave per la realizzazione di
applicazioni su Internet. Dopo aver deci¬
so di scaricare Flash 2, in effetti, l'acqui¬
sizione delle pagine è migliorata in velo¬
cità. Oltre a link diretti alle principali pa-
tava di funzionare
sotto Windows
95, ora è recupera¬
ta alla propria pie¬
na funzionalità).
Spesso per po¬
ter scaricare e ve¬
dere alcuni docu¬
menti viene richie¬
sto di scaricare pri¬
ma il nuovo
Viewer dei file di
Quarklmmedia:
Sul sito Macromedia è
possibile scaricare gli
aggiornamenti di alcuni
file solo se si è utenti
registrati
n f—u. v, n» !
> .OD
■-ni»
-a ». & A. «£. £:
D Nili 0I-.NV» 00»»
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Upda* ■>*> Xitw Ich Mattato* iUBIvwmU
FwHM >0? Vpcm tot Macia»»
Fmliart VO I Amarra Ii|liti UpdaM tot Mattato*
FtvoHaad SAI htutru«tomi Vpóm tot Madito»
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310
MCmicrocomputer n. 175 - luglio/agosto 1997
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Pontonai Captura Sfilami. *ak ornai y.u
IO ógr nera, rnmodalad homo rat Ih* Wo«W
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IM tati JJBKajflJUtiUJUSii aryl la a»
afe* aB olito a.ctinf io*-aio IMI J*k
ha* la (Ai
Jaaim al Corata. Sjvmg *f Liti bara to
alma guati Kfcaf
gine del silo; trovia¬
mo anche la possi¬
bilità di andare su
una pagina dedica¬
ta alla ricerca delle
informazioni: inol¬
tre il sito è duplica¬
to in due altri lin¬
guaggi, il tedesco e
il giapponese. Esi¬
ste anche un altro
sito denominato
EURO, che pur
avendo una grafica
simile al principale
contiene informazioni leggermente dif¬
ferenti: vale la pena esplorare entrambi.
Anche in questo sito troviamo la pos¬
sibilità di scaricare gli aggiornamenti alle
ultime versioni e una galleria di lavori
eseguiti con i programmi di Macrome¬
dia. La cosa che più ci ha lasciati scon¬
certati è la presenza, in primo piano e in
buona parte delle pagine, di un banner
pubblicitario: questo banner spesso ri¬
conduce ad altre parti del sito Macro¬
media, ma ci è anche capitato di trovare
un collegamento a Image Club, una so¬
cietà che produce e commercializza
clip-art e font. La cosa strana consiste
nel fatto che Image Club è una società
posseduta da Adobe, uno dei concor¬
renti principali di Macromedia....
Corel
ìmwv.corel-.coni oppure Iwyy w . cp re / xg
Purtroppo nel momento in cui stava¬
mo preparando questo articolo il sito di
Corel era in manutenzione (abbiamo
provato per ben 6 giorni di seguito a
collegarci senza riuscirci). Ci ripromet¬
tiamo di parlarne in maniera specifica in
uno dei prossimi numeri di MC. Nel
frattem po vi consigliamo di fare un giro
sul sito lwww.corelnet.conl dove trove¬
rete un sacco di utili consigli sull'uso
dei programmi Corel e, per gli utenti ita¬
liani delle applicazioni Corel, anche sul
3orel Forum Italia u bicato all'indirizzo
lwww.mclmk.ityn/e~qcl
Un po’ di tutto
Vediamo ora un po' siti trovati esplo¬
rando qua e là: abbiamo cercato di sele¬
zionare quelli meno noti e meno rag¬
giungibili con il solito sistema del "no-
mesocietà.com".
Jasc
I wwwjasc. coni
E' la società famosa per aver realizza¬
to PaintShop, uno dei software di foto
ritocco più gettonato dopo Photoshop e
wwiwuri pk>i
Designer Studio
i ►•w*t Snoo P'O Tip»
= w
potete anche semplicemente chiedere
un numero di registrazione pagando
con carta di credito: il software già in¬
stallato riprenderà a funzionare appena
inserito tale numero.
Graphic Design
I mww. qraphic-design. coni
In questo sito oltre che trovare una
serie di utili consigli, troverete anche ri¬
viste e newsletter a cui abbonarvi: un
sito veramente interessante con alle
spalle seri professionisti.
PhotoPaint: il programma
può essere scaricato diret¬
tamente dal sito e provato
per 30 gg Oltre a Paint¬
Shop abbiamo anche tro¬
vato un interessante pro¬
dotto per la generazione di
cornici chiamato Ornamati-
ca. Inoltre sono disponibili
link a siti nei quali è possi¬
bile trovare informazioni e
tutorial sull'uso dei pro¬
grammi.
Image Club
\www. imageclub.com
Image Club vende per
corrispondenza raccolte di
font e immagini. Nel sito
Internet troviamo una va¬
sta documentazione sui prodotti e tanti
file in formato Acrobat da scaricare per
poter scegliere con calma
Comic Book _
livtviv. comicbookfonts.com/ccfonts2
index.html
Se vi servono font e accessori per ar¬
ricchire i vostri cartoon,
siete arrivati al sito giusto.
ODffla&éjSB-CS
I QM Bu.ua B u -'-ai
Image Club Graphics
What'sNewy
Toplen J
Produci Index 1
The Stores,*
Tipi Strida#
Goodies-è
“SgZd
Tan*wtf»KVSifi
Iflìila
Nead fonte?
Ora* •***■ nrn Itoti Aram rJ IH* »<«
pofiutafoni fraitn (taraIh* litui -»il
IltUlUilUia »<". ptatfcui e 4uww
ut th. *rh fra* 11» 9* USD pitto*
Arattitraf ia«i
upftt*.' Th« ABf...c
UvCC
*1 ;• ftiturr* «S
Altaici «retortwiu rf
’*»> -1 -i» *•
COfcDM CadyPWW
USD *>c-
tl«» USD
DTP Jump
I www. t eleo ori. com/-eidosì dtoii/dt-
pij.html
Uno dei punti di riferimento per chi
vuole esplorare il mondo del desktop
publishing su Internet: si trovano mol¬
tissimi link a siti interessanti, non facili
da trovare.
Monotype
\www.monotype.con]
Anche in questo caso,
abbiamo a disposizione un
sito dove poter trovare e
visualizzare una delle più
grandi raccolte di font di¬
sponibili.
Are Software
Iwww. arcsQft.corrj
Are Software produce un
software di foto ritocco
chiamato Photo Studio: la
versione aggiornata può
essere scaricata e utilizzata
per 30 giorni. Se dopo la
prova siete interessati
all'acquisto della licenza
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totoao «rara Tot* Cara* Prato* brava Carato* Pwu -o«c
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MraaaK "-- 3 CAiara 00*—
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a *cfcek* lo ina and h|ti on mirra r*q*arr®e*i
Dangii « a uh anca on M »> far multtnadia. daiktop pubbihuig or ih. Wab . ywm po.iAibn.i
ai* a*diasi! Watt AxtSofi PhXoStt>io. yo«i can e4l and iitcrach mrr kg«tal maga !•> tra» n 'tratti*
lyour own pari >nak«dffrrtoinardi mdpaciuf tolagti i*ang ig> your wtb »*» » ito* c Or« and
Mai lo your nuorn*»» (<rm*aDoni aad io Batch mora You can ican yow fincato pb-Xoi or uif
jareari takim wgfc a d«tal r.amara Or uie *n anagt youV* dcwnlcradad fram dir Web IWStacbo
raraki w*h moli pcputai ragr fiat «uluckng BMP. EFS<wr*f cdy). TIFF. GIF. JPEG. PCD. PCX
andTCA So tf» rhrau * yo*n*
"Parai and rlirk" Inali raaka pholn adRing aaiy far I. ginn mi and pewtfnl far advanrad «lari One* ywi>* ebortn »
H* (Ì1 ’F
£ 1 possibile scancare una versione in prova per 30 gg di PhotoStudio.
MCmicrocomputer n. 175 - luglio/agosto 1997
311
Desktop Publishing _
\www. desktoppubhshmg.corri/ opeH\
html
Un altro sito dove trovare link, consi¬
gli e trucchi.
DTP Zone _
\www. powerup.com.au/~sevloidA dtp
tips/dtpzone.htm
Due le pagine principali: dtpzone e dt-
plink La prima fornisce consigli e truc¬
chi sui più importanti programmi, men¬
tre la seconda fornisce una serie di inte¬
ressanti link.
DTP Software
I www. dtpsoft. de }|
Nel vasto panorama di siti americani,
sibilità di scaricare
versioni demo (so¬
lo ed esclusiva¬
mente registran¬
dosi).
»
»
*
»
DlP
SOFT
WARE
bd
DTP-Softw are Manfred Al brachi
Font Solutions for Windows
ilr6woaF«f Eif-4 f-« 7n* 1 TmrTri* f ®
Y.r+.- mi UMtfmtt tAi br**r irtnal r krr>
Mulinimi!*! ami Succiai I onta
un sito tedesco specializzato in softwa¬
re per la gestione e la preparazione di
font.
MGI _
Iwww.mqisoftl
com/
Questa società
produce alcuni
software per la ge¬
stione delle imma¬
gini tra cui Photo-
Suite e PhotoAlbum: il sito fornisce tut¬
te le informazioni sui prodotti, una galle¬
ria dei lavori eseguiti con i propri prodot¬
ti ed uno "shopping center" dove è
possibile acquistare diret¬
tamente o attraverso ri¬
venditori selezionati.
Broderbund
\www : broderbund,.CÒm2
E' la software house co¬
nosciuta per due software
destinati al mercato ho-
me: la serie di giochi ba¬
sati sul personaggio Car¬
men Sandiego e Print-
Shop. ora anche nella
nuova versione PrmtWri-
ter. Sul sito si trovano tut¬
te le informazioni su en¬
trambi i prodotti.
IDVMedia _
f» \www.simpletoon.conj
Questa società offre un
software di semplice uti¬
lizzo per la generazione di semplici ani¬
mazioni: nel sito è stato reso disponibile
un tutorial per capire passo passo il fun¬
CkAltllBItf VAI
I8B flCIUIE IDE Vaili
e
zionamento del prodotto.
Microsoft
kww. microsott. com/truetypeA
La pagina del sito Microsoft dedicata
ai truetype è molto interessante per chi
vuole saperne di piu su questo tipo di
font.
Dynamics Graph ics
I www. do usa, com/i
Un sito pieno di consigli e trucchi ela¬
borati da professionisti del desktop pu¬
blishing.
Publish
\www. pubhsh.com A
E' il sito di una delle più famose rivi¬
ste americane dedicate al desktop pu¬
blishing. E' molto interessante per le
news che vi si trovano.
Seybold _
ìwww.sevboldsem inars, com/sà v
bold_ report/reports/D080 1015.HTM
Curato dal Seybold Group, uno dei più
autorevoli gruppi di specialisti del setto¬
re, anche questo sito è dedicato alla ri¬
cerca di news nel campo del desktop
publishing
Fractal Design
jvwwJractaLcomA
Un'altra casa piuttosto
nota che ci offre pagine
ben disegnate e pulite con
la possibilità di scaricare
versioni demo dei prodotti.
Equilibrium _
iwww.eguilibrium.com A
Uno dei siti con la grafi¬
ca più bella: troverete tutte
le informazioni sui loro
software per trattamento
delle immagini per l'utilizzo
anche su Internet.
Extensis _
I www. extensìs. corri?
Potete trovare estensio¬
ni per Photoshop con pos¬
i .3 -ai-*»- 3 m- au-»
E2L:
The Lasi Expte-:.^^
• Bevi. . *;t»i
FREE
• 'liàu . K' r '-ratea
m 2.* ■
N«ed 1 lel|>? -
Onlmr \uypoit S«»trm a»iFAQi
W
Tutte le informazioni su PressWriter
Conclusioni
In effetti queste non possono
essere conclusioni, ma solo l’ini¬
zio delle vostre esplorazioni
speriamo come al solito di aver
stimolato la vostra voglia di sa¬
perne di più. Riparleremo senza
dubbio in futuro di siti Internet,
magari andando ad esplorare an¬
che quelli dei produttori di
hardware (dove, ricordiamo, è
quasi sempre possibile scaricare
i driver aggiornati delle varie pe¬
riferiche). La rete vi aspetta, col¬
legatevi e siate certi che trovere¬
te molto di più di ciò che pensa¬
vate potesse essere umano spe¬
rare di trovare. ^
312
MCmicrocomputer n. 175 - luglio/agosto 1997
i ecnica,
installazioni,
concorsi,
prezzi.
Per il vostra impianto aoto non c'è che
ACS-AudioCarStereo, la rivista full optional
che ogni mese vi offre tutto il mondo del-
l’Hi-Fi Car chiavi in mano.
I professionisti del settore e i semplici
appassionati troveranno nelle sue pagine
tutto ciò che serve a soddisfare le loro
curiosità sulle tecnologie per l'auto.
Perché le recensioni di ACS-AudioCar-
Stereo, sempre puntuali e sempre dagli alti
contenuti tecnici, oltre a trattare le appa¬
recchiature, le problematiche delle instal¬
lazioni e l'informazione sui concorsi,
affrontano i settori della telefonia cellulare,
dei sistemi di navigazione e degli antifurto.
E tutto è completato da rubriche musicali
e daH'AUDIDGUIDA/M, l'aggiornatissima
guida all'acquisto.
technimedia
Pagina dopo pagina, le nostre passioni
OGNI MESE.
L'ALTA FEDELTÀ
IN AUTO.
Chiavi in mano.
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il meglio dei professionisti d'Italia
I centri di installazione
regione per regione
I concorsi Hi-Fi Car
professionisti ed amatori
in cerca di gloria
La Musica t
i CD più adatti all'auto
L'Europa dell'Hi-Fi Car
caratteristiche,
prezzi, foto delle
li-Fi Car e degli
accessori elettrnn
per auto.
a cura di Massimo Truscelli
L'accesso ai dati attraverso il Web
sfruttando la tecnologia ASP
Tutte le aziende, qualsiasi sia la loro missione (industria, commercio, servizi, ecc.),
qualsiasi sia la loro tipologia di pubblico, qualsiasi sia la loro dimensione, sono
travolte dalla valanga Internet/lntranet. Molto Internet e poca Intranet se sono
prevalenti i rapporti con il proprio pubblico, poca Internet molta Intranet se invece
vengono privilegiati gli interscambi interni. Strettamente connesse a questo
fenomeno sono le evoluzioni che sta subendo, giorno per giorno, la stessa Internet,
che da una modalità, del tutto passiva, di mostrare "pagine" sta diventando un
sistema "attivo" che può supportare qualsiasi tipo di interattività. L'obiettivo di
questo articolo è quello di illustrare alcuni sistemi per accedere a banche dati
attraverso la rete Internet. Ovviamente parliamo di accesso attivo, ad esempio
quando un utente, da una postazione Client, esegue un'interrogazione ed il server
prepara ed invia la risposta, sotto forma di pagina HTML, oppure quando un utente,
sempre da una postazione Client, esegue l'aggiornamento di un database piazzato
sul server. Affrontiamo, al solito, l'argomento anche dal punto di vista pratico,
prevedendo quindi l'utilizzo di un server. In altre parole gli esercizi che proponiamo
possono essere eseguiti solo disponendo di una macchina server, nella quale siano
installati una serie di componenti.
di Francesco Petroni
Pagine passive
e pagine attive
Un sito Web è costituito di pagine
scritte nel formato HTML Le pagine
sono realizzate da un autore che in ge¬
nere provvede, con una certa periodi¬
cità, ad aggiornarle. In questo caso si
tratta di pagine statiche in quanto ap¬
paiono uguali a tutti gli utenti che vi
accedono.
Le pagine attive sono invece quelle
che vengono generate dinamicamente
a seconda della situazione, ad esem¬
pio in base a certe richieste impostate
dal visitatore. Un esempio chiarificato¬
re, limitandoci al nostro MC-link, è co¬
stituito dalla pagina che mostra, in for¬
ma tabellare, la "contabilizzazione" del¬
le nostre connessioni. Lo stesso po¬
trebbe fare l'Enel con le nostre bollet¬
te, la Telecom con le nostre telefona¬
te. la banca con i nostri movimenti
Ovviamente, si tratta sempre di pa¬
gine scritte in formato HTML che, in
questo caso, non vengono create da
un autore, ma da un "programma", che
deve essere presente sul server e che
solo quando viene eseguito genera un
codice HTML.
Un esempio più brillante di applica¬
zione attiva è visibile in due figure
pubblicate in queste pagine.
Esso può interessare tutte le azien¬
de che "vendono" via Internet e che
possono non solo pubblicare cataloghi
illustrati, aggiornabili dinamicamente
quando viene aggiornato il database,
ma anche raccogliere ordini senza do¬
ver disporre necessariamente di una
rete di vendita.
314
MCmicrocomputer n. 175 - luglio/agosto 1997
v, p«« 2
o □ a <a a-
<«0» P«. Ore. XM SU»
Torniamo al codice
HTML.
Esistono due possi¬
bilità. La prima è che
quanto generato dal
server sia interpreta¬
bile da qualsiasi brow-
ser. La seconda si ve¬
rifica quando, per po¬
ter correttamente ve¬
dere il risultato, oc¬
corre che il browser
sia potenziato con un
ActiveX, con un Applet, con un Add-ln,
insomma con un "motorino" che viene
"downloadato" per l’occasione.
Ovviamente, il concetto di pagina at¬
tiva è vastissimo, interessa qualsiasi
tipo di argomento divulgabile attraver¬
so Internet e richiederebbe, per esse¬
re trattato con sufficiente approfondi¬
mento, decine e decine di articoli. Re¬
stringiamo quindi il nostro campo di in¬
teresse ponendoci una serie di vincoli,
che corrispondono esattamente alla si¬
tuazione che abbiamo utilizzato per i
nostri esperimenti e che schematizzia¬
mo come segue:
Il server Internet:
MS Windows NT server 4.0
MS Internet Information Server 3.0
MS Service Pack 2.0 per Windows
NT 4.0 (che installa ASPI
un database di prova in formato Access
Il Client Internet:
MS Internet Explorer 3.0
Il Client per sviluppare:
MS Access 97
un editor qualsiasi
Cosa
utilizzeremo
Per svolgere questa
attività useremo il no¬
stro editor preferito,
nel senso che ognuno
usa quello che vuole.
Ce ne sono tantissimi
ma nessuno è talmen¬
te sofisticato da esse-
Figura 1 - MC-lìnk - Funzionalità Riepilogo
Collegamenti.
In questo articolo parleremo di alcuni metodi
con I quali è possibile interrogare database
sfruttando, come infrastruttura, Internet. Que¬
sto é un esempio, immediatamente verificabile
da tutti voi. che chiarisce i meccanismi che vo¬
gliamo analizzare. Da un Client, e deve essere
un browser qualsiasi, si esegue un'interroga¬
zione su un archivio presente sul server Inter¬
net. Il server, opportunamente dotato di un
■ motorino", produce i dati In risposta e li con¬
feziona in formato HTML standard.
Riepilogo
collegamenti
Riepilogo dei cofitgwtrr.il *IT»ttuiU tiMolr
fon»*»ocePPP L’flroco nporta dala * ora
d* (frana <M caOo fiordo o U durala
nr
E Advmluir Wrnk t (‘.il.tloQ Mrcioiotl InfrmH I «JiWik
Rack Sfcaai •
Bacfcpacki «
i:mj<
ROCK SHOES
New!
Gibi aitar
tsgh-performance
endurance shoe»
wzei 4-12
AW15O05
112MB
5AL« I
»wic«l
New*
Mono
aft-around.
durable shoes
«MtfcSleafeh
sole»
«e* 4-12
Figura 2 - Esempio ‘bril¬
lante ■ di sfruttamento della
Tecnologia ASP - Un cata¬
logo illustrato.
Questo è un catalogo illu¬
strato di articoli sportivi
pubblicato su Internet. Il
dinamismo dell'applicazio¬
ne consiste nella possibi¬
lità di creare delle pagine
HTML In cui parte degli
elementi, ad esempio II
prezzo unitario deT arti co¬
lo, provengono diretta-
mente da un database. In
altre parole, se il venditore
decide di mettere in saldo
i propri articoli, può impo¬
stare. nella sua applicazio¬
ne database, una percen¬
tuale di sconto e provoca¬
re l'immediato aggiorna¬
mento delle pagine HTML
con il catalogo.
C? t*» (*■«■«» ftnrt i"’—* '<**« i
k£- U * «toP **11 il rtt **•*<
p~-—- Ifi àS?
Sr-
Figura 3 - Esempio "brillante" di sfruttamento
della Tecnologia ASP - Il lato DB dell'appli¬
cazione.
Questo é il catalogo visto pnma, ed è in for¬
mato Access. Nell'articolo vi proporremo una
serie di esempi di utilizzo d\ un semplice da¬
tabase, sia per interrogarlo, sia per aggior¬
narlo, attraverso Internet. Useremo un server
Windows NT 4.0, dotato di Internet Informa¬
tion server 3.0 e di una serie di altri servizi,
installati ed attivati, che servono per far fun¬
zionare le Active Pages (ASP). Anche il data¬
base che utilizzeremo sarà ubicato sul sen/er.
«® AW32S13
i;®
15® 4*3*11
34 00 AW014®
I00AW2DO12
*.00 AWO»10
3» AW0I210
36® ava*»®
18® AW3006
«® Afc/17S13
20® AW12506
55® AWQ31 14
11® AV4FAOI
31® AV/14515
27® AV46310
5® Awaseoi
14® AU5351I
P«ée
Ter*
8ae*o**
Pad*
Box
Tara
1446*6 Acer
01*6/96 Atra
340*6
1146*6 Starà
0340*61*5*
234)4*6 Etarà tararci Dal
2346*6 Btac* Orami Bai
1C®*6 Btac» DemdOudtlral
23413*6 C«*pm
01 / 10*6
*4)4*60
224)4*6 DMernMIi
164)4*6 Oara
22/08*6 CdgrrajQDcr
2646*6 ElCaptan
2046*6 E ra»tfadn
2946*66
l 125® -atnlcJ
L 1«® daatA* traad-tte n
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L 175®
L 125®
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6® AV4B7®
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l 145® cbwWncim
L 52® coMa(Neera grrm
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L 536®
11417*6 Sta» r-p
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L 4 ZOO M *cra IrO»
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3*
MCmicrocomputer h. 175 - luglio/agosto 1997
315
_ ASOCOB
_ AB026S
_ AB 027 S
_ AfC30T
_ AB031R
_ Aaors
_ Afì033R
_ AB034P
_ AEC35L
AS037V
5 A8038M
_ AB042N
_ A0O45L
_AB045P
_ A8047I
_ AB048L
_ A0O5ON
|AB075G
(tecvd. M| « Il
SA88A0INI FOGGIA FUNZION*
RASPONI PROSINONE IMPIEGA'
CASAOEI MILANO IMPIEG
CAT1 PISA OPERAIO
BARONE CASERTA GOMMES
CASSIA ROMA IMPIEGA'
CARUNI VITERBO COMMES
zapabini napou dirige ni
SALE PNC ROMA FUNZION
CAVANDOLI AOSTA OPERAIO
CAMPEGGI COMO FUNZION
BOTTINO VENEZIA OPERAIO
SALICI TRAPANI IMPIEGA
BRAGNI ANCONA OPERAIO
GAJBAZZ) BARI OPERAIO
BALLETTI VITERBO FUNZION
MANTOVANI RAGUSA OVSGENI
TAGUA N! PESCARA OPERAIO ■
ii » In !»•! <>ioooo jU jS
Vcuafcz» V# P*** 7
© d a q
•O t™. *00»™ P«J~ c». P*u»
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- E-ME' - Omry I»06fl7 IOS«
-1EI.1Ki':E antri 19*697 10 3 56
Importo CA
Importo* [21 Coiai
Figura 4 - La tabella Access che useremo per i nostri esperimenti.
Non ci complicheremo la vita con un database complicato. Useremo la tabella
PERSONALE, mentre il nome del database è PROVA2, con solo sei campi dai
nomi facilissimi e con diecimila record. La tecnologia ASP è una tipica tecnolo¬
gia cUent/server in quanto i dati ed il motore di interrogazione risiedono sul ser¬
ver e verso il Client viaggiano solo i dati risultato dell'interrogazione.
Figura 5 - Le funzionalità di Access 97 per Internet.
Chi vuole dormire sonni tranquilli può sfruttare questa comodissima proce¬
dura di autocomposizione che serve per trasportare su Internet 'oggetti'
Access, non solo tabelle, ma anche query. query parametrizzate, ecc. Ven¬
gono proposte tre alternative: la creazione di un file HTML che contiene una
tabella con i dati Access, la creazione di una query dinamica che segue le
specifiche IDC (Internet Database Connector), la creazione automatica di
una procedura ASP. Seguiremo sia la seconda strada che ia terza.
ALESSANDRI* HAUTI
ANCOH» «OSTINO
ASC OH PICENO LUBI*»
ASTI FAMZAGA
IMS-<m»l35U9 2057000
1967-02-10 17 30 51 2051000
I97I-06-H 01 50 IO 2096000
195604-21 15 06 1 5 2096000
Figura 6 - Esempio di fi¬
le HTX prodotto auto¬
maticamente - Variante
2 .
Questo è il risultalo ot¬
tenuto scegliendo la va¬
riante 2. quella che crea
un file HTX/IDC parten¬
do da una tabe/la o da una query Access. La tecnica IDC è un'alternativa, più immediata e facile da rea¬
lizzare. della tecnica ASP II suo utilizzo più appropriato è relativo alla creazione dinamica di tabelle con
dati, in formato HTML, tipo quella prodotta con la funzionalità vista in figura 1. Nella figura li vediamo in¬
sieme, li abbiamo sistemali in Ire trame corrispondenti ai file prodotti dalla procedura di autocomposi¬
zione di Access.
JJL.
VA2.MDB e che vi mostriamo in figura
4. è stato piazzato sul server, in una
cartella condivisa, raggiungibile sia dal
Client di sviluppo, sia dai Client Inter¬
net.
A proposito di Access
Access 97 dispone di un comodo
wizard che permette di realizzare 'gra¬
tis" pagine Internet, del tutto passive,
re adatto per qualsiasi tipo di realizza¬
zione. In realtà, in questo settore mol¬
te cose bollono in pentola. Ne parle¬
remo un po’ alla fine dell'articolo.
Quando si realizzano le pagine atti¬
ve, prevale l'aspetto programmazione
su quello estetico del documento
HTML, perciò ci si concentra più sui li¬
stati che non sull’aspetto esteriore,
che può essere comunque sistemato
in un secondo momento.
Altra premessa da fare in merito a
questo articolo è che tratta un argo¬
mento abbastanza evoluto da essere
destinato solo ad utenti già abbastan¬
za esperti di HTML. Eseguiremo quin¬
di una serie di esercizi dei quali non vi
mostreremo tutto il codice (HTML più
ASPI, ma solo i brani più significativi,
tutti insieme in una paginetta (pubbli¬
cata in fondo).
Per quanto riguarda il database use¬
remo un semplice file Access, con
una sola tabella, chiamata Personale,
con sei campi e diecimila record Poi¬
ché useremo comandi SQL, il fatto
che cl sia una sola tabella e non una
sene di tabelle collegate con unioni,
non cambia la sostanza delle cose.
Il file MDB, che si chiama PRO-
oppure poco attive oppure ancora atti¬
vissime. Prima di cominciare a pro¬
grammare direttamente ASP vediamo
cosa ci consente Access.
Supponiamo di aver realizzato tre
query. La prima, chiamata SEMPLICE,
mostra un elenco di nomi, presi dalla
tabella personale, ordinati per sede,
per qualifica e per cognome. La se¬
conda si chiama INCROCIO ed e di ti¬
po campi incrociati. Mostra in riga le
sedi, in colonna le qualifiche e. nella
casella di corrispondenza tra riga e co¬
lonna, il conteggio dei record apparte¬
nenti a quella sede e a quella qualifica.
L'ultima è una query parametrica, no-
316
MCmicrocomputer n. 175 - luglio/agosto 1997
MC Microcomputer - Esperimenti IDC ASP ActiveX
MATRICOLA |*B«5ÌU
cognome Icampegci
SEDE |CÓMÓ
DATA |?9/0V7S 4 47 « QUALIFICA
«PORTO | l?? ' 6 “ 0 » |l.'!lilWf.ìfÌl
Figura 8 - Creazione di Documenti Attivi con Visual Basic.
Il passo immediatamente successivo, che vedremo nei prossimi articoli, è quello
che consiste nella creazione di Actlve Document e di controlli ActiveX . Per svol¬
gere questa attività si può utilizzare il nuovissimo Visual Basic 5.0 del quale ve¬
diamo un esempio di applicazione. La problematica é sempre l'aggiornamento
di un database, nel quale la maschera d'acquisizione è piu completa e comples¬
sa di quella possibile con l'autocomposizione di Access e la tecnica ASP
me "Parametri", che chiede due im¬
porti e produce un elenco di record il
cui campo Importo sia compreso tra i
due valori indicati.
Eseguiamo la procedura di autocom¬
posizione (File Salva come HTML, la
vediamo nella figura 5), selezionarne
le tre query, scegliamo il tipo
HTX/IDC, impostiamo il nome che ab¬
biamo dato alla connessione ODBC
(definita sul server, come fare lo ve¬
dremo dopo), scegliamo una cartella
sul server, e infine, se è il caso, creia¬
mo una home page (ad esempio De¬
fault.html). A proposito della home pa¬
ge è bene crearla comunque e poi
eventualmente modificarla o incorpo¬
rarla in altre pagine. Se andiamo subi-
Figura 9 - Installazione delle Active Page server
Per poter accedere ai dati in formato Access presenti sul server occorre
che siano presenti, sul server stesso, una serie di componenti software.
Nel nostro caso abbiamo un server Windows NT 4.0. con installato l'Inter¬
net Information server 3.0 (che è ormai fornito come dotazione base di NT
stesso). Le pagine attive vengono installate con II Service Pack 2.0, per
Windows NT 4.0, che contiene una serie di upgrade per tale sistema ope¬
rativo. Per quanto riguarda le ASP viene installato anche un elegante tuto¬
ria!, fornito, ovviamente, in formato HTML.
EU £<* fio F««ta H*
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Back Stop feto* Ho-r Seta P«rt Fa* EOI
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• ♦ ModJe2 UarxjAd^SovwC
• ♦ MoOJe 3 WtOrgYou Oro Ac*.
• ♦ SocOroGud.
• ♦ OtwdRrfmnc*
• ♦ GUtUnnom*
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Samplo Form
prendo *w toOowmg mlormafton. »*n cui*
Sita*
F«st Marne
Last Marna
T«t r m r ms
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J
zf 1
Figura 10 - Configurazione dalla Connessione ODBC.
Per poter lavorare sui nostri dati occorre scaricare sul server il database e
occorre soprattutto creare, sempre sul server, una connessione ODBC, at¬
traverso la quale è possibile referenziare il nostro database PROVA2 come
DSN (fonte dati di sistema), Attenzione, questo è il sistema che occorre uti¬
lizzare per 'vedere i dati" attraverso Internet. Se invece occorre vedere il da¬
tabase, via LAN, con sistemi tradizionali, ad esempio con Access 97 o con
Visual Basic 5.0, allora basta condividere la cartella in cui è stato posto il da¬
tabase stesso.
Un»OSA S**»0$N |r»OSM| OOSCDmmI Ti«c*v| AtaA |
StmmOUSajcm
0-5_1
«OS»**
Moro« Acero Dirti C *ndbl
AAV/orti
Moow* Acre:: Onta V o«*>l
Lee rf.on
SOL
PROVAI
Mimi* Acero P«ro f "■*>!
v,ooecsw OittScucti*— (trovai
r
• 11-Oni
MCmicrocomputer n, 175 - luglio/agosto 1997
317
Figura 13
ASP-in-t-rames - La Fraine di Sintim
«FORM METHOD="POST” ACTION=“ado73.asp" iargei="pippo"xP>
Sede prescella: «SELECT NAME=' , ksede” SIZE=’’l">
<oplion>Tulle</oplion>
<oplion>Bari</opiion>
«opiion>Fircnze«/opiion>
<oplton>Genova</opiion>
«opiion>Milano«/oplion>
<opuon>Napoli</opiion>
<option>Palcrmo</oplion>
«opiion seleci>Ronia«/opiion>
<oplion>Torino</opilon>
</selcctxBRxBR>
Ordinamcnio:«P>
«INPUT NAME= "kord" TYPE=RADIO VALUE='mm">Ma!ricola
«INPUT NAME=''kord" TYPE=RADIO VALUE=’ cc ’>Cognome
«PxINPUT TYPE=SUBMITxINPUT TYPE=RESET>
«/FORM>
Figura 14
Routine ASP di Carkamentu CumbuBiUL
<»
Sci Conn = Server. CrcaieObjectC'ADODB.Conneclion")
Conn.Opcn "provai”
Sci RS = Conn.Exccute("select distincl sede from personale'')
%.
Sede: «selce! NAME="ksedc" SIZE="I">
«%Do While noi RS.eof%>
<option><% = RS("sedc")Tx/oplion>
RS.MovcNcxi
Loop
RS.closc
■fe-
</seleel>
Figura 13
ASP in frames - La brame di Destra
<«
SS = Requesl.Formi "ksede")
CM = Requesl.Formi "kord”)
if SS= "Tulle" Ihen
else
sql='*se!ect • from personale"
sql='seleel * from personale where sede:
end if
If CM= ’’mm" Then
sql= sql + “ ordcr by matricola"
Else
sql= sql + " ordcr by cognome"
End if
*•
+ SS + .
Figura 15
Routine ASP di Lettura Pile Testuale
<a
Sci FileObjeci = Server.CrcateObjecK "Scripiing.FilcSyslemObjecl' 1 )
TeslFilc = "d:\inelpub\lesl\provamc\infcrno.lxl"
Response.Wrile " " & testfile & "<P>”
Sei InSiream = FileObjeci.OpenTexiFile (TesiFile, I. False, False)
Response.Wrile '"«TABLE NOBORDERxFONT SIZE=I FACE='Arial >"
While noi InSlream.AlEndOfSlream
R-InSiream.RcadLine
Response.Wrile "<TD>" & R & "</TDxTR>"
Wend
Response.Wrile "</TABLE>"
Sei InSlrcnm=Noihing
■fe¬
to a curiosare sul server troviamo mol¬
tissimi file.
DEFAULT.HTML la pagina che
propone le tre query in una tabella
HTML
PARAMETRI.HTML la pagina, solo
per la seconda query, che serve per
impostare i parametri
INCROCIOJI.IDC i file IDC con¬
tengono il codice SQL
PÀRAMETRM.IDC
SEMPLICE_1.IDC
INCROCIGLI.HTX i file HTX fan¬
no da template per le tabelle in uscita
PARAMETRI^.HTX
SEMPLICE_1 .HTX
In figura 6 vediamo, messi in tre fra-
me orizzontali, i tre elementi dell’e¬
sempio "Parametri”. In alto la scelta
della query (Default.html), al centro i
due parametri da digitare
(Parametri.html), in basso il risultato
(Parametri.idc e Parametri.htx). I file
prodotti, di vario tipo (HTML, IDC e
HTX), sono tutti editabili per eventuali
correzioni a mano.
Molto più impegnativa è la creazione
di una Maschera ASP.
Abbiamo realizzato, sempre nel no¬
stro database PROVA2.MDB, una ma¬
schera che può mostrare i record della
tabella, può aggiornali, può cancellarli
e può aggiungerne.
Eseguendo l'Autocomposizione e
scegliendo di creare una pagina attiva
sul server (opzione ASP) otteniamo
una maschera richiamabile e gestibile
via Internet (figura 7).
Il risultato è abbastanza "povero" dal
punto di vista estetico, ma è molto
complesso per quanto riguarda il codi¬
ce che, prevedendo anche funzioni di
aggiornamento, deve eseguire una se¬
rie di test. Il codice prodotto non è
quindi facilmente manipolabile.
Una "fuga in avanti" è quella che
consiste nella creazione di un compo¬
nente attivo, un "Active Document"
oppure un ActiveX. Il prodotto più
adatto a questo scopo è sicuramente
il Visual Basic 5.0, che, oltre a disporre
di una serie di wizard che facilitano la
realizzazione di maschere per l'acces¬
so ai dati, dispone anche di wizard che
permettono di convertire un'applica¬
zione "qualsiasi", intendiamo dire
un’applicazione tradizionale, in un Acti-
ve Document.
Vediamo quindi, in figura 8, la stes¬
sa maschera di prima, realizzata con
VB5, convertita in Active Document e
richiamata dal browser. Di queste tec¬
niche. più complesse di quella ASP.
parleremo in successivi articoli.
Prepariamoci
alle ASP
ASP è l'acronimo di Active Server
Page. Si tratta di un componente che
va installato sul server il cui compito è
quello di eseguire il codice contenuto
nelle pagine scritte nel linguaggio
ASP, in pratica dei file la cui desinenza
deve essere ASP. L'esecuzione del
codice, che avviene all'interno del ser¬
ver, produce pagine HTML standard,
interpretabili da qualsiasi browser.
L'estensione ASP viene installata
assieme al Service Pack 2 per Win¬
dows NT 4.0. Viene installato anche
un eccellente tutorial con documenta-
318
MCmicrocomputer n. 175 - luglio/agosto 1997
Figura 11-11 nostro primo programma ASP - Il risultato.
Vediamo una semplice pagina HTML generata dinamicamente sfruttando la
tecnologia ASP. È un esempio semplicissimo, e spartano dal punto di vista
estetico, in quanto ci interessa mostrarvi solo il listato completo. Si tratta di una
pagina attiva In quanto i dati sono il risultato di una query realizzata al momen¬
to. Anche la pagina HTML, sulla quale si può intervenire per migliorarne l'aspet¬
to estetico, viene prodotta dinamicamente.
Figura 12-11 nostro primo programma ASP - Il listato.
Ribadiamo il fatto che questo programma non funziona se non in presenza
del motorino ASP sul server, al contrario di quanto accade, ad esempio,
con il codice Visual Basic Script che viene totalmente interpretato dal
browser. Nel codice ASP, meglio descritto nel testo, ci sono le istruzioni
ASP racchiuse tra segni di percentuale (%), mentre le altre sono semplici
istruzioni HTML. Il codice può ovviamente contenere anche brani VBScript
o Java.
<MTML>
<NEBD>
<UVLE>«SP ir» pÌllole</TITlEX/HE«D>
<BODV BGCQLOR"*fFFFFF>
<H2>HC Prov* «SP - Klcroscorrl*ento</H2>
<X
SQ-"sel»ct • fron personal» **
SQ-SQ- sed*-'ROMR" end quelirice -'DIRIGENTE' |*
SO-SQ» "order Dy cogito*»"
Set Conn - Server.CreateOOject("«0008.Connection")
Conn.Open "PROVAI"
Set RS - Conn.Execute(SQ)
X>
<X-SQ\>
<BRXBR>
<* Do «bile not RS.eofV
<X RI - RS("matricole")X>
<t R2 - RS("sede")X>
<X R3 - RS("cogno*e")X>
<X RR - RI B " - " & R2 I - - " t R3 X>
C\ - RR*>
<BR>
<X RS.HoveHext
loop
RS.close
n.close
X>
</B00V>
</MTNL>
E* gotto Vj P*m* 2
B.101*1
O Q
fi
<a
Cac.
e>
a &
Suro. Carta.
MC Prova ASP - Microscorrimento
Jelect • from persona. whwe led^’ROMA' wid quifcfic. ■'DIRIGENTE' orde, by cognome
RJ217D -
EO047L-
ET491L -
ES582R -
0M462C
0S906C •
OO170C
OU490N
OD527R
ACS28L
AQ178N
AT353S
ROMA-
ROMA-
ROMA-
ROMA-
■ROMA
- ROMA.
-ROMA
•ROMA
-ROMA
-ROMA
-ROMA
ROMA
ARDOTNI
BEUACANZONE
BELLACANZONE
BERNABEI
•BOCCEDA
- BOCCEDA
-BOCCOMINI
-BOOTAOT!
- BORGHI
- CALDARM
-CANESE
CASATE
4
MC Mlcrocomputcr prova ASP e IDC’
zione in formato HTML (figura 9)
Poiché il nostro obiettivo è quello di
accedere ad un database Access lo
scarichiamo sul server e creiamo, tra¬
mite l'apposita funzionalità presente
nel pannello di controllo (la vediamo in
figura 10). una connessione ODBC alla
nostra fonte dati.
Passiamo subito alla pratica propo¬
nendovi un esempio semplicissimo, il
cui file si chiama AD093.ASP ed il ri¬
sultato del quale è mostrato in figura
11. Se dal Client si richiama tale file
ASP (di cui vediamo il listato in figura
12) viene generato, dal server, un co-
<a a
In: ente le Infoimanoni
Richieste. poi premere
Subrrut
Sede prescelta
Ordmamento
r Matricola Cognome
Query
nUct * from personal*
cognomi
- 'Genova 1 orrlvr by _
cT44ic accorsi
ic®oeo ALDDRTI
«Moro ARDUM4
►«•top ardui re
•NM4» AROIMTlM
***** DACCI
AM4DC DACCI
AOdDOC DACCI
•OAJOL feMXDTIi
A08D3R Da«ATTA
■ HOMO BMC RUMI
OCROVA OetRAiO «
OCMOVA Oe«RA>Oil li34D000
OfROvA oetRAiOi
«■NOVA DiRlOlMTD
OIHOVA ORfRAiOi
OIMOVA OMRAIOI
OIMOVA COMMUSO
ODRD-A OPBRRtOI
ODHOVA OADRAiO»
ODAO-A iMRltOATOR
OINOVA IMAIIOATOI 12106000
-NUOVA IMPK» »UP 6M20CO
>042000
300*000
4823000
20UXC0
M*«0
Figura 13 - Programma¬
zione diretta del codice
ASP - Query In Frame.
Questo è un esempio
più spinto dal punto di
vista HTML, in quanto
vengono usati tre Frame. Il primo contiene il titolo, nel secondo si possono impostare dei criten di scel¬
ta, ad esempio la sede preterita e una regola di ordinamento. Il terzo ospita il risultato in formato tabel¬
lare senza bordi.
-3L-
aì dati sfrutta le tecnologia ADO (Acti-
ve Data Object) che è il corrisponden¬
te per Internet della tecnologia DAO
(Data Access Object). Chi conosce
DAO troverà le istruzioni ADO assolu-
consiste nella possibilità di impostare
dei criteri di ricerca in modo che la
query contenga, in uscita, solo i dati
desiderati. Il secondo nel fatto che ab¬
biamo usato i frame. Insomma, abbia-
dice HTML
In pratica viene eseguita una query
sul database, connesso con il nome
PROVAI, e i dati risultanti vengono
confezionati in formato HTML.
Nel codice ASP ci sono due tipi di
istruzioni, quelle normali HTML e quel¬
le ASP. Ogni istruzione ASP inizia con
i due caratteri "<%" e termina con i
due caratteri '%>" I due tipi di istru¬
zioni si possono mischiare a volontà,
con l'unica accortezza di ricordarsi di
inserire i caratteri speciali. L’accesso
tamente identiche, sia quelle per atti¬
vare il collegamento al database e per
definire il RecordSet. sia quelle per
scorrere il RecordSet, sia quelle per
leggere i vari campi. Le potete vedere
nella figura 12.
Due esempi più spinti
Partendo dal primo esempio ne ab¬
biamo realizzato un secondo che pre¬
senta alcuni miglioramenti. Il primo
mo aumentato il livello di collaborazio¬
ne tra parte HTML e parte ASP. I dati
in uscita li scarichiamo un po' brutal¬
mente. Il risultato lo vediamo in figura
14 mentre nella pagina con i listati vi
proponiamo due "brani" scelti dal codi¬
ce ASP per la pagina sinistra e per
quella destra.
Ancora più stimolante è il terzo
esempio nel quale, con la tecnica
ASP, vengono alimentate anche due
caselle a discesa con dati provenienti
da una query. In questo caso i frame
MCmicrocomputer n. 175 - luglio/agosto 1997
319
h - ; " 1 •
E* M**k. XniMteu V# P*«* ?
Eia
© □ 3 <a e*
£ <a
Agpcwva Ragni Cm c« P^ta* 5i«rc« C««n»« Porta
h’P' 1
iv« /p»ov*rr:/*<3c£0 Nm
r*ur Gambo rinarrar hr - Imitar 1* InfiMman^ro Pvhjptta poi prrmeff Subirai
Figura 14 - Programmazione diretta del codice ASP - Alimentazione dinamica
delle ComboBox
Questo esempio è più complesso dal punto di vista ASP in quanto anche le due
ComboBox, nelle quali si scelgono sede e qualifica, sono alimentate con una
procedura ASP. Tali Combo sono alimentate con delle query di tipo DISTINCT,
che elencano sedi e qualifiche senza duplicati.
JSc* |BOlOW
etwvtmo •
lelect ' bot n perionJt where te-
IA‘ and qual£ca B X‘IRl'jElTrE‘ order by marne ola
AG6Q1L AMATO
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ASOitl VARDELI!
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EOLOG
TOOG
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BOLOG
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BOLOG
BOLOG.
BOLZANO
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CAGLIAI
CALIAWSSEI
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INSERTA
CATANIA
CAI ASCARO
CMETl
COMO
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Qurffica |dirigente J
7950000
3571000
3395000
4536000
6005000
13002000
6191000
4673000
5662000
BOLOGNA DIRIGENTE 2983000
BOLOGNA DIRIGENTE 12539000
BOLOGNA DIRIGENTE 7064000
&
oioJI IrdnnH E «pie
Q22IEH23
p. Modica Vj. P*«* 2
•> o □ 3 <a a-
Lettura Integrale della Divina Commedia
Uiditao |»*ip //H»v*r/piv*a(tcyad>30 h»
~3
S<egh«e canoe*
dlinetpubltfltVIOlliVcviterit'infemo Od
Nel mezzo del cammin di nostra vita
m nuova per una selva oscura
che la diritta via era smarrita
Aht quanto a dir qual era e cosa dura
està selva selvaggia e aspra e ione
itoli Visual InlriDrv Mai
wn
che nel penster nnova la paura)
Tant'e amara che poco e piu morte,
ma per trattar del Ben chV vi trovai,
diro de ('altre cose chi' viro scorte
lo non so ben ridir confi' Virar ai,
tant'era pien di sonno a quel punto
Figura 15 - Programmazione diretta del codice ASP - Lettura del file testuale.
La modalità di accesso ai dati, all'Interno della codifica ASP, si chiama ADO
ed assomiglia molto a quella DAO praticabile con tutti i linguaggi Visual Ba¬
sic. In più contiene una serie di istruzioni "alla Visual Basic Ad esempio ce
ne sono alcune che servono per leggeie in modo sequenziale dei file testuali.
Il listato non è il massimo della semplicità, ma si traila di un programma che
deve risiedere, e non può che risiedere, sul server
• EXIT
colare formattazione del testo che si
visualizza
Proponimenti per il
futuro e conclusioni
In questo articolo abbiamo visto so¬
lo un lato della complessa problemati-
Figura 16-1 prodotti
prossimi venturi - MS
Visual InlerDev,
La Microsoft sta met¬
tendo a punto una sene
di prodotti che consentano, anche allo sviluppatore di pagine attive, di lavorare in maniera visuale ed in
maniera assistila Alcuni prodotti già sono noti, come Front Page, altri nascono via via che nascono le
nuove tecnologie che mettono "fuon gioco " r prodotti precedenti. Lo strumento di punta sarà MS Visual
InterDev, che incorpora una serie di strumenti di contorno e di supporto e che si può usare, anche total¬
mente In locale, sfruttando un personal Web server con II quale realizzare test operativi perfettamente
funzionanti.
Server Components
» Personal Web Server
» Acllve Server Page*
' FrontPage Server Ertenslons
Client Componenti
• Visual InterDev Cileni
• Image Compose! 1.0
• Media Manager 1 0
• Mosic Producer 1.0
* Resister Microsoft Visual InterDev
• Readmes
ca accesso ai dati via Web attraverso
sono due (in figura 14).
Nella pagina dei listali vediamo pro¬
prio la parte di codice relativa al carica¬
mento di una delle due caselle a di¬
scesa.
Un terzo esempio
per leggere...
La Divina Commedia
Il linguaggio con il quale si creano le
ASP dispone di molte istruzioni tradi¬
zionali di programmazione. Ci sono an¬
che quelle che servono per leggere fi¬
le testuali. Ne vediamo un semplice
esempio applicativo in figura 14, men¬
tre nella pagina con i listati vediamo
proprio la porzione di codice che serve
per aprire il file, per scorrerlo leggen¬
dolo riga per riga, per visualizzarlo in
uscita
Anche in questo caso, accesso ad
archivi meno nobili (file sequenziali),
sono evidenti le possibilità in termini
di automazione delle risposte da parte
del server Internet, specie nel caso
nel quale non sia necessaria una parti¬
l'utilizzo delle Active Page. Abbiamo
parlato solo di semplici query, non ab¬
biamo parlato di problematiche di ali¬
mentazione, di problematiche di ag¬
giornamento batch, di problematiche
di calcolo, chiamando in causa, ad
esempio, anche parti di codice scritte
in Visual Basic Script. Non abbiamo
parlato (lo faremo presto) dei vari stru¬
menti di sviluppo visuale, che, come
diciamo nella didascalia della figura
16 , stanno cominciando ad uscire.
m
320
MCmicrocomputer n. 175 - luglio/agosto 1997
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di Claudio Petroni e Luigi Sandulli
Novell GroupWise 5
La nostra panoramica sui prodotti di Workgroup non poteva ignorare
GroupWise, il gioiello di casa Novell. Giunto alla quinta generazione, il
prodotto ha una architettura solida e scalabile. Più di 5 milioni di
installazioni nel mondo la dicono lunga sulla sua affidabilità. Nell'ultima
versione si trovano funzionalità importantissime e non poteva mancare
una grande apertura alle soluzioni Internet/lntranet di cui oggi si parla
ovunque. L'integrazione di Document Management, di Workflow
Management e l'estrema accessibilità da ogni tipo di apparecchiatura
che possa agire come Client, fanno di GroupWise un prodotto di sicuro
interesse per chi voglia veramente risolvere problemi relativi al
"computing cooperativo" e alla gestione, non vincolata a piattaforme
specifiche o affidata a strumenti instabili, di documenti eterogenei.
Introduzione
Capacità di calcolo sempre maggiore
nei Desktop, Lan con potenti Server,
Server Suite calibrate su potenti sistemi
operativi: ormai abbiamo tutti gli stru¬
menti per realizzare una reale automa¬
zione delle nostre attività d'ufficio.
Dall’elaborazione delle informazioni
degli anni '60 e '70, all'accesso alle
informazioni degli anni '80 e '90, dai
Mainframe degli anni 70 ai potenti de¬
sktop (di potenza equivalente) dei giorni
nostri, si ottiene un'immagine della con¬
tinua espansione delle capacità elabora-
tive degli Hardware.
La grande novità dei nostri giorni è
che se prima la Lan semplicemente in¬
terconnetteva delle postazioni di lavoro,
oggi è diventata un'enorme risorsa da
percorrere, da utilizzare per dare mag¬
giore circolazione alle informazioni, alla
quale accedere da Desktop. Notebook,
PDA, utilizzando un semplice Browser.
Come, ad esempio, succede per le
grandi reti globali dalle quali ottenere
servizi e avere accesso ad enormi ser¬
batoi di informazioni.
Ma quale è stata nel corso degli anni
la crescita, in quantità, delle informazioni
disponibili?
Fonti attendibili dicono che c'è stato
un primo raddoppio nei primi novantan¬
ni di questo secolo, seguito da un altro
raddoppio nei primi quattro anni di que¬
sto decennio, seguito ancora da un altro
raddoppio tra il '94 e il '96. Se nel 1900
le informazioni disponibili erano 100, nel
1990 erano 200 e nel 1996 erano già di¬
ventate 800. Senza strumenti efficienti
di gestione dei documenti, un'azienda
arriva a sprecare un mese all'anno in
tempo di attesa di informazioni, duplica
il cinquanta per cento di tutte le informa¬
zioni che genera e, nonostante questo,
ne perde il trenta per cento. Chi lavora
(le aziende in generale) ha bisogno di
non duplicare le informazioni, di non per¬
derle e di poterle trasferire in maniera
rapida ed efficiente sia all'interno che al¬
l'esterno delle aziende stesse.
Inoltre, oggi queste informazioni assu¬
mono forme diverse, vengono generate
con diversi strumenti e inviate attraver¬
so canali vari. Siamo quotidianamente
bombardati da messaggi su carta (ad
esempio i fax), elettronici (E-mail) e ri¬
chieste verbali, per appuntamenti, piani¬
ficazioni e programmi. Il risultato è che
la sola gestione di tutte queste informa¬
zioni richiede sempre più tempo.
Risulta che il 67% delle Lan installate
abbiano un sistema di E-mail attivo. Per
molte di queste è in corso una riorganiz¬
zazione che tenga conto delle evoluzio¬
ni degli strumenti per la produzione del¬
le informazioni e per l'interconnessione
delle reti locali con le reti globali. Occor¬
re quindi che il mercato risponda con si¬
stemi di comunicazione più evoluti, in
grado di gestire volumi di traffico mag¬
giori e assai più eterogenei.
322
MCmicrocomputer n. 175 - luglio/agosto 1997
GroupWise 5
Un’infrastruttura per il
Collaborative Computing
Da dove arriva GroupWise? Ricorde¬
rete tutti che nel 1994 la Novell ha ac¬
quisito la WordPerfect Corporation. Di
conseguenza si determinò una situazio¬
ne dì Vicinanza’ tra WordPerfect Office,
WordPerfect InForms, Soft Solutions e
MHS.
WordPerfect Office, che poi fu ribat¬
tezzato dalla Novell GroupWise, era un
prodotto nato negli anni '80. Fu il primo
ad offrire E-mail Cross-platform, funzio¬
nalità di Scheduling e di Tracking dei
messaggi. Insomma un vero precurso¬
re.
InForms era un tool per la creazione
di moduli E-mail collegabili a numerose
tipologie di Database. Soft Solutions era
uno strumento per il Document Mana¬
gement e MHS era lo standard Novell
per il trasporto di E-mail.
Tutti questi elementi hanno reso pos¬
sibile, per Novell, la realizzazione di un
prodotto di Messaging e di Computing
Cooperativo aperto anche alle piattafor¬
me non NetWare.
Nella fase di gestazione del prodotto,
Novell ha condotto uno studio ap¬
profondito delle attività e dei comporta¬
menti del ‘lavoratore d'ufficio", giungen¬
do alla conclusione che l'attività di uffi¬
cio si divide in due grandi categorie: da
un lato la comunicazione, la collabora¬
zione e il coordinamento, dall'altro la
creazione e l'editing dei documenti.
Queste attività venivano eseguite con
la più grande disparità di strumenti e
metodi. Inoltre, l'ambito di attività risul¬
tava, oltre che personale, a livello di
gruppo di lavoro, di azienda e interazien¬
dale.
Unendo i risultati di questi studi con il
know-how acquisito con l'operazione
commerciale WordPerfect, venne rea¬
lizzato un prodotto dalle caratteristiche
molto interessanti e con un ottimo gra¬
dimento da parte del mercato. La qua¬
lità del risultato fece si che Novell conti¬
nuasse a considerare il prodotto strate-
Figuia ! - Posizionamento di Novell GroupWise - Le categorie di software.
Possiamo, per semplificare la trattazione, suddividere i prodotti di Groupware in tre gruppi. Nel primo
gruppo mettiamo tutti i prodotti di Posta Elettronica semplici, di prima generazione, nel secondo gruppo
tutti i prodotti basati su sistemi di messaging e orientati alla realizzazione, per mezzo di strumenti etero¬
genei anche di terze parti, di soluzioni di Workgroup e di Workflow Management. Nel terzo gruppo col¬
lochiamo le piattaforme di sviluppo di applicazioni in area Groupware Sebbene Novell GroupWise pos¬
sa coprire bene tutti e tre i livelli, il livello per il quale é stato progettato è il secondo GroupWise è un
ambiente di lavoro per utenti, che dà la possibilità di lavorare in gruppo, a prescindere dagli strumenti di
produttività individuale utilizzati. GroupWise può essere montato su Server NetWare. Unix, NT, OS/2,
con l’unico vincolo che, in configurazioni non Netv/are, deve esistere almeno un Server NetWare per
ospitare la sua Master Directory, basata su NDS I Client possono essere i più eterogenei: da Windows
NT, a Mac e Unix, l'accesso può essere anche di tipo remoto.
Figura 2 - Novell GroupWise 5 - La Mail Box Uni¬
versale.
Il sistema gerarchico per l'organizzazione delle
informazioni parte da un 'luogo' hi mio mondoI
che può essere inteso come l'area di azione del¬
l'utente. Un utente può avere più 'luoghi di azio¬
ne', se è stato designato come Proxy di altri
utenti Iquesta designazione riguarda l'intero
'luogo' di un utente, non può essere assegnato
a livello di Polder). Il livello immediatamente se¬
guente. e non obbli-
gatono. che ha scopi
solo organizzativi, è
il Cabinet All interno
del Cabinet si defini¬
scono l Folder (car¬
telline, contenitori)
Questi sono i conte¬
nitori degli oggetti
GroupWise. posso¬
no essere persona¬
lizzati con icone e
caratterizzati da! con¬
tenuto. Esistono i
Query Folder. quelli
per i quali è stato de¬
finito un filtro. I Fol¬
der possono essere
personali o condivisi,
sono soggetti a re¬
gole di sicurezza co¬
me pure i documenti
contenuti dagli stes¬
si. I permessi sui
Documenti hanno la
prevalenza rispetto a
quelli sui Folder
gico anche dopo la vendita dei prodotti
desktop a Corel.
In altre pagine di questo numero par¬
liamo proprio del Corel WordPerfect
Suite per Windows 95 che, nella sua
versione Professional, contiene anche
GroupWise.
Dunque GroupWise, giunto alla ver-
MCmicrocomputer n. 175 - luglio'agosto 1997
323
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Figura 3 - Novell
GroupWise 5 - Gli indi¬
rizzari
Plus interessanti vengo¬
no dall'integrazione di
GroupWise con NetWa¬
re NDS. Il primo è il sin¬
golo punto di Ammini¬
strazione, che avviene
appunto tramite NDS,
in caso di network ba¬
sata su NetWare In
questo caso l'indirizza¬
no è quello standard di
sistema e sfrutta le po¬
tenti caratteristiche di
Indicizzazione e Vista di
NDS IGroupWise può
comunque utilizzare
qualsiasi indirizzario
MAPI compatibileI
Anche con GroupWise
è possibile generare in¬
dirizzari personali e liste
di utenti con i quali si
hanno contatti frequen¬
ti. Queste ultime sono dinamiche li nomi utilizzati come destinatari vengono inseriti automaticamenteI e
arricchite da statistiche sui contatti Le funzionalità di navigazione e di ricerca all'interno degli indirizzari
sono potenti e ben collegale con il form di composizione del messaggio È possibile caratterizzare Tindi¬
rizzamento dei singoli utenti con regole codificabili Iaggiungere prefissi e suffissi all'indirizzo per l'utilizzo
di gatewavl
IM I e* I I H—— I **■!<»
sione 5, è un'applicazione di Messaging
con integrati il Document Management
e i Servizi per il Cooperative Computing.
Esso è basato su un'infrastruttura di
messaging, tutti i suoi componenti so¬
no disegnati per rispondere ai criteri, in¬
dispensabili per un prodotto di questo
tipo, di affidabilità, gestibilità e estensi¬
bilità.
Possiamo dividere ì prodotti di
Groupware in tre gruppi: nel primo
gruppo troviamo tutti i prodotti di posta
elettronica semplici,
quelli cosiddetti di pri¬
ma generazione; nel
secondo gruppo tro¬
viamo tutti i prodotti
basati su sistemi di
messaging e orientati
alla realizzazione, per
mezzo di opportuni
strumenti, di soluzio¬
ni di Workgroup e
Workflow Manage¬
ment; nel terzo grup¬
po troviamo le piat¬
taforme di sviluppo
per le applicazioni
dell'area Groupware.
Sebbene GroupWise
possa coprire bene
tutti e tre i livelli,
quello per il quale è
stato progettato è il
secondo.
GroupWise è un ambiente di lavoro
per utenti che offre la possibilità di lavo¬
rare in gruppo a prescindere dagli stru¬
menti utilizzati individualmente.
Può essere montato su Server
NetWare, Unix. NT e OS/2, con l'unico
vincolo che in configurazioni non
NetWare deve esistere almeno un Ser¬
ver NetWare, per ospitare la Master Di¬
rectory di GroupWise che è basata su
NDS.
I Client possono essere i più eteroge¬
nei: Windows 3.1, Windows 95, Win¬
dows NT, Mac e Unix. E' previsto an¬
che l'accesso via telefono o Web/Java.
Mail Box Universale
Il concetto principale di GroupWise
è la Mail Box Universale, il "luogo" do¬
ve l'utente opera. Quando l'utente
produce o modifica informazioni utiliz¬
za i tool di produttività individuale che
gli sono congeniali, raggiungendoli di¬
rettamente dalla sua Mail Box Univer¬
sale. Oppure può procedere al contra¬
rio: partendo dagli strumenti può, gra¬
zie alla aderenza di GroupWise agli
standard ODMA (Open Document
MAnagement), trarre vantaggio dalle
funzionalità di GroupWise. Quando l'u¬
tente riceve messaggi e informazioni
dall'esterno, li riceve nella sua Mail
Box Universale.
In questo ambiente ogni elemento
del Cooperative Computing viene ma¬
nipolato nello stesso modo: E-mail, at¬
tività, appuntamenti, note, Workflow
L'unica eccezione sono i documenti
che, per una serie complessa di moti¬
vi, vengono lavorati in maniera diver¬
sa. Ma di questo parleremo in seguito.
L'aspetto generale di una Mail Box
Universale è una via di mezzo tra un
Browser Windows, tipo Explorer o File
Manager, e una finestra di un qualsiasi
Client per applicazione E-mail: immagi¬
niamo Explorer con l'aggiunta di una
terza zona in basso dove viene visua¬
lizzato il contenuto dell'item seleziona¬
to.
•inOUPWlSf ARCHITIiTljRfc
Figura 4 - Novell GroupWise 5 - L'ar¬
chitettura di GroupWise.
Per capire come sono gestite le
informazioni, illustriamo l'architettu¬
ra di base di GroupWise. L'infra-
struttura prevede un 'area di memo¬
rizzazione dei documenti chiamata
Library. Questa può fisicamente ri¬
siedere sotto diversi File System
IUnix, NT, NetWareI dove vengono
memorizzati in formato criptato e
compresso IBLOBs, Binary Large
Objectsl. L'unico modo per accede¬
re a questi documenti è via
GroupWise o via API. Tutte le azioni
eseguite sulle librerie sono sottopo¬
ste ad Auditing. Qualsiasi apertura,
modifica, copia, creazione di nuovi
documenti, viene registrata in file
consultabili. Oltre a questo ci sono
altri tre database in formato proprie¬
tario Novell il database Messaggi, il
database Utenti e il database Profili.
Il nome stesso dei database sugge¬
risce lo scopo per il quale sono nati
FILE SHARING REMOIE CONNEC1ION
CUENT SERVER
M
JàL
POSI omcx A 6 EMT
ASYNCVDIRECI
WEB ACCESS
BINARY LARGE OBJECT
MAPf/CMC CLIENTS
PRONE ACCESS
324
MCmicrocomputer n. 175 - luglio/agosto 1997
Nella colonna di
sinistra vengono
elencati gerarchica¬
mente tutti gli ele¬
menti definiti nella
Mail Box Universa¬
le. Selezionando
uno di questi ele¬
menti, nella colon¬
na di destra, ven¬
gono visualizzati gli
elementi di detta¬
glio Se si selezio¬
na a sinistra la Mail
Box, a destra ap¬
paiono tutti i messaggi presenti nella
Cassetta Postale. Selezionando una E-
mail si vede in basso il suo contenuto.
Le Barre degli Strumenti, ricche di op¬
zioni, possono essere utilizzate per mo¬
dificare il funzionamento del Browser,
permettendo di selezionare gli elementi
da visualizzare e le modalità di visualiz-
Figura 5 - Novell GroupWise 5 -1 data¬
base.
Il database Messaggi contiene tutti i
messaggi, a prescindere dal formato,
eccetto documenti e allegati dei mes¬
saggi Il database Utenti contiene infor¬
mazioni relative all'utente, ossia punta¬
tori ai messaggi e documenti associati
a questo utente. Attenzione: si tratta di
puntatori II documento è memorizzato
una sola volta e sono eventualmente
duplicati solo i puntatori al documento
Il database Profili contiene tutte le defi¬
nizioni di profilo relative ad un docu¬
mento Queste definizioni sono com¬
pletamente personalizzabili.
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zazione del contenuto della Mail Box
Universale.
È ovvio che l'utente può intervenire
sulla creazione degli elementi da inseri¬
re nella Mail Box Universale. Gli ele¬
menti che possono essere creati sono:
messaggi È-mail, appuntamenti perso¬
nali e di gruppo, pianificazione di attività
per sé o per altri, con attributi sul tipo di
priorità, sulla data di esecuzione, sulle
note e cosi via.
Il potente motore di ricerca incorpora¬
to è in grado di reperire le informazioni
velocemente, sia attraverso una ricerca
full-text, che attraverso una ricerca per
comparazione di attributi dell’oggetto
(detta filtering). Gli attributi di un ogget¬
to possono essere i suoi elementi ana¬
grafici (autore, data di creazione e modi¬
fica) e dati del profilo del documento
stesso.
Una caratteristica importantissima
della ricerca full-text è la possibilità di
estendere la ricerca ad altre Mail Box
Universali e alle cosiddette Named Li¬
brary (elementi di cui parleremo in se¬
guito, destinati alla memorizzazione di
documenti categorizzati). Sia le Mail
Box Universali che le Named Library
hanno attributi di sicurezza: per esten¬
dere le ricerche oltre il proprio ambito
occorre essere autorizzati.
Per quello che riguarda le ricerche tra¬
mite filtering, un aspetto interessante è
la possibilità di memorizzare questi filtri
per riutilizzi periodici, come quella di as¬
sociare questi filtri ad una cartella-con¬
tenitore, cosi da mantenere, all'interno
della cartella, sempre e dinamicamente,
il risultato piu recente dell'operazione di
filtering.
E-mail/Advanced
Messaging
Il sistema di messaging dispone di
tutte le caratteristiche avanzate tipiche
di una struttura di questo tipo: supporto
OLE per gli allegati, testo del messaggio
formattato, inoltro con messaggio origi¬
nale incluso, tracking dello status del
messaggio, inclusa la revoca del mes-
Figura 6 - Novell GroupWise 5 - Regole.
Per la definizione delle regole il sistema ci forni¬
sce un'interfaccia ben disegnata e facile da usa¬
re Possiamo definire regole basate sugli eventi.
Questi scateneranno le Azioni definite in forma
di trigger L ambito di applicabilità di queste re¬
gole e del tutto perso¬
nalizzabile. la regola
può essere definita in
relazione ad un tipo di
oggetto o a più tipi.
Dopo aver selezionato
l'evento dì interesse, è
possibile selezionare il
campo o la proprietà
sulla quale costruire la
formula logica Questa
determinerà se l'even¬
to deve o meno attiva¬
re il trigger les se il
messaggio è per il
PRESIDENTE To =
' Presidente‘I Infine
possiamo selezionare
l’azione da intraprende¬
re fil triggerI sceglien¬
do un elemento da una
lista proposta da siste¬
ma !.. inoltrare alla se¬
gretaria: Forward) Le
azioni possono anche
essere più di una e
vengono eseguite in
sequenza.
saggio inviato, PROXY.
Una caratteristica interessante è la
possibilità di trasformare la tipologia del
messaggio (es.: da E-mail in attività) an¬
che mentre lo si sta creando, evitando la
perdita di tempo della riscrittura. Un'al¬
tra caratteristica è la possibilità di rispon¬
dere ad un messaggio come se stessi o
come altri per i quali si agisca come
PROXY, senza uscire dalla Mail Box Uni¬
versale e rientrare con un'altra identità.
Plus interessanti vengono dall’inte¬
grazione di GroupWise con NetWare
NDS. Il primo rappresenta il singolo
punto di amministrazione, che avviene
appunto tramite NDS in caso di
network basata su NetWare. In questo
caso l'indirizzario è quello standard di si-
MCmicrocomputer n. 175 - luglio/agosto 1997
325
stema e sfrutta le potenti caratteristi¬
che di indicizzazione e vista di NDS
(GroupWise può comunque utilizzare
qualsiasi indirizzario MAPI compatibile)
Anche con GroupWise è possibile ge¬
nerare indirizzari personali e liste di
utenti con i quali si hanno contatti fre¬
quenti. Queste ultime sono dinamiche (i
nomi utilizzati come destinatari vengo¬
no inseriti automaticamente) e arricchi¬
te da statistiche sui contatti. Le funzio¬
nalità di navigazione e ricerca all'interno
degli indirizzari sono potenti e collegate
con il form di composizione del mes¬
saggio. E' possibile caratterizzare l'indi-
rizzamento dei singoli utenti con regole
codificabili (aggiungere prefissi e suffis¬
si all'indirizzo per l'utilizzo di gateway)
Altre funzionalità
Appuntamenti, attività pianificate, no¬
te, assegnazioni di Workflow sono con¬
siderati dei particolari tipi di messaggio,
ma pur sempre messaggi Si accede a
tutti tramite la Mail Box Universale sen¬
za bisogno di passare da uno strumento
all'altro. Tutti gli elementi elencati pos¬
sono essere visti attraverso una vista or¬
dinata per giorno/ora nella quale si può
lavorare per inserire note, avvisi, prome¬
moria, nelle viste proprie o altrui.
Per quanto riguarda il Calendaring e lo
Scheduling personale e di gruppo, è
possibile avere accesso alle agende de¬
gli utenti per visualizzare il tempo libero
e per pianificare appuntamenti, Se si go¬
de dei permessi necessari è possibile
anche avere una visione globale del
tempo occupato e delle attività pianifica¬
te. Il sistema è in grado di individuare da
solo un momento in cui tutti possano
essere presenti ad un Meeting. Gli ap¬
puntamenti possono essere categorizza¬
ti per priorità o altri attributi. Inoltre il si¬
stema tiene conto dei fusi orari ed è ric¬
co di funzionalità di stampa.
Aspetti architetturali
La visione Novell del problema in ge¬
nerale contempla da un lato la gestione
di quanto descritto, dall'altro la gestione
dei documenti. Con il termine di docu¬
menti si intende tutto ciò che non e
classificabile con le categorie descritte
prima.
Per capire come sono gestite le infor¬
mazioni, illustriamo l'architettura di base
di GroupWise.
L'infrastruttura prevede un’area di
memorizzazione dei documenti, chiama¬
ta Library Questa può fisicamente risie¬
dere sotto diversi file System (Unix, NT,
NetWare) dove vengono memorizzati in
formato criptato e compresso (BLOBs,
Bmary Large Obiects) L'unico modo per
accedere a questi documenti è via
GroupWise o via API. Tutte le azioni
eseguite sulle librerie sono sotto Audi¬
ting. Qualsiasi apertura, modifica, copia
o creazione di nuovi documenti viene re¬
gistrata in file consultabili
Oltre a questo ci sono altri tre databa¬
se in formato proprietario Novell: il data¬
base Messaggi, il database Utenti e il
database Profili. Il nome stesso dei data¬
base suggerisce lo scopo per il quale so¬
no nati. Il primo contiene tutti i messag¬
gi, a prescindere dal formato, eccetto
documenti ed allegati dei messaggi. Il
secondo contiene informazioni relative
all'utente, ossia puntatori ai messaggi e
documenti associati a questo utente. At¬
tenzione: si tratta di puntatori. Il docu¬
mento è memorizzato una sola volta e
sono eventualmente duplicati solo i pun¬
tatori al documento. Il terzo contiene
tutte le definizioni di profilo relative ad
un documento. Queste definizioni sono
completamente personalizzabili.
Il sistema gerarchico per l'organizza¬
zione delle informazioni parte da un "luo¬
go" (il mio mondo) che può essere inte¬
so come "area di azione" dell'utente. Un
utente può avere più "luoghi" di azione,
se è stato designato come Proxy di altri
utenti (questa designazione riguarda l'in¬
tero luogo" di un utente, non può esse¬
re assegnato a livello di Folder). Il livello
immediatamente seguente, e non obbli¬
gatorio, con scopi solo organizzativi è il
Cabinet, all'interno del Cabinet si defini¬
scono i Folder (cartelline, contenitori).
Questi sono i contenitori degli oggetti
GroupWise, possono essere personaliz¬
zati con icone e caratterizzati dal conte¬
nuto. Esistono i Query Folder, quelli per
i quali è stato definito un filtro.
I Folder possono essere personali o
condivisi, sono soggetti a regole di sicu¬
rezza come pure i documenti contenuti
dagli stessi. I permessi sui documenti
hanno la prevalenza rispetto a quelli sui
folder.
Una caratteristica interessante è quel¬
la del Morphing di un item Con questo
termine si intende la possibilità di asse¬
gnare, ad un tipo di oggetto, gli attributi
specifici di un altro tipo di oggetto. Per
esempio, si possono assegnare ad un
documento gli attributi di un appunta¬
mento cosi da portare in calendario una
pianificazione del tempo per completarlo
(in sostanza un "appuntamento" con la
stesura di un documento)
Un elemento molto utile è la vista di
tipo Conversation in base alla quale è
possibile, per esempio, vedere uno
scambio di E-mail correlato a partire da
un argomento principale, in modo da da¬
re la sensazione di una discussione in¬
torno ad un argomento
Se utilizziamo contemporaneamente i
Folder condivisi e le viste Conversation
abbiamo come risultato qualcosa di mol¬
to sìmile al database di discussione tipi¬
co di Lotus Notes.
Document Management
Chiariamo cosa si intende per Docu¬
ment Management: è la tecnologia che
permette di organizzare e di offrire un
rapido e preciso reperimento di una
informazione.
Per quanto premesso, occorre che
questi strumenti siano in grado di gesti¬
re tutte le forme che un documento può
assumere, vale a dire foglio elettronico,
testo formattato, grafico, E-mail e
quant'altro sia possibile generare o im¬
magazzinare in forma elettronica. Inoltre
è indispensabile che permettano di tro¬
vare un'informazione senza che il ricer¬
catore sappia della presenza del docu¬
mento o della sua posizione. A questo
scopo occorre disporre di potenti motori
di ricerca in grado di indicizzare tanto le
proprietà dell'oggetto archiviato (autore,
data, argomento...) quanto il testo in se
stesso, ossia il contenuto di un oggetto
documento.
Questi documenti devono necessaria¬
mente essere condivisibili, e, in quanto
tali, occorre gestire un controllo degli ac¬
cessi agli stessi. Occorre poter mante¬
nere le varie versioni dei documenti e,
allo stesso tempo, eliminare le ridondan¬
ze nella creazione in cooperazione di un
documento. Una conseguenza di questo
ultimo punto è la necessità della storiciz-
zazione delle azioni compiute sul singolo
documento: chi ha creato, modificato,
copiato il documento? Quando?
Le Library di documenti non devono
essere intese come strumenti di orga¬
nizzazione dei documenti ad uso dell'u¬
tente. Il loro scopo è quello di assicurare
una gestione sicura dei documenti, sono
sottoposte ad Auditing per accesso,
creazione, modifica e creazione di nuove
versioni di documento, e sono in genere
gestite dall'Amministratore di Sistema.
Dato che, verosimilmente, nelle librerie
vengono immagazzinati alti numeri di
documenti, l'accesso a questi è previsto
solo tramite query: non esiste, al mo¬
mento, uno strumento di navigazione al-
326
MCmicrocomputer n, 175 - luglio/agosto 1997
t» w- e—
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AumoPmiM.
Figura 7 - Novell
GroupWise 5 - Il Work-
group di GroupWise
In sostanza si tratta di
uno strumento formato
da tre componenti: un
tool grafico di Autho-
ring per la definizione
del processo di Work¬
flow, un modulo di inte¬
grazione con la Mail
Box Universale, la cen¬
trale di Workflow II
tool grafico fornisce
una ~lavagnetta " elet¬
tronica sulla quale dise¬
gnare graficamente il
flusso. Da una tavoloz¬
za delle fasi lo dei pas¬
si, detti stepl si scelgo¬
no, con la tecnica Drag
and Drop, le fasi del
processo e poi. tirando
delle frecce tra i vari F«Hrt>.»
step, se ne definiscono
le relazioni e il flusso. I
passi, oltre a quelli forniti dal sistema, possono essere creati o personalizzali, possono essere macro. al¬
tri eseguibili e ruoli È possibile definire dei ruoli ai quali associare gli utenti Le proprietà degli step per¬
mettono di definire i vincoli di controllo del Workflow Ichi deve essere avvisato di cosai, quali attach-
menl devono seguire il flusso e quali regole di sicurezza devono rispettare, le considerazioni predefinite
Iaccettato, rifiutato, maggiori informazioni...I e, addirittura, le proprietà per gii step successivi. Questuiti-
ma caratteristica permette la modifica delle proprietà ‘on thè fly', garantendo quindi una notevole flessi¬
bilità Quando viene attivato un Workflow, un utente coinvolto può ricevere tre messaggi differenti:
un ‘assegnazione di attività, visibile nella Mail Box Universale identificata da un 'icona speciale, un mes¬
saggio di status, una relazione sul Workflow. La centrale di Workflow è un elemento della struttura ge¬
rarchica della nostra Mail Box Universale, uno spazio che contiene quattro folder: Assegnazione di Task,
elenco dei Workflow iniziati da noi. informazioni di monitoring, e relazioni sui Workflow
J1A
a
MIW
J5I
c*—
M
Oww
a
rxMtdn
EJ
MI
CEO
rrnr
l’interno delle Library, Oltre al sistema
delle query, che possono essere defini¬
te sui contenuti o sugli attributi, i docu¬
menti possono essere referenziati diret¬
tamente nelle Library (se se ne conosce
l’ubicazione).
Un’interessante caratteristica è quella
della generazione automatica di work-li-
st (liste di lavoro), che possono essere
intese come l'omologo dell'indirizzario
dei contatti più frequenti. In sostanza il
sistema genera una lista di riferimenti a
documenti utilizzati dall'utente. Gli ele¬
menti di questa lista devono, ad oggi,
essere cancellati manualmente, mentre
in futuro la cancellazione verrè eseguita
automaticamente sulla base dell'anzia¬
nità di presenza del documento nella li¬
sta senza che questo venga consultato.
Regole e filtri
Per la definizione delle regole il siste¬
ma fornisce un'interfaccia molto ben di¬
segnata e facile da usare. Si possono
definire regole basate sugli eventi. Que¬
sti scateneranno le azioni definite in for¬
ma di trigger. L’ambito di applicabilità di
queste regole è del tutto personalizzabi¬
le: la regola può essere definita in rela¬
zione ad un tipo di oggetto o a più tipi.
Dopo aver selezionato l'evento di in¬
teresse, è possibile selezionare il cam¬
po o la proprietà sulla quale costruire la
formula logica che determinerà se l'e¬
vento deve o meno attivare il trigger
(es. se il messaggio è per il Presidente
occorrerà operare sulla proprietà e spe¬
cificare Presidente: To = 'Presidente').
Infine si può selezionare l'azione da in¬
traprendere (il trigger) scegliendo un
elemento da una lista proposta da siste¬
ma (es. inoltrare alla segretaria:
Forward). Le azioni possono anche es¬
sere più di una e vengono eseguite in
sequenza.
Per definire un filtro si sceglie prima
la condizione che si vuole filtrare, poi i
campi o le proprietà su cui cercare. A
questo punto, da un set di operatori
booleani, si imposta la condizione di fil¬
tro, ovviamente anche su elementi di ti¬
po data/ora.
I filtri possono essere raggruppati e
configurati in un singolo insieme da uti¬
lizzare in una ricerca.
Per attivare una ricerca si utilizza il
Find dalla Barra degli Strumenti della
Mail Box Universale. Come precedente-
mente detto, i filtri possono essere ap¬
plicati anche a folder, cosi da avere un
aggiornamento dinamico del folder in
base ai filtri definiti.
Workflow Management
In sostanza si tratta di uno strumento
formato da tre componenti: un tool gra¬
fico di authoring per la definizione del
processo di Workflow, un modulo di in¬
tegrazione con la Mail Box Universale,
la centrale di Workflow.
Il tool grafico fornisce una "lavagnet-
ta" elettronica sulla quale disegnare
graficamente il flusso. Da una tavolozza
di fasi (o passi, detti step) si scelgono,
via Drag and Drop, le fasi del processo
e poi, tirando delle frecce tra i vari step,
se ne definiscono le relazioni e il flus¬
so. I passi, oltre a quelli forniti dal siste¬
ma, possono essere creati o persona-
lizzati, essere macro o altri eseguibili e
ruoli.
È possibile definire dei ruoli ai quali
associare utenti.
Le proprietà degli step permettono di
definire i vincoli di controllo del Work¬
flow (chi deve essere avvisato di cosa),
quali attachment devono seguire il flus¬
so e quali regole di sicurezza devono ri¬
spettare, le considerazioni predefinite
(accettato, rifiutato, maggiori informa¬
zioni...) e, addirittura, le proprietà per gli
step successivi. Quest'ultima caratteri¬
stica permette la modifica delle pro¬
prietà al volo garantendo una notevole
flessibilità.
Quando viene attivato un Workflow,
un utente coinvolto può ricevere tre
messaggi differenti: un’assegnazione
di attività, visibile nella Mail Box Univer¬
sale e identificata da un'icona speciale,
un messaggio di status, una relazione
sul Workflow.
La Centrale di Workflow è un ele¬
mento della struttura gerarchica della
Mail Box Universale, è uno spazio che
contiene quattro folder: Assegnazione
di Task, elenco dei Workflow iniziati da
noi, informazioni di monitoring e rela¬
zioni sui Workflow.
Conclusioni
Tutto quanto non siamo riusciti a rac¬
contare in questo spazio, lo raccontere¬
mo il mese prossimo, focalizzando di
più l'attenzione sul Document Manage¬
ment e sul Workflow di GroupWise, in¬
sieme all'aspetto WEB, e inizieremo,
se lo spazio ce lo permetterà, anche a
parlare di aspetti un po' più operativi.
«S
MCmicrocomputer n. 175 - luglio/agosto 1997
327
a cura di Corrado Giustozzi
Unix verso i 64 bit
Nonostante non sia più l’argomento principale di questa rubrica, Unix resta
uno dei settori da indagare. Ci siamo trovati a fare un po' di domande ai
product manager dei fornitori, ed abbiamo chiesto loro cosa ne pensassero dei
64 bit. Le risposte hanno assunto tutte le gradazioni dell'iride: non servono, se
non in applicazioni di nicchia; sono importanti nel mondo dei database; non se
ne può fare a meno; rafforzano il predominio tecnologico di Unix su NT.
Abbiamo quindi pensato di proporvele con il contesto nel quale si muovono.
Al di là delle chiacchiere, però, resta un fatto: chi li ha li vende bene, i sistemi a
64 bit. Chi non li ha si muove in modo diverso.
Intanto anche il mondo degli standard collide nuovamente, confrontando
l'impostazione commerciale di Open Group e quella tecnica (ma prò domo sua)
del 3DA di HP e SCO.
A complemento dell'avicolo trovate una
nuova puntata del redivivo AngoLinux di
Giuseppe Zanetti, che entra un po' di più
nel dettaglio. Certo Linux a 64 bit è ancora
un po' prematuro, nonostante la versione
per Alpha.
di Leo Sorge
c
Cui produnt 64 bit?
Si dice che tutte le applicazioni che
danno grande rilevanza ai dati abbiano
bisogno di grandi capacità d'indirizza-
mento, quindi dei 64 bit. Tra queste
troviamo il datawarehousing, il transa¬
zionale e il multimediale, sia esso di
tipo video-on-demand oppure su
Internet. Per chi non lo sapesse il
datawarehouse oggi si propone di
accedere a qualunque tipo di dato,
residente ovunque dal mainframe al
personal computer e di estrarne stati-
Portability functions
iStfe-
Vf-rM-»*'-’- UW*
J
stiche, regole e
quant'altro serva
all'azienda. In pratica è l'approccio che
ha raccolto l’eredità dei DSS, i
Decision Support Systems, utili a pren¬
dere decisioni ma incapaci di vedere
dati distribuiti geograficamente e tec¬
nologicamente Secondo Meta Group,
il mercato del datawarehouse vale in
Italia circa 500 miliardi di lire, con un
tasso di crescita annuo superiore al
20%. E' quindi a tutti gli effetti un mer¬
cato estremamente interessante, con
già oggi un valore significativo. Come
, i-a rlspon
Sempre I ap- slandarC in una chart di
proccio può Open Group.
essere di due
tipi, a seconda
che discenda
dai grandi ser¬
ver connessi a
tutti gli utenti, o top-down, oppure ini¬
ziando su qualche macchina di basso
livello per poi andare verso l’alto, una
metodologia bottom-up. L'approccio
top-down ha impatto sulla maggior
328
MCmicrocomputer n. 175 - luglio/agosto 1997
La scelta delle
specifiche
Unix 98
dipende dal¬
l'analisi dei
pacchetti
software più
diffusi.
p
Application Coverage by Specification
Fot Ten Represso tali ve Applicallotta
0 » «0 60 80 100
ma XP04 a UNIX Cxwnalon
parte delle strutture aziendali, il bot-
tom-up è invece dipartimentale o
addirittura tematico. In quest'ultimo
caso può bastare Windows NT,
senza dover ricorrere a scelte troppo
complesse.
Su questi argomenti abbiamo
interpellato i rappresentanti dell'of¬
ferta, per cui partiamo con i loro pare¬
ri. "In questo momento esistono solo
due sistemi operativi aperti, e sono
Unix e Java", ci ha detto Nicoletta
Erba, Product Manager di Solaris. I 64
bit sono importanti nel mondo dei
database, di cui sappiamo l’importanza
nel mondo EDP per applicazioni di
datawarehousing, ERP (Enterprise
Resource Planning, la nuova sigla che
identifica le applicazioni mission criti¬
cai) o di database machine.
L'importanza dei 64 bit crescerà al cre¬
scere delle necessità di operazioni su
vaste basi di dati. In particolare si parla
di media server e datawarehousing. Il
mercato del primo tipo sta nascendo
ora, ed ha una grave limitazione nelle
infrastrutture di rete anche nei Paesi
più tecnologicamente avanzati. Il
datawarehousing è una realtà in cre¬
scita, soprattutto al crescere della cul¬
tura dello stesso, ma è un'applicazio¬
ne che per essere veramente utile
deve coinvolgere l'intera struttura
aziendale, quindi risulta meno sempli¬
ce da implementare di quanto possa
sembrare.
Rispetto ai suoi concorrenti, Digital
non ha la necessità di faticose e costo¬
se migrazioni, grazie al fatto che Digital
Unix, già dalla nascita nel '93, è com¬
pletamente a 64 bit e segue pratica¬
mente tutti gli standard di riferimento
(Open Group, Corba, IEEE, LP-64...).
La scelta fatta, inizialmente condivisa
con OSF, è passata per la non compati¬
bilità con il mondo a 32 bit. Oggi tutti
gli altri sviluppatori d'uno Unix a 64 bit
sono d'accordo sull’importanza della
coesistenza dei due mondi: sia Silicon
Graphics con il suo Irix, che l'accoppia¬
ta SCO/HP che infine proprio Open
Group (guarda un po' proveniente da
OSF) propongono questa soluzione.
Ciononostante "esiste qualche
settore commerciale che non neces¬
siti dei 64 bit?", si chiede Enrico
Brunero, Product Marketing dei pro¬
dotti Server in Digital. In effetti se è
vero che alcune applicazioni non ne
traggono benefici particolari, è sbagliato
pensare che media server e datawa-
rehouse siano le uniche'ad averne biso¬
gno. Secondo Digital "queste applicazio¬
ni non sono possibili senza un ambiente
completo a 64 bit, completo di chip,
architettura, sistema operativo ed
accesso ai dati", oltre ad applicativi otti¬
mizzati per questo ambiente, che nel
caso specifico sono già oltre ottomila.
Non cosi la pensa Data General: "Se
si esclude il settore delle applicazioni
tecnico-scientifiche, e ci si concentra
nel mercato gestionali, sono poche le
situazioni nelle quali i 64 bit sono
importanti anche laddove si richiedono
più di 4 GB di memoria Le parole
sono di Claudio Citroni, direttore
marketing italiano. La proposta di DG è
NUMA, Non-Uniform Memory
Architecture. un esempio di come si
possa realizzare un sistema con una
scalabilità di memoria ben oltre i 4 GB
con piastre madre ed hard disk di tipo
convenzionale senza necessariamente
ricorrere ai 64 bit. NUMA può scalare
in modo bilanciato anche CPU ed I/O,
oltrepassando i limiti intrinseci dell'ar¬
chitettura SMP
Unix per Internet
e media server
L'evoluzione verso i 64 bit rappre¬
senta un passo inevitabile di progres-
Why is a 64-bit Standard Important?
Increased demand for64 bit systems and applications
new leading-edge appicatons demand larger data model and
address space
corretti applicatone demandìng more performance
• need to protect Investment in exisling 32-bit and 64-bit
applications
• ISV and end user developers demand a single application
programming interface (API)
lower porting, qualification and maintenanc® costs
Le scelte fon¬
damentali dì
Open Group
per avere un
sistema opera¬
tivo a 64 bit.
V Provide a single consistent. stable base
■ for software developmenf ori 64-bit Systems
MCmicrocomputer n. 175 - luglio/agosto 1997
329
so e rafforza quel predominio tecnolo¬
gico di Unix su NT. E' evidente che le
esigenze effettive di applicazione sono
oggi ancora marginali, in termini di
volumi di vendita anche se non di fat¬
turato, ma sicuramente un elemento
di accelerazione sarà costituito anche
in questo caso da Internet, con la
necessità di gestire in maniera molto
più diffusa e distribuita grandissime
moli di dati Proprio la rete delle reti
sta facendo emergere un mercato di
volume che necessita anche di carat¬
teristiche tecniche di punta (affidabi¬
lità. scalabilità. indirizzamento di dati).
In quest'ambito la rivoluzione Wintel
sembra ancora indietro, anche se tec¬
nologicamente il gap hardware e
software sembra coperto dagli ultimi
rilasci, a partire da MMX. Resta
comunque la sensazione che l'Italia
sia ancora un mercato meno sensibile
di altri ai grandi progetti di Data-
warehouse.
La strada
è ancora
lunga
Prima di approdare ai 64 bit c'e
ancora bisogno d’un grande lavoro
di convergenza dei sistemi esisten¬
ti. Tra SCO/Hp ed Open Group,
però, raccordo è tutt'altro che tota¬
le. Secondo HP e SCO, il prossimo
passo nella standardizzazione di
Unix si chiama Lodi. I loro ingegne¬
ri. che stanno lavorando sulla ver¬
sione a 64 bit per i microprocessori
Intel/HP che ancora non esistono,
hanno rilasciato delle specifiche
valide anche per i sistemi a 32 bit.
SCO ed HP hanno identificato un
insieme di oltre 4.000 interfacce di
programmazione, appunto le
Ecco il marchio
attualmente usato
da HP per promuo¬
vere le prossime
versioni
Tutte le distribuzioni
Un sistema operativo Unix ottimizzato su X86 e gratis, con un otti¬
mo supporto di rete, può sempre far comodo. Amato dagli utenti,
idolatrato dagli smanettoni, avversato dai consulenti, di Linux dob¬
biamo sempre render conto. Anche se Linux sarebbe solamente il
kernel, ovvero la parte del sistema operativo scritta da Linus
Torvalds con l'aiuto di altri volenterosi. In realta con questo termine
si identifica l'intero sistema operativo, completo di programmi e
comandi che spesso sono scritti da terzi o derivano da altri progetti
(GNU, BSD, MIT ed altri). Il fatto fondamentale dell'ultimo anno è
stato il passaggio al formato ELF degli eseguibili, sancito con il ker¬
nel 2.0, che - come vedremo in seguito - non è stato adottato da
tutti.
La versione 2.0 di Linux è però sufficientemente stabile, e rispetto
alla 1 .2 offre un salto di qualità veramente notevole già nella quan¬
tità di hardware supportato. Altre migliorie sono nel campo del
networking e nel supporto completo dei device driver caricabili a
run time, il che permette di poter utilizzare un unico dischetto di
installazione e di non dover ricompilare il kernel per aggiungere
nuovo hardware o funzionalità Un altro fattore importante da verifi¬
care è il formato dei programmi eseguibili supportati dalla distribu¬
zione Linux infatti supporta due tipi di formato: a.out ed ELF. Dalla
versione 2.0 del kernel praticamente tutti i programmi vengono
compilati e distribuiti in formato ELF, tuttavia il supporto per il for¬
mato a.out viene generalmente mantenuto per compatibilita col
software vecchio. Nel caso di una distribuzione di Linux è importan¬
te che tutti i programmi forniti siano in un unico formato, in quanto
altnmenti, eseguendo contemporaneamente programmi ELF e
a.out, è necessario che rimangano in memoria entrambe le versioni
delle shared libranes (l'equivalente Linux delle DLL), con conse¬
guente spreco di memoria e conseguente diminuzione delle presta¬
zioni a causa del maggiore ricorso alla memoria paginata su disco.
Utilizzando una distribuzione solo a.out sarà perciò necessario un
upgrade successivo del sistema molto più importante rispetto ad
una versione completamente ELF. La distribuzione che attualmente
'va per la maggiore" è Red Hat. Debian ha dalla sua parte, oltre al
migliore sistema di gestione dei pacchetti (rpm). il fatto di essere
completamente free e di essere sviluppata e distribuita secondo la
stessa filosofia di Linux.
E' importante tenere in considerazione anche la versione del kernel
contenuta nella distribuzione prescelta. Questa ovviamente è una
scelta di compromesso, in quanto alcuni "fabbricanti" preferiscono
utilizzare una versione non recentissima ma molto testata del ker¬
nel (e del software), a costo di non supportare magari tutto
l'hardware recente. In realtà un po' tutte le distribuzioni di Linux
danno una strizzatina d'occhio all’utente professionale. Lasermoon,
ad esempio, è riuscita ad ottenere per il proprio prodotto, Linux-FT,
la certificazione POSIX necessaria, fra l'altro, quando si vuole con¬
correre alla fornitura di un sistema operativo per la pubblica ammini¬
strazione americana. Per l'utente professionale Caldera è certamen¬
te il nome di maggior spessore, in quanto azienda molto vicina a
Novell Non stupisce perciò che in questa versione si trovi tutto il
software necessario per connettersi a reti Novell, e neppure che
Caldera stessa distribuisca, per i propri sistemi operativi, software
come WordPerfect
Hobbisti e professionisti
La distribuzione che attualmente va per la maggiore è Red Hat (cap¬
pello rosso), nata come prodotto commerciale ma subito resa
disponibile anche gratuitamente. Red Hat è un ottimo prodotto (su
di esso infatti si basano molte delle altre distribuzioni testate) ed è
disponibile anche gratuitamente. Ciò, unito alla grande quantità di
software disponibile e all'ottimo sistema dì gestione dei pacchetti
(rpm) la rendono senz'altro la scelta ortimale per l'hobbista, assie¬
me a Slackware e Debian, che però è orientata verso un'utenza un
po' più esperta. Debian ha dalla sua parte, oltre al migliore sistema
di gestione dei pacchetti, il fatto di essere completamente free e di
essere sviluppata e distribuita secondo la stessa filosofia di Linux.
Per l'utente professionale Caldera è certamente il nome di maggior
spessore, in quanto l'azienda è molto vicina a Novell Non stupisce
perciò che in Caldera si trovi tutto il software necessario per con¬
nettersi a reti Novell, e neppure che Caldera stessa distribuisca, per
i propri sistemi operativi, software come WordPerfect
330
MCmicrocomputer n. 175 - luglio/agosto 1997
La proposta dì
Open Group per
una versione realtì-
me può essere rias¬
sunta in questa illu¬
strazione.
The UNIX Realtime Feature Group
Hy2*jP
Ool orni
V-' *-:a-y
Specifiche Lodi, che vanno
implementate allo stesso
modo su Gemini e su HP-UX.
Oltre metà delle specifiche è
già parte dei sistemi esisten¬
ti, cosi come tutte le API di
Unix 95 e la maggior parte di Unix
98. ad esempio i PTHREAD. Non c'è
nessun conflitto con gli standard esi¬
stenti.
C'è però conflitto con Unix 98.
Cos'è mai questa roba, direte voi? Si
tratta della controproposta di Open
Group In un comunicato del 12
marzo scorso è stata annunciata la
disponibilità della Versione 2 delle
Single UNIX Specification, a suo
tempo note come Unix 95.
L'importanza dell'interfaccia unica
per i thread non allenta l’amarezza
per il tempo reale, che viene ancora
tenuto fuori da Unix (ma HP ha un
ottimo ambiente RT), né la mancan¬
za di chiarezza sul multiple bit pro¬
cessing. Inoltre l'attuale connotato
commerciale di Open Group rende
necessario affrontare in sede Unix.
tradizionalmente tecnologica, anche
problemi di ben altra scaturigine
quali alcuni elementi per l'anno
Slackware ha la caratteristica di essere semplice da installare,
disponibile anche gratuitamente, e facilmente installabile anche da
dischetti, a condizione di essere dei capaci ftppatori e disk jockey.
In realtà un po' tutte le distribuzioni di Linux danno una strizzatina
d'occhio all'utente professionale. Lasermoon, ad esempio, e riusci¬
ta ad ottenere per il proprio prodotto, Linux-FT, la certificazione di
compatibilità con POSIX. Il team di WGS si è impegnato invece
nella selezione dei programmi, in modo da offrire un sistema il più
testato possibile (nella pubblicità il prodotto viene paragonato ad
una bottiglia di Dom Perignonl. Il CD della S.u.S E. contiene una
quantità notevole di freesoftware pronto per essere installato. Il
fatto notevole e che tutti questi software, spesso utilissimi e di cui
di Giuseppe Zanetti
L’Ango
L
non ci saremmo accorti usando le altre distribuzioni, vengono
descritti uno ad uno nel manuale.
I
n
La manualistica
L'ultimo, ma non meno importante, elemento in base a cui
scegliere la distribuzione di Linux da usare è il supporto che
viene dato all'utente sotto forma di manualistica stampata. Da
questo punto di vista sono da segnalare le 250 pagine incluse
nel Caldera Open Linux e l’enciclopedia di WGS Linux Pro. Il
manuale di installazione del CD S.u.S.E.. di ben 400 pagine, è
molto ben fatto e, secondo me, senz'altro uno dei migliori,
come d'altronde tutta la distribuzione
Tabella comparativa delle distribuzioni di Linux più dìlluse.
Caldera
Caldera
Craftworks Debian
Linux FT
Red Hat
S.u.S.E
Slackware WGS
YGGDRASIL
OpenLinux
Linux Pro
1 .vers. distribuzione
1.0
-2.0
4.0
3.0
3.0
2.prezzo CD
$99
$59
$90
$25
$99.95
$50
$49.95
$39.95
$99
$39.95
à.vers. kernel
1.2
2.0
1.2
2.0
1.2
2.0
2.0
1.2
1.2
1.2
4,formato dei file binari
ELF a.out
ELF/a.out
ELF/a.out
ELF
ELF a.out
ELF a.out
ELF a.out
ELF/a.out
a.out
ELF/a.out
5.upgrade da vers. prec.
solo ELF
no
si
Sì
no
sì
si
no
no
no
B.formato dei pacchetti
rpm
rpm
propriet.
deb
(i)
rpm
m
ig*
rpp
propriet.
7.dipendenze fra pacchetti
no
no
Si
sì
(2)
si
sì
no
no
no
8.disponibile (ree in FTP
no
no
no
SÌ
no
sì
no
si
no
no
9.usabile da CDROM
no
no
sì
no
parte
sì
sì
no
no
Sì (3)
lO.manuale cartaceo incluso si
si
Sì
no
si
si
sì
no
si
si
Il .sw commerciale incluso
si
si
Sì
no
no
sì
sì
si
no
no
12 .supporto tecnico incluso
no
interne!
30gg
email
FAX email
2 tei. email
tei. illimitato
13. note
POSIX
ingl., ted.
plug 8 play
14.hardware supportato
Intel
intei
intei, alpha
intei
Intel
intei
intei
intei
Intel
intei
alpha sparc
NOTE:
1. Linux-FT dispone dì un meccanismo di copy-cache dal CD-ROM: un pacchetto viene installato la prima volta che lo si usa .
2. Vedili).
3. Yggdrasil è Plug ’n‘ Play, quindi accessibile interamente da CD-ROM.
MCmicrocomputer n. 175 - luglio/agosto 1997
331
a cura di Corrado Giustozzi
Teniamoci aggiornati,
perché aspettare una nuova release?
In questo periodo i Guru dell'Informatica litigano per determinare a quanto
corrisponda un "anno Web"; tra i più moderati c’è chi dice che l'evoluzione
tecnologica a cui stiamo assistendo nel mondo di Internet è tale che in sei mesi si
hanno novità ed annunci pari a quelli che si hanno solitamente in un anno
mentre, tra i più estremisti, c'è persino chi questo rapporto non lo ritiene di uno a
due ma di uno a tre o a quattro (tre "mesi Web" equivarrebbero ad un anno
"normale"). In un simile scenario è facile trovarsi con un sistema operativo che
non ha tutte le funzionalità per sfruttare le ultimissime novità del mondo Internet;
per aggirare questo problema IBM ha introdotto il programma "IBM Software
Choice" che, come più o meno recita lo slogan pubblicitario, permette di avere
subito e facilmente le funzionalità dei sistemi operativi di domani.
di Giuseppe Cosarono
Lo sviluppo di un sistema operativo
è un processo sufficientemente lungo
e complesso; tuttavia negli ultimi anni,
per quanto riguarda il mondo dei per¬
sonal computer, siamo stati abituati
all'uscita di una nuova versione di un
sistema operativo più o meno ogni due
anni. Non importa se realmente c'è
bisogno di una nuova versione, se le
esigenze degli utenti siano cambiate in
maniera tale da dover implementare
qualche nuova funzionalità: molto
spesso l'uscita di una nuova versione
è dettata più da motivi commerciali e
di marketing che non dall'implementa-
zione di nuove tecnologie che possano
portare reali benefici agli utilizzatori.
Inoltre, la logica che lega il succedersi
dei numeri che identificano la release
del sistema operativo è ormai quasi
sempre imprevedibile abbiamo assisti¬
to alla prima uscita di un nuovo siste¬
ma operativo con release 3.1 (mah?) e
addirittura all'introduzione di un nuovo
file System con la sola semplice
aggiunta di una B in fondo alle ultime
cifre che descrivono la versione. In
realtà queste scelte non sono cosi
casuali come potrebbe sembrare e
molto spesso sono dettate da ragiona¬
menti realmente fini e subdoli.
- alai' iai*'^Bra—lH-i-dflL
IBM Software Choice
Forse perché non prevede a breve
una nuova versione di OS/2 o forse
perché veramente vuole spingere
sempre di più que-
Early, easy accesi to
features of tomorrows
operating System*
Soft
OS/2
■ sto sistema opera-
m tivo come la solu¬
zione ideale per il
- 3 _ network compu-
"fi* tmg, farto sta che
Big Blue ha avviato
un'iniziativa secon¬
do me realmente
valida per permet¬
tere l'aggiorna¬
mento del proprio
sistema operativo
IBM, Software Choice
Why waù fot a new release?
ut
i—
L 'accesso tramite
Internet all'IBM
Software Choice è
all'indirizzo.
e.ibmcomoswarp
SWQhQIQS
332
MCmicrocomputer n. 175 - luglio/agosto 1997
e mantenerlo al passo con gli "anni
Web" senza dover aspettare la com¬
mercializzazione di nuove release.
Attraverso IBM Software Choice è
possibile prelevare da Internet il
software che implementa nuove fun¬
zionalità o aggiorna il precedente subi¬
to, appena è disponibile in IBM. Il
software distribuito tramite questo
canale è costituito generalmente da
vere e proprie applicazioni che esten¬
dono e ampliano le funzionalità del
sistema operativo; non sono delle cor¬
rezioni a bug o a malfunzionamenti
riscontrati in qualche particolare situa¬
zione, come potrebbe essere la distri¬
buzione dei FixPak o dei Service Pak.
In realtà i programmi prelevagli tramite
l 'IBM Software Choice sono applicazio¬
ni completamente testate ed affidabili,
E‘possibile selezio¬
nare una specifica
nazione per accedere
alle applicazioni seni¬
le e testale per la cor¬
rispondente versione
di OS/2
controllate per
l'uso con lo speci¬
fico sistema ope¬
rativo per cui sono
state rilasciate;
inoltre hanno il
vantaggio di poter
essere selezionate
ad una ad una, in
maniera tale da
poter installare
won *m . f— m
Qualcosa non va? FixPak!
O
pesso non ho lesinato critiche ad IBM, specialmente
per sottolineare l'occasione persa con OS/2 nel fare
diventare questo sistema operativo il riferimento in ambito perso¬
nal computer. I motivi sono molteplici e tra questi sicuramente c'è
l'inesperienza di Big Blue nel muoversi in un mercato di piccoli uffi¬
ci e di utenza casalinga che fino ad allora aveva completamente
ignorato. In un simile mercato può anche non essere importante
che un sistema operativo funzioni sempre a "regola d'arte", basta
che piaccia, che soddisfi le esigenze più semplici e se qualche
volta si blocca, fa niente, si spegna, si riaccende e si ricomincia
daccapo.
Fortunatamente, a mio parere, OS/2 è stato progettato ed è nato
con un'impostazione completamente diversa e nel corso della sua
evoluzione la pubblicazione di tutti gli eventuali malfunzionamenti
riscontrati e le correzioni disponibili sono sempre state diffuse il
più possibile, onore al merito ad una cultura di seria professionalità
sviluppata nel tempo.
I più "anziani' nell'uso di questo sistema operativo ricordano sicura¬
mente i CSD ( Corrective Service Dìskettes), sostituiti adesso dai
FixPak, come mezzo di diffusione degli aggiornamenti del sistema
operativo per la correzione dei bug fino ad allora riscontrati. In
realtà non tutti i bug vengono corretti tramite i FixPak ma solo
quelli che vengono giudicati particolarmente gravi come i bug che
possono causare perdite di dati, limitano l'uso delle funzionalità del
sistema operativo, provocano frequenti blocchi del sistema, causa¬
no gravi problemi dal punto di vista visivo o rendono inutilizzabile
una porzione significativa di hardware e software; per i rimanenti
(quali saranno non so), si dovrà aspettare la prossima versione del
sistema operativo.
Attualmente siamo arrivati alla versione 26 del FixPak per la versio¬
ne di OS/2 Warp 3 ed alla prima versione per l'ultima versione del
sistema operativo: OS/2 Warp ri Non tutte le versioni dei FixPak
sono rese pubbliche e quindi il numero 26 per OS/2 Warp 3 non
deve far pensare ad altrettante installazioni per mantenere sempre
quanto più aggiornato il sistema. Inoltre, bisogna tenere ben pre¬
sente che l'ultima versione disponibile include tutte le correzioni
presenti nei FixPak precedenti e quindi è sufficiente recuperare ed
installare questa per allineare e correggere OS/2 nel migliore dei
modi. Gli attuali FixPak sono disponibili già da qualche mese e la
loro installazione rende particolarmente stabile il sistema, special-
mente nel caso di un'installazione del FixPak 26 su OS/2 Warp 3 in
versione base, senza alcun aggiornamento.
Ho già descritto nel numero 161 di MCmicrocomputer la procedura
perii recupero e l’installazione dei FixPak, comunque può sempre
far comodo riportare alcune URL utili a proposito: è possibile effet¬
tuare una ricerca online sui file con la descrizione delle APAR
(Authonzed Program Analysis Repori) ovvero sulla lista di tutti i
problemi che sono stati riscontrati e segnalati nell'uso di una speci¬
fica versione del sistema operativo OS/2, basta andare all'indirizzo
http;//service2.boulder, ibm.com/DSPapar/ e seguire le istruzioni;
mentre i FixPak possono essere prelevati all'indirizzo
ftp;//ftp,software.ibm,com/ps/prociucts/o52/fixe5/. in quest'ultimo
caso si presenterà una directory navigando attraverso la quale
potremo selezionare sia il FixPak che ci interessa sia la versione
nazionalizzata a seconda dell'OS/2 che stiamo utilizzando: in italia¬
no, in americano, ecc.
L’installazione è molto ben guidata e permette un ritorno alla situa¬
zione iniziale nel malaugurato caso che il FixPak, nella specifica
configurazione in uso, corregga qualche errore ma ne introduca
qualcun altro più grave.
MCmicrocomputer n. 175 - luglio/agosto 1997
333
—i9iai> imo mim—jh'-KKifii .....
flt t+mu ytaMCfM V* *•***>« finooy IkMi l
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-E
IBM Software
G»°k* Catalogo dei prodotti
T«7i(st Qiv: »a*n
■’ltum ilirami w a.»» 1 »
lit’-ut liiruitmaasa
.1 Eailkl lu Ta,
IBI.'. Hnweifa Climi lai 8.1IW
J-kp..a» mmhj i » «lini. w< »-r
IBM Murato Ccm jinilnl JiW Ili Tmili.w, >17»a
MI 1
M a, ila la > anaci
L'attuale catalogo
de//' IBM Software
Choice comprende sei
prodotti, tutti prelevabili
in maniera gratuita.
Tra i prodotti disponibili
in un prossimo futuro
spicca il Java
Development Kit 1.1
for OS/2 la cui data di
rilascio è prevista per
la line del 1997.
IH NI
Jl MlLoU
□ilQSC
■Boi k *-,« !,«» tw (-«.IM.».., Mr,to -gj»
I&M Cth.ti.a lai
àatinac .ii'ni»
JlantEwinmm' Kit I Un 01 / 2 ,
Miu.L’iini.r.ti ili TCI 11 a
tiil>a;ì.aìilitt;ati.'ii‘
Siami» l-i-.- •
a ai Ila la l anaci
solo quello che ci interessa senza
dover scaricare file di grandi dimensio¬
ni da Internet per poi scoprire che
quello che ci interessava era un qual¬
cosa da pochi «Byte.
Attualmente il software disponibile è
prelevabile tutto in maniera gratuita.
L'IBM si riserva però la possibilità che
alcune componenti, in particolar modo
quelle relative al network computing,
possano essere riservate solo a quei
clienti che hanno acquistato un'opzio¬
ne per la protezione del loro acquisto
rispetto ad eventuali upgrade del
software, in definitiva a quei clienti che
hanno pagato per garantirsi l'aggiorna¬
mento all'ultima versione disponibile in
un determinato intervallo di tempo. Per
questi clienti, oltre al prelievo dei pro¬
grammi via World Wide Web, è previ¬
sta la distribuzione del software trami¬
te CD-ROM.
Il catalogo dei prodotti
La pagina che descrive \’IBM
Softwar e Choice è raggiungibile all'in-
dirizzo: |ht.tp: //www SQftware.ibrn]
com/os/wgrp /sw cho .icg/, a partire dalla
quale, tramite semplice navigazione,
sono raggiungibili diverse home page
per le varie nazionalizzazioni di OS/2
Warp, tra cui anche quella italiana rag¬
giungibile all'indirizzo http://service.
fra li i.d e r ■ i b m . c o m / a §..d- b.i n /d o c/
it it/home.htm
Mentre scrivo questo articolo, ai
primi di maggio, il catalogo dei prodotti
è già abbastanza interessante e com¬
prende: la versione 1.02 di Java for
OS/2 che aggiorna quella rilasciata con
OS/2 Warp 4, il browser per Internet
Netscape Navigator per OS/2 ed i rela¬
tivi Plug-in nativi per OS/2 con i quali e
possibile riprodurre diversi effetti mul¬
timediali direttamente all'interno del
browser, il prodotto IBM
Neighborhood Browser Enabler for
OS/2 Warp Server che permette ai
Client Windows 95 e Windows NT di
utilizzare la cartella Network
Neighborhood per accedere alle risor¬
se condivise da un server con il siste¬
ma operativo Warp Server. Inoltre,
sempre in ambito Client di rete, abbia¬
mo IBM Networks Client for Windows
95 ed IBM Networks Coordinated
Client for Windows NT da utilizzare
con OS/2 Warp Server od anche con
altri server di tipo SMB (Server
Message Block).
Il marketing IBM, fortunatamente,
riesce ancora a resistere alla ormai dif¬
fusissima moda di vendersi la pelle
dell'orso prima di averlo ucciso, infatti
tutti i prodotti precedentemente elen¬
cati sono in versioni definitive e non
beta. Per quanto riguarda il futuro, nel
catalogo dei prodotti troviamo un
apposito elenco riservato alle prossime
implementazioni come ad esempio:
Java Development Kit 1.1 for OS/2,
che sarà conforme 100% Pure Java,
avrà i Java bean e prometterà perfor¬
mance ancora migliori rispetto alle
attuali. Altre implementazioni future,
sempre prelevabili attraverso l 'IBM
Software Choice, saranno il supporto
alle Network Station ed il supporto al
protocollo LDAP ( Lightweight
Directory Access Protocol) da parte di
OS/2 Warp Server
Java per OS/2 1.02
Soffermiamoci sul prodotto Java per
OS/2, questo software consiste in
quattro componenti principali: il
Toolkit, chiamato anche Java
Developers Kit (JDK), il Runtime, i pro¬
grammi di esempio ed il supporto
Doublé Byte Character Set (DBCS). Il
Toolkit contiene tutti i componenti e la
documentazione necessaria per svi¬
luppare applicazioni o applet scritti in
Java con tutte le caratteristiche
necessarie perché siano conformi alle
specifiche 100% Pure Java: troviamo
quindi il compilatore Java per converti¬
re i programmi sorgenti in byte-code
Java in modo tale da poter essere poi
334
MCmicrocomputer n. 175 - luglio/agosto 1997
interpretati in una qualsiasi macchina
virtuale Java, troviamo le librerie delle
classi Java, comuni su tutte le piat¬
taforme, il Java Applet Viewer per
poter eseguire un applet da linea di
comando senza dover avviare un
browser, come potrebbe essere
Netscape Navigator per OS/2, abilitato
al supporto di Java. Inoltre troviamo il
Java Debugger utile per individuare e
risolvere eventuali problemi all'Interno
dei nostri programmi, il Java
Documentation Generator e così via
con tanti altri programmi utili per lavo¬
rare in questo ambiente.
Per poter installare Java per OS/2
bisogna avere OS/2 Warp versione 3.0
o superiore, un personal computer 486
a 66 MHz o superiore ed almeno 12
MByte di memoria; per quanto riguar¬
da lo spazio su disco, il file compresso
prelevato tramite IBM Software
Choice occupa 4.3 MByte ed una volta
decompresso poco di più mentre le
varie componenti, una volta installate,
occupano, più o meno: il Runtime 7.5
MByte, il Toolkit 4.2 MByte, gli esempi
1.8 MByte, il supporto a DBCS 0.8
MByte per un totale, se si decide di
installare l’intero pacchetto, di circa
14.3 MByte. Queste sono solo le
caratteristiche di sistema minime
necessarie dichiarate da IBM ma. chia¬
ramente, se si vuole lavorare con una
certa tranquillità e produttività, bisogna
considerare l'uso di personal computer
ben più dotati, specialmente dal punto
di vista della RAM; con soli 12 MByte
di RAM alla fine della giornata sarem¬
mo costretti a dare interi pacchi di
aspirine al nostro hard disk per quanto
gli può girare la testa per il grande uso
di memoria virtuale su disco con una
simile configurazione!
La componente Runtime può essere
tranquillamente installata sia su una
partizione formattata con il file System
FAT sia su una con il file System HPFS.
Una volta installata si avrà la possibilità
di eseguire applicativi ed applet Java
all'Interno del sistema operativo OS/2.
Se però si intende sviluppare applica¬
zioni o applet Java, allora è necessario
installare sia il Runtime che il Toolkit su
una partizione con il file System HPFS
per poter avere l'uso di file con nomi
lunghi e non limitati a 8+3 caratteri, 8
caratteri per il nome e tre per l'esten¬
sione. tipici del file System FAT.
Conclusioni
La politica e la strategia di IBM nei
confronti di OS/2 stanno sicuramente
Molto interessante è la
pagina con il database
dei FìxPak all'indirizzo
dsncnLCsm psemA.
a partire dalla quale è
possàile anche prele¬
vare i diversi lìle che
compongono un
FìxPak.
Fra
a
i
■fep-
^B
IBM.
Ck#«ir aat ■! ih* (bIUwu« m*i U krawir tad umk tk* Flipak DtUkaic
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♦fcr fu, i {fi fi.-liil • AL JLu u.f ii.l'jJ.
Bitil «i; Tu filili
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7kii li » 4iUk<>* «I ifMFmud Syilco» Flodott, wt„Si4*r* lu IwywU
+* nt <***> Yh cm *** m .««ttfc tk» d«uk>.» ky A7A> a—kw « ky •
Esiste la possibilità di
usare un applicazione
esterna specìlica per
IBM WebExplorer o
Netscape Navigator per
OS'2 in maniera tale da
abilitare II New
Software Updates
Function con il quale si
può, ad esempio, prele¬
vare ed installare i
FìxPak o altro software
simile direttamente dal
browser per la naviga¬
zione in Internet.
cambiando e questo è stato ampia¬
mente dichiarato in diverse occasioni:
anche se OS/2 ha tutte le caratteristi¬
che per essere un ottimo sistema
operativo stand alone, ormai il
network computing è un obiettivo
aziendale di primaria importanza ed
anche OS/2 si muove sempre più in
questa direzione.
Alla manifestazione sul commercio
elettronico tenuta a Roma dall’IBM ho
avuto modo di vedere un portatile che,
privo di hard disk, effettuava il boo-
strap di OS/2 in remoto da un server
OS/2 Warp Server ed eseguiva all'av¬
vio il browser Netscape Navigator per
OS/2; a questo punto era possibile
eseguire applicazioni Java, come Corel
Office for Java, ed applicazioni OS/2
senza alcun problema. In questa veste
OS/2 assomigliava molto ad un siste¬
ma operativo per un Network
Computer della prossima generazione
e chissà se, con qualche revisione
anche dal punto di vista architetturale,
non sia veramente questo il futuro di
OS/2 Warp
Per adesso godiamoci la possibilità
di espandere il nostro sistema operati¬
vo tramite l 'IBM Software Choice in
attesa che siano disponibili anche i
moduli già annunciati per il prossimo
futuro
«e
MCmicrocomputer n. 175 - luglio/agosto 1997
335
■ PD-SOFTWARE
coordinamento di Corrado Giustozzi
OS/2 e Network Computing
Da alcuni mesi IBM sta spingendo molto OS/2 come piattaforma ideale per il
"network computing" ed i risultati di questa strategia cominciano a vedersi:
recentemente ha annunciato nuove estensioni a Warp Server per gestire
meglio i Client Win95 ed NT, Java continua ad essere aggiornato ed è stata
appena annunciata una particolare versione di OS/2 per i NC, denominata in
codice "BlueBird". Per ulteriori notizie in proposito vi rimandiamo al nostro sito
WWW ed a JustWARP!.
Questo mese vi presentiamo: Super Virtual Disk, un programma per creare
RAM disk virtuali che vi sarà utilissimo in molte occasioni; Internet Adventurer,
una suite integrata di programmi per Internet completa e facile da usare,
sicuramente indicata a chi si avvicina per la prima volta sulla grande Rete;
infine DragText, un'altra stupenda utility che potenzia ulteriormente la WPS e vi
farà capire perché l'interfaccia di OS/2 ci piace così tanto:
provatela e non ne potrete fare più a meno!
Arrivederci a settembre e... buone vacanze!
a cura del Team OS/2 Italia
Super Virtual Disk
1.18
• Genere: RAM disk,
shareware 30$
• File: SVD118.ZIP 129 KB
• Autore: Albert J.Shan
• Reperibilità Internet:
ftp.musthave.com
• Reperibilità BBS: Nexus
2:331/220
• Autore Recensione: Cesare
Cittadini nmc^934(g)mciinK.itl
Super Virtual Disk
è un device driver a 32bit che consente
di creare un disco virtuale removibile
(VDisk) o un floppy virtuale removibile
(VFIoppy) usando la memoria virtuale di
OS/2.
Il pacchetto è molto facile da installare:
basta scompattarlo in una directory tem¬
poranea e lanciare lo script REXX di
installazione (INSTALL.CMD) che per¬
mette tra l'altro di scegliere la lingua tra
inglese e tedesco, copia i file in una dir
apposita e crea l'oggetto sulla WPS per
il controllo di SVDisk.A questo punto
dovremo effettuare un reboot del siste¬
ma, perché il device driver SVDISK.SYS
deve essere caricato da config.sys.
Di default il programma crea un floppy
virtuale da 1,44Mb e gli assegna una let¬
tera tra quelle libere, ma le funzionalità
di SVDisk sono molte di più Si possono
infatti creare VFIoppy di qualsiasi dimen¬
sione, partendo da 160Kb fino a
2.88Mb: sono supportati cioè tutti i for¬
mati floppy di 5.25" e 3.5" ed inoltre i for¬
mati proprietari IBM XDF da 1.52Mb,
1,84Mb e 3.68Mb. Vi ricordo che questi
formati NON possono essere utilizzati
per leggervi/scrivervi dei dati normal-
336
MCmicrocomputer n. 175 - luglio/agosto 1997
PD-SOFTWARE ■
mente ma solo per
ricreare le immagini
dei dischi XDF
(eXtended Density
Format) che l'IBM uti¬
lizza per distribuire
software o patch per i
propri programmi e
sistemi operativi. Per
fare questo si utilizza
l'utility XDFSVD.EXE
acclusa nel pacchetto
di SVDisk (ad es. XDF-
SVD DISK5.XDF M:).
Il floppy virtuale crea¬
to è removibile e
riconfigurabile dinami¬
camente: grazie ad
un'apposita opzione
invocata da linea di
comando o premendo
il bottone "ejecf del
pannello di controllo di
SVDisk è possibile
rilasciare la memoria
occupata dal disco vir¬
tuale al sistema oppu¬
re simulare il cambio
di disco (in questo
caso si deve premere
"change"), proprio
come se si cambiasse
fisicamente un floppy nel drive, ed infine
cambiare il tipo di floppy inserito, grazie
al bottone "insert" ed alla dialog box rela¬
tiva che ci chiede la dimensione del
floppy virtuale voluto.
In questo modo è possibile installare dei
programmi, scaricati magari per via tele¬
matica, che richiederebbero la creazione
di dischetti di installazione (es. giochi
shareware) senza crearli realmente ma
lavorando esclusivamente con l'hard
disk e la RAM, che sono notoriamente
molto più veloci dei floppy.
Ma SVDisk permette anche di creare
vari hard disk virtuali di dimensione
variabile da 16Kb a 16Mb, formattabili in
FAT ed addirittura in HPFS, attraverso
un’opportuna utility HFORMAT per crea¬
re la struttura HPFS e HMOUNT per
"montare" il disco!
Infine bisogna ricordare la possibilità di
"lockare" la memoria RAM riservata al
VFIoppy o al VDisk, in modo da renderla
"non swappable"; in questo modo
SVDisk si comporterà come un RAM
disk puro ed i dati contenuti nei suoi
dischi virtuali occuperanno solo memo¬
ria RAM fisica, non saranno più scaricati
nel file di swap se ad OS/2 dovesse ser¬
vire ulteriore memoria e saranno così
disponibili senza l'eventuale ritardo crea¬
to dalla paginazione su hard disk dei
dati. Il rovescio della medaglia è ovvia¬
mente una maggiore occupazione di
memoria RAM e quindi è sconsigliabile
"lockare" tutta la RAM-swappable di un
eventuale disco di 16Mb ad esempio, a
meno di avere molta altra RAM a dispo¬
sizione: la documentazione in proposito
consiglia di non riservare complessiva¬
mente più di un quarto della RAM dispo¬
nibile per SVDisk.
L'utilizzo di SVDisk è reso intuitivo e
facile dall'interfaccia PM grafica rappre¬
sentata in figura, ma è possibile control¬
lare tutti i parametri e le funzioni del
device driver SVDisk.sys attraverso l'uti¬
lity SVDC.EXE, in modo da utilizzarne le
funzionalità anche dalla shell testuale di
OS/2 (la CMD.EXE) o dall'interno di un
file batch.
Gli utilizzi di questo programma sono
svariati: si va dalla creazione di RAM
disk per velocizzare certe operazioni di
una BBS all'installazione di programmi
o addirittura di Service Pack o di
Fixpack di OS/2.
Proprio questo è uno
degli utilizzi più como¬
di di SVDisk: grazie ad
un VFIoppy è possibi¬
le ad esempio installa¬
re un fixpak diretta-
mente da hard disk,
senza ricreare fisica-
mente i dischetti dello
stesso. La procedura
è molto semplice:
dopo aver recuperato
via Internet o da una
BBS i vari file zip del
fixpak (ad es. per il fix¬
pak 1 di Warp 4 dob¬
biamo procurarci 9 file
immagine più 2 di
"boot" per il CSF) si
scompattano in una
dir temporanea e si
ricrea l'immagine del
primo disco nel
VFIoppy; poi, grazie al
multitasking di OS/2
si lancia in un'altra
finestra la procedura
di aggiornamento del
fixpak (nel caso di
OS/2 si chiama SER¬
VICE.EXE ed è conte¬
nuta nel primo disco del Corrective
Service Facility), quando questa richiede
l'inserimento del disco successivo si
effettua un "change" con il pannello di
controllo, si crea dall'altro task il secon¬
do disco e si dà l'OK al programma di
aggiornamento che richiedeva il disco
successivo e così via. La procedura fun¬
ziona perfettamente (l'ho provata in
prima persona) perché l'emulazione del
disco virtuale è perfetta: OS/2 vede il
VFIoppy come un normalissimo floppy
su cui si possono fare operazioni di disk-
copy, SYS, LABEL, ecc.
Per concludere vi consiglio caldamente
di provare questa comoda utility: funzio¬
na con qualsiasi versione di OS/2 dalla
2.x in avanti, non provoca alcuna instabi¬
lità ad OS/2, occupa pochissima memo¬
ria e vi permette di provare tutte le sue
funzionalità prima di registrarvi comoda¬
mente via Internet alla BMT Micro oppu¬
re, se non avete carta di credito o prefe¬
rite rivolgervi ad un distributore italiano,
presso OSOSoft che da qualche mese
gestisce un servizio di registrazione dei
programmi del nutrito catalogo di sha¬
reware di BMT Micro.
MCmicrocomputer n. 175 - luglio/agosto 1997
337
■ P D-SOFTWARE
Internet
Adventurer v.0.96
• Genere: suite per Internet,
shareware
• File: INADV096.ZIP 1536 KB
• Autore: Kim Rasmussen
(krasrr jns(Q)post3.tele.dk'|
• Reperibilità Internet:
[http://home3.inetl tele.dk/
krasmus/
• Reperibilità BBS: Yatta!, Fido
2:332/101 (055-584613)
• Autore Recensione: Marco
Bertini l(bertini@iname.coml
Internet Adven¬
turer è una suite che comprende un
Client IRC. un browser web, un pro¬
gramma di posta e un lettore di news
off-line; il gopher e l'FTP sono supportati
attraverso il browser Web.
Tutte queste funzioni sono integrate gra¬
zie all'uso di una stessa interfaccia uten¬
te, che permette l’uso di tool bar perso¬
nalizzabili; infatti si possono aggiungere
pulsanti che fanno riferimento alle varie
funzioni svolte da Internet Adventurer; è
possibile anche l'esecuzione di program¬
mi esterni, sono già presenti i pulsanti
per i Client in modo testo del FTP, del
telnet e, come dialer, per l'In-Joy.
Il modo di lavorare ad oggetti tipico di
OS/2 è pienamente supportato, i menu
contestuali sono usati a piene mani, e
cosi pure il drag&drop.
Nella finestra principale troviamo, oltre
alla tool bar da cui far partire le varie fun¬
zioni della suite, una raccolta di siti web
di vario interesse, come motori di ricer¬
ca, link per OS/2 e di riviste informati¬
che, una raccolta di server IRC, e se
vogliamo, anche i bookmark dei Web
Explorer o del Netscape/2.
Esaminiamo più in dettaglio le varie
componenti della suite; il lettore di news
è forse il pezzo più utile, la possibilità di
scaricare solo gli articoli che interessa¬
no, e poterseli leggere con calma una
volta scollegati, consente fra l'altro di
risparmiare sulla bolletta telefonica.
Nel news reader si lavora usando quat¬
tro finestre: in una c'è la vista ad albero
dei newsgroup, che comprende sia tutti
quelli presenti sul server del provider,
ordinati per genere, che quelli a cui si è
abbonati, e in fondo gli account della
posta, dato che il modulo della posta e
delle news condividono la stessa fine¬
stra.
In altre due finestre si trovano i titoli
degli articoli del gruppo selezionato,
ordinati per thread, e i titoli degli articoli
del thread; nell'ultima finestra viene
mostrato il testo del messaggio, se que¬
sto è stato scaricato o si sta leggendo
on-line.
L'utilizzo è semplice, prima si scaricano i
nuovi titoli degli articoli, quindi si selezio¬
nano col menu contestuale quali mes¬
saggi, o anche quali thread, scaricare,
quindi una volta on-line si fa partire il
download; da notare il fatto che queste
operazioni vengono tutte effettuate
usando il multithreading di OS/2, è cosi
possibile, mentre si scaricano i corpi
degli articoli che ci interessano, anche
aggiornare l'elenco dei messaggi pre¬
senti sul server; questo consente quindi
di sfruttare al meglio la banda disponibi¬
le col news server.
Per risparmiare spazio sul disco, specie
se si seguono molti gruppi, si può usare
la funzione di compattazione del databa¬
se degli articoli, si riesce quasi a dimez¬
zare lo spazio
necessario per le
news.
Nei menu conte¬
stuali si trovano
poi i comandi per
la navigazione tra
gli articoli, per
rispondere su
Usenet o per
posta, per la can¬
cellazione degli
articoli, per l'uu-
decodifica.
Nel modulo delle
news si trova
anche il Client
della posta, che
anche se un po'
inferiore a pro¬
grammi specifici
come il PM Mail,
ha diversi punti di
forza; tra questi la
possibilità di usa¬
re piu account. i
filtri per selezio¬
nare e-mail e
news, il supporto
MIME.
Altro punto di
forza della suite è
il piacevole mo¬
dulo IRC; si può
usare appena
installata la suite,
tanto è semplice da impostare e usare.
Nella configurazione di base sono già
riportati diversi server e canali a cui col¬
legarsi; per ogni canale aperto, sia pub¬
blico che privato, apre una finestra che
viene gestita da un thread del program¬
ma.
Oltre al protocollo IRC viene supportato il
DCC. con il quale si possono effettuare
trasferimenti di file e aprire discussioni
private che non passano sul server IRC,
per garantire la massima riservatezza.
Infine si possono usare script rexx per
personalizzare il comportamento del
Client, compatibili con quelli del
Gammatech IRC.
Per finire esaminiamo il browser; questo
si appoggia sulle librerie del Web
Explorer, si potrebbe quindi pensare che
non aggiunga niente di nuovo, ma non è
cosi.
Non solo è più veloce nella visualizzazio¬
ne delle immagini, ma, come col
Netscape, non è necessario aspettare la
fine del caricamento di una pagina per
selezionare un link contenuto in essa, e
viene supportato il Java.
Anche la lista dei bookmark è migliorata,
infatti si possono creare gruppi di link e
338
MCmicrocomputer n. 175 - luglio/agosto 1997
PD-SOFTWARE ■
dar loro nickname: per esempio anziché
dare per esteso l'URL, come
http://www.mciinK.it/mcl i n k/tea mos2 it/it
a/, basta associarci un soprannome
come "teamos2 - e indicare questo come
URL da visitare.
In alternativa, si può utilizzare il
Netscape/2 come browser standard, per
• DragText 2.0
• Genere: utility, shareware
15-20$
• File: drgtxt20.zip 240 KB
• Autore: R.L. Walsh
(rlwalsh@packet.net)
• Reperibiltà Internet:
hobbes.nmsu.edu/os2/wpsutil
• Reperibilità BBS: Nexus
2:331/220
• Autore Recensione: Jurgen
Assfalg |(vigo@freenet.hut.tiJ
Quante volte, lavo¬
rando su un documento, vi siete chiesti
come mai, disponendo di un'interfaccia
cosi potente quale la WorkPlaceShell.
per copiare un frammento di testo si
debba ancora ricorrere al cut&paste
attraverso la clipboard? Ebbene, questi
tempi ormai sono passati. Grazie a
DragText è adesso possibile copiare o
spostare del testo da una finestra all'al¬
tra. o, all’interno della stessa, cancellare
dei testo trascinandolo sulla trinciatrice
ed altro ancora.
Quante volte capita di dover trascrivere
in una finestra di dialogo il nome di un
file, magari con il percorso completo,
mettendo cosi a dura prova le nostre
capacità mnemoniche? A questo
DragText pone rimedio scrivendo auto¬
maticamente il percorso completo sul¬
l'apposita "entry-line" della finestra di dia¬
logo quando vi trasciniamo l'icona di un
oggetto Se invece accompagnamo il
movimento del mouse con la pressione
del tasto ALT possiamo modificare il
comportamento del programma in modo
tale che in una finestra non venga inseri¬
to il nome bensì il contenuto dell'archi¬
vio, o l'elenco dei file quando si tratta di
una cartella.
Tutte le operazioni sono personalizzabili
nel programma di impostazione. In gene¬
re è anche permesso modificare il com-
supportare pagine con frame o lava-
script.
In definitiva l'Internet Adventurer è una
suite ben studiata, dove le componenti
si integrano tra loro; per provarlo basta il
doppio click su una URL, sia che si trovi
in una finestra IRC che in un messaggio
di Usenet, si apre una nuova finestra del
portamento predefinito accompagnando
il trascinamento con la pressione di un
opportuno tasto. Questo ci permette di
adattare il programma ai nostri gusti,
senza dover però rinunciare a nessuna
delle funzionalità.
La ricchezza del programma non è anco¬
ra esaurita. DragText
è infatti in grado di
creare degli oggetti
dal testo selezionato:
rilasciandolo sulla
scrivania si ottiene
un nuovo oggetto di
tipo DTfile. Quando
si trascina del testo
su un tale oggetto la
selezione viene sem¬
plicemente aggiunta
in fondo.
Se il testo seleziona¬
to rappresenta un
URL (Universal
Resource Locatori,
rilasciandolo sulla
scrivania, o in una
qualsiasi cartella, si
crea un oggetto di
tipo adeguato.
Trascinando tale
oggetto in Web
Explorer o Netscape
si ottiene la visualizzazione del documen¬
to che si trova all'indirizzo specificato.
La nuova versione di DragText ha anche
introdotto un oggetto che rappresenta
una clipboard (DÌclip): vi si possono depo¬
sitare e prelevare frammenti di testo con
il mouse. Con un doppio clic si accede ad
una finestra nella quale si può visualizzare,
ed eventualmente editare, il contenuto
della clipboard stessa.
Durante un'operazione di drag&drop l'ico¬
na del mouse varia a seconda del tipo di
operazione che si sta eseguendo. Questo
è un utile indicatore e, specialmente i
primi tempi, quando non si ricordano
bene le combinazioni dei tasti (solitamen¬
te ALT o CTRL), si può osservare come
varia l'icona finché non si ottiene quella
che individua la funzione desiderata.
Le funzionalità di DragText non si limita¬
no alle finestre del Presentation
Manager ma si estendono anche a quel-
browser, se invece si clicca su un indiriz¬
zo di e-mail si attiva il modulo della
posta.
La registrazione è di 40 dollari, che
recupererete presto grazie al lettore di
news offIine. e abilita all utilizzo di
account multipli di posta, e di più news
server.
le in modalità testo. Un'apposita voce
nel menu contestuale permette di
(dis)abilitare questa possibilità. Il testo
selezionato può essere trascinato fuori e
dentro una finestra senza alcuna diffi¬
coltà. Questa è senz'altro un'interessan¬
te novità per gli utenti di Warp versione
3, mentre per quelli che già usano Merlin
costituisce una seconda alternativa da
non sottovalutare.
DragText svolge i compiti previsti in
maniera egregia. A questo fatto, già di
per sé notevole, si aggiunga un program¬
ma di installazione, un programma di
configurazione ed un aiuto in linea vera¬
mente completi e ben fatti. Sebbene ini¬
zialmente si possa avere qualche diffi¬
coltà a sfruttare in maniera ottimale le
varie funzionalità di DragText, in breve
tempo la cosa diviene naturale. D'altra
parte non poteva essere diversamente,
visto che si integra perfettamente nella
WPS.
Si osservi infine che, mentre le funzioni
più avanzate decadono se dopo il perio¬
do di prova non si provvede alla registra¬
zione. quelle di base rimangono freewa-
MCmicrocomputer n. 175 - luglio/agosto 1997
339
> ilMM
coordinamento di Andrea de Prisco
Conflict Catcher 4
di Raffaello De Masi
La prima auto che ho posseduto, ver¬
so la fine degli anni Sessanta, era una
decrepita Lancia Appia III serie, di un
colore variabile dal bianco sporco al bei¬
ge... lasciamo perdere. Provvedevo a la¬
varla religiosamente ogni domenica e le
tributavo tutte le cure che spettano a
una veneranda vecchina che mi consen¬
tiva la sera di andare a prendere la ra¬
gazza di turno, salvo poi vincere la sua
ritrosia ad entrarvi. Cosi, un giorno, de¬
cisi di farle dare una "rinfrescatina"; ri¬
verniciatura, una revisione del motore,
gomme nuove (a quelle vecchie si intra¬
vedeva l'aria), perfino rifacimento della
tappezzeria interna; il tutto finanziato da
una borsa di studio che avevo ardua¬
mente conquistato all'università dopo
un concorso pieno di insidie. I miei guai
cominciarono da li; l'equilibrio che la
mia buona amica aveva raggiunto era
stato turbato e compromesso definitiva¬
mente. Risultato fu che dopo due mesi
passò a miglior vita, e le ragazze, per di¬
verso tempo, mi toccò di andarle a
prendere col motorino di mio fratello.
Ho dato una controllata, ultimamente,
alla mia cartella sistema e ho scoperto
che è cresciuta, in peso, più o meno co¬
me il sottoscritto. Òggi è quasi 120 Mb,
bella roba, e non ho la più pallida idea di
cosa ci sia dentro; mi terrorizza alquan¬
to la cartella font, che dopo l'ultima cura
ricostituente dei caratteri fatta da Corel
Suite e da FreeHand 7 impiega circa
una sessantina di secondi per aprirsi;
dopo ponderata riflessione, però, non
ho tolto proprio nulla; vuoi vedere, mi
Conflict Catcher 4
Produttore:
Casady & Greene ine
22734 Ronda Drive
Salinas, CA 93908-119 - U SA
|nnp://www.casaayg.con)
Distribuito in Italia da:
Active Software - Elcom
Corso Italia 149
34170 Gorizia
e-ma il lao maSacL ye-so’i'.varp coni
http: Iwww ar.tive-snftware coni
Prezzo (IVA esclusa) L. 199.000
sono detto, che se tolgo qualcosa suc¬
cede il disastro che mi accadde con
l’Appia? E, coraggiosamente, ho lascia¬
to tutto tal quale.
Ma la vita è dura e complicata e, nella
vita dei macintoshisti, ci si mettono,
manco a dirlo, due elementi che vivono
pressoché una loro vita indipendente;
veri folletti e coboldi del circolo sangui¬
gno dell'amato Macintosh rispondono ai
famigerati nomi di CDEV e INIT. Gene¬
ralmente essi si lasciano trasportare dal
flusso piasmatico del nostro, ignorando¬
si tra loro quali sdegnosi rappresentanti
di chissà quale altezzosa o, peggio an¬
cora, decaduta stirpe. Ma. talvolta, co¬
me vecchie signore che si ritrovano a
una cena comune con lo stesso abito
firmato (per cui magari si sono impe¬
gnate l’ultimo pezzo dell'argenteria di
famiglia) si afferrano per i capelli e se le
danno di santa ragione, E chi ci rimette
siamo noi, poveri utenti, che ci ritrovia¬
mo con una macchina che si punta co¬
me un mulo e che non reagisce neppu¬
re a calci in posti delicati.
I motivi, come quasi tutti sapranno,
sono, ovviamente, ben altri, sovrapposi¬
zione di aree di memoria, conflitto di ID,
ma il problema rimane; il manuale di ba¬
se ci insegna a risolvere il problema (ri¬
lanciare il sistema escludendo le esten¬
sioni, e provare ad aggiungerne una alla
volta per vedere dove avviene il conflit¬
to); ma poiché in base alla legge di
340
MCmicrocomputer n, 175 - luglio/agosto 1997
Murphy. manco a dirlo, in questa fase
l'inconveniente non si ripeterà, ci ritro¬
veremo, dopo una faticaccia improba, a
nominare, non proprio rispettosamente,
qualche santo del paradiso! Che fare?
La soluzione è una, indefettibile, immar¬
cescibile, ineluttabile! Usare un packa¬
ge come Conflict Catcher.
Conflict Catcher,
il pacchetto
Per dirla con le parole del manuale,
Conflict Catcher, giunto alla versione 4,
è la risposta definitiva ai problemi legati
al maneggio degli INIT, dei CDEV e, più
generalmente, degli startup.
Credo che a tutti sia capitato, bene o
male, di ritrovarsi, alla partenza, con un
calcolatore che si avvia e che poi miste¬
riosamente si 'congela" e non ne vuole
sapere di andare avanti. Apple stessa
ha previsto una possibilità del genere,
tant'è che suggerisce il trucco di partire
con il tasto delle maiuscole premuto.
Dal System 7.5, poi, le cose sono leg¬
germente migliorate, con il controllo
"Gestione Estensioni", che però è piut¬
tosto rudimentale, e in ogni caso per¬
mette solo di abilitare o non estensioni,
senza fornire alcuna informazione sulla
compatibilità reciproca.
CC4, che succede al Conflict Catcher
3. già alla sua comparsa salutato come
il miglior risolutore di problemi di que¬
sto genere, è stato realizzato tenendo
conto dei suggerimenti offerti dagli
utenti Cosi oggi si è arrivati a una relea-
se affidabile, potente, dotata di opzioni
interessanti, e con add-in che sembra
abbiano poco a che fare con la filosofia
del pacchetto stesso, ma che, come ve¬
dremo, è una scorciatoia eccezionale
per realizzare uno scopo ben preciso.
Vediamo rapidamente le caratteristi¬
che generali del pacchetto, riservandoci
di evidenziare, ove necessario, alcune
opzioni più interessanti.
La filosofia di CC si basa essenzial¬
mente su un concetto: i test di conflit¬
to Quando si dà inizio a un test di que¬
sto genere, il programma obbliga le
estensioni a combattere tra di loro per
verificare la reciproca compatibilità. A
mo’ di giudice federale, tiene il conto
dei risultati parziali, delle incompatibilità,
delle precedenze e verifica se e come,
spostandoli nell'ordine di caricamento,
nel formato dei nomi, talora addirittura
nel tipo, possono essere caricati senza
per questo disabilitarne qualcuno. Co¬
me un attento e accurato regista, tiene
d'occhio quei folli degli attori, pardon,
delle estensioni, verificando che quelli
incompatibili non si incontrino e, se pro¬
prio deve succedere, frapponendosi da
paciere. Esegue in
questo modo test
automatici che non
si verificano allo
startup, ma solo er¬
raticamente, quasi
sempre per sovrap¬
posizione di com¬
petenze di memo¬
ria. In questo caso
CC tiene buona no¬
ta delle circostanze
in cui il conflitto si
è verificato, cercan¬
do per quanto pos¬
sibile di evitare che
si ripetano.
Uno dei problemi
più frustranti nel
maneggio dei file
di startup è quello
di stabilire se e come sono necessari al¬
la nostra vita quotidiana. La finestra del¬
le estensioni, anche dopo un uso ridot¬
to della macchina, tende a proliferare in
maniera incontrollata e ci si ritrova con
decine, se non centinaia, di file di cui,
per molti, si ignora del tutto il significato
e l'uso. Non ci aiuta certo il manuale
della Apple, che non fa alcun riferimen¬
to a come gestire le estensioni e a che
cosa servano; e questo neppure per le
proprie. Mano a mano che la popolazio¬
ne delle estensioni aumenta, il pencolo
di conflitto diviene sempre più prossi¬
mo; ci si ritrova, alla fine, come un cie-
MCmicrocomputer n. 175 - luglio/agostol 997
341
| Quatti! Stnrlup miaritl
— rrhn - p
□ Show Sltltup DISK Menu
■
0 Reporl System Polche»
® Display Dy Startup File
O Olsplay by Trep Nome
0 Olsplay Flnder Menu
(3 Asie Before Saulng Seti
□ Almays Open et Startup
□ Ceps lock Opent at Startup
s
HMounl «Il Uolumet ol Storilo
[Ktenslom
Conlrol Poncl»
System Folder Itemi
□ fonls
0 staitup Items
0 Shutdoum Items
□ Use Internet Conili) (i mhIuhh
0 Rpple Menu Items
sur*»
Trtt*»
[ Bdd... ) [ Mortiti]
□ Olsplay Fllea In Golor
Aliaste
a] B Retogntee
| Disable Stertup FeaturèT)
( Dhable Startup Features )
Confluì Te*tTr~)[ Report... )
co alla guida di un elicottero, o, forse
più verosimilmente, come un soldato
che, dopo una operazione di minamen-
to, si trova al centro del campo con la
mappa portata via dal vento.
Pensate adesso un poco cosa riesce
a fare CC. Indipendentemente dall'ese¬
cuzione dei test di confronto diretto, CC
può fare diverse altre cose: innanzi tut¬
to può creare file di startup separati, in
modo da aprire, al lancio, quello che ef¬
fettivamente ci serve (è capitato, ad
esempio, con il mio 9500, sul quale, do¬
po l'installazione del System 7.6, il Del-
rina FaxPro, software di gestione del
fax-modem, andava in conflitto con
SoftWindows '95, anzi, per essere pre¬
cisi, andavano in conflitto estensioni o
preferenze relative ai due pacchetti.
Poiché era prevedibile che ben difficil¬
mente avrei usato SW95 per inviare fax
Alcuni dei numerosi set di preferenze, che per¬
mettono di personalizzare l’ambiente in maniera
chirurgica
o collegarmi con Internet, mi sono co¬
struito due startup file con combinazioni
diverse in modo che i due galletti siano
sempre separati e non vengano mai alle
mani),
E non basta, anzi si può fare molto
meglio, e questo anche in funzione di
una caratteristica di eccellente qualità
contenuta all'interno del pacchetto
stesso. CC permette accesso istanta¬
neo, abbinato a un browser Internet, a
molti produttori di software e a pagine
tecniche WEB di riferimento, in modo
da ottenere le ultime informazioni diret¬
tamente dal produttore o scaricare, ma¬
gari, l’ultima versione disponibile. Sotto
questo punto di vista CC offre molto,
avendo già pronta una serie notevole di
indirizzi in un file di dati presenti nel di¬
schetto di installazione. E se proprio vo¬
lete provare da soli, CC può, indipen¬
dentemente dall'eseguire i suoi test di
conflitto, mostrarci tutte le informazioni
tecniche della famiglia caricata, permet¬
tendo ai più competenti di fare da sé,
forse anche meglio.
Man mano che il numero delle appli¬
cazioni che offrono i plug-in cresce,
avanzano sempre più i problemi asso¬
ciati con la loro gestione. Inoltre, per
mantenere l'equilibrio mentale man ma¬
no che il mondo dei plug-in e degli star¬
tup cresce, CC può essere configurato
per riconoscere ogni file o cartella co¬
me startup file, anche se non compreso
nella cartella sistema E cosi, se si ag¬
giunge una nuova applicazione i cui file
aggiuntivi non sono riconosciuti auto-
342
MCmicrocomputer n. 175 - luglio/agosto 1997
maticamente da CC o viene aggiornata
la versione del sistema operativo, incor¬
porante altri oggetti e oggettini, basta
fare qualche piccola operazione di ag¬
giustaggio per sistemare tutto alla per¬
fezione (ad esempio ci si può costruire
una cartellina denominata 'add-in" del
System 7.6, e farla richiamare allo star-
tup); questa operazione e queste possi¬
bilità porteranno a realizzare una serie di
cartelline bene ordinate (es. add-in com¬
pressione, add-in grafica, add-in Inter¬
net, e cosi via) certo più comprensibili
del coacervo inestricabile che ci compa¬
re aprendo, oggi, la cartella Estensioni.
Questa opzione è ancora più utile
quando si lavora sulla lista da ridefinire
o modificare; avere i gruppi categorizza¬
ti (e collassabili col classico sistema dei
triangolimi permette di focalizzare l'at¬
tenzione solo sulle cose di cui si ha bi¬
sogno. Inoltre CC offre una pratica uti¬
lity che si rivela estremamente preziosa
in molte occasioni; al lancio le estensio¬
ni caricate sono individuate attraverso la
loro icona, ma anche attraverso il loro
nome, che compare sotto l'icona stes¬
sa.
E ancora, sta crescendo sempre di
più il numero di applicazioni che crea
non più uno, ma diversi startup link; per
citare l'esempio più classico lo sharing
di Apple ne abbisogna di almeno quat¬
tro. Ancora, Now Utilities crea una die¬
cina di startup CDEV e INIT per maneg¬
giare le sue altrettante utility. Prima
Pacchetto che risolve
egregiamente i problemi
legati al maneggio delle
estensioni
Sicurezza di avere un sistema
sempre efficacemente
monitorato e ben definito
Manuale realizzato in maniera
esaustiva e circostanziata
Comoda gestione dei link, legati a tipi di
utilizzazioni principali
o
Talora è piuttosto severo nei
tagli, obbligando nel caso a
eseguire una riabilitazione di
alcune estensioni
manualmente
Manca la possibilità di aprire
le estensioni direttamente da
menu
queste venivano sparse a grappolo nella
finestra delle Estensioni ed era talora
difficile sapere quante ce ne fossero e
come era possibile selezionarle tutte.
Con CC e con la tecnica dei group-link il
problema svanisce da solo, il tutto a
vantaggio dell'ordine e della comprensi¬
bilità, Infine, come buona aggiunta,
Conflict Catcher permette di redigere
un report di sistema accurato e preciso.
Come funziona
Conflict Catcher
Per poter girare, CC abbisogna del
System 7 (anche la versione 0 va bene)
e di un Mb di memoria su disco rigido;
in memoria occupa davvero poco, una
manciata di kappa o poco più. Inoltre,
all'installazione, esso riconosce e disa¬
bilita i concorrenti, come Apple Exten-
sion Manager, Now Startup Manager,
INIT Picker e Symbiont; una apposita
opzione del programma consente co¬
munque di salvare i setup realizzati con
questi programmi.
Rispetto alla versione precedente,
CC4 fa due passi avanti; adesso ricono¬
sce i plug-in e può "dirigersi" non solo
sulla cartella Estensioni del System, ma
su qualunque cartella presente sul di¬
sco rigido. Questa seconda opzione, ov¬
viamente, facilita molto la gestione di
grandi famiglie di estensioni, che pos¬
sono essere raggruppate in cartelle logi¬
camente distribuite o connesse.
Ma cosa è uno startup file; immagi¬
niamo di essere pronti per una surfata
su Internet; al momento di scaricare un
file il virus detector di turno ci avvisa
che sta succedendo qualcosa di sospet¬
to. Certo, lo sappiamo che sul disco si
sta scrivendo qualcosa, ma quel cretino
ci blocca l'operazione. 0 magari abbia¬
mo deciso di sostituire lo speller del no¬
stro programma di videoscrittura, o il
set di plug-in di FreeHand. Tutte queste
cose, che sembrano cosi distanti tra lo¬
ro. hanno una cosa in comune; l'aggiun¬
ta di nuovi file al System per rendere
questi nuovi servizi disponibili. La "chia¬
ve" per questa bisogna sono gli startup
file, file, generalmente (ma non sem¬
pre) di piccola grandezza che abilitano il
successivo uso di pacchetti principali. A
ben pensarci il System 7 ha inaugurato
questa tendenza, visto che tutte le ver¬
sioni successive alla zero si differenzia¬
no per una serie sempre maggiore o più
potente di plug-in che migliorano o di¬
versificano le funzioni principali del pro¬
gramma.
Tanto per chiarirci le idee vediamo
quali sono le famiglie degli startup file. I
primi, quelli certamente più noti, sono i
System Startup, che, nella maggior par¬
te dei casi, vanno oltre le funzioni di un
singolo pacchetto, ma sono servitori co¬
muni di diverse applicazioni (alcuni
esempi sono AppleScript, Color Picker,
AppleTalk, giusto per citare alcuni dei
più noti).
In ordine di importanza seguono i
plug-in la cui filosofia è la seguente; ma¬
no a mano che il software migliora le
esigenze dell'utenza divengono sempre
più sofisticate. Per risolvere il problema
è più semplice disegnare oggetti colla¬
terali al programma stesso, veri e propri
bilancini, piuttosto che mettere mano
all'applicazione principale. Volete un
esempio? Semplice, aprite la cartella di
MCmicrocomputer n. 175 - luglio/agosto 1997
343
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V«rnan «0» f&H
iwiiKi inibii neper
Il cuore del programma,
l'esecuzione del tesi dì
compatibilità. Si noti co¬
me venga richiesta an¬
che la collaborazione
dell'utente.
Word e ne tro- combinazioni fino
verete a decine, al raggiungimento
Esiste infine dell'equilibrio mi-
una terza cate- gliore. Finita que-
goria di file, che sta fase salva il
Videata che mostra
come il pacchetto
possa eseguire un
completo report sul
sistema e sulla mac¬
china.
nerentola della famìglia; si tratta di file
che vengono caricati anch'essi allo
startup, ma non sono disponibili fino a
che non vengono chiamati in causa.
Esempi sono i rappresentanti del menu
Apple, i font, i programmi di startup e
shut-down, le librerie condivise, ecc.
CC permette di maneggiare con di¬
sinvoltura tutto questo, evitando che
piece incompatibili tra loro si ritrovino
accanto. E adesso mettiamoci al lavo¬
ro.
Tanto per intenderci vediamo dove
interviene CC; il suo campo d’azione è
legato alle bombe di sistema e al mo¬
mento in cui il sistema si "congela" o
si blocca E può intervenire in due am¬
bienti diversi; allo startup, e durante la
normale gestione da Finder
Una volta montato conviene
lanciare un test automatico per definire
una volta per tutte il grado di sopporta¬
zione reciproca delle nostre estensioni;
a questo punto consigliamo i deboli di
cuore di allontanarsi dal loro computer
e di tornare dopo una mezz'oretta. La
macchina sembrerà, infatti, impazzita;
in altre parole continuerà ad accendersi
e spegnersi caricando e scaricando
blocchi di INIT e CDEV. Guardando più
tecnicamente le cose, il fenomeno di¬
viene ben più spiegabile; CC mette in¬
sieme un certo gruppo di estensioni, ri¬
lancia il computer e controlla che tutto
vada bene; aggiungendo e togliendo
parti al set iniziale, verifica le possibili
è un poco la ce- gruppo completo
delle estensioni caricabili, deselezio¬
nando quelle che hanno creato proble¬
mi, proponendo infine un nome per il
gruppo cosi individuato.
La seconda categoria è rappresentata
dai conflitti che avvengono al cosiddet¬
to Finder Time. Sono quelli più subdoli
e antipatici, anche se si nascondono
sotto nomi criptici come "Error Type
1" o "Unimplemented Trap". E un po¬
vero cristo che ha magari perso quello
che aveva scritto in Word non è che
poi trova questa risposta di grande con¬
solazione. E allora ecco CC a salvare la
situazione. Rilanciando il sistema CC
"ricorda" la sequenza che ha generato
l'errore, avvisa l'utente dell'estensione
colpevole e propone la sua esclusione
o, in alternativa, l'esecuzione di un nuo¬
vo test del sistema. Cosa interessante,
CC propone una terza alternativa che,
in molti casi, riesce ad aggirare l’osta¬
colo: permette infatti di ridisporre l’ordi¬
ne di caricamento delle estensioni, co¬
sa che una volta veniva ottenuta rino¬
minando le stesse e "forzandole" a un
ordine di caricamento differente.
Ancora qualche parola, questa volta
riguardo ai link. Non è sempre possibile
escludere definitivamente certe esten¬
sioni; ad esempio, il caricamento del
set di font installato automaticamente
da Corel Draw crea problemi grossi a
Excel. Ma questi font potrebbero esse¬
re necessari ad un'altra applicazione,
ad esempio lo stesso CorelDraw; come
fare? Semplice, creiamo un Link, vale a
dire un gruppo di estensioni che è "le¬
gato” al lancio di uno startup file
Quando, al bootstrap, teniamo schiac¬
ciata la barra di spazio, ci viene visualiz¬
zato il menu personalizzato dei gruppi
dì CC; caricandone uno è possibile an¬
nidare in esso un altro gruppo, che
verrà aggiunto solo alla bisogna Raffi¬
nato, non è vero?
Qualche parola, infine, su una ag¬
giunta che merita bene il pacchetto;
all'installazione viene aggiunta una car¬
tella che contiene le URL dei maggiori
produttori di estensioni e plug-in, che
possono essere contattati per even¬
tualmente scaricare l'ultima versione,
che potrebbe aver superato il proble¬
ma.
Conclusioni
Conflict Catcher risolve in maniera
brillante e veloce i problemi legati al
maneggio delle estensioni Dotato di
un manuale estremamente completo e
articolato, funziona egregiamente in
maniera virtualmente invisibile, monito-
rando continuamente il sistema e pren¬
dendo nota di tutto quanto può creare
problemi. Per la verità è addirittura ab¬
bastanza severo, per cui potrete ritro¬
varvi, la prima volta che viene lanciato il
test automatico allo startup, con nume¬
rosi INIT e CDEV disabilitati, ma basta
davvero un po' di pratica per riconosce¬
re dove si tratta di vera necessità o ec¬
cesso di zelo. Comunque, nel dubbio,
meglio tagliare, come diceva il boia!
«E
344
MCmicrocomputer n. 175 - luglio/agosto 1997
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Stuffit Deluxe 4.0
Produttore:
Aladdin Systems Ine.
165 Westndge Drive
Watsonville, Ca 95076
E manjni^gaiaaainsv^mn
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prezzo UVA esclusa! :
L. 229.000
Quando scrivo gli articoli per la rubri¬
ca "Altri Tempi" mi trovo a raccontare
continuamente di macchine con 48 kap-
pa di memoria che gestivano magazzini,
biblioteche, contabilità di piccole e me¬
die aziende. Il tutto lavorando su un
paio di driver con dischetti dalla superba
capacità di qualche centinaio di kappa o,
al massimo, con un Winchester da una
diecina di mega.
A distanza di quindici anni ci ritrovia¬
mo con macchine che straripano di me¬
gabyte, con dischi rigidi che hanno vinto
l'impenetrabilità dei corpi, con periferi¬
che esterne che inghiottono mega e gi¬
ga come fossero briciole di pane, eppu¬
re non siamo contenti. Pare che l'esi¬
genza di spazio sia divenuta estrema,
come nel Libro "Largo, largo", e, come
si dice dalle mie parti, "il sazio non cre¬
de al diuno''. E così ecco a lamentarci
che stiamo sempre stretti stretti con i
MB del disco rigido, e che ci occorrono
una manciata di mega per installare l'ul¬
timo pacchetto di turno (fosse pure
Stuffit stesso), e magari non vogliamo
rinunciare ai 500 font installati o alla col¬
lezione di PICT di Naomi Campbell pre¬
levate da Internet (ce ne sono davvero
di notevoli, ve lo assicuro!).
Qualche anno fa i compressori face¬
vano notizia; si trattava di ordigni talvol¬
ta rudimentali che strozzavano il file che
doveva poi essere sottoposto a decom¬
pressione prima di essere riutilizzato. La
tecnica di compressione era avvolta in
una nebbia alchemica degna di Fulca-
nelli, e nomi come ".hqx" e " zip" met¬
tevano i brividi. Poi, ovviamente, le co¬
se sono migliorate alquanto e oggi non
esiste straccio di sistema, pacchetto,
applicazione che non adotti una qualche
tecnica di compressione.
I package di compressione, in ambito
fl?
Stuffit Deluxe
di Raffaello De Masi
Mac come in qualunque altro ambiente,
fanno capo a non più di due o tre capo-
stipiti, che, per merito o fortuna, hanno
assunto ruoli di capofila e di punti di ri¬
ferimento. Questo vale in maniera pri¬
maria per Stuffit, package che ha dav¬
vero segnato la storia del Macintosh,
con una serie principale di prodotti che
poi si sono ramificati in numerose su¬
bapplicazioni, alcune anche gratuite.
Punta di diamante della famiglia è que¬
sto Stuffit Deluxe 4, che riunisce le mi¬
gliori caratteristiche tecniche di tutti i
componenti della stirpe e, come vedre¬
mo, aggiunge un add-in che gli fa supe¬
rare un gap che fino a qualche tempo fa
lo distingueva, in certe prestazioni, dal
suo grande avversario, DiskDoubler, di
cui ricorderete abbiamo parlato su que¬
ste pagine qualche tempo fa.
Stuffit Deluxe, il
pacchetto
Il package è formato da un nutrito
manuale di un paio di centinaia di pagi¬
ne e da due dischetti, manco a dirlo
compressi con Stuffit, che installano sul
disco un CDEV e una cartella pesante
ben due megabyte. Cuore dell'installa¬
zione è il motore e package principale,
Stuffit Deluxe appunto, che ne occupa
circa la metà. Il resto è rappresentato
da numerosi add-in che permettono al
programma di colloquiare con file com¬
pressi sotto diverse piattaforme.
Il package completo comprende circa
una cinquantina di elementi di cui;
- l'applicazione Stuffit Deluxe, il pro¬
gramma principale, regista di tutto il
MCmicrocomputer n. 175 - luglio/agosto 1997
345
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69»
Alcune immagini tratte dai
menu e dalle preferenze pacchetto
del package. . j| pannello
di controllo
True Finder Integration, che comprende
Stuffit Browser, Magic Menu, e Archive
via Renarne
- una serie di applicazioni Drag-and-
Drop: Stuffit Expander, Drop-Compress,
Drop-Segment, DropSSInfo, e Dro-
pStuff
- il pannello di controllo Space Saver
- Stuffit Engine, il vero motore di
compressione.
In effetti, i due programmi principali
sono Stuffit Deluxe e Stuffit Space Sa¬
ver. E parliamo immediatamente di que¬
sto che non è un vero e proprio pro¬
gramma ma piuttosto un'utility che uti¬
lizza per i suoi scopi il primo. Deluxe è il
vero prodotto destinato all'archiviazione
e alla compressione, ed enfatizza al
massimo il processo, lavorando sia su
file che su cartelle. Deluxe combina file
e folder in un unico file detto in gergo
archivio, che rappresenta la struttura
ideale quando un documento lascia la
macchina su cui stiamo lavorando, sia
per scopi di backup che per invio su
network, via modem, o sulla rete Inter¬
net; scopo secondario del processo può
essere anche quello di organizzare i file
in una forma gerarchicamente più ele¬
vata.
Space Saver è un componente meno
accurato, ma, per molti versi, estrema-
mente più versatile. Esso si preoccupa
di tenere i file sul disco rigido compres¬
si fino al momento di essere utilizzati; a
questo punto li decomprime, li usa per
la bisogna e, alla fine, li rideposita anco¬
ra sotto forma compressa.
Una terza interessante novità è data
dal True Finder Integration combinato
con Stuffit Browser, Esso facilita le fun¬
zioni e l'uso del Finder permettendo di
vedere, riorganizzare, risistemare file di¬
rettamente da un menu a discesa. Inol¬
tre True Finder permette automatica¬
mente di creare file compressi sempli¬
cemente aggiungendo alla cartella o al
file il suffisso ".sea"
Il package funziona su qualunque
Mac, dalI'SE in poi, purché abbia alme¬
no quattro mega di memoria e, ovvia¬
mente, un disco rigido. Funziona al me¬
glio col System 7, ma si accontenta an¬
che del 6. Inoltre, è ottimizzato per il
PPC. Esso permette di realizzare archivi
del tipo compresso, riconoscibili col suf¬
fisso "sii", e del tipo autoespandibile,
dotati di suffisso ".sea". I due formati
differiscono solo per grandezza, visto
che il secondo incorpora anche il moto-
346
MCmicrocomputer n. 175 - luglio/agosto 1997
tegmen! S»ze: High Oen«Ug PUfc
□ IHhen tegmenllng Sluffll archine»,
moke «alf-extrac tlng
re di decompressione. In alternativa è
possibile utilizzare Stuffit Expander,
un'utility distribuibile gratuitamente che
supplisce alla bisogna. Oltre che nel for¬
mato 4, più efficiente, gli archivi posso¬
no essere creati anche nei formati delle
versioni precedenti, destinati a scambi
con chi non possiede l'ultima versione.
Inoltre, cosa ancora più pratica, pre¬
mendo il tasto option la voce di menu
File "Nuova Cartella" diviene "Nuovo
Archivio”, abbreviando di fatto tutte le
operazioni.
Gli archivi possono essere criptati,
caratteristica questa già nota dalle pre¬
cedenti versioni. Particolare curioso, si
può affidare direttamente al pacchetto
il compito di generare la password, ma
l'opzione va, ovviamente, usata con la
massima attenzione, col rischio di tro¬
varsi con un file praticamente inacces¬
sibile. Cosa ancora più sofisticata, si
può definire un archivio comprimendo
una cartella ma escludendo dall'opera¬
zione file contenuti in essa che soddi¬
sfano a particolari criteri, come "il no¬
me è ", "la data è precedente", "la
grandezza supera i..." e così via.
La nostra macchina può inviare o ri¬
cevere file da un altro Mac. ma non
possiamo precluderci la possibilità di ri¬
cevere e trasmettere documenti ad al¬
tre piattaforme, verosimilmente DOS o
Windows, ma anche Unix. Stuffit De¬
luxe è fornito di una serie di "transis¬
tor", traduttori di formato che interfac-
ciano cosi i nostri documenti con l'am¬
biente esterno. Ovviamente non manca
la possibilità di segmentare i file che,
pur compressi, non ce la fanno a entra¬
re in un solo media, tipicamente un di¬
schetto. Ancora di più, esiste un vero e
proprio linguaggio di script, che per¬
mette di codificare operazioni altrimenti
ripetitive; ma gli autori incoraggiano
l'uso di linguaggi di script più efficienti,
come AppleScript e Userland Frontier,
avvisando che nelle future versioni il
linguaggio proprietario sarà abbandona¬
to.
Lo spazio è tiranno e non ci lascia più
molto tempo per illustrare le molteplici
possibilità di Stuffit; diremo, al volo, del
TFI (True Finder Integration), un pannel¬
lo di controllo che permette di archivia¬
re dati e documenti semplicemente
cambiando il nome degli stessi. E anco¬
ra Magic Menu, un menu aggiunto im¬
mediatamente a destra di quelli propri
del Finder, che raccoglie e mette a por¬
tata di mano i comandi più utili delle ap¬
pacchetto ormai collaudato
alla perfezione, affidabile,
veloce
Ambiente dotato di un'estesa
gamma di utility e di add-in
Possibilità di trasferire archivi
da e verso altre piattaforme
o
a cc
Interfaccia del programma
principale non
immediatamente intuitiva
Difficoltà di espansione di file
prodotti da DiskDoubler
plicazioni finora descritte, lancia auto¬
maticamente le operazioni di mailing e
altro ancora E infine accenneremo a
una serie di applicazioni sensibili al
drag&drop, che eseguono alcune ope¬
razioni principali semplicemente trasci¬
nando gli archivi su di esse.
Conclusioni
Stuffit Deluxe è oggi il tool più affida¬
bile per archiviare file, applicazioni, car¬
telle, interi HD in maniera efficiente e
precisa. Il rapporto di compressione ot¬
tenibile è, com'è noto, funzione del ti¬
po di file maneggiato, ma generalmen¬
te mai si va al di sotto del 50% dello
spazio raggiungendo, per file di grafica,
valori molto maggiori (>85%). Purtrop¬
po, in barba alla cooperazione, Stuffit
non accetta immediatamente file com¬
pressi con il grande avversario (vale a
dire DiskDoubler), mentre questo è di
bocca più buona e decomprime file
prodotti dal primo (tanto per inciso, i
rapporti di compressione massimi rag¬
giungibili sono sovrapponibili, anche se
Stuffit è un poco più veloce; ma si
aspetta a momenti la nuova versione
di DD per dire l'ultima). Con ostinata
pervicacia, addirittura, la presenza del
rivale è assolutamente ignorata anche
sulle pagine del manuale, certo non
dando prova di tolleranza. Ma la cosa si
può giustificare considerando che DD
è l'enfant prodige, che non viene sde¬
gnosamente ignorato dal grande vec¬
chio. Anche in informatica, infatti, ac¬
cade questo!
MS
MCmicrocomputer n. 175 - luglio/agosto 1997
347
■ PD-SOFTWARE
coordinamento di Andrea de Prisco
Utility o Inutility?
Personalmente non ho mai amato le utility che modificano il
funzionamento del MacOS. Due i motivi per cui non mi piacciono: il
primo è che tutti questi programmi sono delle estensioni o dei pannelli
di controllo e quindi comunque rischiosi, il secondo motivo è che poi mi
ci abituo e se lavoro su un Mac “nudo” non mi ci ritrovo più. E’ tuttavia
vero che a volte è utile avere alcune funzionalità che il MacOS,
stranamente, non mette a disposizione. Quindi, per chi, al contrario di
me, non vuole aspettare mamma Apple, ecco una carrellata sulle ultime
novità in tema.
di Valter Di Dio
Cycle Window FKEY
• Genere: Sfondi Desktop -
Freeware
• Nome File: cycle-window-
Ikey.hqx
• Autore: Peter E. Middleton
<pem@usage.csd.unsw.oz.au>
• Reperibilità Internet:
http://hyperarchive.lcs.mit.
edu/HyperArchive.html
Cycle Window è
un pezzetto di codice che attiva una
funzione abbastanza comoda: permette
di ciclare con la FKEY 5 (mela-shift-5)
tra le finestre aperte di una stessa
applicazione. Trattandosi di una risorsa
è semplice, per chi voglia metterci
mano, cambiare il tasto 5 con un altro
qualsiasi a scelta tra quelli liberi.
Default Folder 2.7.1
• Genere: Utility Finder,
Controllo - Shareware 20$
• Nome File: default-folder-
271 .hqx
• Autore: gotow@stclairsw.com
• Reperibilità Internet:
http://hyperarchive.lcs.mit.
edu/HyperArchive.html
Ecco uno di quei
programmi che non si capisce perché
la Apple non lo includa nel MacOS.
Eppure è forse una delle più vecchie
ed efficienti del
suo genere
Permette di as¬
segnare una car¬
tella di default a
ciascuna applica¬
zione, inoltre
consente di avere una lista delle ulti¬
me cartelle utilizzate, e un set di car¬
telle sempre puntabili al volo da den¬
tro il classico pannello di Apri/Salva
Ricorda, cosa utilissima, l'ultimo file
aperto e ci si riposiziona automatica¬
mente. Inoltre permette di vedere lo
spazio libero sul disco e di selezionarli
da un menu pop-up. Cliccando diret¬
tamente su una finestra del Finder
(fuori quindi dalla finestra di
Apri/Salva) si seleziona automatica¬
mente quella cartella. E' possibile
creare nuove cartelle oppure leggere
(e modificare se in modalità "expert")
le informazioni sul file compresi type,
creator e flag vari; si possono cestina¬
re file direttamente dalla lista e si
possono fare ancora tante altre picco¬
le utili cose.
348
MCmicrocomputer n. 175 - luglio/agosto 1997
PD-SOFTWARE ■
Desktop Cleaning
• Genere: Utility Finder, Script -
Freeware
• Nome File: desktop-cleaning-
10-as.hqx
• Autore: Chad Cox
<dwill@connectnet.com>
• Reperibilità Internet:
http://hyperarchive.lcs.mit.
edu/HyperArchive.html
Si tratta in fondo
di un semplice script di poche righe
Desktop Cleonina
■i
fcieripMon:
Here ìs anocHerApplescripc tram me! Thletimel macie one k
thatcleans up che desktop, Hencethename"Desktop
Cleaning" versori 1,0
j
Q ■ CD CZ3
Rtoord Stop Run Chock Syntw
definisci esegui
utilizza l'applicazione “Finder-
riordino scrivania
finestra di messaggio -,
"Your desktop hes just nov been neatly arranged ' -,
pulsanti < “Cool 1”> pulsante proposto 1
beep
fine utilizza
fine di esegui $\\
Desktop CWantng
7y
AppWSerlpt |<>| | ~PT
w
che lancia automatica-
mente il Finder e gli ordi¬
na di rimettere a posto le
icone che stanno sparse
sulla scrivania.
Personalmente è una
cosa che non faccio mai,
ma se ci sono delle utility
fatte apposta per impe¬
dirlo è evidente che qual¬
cuno lo fa spesso. Per
costoro ecco un modo
ancora più veloce per
farsi del male...
• NoDesktopCleanup 1.4
• Genere: Utility Finder,
Controllo - Shareware 10$
• Nome File: no-desktop-clea
nup-14.hqx
• Autore: Alessandro Levi
Montalcini <alm@torìno.alp
com.it>
• Reperibilità Internet:
http://hyperarchive.lcs.mit.
edu/HyperArchive.html
Come dicevo po¬
co fa ecco qualcuno che per evitare la
pulizia accidentale della scrivania ha
addirittura creato un'utility apposita. Il
nome NoDesktopCleanup deriva infatti
proprio dalla prima funzione per cui il
programma era stato sviluppato.
Adesso in realtà è tutt'altra cosa, ma il
nome è rimasto. NoDesktopCleanup è
un pannello di controllo che permette
di aggiungere una finestra di conferma
a qualsiasi menu di qualsivoglia appli¬
cazione. Il controllo è programmabile,
basta inserire il nome dell'applicazione
e il testo del menu (vale anche solo
parte del testo) perché ad esso venga
associato il box di conferma o addirit¬
tura una piccola procedura da esegui¬
re. Attenzione al fatto che gli esempi
sono per un System inglese, da noi si
devono riscrivere tutti i menu in italia¬
no, o comunque esattamente come li
leggete sul video.
• Glidel U.S. 3.4.2
• Genere: Utility Finder,
Estensione - Shareware 10$
• Nome File: glidel-us-342.hqx
• Autore: lgberkovi@imaqinet.fil
• Reperibilità Internet:
http://hyperarchive.lcs.mit.
edu/HyperArchive.html
Glidel è una
estensione che amplia le possibilità di
drag&drop del System 7. Con Glidel
diventano trascinagli tutte le icone in
qualsiasi posto si trovino. Si può, ad
esempio, trascinare nel cestino l'icona
di un file che vedete nel pannello di
Apri/Salva. Qualsiasi icona può essere
trascinata su: Apri, Stampa. In¬
formazioni, Cond-
ivisione, Duplica, Crea
Alias e Rimetti a
posto del menu del
Finder. Si può trasci¬
nare su qualsiasi
applicazione o cartella
(anche gerarchica) del
menu mela. Oppure
su qualsiasi applicazione del menu del
Finder che elenca le applicazioni attive
(in alto a destra).
Glidel
MCmicrocomputer n. 175 - luglio/agosto 1997
349
■ PD-SOFTWARE
DragAnyWindow 4.0
• Genere: Utility Desktop.
Controllo - Shareware 20$
• Nome File: drag-any-window-
40-fat.hqx
• Autore: Alessandro Levi
Montalcini<alm(g>torino.alpc
om.it>
• Reperibilità Internet:
http://hyperarchive.lcs.mit.
edu/HyperArchive.html
* Popup Navigator 1.1
• Genere: Utility Desktop.
Controllo - Freeware
• Nome File: popup-navigator-
ll.hqx
• Autore: |turly@apple.corr|
• Reperibilità Internet:
|fi!!p7/nyperarcnive.ics| mit.
edu/HyperArchive.html
Una cosa che
capita spesso ai neofiti (e a volte anche
agli esperti) è quella di perdersi il file su
cui si sta lavorando. Non perderlo fisica-
mente, ma smarrirlo tra la sequela di
cartelle e sottocartelle di un Mac non
ben organizzato oppure con troppe
copie dello stesso documento. Il trucco
‘Virtual 1.6
• Genere: Utility Video.
Applicazione - Shareware 10$
• Nome File: virtual-161 .hqx
• Autore:
|paour(a)ncsa-uiuc.edL
• Reperibilità Internet:
□ OragRnyLLiindoui
DràgAnyWindov
vwston 4.0
» Reboot to instili *
©1997 Atex L*vi Montatemi
EH
mi fl^°ì
0 Dray :
E Uump :
□ O □'«S S t,rl
□ O
Cintar : cmd-ctri-c
| Solid Drags O For DAV Orags Only
| Show SUrtup Icon
Ancora il nostro Alessandro (nostro
nel senso di italiano) all'opera,
DragAnyWindow è un pannello di con¬
trollo che permette di muovere qual¬
siasi finestra, anche quelle che di soli¬
to sono inchiodate in una certa posizio¬
ne. E dato che questo gli sembrava
poco, ecco che DragAnyWindow per¬
mette anche, con un singolo tasto, di
centrare qualsiasi finestra e riportare
sul video quelle che non si vedono
(magari perché originariamente stava¬
no in basso a destra su un ventun pol¬
lici). Una opzione permette di trasfor¬
mare il drag standard, in cui si vede
muovere solo la linea esterna della
finestra, in Solid-Drag in cui tutta la
finestra si sposta restando visibile.
SUI» Color Suono Goodiet
<3 Tuli
3 Commenti
HD ty»
noziowuo giaopon»*» .
Bondaroy non aveva capito nulla, r q Racconti
seguito p»r compranaare meglio II
•ociole Per adeiso, due cose erano
particolare nel giocare col nomi, e
frazionata in modo del tutto insoli
Bonderey si ripromise di chiedere otu tordi e
eltrt casi analoghi Oi norma, un appartenerle
risposto, se interrogato sulla propria provimi
di origine
Esauriti i primi convenevoli, lo delegazione l
attorno ai vasto tavolo circolare cn« si trovev
disposinone dei Voto* i sedili erano stati ma
conformazione fisica di tulli i partecipanti, e
posto, mentre si eccomodeve con ceuteia sa i»
la sua mole Gli ingegneri dello flotto, sulle
di situazioni analoghe, avevano voluto evittre
o nella disposizione dei posti potesstro sster
Bundaroy disponeva di un discorso di Dsnvsnt
computer di cordo assieme olle informazioni r
informazioni gli apparivano oro. già* alla luce
scarne di Quanto gli fossero sembrate in preci
opponine qualche modifico nel discorso prepa
nazioni', forse’ Scorto' l'ipotesi ancor primo
unendo Ci sorebbe stoto tempo in
lueiio strana organizzazione
•ni sembravano provare un gusto
te - che la loro civiltà' ere
unto ei livello dei voli smzioii
Popup Navigator
| Popup Navigator
Oo"
Far »»•
vftan vou fina * ■*W»1 ni» halOVig in
o§!~3 o is^n
0 rw *i
□ Uva Taa*n^b«aS“' *w Haa» tMVw
0
Sonly if prvvimg Sm n Mv
09*.
o •
sapevo abbastanza por avventurarsi in variazioni troppo impegnativa Ho mentre
classico è quello di fare un "salva con
nome" per vedere dove il programma è
puntato. Con Pop¬
up Navigator viene
invece attivata una
funzione del tutto
simile a quella del
Finder per cui cuc¬
cando sul nome
della finestra (che
poi corrisponde al
nome del docu¬
mento appena sal¬
vato) con il tasto
mela premuto,
viene attivato un
menu pop-up che
indica tutto il per¬
corso a ritroso dal
documento al
disco di lavoro.
Il menu è anche
navigabile nel
senso che rila¬
sciando il mouse in una qualsiasi riga
viene aperta dal Finder quella cartella.
Ila» Vita NIM K vivo
http://hyperarchive.lcs.mit.
edu/HyperArchive.html
Un'altra delle
cose che l'interfaccia X-Windows
mette a disposizione sono gli schermi
virtuali. In genere è possibile avere
fino ad otto "ambienti" in cui aprire le
proprie finestre. Pur non potendo
avere ovviamente otto monitor, gli
schermi virtuali permettono di tenere
ordine nei lavori che si stanno facen¬
do. E' molto più facile "cambiare
schermo" che non ritrovare una fine¬
stra che sta sotto a delle altre.
Virtual (già provato tempo fa, ma in
una versione molto meno stabile di
questa) permette ormai di gestire gli
schermi virtuali in modo di gran lunga
più efficace che non l'interfaccia X-
Wmdows. Con Virtual si possono muo-
350
MCmicrocomputer n. 175 - luglio/agosto 1997
PD-SOFTWARE ■
vere le finestre da
un ambiente all'al¬
tro semplicemente
trascinandole oltre
il bordo dell'attuale
area di lavoro,
oppure muovendo
l'icona della fine¬
stra dentro il qua¬
dro riepilogativo di
Virtual. Esiste an¬
che una funzione
che permette il passaggio da uno
schermo ad un altro confinante, sem¬
plicemente spingendo il mouse oltre il
bordo della finestra attuale oppure con
una combinazione di tasti. Adesso è
anche possibile dare un nome alle
varie finestre ed è compatibile con i
sistemi multimonitor. Pur trattandosi di
una applicazione, Virtual necessita
comunque di una piccola estensione
che "stabilizza" i click del mouse in
certe occasionali condizioni.
• QuickChar 1.5.1
• Genere: Utility Scrittura,
Estensione - Shareware 10$
• Nome File: quick-char-
151. hqx
• Autore: Alastair Matthews
<alimatthews@geocities.com>
• Reperibilità Internet:
http://hyperarchive.lcs.mit.
edu/HyperArchive.html
QuickChar mette
a disposizione un accesso veloce alla
tabella dei caratteri presenti nel font in
uso, alla tabella delle lettere accentate.
a quella dei simboli speciali e
ad altre tabelle personali.
E' possibile creare con
estrema facilità un proprio set
di caratteri di uso frequente e
richiamarlo con un semplice
clik da qualsiasi punto di inse¬
rimento testo (persino nei
nomi dei file). Con
QuickMacros è anche possi¬
bile inserire automaticamente
lunghe stringhe di testo
come date, indirizzi, partita
IVA, codici fiscali o firme.
QuickChar esiste sia in ver¬
sione PowerPC che 68000
anche se quest’ultima ha
dato qualche piccolo proble¬
ma di piantamento improvvi¬
so (molto poco piacevole
mentre si sta scrivendo...).
S Buhluio Composizione fon» Dimensione Stile «ilm Suono Goodles ^
A Pian for ine Improvement of Eng1t9h
bu •lori
Speli mg
Twom
L'x sv.H
For exomp
dropped lo De replosi
Icinger De pori of thè
retomed would De ih
Yoar 2 might reform
thè seme konsonent.
wlth V and leor d m
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Olf-. fo».>gr
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* a
with leor 5 doing ow
Boi lear 15 or sou. It
ndendont late* ’c*. %
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Fainoli. «or
hev a lojlkl. kohimt
wud ramali di poemi tu meik lus ov thi
‘ and -- Osi now jo6t a memori m thè
z -- tu nplais ‘eh*, *sh\ and *th' rispektivli
. aafte som 20 lers ov ontogrefkl nform, wi wuc
pelmg in lus urewowt *• Inglly-tplklng werla
ini
Ili.-.
Smart Scroll 2.03
• Genere: Utility Desktop,
Shareware 12$
• Nome File: smart-scroll-
203.hqx _
• Autore: |Marc@Kaqi.corr)
• Reperibilità Internet:
http://hyperarchive.lcs.mit.
edu/HyperArchive.html
Chi ha lavorato su
una workstation professionale o
comunque su una macchina con inter¬
faccia X-Windows avrà notato di sicuro
Estensioni
46«tonanti 166.4 MB r»l 4nco 6S.9I-B dupon
che il cursore della scroll bar occupa, a
volte, quasi tutta l'area disponibile.
Questo accade perché, in quell'am¬
biente, la dimensione del tasto è inver¬
samente proporzionale alla dimensio¬
ne del file Quindi un file molto grande
avrà delle scroll bar molto piccole, uno
che supera di poco la dimensione della
finestra avrà quasi tutta l'area disponi¬
bile occupata dal pulsante.
Inoltre i pulsanti del mondo X-
Windows sono "attivi", nel senso che
muovendo il cursore scorre anche il
testo. Questa cosa rende la ricerca di
una certa parte del documento molto
più veloce che non, come ora, attra¬
verso l'uso delle frecce o del click
sotto o sopra al cursore.
MS
351
MCmlcrocomputer n. 175 - luglio/agosto 1997
di Andrea Suatoni
Picasso IV
E così, dopo varie incertezze, Amiga ha di nuovo un proprietario, e questa volta si
tratta niente meno che di uno dei più grossi produttori statunitensi di personal
computer. Gateway 2000 forse
non dirà molto come nome
nell'italico stivale, ma chi ha
avuto modo di leggere una delle
tante riviste di informatica edite
nel suolo americano sa che si
tratta di un'azienda molto
valida, quotata di recente anche
alla borsa di New York. Resta
da capire quale sia stata la
molla che ha fatto scattare
l'interesse di Gateway 2000
verso Amiga e fargli sborsare
diverse decine di milioni di
dollari, ma, a dire il vero, tutto sommato poco importa, almeno finché verranno
rispettate le buone intenzioni (intese come ripresa dello sviluppo hardware e
software) espresse fin qui dai nuovi proprietari di Amiga.
Nel frattempo, Amiga continua a vive¬
re e. in qualche modo, a stupire: negli ul¬
timi quattro anni è fallita per ben due vol¬
te. ha visto lo sviluppo del sistema ope¬
rativo fermarsi nel 1993, e l'ultima mac¬
china prodotta è stato l'ormai vecchiotto
A4000 (se si esclude la versione tower
venduta per qualche tempo dalla defunta
Escom). Credo di poter affermare, anco¬
ra una volta, che la sopravvivenza di que¬
sta macchina in un mercato dominato
dallo strapotere dei PC e di Windows,
sia dovuto quasi esclusivamente alla "fe¬
deltà" della sua utenza, che probabilmen¬
te non ha eguali in tutto il mondo infor¬
matico. Ho detto quasi, perché una parte
di merito spetta sicuramente ad alcune
ditte indipendenti che, nonostante tutto,
hanno continuato a produrre programmi
e soprattutto hardware per Amiga. È co¬
si, per esempio, che oggi abbiamo la
possibilità di aggiornare il nostro Amiga
con un processore 68060 e, prossima¬
mente, con un Power PC, oppure poten¬
ziare notevolmente le capacità grafiche
arrivando a toccare quelle risoluzioni, sia
in termine di numero di pixel che di nu¬
mero di colori, che una volta erano ap¬
pannaggio solo di alcune costose work¬
station Unix. Da qualche anno, grazie allo
sviluppo di nuovi chip sempre più potenti
e sempre meno costosi, queste risolu¬
zioni sono alla portata del comune uten¬
te di personal computer e, grazie alle
schede grafiche come la Picasso IV di
cui ci occupiamo questo mese, anche
dei possessori di Amiga.
I lettori più fedeli di queste colonne
probabilmente ancora si ricordano di una
scheda che, per certi versi, ha segnato
una svolta nella grafica di Amiga: la Pi¬
casso II. Pur non essendo stata in asso¬
luto la prima scheda grafica avanzata
prodotta per questa macchina (erano sta¬
te precedute, per esempio, dalla A2410
di Commodore, dalla DMI Resolver e
dalla FireCracker), la Picasso II è stata la
prima scheda ad utilizzare un insieme di
352
MCmicrocomputer n. 175 - luglio/agoslo 1997
Picasso IV
Produttore
Village Tronic GmbH
Wellweg 95, D-31157 Sarstedt. Germany
Tel *49 5066 7013-0
Fax *49 5066 7013-49
e-mail EuDoong'vniaae ae. marxeiina«iviiiaoe.a‘a
WWW' TttpV/www villaqetronic.coml
Distributore:
Euro Digital Equipment
Via Dogali 25, 26013 Crema (CR)
Tel 10373) 86023
Fax(0373)86966
e-mail ede@nisc.com
WWW: http://www.ntsc.com/ede
Prezzo: UVA inclusa)
Picasso IV Lit. 849.000
Upgrade da Picasso II Lit 749 000
Upgrade da Picasso II* Li! 649.000
moduli software che ne hanno permes¬
so la piena integrazione con il sistema
operativo di Amiga, in particolare con In-
tuition e la graphic.library, permettendo
la ridirezione su schermi ad alta risoluzio¬
ne di un buon numero di applicativi e, so¬
prattutto, del Workbench. La relativa dif¬
fusione che ha avuto la Picasso II (e le al¬
tre schede più o meno concorrenti, co¬
me la Piccolo SD64, la EGS Spectrum e
la CyberVision 64) portarono il team che
originariamente sviluppò il software di
gestione della Picasso II a svincolarsi dal¬
la Village Tronic e a creare un nuovo (e
più potente) standard grafico, il Cyber-
GraphX, che potesse essere in grado di
pilotare la stragrande maggioranza di
schede grafiche per Amiga mantenendo
inalterate, nel contempo, le interfacce di
programmazione. Pur non trattandosi di
uno standard ratificato da un'entità quale
potrebbe essere il team di sviluppo del
sistema operativo (oggi come oggi inesi¬
stente), il CyberGraphX ha preso talmen¬
te piede che oggi è praticamente diven¬
tato lo standard "de facto" per quanto ri¬
guarda le schede grafiche per Amiga.
Questa lunga introduzione si è resa
necessaria per capire le novità che ven¬
gono introdotte con la Picasso IV: innan¬
zitutto, la compatibilità con i bus Zorro II
e Zorro III, riconosciuti automaticamente
dalla scheda (a dire il vero, altre schede
grafiche erano già in grado di adattarsi
automaticamente ai due tipi di bus). In
secondo luogo, troviamo un chip grafico,
il Cirrus Logic GD5446, che con i suoi 64
bit di bus interno e i suoi 4 MB di EDO
RAM, uniti ad un clock di 80 MHz, per¬
mette di spingersi fino ad una risoluzione
di 1600x1200 pixel con 16 bit di colore,
oppure fino a 1280x1024 con 24 bit di
La Picasso IV dispone già di un nu¬
trito numero di connettori, alcuni
dei quali diventano attivi solo in pre¬
senza dei moduli aggiuntivi Oltre al
classico connettore VGA, troviamo
due mini-DIN per l'ingresso e l'usci¬
ta dei segnali video in /ormato V/C
IS-VHSl, e due mini-jack per l’in¬
gresso e l'uscita dei segnali audio
stereo
varsi di fronte ad un prodotto tecnologi¬
camente valido: realizzata per la maggior
parte con tecnologia SMD (surface
mounting), integra un discreto numero di
componenti e già fa presagire che non ci
troviamo di fronte ad una qualsiasi sche¬
da grafica, ma a qualcosa di ben più
complesso. Incuriosiscono i vari connet¬
tori presenti sulla scheda, e in realtà so¬
no proprio questi una delle novità della
Picasso IV: la scheda integra infatti un
bus PCI, che verrà utilizzato per dei mo¬
duli aggiuntivi, alcuni dei quali già in fase
avanzata di realizzazione. Ritenere quindi
la Picasso IV una semplice scheda grafi¬
ca è forse riduttivo, visto che grazie a
questi moduli può essere trasformata in
una vera scheda multimediale. Ma di
questo e altro parleremo tra breve.
La Picasso IV può essere installata su
qualsiasi modello di Amiga che disponga
di un bus Zorro II o Zorro III e di un video
slot, utilizzato per il collegamento ai se¬
gnali audio/video provenienti dai chip cu-
stom di Amiga Per i modelli A3000 e
A4000, sia desktop che tower, l'installa¬
zione della scheda si riduce all'inseri-
Risorse su Internet
la la Picasso IV che il software Picasso 96 godono di un buon supporto tramite
Internet. Sono diverse le pagine WWW che ospitano informazioni, FAQ e aggiornamenti
software, e c'è anche una mailing lisi dedicata. Oltre alle home page della Village Tronic e
della Euro Digital Equipment, i cui indirizzi sono riportati nello specchietto relativo alle
informazioni commerciali, si può andare all'indirizzo |http://home.pages.de/-picassogq
dove si trova la home page ufficiale del software Picasso 96, oppure sul mirrar am enca-
no che risponde all'indirizzo http://www.cullasaia.com/Amiga/Picasso96.htmll
In alternativa, si può accedere direttamente all'archivio dei file utilizzando la URL
ftp://ftp.culiasaja.com/pub/Amiga/Picasso96 Un'altra pagina interessante, e che è
anche la pagina ufficiale delle FAQ su Picasso IV e Picasso 96, è situata all'indirizzo
http://rcswww.urz.tu-dresden.de/-deck/pic96/index.html, Su questo sito, tra l’al¬
tro, si trovano link ad altri siti che parlano di Picasso IV e Picasso 96. nonché una sezione
file sempre aggiornata con le ultime novità (ad esempio, trovate anche il tool Picasso
Mode TNG, e l'utility per pilotare lo switcher audio della Picasso IV).
Infine, esiste una pagina di supporto per la mailing list relativa a tutte le versioni di sche¬
de Picasso, nonché del software Picasso 96 (è frequentata tra l'altro dagli autori di que¬
st'ultimo). La URL e lhttp://www.nlnemoons.com/picasso/Plcasso.html inori fate ca¬
so al fatto che nomina solo la Picasso II, la pagina è quella giusta), oppure se volete iscri¬
vervi direttamente alla mailing list potete mandare una e-mail contenente la parola help
nel corpo del messaggio indirizzandola a majordomo@ninemoons.com Per comple¬
tezza. visto che Picasso 96 è compatibile con il sistema grafico CyberGraphX. vi riporto
anche l'indirizzo della pagina ufficiale di supporto )http://www. vgr.com/cybergtx7l do¬
ve trovate anche le istruzioni per iscrivervi alla relativa mailing list.
colore. Inoltre, la Picasso IV dispone di
un flicker fixer integrato che permette di
deinterallacciare tutti i modi video PAL e
NTSC (esclusi quelli doublé scan) dei
chip set di Amiga ECS e AGA. Infine,
con la Picasso IV viene fornito un nuovo
software, denominato Picasso 96, che ri¬
sulta essere compatibile con lo standard
CyberGraphX e che ne estende ulterior¬
mente le possibilità. Ma queste sono so¬
lo alcune delle tante novità e caratteristi¬
che della Picasso IV: per sapere le altre,
dovrete continuare a leggere la recensio¬
ne oppure saltare direttamente allo spec¬
chietto riassuntivo delle caratteristiche
tecniche della scheda.
Installazione
Come è solito nei prodotti Village Tro¬
nic, la Picasso IV arriva in una confezione
un po' economica avvolta in un cartonci¬
no variopinto. All'interno della scatola
troviamo ovviamente la scheda, il di¬
schetto con il software di gestione e un
set di tre cavi, di cui vi parlerò fra breve.
La scheda dà subito la sensazione di tro-
MCmicrocomputer n, 175 - luglio/agosto 1997
Il Dettine relativo al video slot può essere staccato dalla sche¬
da e ricollegato alla Picasso IV tramite i cavetti forniti a corre¬
do Questa stranezza è dovuta al fatto che nell'Amiga 2000 il
video slot non è in linea con uno slot Zorro
mento della Picasso IV nello slot Zorro III
che è fisicamente in linea con il video
slot. Occorre esercitare una certa pres¬
sione affinché si abbia la sicurezza che la
scheda sia perfettamente inserita in tutti
gli slot. Diverso è il discorso per l'installa¬
zione in un Amiga 2000; questo modello,
infatti, ha il video slot disallineato rispetto
agli slot Zorro II, ed è pertanto necessa¬
rio ricorrere ad un artificio messo a punto
dalla Village Tronic. Il "trucco', che tra l'al¬
tro ha il vantaggio di evitare una produ¬
zione di Picasso IV specifiche per A2000,
consiste nel tagliare una parte della
scheda: si, avete letto bene, ho detto
proprio tagliare. Se si osserva con atten¬
zione la Picasso IV si nota infatti che il
pettine relativo al video slot è già stato
parzialmente intagliato rispetto alla sche¬
da; basterò quindi armarsi di un robusto
taglierino per completare l'operazione di
separazione già iniziata in fabbrica dalla
Village Tronic. Una volta separato, il pet¬
to questa parte della scheda sono visibili, parten¬
do da sinistra, i 4 MB di EDO RAM, quindi il chip
Cirrus Logic 5446 e lo XiLinx che funziona da
controller PCI, controller Flash ROM e controller
Zorro ll/Zorro III Subito dopo troviamo il connet¬
tore del bus PCI (utilizzato pei esempio dal mo¬
dulo 3DI.
tine potrà essere inserito nel
video slot e ricollegato alla Pi¬
casso IV mediante i tre cavetti
inclusi nella confezione (e che
quindi, tranne nel caso del-
I A2000, non vanno mai utiliz¬
zati). A coloro che stanno stor¬
cendo il naso leggendo queste
righe dico subito che questa
soluzione, sebbene non parti¬
colarmente elegante, è tuttavia
assai funzionale: è vero che oc¬
corre comunque agire con una
certa cautela durante la separa¬
zione del pettine, ma è anche
vero che l’operazione di per sé
non diminuisce le prestazioni
della scheda. Tra l'altro, la non eccessiva
facilità di separazione del pettine, se da
una parte può essere una seccatura, dal¬
l'altra indica una buona robustezza mec¬
canica nonostante i pre-tagli (o per me¬
glio dire, le pre-forature) effettuati in fase
di produzione
Terminata l’installazione della scheda,
se il vostro Amiga dispone di un lettore
di CD-ROM interno potrete collegare
quest'ultimo alla Picasso IV tramite un
cavetto (non fornito dalla Village Tronic,
ma fornito solitamente con il CD-ROM o
comunque acquistabile in alcuni negozi
di componentistica elettronica) in modo
che il segnale audio possa essere redi¬
retto sulla presa audio esterna della Pi¬
casso IV. Pur senza alcun modulo ag¬
giuntivo, infatti, la Picasso IV è in grado
di operare una selezione tra tre diverse
sorgenti audio: CD-ROM, Amiga o linea
esterna Non vi fate comunque trarre in
inganno: il semplice chip audio presente
sulla scheda è in grado di operare esclu¬
sivamente una commutazione, senza
possibilità alcuna di miscelazione dei se¬
gnali; tuttavia, nell'ottica di ridurre un po'
il disordine dei cavi, una simile caratteri¬
stica torna comunque utile, tenendo con¬
to che la selezione della sorgente audio
viene effettuata tramite un apposito pro¬
gramma.
Una volta richiuso il cabinet, si deve
collegare il monitor all'unica presa DB-15
della Picasso IV, ed eventualmente colle¬
gare una coppia di casse amplificate al¬
l'apposita presa audio. A differenza della
Picasso II, infatti, la Picasso IV non ha il
classico connettore passante, utilizzato
in passato per far si che il segnale video
'normale' di Amiga potesse giungere al
monitor. Grazie alla presenza del flicker
fixer integrato, e al fatto che la scheda
preleva i segnali audio/video di Amiga di¬
rettamente dal video slot, questo secon¬
do connettore risulta del tutto mutile; i
normali connettori video di Amiga riman¬
gono quindi liberi, a meno che non si vo¬
glia collegare un secondo monitor oppu¬
re un genlock.
Picasso 96
Dopo l'installazione dell’hardware, è
ora il momento di installare il software di
gestione, chiamato non a caso Picasso
96. Il nome non tragga in inganno: seb¬
bene nasca principalmente per la gestio¬
ne della Picasso IV, il software è in realtà
in grado di pilotare praticamente qualsia¬
si tipo di scheda grafica per Amiga, dalla
vecchia oMniBus alla Picasso II (ovvia¬
mente) fino alla CyberVision. Dal mo¬
mento che l'uso di Picasso 96 e gratuito,
chi volesse utilizzarlo al posto del prece¬
dente software di gestione non deve fa¬
re altro che prelevare l'archivio su Inter¬
net all'indirizzo specificato in altra parte
Continuando la descrizione della scheda, abbia¬
mo sempre da sinistra verso destra il chip che
implementa le funzionalità di flicker fixer e scan
doubler, quindi una serie di connettori utilizzati
dal modulo TV e dal modulo audio. All'estrema
destra, vicino al lamierino con i connettori ester¬
ni, si può notare il connettore per l'audio prove¬
niente dal CD-ROM e il piccolo chip che funzio¬
na da swttcher audio.
di questo articolo, cosa che consiglio tra
l'altro anche ai neo possessori di Picasso
IV in quanto il software è ancora in fase
di evoluzione ed escono mediamente un
paio di versioni al mese
Per installare Picasso 96, derivante dal
vecchio progetto Graffiti, sono necessari
un processore 68020 o superiore e la
versione 3.0 o 3.1 di AmigaOS; nel caso
di AmigaOS 3.0, è necessario disporre
almeno della release vi. 17 di Picasso 96
(l'ultima disponibile al momento in cui
sto scrivendo è la vi .21). L'installazione
è abbastanza semplice: si lancia lo script
di installer, si specifica il tipo di scheda in
proprio possesso (in genere lo script rie¬
sce a determinarlo automaticamente), si
definisce la frequenza massima suppor¬
tata dal proprio monitor (ad esempio, 64
kHz) e a questo punto il software verrà
installato sull'hard disk. Un paio di ap¬
punti riguardo questa fase di installazio¬
ne: è imperativo disinstallare prima qual¬
siasi altro software di gestione per sche¬
de grafiche (ad esempio il vecchio
software per Picasso II oppure il sistema
CyberGraphX), pena il mancato funziona¬
mento di Picasso 96. Per far questo, ba¬
sta spostare fuori dalla directory
DEVS:Monitors il file relativo al vecchio
software (in alcuni casi occorre anche
spostare alcuni file presenti in SYS:Ex-
pansion, dipendentemente dal tipo di
software di gestione).
Una particolare attenzione va posta
anche alla selezione della frequenza
massima supportata dal monitor, se non
volete che il vostro prezioso schermo si
trasformi in un generatore di fumo In
genere questa informazione è desumibi¬
le dal relativo libretto di istruzioni, oppure
potete ricercarla su Internet direttamen¬
te sul sito del costruttore. Va detto, co¬
munque, che è uno di quei dati che è
sempre riportato sul manuale, anche se
si tratta di un prodotto economico, per
cui niente paura. La selezione della fre¬
quenza massima incide direttamente sul
numero e sul tipo di risoluzioni video of¬
ferte da Picasso 96: un monitor da 64
kHz sarà in grado di visualizzare molti più
modi video rispetto ad uno da 38 kHz.
Una volta terminata l'installazione del
software, si deve rìavviare il sistema e
selezionare il modo video in cui si inten¬
de operare. Inizialmente il Workbench
verrà aperto su uno schermo Amiga e
già qui i possessori di monitor che non
riescono a sincronizzarsi con frequenze
inferiori ai 30 kHz riescono ad apprezzare
il funzionamento del flicker fixer integra¬
to nella Picasso IV (ciò è vero special-
mente per l’A4000, che non offre di se¬
rie un flicker fixer come avviene, invece,
per I A3000)- Il flicker fixer, tra l'altro, vie¬
ne configurato automaticamente durante
la fase di AutoConfig grazie alla presenza
Ecco un esempio di
Workbench (a dire il
vero, quello che vede¬
te e Directory Opus
5.5 in modalità Work¬
bench replacementt
su schermo 1024 x
768 a 16 bit di colore.
Volendo ci si può spin¬
gere ben oltre questa
risoluzione, in base al¬
le caratteristiche del
monitor in proprio
possesso
Picasso Mode e l'utility
normalmente inclusa nel¬
l'archivio di Picasso 96 che
serve per modificare • pa¬
rametri dei vari modi vi¬
deo Sebbene vengano lat¬
ti dei controlli che evirino
quanto piu possibile even¬
tuali danni al monitor, que¬
sto programma è destinato
agli utenti che sappiano
destreggiarsi tra pixel
clock, sincronismi e altro
di una Flash ROM, per cui anche con
monitor che non scendono sotto i 30
kHz sarà finalmente possibile visualizzare
il boot menu oppure lanciare direttamen¬
te un gioco che lavora con schermi PAL
o NTSC. Devo ancora una volta rimarca¬
re che il flicker fixer, compatibile sia con
il chip set ECS che con quello AGA, non
è in grado di agganciare le modalità Dou-
bleScan: ciò non è comunque un proble¬
ma. dal momento che sono pochi gli ap¬
plicativi che richiedono queste particolari
modalità video (e che in genere possono
essere promossi ad altro modo video
con una delle tante utility disponibili su
Aminet). Inoltre, dal momento che la Pi¬
casso IV offre modalità video decisa¬
mente superiori, i modi video Double-
Scan rivestono un'importanza del tutto
relativa e possono essere tranquillamen¬
te ignorati.
Configurazione
Come detto, l'unica operazione impor¬
tante da effettuare è quella di seleziona¬
re con la preference ScreenMode il mo¬
do video per il Workbench. Grazie alla
veloce memoria EDO RAM e ai 64 bit, è
possibile scegliere anche modi video a
16 o 24 bit senza notare particolari deca¬
dimenti di pestaziom; certo, l'uso del bus
Zorro III e quello di un processore veloce
aiutano non poco, ma è anche vero che
sono pochi coloro che utilizzano ancora
un Amiga 2000 Con Picasso 96 viene
anche installato un nuovo picture dataty-
pe che permette la visualizzazione con i
programmi che supportano i datatype
(ad esempio. MultiView) di immagini a
24 bit. senza alcun tipo di dithering II
picture.datatype è comunque solo un da¬
tatype di base: per poterlo utilizzare ef¬
fettivamente, occorre installare i dataty¬
pe per i vari formati grafici (ILBM, JPEG,
ecc.) Su Aminet, nella directory util/dty-
pe, si trovano a tal proposito diversi da¬
tatype (vi consiglio, per esempio, i da¬
tatype della serie ak, che funzionano
senza problemi e sono anche singolar¬
mente ottimizzati per i vari processori
della famiglia 68000).
MCmicrocomputer n. 175 - luglio/agosto 1997
355
Monitor VP e
ACER 7035
ADI 6V-
ADI MicroScan i?X
ADI MtcroScan AGP
ADI MtcroScan 4V
ADI MtcroScan SEP
ADI Microscan 3V
ADI Provata 3
ADI ProVitìa 4
ADI Pro viste 6
AOC- IS
AUM137IA
Appi© Muitiscan 17 Display
Befinea io 70 30
ICOF/1
m
Bemove
| ADI MtcroScan SA
Minimum 301Hz
Maximum
64 kHz
l_1
Minimum
50 Hz
1_1
Maximum
100 HZ
i . J
Min. blanung timo (|is) |4,o
Min pulse lime ((io) | l ZO
Min. Wantlng Orna (ms)- 11,0
Min pulce limo (mi) |0,MS
Cancel |
Olire a Picasso Mode,
esiste una versione de¬
nominata TNG IThe
Next Generationl prele¬
vabile su uno dei siti In¬
ternet riportati in altra
parte di Questo articolo
Questa utility e decisa¬
mente più semplice da
utilizzare, e inoltre di¬
spone di un database
di monitor piuttosto
consistente con tutta
una serie di preset spe¬
cifici per ogni modello
Valgono le considera¬
zioni latte in preceden¬
za. è un tool che deve
essere utilizzato con
cautela e cognizione di
causa
Oltre al Workbench, ovviamente, an¬
dranno configurati poi tutti gli altri appli¬
cativi in modo da aprire il proprio scher¬
mo su un modo video Picasso 96, Que¬
sta operazione può essere più o meno
semplice, a seconda del grado di compa¬
tibilità con AmigaOS che gli applicativi
hanno e del loro comportamento in pre¬
senza di schermi con più di 256 colori;
nei casi più complicati, per esempio con
vecchi programmi, può essere necessa¬
rio ricorrere all'uso di uno screen promo-
tor, ad esempio quello integrato in MCP,
oppure NewMode o ModePro. Quello
che più stupisce e che la dichiarata com¬
patibilità con il sistema CyberGraphX
funziona realmente, e pure bene, per cui
si ha immediatamente accesso ad un
grosso numero di applicativi che suppor¬
tano direttamente questo standard grafi¬
co. A tal proposito, non vi preoccupate
se in LIBS non viene installata alcuna li¬
breria tipica del sistema CyberGraphX:
Picasso 96 provvede a creare automati¬
camente in RAM le necessarie librerie
che quindi sono immediatamente apribili
dai vari applicativi
Per quanto riguarda la configurazione
avanzata della Picasso IV, per esempio
per modificare i parametri di sincronismo
di un determinato modo video, si ricorre
all'utility Picasso 96 Mode inclusa nel
software di base di Picasso 96, oppure si
può prelevare da Internet, sempre dalla
pagina di supporto di Picasso 96, un nuo¬
vo programma denominato un po' pom¬
posamente Picasso Mode TNG (The Next
Generation), In entrambi i casi, l'utilizzo di
questi programmi è rivolto ad un'utenza
smaliziata ed esperta, per cui non vi ricor¬
rete se non sapete destreggiarvi tra pixel
clock, sincronismi e altro. Sempre su In¬
ternet, infine, è reperibile una piccola uti¬
lity che permette di selezionare la sorgen¬
te audio tramite lo switcher presente sulla
Picasso IV. Stranamente questa utility
non viene fornita di serie con il software
di base della scheda; poco male, comun¬
que, visto che su Internet si finisce co¬
munque col capitarci per prelevare gli ag¬
giornamenti dì Picasso 96.
Impressioni d'uso
Utilizzare la Picasso IV è veramente
piacevole. Le prove, effettuate su un
Amiga 3000 con processore 68060 a 50
MHz, hanno messo in mostra una flui¬
dità delle operazioni di scroll e sposta¬
mento delle finestre che lascia impres¬
sionato anche chi, come il sottoscritto,
era già abituato a lavorare con la vecchia
ma ancora valida Picasso II. Durante le
prove sono stati messi sotto torchio di¬
versi applicativi, da quelli più vecchi a
quelli più recenti, e nessuno ha presen¬
tato evidenti segni di malfunzionamento.
Certo, la prova non può essere assoluta-
mente esaustiva, considerando anche
che alcuni programmi in presenza di
qualsiasi scheda grafica neanche parto¬
no; di contro, alcuni programmi come TV
Paint per CyberGraphX e Page Stream 3
lavorano perfettamente, e specialmente
il primo ha dimostrato di essere un vero
fulmine di guerra.
Un'altra nota piacevole arriva da Sha-
peShifter, il noto emulatore Macintosh
per Amiga. Grazie alla Picasso IV, lavo¬
rando su uno schermo con 8 bit di colore
(sopra gli 8 bit ShapeShifter lavora in mo¬
do non ottimale), il Finder del MacOS, e
in generale tutte le applicazioni grafiche,
diventano molto fluide. In una prossima
prova della scheda acceleratrice Cyber-
Storm 060 riporterò il risultato dei bench-
mark effettuati dalle Norton Utilities per
Mac: vi assicuro che le sorprese, in posi¬
tivo, non mancano.
Un'ultima annotazione, che riguarda la
compatibilità con AmigaOS. I program¬
matori di Picasso 96 hanno infatti pensa¬
to di sfruttare la memoria on board per
memorizzare, ove possibile, anche gli
schermì posti attualmente in secondo
piano. In questo modo si risparmia il
tempo necessario a copiare lo schermo
dalla RAM di Amiga alla video RAM della
Picasso IV, e passare da uno schermo ad
un altro diventa un'operazione immedia¬
ta (ovviamente, dipende anche dalla ve¬
locità di risincronizzazione del monitor).
Questo accorgimento, molto apprezzato,
pone comunque due limiti, entrambi det¬
tati dall'hardware: il primo è dovuto
esclusivamente alla quantità di video
RAM installata sulla Picasso IV. Affinché
il trucchetto di cui sopra funzioni, infatti,
è necessario che la quantità di memoria
necessaria per i due io piu) schermi non
superi la quantità di memoria video libera
disponibile sulla scheda grafica; in caso
contrario, ovviamente, il software di ge¬
stione sarà costretto a copiare dalla
RAM di Amiga alla video RAM il conte¬
nuto dello schermo. Il secondo limite è
invece imposto dal particolare modo di
funzionamento del chip Cirrus Logic e, in
generale, da tutti i chip che nascono per
le schede grafiche per personal compu¬
ter. Tali chip dispongono infatti di un re¬
gistro che permette di indicare da quale
indirizzo inizi l'area di memoria relativa ad
uno schermo, ed è proprio grazie a que¬
sto accorgimento che è possibile conser¬
vare più schermì nella memoria video
della Picasso IV Tuttavia, una limitazione
del chip impone che lo schermo che sta
in primo piano inizi all'offset 0 della video
RAM. e siccome non è detto che lo
schermo attualmente in primo piano inizi
necessariamente a quell'offset (a causa
dell'ottimizzazione appena descritta), sì
ha come effetto indesiderato l'impossibi¬
lità di effettuare lo scorrimento verticale
dello schermo (funzione unica di Amiga,
che comunque continua ad essere ope¬
rativa quando si lavora con modi video
generati dai chip custom). Tutto somma¬
to, dopo un attimo di sconcerto, ci si fa
presto l'abitudine e anzi si finisce con
l'apprezzare la grande velocità di swap
fra gli schermi, tanto più che grazie alle
nuove capacità grafiche offerte dalla
scheda le modalità multiscreen, usate
spesso per sopperire alla limitazione sul
numero di colori dei chip custom (tranne
che nei giochi, ovviamente), finiscono
con l'essere inutilizzate.
I moduli aggiuntivi
Come accennato nella parte introdutti¬
va di questo articolo, considerare la Pi¬
casso IV solo una scheda grafica è forse
un po' limitativo, specie quando si ha la
possibilità di aggiungere moduli hardwa-
356
MCmicrocomputer n. 175 - luglio/agosto 1997
Caratteristiche tecniche
Hardware
- Processore grafico Cirrus Logic GD5446
(64 bit e 80 MHz di pixel clock)
- Flicker fixer integrato (100 Hz) compatibile
AGA
- Compatibile bus Zorro II e Zorro III (sele¬
zione automatica)
- Risoluzioni video fino a 1280 x 1024 in
TrueColor (24 bit) oppure 1600 x 1200 in
HiColor (16 bit)
- 4 MB di memoria video EDO-RAM 45 ns
- Bus PCI integrato (per moduli addizionali)
- Memoria Flash EPROM per la configura¬
zione del flicker fixer
Moduli hardware opzionali (in fase di pro¬
gettazione o rilascio)
- Sintonizzatore TV (funzione PIP e cattura
delle immagini)
- Encoder video digitale Pablo II
(S-VHS/CVBS PAL7NTSC)
- Decoder MPEG-1. CD-I e VideoCD, enco¬
der MPEG-1
- Modulo grafica 3D
re che ne amplificano le funzionalità. Al
momento in cui scrivo nessuno dei mo¬
duli è ancora disponibile sul mercato, per
cui vi riporto solo quello che è stato an¬
nunciato pubblicamente dalla Village Tro¬
nic. Il primo dei moduli che vedrà la luce
sarà il Pablo II, un encoder video che per¬
metterà di convertire qualsiasi schermo
Picasso IV in uno video compatibile,
pronto per essere riversato su videoregi¬
stratore oppure inviato ad una catena vi¬
deo di postproduzione. Questo modulo,
che è un'evoluzione del vecchio Pablo
per Picasso II, esegue infatti una conver¬
sione della memoria video in segnale
composito (o Y/C), indipendentemente
dalle dimensioni in pixel e dal numero di
bit di colore utilizzati dal modo video; non
è più quindi necessario creare modalità
video a 15 kHz, come avveniva con il
vecchio modulo Pablo per Picasso II. Un
secondo modulo, che dispone tra l'altro
di un sintonizzatore TV e che può avvan¬
taggiarsi delle funzionalità PIP (Picture In
Picture) della Picasso IV, provvede ad
abilitare il mini-DIN di input presente sul
retro della scheda, in modo da poter
campionare digitalmente un segnale vi¬
deo Dal momento che il modulo accetta
sia segnali PAL che NTSC, l'uso in con¬
giunzione del modulo Pablo II permet¬
terà di convertire un segnale NTSC in
PAL o viceversa, e scusate se è poco.
Tra l'altro, se si considera che il segnale
video viene campionato digitalmente e
che quindi viene depositato nella memo¬
ria video della Picasso IV, non è difficile
immaginare che con un opportuno
- Modulo audio (connettore MIDI, MIDI Wa-
veTable. sintetizzatore FM, mixer audio a 4
canali, due canali digitali per il campiona¬
mento e riproduzione in stereo a 44,1 kHz)
Software
- Sistema grafico Picasso 96 compatibile
con CyberGraphX. Richiede 68020 e Ami-
gaOS 3.0 (o superiori) e supporta le seguen¬
ti schede grafiche: Cybervision 64, Domino.
Merlin. oMniBus, Picasso II, Picasso II+, Pi¬
casso IV, Piccolo. Piccolo SD64 or Spec-
trum,
- Schermi Workbench a 8, 16, e 24 (o 32)
bit)
- Possibilità di lavorare con due monitor (con
due schede grafiche)
- Uso ridotto della FAST RAM
- Driver per Photogenics, ADPro, XiPaint e
ShapeShifter
Moduli software opzionali
- Genlock digitale PAL/NTSC
- Decodificatore TeleVideo
softv/are che vada a scrivere direttamen¬
te nel video buffer possa essere realizza¬
ta una specie di titolatrice elettronica.
Oltre al Pablo e al modulo TV, sono
previsti altri due moduli inerenti la grafi¬
ca. Il primo è un modulo per la decodifi¬
ca degli stream MPEG, che quindi per¬
mette, magari utilizzando il PIP, di vede¬
re direttamente i film in versione digitale.
Il secondo modulo è invece un accelera¬
tore 3D che dovrebbe velocizzare tutte
quelle operazioni tipiche dei software di
rendering. Di questi due moduli attual¬
mente non se ne conoscono caratteristi¬
che e pregi, mentre invece qualcosa è
già trapelato sul quinto modulo, che però
è specifico per la sezione audio della Pi¬
casso IV. Con questo modulo, infatti, si
hanno a disposizione due digitalizzatori
operanti a 44,1 kHz/16 bit adatti per l'ela¬
borazione di segnali audio di elevata qua¬
lità. Oltre ai digitalizzatori, ci sono ovvia¬
mente anche i convertitori D/A, e non
manca una sezione mixer che sostitui¬
sce la semplice funzione di switcher of¬
ferta di base dalla Picasso IV
Tutti questi moduli, a detta della Villa¬
ge Tronic, possono trovare spazio con¬
temporaneamente sulla Picasso IV e de¬
vo dire che sono curioso di vedere come
faranno. Ad ogni modo, tutti i moduli so¬
no interfacciati tramite il bus PCI di cui
dispone la Picasso IV, alleviando quindi
in parte il carico di lavoro dal lato bus
Zorro III e soprattutto garantendo velo¬
cità di trasferimento di tutto rispetto. Per
quanto riguarda l’effettiva disponibilità di
questi moduli, infine, bisogna essere fi¬
duciosi nella Village Tronic, la quale fino¬
ra non ha mai deluso le attese della pro¬
pria clientela. Tra l'altro, considerando
che la Picasso IV è stretta parente della
Picasso Mac, una scheda grafica per il
mercato Macintosh, e che condivide con
quest'ultima lo stesso bus PCI, non è
difficile immaginare che i moduli prodotti
per Luna saranno utilizzabili, a parte il
software e qualche reingegnerizzazione
meccanica, anche sull'altra.
Conclusioni
Non c'è dubbio che ci troviamo davan¬
ti ad una scheda grafica molto ben fatta,
veloce, molto promettente per quanto ri¬
guarda l'immediato futuro grazie agli an¬
nunciati moduli aggiuntivi (alcuni dei qua¬
li magari sono già disponibili nel momen¬
to in cui leggete queste righe), e con un
software che, seppure non ancora defini¬
tivo, è risultato essere molto stabile e
molto compatibile con il sistema Cyber¬
GraphX, di cui è sicuramente un'antago¬
nista. Dal punto di vista software, la pre¬
senza della Flash ROM permette un faci¬
le upgrade del flicker fixer, mentre in fu¬
turo verranno supportate le funzionalità
di power save del monitor secondo le
specifiche DPMS. e il riconoscimento
automatico tramite protocollo DDC2B
dei monitor Plug n'Play.
Per quanto riguarda l'uso extra Ami-
gaOS, oltre al già citato ShapeShifter, va
segnalata la compatibilità con NeiBSD,
un ambiente operativo UNIX, e in parti¬
colare con il server X Window di
quest'ultimo. Non è invece disponibile
per ora il driver per Linux 68k, ma è pro¬
babile che qualche volenteroso, come è
nello spirito dell'utenza di Linux, si deci¬
da prima o poi a scriverne uno. Nell'am¬
bito AmigaOS, invece, troviamo i driver
per diversi pacchetti software, tra cui
ADPro e Photogenics, e non manca un
aggiornamento di AmiWin, il server X
Window per Amiga. Il tutto ad un prezzo
che forse sembrerà elevato (ma tenete
presente l'esiguità del mercato Amiga),
ma che a conti fatti può risultare un buon
affare. Se infatti si considera che la sche¬
da è ampiamente aggiornabile grazie ai
moduli, ha 4 MB di video RAM e un'otti¬
ma qualità di mgegnerizzazione. allora
quelle 850.000 lire che servono per ac¬
quistare una Picasso IV potrebbero non
rappresentare più un problema. Inoltre il
distributore italiano, che ha provveduto a
far tradurre tanto il software quanto il
manuale, opera uno sconto di circa 100
e 200 mila lire per i possessori di Picasso
Il e Picasso II+, rispettivamente, i quali
potranno restituire la propria scheda e
aggiornarla con una Picasso IV A voi la
scelta (e buone vacanze!) _
MCmicrocomputer n. 175 - luglio/agosto 1997
357
coordinamento di Andrea Suatoni
Amiga F/X
Un logo animato con Lightwave,
progetto completo
di Massimiliano Marras
Senza troppi
complimenti
Per una volta non esordiremo con
considerazioni sull'idea, sulle tecniche
di comunicazione, e nemmeno sul pre¬
zioso strumento della nebbia in
Imagine Un logo animato, un flymg
logo, come lo chiamano gli americani,
è la quintessenza della banalità, del
prodotto gastronomico, da realizzare
senza troppi pensieri, come si consu¬
merebbe un panino al fast-food
Spendiamo quindi poco tempo nelle
fasi preliminari, decidendo di orientarci
verso un classico logo da telegiornale,
con tanto di mondo che ruota su se
stesso, e scritta metallica in primo
piano. Naturalmente quando si sfrutta¬
no soggetti così abusati, è difficile se
non impossibile non scadere nel bana¬
le, nell'usato ed abusato, Il segreto è
quindi nel trovare un modo per rivela¬
re gli elementi obbligati della scena
senza che questo sembri troppo scon¬
tato, avendo però ben presente che
difficilmente si potrà realizzare qualco¬
sa di realmente originale. Nel nostro
caso optiamo per una ripresa ravvici¬
nata delle lettere che compongono la
scritta, poste quasi orizzontalmente,
ed una rapida carrellata attraverso di
Tornare a casa, ogni tanto, è necessario. Questo mese proponiamo un
classico progetto completo che, come da consuetudine estiva, dovrebbe
poter essere realizzato senza sforzo da tutti i lettori, indipendentemente dal
loro grado di preparazione. L'elemento nuovo è che impiegheremo
Lightwave 3D per la realizzazione, e il tutorial servirà anche come
introduzione pratica all'uso
di questo sempre più
popolare pacchetto di
grafica 3D multipiattaforma.
Incidentalmente, avremo
anche modo di osservare
come funzioni, e a cosa
serva, il riferimento visivo
delle "aree sicure" nel
modulo Layout di
Lightwave3D.
358
MCmicrocomputer n. 175 - luglio/agosto 1997
Figura 1
La scena
vista dal
di fuori
esse, all'Inseguimento di una fonte di
luce puntiforme, magari identificabile
con una vistosa lens-flare. Questa flare
è e rimane per tutta la durata dell'ani¬
mazione il centro dell'attenzione della
macchina da presa, e coincide con l'in¬
terno del pianeta, che scegliamo esse¬
re forato e metallico, in modo da far
trasparire la luce e l'alone della lens
flare in un suggestivo controluce desti¬
nato a far risaltare la scritta alla fine
della sequenza.
E' facile intuire come l’intera anima¬
zione non richieda un grande impegno
realizzativo, perché oltre al movimento
rotatorio del pianeta ed al graduale
aumento di intensità della lens flare,
l’unico elemento che cambia posizione
nel corso della scena è la macchina da
presa. Questo è il tipo di animazione
che viene meglio realizzata con
Lightwave, prodotto potentissimo, ma
anche (e forse sin troppo) decisamente
orientato ad una manipolazione interat¬
tiva, quasi amatoriale e ludica, piutto¬
sto che ad un posizionamento metico¬
loso e ragionato. Procediamo quindi
illustrando una per una le keyframe
essenziali della scena mostrando però
per prima una veduta prospettica di
tutti gli elementi, macchina da presa
inclusa, che servirà per comprendere
meglio le relazioni spaziali dei diversi
oggetti (fig. 1). Si noti in particolar
modo l'orientamento inclinato della
macchina da presa, che lentamente
andrà ad assumere una consueta posi¬
zione verticale nell'ultimo fotogramma.
In figura 2 vediamo il primo
keyframe (fotogramma
zero), con la macchina da
presa ruotata su un fianco,
e la scritta che sembra una
strada vista in prospettiva. Il
pianeta è completamente
oscurato dal logo, mentre in
primo piano si ha la fonte di
luce. Già il secondo keyframe (foto¬
gramma 19, fig. 3) ci mostra la macchi¬
na da presa sempre allineata sul fian¬
co, ma che ha percorso gran parte
della lunghezza del logo, e precisamen¬
te fino alla metà di esso. Perché la
metà? Perché adesso la nostra teleca-
Figura 2
Primo key¬
frame dell'a¬
nimazione .
mera dovrà indietreggiare e raddrizzar¬
si, così da mostrare la scritta ed il pia¬
neta retrostante. Facendo iniziare que¬
sto movimento all'esatta metà del
logo, si evitano oscillazioni indesidera¬
te e si mantiene la scena perfetta¬
mente centrata rispetto allo schermo.
Occorre fare una breve digressione
sulla composizione cinematografica e
televisiva: una scena non dovrebbe
mai disporre di una simmetria troppo
perfetta, di un punto focale precisa-
mente centrato Eppure, specialmente
nella computer grafica televisiva, que-
MCmicrocomputer n. 175 - luglio/agosto 1997
359
Figura 3.
Secondo key-
Irame dell'ani¬
mazione. Si
confronti con
la figura 2
sto avviene spesso. La
ragione è piuttosto
semplice: solitamente
si vuole che il logo, il
nome, il marchio
appaiano in bell'eviden¬
za, senza che sia possi¬
bile equivocare sulla loro natura di
veri protagonisti della sequenza. Si
ricorre perciò a questo metodo poco
raffinato, e decisamente naif, direm¬
mo quasi ai limiti della concretezza,
per affermare senza equivoci che ciò
Figura d
Terzo keyframe
nel Layout di
Lightwave.
che lo spettatore deve consi¬
derare preminente è il mar¬
chio, e che tutto il resto è
contorno. Del resto possiamo
equiparare un flying logo alla
media dei titoli di testa cine¬
matografici, spesso e volen¬
tieri centrati rispetto allo schermo.
A metà dell'opera...
Siamo quindi al terzo keyframe
(fotogramma 30, fig. 4), che questa
volta mostra la macchina da presa
ancora vicina al logo, ma già in avan¬
zata fase di rotazione per tornare
all'allineamento verticale. Nonostante
la confusa vista in wireframe, il
mondo e ancora quasi del tutto oscu¬
rato dalle lettere metalliche, e solo
piccole porzioni di esso e del bagliore
della luce risultano visibili
Procediamo con il quarto keyframe
(fotogramma 36, fig. 5) con la macchi¬
na da presa appena più arretrata e
sempre più verticale, e il mondo che
si inizia finalmente a vedere. A questo
punto anche il bagliore della flare è
sensibilmente più forte e traspare
attraverso i fori ed i pertugi del piane¬
ta metallico. La scritta è invece anco¬
ra quasi del tutto oscurata, con solo la
'n' riconoscibile. Il quinto ed ultimo
keyframe (fotogramma 60, fig 6) ci
mostra finalmente l'intera scena, con
l'orientamento verticale della macchi¬
na da presa, la scritta totalmente in
vista, il mondo in secondo piano e la
lens flare che riempie l'intero scher¬
mo.
Spendiamo qualche parola sulla
posizione della scritta. I lettori più
attenti avranno notato come questa
sia leggermente
decentrata rispetto al
centro della scena e
come una porzione
delle lettere sporga a
sinistra oltre il margi¬
ne della cosiddetta
Figura 5 Quarto
keyframe dell'ani¬
mazione. Da Que¬
sto momento in
poi la macchina da
presa arretra.
360
MCmicrocomputer n. 175 - luglio/agosto 1997
ì*WpWM,
«ac
zìoni conservatrici,
che riducono di
molto lo spazio
disponibile e conse¬
guentemente limita¬
no la libertà dell'o¬
peratore. Inoltre l'a¬
rea di "cut-off" varia
in proporzione con il variare del rap¬
porto standard Academy per le
dimensioni dello schermo, ed è ovvia¬
mente molto diverso se il dispositivo
di output è un televisore in rapporto
Figura 6.
Quinto ed ultimo
keyframe dell'ani¬
mazione La macchi¬
na da presa è perfet¬
tamente verticale
'safe area" (ovvero il più inter¬
no dei rettangoli arrotondati
che appaiono in grigio).
Lightwave permette infatti di
visualizzare un riferimento
costante che indica le parti
della scena che non appari¬
ranno su nessun televisore (esterne al
rettangolo più esterno, in gergo cine¬
matografico è detta area di 'cut-off"),
quelle che appariranno nella cosiddet¬
ta area di overscan (comprese tra i
due rettangoli) e quelle che appariran¬
no sempre e comunque, dette safe,
sicure, che sono racchiuse nel rettan¬
golo più interno. Questo è un impor¬
tantissimo aiuto per l'animatore, e
permette di non dover ricorrere a con¬
tinui rendering di prova e test video
per determinare se una parte della
scena sia o no correttamente centrata
Purtroppo non esistono due televisori
identici al mondo, né veri standard per
determinare l’estensione di queste
aree. Perciò si ricorre ad approssima-
Figura 7.
Una raccolta di
fotogrammi della
parte iniziale del¬
l'animazione
4:3, in rapporto 16:9,
o ancora un video-
proiettore. Inoltre l'a¬
rea di cut-off varia
ulteriormente se si
adopera un televisore
con cinescopio tradi¬
zionale, cioè curvo, o uno dotato di
schermo ultrapiatto, perché con i vec¬
chi cinescopi i margini della scena, se
pure visibili, risultano distorti ed incur¬
vati agli occhi di uno spettatore cen¬
trato rispetto al televisore. Chi scrive
ha sperimentato (del tutto empirica¬
mente, ma su una grande varietà di
dispositivi di output) che rispetto alle
impostazioni automatiche di
Lightwave. uno scostamento lieve ma
significativo verso la destra dello
schermo produce risultati assai più
precisi e gratificanti per lo spettatore,
oltre a conferire maggior libertà all'a¬
nimatore.
Figura 8
Una raccolta di
fotogrammi della
parte finale dell'a¬
nimazione.
CCS
MCmicrocomputer n. 175 - luglio/agosto 1997
361
Il software MS-DOS, Amiga, OS/2 e Macintosh di Pubblico Dominio e Shareware distribuito da
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spedizione e gestione del servizio. I programmi classificati Shareware comportano da parte dell'utente l'obbligo morale di corrispondere all'autore un
contributo indicato al lancio del programma.
CODICE
TITOLO RIVISTA
CODICE
TITOLO RIVISTA
CODICE
TITOLO RIVISTA
CODICE
TITOLO RIVISTA
WPR/13
BOOKLET
mcl 36
AMCO/25 TELEMAKO
mcl 67
MS-DOS e WINDOWS
WPR/14
SLEEK
me 136
AMCO'26 SCATTI
mc169
EDUCATIVO
WPR/15
AURORA EDITOR
me 137
AMC0.27 YAM
mcl 71
COMUNICAZIONE
MIEQ/06
JUST FOR KIDS
me 150
COM/15
FORTE FREE AGENT
mcl53
OS/2
GIOCO
COM/17
REMINDER
me 163
AMDB/13
BUD
mcl 57
COM/18
NEWS EMAIL AUTO
mci66
OS2/01
PROGRAM COMM 2
me 155
AMDB 14
MCFILER
mcl 58
MIGI/94
ONSLAUGHT
me 158
OS2/02
FILE MANAGER 2
mcl 55
AMDB/15
POBASE
mcl 58
MIGI/95
DOOM 1
me 159
DATABASE
OS2/03
ZAP O’COMM
mcl 55
AMDB/16
ALBIN MUI
mcl 62
MIGI/96
CRUNCH
mcl 59
OS2/04
PILE COMMANDER
me 156
AMDB/17
EO
me 162
MIGI/97
DESERTTREK
me 159
DBS/46
FANTAPRO
mcl 61
OS2/05
OS/2 COMMANDER
mcl 56
AMDB'18
CD VOYAGER
mcl 66
MIGI'98
MOHPHION
me 159
DBS/47
PRENOTAZIONE LIBRI mc161
OS2/06
ZTREEBOLD
mcl 56
AMDB/19
ROLOMAN
mcl 70
MIGI/99
PENTRIS
me 159
DBS'48
COINS & STAMPS
me 163
OS2/07
FILEJET
mcl 56
MIGI/100
QUARTOI
mcl 60
DBS/49
DIGITAL DIARY
me 165
OS2/08
CONFIG.SYS
mcl 57
GIOCO
MIGI/101
TRESSETTE
mc 16 l
DBS/50
COCKTAIL
mc 168
OS2/09
PMVIEW
me 157
MIGI/102
SKITTLES
mc163
DBS/51
LA BUONA CUCINA
mc171
OS2/10
TASKBAR
mcl 57
AMG 1/22
DEMON
mcl 56
MIGI/103
KEY WACK
mcl 64
OS2/11
ZIPSTPEAM
me 159
AMGI/23
FI GP-EO
mcl 57
MIGI/104
MAC JONG
me 164
EDUCATIVO
OS2/12
YARN/2
mcl 59
AMG 1/24
TIMESHIFT
mcl 63
MIGI/105
ROMI
mc164
OS2'13
ROIDS
mcl 59
AMGI/25
HYDROCIS
mcl 65
MIGI/106
DELIRIUM
mc165
EDU/01
ABC PUN KEYS
me 103
OS2/14
ZIP E UNZIP
me 160
AMGI/26
MANIAC BALL
mcl 71
MIGK107
RCHESS
me 165
EDU/04
GEOBASE
mcl09
OS2/15
WPS BACKUP
mcl 60
MIGI/108
SUPER ROBOTS
me 167
EDU/05
CHIMICA
me 122
OS2/16
SOUPER&SOUP2SQ
me 160
GRAFICA
MIGI/109
INTERNET GAMING Z.
me 168
EDU/06
GEOG RAPANDO
mc157
OS2/17
FILE PHOENIX
mc161
MIGI/110
MUNCHIES 106
me 169
EDU'07
ECLIPSE
me 169
OS218
9LIVES
mc 161
AMGR'26 TAPECOVER
mcl 54
MIGI/111
SOLDIER OF THE SUN mcl 71
osa 19
GAMMATECH
mcl6l
AMGR 27 ICON DELUXE
mcl 54
MIGI-112
BONK 1 4.3
mcl 71
GIOCO
OS2/20
NPS WPS 1.81
me 162
AMGR'28 FRAPHIX
me 158
MIGI/113
GOPHER GOLF
me 172
OS2/21
SCREENSAVER
mcl 62
AMGR'29 AMIFIG
mc 16 l
MIGI/114
IMAGE MAPPER
mcl 72
GIO/85
TOMBOLA
mct57
osa 22
POPBIFF V1.1
mcl 62
AMGR/30 GUIBLOB
mcl 67
MIGI/115
RESFORK KILLER
me 172
GIO/86
DAMA DELUXE
me 158
OS2/23
POST ROAD MAILER
mcl 63
AMGR'31
PICTUREMENU
mcl 67
GIO'87
DERNIER
me 159
OS2/24
POV
me 163
AMGR'32 PHOTOALBUM
me 168
GRAFICA
GIO'88
SIM BORSA
mci60
OS2/25
GO BOARD
me 163
G10/89
S.PA.C.C.A.
me 162
OS2/26
YTALK0.91 BETA
me 164
SPBEABSHEEI
MIGR22
VIRTUAL
mcl 53
GIO/90
LA LUNA NÉRA
mc 166
OSa27
PMMAIL 1.5
me 164
MIGR/23
MERIDIANA
me 154
G10/91
GIOCO D'AZZARDO
mc174
OS2/28
NEOLOGIC NETW
me 158
AMSP'03
MUIPROCALC
mcl 58
MlGR/24
SHAREDROW
me 156
osa29
WEBWRITER
me 165
MIGR.25
NIH IMAGE
me 160
GRAFICA
osa30
iLINK'2
mcl 65
UTILITY
MIGR/26
IMAGE WORKSHOP
me 160
OS2/31
MAKMAN2
me 165
MIGR/27
JADE
mc 16 !
GRF/29
FOTOEFT
mc150
OS2'32
INTERCOM 3.12
mcl 66
AMUT/87
SYSSPEED
mcl 61
MIGR28
ERIK’S DESKTOP
me 162
GRF/30
MASK
mc152
OS2/33
ZIP CONTROL 2 30
mcl 66
AMUT/88
MCP
mc 161
MIGR'29
KNOT
me 162
GRF/31
LABEL LABORATORY
me 153
OS2 34
INFOLINE
me 166
AMUT/89
PLAY 16
mc 161
MIGR30
GIF BUILDER
mcl63
GRF/32
CBAR11
mc159
OS2/35
FLEETSTREET VI 17
mcl 67
AMUT/90
BLACKS EDITOR
mcl 62
MIGR/31
FLI PLAYER
me 165
GRF/33
V/ARPOWER
mci54
OS2/36
JVIEW VI .0 E PRO
mcl 67
AMUT/91
MCP
me 165
MIGR/32
PIXELCAT
me 165
GRF/34
IPERWIN
mci73
osa37
TOYLAND 1.0
me 167
AMUT92
STARTMENU
mcl 65
MIGR33
LANDSCULPTOR 3D
me 167
osa38
PROMINARE DESIG. 5 mc168
AMUT/93
DCF77
me 168
MIGR34
BEVIEW 1.1
me 170
MIDI
OS2/39
PM COMMANDER 2.22 mc168
AM UT/94
ITAL
me 169
MIGR/35
PRINT TO JPEG 1.0
me 170
OS2/40
SIRTET 1 0
mcl 68
AMUT/95
AMIBROKER
mcl 69
MIGR-36
WEB CALENDAR 1 1
mcl 70
MSD/07
GESTIONE BASI
mc157
OS2 41
KORN SHELL
mcl 69
AM UT 96
DECRITT
me 170
MIGR'37
STARSHIPS 1 1
mc171
MSD/08
JINGLE 8 JINGLE
mci61
OS2'42
KWO MAIU21.2I
mcl 69
AMUT'97
VIRUSZ
mcl 70
MIGR38
FOCUS MAJESTIC
mcl 72
OS243
PM-DUP
me 169
AM UT 98
XOPA
mc171
MIGFL39
LUNAR VIEW 1.3
me 172
SPREADSHEET
OS2 44
NFNF 1.12
mcl 70
AM UT,99
APLAYER
mcl 72
MIGR/40
MOOVER
mcl 72
OSa45
WPTOOLS 1.9
mcl 70
MIGR41
COCO/MC-P 2.2
mcl 73
SPD/01
AS-EASYAS
me’32
OS2/46
MR. EDITOR V.l.15
mcl 70
VARIE
MIGR/42
HVS COLOR 1.2.7
mc173
SPD/05
SSHEET
me 139
OS247
ELECTRONIC TELLER
mcl 71
MIGR43
COLOR SWAP
mcl 73
OS2'48
FONTFOLDER 3.0
mcl 71
AMVR'94
TYPEFACE
mcl 60
MIGR'44
DROP SHADOW 1.1
mcl 73
UTILITY
OS2/49
PGP 2.6.31
mcl 72
AMVR'95
BIGTIME
mcl 60
MIGR/45
FRANK S COLOR
mcl 73
OS2'50
GNU EMACS 19.30.1
mcl 72
AMVR/96
LOTTOFOBIA
mcl 62
MIGR/46
FROSTY 1.0
mcl 73
UTI/80
IDRAULICA
mc158
OS2/51
RAR 2.0
mcl 73
AMVR97
FINDIT GUI
mcl 64
MIGR/47
INDIA INK 1.3
me 173
UT 1/81
VIRIT LITE
mc165
osas 2
HOME PAGE PUBLIS
mcl 73
AMVR'98
WAVEBLASTER GUIDE mc168
MIGR/48
DITHER 1.0
mcl 73
UTI/82
V/INDOWS COMMAND mcl68
OS2'53
EZ-LINK 1.0
mcl 73
AMVR 99
PARALLELPORT TEST mcl 68
MIGR/49
RETROSCAN 1 0
mcl 73
UTI/83
PC STADIO 2.0
mc170
OS2/54
INITOR 2.0
mcl 74
AMVR100MATHSCRIPT
mcl 71
MIGR/50
TESSELATION
mcl 73
OS2'55
MATHMATE 1.1
me 174
AMVR'IOICHIMCAD
mcl 72
MIGR/51
VITRIOL
mcl 73
VARIE
OS2/56
FTP BROWSER 1.6
mcl 74
AMVR/102S YSPEED
mcl 72
OS2/57
SUPER VIRT DISK 1 18mc175
MIDI
VAR/85
HDIFF
mc 161
OS2 58
INTERN ADVENT v 0,96 mcl 75
MACINTOSH
VAR/86
ANAG
me 162
OS2/59
DRAGTEXT 2.0
mcl 75
MIDI/13
MEGALOMANIA
mcl 61
VAR'87
WEGTAROT
mc 162
MIDI/14
ARNOLD'S MIDI
mcl 62
VAR/88
CLOCK 3D
me 163
COMUNICAZIONE
MIDI/15
MIDIGRAPHY
me 163
VAR/89
VINCOLI E REAZIONI
me 163
AMIGA
MIDI/16
MIDPLAY 1.0.4E
me 169
VAR/90
MUSICA ESTATICA
me 168
MICO/15
MACWEB
mcl 58
MIDI/17
MIDICHAOS 1.5
mcl 70
COMUNICAZIONE
MICO/16
BBEDIT LITE
mcl 60
WORDPRgCESSQR
MICO/1 7
BBEDIT FTP
mc 16 Q
SPREADSHEET
AMCO/19 VOYAGER
me 164
MICO/18
WEB COLOR
me 162
WPR07
NOTEBOOK
meli 2
AMCO/20 AIRMAIL
mcl 64
MICO/19
PAGE SPINNER
mc164
MISP/02
STOCK TREND
me 162
WPR/08
WORDY
mc113
AMCO/21 AMIPPP
mc164
MICO/20
HTML VIEWER
mcl 65
WPR/10
BREEZE
meli 6
AMCO/22 AMIRC
mcl 65
MI CO/21
CINDY'S HYPERCARD
mcl 67
STACK
WPRm
BOXER
mci 21
AMCO/23 AMIPHONE
mcl 66
MICO/22
MACSOUP
mcl 69
WPR/12
FED
me 124
AMCO/24 MWM
mcl 66
MIC023
DECODER 1 1.3 FAT
mcl 71
MISK/08
PLAY MOD BUNDLE
mcl 42
362
MCmicrocomputer 175 - luglio/agosto 1997
CODICE
TITOLO
RIVISTA
CODICE TITOLO
RIVISTA
CODICE TITOLO
RIVISTA
MISIC09
GRIMOIRE
IT1C145
MIVR/131 CD-NAMER
mcl 74
MIVR 134 SOUND SCULPTOR
mcl 74
MIVR/132 MPEGAUD
mcl 74
MIVR/135 MACMIKMCD
me 174
UTILITY
MIVR/133 CDTOAIFF
mcl 74
MIVR/136 SOUNDMACHINE
mcl 74
CODICE TITOLO RIVISTA
MIVR/137 CONVERT MACHINE mcl 74
MIVR/138 SNDCONVERTER PRO mc174
MIVR/139 SHHHI E SHADDUPI mc174
MIUTI/76 CLIPFILER mc161
MIUTI/77 TECH TOOL mcl 64
MIUTI/78 FINDER WINDOWS mc165
MIUT1/79 FONT FINDER mc168
MIUTI/BO EASYERRORS1.il irci 69
MIUTI/81 ERRDITOR 1.1 mc!69
MIUTI/82 WORLDCLOCK LITE 2 irci 69
MIUTI/83 BIG BROTHER 1.1 mc170
MIUTI/84 PREFERENCE KILLER mc172
MIUTI/85 CYCLE WINDOW FKEYmcl75
MIUTI/86 DEFAULT FOLDER 2.7 1 nel75
MIUTI/87 DESKTOP CLEANING me 175
MIUTL88 NODESKTOPCLEANUPmcl 75
MIUTI'89 DRAGANYWINDOW 4 m:175
MIUTI/90 GLIDEL U.S. 3.4.2 me 175
MIUTL91 POPUP NAVIGATOR 1.1 mcl 75
MIUTI'92 QUICKCHAR 1.5.1 mc175
MIUT1/93 SMART SCROLL 2.03 mcl 75
MIUTI/94 VIRTUAL 1.6 mcl 75
VARIE
MIVR/116 ECHO mcl 66
MIVR/117 PUSH PUSH TO166
MIVR/118 CALCOLATRICE PROG.mc167
MIVR119CLIPSPEAKER mc167
MIVR420 MOON irci 67
MIVR/121 KALEIDOSCOPE mc168
MIVR121 PROGRAM SWITCHER mc168
MIVR'122 SIMPLETEXT COLOR mc168
MIVR.' 123 PLAY IT COOL 1.5 mcl 70
MI VR124 START ONCE 1.0 mcl 70
MIVR125 STORY PROJECT mc170
MIVR126 MINICALENDAR 1.1 mc171
MIVR127 QU1CKHIDE 2.1.5 mc171
MIVR'128 FLASHY CURSOR mcl 72
MIVR'129 KEYBOARD MENU mc172
MIVR130 CD EQUALIZER mc!74
Compilare e spedire a: MCmicrocomputer
Desidero acquistare il software di seguito elencato al prezzo di L. 8.000 a titolo (ordine
minimo: tre titoli). Per l'ordinazione inviare l'importo (a mezzo assegno, c/c o vaglia
postale) alla: Technimedia srl. Via Carlo Perder, 9 - 00t57 Roma.
dischetti da □ 3.5"
Codici:
Totale dischi CU * 8.000=Lire
Nome e Cognome
Indirizzo
CAP/Città
Telefono
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eventuali danni diretti o indiretti derivanti dall'utilizzo del software distribuito
Il PD-software dei lettori di MCmicrocomputer
L o spazio tradizionalmente dedicato al
software dei lettori e quello occupato dal
PD-software sono stati unificati.
Questo spazio sarà dedicato al PD-software
(Freeware o Shareware) disponibile in Italia
attraverso i vari canali PD, e tutti i programmi
presentati saranno reperibili anche attraverso il
canale Mcmicrocomputer, sia su supporto
magnetico sia su MC-Lmk Saranno recensiti
sia programmi già nei circuiti PD, sia quelli che
i lettori stessi vorranno inviarci affinché, se
ritenuti meritevoli dalla redazione, siano resi di
Pubblico Dominio.
I lettori di Mcmicrocomputer (autori dei
programmi dei quali si parlerà in queste
pagine e i cui programmi saranno distribuiti
come PD dalla rivista) saranno ricompensati
con un «gettone di presenza» di 100.000 lire
È necessario attenersi ad alcune semplici
regole nell'inviare i programmi in redazione.
1- Il materiale inviato deve essere di Pubblico
Dominio (o Shareware) e prodotto dallo
stesso lettore che lo invia.
2- Il programma inviato deve risiedere su
supporto magnetico (non saranno presi in
considerazione listati).
3- I sorgenti eventualmente acclusi devono
essere sufficientemente commentati.
4- Per ogni programma inviato l'autore deve
includere due file («readme» e «manuale»), il
primo contenente una breve descrizione del
programma ed il secondo una vera e propria
guida all'uso per gli utenti, con tutte le
informazioni necessarie per un corretto
impiego (se il programma è particolarmente
semplice può essere sufficiente il solo
readme. mentre saranno particolarmente
apprezzati fra i programmi più complessi quelli
dotati di help in linea). In calce ad entrambi i
file deve essere apposto il nome, l'indirizzo ed
eventualmente il recapito telefonico
dell'autore.
5- Al lancio, il programma deve dichiarare la
sua natura PD (o Shareware), nonché nome e
indirizzo dell'autore. É ammesso, alterna¬
tivamente, che tali informazioni siano
richiamabili da programma con un metodo
noto e indicato nelle istruzioni
6- Saranno presi in considerazione solo i lavori
giunti in redazione accompagnati dal talloncino
riprodotto in questa pagina (o sua fotocopia)
debitamente firmato dall'autore.
I programmi classificati non come Freeware
ma come Shareware (quindi non
propriamente di Pubblico Dominio, anche se
consideratine generalmente parte)
comportano da parte dell'utente l'obbligo
morale di corrispondere all'autore un
contributo a piacere o fisso secondo quanto
indicato dall'autore e conformemente a
quanto appare al lancio del programma.
Mcmicrocomputer non si assume alcuna
responsabilità od obbligo riguardo a questo
rapporto intercorrente tra autore ed utilizzatore
del programma.
A titolo informativo precisiamo che l'obbligo
morale alla corresponsione del contributo
scatta non nel momento in cui si entra in
possesso del programma, ma nel momento in
cui si passa a farne uso dichiarando
implicitamente di apprezzarne le carat¬
teristiche.
In nessun caso (per ragioni organizzative) sarà
reso noto all’autore l'elenco o il numero delle
persone che hanno eventualmente deciso di
entrare in possesso del programma attraverso
il canale Mcmicrocomputer
Compilare e spedire a: MCmicrocomputer - Via Carlo Perrier 9, 00157 Roma
Questo tagliando (o folocopia o equivalente) deve essere inviato ad Mcmicrocomputer.
unilamente al materiale da selezionare, da parte degli autori di software che presentano
i propri lavori per la recensione sulla rivista e l'inserimento nei canali PD.
Il sottoscritto:
Cognome e Nome
nato a
il
Codice Fiscale
Eventuale Partita IVA i | |
1 1 M 1 1 1 II
residente in
Via
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invia iLprogramma
dichiarando di esserne l'autore ed autorizzando Mcmicrocomputer alla
distribuzione secondo le regole ed i canali consueti del Pubblico Dominio
Data Firma
Mcmicrocomputer 175 - luglio/agosto 1997
363
Per gli annunci a carattere Attenzione,
commerciale-speculativo è
specificamente prevista la rubrica
MC MicroTrade. Non inviateli a
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nati. Le istruzioni e il modulo sono
in fondo alla rubrica. Per motivi
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